Celebre ritratto, dipinto dal Parmigianino, di Niccolò Vespucci, di Pietro, Cavaliere di Rodi, "

che stava in sulla coscia del Ponte Vecchio sopra la Chiesa del Sepolcro" (Vasari).

 

Niccolo' Vespucci nel 1514 fu Rettore della Chiesa di Cerbaiola , a due passi dalla casa a Monteboro di Andrea Corsali .

Quest’ultimo ( segnala Gabriel Peignot nei primi dell’’800 ) fu luogotenente di Amerigo Vespucci , parente del suddetto Niccolò,

e ne prese il comando della flotta dopo il suo decesso nell’isola Tercere. Curiosi legami.

 

 

 

 

 

 

GATTAIA E I CAVALIERI DI MALTA

Articolo della dottoressa ing. Giulia Grazi Bracci

 

Questa è una sorta di modesta appendice e completamento a un' opera abbastanza recente ( è tutto relativo ) del Can. Corrado Tinti , le "Memorie di Cerbaiola con notizie intorno all'Ordine di Malta" edite a Firenze nel 1913 dallo Stabilimento tipografico S.Giuseppe . L'opera è gradevole, ben documentata e, in particolare la parte sull'Ordine di Malta, è condotta con molta competenza, attingendo direttamente agli archivi dell' Ordine . Nell'attuale ondata di interesse per il passato , in particolare quello locale , campanilistico , la "piccola storia" insomma, ne sarebbe opportuna una ristampa , data la scarsa diffusione del libretto anche all'epoca della pubblicazione . Del resto , la storia quasi millenaria e gloriosa del Cavalierato di Rodi e Malta, nato ai tempi delle Crociate con finalità assistenziali e difensive (da cui il nome di Ordine Ospitaliero e Militare di S.Giovanni di Gerusalemme o Gerosolimitano) ha non pochi agganci, seppure in tempi ormai trascorsi, col nostro territorio.

 

La Religione Gerosolimitana, Ordine di Croce per i suoi principi religiosi, ma contemporaneamente Ordine Magistrale per la diretta dipendenza solo dal "Gran Maestro", dopo più di un secolo di strenua attività in Terra Santa, nel 1300 pose le sue basi a Rodi, arricchendosi dei beni dei soppressi Templari e dell'incamerato Ordine del S.Sepolcro, e edificando nell'isola splendide vigorose costruzioni ancora in parte intatte. Lasciarono forzatamente Rodi, invasa dai Turchi, nel 1523, e fu loro assegnata Malta, da dove per più di due secoli, con una attrezzatissima flotta, tennero a bada il Mediterraneo contro le incursioni piratesche e infedeli . Anche il grande Solimano non riuscì a spuntarla contro il Sovrano Ordine di Rodi e di Malta ; solo nel 1798 Napoleone conquistò l'isola, forse grazie a un certo intiepidimento dei Cavalieri, e nel 1808 diede loro il colpo di grazia con la soppressione ufficiale di tutte le corporazioni religiose . Ciò nonostante, essendo l’Ordine eminentemente cosmopolita, mantenne le sue fila e, malgrado l'espropriazione di numerosi beni, si ricostituì via via nelle varie nazioni, riprendendo la funzione assistenziale e sociale che ha tuttora . Sotto la guida del Gran Maestro, che ha di diritto il titolo di Principe e Eminenza, l'organizzazione si ripartisce in Lingue o Nazioni con a capo, in Italia, un Ammiraglio poi detto Balì . La Veneranda Lingua d’Italia possedeva sette Priorati, fra cui quello di Pisa, che a loro volta si suddividevano in Commende . Una delle Commende del Gran Priorato di Pisa era quella del Santo Sepolcro di Firenze, composta come le altre di Cavalieri che, oltre alle pratiche religiose e umanitarie, si occupavano dei vasti possedimenti, conventi (vedi S.Giovanni dei Cavalieri a Firenze), baliaggi ,ospedali sotto il loro patronato. Dal sedicesimo al diciottesimo secolo estesissimi furono i possessi della Commenda fiorentina in zona empolese, come l'Ospedale di S.Lucia a Pietrafitta in Pontorme, e, più notoriamente, la Chiesa, case e terre di Cerbaiola dove il Commendatore e i Cavalieri per la maggior parte dell'anno "per lungo tempo tennero dolce dimora"(Don Tinti). Fino a tempi non troppo remoti il giuspatronato per la nomina del Curato Cerbaiolese apparteneva per intero alla Commenda del S.Sepolcro che elesse rettori della Chiesa anche appartenenti di persona all'Ordine, come nel 1514 Messer Niccolò Vespucci Cav.Gerosolimitano Cittadino Fiorentino e nel 1590 Fr.Iacobus Guccius ,miles hjerosolimitanus . La Chiesa e le case contigue mantengono stemmi,insegne e blasoni della Religione di Malta e dei suoi rappresentanti .Altri beni invece erano stati completamente dimenticati, e qui comincia la mia piccola storia .

