Firenze medioevale e rinascimentale
Famiglie fiorentine Guelfe e Ghibelline
Libri consultati o da consultare:
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Fabrizio Ricciardelli " Il Libro del Chiodo, "Fonti per la Storia dell'Italia Medievale. Antiquitates, 9", Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, Roma, 1998.
Cesare Paoli .........."Il libro di Montaperti " ristampa anastatica della Firenze Libri 2000 anno 2004
Olof Bratto ..." Liber Extimationum. Il libro degli estimi (An. MCCLIX), "Romanica Gothoburgensia, II", Goteborg, Elanders Boktrykeri Aktiebolag, 1956.
Ricordano Malispini ..." Historia antica di Ricordano Malispini dall'edificazione di Fiorenza per insino all'anno 1281
Villani Giovanni .........."Nuova Cronica " dal sito web Liberliber
Dino Compagni .......... "Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi" sito web Liberliber
Francesco Guicciardini " Storie fiorentine " sito web Liberliber
Niccolo' Machiavelli " Istorie fiorentine " sito web Liberliber
Scipione Ammirato con le aggiunte di Scipione Ammirato il giovane " Istorie fiorentine" Batelli e compagni Firenze 1848
Padre Ildefonso di San Luigi Delizie degli eruditi toscani ...........24 volumi Firenze 1770-1789
Robert Davidsohn ......"Storia di Firenze : G.C. Sansoni editore Firenze 1910
Raveggi, Tarassi, Medici, Parenti. "Ghibellini ,guelfi e popolo grasso" La Nuova Italia editrice Firenze 1978
S. Raveggi, Le famiglie di parte ghibellina nella classe dirigente fiorentina del secolo XIII, in I ceti dirigenti dell'età comunale nei secoli XII e XIII, Comitato di Studi sulla storia dei ceti dirigenti in Toscana, Atti del II Convegno: Firenze 14-15 dicembre 1979, Pisa, Pacini Editore, 1982, pp. 279-299.
M. Tarassi, Le famiglie di parte guelfa nella classe dirigente della città di Firenze durante il XIII secolo, in I ceti dirigenti dell'età comunale nei secoli XII e XIII (cfr.), pp. 301-321.
Enrico Fiumi " Fioritura e decadenza dell'economia fiorentina "
Pasquale Villari "I primi due secoli della storia di Firenze " 1883 Sansoni editore Firenze
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VILLANI
XXXIX Delle case e de' nobili che divennero Guelfi e Ghibellini in Firenze.
Per la detta divisione questi furono i legnaggi de' nobili che a quello tempo furono e divennoro Guelfi in Firenze, contando a sesto a sesto, e simile i Ghibellini. Nel sesto d'Oltrarno furono Guelfi i Nerli gentiluomini, tutto fossero prima abitanti in Mercato vecchio, la casa de' Giacoppi detti Rossi, non però di grande progenia d'antichità, e già cominciavano a venire possenti i Frescobaldi, i Bardi, e' Mozzi, ma di piccolo cominciamento; Ghibellini nel sesto d'Oltrarno, de' nobili, i conti da Gangalandi, Obbriachi, e' Mannelli. Nel sesto di San Piero Scheraggio, i nobili che furono Guelfi, la casa de' Pulci, i Gherardini, i Foraboschi, i Bagnesi, i Guidalotti, i Sacchetti, e' Manieri, e quegli da Quona consorti di quegli da Volognano, i Lucardesi, i Chiermontesi, e' Compiobesi, i Cavalcanti; ma di poco tempo erano stratti di mercatanti. Nel detto sesto furono i Ghibellini la casa degli Uberti, che ne fu capo di parte, i Fifanti, gl'Infangati, e Amidei, e quegli da Volognano, e' Malespini, con tutto che poi per gli oltraggi degli Uberti loro vicini eglino e più altri legnaggi di San Piero Scheraggio si feciono Guelfi. Nel sesto di Borgo furono Guelfi la casa de' Bondelmonti, e furonne capo, la casa de' Giandonati, i Gianfigliazzi, la casa degli Scali, la casa de' Gualterotti, e quella degl'Importuni; i Ghibellini del detto sesto, la casa degli Scolari, che furono di ceppo consorti de' Bondelmonti, la casa de' Iudi, quella de' Galli, e' Cappiardi. Nel sesto di San Brancazio furono Guelfi i Bostichi, i Tornaquinci, i Vecchietti; i Ghibellini del detto sesto furono i Lamberti, i Soldanieri, i Cipriani, i Toschi, e gli Amieri, e Palermini, e Megliorelli, e Pigli, con tutto che poi parte di loro si fecioro Guelfi. Nel sesto di porte del