Da I toscani e le loro famiglie di D.Herlihy e Ch. Klapisch--Zuber edito da IL MULINO
A partire dal 1385 sussistono alcune registrazioni di sepolture effettuate in citta' su richiesta del governo comunale. Purtroppo i fascicoli che costituiscono questi libri dei morti sono assemblati nel piu' grande disordoine e la serie , per di piu' , presenta un numero cospicuo di consistenti lacune.
Sui libri dei morti fiorentini vi e' il lavoro di Giuseppe Parenti (definito dall'autore stesso come uno studio preliminare ) Fonti per lo studio della demografia fiorentina , I Libri dei morti , Genus VI-VIII , 1943-49 pp 281-301
I libri dei morti consistono in un' elenco di sepolture effettuate soprattutto nella citta' di Firenze da impresari di pompe funebri quali i beccamorti o becchini
La decisione che e' all'origine di queste annotazioni e la necessaria sorveglianza del Comune sulle sepolture fiorentine e quindi sul numero dei morti
Alle sepolture era interessata l'arte dei medici e degli speziali che aveva l'incarico di vigilare sui prezzi praticati dai becchini che spesso erano oggetto delle lamentele del popolo
L'arte dichiaro' il 23 dicembre 1375 che tutti coloro che si occupavano della sepoltura dei morti dovevano sottomettersi alla sua autorita' Un anno dopo il 21 dicembre 1376 l'Arte pubblico' un listino dei prezzi massimi che i becchini potevano esigere per le loro prestazioni che consistevano nel darne comunicazione della morte in tutta la citta' , nella preparazione del corpo per il giorno dei funerali , nel darne comunicazione alle persone che si intendevano invitare , nella preparazione delle esequie enel seppellimento.
Tale tariffa variava a seconda dello stato sociale , del sesso e dell'eta' del defunto . I becchini quindi dovevano precisare all'arte chi seppellivano
l'Arte dei Medici e degli Speziali non era la sola istituzione fiorentina interessata a conoscere le sepolture. Ne esisteva sicuramente un'altra : l'ufficio della Grascia, che aveva la funzione di assicurare l'approvvigionamento della citta' . Ora il numero dei decessi intaccava il numero dei consumatori cosi come le nascite lo aumentava e quindi influiva sulla domanda di viveri della citta'
per poter sapere el numero dei popoli che di tempo abitano la citta di Firenze e fine di poter fare le previsioni di vettovagli e grasce che si aspetta al detto Magistrato di provvedere
Probabilmente l'Arte dei Medici e degli Speziali e l'amministrazione della Grascia iniziarono a raccogliere i dati sulle sepolture dallo stesso periodo cioe' circa intorno al 1376 1378
I primi registri sono andati perduti
I primi registri dell'Arte conservati partono solo dal 1450
Gli elenchi stillati dall'Ufficio della Grascia sono giunti sino a noi a partire dall'anno 1385 ; ma la loro serie soffre di grosse lacune ( 1413-1422 ; 1431-1438 1450-1456 ) Inoltre quelli che si sono conservati non sono sempre disposti secondo un rigoroso ordine cronologico, e mancano qui e la molti fogli , o anche interi fascicoli
Tra il 1385 e il 1430 sono registrate 32.909 sepolture
Secondo gli statuti comunali del 1415 , un impresario di pompe funebri doveva dichiarare il nome del defunto , il suo cognome , il quartiere di appartenenza e la parrocchia
Quando si trattava di un bambino , il notaio non dichiarava il suo nome di battesimo , ma soltanto il nome del padre o del capofamiglia presso il quale il bambino era vissuto
I termini che designano piu' frequentemente i bambini sono : fanciullo , fanciulla , e i loro diminuitivi o in latino puer o puella
Da I toscani e le loro famiglie di D.Herlihy e Ch. Klapisch--Zuber edito da IL MULINO
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