 

 

 

 

Negli immediati paraggi di Pianezzoli, un mio simpatico amico, non proprio un giovanotto e ormai purtroppo deceduto, era rimasto qualche anno fa incuriosito dalla presenza di strane targhe in pietra su una vecchia colonica neppur tanto bella . Le targhe erano (e spero lo siano tuttora) addirittura 5 e in più un'iscrizione, sempre in pietra serena, ahimé dimezzata pare per le gelate record del 1985, su cui si intravede qualche parola tronca, fra cui Rospigliosi e ..rosolymit, quel che bastava per farmi fare qualche piccola ricerca sui Rospigliosi appunto, e sull'0rdine in particolare, di cui mi ero gia interessata a proposito di altre Commende con possedimenti in zona, come quella Rondinelli di Sovigliana e ,se non sbaglio, quella di S.Jacopo in campo Corbolini .

 

Sui Rospigliosi ovviamente ci sarebbe da scrivere un romanzo e, dalle nostre parti, ne restano i possedimenti a Lamporecchio .

 

 

 

Di famiglia pistoiese trapiantata poi a Roma, hanno sullo stemma proprio le quattro losanghe che compaiono a Pianezzoli e che curiosamente secondo il Ceramelli anticamente rappresentavano rospi .In linguaggio araldico l'arma del Rospigliosi è "inquartata d'oro e di azzurro, e cadauno punto caricato di una losanga dell'uno nell’altro". Riporto un estratto del loro albero genealogico, per quello che può interessare la nostra vicenda e l’importanza in quelle epoche della famiglia.

 

 

 

 

Fra le note, i Rospigliosi furono prediletti da Ferdinando II che nel 1629 volle onorare di sua presenza le case, ove risiedevano allora Fr.Pompeo R.Commendatore di Malta e il Balì Cammillo..... Su Pompeo ritorneremo . A proposito, il nostro edificio colonico era, almeno fino a pochi anni fa, di proprietà del Cottolengo, dell'Ordine delle suore del Terrafino che purtroppo, cosi come la Chiesa locale, non conservano nessun ricordo archivistico. Comunque, senza andare tanto lontano, in archivio di Stato a Firenze, si può trovare uno smisurato materiale che riguarda la nostra Commenda e indirettamente il nostro territorio , grazie (si fa per dire) alle napoleoniche "Congregazioni religiose soppresse" ,allorché fu requisito quasi tutto il materiale archivistico in loro possesso. Io ho fatto una piccola carrellata, che ripropongo a ricerche più dettagliate e competenti .

Era buona abitudine , similmente alle Visite Pastorali dei Vescovi cattolici, da parte dei priorati dell’Ordine di Malta ,compiere periodicamente delle cosidette visite Priorali ,a cadenza circa quinquennale, e stilare dei libelli censuali o Cabrei , grossi volumi con dettagliatissimi inventari delle proprietà e un'accurata cartografia. Per precisione, visite priorali e libelli censuali sono due cose diverse anche se praticamente con gli stessi contenuti, descrizioni, inventari ecc . Le visite priorati, più vicine come impronta alle nostre visite pastorali, erano condotte direttamente dal priorato che, con percorsi itineranti della durata di qualche anno, ripercorreva tutte le commende, con descrizioni più sommarie dei beni con minor significato "spirituale". Viceversa i Cabrei, più tecnici e dettagliati, venivano per regola compilati ogni 25 anni e descrivevano minuziosamente le proprietà di ogni singola commenda, precisandone fiscalmente i contenuti, i confini, le misure, le eventuali locazioni ecc. ( Sui Cabrei di Toscana è interessante la nota pubblicazione di L.Ginori Lisci ).

