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Storia dei Carnesecchi 1434—1494
Benedetto Dei , in un breve manoscritto , traccia un immagine della Firenze del 1470
(
in Giuseppina Carla Romby "Descrizioni e rappresentazioni della citta' di Firenze nel XV secolo" con la traduzione inedita dei manoscritti di Benedetto Dei Libreria editrice fiorentina 1976 )
Florentia bella a' drento a la citta' 365 casati e parentele , che vv'e' chasato e parentado sia qui di sotto e al dirinpetto a chonfusione de nemici nostri e per alfabeto ciaschuno intendo inchominciare a rachontargli perche' non si crhederia per molti che ssono e in ponente e in levante e nel Mezodi' e per tutti i luoghi e di Francia e di Spagna e di Chatalognia. Ma io Benedetto Dei n'entendo e voglio darne piena notitia.
Acciaiuoli , Alberti , altoviti ,alessandri , amidei , aldobrandini , ardinghegli , anselmi , alderotti , arigucci , Alamanni ,Antellesi , Agli , Amtinori , Ardinghi , Alzani , Albizi , Arnolfi , Allegri , Asini , Aliotti , Aglori , Angiolieri , Aringhi , Arighi , Alfani , Ambruogi , Aringhieri ,Angiolini ,
Adimari .Buondelmonti , Bardi , Bisdomini , Buorromei ,Bonbeni , bischeri , Brunelleschi , Biliotti , Baroncegli , Borghini , Buciegli , Busini , Barbadori ,
Belincioni , Benci , Benino , Bonciani , Bellocci , Branchacci , Bartoli , Bartolini , Berardi , Bini , bagnesi , benvenuti , bonsi , boninsegnia , boni , buglaffi , bonerelli , bardelli , borghognioni , berlinghieri , barducci , bechonugi , brunetti , banchi , bancazzi , bechi , berti , bonvanni , Bonaparte , betti , bonachorsi , bartolegli , bartholi .Chapponi , Chastellani , Chanigiani ,Chavalcanti , Chuaratesi , Chorsini ,
Charnesecchi , Chorbinegli , Chorsi , Chonti , cresci , chattani , charadori , chaccini , chambi , chappegli ,chambini , chortigiani , chompibbiesi , chompagni ,chorsellini , choveregli ,chantori , chasini , charcheregli ,cieretani , cierchi , ciciaporci , cai , cei , ciederni , chocchi , Ciglamochi ,cieffini , Ciari , cieffi , Chaponsacchi ,Chasa , Chasavecchia , Charucci , Chovoni .Davanzati , davizzi , dini , dazzi , deri , dati , doni , dei , donati , dossi , di bardo , di benozzo , di baldo , del rosso , danti , dal chanto .
Figiovanni , freschobaldi , Franzesi , Falchonieri , Fighineldi , fioravanti , falchoni , foraboschi , federighi , ferantini , filichaia , folchi , fortini ,ferucci , fronti , foresi , fiorai , fantoni , forestani , fagiuoli .
Gianfigliazzi , giandonati , ginori , gherardini , guidetti , ghuicciardini , Giugni , Giraldi , Gherardi , Guaschoni , Ghuiducci , Ghuidotti , Ghuidalotti , Ghori , ghiaciato , ghaddi , ghuardi , ghiberti , ghineldi , gherardi , gherardazzi , ghondi , ghineldi , gaglioni , gualterotti ,ghini , ghuadagni
Medici , Manetti , Machiavelli , Minerbetti , Monaldi , Martelli , Morelli , masi , masini , mozzi , mezzoli , mosiccini , manovelli , magalotti , malegonnelle , mazzinghi , maghaldi , mori , manovellozzi , marini , marsili , martini , manni , marucelli , mucini , mellini , martellini , mangioni ,
mattei , marsuppini , monti , mazzuoli , mazzei , marignolli , marmorai , manicciSoderini , strozzi , stufa , serristori , salviati , spinelli , sassetti , sacchetti , spini , sapiti , schali , serragli , scharlati , scarfi , sassolini , scarlattini , scarsi , solomei , siminetti , soldanieri , soldani , salvini , soldanieri , salterelli , sommaia , strada , segni , segnini , spina , stechuti , scholari , sorsanti , serzelli , spadini , simoni .
