S. MARIA DEL CONFORTO IN MEDAGLIA
di Angelo Gravano Bardelli
Digitus Dei est hic
(Esodo, VIII, 19)
La Madonna del Conforto è legata ai cittadini di Arezzo non solo da eventi puramente religiosi quali i miracoli - la cui valutazione non è demandata alla ragione ma unicamente alla fede per la necessità dell'uomo di spiegare accadimenti e realtà altrimenti inspiegabili ed inaccettabili - ma anche da eventi della storia della città.
La devozione è nata durante il carnevale del febbraio 1796 in un periodo di processioni penitenziali a seguito di continue scosse di terremoto, dall'inizio del mese oltre 30, con fenomeni metereologici estremi, poi improvvisamente cessati, e da un "segno" inspiegabile il giorno 15: lo "sbiancamento" di una targa in maiolica nera di sporco e di fumo raffigurante in alto rilievo la senese Madonna di Provenzano posta in una cantina utilizzata per la vendita del vino dell'ospizio della grancia (cioè dei prodotti agricoli) dei monaci Camaldolesi posta in quartiere porta S. Clemente.
Evento interpretato a seguito di una prudente ed approfondita quanto rapida inchiesta del vescovo Niccolo Marcacci, per il concorso di popolo ed i vari miracoli attribuiti, come miracoloso. Prontamente lo stesso presule il 19 effettuò il trasporto dell'immagine in Cattedrale per motivi sia di ordine pubblico che di pubblica venerazione, provvisoriamente all'altare della famiglia Burali, in attesa della costruzione di apposita cappella poi iniziata al 5 agosto successivo (festa di S.Maria Maggiore di Roma, prima chiesa dedicata alla Vergine) su progetto neogotico del fiorentino Giuseppe del Rosso, architetto di corte. Cappella-santuario grandiosa, costruita con il vivo fervore e il concorso fattivo non solo dei fedeli della città ma di tutta la diocesi con processioni di offerte e persino materiali, conclusa nella decorazione neoclassica nel 1806 ed inaugurata nella festa dei Dolori di Maria il 31.3.1814 con la collocazione su un altare di legno dorato della sacra immagine, altare poi sostituito il 6.6.1823 con quello attuale in marmo disegnato a Roma da Giuseppe Valadier e realizzato a spese del vescovo Agostino Albergotti.
Il titolo di Madonna " Confortatrix" o del Conforto fu attribuito nell'occasione della quaresima dal cappuccino Gregorio Boari (1745-1817), poi vescovo di Comacchio dal 1797, durante i suoi sermoni in città e fu proclamato in Duomo il 29 giugno (1).
Tre anni dopo questi fatti il 24.3.1799, a seguito della mutata situazione politica neutrale, lo stato granducale toscano degli Asburgo Lorena fu invaso dall'esercito repubblicano francese ed il successivo 6 aprile, con l'entrata in Arezzo dello stesso, la Madonna del Conforto divenne nel movimento insurrezionale antifrancese del "Viva Maria", per il semplice motivo che era la patrona locale, anche simbolo politico contro l'oppressione degli invasori per la libertà sia politica che religiosa di un intero popolo. Scoppiata la rivolta il 6 maggio con la liberazione della città e la successiva battaglia di Rigutino, tra le prime forze organizzate degli aretini e militari regolari franco-polacchi mandati per sedarla, a seguito della alleanza con forze regolari Austro-Russe si venne a creare una vera Armata che portò da maggio ad agosto alla liberazione di diverse città del Centro Italia (Siena, Cortona, Perugia, Livorno, San Leo, ecc.) ed alla fuga dei francesi dalla capitale Firenze (2).
