RITROVAMENTO DI ALCUNE TORRI MEDIEVALI NELL'ABITATO DE "I SERGENTI":
NOTIZIE STORICHE E DESCRIZIONE DEI REPERTI
Ricerca del gruppo archeologico : Gruppo ricerca e studio vestigia del passato.
Anno 1987
Ricerca sul Castelnuovo di Cascia : Riconosciuta una porzione di esso nel vecchio caseggiato de " I Sergenti " a nord ovest della Pieve di Cascia.
Torri in pietra di primitiva munizione a cassero sono ora frammiste a casucce fatiscenti .
Visibili ancora nel primo 900 tratti di mura castellare a ovest …..
( Maria Luisa Fantoni )
Nel 1200 erano di proprietà dei Cacciaconti, famiglia senese di grandi proprietari del Chianti e di Siena.
Nel 1245 vari Patarini di Firenze e Prato, condannati dal tribunale ecclesiastico, fuggirona dalla città e trovarono rifugio e protezione nella casa di Guido Cacciaconti nel popolo della Pieve di S. Piero a Cascia. Da Firenze furono inviati dei frati Domenicani per cercare di riportarli all'ortodossia.
Nel Giornale "Il Valdarno " del 1896 il preciso storico e giornalista " Nestore " riferiva come nel casolare dei Sergenti, vicino alla Pieve di Cascia, in una tinaia di proprietà Giovannoni, si vedessero ancora le mura della casa residenza dei Cacciaconti, risalente al XIII secolo.
Nel Catasto della Repubblica Fiorentina del 1427 l'antico casolare dei Sergenti fu dichiarato come "Casa da Signore" di sua medesima proprietà da Luca Carnesecchi.
Nelle Piante di Capitani di parte Guelfa riguardanti il piviere di Cascia della seconda metà del XVI secolo, detto casolare risulta di proprietà Bigazzi. Dette notizie sono state riprese da una conferenza,tenuta a Cascia dal Sig . Ivo Becattini, instancabile ricercatore di archivi e studioso dell'antica storia del Valldarno , e appariranno in un suo libro di prossima pubblicazione.
Abbiamo raccolto nei dintorni la tradizione, orale di un "castello dei Sergenti" che altri chiamavano "case torri dei Sergenti". che avevano carattere di ostello. di sosta per chi era in viaggio. Questo presuppone la presenza nelle vicinanze di una strada importante.
Effettivamente in ricognizioni effettuate due anni fa abbiamo ritrovato il tracciato di una strada importante (già citata,dal Tracchi nel libro 'Dal Chianti al Valdarno: ricognizioni archeologiche in Etruria ' ) e che anchea noi sembra di epoca romana. Abbiamo ritrovato i resti del basamento dì un ponte della stessa età.che si trova poco a monte del medievale pontec -mulino di Carmela e proprio di fronte al mulino di Camerino (vedi schizzo topografico) ; il tutto è ancora oggi ben riconoscibile. La strada proviene dalla direzione di S.Gíovenale (vicino acui si trova un altro antico ponte),corre sulle balze prospicienti la -riva sinistra del Resco fino ai Tallini, scende ai resti del ponte e poi risale verso la località Bronzone sita circa 200 metri ad Ovest dei Sergenti; qui le tracce non sono ben visibili, ma probabilmente continua verso Nord riallacciandosì al tracciato detto "viaccia" che dal Cino va verso S.Tea e Mangino.
Questa strada è da identificarsi con la Cassia Vetus, cioè la strada di comunicazione più importante dal periodo romano a tutto il Medioevo nelle nostre zone, dove ricalca almeno in parte un precedente tracciato etrusco.
La via Consolare Cassia congiungeva Roma con Luni, attraverso Bolsena, Chiusi, Arezzo e Fiesole passando dagli altopiani del Pratomagno : questa è la Cassia Vetus. Successivamente nel 123 D.C. l'imperatore Adriano fece costruire un nuovo tracciato leggermente più corto che congiungeva Chiusi con Fiesole passando dal Chianti: questa è la Cassia Nova o Cassia Adrianea.