Orlandini , orlandi , ottavanti , inghirami , iscelti , iacopi
Pitti , portinari , pegolotti , peruzzi , pandolfini , popoleschi , panciatichi , pulci , poppi , pilli , paganelli , palmieri , parenti , pugliesi , palarcioni , pucci , particini
Ricci , rossi , rondinelli , rabatti , ramaglianti , rucellai , ridolfi di piazza , rinaldi , ridolfi di borgho , rena , ridolfi del ponte , risaliti , rataconi , ricasolesi , rinuccini , rosa , ristori , randegli , Ruota , Ricoveri , Riccalboni , Rinucci .
Ubaldini , valori ,vettori , venturi , velluti , uguccioni , villani , ughi , viviani , vigna , vernacci , ubertini , vespucci , vecchietti , verrazzani , vieri e lenzori
Lamberti , luna , lamberteschi , larioni , lenzi , lorini , lanfredini , lioni , lotti , lapi , lapaccini , lapacci , lottieri , lottini , lippi , lotteringhi .
Tornabuoni , tedaldi , tornaquinci , tosa , tosinghi ,tonagli , talani , toregli , torrigiani , tigliamochi , temperani , turradini , Trinciavegli , Tovaglia , Toni , Tazzi , Torsellini .
Nerli , neroni , nasi , nicholini , nobili , nardi ,
nesi , naldini , neretti , nettoli , nero , nerini , nori , nelli , nicholi , nichola .Somma delle somme dell'anno 1472 el groriosissimo e potentissimo Popolo fiorentino a' nnella citta' sua casati 365 come chiaro ti s'e' mostrato.......................
……………………… e poi Benedetto Dei nomina le botteghe di seta di Piero Carnesecchi e di Guglielmo Carnesecchi
Inoltre nel descrivere le famiglie di grande ricchezza cita: <<……….nel quartiere di San Giovanni le ricchezze di Antonio , Cristofano , Francesco Carnesecchi…..>>
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una forte mobilità sociale e un’estrema rapidità nei processi di accumulazione e rovina dei patrimoni privati.
Il banco Cambini di Firenze, attivo tra il 1420 e il 1482, ha lasciato, dopo quello Datini, uno dei più grandi archivi aziendali tardomedievali. I suoi numerosi registri contabili forniscono la base documentaria principale per questo studio, insieme all’analisi dei catasti cittadini e degli atti del tribunale della Mercanzia. Il volume non si limita tuttavia a una semplice microstoria aziendale, ma si propone di collocare l’evoluzione delle strategie d’affari e la geografia economica degli interessi dei Cambini nel più generale contesto dell’economia fiorentina del Quattrocento e della proiezione dei suoi traffici sui mercati mediterranei ed europei. Una fonte di natura microeconomica fornisce quindi lo spunto sia per una complessa analisi delle reti mercantili e bancarie internazionali, sia per l’approfondimento dei legami tra le élites affaristiche fiorentine e le massime istituzioni degli Stati nazionali europei. Nel caso specifico, punti d’osservazione privilegiati risultano essere la corte pontificia di Roma e il Portogallo di Giovanni I, Enrico il Navigatore e Alfonso V. |
Le giostre del 1469 e del 1475
Paola Ventrone – Cerimonialità e spettacolo nella festa cavalleresca fiorentina del quattrocento
Ma le giostre del 1469 e del 1475, rispettivamente giocate e vinte da Lorenzo il Magnifico e dal fratello Giuliano, inserirono in questo contesto una dimensione di finzione cortigiana e di idealizzazione
realizzata che provocò quello scollamento cui prima accennavo rispetto al piano della realtà effettuale. Pur bandite dal Comune nella tradizionale stagione carnevalesca, le due giostre
medicee mirarono infatti a porre in prima evidenza non più il prestigio dell’intera comunità di Firenze, ma quello personale e particolare di Lorenzo e di Giuliano, e a questo scopo
esse vennero accuratamente programmate dagli intellettuali gravitanti nell’orbita familiare.
L’aspetto più interessante che emerge dalla notevole quantità di testimonianze sui due avvenimenti è che essi vennero progettati per parlare con linguaggi diversi a differenti
livelli di ricezione e di comprensione. Se agli occhi del pubblico fiorentino che normalmente assisteva in folla ai giochi cavallereschi le giostre medicee avrebbero dovuto
soltanto, secondo la prassi usuale, accrescere e consolidare il prestigio dei loro protagonisti attraverso lo sfoggio di un numeroso seguito e di sfarzose livree, senza però risvegliare, con
un eccesso di magnificenza, i timori di una possibile svolta tirannica dell’egemonia familiare; al livello della complicità più selezionata e coinvolta degli intellettuali cittadini e
degli ambasciatori forestieri Lorenzo e Giuliano si presentavano nella veste trasfigurata di eroi di un’epopea cavalleresca. Attorno alle due giostre si costruì infatti una finzione di
amore cortese che vedeva i giovani Medici, come nella migliore tradizione epica, combattere e vincere per conquistare il cuore di una dama.
