LE VICENDE DEI PICCARDI FIORENTINI
Famiglie Piccardi
Una ricerca esemplare ed una vicenda di assoluta importanza per la comprensione della societa' fiorentina , curata dal dr Paolo Piccardi
famiglie fiorentine I Piccardi di Pian di Sco' , prima parte : ricerca di Paolo Piccardi sulla sua famiglia
famiglie fiorentine I Piccardi di Pian di Sco' , seconda parte : ricerca di Paolo Piccardi sulla sua famiglia
estratto1 .......................... Francesco di Paolo Piccardi ,copista. articolo di Paolo Piccardi pubblicato sulla rivista "Corrispondenze"
allegato1 Portate dei Piccardi al catasto
allegato2 Le carte del processo per turbata possessione
allegato3 Contratto di compravendita di Poggio Bracciolini
allegato4 filtro d'amore e procedura magica
famiglie fiorentine I Piccardi di Pian di Sco' , Terza parte : ricerca di Paolo Piccardi sulla sua famiglia: il cinquecento
famiglie fiorentine I Piccardi di Pian di Sco' , Quarta parte : ricerca di Paolo Piccardi sulla sua famiglia : il seicento
famiglie fiorentine I Piccardi di Pian di Sco' : ricerca di Paolo Piccardi sulla sua famiglia : Albero genealogico del XVII secolo
famiglie fiorentine I Piccardi di Pian di Sco' , Quinta parte : ricerca di Paolo Piccardi sulla sua famiglia : il settecento
Allegato 4 Oratorio in prossimita' della Casa Bianca : Testamento di Vincenzo Salvadori
Allegato 5 Inventario beni della chiesa di San Miniato a Sco'
Zanobi Maria del fu Lorenzo Piccardi Un candido scandalo ...............
famiglie fiorentine I Piccardi di Pian di Sco' , sesta ed ultima parte : ricerca di Paolo Piccardi sulla sua famiglia : Ottocento e novecento
Albero completo Albero genenealogico completo della famiglia Piccardi
LE ORIGINI DEGLI ALTOVITI
Mi ha colpito la collocazione geografica dei beni posseduti dal ramo dei Conti di Soffena studiato dalla dottoressa Elena Cortese e che va dall' Antella a Cintoia, fino al territorio di Castelfranco, in quanto corrisponde esattamente alla dislocazione dei terreni di proprietΰ di un ramo della famiglia Altoviti, che si insediς prima a Leccio e poi a Campiglia, possedendo anche una casa nella piazza di Castelfranco, confinante con la casa di Ser Riccardo, che fu venduta nel 1351
dr Paolo Piccardi
Gli Altoviti Alcuni atti degli Altoviti utili a determinare i loro possessi fondiari
Gli Altoviti Le origini degli Altoviti
Allego il Manoscritto 499,
E' lunghissimo e io ho trascritto solo quello che mi pareva interessante o curioso.
La sorpresa è venuta dagllo spoglio delle cartapecore della famiglia Altoviti, nelle quale si legge che Ugone ebbe vari figli, fra i quali Piccardo, il quale ebbe un figlio di nome Caccia.
Questo Caccia acquisto' vari terreni all' Antella (dalle parti di Bagno a Ripoli, Remole ecc., ossia il luogo dei Piccardi del 1362) e non si firmo' Caccia di Piccardo Altoviti", ma Caccia Piccardi. Mori' nel 1330.
Di lui non sono riuscito a trovare notizie da altre fonti.
L' archivio Altoviti non sono riuscito ancora a trovarlo.
Luigi Passerini scrisse una storia degli Altoviti nel 1871, su commissione di una degli ultimi di casa Altoviti, quindi agiografico e scritto con la mano sinistra.
L' ho letto, ma è molto superficiale, non riporta alcuna fonte, nell' albero genealogico del ramo di Ugone chiama il figlio Riccardo anziche' Piccardo (è sicuramente un errore perche' il nome Piccardo venne ripetuto negli anni successivi da altri rami, mentre Riccardo non appare mai)............................................