Il casolare dei Sergenti si trova in una zona di rilevante interesse storico e archeologico, infatti oltre a quanto già esposto possiamo citare la vicinanza della Pieve di Cascia con l'annesso "castello nuovo" (oggi è la canonica?) citato da fonti antiche; lo stesso campanile della Pieve, secondo elementi apparsi nel recente restauro, sarebbe stato in origine una torre; il. ritrovamento di tombe di età romana sulla strada che da Cascia va verso S.Tea, dove esiste anche una chiesetta con frammenti di fregi di edifici precedenti messi in opera nelle mura; il ritrovamento di manufatti in pietra scheggiata di età preistorica e di frammenti di vasellame di varie epoche nei campi intorno alla Pieve e prospicienti i Sergenti. I resti di un'altra. torre si trovano in un -fabbricato sulla strada che porta verso S.Siro. Lo stesso campanile della chiesa di S. Siro e una torre riattata a tale scopo e-che in antico si trovava nel retro dell'edificio, essendo la facciata originale dallaparte opposta a quella odierna (si vede ancora un portale della tipologia preromanica). Abbiamo avuto anche notizia che,reperti di epoca etrusca provenienti da questa zona sono esposti nei musei di Oslo e di Quebec, però non siamo riusciti a controllarne la veridicità. Comunque questo potrebbe essere un ulteriore filone di studío e di ricerca.
DESCRIZIONE DEI REPERTI
Una torre in pietra (lettera..A del disegno) attualmente addossata a costruzioni più recenti, presenta ancora sulla parete est una ferìtoia intatta ed un'altra tamponata ma ben evidente. Guardando all'interno di una cantina adiacente (probabilmente la tinaia Gíovannoni di cui parla "Nestore", come già detto) nella parete sud è ben visibile un portale in pietra (ora tamponato) con architrave sagomato e sormontato da una semiluna. Entrando in una cantina adiacente, in direzione sud, a circa. dieci - quindici passi di distanza da questo portale. ne esiste un altro simile,ora tamponato, visibile soltanto dall'architrave in giù, che. immetteva in un'altra torre (lettera C del disegno). A questa sì accede da un'altra cantina con apertura sulla strada per Figline, passando sotto un avancorpo di recente costruzione; a destra si entra subito nel piano terreno della torre, dove sono riconoscibili feritoie sul lato est, e finestrelle sulle altre pareti; dalla cantina una scala porta sotto la torre dove esiste un locale quasi completamente nel sottosuolo con volta a botte e lastricato con pietroni. Lungo la scala è visibile il basamento della torre formato da grosse pietre in parte scalpellate per far girare le scale.
Risalendo all'esterno, a circa 30 passi di distanza dalla torre A in direzione ovest, si vedono i resti di un'altra torre in pietra (lettera B del disegno) ampiamente rimaneggiata che ora costituisce il corpo centrale di un gruppo di vecchie case.
Nella parete sud è con difficoltà riconoscibile una feritoia tamponata, la parete opposta è quasi completamente coperta da un corpo avanzato costruito recentemente.
A nostro giudizio queste torri risalgono al 1000-1100 con portali del 1200 e successivi rifacimenti e adattamenti. Potrebbero essere o case torri isolate-oppure far parte di una struttura fortificata di maggiore importanza.
Per un'indagine più completa, oltre naturalmente ad avvisare gli organi competenti, sarebbe molto utile poter guardare all'interno delle altre vecchie case e della vicinissima villa, cosa che purtroppo non è stata finora possibile.