I simulati innamoramenti di Lorenzo e di Giuliano per due donne notoriamente maritate e impossibilitate a ricambiare nella realtà i sentimenti dei rispettivi pretendenti (si
trattava, come è noto, di Lucrezia Donati sposata Ardinghelli e di Simonetta Cattaneo sposata Vespucci; e Lorenzo stesso, pochi mesi dopo il combattimento della giostra,
avrebbe sposato la romana Clarice Orsini) consentirono appunto di trasferire le giostre dal piano reale del combattimento armato fine a sé stesso a quello idealizzato dell’amore
cortese, mentre i due poemetti commissionati dai Medici al Pulci e al Poliziano per commemorare tali avvenimenti trasfigurarono il gioco simulato nell’invenzione letteraria, cosicché Lorenzo e Giuliano, che non potevano nella realtà politica della società fiorentina assumere una posizione veramente principesca, divennero, nell’idealizzazione cavalleresca, gli eroi leggendari di un’impresa cortigiana.
Ma a chi era diretta tutta questa complessa elaborazione di significati e di messaggi? Al di là delle apparenze essa non fu certamente concepita per accrescere il prestigio familiare all’interno dei confini di Firenze – per un simile scopo sarebbe stato sufficiente vincere le due giostre senza caricarle di significati ‘altri’ –, ma per diffondere all’esterno un’immagine regale della famiglia che la ponesse su un piano di interlocuzione paritaria con i regnanti forestieri, emancipandola e distaccandola dall’identità collettiva del governo comunale.
I poemetti del Pulci e del Poliziano, ampiamente diffusi dalle stampe, agirono come veicolo di divulgazione esterna della magnificenza principesca di queste giostre…………………………
Addì XII di febbraio 1468 [s.f.] – ricorda Lionardo Morelli – si fe’ una magna giostra in sulla piazza di Santa + con molta pompa di giovani in compagnia de’ giostranti, con molti
ricami, e perle in quantità et con due ricchissimi doni, de’ quali ebbe el maggiore Lorenzo di Piero di Cosimo de’ Medici, e ’l secondo Carlo Borromei.
E ser Giusto D’Anghiari, registrando anche il bando della giostra (una segnalazione alquanto rara nella memorialistica coeva), ricorda: Martedì a dì 22 detto [novembre 1474], in Firenze, i Capitani della Parte Guelfa fecero bandire una giostra alla tela in su la piazza di Santa Croce per a dì 28 di gennaio prossimo che viene, a scudi e roccetti e cavalli di mezza taglia, e che si darebbano due belli honori a due
giostranti che si provassino meglio. Deliberarono detta giostra per allegrezza della lega che s’era fatta co’ viniziani e col duca.
Domenica a dì 29 di gennaio [1474 s.f.], in Firenze, fecesi il dì doppo desinare una magnifica giostra come s’era ordinata. Furono, tra forestieri e terrazzani, circa 20 giostranti e entrarono in campo molto magnificamente. E tra gli altri Giuliano de’ Medici entrò con gran trionfo, che si stimò che tra egli e i suoi compagni avessino d’adornamenti di perle e gioie il valsente di più di 60000 fiorini, e furonci degl’altri ancora con grande apparato. Ebbe il primo honore Giuliano de’ Medici, e meritamente. El secondo honore hebbe Jacopo Pitti. Durò sino a hore 23. Fucci grandissimo popolo.
Queste giostre sottolineano la ripresa di una posizione forte della famiglia Medici sull'oligarchia
Lorenzo de Medici (1469--1492 )
E a dì 10, martedi, si seppellì in Sa' Lorenzo, circa a ore 20. Ben può pensare ogniono ch'è la vita umana nostra; questo uomo era, secondo el mondo, el più grorioso uomo che si trovi, e 'l più ricco e 'l maggiore stato, più riputazione. Ogniuno lo predicava che governava l'Italia, e veramente era una savia testa; e ogni suo caso gli riusciva a bene. E al presente aveva condotto quello che per gran tenpo niuno cittadino l'aveva saputo fare: avere condotto el suo figliuolo al cardinalato. E non tanto à nobilitato la casa sua, ma tutta la città. E con tutte queste cose non potè andare più là un'ora, quando venne el punto. E però: uomo, uomo, qual cosa abbiàno noi da 'nsuperbire?