All’ASF il materiale relativo ai cosidetti "Conventi soppressi" è ripartito, ma, nell’ambito di ogni congregazione gli inserti raccolgono di tutto un po’ (Cabrei, amministrazioni, carteggi, piante, corrispondenza ecc.) senza ordine cronologico e senza un metodo ben definito . I primi documenti della nostra Commenda se non sbaglio sono quattrocenteschi, ma come costituzione è sicuramente anteriore . Il Richa (vol.X Lez.XXVII) ricorda che l’ Oratorio del S.Sepolcro sul Ponte Vecchio ,suo possedimento, "dubbioso è il tempo e la maniera che passo alla Commenda", ma ci si dovrebbe aggirare intorno al 1299, e analogamente nel 1330 furono donate le "case Gattolini" .

Io ho iniziato le mie "ispezioni", se non altro per difficoltà di lettura, dalla visita priorale della Commenda di S.Sepolcro del Comm. Fr.Jacopo Gucci del 1583, dove già si riportano innumerevoli case a pigione, case e botteghe al Ponte Vecchio, due poderi a Cerbaiola .Della Chiesa c'e gia un dettagliato inventario •

Dopo un'altra visita priorale del 1603 , c'è infine nel 1616 il Cabreo stilato dal sig. Comm. Fra Francesco Lomellino "delli beni mobili e immobili", confortevolmente a stampa . Dopo un preludio in facile latino :

"Item ritrouai vna Chiesa Parrocchiale dedicata a San Leonardo posta nella Podesteria di Empoli ...luogo detto Cerbaiuola, la quale Chiesa è pieve ..." Segue un dettagliatissimo inventario di arredi, quadri, accessori, ornamenti, suppellettili ecc.Item un podere lavoratio, vitato,arborato e Boscato chiamato Cerbaiuola con casa dove habita il Commendatore e il contadino ..e al solito si precisa il contenuto comprese le botte pisane ,l'arcnibuso a fuoco e la canna da misurare. Item altri campi e spiagge lavoratie nei dintorni più o meno prossimi , tutte individuate dalla superficie in stiore , dal tipo di lavorazione e vegetazione e dalle strade e proprietà confinanti . Item il bosco grande della Commenda di staiora settanta a corpo... (il nostro attuale bosco di Cerbaiola, destinato poi miseramente a discarica). Compare una casa posta nella terra di Empoli in la via del giglio ...e tiene a terreno una bottegha, à uso di Calzolaio con un andito,e corte e quattro stanze,al primo piano,Sala,camera e terrazzo . Et sopra la porta principale vi son l'arme della Religione . Item Riferisco havere ritrovato un altro podere chiamato Gattaia...nel popolo di S.Michele a Pianezzoli senza casa alcuna, poiché il Commendatore ne tiene una à pigione per l'habitazione del contadino... e questo è proprio il podere dove sorgerà fra non molto la colonica con le targhe a losanghe. E ancora campi e campi. Ho tralasciato di dire che, prima dei beni empolesi, comparivano ben dieci pagine con la descrizione dei possedimenti fiorentini che esulano dai nostri interessi . In altre giornate di Febbraio 1616 ab Incarnazione la visita prosegue al podere di Malacoda a Castelfiorentino e a svariate case ,le quali tutte "tengono per di fuora l'Arme della Religione, e delli Commendatori Gucci,e Lomellino". Altri beni al Galluzzo, in Mugello e di nuovo a Corniola e in luogho detto il poggio à cuculi con un uccellare da tordi . Le terre in località Bagnaia sono allivellate a Mariano Buonsigniori, che li condusse à livello à terza generatione dal Comm. Guccir sotto li 2 di Marzo I59I,per instrumento di Ser B. Gherardi da Empoli,e ne paga scudi 13 doro di moneta, due paia di capponi,e libbre cinque di cera bianca lavorata, che si valuta . Poi un altro podere a Cerbaiuola , ma della Podesteria di Montespertoli, e ancora a S.Casciano. Era insomma una signora Commenda . Si dettagliano anche i confinanti , uno per uno, fra cui ad es. D.Elisabeth de Monterappolis, D.Eques Philippus de Valoris, Andreas de Bardellis, Petrus de Secticellis, Heredes Vincentii de Salvagnolis, Dominicus Pini de Sandonninis, Heredes Thomme del Riccio, A.de Falagianis,M.de Bonsignoribus,I.de Scarlinis,A.de Bucalossis,M.de Zeffis ecc.