Duomo furono in quegli tempi di parte guelfa i Tosinghi, gli Arrigucci, gli Agli, i Sizii; i Ghibellini del detto sesto, i Barucci, i cattani da Castiglione e da Cersino, gli Agolanti, i Brunelleschi; e poi si feciono Guelfi parte di loro. Nel sesto di porte San Piero furono de' nobili guelfi gli Adimari, i Visdomini, i Donati, i Pazzi, que' della Bella, gli Ardinghi, e' Tedaldi detti que' della Vitella; e già i Cerchi cominciavano a·ssalire in istato, tutto fossono mercatanti. I Ghibellini del detto sesto, i Caponsacchi, i Lisei, gli Abati, i Tedaldini, i Giuochi, i Galigari; e molte altre schiatte d'orrevoli cittadini e popolani tennero l'uno coll'una parte e l'altro coll'altra, e si mutaro per gli tempi d'animo e di parte, che sarebbe troppa lunga matera a raccontare. E per la detta cagione si cominciaro di prima le maladette parti in Firenze; con tutto che di prima assai occultamente, pure era parte tra' cittadini nobili, che chi amava la signoria della Chiesa e chi quella dello 'mperio, ma però inn-istato e bene del Comune tutti erano in concordia.
XXXIII Come di prima fu cacciata la parte guelfa di Firenze per gli Ghibellini e la forza di Federigo imperadore.
Ne' detti tempi, essendo Federigo in Lombardia, e essendo disposto del titolo dello imperio per papa Innocenzio, come detto avemo, in quanto potéo si mise a distruggere in Toscana e in Lombardia i fedeli di santa Chiesa in tutte le città ov'ebbe podere. E prima cominciò a volere stadichi di tutte le città di Toscana, e tolse de' Ghibellini e de' Guelfi, e mandogli a Sa·Miniato del Tedesco; ma ciò fatto, fece lasciare i Ghibellini e ritenere i Guelfi, i quali poi abandonati, come poveri pregioni, di limosine in Samminiato stettono lungo tempo. E imperciò che la nostra città di Firenze in quelli tempi nonn-era delle meno notabili e poderose d'Italia, sì volle in quella spandere il suo veleno e fare partorire le maladette parti guelfa e ghibellina, che più tempo dinanzi erano incominciate per la morte di messer Bondelmonte, e prima, sì come adietro facemmo menzione. Ma bene che poi fossono le dette parti tra' nobili di Firenze, e spesso si guerreggiassono tra loro di propie nimistadi, e erano in setta per le dette parti e si teneano insieme, e quegli che si chiamavano Guelfi amavano lo stato del papa e di santa Chiesa, e quegli che si chiamavano Ghibellini amavano e favoravano lo 'mperadore e suoi seguaci, ma però il popolo e Comune di Firenze si mantenea in unitade, a bene e onore e stato della repubblica. Ma il detto imperadore mandando sodducendo per suoi ambasciadori e lettere quegli della casa delli Uberti ch'erano caporali di sua parte, e loro seguaci che si chiamavano Ghibellini, ch'elli cacciassono della cittade i loro nemici che si chiamavano Guelfi, profferendo loro aiuto de' suoi cavalieri; sì fece a' detti cominciare dissensione e battaglia cittadina in Firenze, onde la città si cominciò a scominare, e a·ppartirsi i nobili e tutto il popolo, e chi tenea dall'una parte, e chi dall'altra; e in più patti della città si combattero più tempo. Intra gli altri luoghi, il principale era per gli Uberti alle loro case, ch'erano ov'è oggi il gran palagio del popolo: si raunavano co' loro seguaci, e combattiesi, co' Guelfi del sesto di San Piero Scheraggio, ond'erano capo quegli dal Bagno, detti Bagnesi, e' Pulci, e' Guidalotti, e tutti i seguaci di parte guelfa di quello sesto; e ancora gli Guelfi d'Oltrarno su per le pescaie passando, gli venieno a soccorrere quando erano combattuti dagli Uberti. L'altra puntaglia era in porte San Piero, ond'erano capo de' Ghibellini i Tedaldini, perch'aveano più forti casamenti di palagi e torri, e co·lloro teneano Caponsacchi, Lisei, Giuochi, e Abati, e Galigari, e erano le battaglie con quegli della casa de' Donati, e con Visdomini, e Pazzi, e Adimari. E l'altra puntaglia era in porte del Duomo a la torre di messer Lancia de' cattani da Castiglione, e da Cersino, ond'erano capo de' Ghibellini con Agolanti e