Lorenzo il Magnifico dipinto dal Vasari
Quant'è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Quest'è Bacco e Arianna,
belli, e l'un de l'altro ardenti:
perché 'l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Questi lieti satiretti,
delle ninfe innamorati,
per caverne e per boschetti
han lor posto cento agguati;
or da Bacco riscaldati,
ballon, salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Queste ninfe anche hanno caro
da lor essere ingannate:
non può fare a Amor riparo,
se non gente rozze e ingrate:
ora insieme mescolate
suonan, canton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Questa soma, che vien dietro
sopra l'asino, è Sileno:
così vecchio è ebbro e lieto,
già di carne e d'anni pieno;
se non può star ritto, almeno
ride e gode tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Mida vien drieto a costoro:
ciò che tocca, oro diventa.
E che giova aver tesoro,
s'altri poi non si contenta?
Che dolcezza vuoi che senta
chi ha sete tuttavia?
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Ciascun apra ben gli orecchi,
di doman nessun si paschi;
oggi sian, giovani e vecchi,
lieti ognun, femmine e maschi;
ogni tristo pensier caschi:
facciam festa tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Donne e giovinetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
Ciascun suoni, balli e canti!
Arda di dolcezza il core!
Non fatica, non dolore!
Ciò ch'ha a esser, convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Treccani, l'enciclopedia italiana
Mèdici, Lorenzo De', Detto Il Magnifico
Enciclopedie on line
Mèdici, Lorenzo de', detto il Magnifico. - Figlio (Firenze 1449 - Careggi 1492) di Piero di Cosimo il Vecchio e di Lucrezia Tornabuoni, ebbe presto incarichi politici: nel 1466 entrò a far parte della balìa e del Consiglio dei Cento. Nel 1469 sposò la nobile Clarice Orsini. Alla morte del padre (2 dic. 1469), accettò "la cura della città e dello stato", pur restando ufficialmente privato cittadino: da quel momento fu il vero signore di Firenze. Modificati in parte gli ordinamenti di Firenze, per acquistare più saldo e legale potere, divenne membro a vita del potenziato Consiglio dei Cento
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Alla morte di suo padre Piero di Cosimo, un consistente gruppo di oligarchi tutti filomedicei (700 cittadini, tutti "principali della città e dello stato") decise, prima in una riunione informale e poi, il 5 dicembre 1469, in una ufficiale (Pratica) di mantenere lo statu quo politico ottenendo, l'antivigìlia, il consenso di Lorenzo. Questo, non aveva nascosto le sue reticenze dinanzi a una così grave responsabilità, tenuto conto anche della sua giovane età (non aveva ancora vent'anni), ma alla fine aveva accettato per considerazioni puramente egoistiche che cosi spiega con non dissimulato cinismo nei suoi Ricordi: "Il secondo dì dopo la sua morte [del padre], quantunque io Lorenzo fussi molto giovane, vennono a noi a casa i principali della città e dello Stato a dolersi del caso e confortarmi che pigliassi cura della città e dello Stato come avevano fatto l'avolo e il padre mio, le quali cose, per essere contro la mia età e di grave carico e pericolo, malvolentieri accettaì e solo per la conservazione deglì amici e sostanze nostre, perché a Firenze si può mal vivere senza lo Stato ... ".
, malvolentieri accettaì e solo per la conservazione deglì amici e sostanze nostre, perché a Firenze si può mal vivere senza lo Stato ... ".