 

 

 

 

FRANCOBOLLO CON POMPEO ROSPIGLIOSI

 

 

 

E’ il momento di fare entrare in scena il nostro Pompeo Rospigliosi. Figlio del Cav. Alessandro e zio di Papa Clemente IX, nacque circa nel 1582. Appena ventenne fu Capitano di galea dei Cavalieri di Malta, ma nel 1606, quando con la sua e altre navi di Malta e di Sicilia correva i mari, volle sbarcare in Barberia, in un luogo detto "La Maometta" che gli parve erroneamente sicuro ; viceversa furono aggrediti, numerosi uccisi o affogati, e Pompeo, ferito da un colpo di zagaglia alla gola, fu catturato e fatto schiavo con un’altra settantina di uomini. Catena al piede, pane (poco) e acqua. Saputo che un certo Fr. Pacifico "frate di S.Francesco delle scarpe", schiavo per tre anni, aveva potuto riscattarsi e partiva per Castelfiorentino suo paese, gli consegnò a Tunisi una lettera per suo padre, che l’aveva ormai pianto per morto , in cui lo scongiurava di attivarsi per contrattare la sua liberazione , dichiarandosi "in pericolo di essere sforzato a rinnegare, a fare altri peccati li quali so che mi intendete, dei quali ancora io non sono scapolo, e di già per non volere acconsentire, n’ho rilevate buone bastonate . Ma prima, Dio mi dia la morte cento volte il giorno, avanti che io lo voglia offendere e particolarmente in questo peccato." . Liberato infine con una imprecisata cifra di riscatto tornò in patria per dedicarsi nuovamente a opere di carità e di religione. Ebbe poi il comando delle Milizie di Rieti e di Fermo, e di lì prese servizio di nuovo sulle galere della Religione di Malta, pur rientrando frequentemente in patria. Nel 1625 fece edificare la Chiesa di Maresca, consenziente il fratello maggiore Gerolamo, come appare dalla lapide appostavi. Nel 1629 riceve con gran pompa a Pistoia il Granduca Ferdinando II . Nel 1659 concorse ivi generosamente, col nipote Card. Giulio prossimo Pontefice, alla costruzione del Collegio e Chiesa dello Spirito Santo, come al solito si evince da una targa in memoria. Morì a Malta a 80 anni, il 7 giugno 1662, e fu ricordato dal nipote Cammillo con un monumento e epigrafe in S.Domenico. Pochi anni fa l’Ordine di Malta ha emesso un francobollo con la sua effigie. Torniamo a noi e un po’ indietro nel tempo.Nel 1658 il nostro Balì Pompeo Rospigliosi, lo zio del prossimo Papa, fresco di nomina, decide di costruire una casa per il podere di Gattaia e, a sua maggior gloria, la fregia con ben 9 targhe col blasone di famiglia e con l'iscrizione gia citata che esattamente recita "Pompeus Rospigliosi in jerosolymitana religione baiulicus cremonensis a fundamentis erexit A.D. MDCLVIII" . La dovizia dei fregi e l’impegno personale profuso fanno pensare, più che a un semplice uso agricolo, ad un utilizzo personale per battute di caccia, riunioni ecc. del Commendatore.