Bruneleschi, e molti popolari di loro parte, contra i Tosinghi, Agli, e Arrigucci. E l'altra punga e battaglia era in San Brancazio, ond'erano capo per gli Ghibellini i Lamberti, e Toschi, Amieri, Cipriani, e Megliorelli, e con molto seguito di popolo, contra i Tornaquinci, e Vecchietti, e Pigli, tutto che parte de' Pigli erano Ghibellini. E' Ghibellini faceano capo in San Brancazio a la torre dello Scarafaggio de' Soldanieri; e di quella venne a messer Rustico Marignolli, ch'avea la 'nsegna de' Guelfi, cioè il campo bianco e 'l giglio vermiglio, uno quadrello nel viso, ond'egli morìo; e il dì che' Guelfi furono cacciati, e innanzi che si partissono, armati il vennono a soppellire a San Lorenzo; e partiti i Guelfi, i calonaci di San Lorenzo tramutaro il corpo, acciò che' Ghibellini nol disotterrassono e facessone strazio, però ch'era uno grande caporale di parte guelfa. E l'altra forza de' Ghibellini era in Borgo, ond'erano capo gli Scolari, e Soldanieri, e Guidi, contra i Bondelmonti, Giandonati, Bostichi, e Cavalcanti, Scali, e Gianfigliazzi. Oltrarno erano tra gli Ubbriachi e' Mannelli (e altri nobili di rinnomo non n'avea, se none di case de' popolari), incontro a' Rossi e' Nerli. Avenne che·lle dette battaglie duraro più tempo, combattendosi a' serragli, overo isbarre, da una vicinanza ad altra, e alle torri l'una a l'altra (che molte n'avea in Firenze in quegli tempi, e alte da C braccia in suso); e con manganelle, e altri difici si combatteano insieme di dì e di notte. In questo contasto e battaglie Federigo imperadore mandò a Firenze lo re Federigo suo figliuolo bastardo, con XVIc di cavalieri di sua gente tedesca. Sentendo i Ghibellini ch'egli erano presso a Firenze, presono vigore, e con più forza e ardire pugnando contra i Guelfi, i quali nonn-aveano altro aiuto, né attendeano nullo soccorso, perché la Chiesa era a Leone sopra Rodano oltremonti, e la forza di Federigo era troppo grande in tutte parti in Italia. E in questo usarono i Ghibellini una maestria di guerra, che a casa gli Uberti si raunava il più della forza de' detti Ghibellini, e cominciandosi le battaglie ne' sopradetti luoghi, sì andavano tutti insieme a contastare i Guelfi, e per questo modo gli vinsono quasi in ogni parte della città, salvo nella loro vicinanza contra il serraglio de' Guidalotti e Bagnesi, che più sostennono; e in quello luogo si ridussono i Guelfi, e tutta la forza de' Ghibellini contra loro. Alla fine veggendosi i Guelfi aspramente menare, e sentendo già la cavalleria di Federigo imperadore in Firenze, entrato già lo re Federigo con sua gente la domenica mattina, sì si tennero i Guelfi infino al mercolidì vegnente. Allora non potendo più resistere a la forza de' Ghibellini, si abandonarono la difenza, e partirsi della città la notte di santa Maria Candellara gli anni di Cristo MCCXLVIII. Cacciata la parte guelfa di Firenze, i nobili di quella parte si ridussono parte nel castello di Montevarchi in Valdarno, e parte nel castello di Capraia; e Pelago, e Ristonchio, e Magnale, infino a Cascia per gli Guelfi si tenne, e chiamossi la Lega; e in quelli faceano guerra a la cittade e al contado di Firenze. Altri popolani di quella parte si ridussono per lo contado a·lloro poderi e di loro amici. I Ghibellini che rimasono in Firenze signori colla forza e cavalleria di Federigo imperadore sì riformaro la cittade a·lloro guisa, e feciono disfare da XXXVI fortezze de' Guelfi, che palagi e grandi torri, intra le quali fu la più nobile quella de' Tosinghi in su Mercato Vecchio, chiamato il Palazzo, alto LXXXX braccia, fatto a colonnelli di marmo, e una torre con esso alta CXXX braccia. Ancora mostraro i Ghibellini maggiore empiezza, per cagione che i Guelfi faceano di loro molto capo a la chiesa di San Giovanni, e tutta la buona gente v'usava la domenica mattina, e faceansi i matrimoni. Quando vennero a disfare le torri de' Guelfi, intra l'altre una molto grande e bella ch'era in sulla piazza di San Giovanni a l'entrare