Note alla pagina 20
Castello di Lamole
"Voliamo che subito, alla hauta della presente, si mandi Jacopo Carnesecchi colla sua compagnia di fanti al Castello di Lamole per guardia di quello luogo"
29 luglio 1478
Jean Boutier
Trois conjurations italiennes : Florence (1575), Parme (1611), Gênes (1628)A Florence, les conjurations deviennent nombreuses et décisives avec le moment médicéen. La majorité d'entre elles cherche en effet à mettre à bas la "seigneurie" des Médicis pour restaurer les anciennes institutions républicaines, qu'il s'agisse de la conjuration de Luca Pitti en 1465-1466, de celle des Pazzi en avril 1478, ou de celles qui, au XVIe siècle, marquent le maintien d'une forte opposition anti-médicéenne, comme celles de Pier Paolo Boscoli et Agostino Capponi en 1513, au lendemain de la restauration de 1512, du cardinal Soderini en 1522, ou, plus tardive, de Pandolfo Pucci en 1559. Certaines toutefois tentent d'imposer le retour des Médicis comme en août 1497, ou comme celle dite de Santo Spirito en faveur de Malatesta Baglioni, le 10 août 1530. Quelque soit leur objectif politique, toutes regroupent le plus souvent des jeunes gens des "meilleures" familles et se déroulent au sein d'un système social et politique oligarchique.
Angelo Poliziano :
I Detti Piacevolihttp://www.geocities.com/Athens/Olympus/3656/poliziano.htm
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A Simone Carnesecchi matto davano e parenti per consiglio che e' non favellasse mai, e se pure sentisse dire qualche cosa grande, che e' dicesse: E' ci sono di ma' fanciulli.
Cosimo Bartoli
Storico nato a Firenze nel 1503 e morto nella stessa città nel 1572. Figlio di Matteo e Cassandra Carnesecchi, si stabilì a Roma nel 1530, dove prese gli Ordini minori. Tornò a Firenze quando i Medici si instaurarono soppiantando la Repubblica, e frequentò l’ambiente dell’Accademia degli Umidi, poi Accademia fiorentina. Nella questione della lingua aderì alla posizione fiorentinista e nel 1556 curò la pubblicazione della Difesa della lingua fiorentina e di Dante del Lenzoni. Nel 1560 fu nominato segretario del giovane Giovanni de’ Medici. Nel 1562 Cosimo de’ Medici lo volle con sé a Venezia. Scrisse i Discorsi historici universali (Venezia, 1569) e la versione in volgare della vita di Leone X di Paolo Giovio.
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