Egualmente possiamo dire per l'edificio con resti di torre sulla strada che porta a S.Siro, sul lato destro, che esternamente presenta sulle pareti Ovest e Sud elementi che indicano la presenza di una antica torre, ora ampiamente rimaneggiata e alla quale è stato appoggiato un contrafforte in pietra che copre gran parte di ciò che è visibile.
Il casale dalle cinque porte
Al tempo delle nostre ricerche individuare la torre B , nel contesto architettonico del castellare a I Sergenti non fu davvero facile . Appariva la nostra torre come serrata ,soffocata nell'ampia facciata di una cascina di cui costituiva il corpo centrale . Le immagini allegate non permettono di capire facilmente tuttavia con uno sforzo notevole si puo' distinguere tra i segni di un infinita' di rimaneggiamenti quello citato ,ossia l'aggregazione , meglio, l'addossamento di due robusti corpi in pietra alle fiancate della torretta medievale .
Nella prima foto ( in parete nord ) la torretta centrale e' completamente mascherata da un corpo sporgente , di moderna fattura e sono visibili invece le costruzioni laterali aggiuntive .
Nella seconda foto ( parete sud ) si verifica il contrario : si distingue molto bene infatti la struttura centrale dell'edificio , nella sua tipica squadratura ,rude ed essenziale , di casa torre del medioevo .
E' proprio questo cioe' la parete sud l'ambito prospettico piu' interessante della costruzione ed e' anche la facciata d'ingresso del casale.
A memoria d'uomo , almeno intorno agli anni trenta , vi si aprivano cinque porte .
Intorno agli anni 60 quando ancora conservava la funzione di casa colonica , io ricordo che al lato sinistro di una ripida scala si affacciavano le porte della stalla.
Infatti qui erano ricoverate delle vacche , e gli abitanti dei dintorni si recavano la sera dopo la mungitura a rifornirsi di latte .
L'usciolino appena visibile alla dstra delle scale immetteva dall'aia in un locale chiamato da tempo immemorabile " la stanza del macello vecchio ". Era ampio quanto due stanze del piano sovrastante . Nessuno ricorda piu' la ragione di quel nome .
Rimane pero' il ricordo delle "figure rosse" visibili fino agli anni 50/60 del secolo scorso.
Negli anni in cui il gruppo archeologico Le Vestigia svolgeva le sue ricerche a I Sergenti la tradizione degli abitanti ricordava il grande castello con una cinta che racchiudeva anche la pieve . Ed ancora caduto il castello nelle lotte fra i potenti , la sua trasformazione in un ostello da parte di gente dedita ai commerci ( i Carnesecchi ? )
Questo ricordo cosi antico affidato alla tradizione si concilia con la presenza di un antica strada.
La strada che da valle saliva verso l'altipiano reggellese passava proprio di li dal castellare . Per questa si saliva verso gli alpeggi ed i boschi , fonti di sostentamento per gli uomini , e altresi si raggiungevano i santuari ed i luoghi mistici sparsi sulle alture , come pure per sentieri secondari si accedeva ai varchi montani verso il Casentino ( vallata che da sempre tenne fiorenti commerci con le genti valdarnesi )
E' possibile quindi che il traffico su questa via ,negli anni che vanno dalla seconda meta' del duecentento alla prima meta' del trecento , fosse notevole.
Intorno al fortilizio smilitarizzato nasceva un nuovo villaggio
E' allora ammissibile che il castellare "smilitarizzato" si prestasse a una funzione nuova . Che quella scabra torre rimaneggiata ed ampliata dai due robusti corpi pietrosi murati alle fiancate potesse divenire una stazione di sosta .Cioe' quella che il ricordo popolare tramandava come " Casa degli ostellieri"
Una casa dove il viandante poteva mangiare ,bere, riposare. E dove far riposare i cavalli e porre al riparo i carri con le merci .
La costruzione e' ora ,sapientemente ristrutturata , un lussuoso albergo per agriturismo. A riprova che talvolta la storia si ripete.
Maria Luisa Fantoni
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