del corso degli Adimari, e chiamavasi la torre del Guardamorto, però che anticamente tutta la buona gente che moria si soppelliva a San Giovanni, i Ghibellini faccendo tagliare dal piè la detta torre, sì·lla feciono puntellare per modo che, quando si mettesse il fuoco a' puntelli, cadesse in su la chiesa di Santo Giovanni; e così fu fatto. Ma come piacque a Dio, per reverenza e miracolo del beato Giovanni, la torre, ch'era alta CXX braccia, parve manifestamente, quando venne a cadere, ch'ella schifasse la santa chiesa, e rivolsesi, e cadde per lo diritto della piazza, onde tutti i Fiorentini si maravigliaro, e il popolo ne fu molto allegro. E nota che poi che·lla città di Firenze fu rifatta, non v'era disfatta casa niuna, e allora si cominciò la detta maladizione di disfarle per gli Ghibellini. E ordinaro che della gente dello 'mperadore ritennero VIIIc cavalieri tedeschi al loro soldo, onde fu capitano il conte Giordano. Avvenne che infra l'anno medesimo che' Guelfi furono cacciati di Firenze quegli ch'erano a Montevarchi furono assaliti da le masnade de' Tedeschi che stavano in guernigione nel castello di Gangareta nel mercatale del detto Montevarchi, e di poca gente fue aspra battaglia, infino nell'Arno, dagli usciti guelfi di Firenze a' detti Tedeschi; a la fine i Tedeschi furono sconfitti, e gran parte di loro furono tra morti e presi; e ciò fu dì..., gli anni di Cristo MCCXLVIII.
guelfi e ghibellini nel Malespini |
guelfi e ghibellini nel Villani |
I guelfi sono indicati a lettere azzurre e i ghibellini a lettere rosse |
I guelfi sono indicati a lettere azzurre e i ghibellini a lettere rosse |
lamberti |
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nerli |
nerli |
frescobaldi |
frescobaldi |
mozzi |
mozzi |
bardi |
bardi |
conti da gangalanti |
conti da gangalanti |
mannelli |
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obbriachi |
obbriachi |
pulci |
pulci |
gherardini |
gherardini |
ormanni detti foraboschi |
foraboschi |
bagnesi |
bagnesi |
guidalotti |
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sacchetti |
sacchetti |
manieri |
manieri |
achuona |
da quona |
da volognano |
da volognano |
lucardesi |
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chiermontesi |
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campiobesi |
campiobesi |
uberti |
uberti |
pazzi |
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cavalcanti |
cavalcanti |
fifanti |
fifanti |
infangati in parte |
infangati |
amidei |
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da volognano |
da volognano |
malespini |
malespini |
buondelmonti |
buondelmonti |
scali |
scali |
giandonati |
giandonati |
gianfigliazzi |
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importuni |
importuni |
gualterotti |
gualterotti |
scolari |
scolari |
iudi |
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galli |
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cappiardi |
|
bostichi |
bostichi |
tornaquinci |
tornaquinci |
vecchietti |
vecchietti |
soldanieri |
soldanieri |
cipriani in parte |
cipriani |
toschi in parte |
toschi |
amieri |
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palermini |
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megliorelli |
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pigli |
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tosinghi |
tosinghi |
arrigucci |
arrigucci |
agli |
agli |
sizii |
sizii |
barucci |
|
cattani da castiglione |
cattani da castiglione |
cattani da cersino |
cattani da cersino |
agolanti |
agolanti |
brunelleschi in parte |
brunelleschi |
adimari |
adimari |
donati |
donati |
visdomini |
visdomini |
pazzi |
pazzi |
della bella |
della bella |
ardinghi |
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tedaldi detti quei della vitella |
tedaldi detti quei della vitella |
cerchi |
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caponsacchi |
caponsacchi |
lisei |
lisei |
abati |
abati |
tedaldini |