Le medaglie qui descritte documentano questa evoluzione dalla prima emissione (medaglia N. 1) devozionale con esplicito riferimento alla liberazione dal flagello dei terremoti, fulmini e tempeste e senza alcun riferimento alla denominazione del Conforto - e pertanto sicuramente precedente alla quaresima del 1796 – alle seconde emissioni, (medaglie N. 2 e 3) quella probabile della prima collocazione in cattedrale dell'icona descritta visivamente sotto un tempio con volta e colonne, figura alternata a quella tradizionale del beato Gregorio X papa, primo finanziatore e fondatore dello stesso Duomo Nuovo di Arezzo (1276), con identico rovescio con S.Donato martire, primo vescovo e patrono della città, sino a quella datata 1799 (medaglia N. 7) esplicita con chiaro motto "politico" di ARETINORUM REDEMPTIO e cavallo rampante, simbolo civico della Comunità.
Molte altre medaglie coniate, i cui coni si conservano ancor oggi nel Museo Diocesano ed in più collezioni private aretine, figurano esemplari di carattere puramente devozionale sia datate 1796 che 1797 anche se alcune sicuramente utilizzate, anche rifuse successivamente, come distintivo militare dagli insorti del Viva Maria del 1799-1800 quale quella con la leggenda VENERATA IN CATHEDRALE ARETINA e datata 1796 (medaglia N. 5) (3).
Il 1° e 2 maggio 1805, anch'esso documentato da alcuni coni e da medaglie devozionali datate (vedi N. 8 e 9), abbiamo il riconoscimento papale "di fatto" con la visita e l'omaggio con messa all'altare della Madonna di papa Pio VII sul ritorno dal viaggio dell'incoronazione a imperatore di Napoleone I a Parigi, mentre con l'incoronazione del Capitolo Vaticano del 15 agosto 1814 si ha il riconoscimento "di diritto" dell'intera Chiesa universale (vedi N. 10 - 13).
Successivamente furono emesse diverse coniazioni moderne riferite ai centenari sia della manifestazione che dell'incoronazione nel 1896, nel 1914, nel 1996 e nel 2014, che della visita papale di Giovanni Paolo II del 1993.
Arezzo – Stemma della fonte Comunità (1762)
Bibliografia
Luciana Borri Cristelli, Immagini della Madonna del Conforto in "Mater Christi, Altissime testimonianze del culto della Vergine nel territorio aretino", Cinisello Balsamo, 1996, pagg. 88-93.
Andrea Andanti, Guida illustrata al Duomo di Arezzo, Arezzo, 2004
Giuliano Centrodi, Medaglie aretine. Modelli, materiali e progetti dagli Archivi Gori & Zucchi-Uno A Erre,
Città di Castello, 2009, pag. 11
Si ringrazia per la signorile disponibilità il sig. Roberto Monticini.
N. 1
MEDAGLIA DEVOZIONALE DEL 1796
Autore: incisore anonimo aretino Anno di emissione: febbraio 1796 D) Busto della Madonna con nimbo radioso su nuvole e cartiglio barocco S. MARIA / O. P. N. A. FLAG. TERREM. LIB. N. D. nel giro. R) Busti di profilo di fronte di S. Donato e di B. Gregorio X papa, entrambi con aureola rotonda, in alto raggi dal cielo, A. FVL. ET TEMPES. LIB. N. D. nel giro, in esergo S. DONA. B. GREG. / O. P. N. Bronzo diam. mm. 28 x 25 ovale con appiccagnolo coniata
NOTA: Le leggende sono ricavate dalle invocazioni della Litania di Tutti i Santi. Esiste una variante del dritto con busto della Madonna con aureola rotonda e leggenda nel giro con abbreviazione finale L. N. D.
N. 2 MEDAGLIA DEVOZIONALE DEL 1796
Autore: incisore anonimo aretino Anno di emissione: febbraio 1796 D) Busto frontale della Madonna su cartiglio barocco con scritta S. M. tra 4 colonne e sotto volta ai lati: S. M. e O. P. N. R) Busto frontale di tre quarti a sin. di S. Donato nimbato con calice e palma, simboli di martirio, S. DONAT. EPISC. ET MART. ARET. CALICEM SALVTARIS ACCIPIA nel giro.