C'è in ASF un opuscolo manoscritto del 1660 con i "Miglioramenti della Commenda di S.Sepolcro di Firenze fatto dal Sig.Comm. e Balì fra Pompeo R." e si conservano lettere dello zio "al mio Signor nipote... ho quasi 79 anni..-" .In merito all'erezione di questo fabbricato esiste tutta la documentazione delle spese, compresa la fornitura di pietre .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel bel Cabreo ricoperto da pergamena effigiata del 1666, compilato col supporto tecnico dellagrimensore Jacopo Ramponi,la nuova casa viene descritta nei particolari ,compresa la mangiatoia, il forno ,il caldano, la buca da grano ecc.,definendola "molto commoda per li lavoratori". Le piante a acquerello dei possedimenti sono accurate e circostanziate,anche se le proporzioni e gli orientamenti lasciano un poa desiderare . Molto più curato graficamente, con rilievi prospettici delle costruzioni anche confinanti significativi , e interessante per una ricostruzione viaria di quei tempi è il Cabreo. del 1693, che presenta fra l'altro una toponomastica solo in parte pervenutaci . Del 1728 è curioso un referto di rubbamento nella Chiesa di Cerbaiola. A documentazione dellindipendenza di detta Chiesa dalle gerarchie abituali,si trova un’insolita certificazione addi 25/3/1755 : "Io fra.Giuseppe M.Pallini Priore del Carmine a Corniola, e curato della Pieve di S.Leonardo a Cerbaiola, della S.Religione di Malta, nella Commenda del S.Sepolcro di Firenze ,attesto per la pura verità qualmente da 27 anni in qua, che io sono curato di detta Pieve, hò sempre sonato le campane il sabato Santo prima della Propositura d'Empoli, come sò di certo aver fatto il simile i miei antecessori, ed in fede di che soscrivo di proprio pugno il di suddetto"... Con varie testimonianze di parrocchiani quale "Io Michele del fu Domenicho Giannotti popolano della Pieve attesto....". E ancora , del 756 : "Ill.mo Sig.Sig.P.ne Col.Mo, per la settimana Santa prossima passata ,d'ordine di Vs.Ill.ma ebbi 1'onore di riconoscere da circa dieci fidefacienti nelle di loro rispettive recognizioni di certe fedi riguardanti l'essere la Chiesa di Cerbaiola indipendente da questa Chiesa di Empoli, ed in specie di poter sonare per il Sabato Santo a suo piacimento anco avanti il suono delle campane di questa Prepositura, .. ".

 

 

Di splendida fattura il Libellus Censualis seu Cabrevatio del 1759 sotto il balì Gaetano Bonanno Filingeri : le piante e i prospetti delle proprietà (terreni e costruzioni) sono delle piccole opere d'arte . Squisito ad esempio il disegno delle case e Chiesa di Cerbaiola, ancora priva della Canonica, e cosi il rilievo del bosco, dettagliato nelle caratteristiche vegetazionali e nella curiosa toponomastica,che ne individua ogni appezzamento, ogni piccola vallata, rio, sentiero (Parpiccino, Pargrande,Scopiccio,Coculio,Botro a Ierii,Botro a lupi) , denotandone una conoscenza dettagliata e direi quasi affettuosa . Con poco entusiasmo, devo notare che non mancavano le uccelliere e ragnaie .In quegli anni il bosco era dato in affitto a S.Maestà Imperiale . Graziosa l'esile casa in via del Giglio con la Croce di Malta, e pittoresca la colonica di Gattaia , con altri corpi di fabbrica rispetto all'attuale . Nel 1762 si concede al March.Priore Bernardino Riccardi (guardarobiere maggiore di S.M. in Toscana) l'affitto dei beni infrascritti della Commenda posti nella podesteria di Empoli, al presente affittati al gia Pietro Marchetti : Un podere con casa da padrone e lavorativa luogo detto Cerbaiola dentro i suoi propri vocaboli e confini come sta descritto .... E l'uso dell'uccellare,e suo boschetto, come lo avevano i passati affittuari . Un podere con casa da lavoratore,luogo detto Gattaia posto nel popolo di S.Michele a Pianezzoli . Una casetta nel suddetto popolo di Pianezzoli ,luogo detto le Ville, vicina a detto podere di Gattaia . Un'altra casa con bottega in via del Giglio . II podere di G-attaia dovette rimanere al Riccardi, per seguire poi le stesse sorti della villa del Terrafino e arrivare a tutt' oggi al Cottolengo . Invece il podere di Cerbaiola rientra nella diretta gestione dei Cavalieri, dato che è del 1784 una nota di raccolte di vino e biade a metà col lavoratore Antonio Regini :"saggina in tutta St.I9 e 1/2, di parte 9 e 3/4 .. fagiolini.. lino sodo..vino in tutto barili 48.." E' del 1785 una bellissima "Pianta delle terre boschive che teneva in affitto lo Scrittoio delle Reali Possessioni per uso della Bandita delle Cerbajole, restituite alla Commenda di cui è Com= mendatore l'Ill.mo Sig.Cav. Fra Brunoro Malatesta Simonetti".Si nota che le terre boschive sono stiora 724, corrispondenti a Quadrati III Tavole 5 Pertiche 9 Deche 2 Braccia 5 e 1/3 quadre Misura Fiorentina. Rilevata dall'agrimensore R.Paganelli .