tedaldini |
giuochi |
giuochi |
galisgai in parte |
galigari |
achoppi detti rossi |
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magalotti |
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buonaguisi in parte |
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della pressa |
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giugni |
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gugialferri in parte |
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tebaldini in parte |
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alepri in parte |
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figligiovanni in parte |
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corbizzi |
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Libro di Montaperti
Alcuni individui citati nel libro :
Teghiuczus f.quondam domini Gherardi Aldobrandi de Adimaris Burnettus f, qd lotherii Mentuccii de Tornaquincis Ymbonus f.qd Clarissimi de Medicis Mari f. Ugolotti de Aglis Lippus de Belfradellis Sangallus f. domini Gianni Schichi de Cavalcantibus Tegrimus f. Bernardi de Maczinghis Ciampi f quondam napoleonis de Tusinghis Puccius de Acciaiolis Nero bordello de Arrigucciis Vinta de Raffacanis Berlinguccius de Ciprianis Corsus faber hospes de Marsiliis Dominus Giannoczus de Giandonatis Dominus Gaglia Upiczini de Sacchettis Dominus Albizus Rinuccii de Galigariis Spinellus f Siminetti de Ticzonis Mannellinus de Mannellis Cambius de Giugnis Doscius f. domini Uberti de Pulcis Dominus Marsoppinus Aczi de Tusinghis Spada Petri de Bostikis Dominus iohannes odarrighi de Amideis Dinus f. olim domini Tiniosi de Malaspinis Bernardus , Cione , Duccius fratres filii Compagni de Ebriacis |
Dominus Stoldus Beringhieri Iacopi Giugni f.Cambii Giugni Dominus Tedici Aliotti Visdomini Dominus Iacopus Gioki Dominus Trincia f. domini Albizi Trinciavellis Dominus gianni Ridolfi Dominus ciece Gherardini Dominus baldovinus Arnolfi Dominus filignus albizi Foresis Aldobrandinus qui vocatur Bindus f. domini Aldobrandini Mangiatroie Rogerinus Minerbetti Gherardus f. domini tedaldini Guidalotti Ardingus quondam domini Pegolotti Ardinghi Gonnella f. Lotherii Malegonnelle Rogerinus Bonfantini Lapus f. Aldobrandini Kammelli Puccius f. Arrighi Manetti Tingus f. Bernardi Anselmi Tedescus f. Martini Corbinelli Donatus f. Giamboni Orciolini Ristorus f. Pieri Passere Dominus Iacopus Maffei Tedaldi Uguccione Marignolle Iscieltus f.Guidotti Daviczi Prendi cotenatore , hospes filiorum Villanuczi Burnettus Bellincionis Alaghieri Geri filius Richi Bardi
Neri Gioia f. domini Gherardi Aliotti Masus f. Spilliati Cambii Mozi Neri f. quondam Lamberti Friscobaldi Cava filius Gentilis Sassetti Iacobus , Sassettus,Cechus , Pacinus fratres , filii Azzi Sassetti Rinuccius Paganelli Cante f. domini Gherardi Nerli Bancus f. Begnammini Ghiandoni Giunta filius Bencivenni Ghiandonis Ranerius iamboni Belfradelli Petri quondam Petri Ysacchi Dominus bondelmonte uguiccionis bondelmontis Baldinus Struffaldi |
Aldobrandinus del Sega Acquerellus de Acquerellis Giovencus de Buciellis Vesciosus del Garbo Attavianus de lo Strinato Bartholus degli Arlotti Cambius de la Stufa Corsus del Forese Rusticus de Cedernellis Dinus de Ruffolis Giardus de Burgo Spina f. Iacobi de la Scala Gioseppus de caniscianis Dinellinus de Fasciolariis Baldese de Antellensibus Ventura Iohannis hospes de Mompis Rainerius Sendado hospes filiorum Donati Marchese filius Gianni , hospes filiorum Sighieri Cece filius corsi Del Cece Bonaiutus conciator , hospes filiorum Aringherii Guido Guidotti Ugo spine Cambius falconerii Cambiuczus f. quondam Manieri Bilicoczi Dominus odarrigus guaitani Grossolus f. Benci Altomanni Falcuccius f. domini Maczetti Falconierii Puccius f. Albizi Donosdei de Lungarno Cima f. domini Iacobi Morandi Simone f. domini Ranerii Rustici Rossus Marsiliotti Belfortis |
VILLANI
LXXIX Come i Guelfi di Firenze dopo la detta sconfitta si partirono di Firenze, e andarsene a Lucca.