Bronzo diam. mm. 45 x 39 ovale con appiccagnolo coniata
N. 3 MEDAGLIA DEVOZIONALE DEL 1796
Autore: incisore anonimo aretino Anno di emissione: febbraio 1796 D) Busto frontale del beato papa Gregorio X con aureola radiosa, benedicente e con Vangelo, B. GREG. PP. X PLAC. PERFICE GRESSVS MEOS IN SEMITIS TVIS nel giro. R) Busto frontale di tre quarti a sin. di S. Donato nimbato con calice e palma, simboli di martirio, S. DONAT. EPISC. ET MART. ARET. CALICEM SALVTARIS ACCIPIA nel giro.
Bronzo diam. mm. 45 x 39 ovale con appiccagnolo coniata Argento diam. mm. 45 x 39 ovale con appiccagnolo coniata
N. 4 MEDAGLIA DEVOZIONALE DEL 1796
Autore: incisore anonimo aretino Anno di emissione: 1796 D) Busto della Madonna tra nuvole e su cartiglio 17 / 96 sotto cartiglio barocco con leggenda su due righe S. M. / O. P. N. R) Busto frontale di tre quarti a des. di S. Donato nimbato con calice e palma, simboli di martirio, S. DONATVS. EPVS. ET. PROT. ARET CI nel giro.
Argento diam. mm. 29 x 24 ovale con appiccagnolo coniata
N. 5 MEDAGLIA DEVOZIONALE DEL 1796
Autore: incisore anonimo aretino Anno di emissione: dal 1796 D) Targa con busto frontale della Madonna tra nuvole e cartiglio barocco, attorno VEN. IN / CATHE. / ARET. / 1796 R) Busto frontale di tre quarti a sin. di S. Donato nimbato con calice e palma, simboli di martirio, S. DONATVS. / P. ARETII nel giro.
Bronzo diam. mm. 45 x 39 ovale con appiccagnolo coniata/fusa Argento diam. mm. 45 x 39 ovale con appiccagnolo coniata/fusa
|
N. 6 MEDAGLIA DEVOZIONALE DEL 1797
Autore: incisore anonimo aretino Anno di emissione: 1797 D) Busto della Madonna su nuvole e cartiglio barocco S M O P N attorno S. MARIA. CONFORTATRIX. (o variante CONFORTI) R) Busto reliquario frontale di S. Donato con aureola ad anello S. DONATVS. PATRONVS. ARET nel giro in esergo 1797
Argento diam. mm. 29 x 24 ovale con appiccagnolo coniata
Conio di medaglia 1797
|
N. 7 MEDAGLIA DEVOZIONALE DEL 1799
Autore: incisore anonimo aretino Anno di emissione: maggio 1799 D) Targa con busto della Madonna tra nuvole in alto e busti di S.Donato e B.Gregorio X papa oranti in basso .S. D. / .B. G. nel giro in esergo S. M. O. P. N R) Cavallo rampante a des. ARETINORVM REDEMPTIO nel giro in esergo in cartiglio 1799
Argento diam. mm. 45 x 39 ovale con appiccagnolo coniata
NOTA: Diritto figurativo ispirato da un incisione popolare su rame con serie di 12 immagini "Madonna del Conforto adorata dal Beato Gregorio X e San Donato" di artista locale conservata nella Biblioteca Città di Arezzo (XVII, 103, n. CXXIV) illustrata in Mater Christi..., op.cit. Pag. 91, n. 6. Medaglia di estrema rarità, non sono noti nè i coni nè l'apparizione in cataloghi d'asta.
Rosario della Madonna del Conforto con perle, argento, oro e medaglia-fregio del Viva Maria 1796-99 (mm. 35 x 55)
Gazzetta del Viva Maria 1799
|
N. 8 MEDAGLIA DEVOZIONALE DEL 1805 Autore: incisore anonimo aretino Anno di emissione: 1805 D) Busto della Madonna attorno S. M. O . / P. N R) Busto frontale di S. Donato con calice e palma attorno S. D. / O. P. N
Bronzo diam. mm. 17 x 13 ovale con appiccagnolo coniata Argento diam. mm. 17 x 13 ovale con appiccagnolo coniata
Coni di medaglia 1805
|