ha ben imparato la lezione di Cosimo il vecchio
Cosimo il vecchio e' il fondatore di un sistema intelligente , gli avversari vengono spazzati senza pieta' tramite esilio o comunque tramite misure fiscali . Cosimo si liberava di chi si opponeva tassandoli al punto da renderli indigenti |
E' più che probabile che alcuni di quei "principali"fra i quali figuravano personaggi eminenti come Andrea dei Pazzi, Luigi Guicciardìni e Tomaso Soderini coltivassero l'illusione o la vaga speranza di poter manovrare a loro guisa un giovane ventenne, privo di esperienza politica. Ma gli avvenimenti si sarebbero presto incaricati di far crollare questa illusione (Pierre Antonetti )
Da "Archivio delle tratte "
6. DAL 1469 AL 1494
Nei suoi Ricordi Lorenzo di Piero de' Medici nota come accettasse " malvolentieri " l'invito rivoltogli dai capi medicei a succedere nelle cariche cittadine che erano state di suo padre: " Il secondo di dopo la sua morte, quantunque io Lorenzo fossi molto giovane e di età di anni 21, vennono a noi a casa i principali della città e dello stato a dolersi del caso e confortarmi che io pigliassi la cura della città e dello stato, come avevano fatto l'avolo e il padre mio. Le quali cose, per essere contro la mia età e dì gran carico e pericolo, malvolentieri accettai, e solo per conservazione degli amici e sostanze nostre, perché a Firenze si può mal vivere ricco senza lo stato " `.
Il primo problema che Lorenzo e i suoi sostenitori si trovarono a dover risolvere era la garanzia e la fedeltà, nei loro confronti, della Signoria, soprattutto nella prima fase dell'avvento al potere. Così il 5 luglio 1470 la Signoria presentò una proposta di legge con la quale si sottraeva al Consiglio dei Cento la competenza nell'eIezione degli accoppiatori, in quanto quel Consiglio non risultava sempre sicuro per la parte medicea. La provvisione stabiliva che fino al 1468, e cioè per i sedici annì in cui le elezioni della Signoria dovevano tenersi a mano, gli accoppiatori dovevano essere eletti per sorteggio fra quanti erano già stati accoppiatori dal 1434 `. Lo scopo era fin troppo evidente: accentrare in un nucleo ristretto di cittadini i compiti di controllo elettorale. Questa tendenza restrittiva in senso oligarchico ebbe un'ulteriore conferma quando, il 9 gennaio 1471, la Signoria propose che per i successivi cinque anni l'elezione degli accoppiatorì avvenisse ogni anno, in luglio o in agosto, da parte degli accoppiatori e della Signoria in carica . Osserva il Rubinstein che " sarebbe stato difficile ideare, in quelle circostanze e nei limiti della costituzione repubblicana, una centralizzazione più efficace dei controlli elettorali " ; così, mentre agli accoppiatori veniva formalmente addossata la responsabilità della scelta e dell'elezione dei loro successori, allo stesso tempo la Sìgnoria sarebbe stata eletta dagli accoppiatori. Nel proseguimento, eccezionalmente chiaro, dell'azìone rivolta alla concentrazìone del potere, cade la successìva rìforma del Consiglio dei Cento (non sempre facilmente dominabile per i Medici) attuata da una Balia che avrebbe dovuto tenere lo squittinio rinviato nel 1468, e che era vivamente atteso `. Con questa riforma il Consiglio dei Cento - che ampliava le sue funzioni in materia finanziaria, politica e militare conservava il carattere oligarchíco, ma i " veduti " Gonfalonieri di giustizia non vi avrebbero più partecipato per diritto, ma per elezione, mentre veniva conservato un fidatissimo nucleo permanente.
Lo squittinio si incominciò nel novembre 1472, come ricorda anche il Rinuccini `; dopo questo non ne furono fatti più fino al 1484, anno fino al quale rimasero in uso le borse del 1472, mentre le leggi del 1471, di validità quinquennale, vennero via via prorogate. Nel luglio del 1471 era stata prorogata fino al 1486 anche quella sugli accoppiatori.