Venuta in Firenze la novella della dolorosa sconfitta, e tornando i miseri fuggiti di quella, si levò il pianto d'uomini e di femmine in Firenze sì grande, ch'andava infino a cielo; imperciò che non avea casa niuna in Firenze, piccola o grande, che non vi rimanesse uomo morto o preso; e di Lucca e del contado ve ne rimasono gran quantità, e degli Orbitani. Per la qual cosa i caporali de' Guelfi, nobili e popolari, ch'erano tornati dalla sconfitta, e quegli ch'erano in Firenze, isbigottiti e impauriti, e temendo degli usciti che venieno da Siena colle masnade tedesche; e' Ghibellini ribelli e confinati ch'erano fuori della cittade cominciarono a tornare nella terra; per la qual cosa i Guelfi, sanz'altro commiato o cacciamento, colle loro famiglie piagnendo uscirono di Firenze, e andarsene a Lucca, giuovedì a dì XIII di settembre, gli anni di Cristo MCCLX. Queste furono le principali case guelfe ch'uscirono di Firenze: del sesto d'Oltrarno, i Rossi, e' Nerli, e parte de' Mannelli, i Bardi, e' Mozzi, e' Frescobaldi; gli popolani del detto sesto case notabili, Canigiani, Magli, e Machiavelli, Belfredelli, e Orciolini, Aglioni, Rinucci, Barbadori, e Battimammi, e Soderini, e Malduri, e Amirati. Di San Piero Scheraggio, i nobili: Gherardini, Lucardesi, Cavalcanti, Bagnesi, Pulci, Guidalotti, Malispini, Foraboschi, Manieri, quelli da Quona, Sacchetti, Compiobbesi; i popolani: Magalotti, Mancini, Bucelli, e quelli della Vitella. Del sesto di Borgo, i nobili: i Bondelmonti, Scali, Spini, Gianfigliazzi, Giandonati, Bostichi, Altoviti, i Ciampali, Baldovinetti e altri. Del sesto di San Brancazio, i nobili: Tornaquinci, Vecchietti, e' Pigli parte di loro, Minerbetti, Becchenugi, e Bordoni e altri. Di porte del Duomo: i Tosinghi, Arrigucci, Agli, Sizii, Marignolli, e ser Brunetto Latini e' suoi, e più altri. Di porte San Piero: Adimari, Pazzi, Visdomini, e parte de' Donati; dal lato delli Scolari rimasono que' della Bella, i Carri, i Ghiberti, i Guidalotti di Balla, i Mazzocchi, gli Uccellini, Boccatonde; e oltre a questi molti confinati grandi e popolani per ciascuno sesto. E della partita molto furono da riprendere i Guelfi, imperciò che·lla città di Firenze era molto forte di mura e di fossi pieni d'acqua, e da poterla bene difendere e tenere; ma il giudicio di Dio per punire le peccata conviene che faccia suo corso sanza riparo; e a cui Idio vuole male gli toglie il senno e l'accorgimento. E partiti i Guelfi il giuovidì, la domenica vegnente a dì XVI di settembre, gli usciti di Firenze ch'erano stati a la battaglia a Monte Aperti, col conte Giordano e colle sue masnade de' Tedeschi, e cogli altri soldati de' Ghibellini di Toscana, arricchiti delle prede de' Fiorentini e degli altri Guelfi di Toscana, entrarono nella città di Firenze sanza contasto neuno. E incontanente feciono podestà di Firenze per lo re Manfredi Guido Novello de' conti Guidi dal dì a calen di gennaio vegnente a due anni; e tenea ragione nel palagio vecchio del popolo da San Pulinari, ed era la scala di fuori. E poco tempo appresso fece fare la porta Ghibellina, e aprire quella via di fuori, acciò che per quella via che risponde al palagio potesse avere entrata e uscita al bisogno, per mettere in Firenze i suoi fedeli di Casentino a guardia di lui e della terra; e perché si fece al tempo de' Ghibellini, la porta e la via ebbe sopranome Ghibellina. Questo conte Guido fece giurare tutti i cittadini che rimasono in Firenze la fedeltà del re Manfredi, e per patti promessi a' Sanesi fece disfare cinque castella del contado di Firenze ch'erano alle loro frontiere; e rimase in Firenze per capitano di guerra, e vicario generale per lo re Manfredi, il detto conte Giordano colle masnade de' tedeschi al soldo de' Fiorentini, i quali molto perseguitarono i Guelfi in più parti in Toscana, come innanzi faremo menzione; e tolsono tutti i loro beni, e disfeciono molti palagi e torri de' Guelfi, e misono in comune i loro beni. Il detto conte Giordano fu gentile uomo di Piemonte in Lombardia, e parente della madre del re Manfredi; e per la sua prodezza, e perch'era molto fedele di Manfredi, e di vita e di costumi così mondano com'egli, il fece conte e li diè terra in Puglia, e di piccolo stato il mise in grande signoria.