A CONCLUSIONE DELLA RICERCA SULLA SUA FAMIGLIA CHE HA PRESO LE MOSSE DA ANNI COSI' LONTANI ( XIII SECOLO ) PAOLO PICCARDI HA VOLUTO RICORDARE IL RECENTE PASSATO CON LA PUBBLICAZIONE DI QUESTA CORRISPONDENZA TRA I SUOI GENITORI NEI TEMPI DELLA 2 GUERRA MONDIALE
UNA CORRISPONDENZA CHE RICORDA GIORNI DIFFICILI . UNA CORRISPONDENZA IN CUI EMERGE VIVIDO L'INCONTRO TRA LA VITA DI OGNI GIORNO E LA GRANDE STORIA
Un cenno di introduzione di Piero Piccardi
La grande esperienza di ricercatore e valorizzatore di archivi, insieme a capacità consolidate di storico e divulgatore, hanno consentito a Paolo,
mio fratello, la presentazione in maniera piana, direi quasi distaccata, delle quasi 500 pagine di corrispondenza che i nostri genitori si sono
scambiati, dall'Aprile del 1943, quando sono stati separati dalla guerra, per oltre 15 mesi.
Paolo presenta in questo libro la parte delle loro lettere e cartoline che sono riusciti avventurosamente a scambiarsi, che si è salvata e che è
arrivata a noi, come se si parlasse di vicende remote e di esclusivo interesse storico e documentario.
Vi assicuro, non è così.
Solo io, coprotagonista con lui di questa tragedia familiare, fortunatamente a lieto fine, sono in grado di capire e di testimoniare il
tumulto di sentimenti, la valanga dei ricordi, il cumulo di emozioni che l'apertura, foglio per foglio, cartolina per cartolina, di queste pagine, ha
suscitato in noi.
Ci siamo rivisti, ci siamo ritrovati bambini, io di 7 e 8 anni, lui di 4 e 5, oggetto primo delle angosce e delle speranze dei nostri genitori, fino a
che sono riusciti a scriversi.
Adesso, con religioso rispetto, con emozione profonda, e con sincera ammirazione per quello di cui i nostri genitori sono stati capaci di fare in
momenti così difficili, ci pare giusto condividere queste pagine, non solo con chi ha vissuto quei momenti ed è citato dai nostri genitori, ma anche
con chi ha avuto occasione di conoscerli.
Per noi, immergersi in quei testi ha significato anche rivivere di nuovo la nostra vita di quegli anni su un altro piano, nei loro occhi, in cima alle
loro preoccupazioni, dentro tutta la loro disperazione.
Noi due, tutto sommato, nella nostra beata incoscienza infantile, abbiamo avuto di certo la nostra buona dose di bombe, di allarmi, di
fughe al riparo, di sirene, anche di fame, ma poi, dopo tutto, nemmeno tanta.
All'epoca, alla nostra età, tutto veniva sublimato dalla capacità di trasformarsi in gioco, e veniva filtrato dall'affetto di una grande famiglia
molto unita, molto solidale, sempre ferocemente arroccata a difesa dei figli.
Eravamo sei cugini, bambini dai 10 anni del maggiore, Giampaolo, ai pochi mesi del minore, Roberto, praticamente cresciuti insieme, figli dei
tre fratelli Cammelli, ed abbracciati in un unico destino per tutte le settimane dell'emergenza.
Adesso siamo rimasti in cinque, ci manca molto Giampaolo, e dei cinque sono il più vecchio, il depositario del più ricco patrimonio di ricordi di
quel periodo straordinario, per mere ragioni anagrafiche.
Per questo, mi sono sentito in dovere di raccogliere, in ordine sparso ed in maniera disorganica, i tanti brandelli di ricordi che mi sono sempre
rimasti attaccati dal periodo dello sfollamento, nell'estate del 1943, alla fine dell'emergenza a Firenze, a fine agosto del 1944.
Si aggiungono a quanto altri della famiglia, Paola con i ricordi di sua mamma, la zia Adriana, Carlo con la storia dei Cammelli, hanno già consegnato alla storia.
Si, perchè proprio di storia si tratta, la storia vista dal basso, quella che emerge dalle vicende individuali e dagli effetti sul vissuto quotidiano delle grandi svolte della Storia con la esse maiuscola.
Di questa storia, Giovanni e Dina, i nostri genitori, emergono come autentici eroi ed agli stessi dedichiamo, insieme a Paolo, queste pagine, nel ricordo struggente del loro amore e della loro lezione di vita, non solo in guerra ma anche in tutti gli anni che seguirono.
LETTERE NELLA BUFERA
La guerra nelle lettere di Giovanni e Dina Piccardi
fra Sicilia e Firenze (1943--1944)http://www.carnesecchi.eu/corrispondenza_di_guerra.pdf
a cura di Paolo Piccardi
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