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PRIMI 30 MEMBRI
S. SPIRITO Niccolò di Giovanni di Mico Capponi Bernardo di Tommaso di Bartolomeo Corbinelli jacopo di Piero di M. Luigi Guicciardini M. Luigi di Piero di M. Luigi Guicciardini Bernardo del Nero di Filippo del Nero M. Antonio di M. Lorenzo di Antonio Ridolfì Tommaso di Luigi di M. Lorenzo Ridolfi M. Tommaso di Lorenzo di M. Tommaso Soderini Artigiano Michele di Corso di Lorenzo [di Covero] delle Colombe
S. CROCEGiovanni di Taddeo di Giovanni dell'AntellaRuberto di Francesco di Biagio Lioni Piero di Francesco di Duccio Mellini Girolamo di Matteo Morelli Giovanni di Antonio di Salvestro Serrìstori Artigiano Antonio di Bernardo di Miníato di Díno
S. MARIA NOVELLA Tommaso di Piero di Nicolaio Davanzati M. Bongianni di Bongianni Gianfigliazzi Piero di Niccolò di Tommaso Malegonnelle M. Piero di Giovanni di Andrea Minerbetti Filippo di Francesco di M. Simone Tornabuoni Artigiano Ser Niccolò di Michele di Feo Diní
S. GIOVANNI M. Bernardo di M. Giovanni Bongirolami Andrea di Cresci di Lorenzo di Cresci Giovanni di Antonio di Filippo Lorini Ugolino di Niccolò di Ugolino Martelli Lorenzo di Piero di Cosimo de' Medici Domeníco di M. Carlo Pandolfiní Antonio di Puccio di Antonio Pucci M. Agnolo di Lorenzo di M. Ugo della Stufa Antonio di Taddeo di Filippo di Taddeo |
ARROTI del quartiere di S.GIOVANNI nell’anno 1471
jacopo di Antonio di Tedice degli Albizzi Maso di Luca di M. Maso degli Albizzi Giovanni di Aldobrandino di Giorgio di Aldobrandino del Nero di Madonna Antonio di M. Alessandro di Ugo degli Alessandri Domenico di Neri di Domenico Bartoliní Scodellari Francesco di Niccolò di Francesco Cambini Filippo di Giovanni di Filippo di Barone Cappelli Antonio di Paolo di Berto Carnesecchi Francesco di Berto di Zanobi Carnesecchi Agnolo di Pigello Cavicciuli Niccolò di Matteo di Niccolò Cerretani jacopo di Bernardo di jacopo Ciaí Francesco di Gentile di Ghino Cortigiani Paolo di Francesco di Paolo Falconieri Alessandro di Antonio di Luca di Manetto da Filicaia Francesco di Piero di Francesco Ginori Gino di Giuliano di Francesco Ginorí Francesco di Antonio di Francesco Giraldi Antonio di Migliore di Tommaso Guidotti Tommaso di Giovanni di Tommaso Lapi M. Domenico di Niccolò di Ugolino Martelli Niccolò di Antonio di Ser Tommaso Masi Alamanno di Bernardo di Alamanno de' Medici Averardo di Bernardo di Antonio di Giovenco de' Medici Carlo di Nicola di M. Vieri de' Medici Giovanni di M. Bartolomeo di Giovanni Orlandiní Domenico di M. Carlo di Agnolo Pandolfini Frosino di Andrea di Frosino da Panzano Guglielmo di Antonio di M. Andrea de' Pazzi M. jacopodi M. Andrea de' Pazzi Antonio di Puccio di Antonio Pucci Antonio di Matteo di Gucciozzo de' Ricci Girolamo di Gentile di Michele Ristori Mancino di Ruberto del Mancino Sostegni Andrea di Lotteringo di Andrea di M. Ugo della Stufa Giovenco di Lorenzo di Andrea di M. Ugo della Stufa Francesco di M. Guglielmino di Francesco Tanaglia Bartolo di Piero di Maffeo Tedaldi Bartolomeo di Filippo di Bartolomeo Valori Giovanni di jacopo di Giovanni Villani Artigíani Giovanni di Francesco di Ser Andrea corazzaio Benci di Niccolò di Paolo Benci vinattiere Giuliano di Ser Bonaccorso di Piero di Bonaccorso corazzaio Zanobi di jacopo di Niccolò Bucherelli linaiolo Francesco di Míchele di jacopo Cittadini corazzaio Domenico di Zanobi del Giocondo bottaio Zanobi di Ser jacopo di Bonaiuto Landi cassettaio Giovanni di Andrea di Lodovico Lapini beccaio Mazzeo di Giovanni di Ser Lapo Mazzeí corazzaio jacopo di Salvestro di Lionardo di Puccio vinattiere |
LA LOTTA CON SISTO IV
Ancora una nuova ingerenza del Papato nella vita politica fiorentina
Jean Boutier Trois conjurations italiennes : Florence (1575), Parme (1611), Gênes (1628)
A Florence, les conjurations deviennent nombreuses et décisives avec le moment médicéen. La majorité d'entre elles cherche en effet à mettre à bas la "seigneurie" des Médicis pour restaurer les anciennes institutions républicaines, qu'il s'agisse de la conjuration de Luca Pitti en 1465-1466, de celle des Pazzi en avril 1478, ou de celles qui, au XVIe siècle, marquent le maintien d'une forte opposition anti-médicéenne, comme celles de Pier Paolo Boscoli et Agostino Capponi en 1513, au lendemain de la restauration de 1512, du cardinal Soderini en 1522, ou, plus tardive, de Pandolfo Pucci en 1559. Certaines toutefois tentent d'imposer le retour des Médicis comme en août 1497, ou comme celle dite de Santo Spirito en faveur de Malatesta Baglioni, le 10 août 1530. Quelque soit leur objectif politique, toutes regroupent le plus souvent des jeunes gens des "meilleures" familles et se déroulent au sein d'un système social et politique oligarchique.