Classe dirigente ghibellina periodo 1260-1266
dall'opera "Ghibellini , guelfi e popolo grasso"
Vedi pagine 70 71 72
Oltrarno |
S. Pietro Scheraggio |
Borgo |
S. Pancrazio |
Porta Duomo |
Porta S.Pietro |
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Davanzi |
Dell' Abbraccia |
Ardinghelli |
Acerbi |
Agolanti |
Abati |
Del Fronte |
Acquerelli |
Avogadi |
Aliotti |
Anchioni |
Bonizzi |
Gottoli |
Amidei |
Del Bene |
Amieri |
Barucci |
Dal Borgo |
Malognani |
Dell'Antella |
Bombeni |
Bachini |
Brunelleschi |
Boscoli |
Manelli |
Balsami |
Carini |
Caponsacchi |
Caponsacchi |
Caponsacchi |
Del Migliore |
Cappiardi |
Cappiardi |
Del Becco |
Da Castiglione |
Cerchi |
Nerli |
Beccafumi |
Cosi |
Cipriani |
Della Pressa |
Elisei |
Omodei |
Bogolesi-Fifanti |
Erri |
Ghiandoni |
Strinati - Alfieri |
Galigai |
Pegolotti |
Bonizzi |
Giudi |
Lamberti |
Rondinelli del Bello |
Giochi |
Quercetani |
Calcagni |
Gualterotti |
Malagalli |
|
Macci |
Razzanelli |
Del Cammello |
Monaldi |
Migliorelli |
|
Portinari |
Tifi |
Compiobbesi |
Del Mula |
Pilastri |
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Tedaldini |
Ubriachi |
Della Filippa |
Del Pesce |
Ponzetti |
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Del Vergato |
Galli |
Pigli |
Pigli |
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Da Gangalandi |
Del Romeo |
Ristori del Barone |
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Infangati |
Del Rosso |
Sassetti |
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Malferrari |
Scolari |
Strozzi |
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Manieri-Bellicozzi |
Soldanieri |
Toschi |
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Marsili |
Squarciasacchi |
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Pelagalli |
Del testa |
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Pulci |
Tinozzi |
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Rigaletti |
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Rimbertini |
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Sacchetti |
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Salterelli |
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Schelmi |
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Siminetti |
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Uberti |
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La classe dirigente guelfa
Oltrarno |
S. Pietro Scheraggio |
Borgo |
S. Pancrazio |
Porta Duomo |
Porta S.Pietro |
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Angiolieri-Ammirati |
Dell'Abate |
Acciaiuoli |
Becchenugi |
Agli |
Abati |
Barbadori |
Alberti del giudice |
Altoviti |
Girolami |
Arrighi |
Adimari |
Bardi |
Bacherelli |
Ardinghi |
Mazzinghi |
Arrigucci |
Alighieri |
Belfradelli |
Bagnesi |
Attiglianti |
Minerbetti |
Del Beccuto |
Cerchi |
Del bene |
Baroncelli |
Della Badessa |
Pigli |
Cerretani |
Davizzi |
Canigiani |
Bucelli |
Baldovinetti |
Tornaquinci |
Lei |
Diodati |
Davanzi |
Calcagni |
Bostichi |
Trinciavelli |
Marignolli |
Donati |
Frescobaldi |
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ing. Pierluigi Carnesecchi La Spezia anno 2005