 

L'ultimo Libellus Censualis prima dei francesi è del 1792/3/4, compilato sotto il controllo del Not. de Loris e di Carlo Setticelli (proprietario da poco della villa di Monteboro) Nobile Patrizio Fiorentino e Regio Amministratore del Patrimonio Ecclesiastico di questa città . Vi si registra che "la casa Rospigliosi" conserva ancora i 9 blasoni in pietra "nella muraglia che forma detta casa, che 4 verso tramontana e 4 verso mezzogiorno e una nella facciata verso levante con iscrizione sopra la predetta". Inoltre si ricorda come nel Cabreo del 760 la Chiesa di Cerbaiola fu descritta come spettante ad uno dei Membri della Commenda . Poi "piacque a S.A.R. il Serenissimo Granduca di Toscana d' ordinare nel 1785 che tutte le Chiese Curate amovibili del suo Granducato dovessero rendersi inamovibili, tra le quali vi restò compresa anco la detta Chiesa di S.Leonardo... la quale da tempo immemorabile era unita alla Commenda, ed il di cui Rettore era amovibile a piacimento del Commendatore… Volle però che non tanto l'attual possessore di detta Commenda, quanto i suoi successori devino e sieno tenuti a pagare al Paroco a titolo di Congrua alimentare 1'annua somma di scudi 80...Fu parimente ordinata da S.A.R.. la soppressione degli Oratori, o siano piccole Chiese inutili delle Commende,qualora non potessero rendersi utili al popolo. Di questa natura appunto ritrovavasi appartenere alla detta Commenda una piccolissima Chiesa posta sul Ponte Vecchio a Firenze sotto il titolo di S.Giovanni Decollato .. Il presente Ill.mo Sig.Commendatore volendo rendere eseguiti gli precitati comandamenti della prefata Altezza Sua Reale pose preci all'Em.mo Gran Maestro perché si degnasse d' ordinarne la soppressione...e di concederli la facoltà di convertire e destinare a favore della suddetta Chiesa di Cerbaiola…… e sarebbesi in tal forma aumentata la congrua ordinata per l'inamovilità della detta Chiesa di Cerbaiola senza un nuovo aggravio di spesa forzoso". E così ,grazie al Granduca, per mantenere il Prete di Cerbaiola se ne andò l'antichissimo Oratorio Commendale sul Ponte Vecchio "a condizione di doversi quello ridurre ad usi profani ma non sordidi " ; e la Chiesa di S.Leonardo fu provista di inamovibile Rettore nella persona del M.R.Sig.Giuseppe Corbinelli. Segue la vera e propria visita priorale ,che in parte ho fotografato e ,essendo ben leggibile,non sto a trascrivere. Al solito curatissima la cartografia, che allego in parte,riprodotta con mezzi molto artigianali .

La documentazione dell'ASF,a soppressione avvenuta, prosegue con carteggi e inventari del 1808 .In tale anno viene di nuovo fatto un inventario della Chiesa e Canonica Commendale di S.Leonardo, molto impoverito rispetto ai precedenti. Dei mobili ancora esistenti nell'antica dimora del commendatore, credo di aver riconosciuto un cassettone fregiato con le Croci dell' Ordine ,fino all'anno scorso conservato nella Villa Ricci a Castagneto e di recente malaguratamente trafugato . Da questi ultimi documenti risulta anche che il podere di Malacoda ha come livellario Emilio Pucci dall'8/5/1526 e che il podere di Gattaia viene lavorato da Gaetano Guerrini .

 

 

 

Credo sarebbe auspicabile che una copia di tutti questi documenti e cartografia fosse a disposizione in Empoli (Archivio o Biblioteca Comunale) di studiosi, studenti e curiosi per una conoscenza più approfondita del nostro passato e del nostro territorio.

 

 

 

 

 

 

CASA IN VIA DEL GIGLIO DELL’ORDINE DI MALTA

 

 

 

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