Da "Archivio delle tratte "
6. DAL 1469 AL 1494
La congiura dei Pazzi del 1476 e la guerra con Sisto IV non turbarono sostanzialmente la vita elettorale fiorentina; ma la conclusione della guerra, nel 1480, comportò una revisione della forma costituzionale; su di essa dà ampie notizie il Rinucciní '. La Balìa creata in quell'occasione avrebbe dovuto tenere uno squittinio`: ma lasciò cadere l'iniziativa. Viceversa attuò un'altra e fondamentale modifica: sancì, cioè, la costituzione di un nuovo Consiglio, quello dei Settanta, che divenne il supremo e assolutamente sicuro sistema di controllo elettorale, reso tanto più stabile dal carattere permanente dei membri che lo componevano .
Con la provvisione del 29 luglio 1482 erano intanto fissati, in modo chiaro ed univoco, i criteri in base ai quali si poteva acquistare il " beneficio " della cittadinanza ed essere quindi dichiarati abili agli uffici. Si stabiliva, infatti, che solo chi fosse " descritto a gravezze ", cioè pagasse le decime al comune - che erano fissate sulla base dei beni posseduti nel contado e nel distretto - per un periodo di trenta anni continuativi, poteva considerarsi " beneficiato ", cioè poteva conseguire ed esercitare le magistrature della città. Ai cittadini dichiarati " abili " non era permesso tuttavia ricoprire gli uffici per cui era necessario che fossero almeno " veduti " a uno dei Tre maggiori uffici `. Si rinnovava in questo modo l'antica divisione esistente tra cittadini ai quali era ridotta la partecipazione alla vita pubblica, e cittadini che godevano dei pieni diritti politici: un sistema per limitare la presenza al governo dello stato ad una sempre più ristretta oligarchia di persone. L'importanza che gli appartenenti al priorato, al gonfalonierato di giustizia e ai Collegi andavano progressivamente assumendo nella vita politica dello stato, è sottolineata dal fatto che lo " status " di beneficiato venne a coincidere con il fatto di essere " veduti " o " seduti " ai Tre maggiori `.
Una legge costituzionalè del settembre 1484 prevedeva che nel novembre successivo si dovesse tenere uno squittinio; ma esso veniva regolato direttamente dai Settanta e non più dalle precedenti commissioni per lo squittinio `. Di questo squittinio lasciò un'ampia relazione Piero Guicciardini, che permette di vedere chiaramente quanto Lorenzo de' Medici ne influenzasse i relativi lavori `.
Sono questi i momenti fondamentali in cui si sviluppò la politica elettorale di Lorenzo: apparentemente essa fu senz'altro lineare e rispettosa (come già era stata quella di Cosimo) delle norme costituzionali e limitata a pochi avvenimenti esterni (in pratica due soli squittini, nel 1472 e nel 1484), di fatto accentrò tutti gli organi decisionali e tutti i poteri. Anche le cariche che Lorenzo ricopri furono, sì, importanti (egli non fu mai, però, Gonfaloniere di giustizia), ma ben poco direbbero da sole circa l'assoluta supremazia a Firenze, sua e della sua parte: a determinare tale supremazia, dunque, contribuì tutta la sua eccezionale avvedutezza politica. " Si messe nell'animo - scrive il Rinuccini - come quello che era superbissimo e ambiziosissimo, di trasferire in se solo tutta la degnità, potenzia e autorità pubblica, e alfine, come Iulio Cesare, insignorirsi della repubblica " `. Sicché, alla sua morte, l'8 aprile 1492, la situazione fu assai diversa da quella verificatasi alla morte di Piero di Cosimo.
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Abolita, con una sanguinosa repressione, l'opposizione del clan dei Pazzi, disarmata con prudenza e calcolata audacia l'ostilità armata del regno di Napoli e riconciliatosi col papa Sisto IV, suo fiero nemico che aveva tentato di eliminarlo favorendo segretamente la congiura dei Pazzi, Lorenzo poté passare, nel 1480, a una nuova fase della sua riforma delle istituzioni.
Nell'aprile 1480 i tre Consigli (dei Cento, del Comune e del Popolo) approvarono la creazione di una balia che in teoria avrebbe dovuto cercare di porre rimedio al disordine finanziario che era seguito alla recente guerra contro Napoli e la Santa Sede. Questa balia venne eletta secondo una procedura complessa ma tradizionale: la Signoria elesse 30 membri i quali, con i Signori, ne cooptarono 210 in ragione di uno o due nelle famiglie dell'oligarchia (ma i Medici ebbero tre eletti fra cui Lorenzo). Fra i trenta membri eletti dalla Signoria troviamo, quartiere per quartiere, i nomi delle famiglie dominanti: i Capponi, i Guicciardini, i Ridolfi, i Soderini per il quartiere di Santo Spirito; i Davanzati, i Gianfigliazzi, i Martelli, i Tornabuoni per quello di Santa Maria Novella; i Martelli, i Medici (Lorenzo di Piero di Cosimo), i Pandolfini, i Pucci per quello di San Giovanni; i dell'Antella e i Serristori per quello di Santa Croce.
Fra coloro che furono poi cooptati (arroti) dai trenta figurano gli Alamanni, gli Antinori, i Canigiani, i Capponi, i Guicciardini, i Manetti, i Pitti, i Ridolfi, i Soderini, i Vettori, tutti nel quartiere di Santo Spirito; gli Alberti, i Baroncelli, i Cavalcanti, ì Gherardi, i Giugni, i Morelli, i Sacchetti, i Salviati, i Serristori nel quartiere di Santa Croce; gli Altoviti, i Boninsegni, i Carducci, i Davanzati, i Gianfigliazzi, i Rucellai, i Salutati, gli Strozzi, i Tornabuoni in quello di Santa Maria Novella; gli Albizzi, i Carnesecchi, i Martelli, i Masi, i Medici (Lorenzo di Pierfrancesco di Lorenzo de Medici), i Pandolfini, i Pucci, gli Scala, gli Stufa, i Valori per quello di San Giovanni. Fu cooptato anche un certo numero di artigiani (11 per Santo Spirito, 11 per Santa Croce, 11 per Santa Maria Novella e 12 per San Giovanni).
Questa balìa rappresentava dunque il nocciolo duro del partito mediceo. Alla fine di giugno ricevette i pieni poteri in materia finanziaria e per tutte le altre questioni "necessarie e opportune al buon governo della città". Fra la data della sua istituzione (aprile 1480) e la sua convocazione, il campo delle competenze venne consistentemente ampliato. Evidentemente Lorenzo aveva intenzione di pròcedere grazie ad essa a una profonda riforma delle istituzioni per garantire la sua presa sull'intero apparato politico dello Stato.
Il 19 aprile 1480 venne creato un Consiglio di settanta membri, trenta dei quali erano anche membri della balìa e quaranta da essi cooptati. Fra questi ultimi, cooptati per quartiere, ritroviamo le stesse famiglie dominanti legate ai Medici: i Capponi, i Corsini, i Pitti, i Salviati, ì Serristori, i Rucellai, i Ginori, i Masi, i Valori eccetera...
A quei trentatré rappresentanti dell'oligarchia vennero affiancati sette artigiani, uno o due per quartiere, che costituivano l'avallo popolare del regime e garantivano ai Medici il sostegno della "gente nuova" chiamata a integrarsi in seguito alla classe dirigente per fornirle una più ampia base.
Il Consiglio dei Settanta era eletto per cinque anni. Non aveva attività legislative fra le sue attribuzioni: esse restavano affidate ai tre Consigli del Popolo, del Comune e dei Cento nel rispetto di una certa continuità istituzionale. Ma erano i Settanta a eleggere la Signoria e questa era una novità sostanziale poiché non sempre essa era stata medicea; siccome però la sua preminenza costituzionale non era mai stata discussa, era importante conservarla per rispetto della tradizione e in ottemperanza alla legalità repubblicana. Invece era il Consiglio dei Settanta a eleggere nel suo seno i magistrati degli organismi essenziali dello Stato: gli "Otto di pratica" per la politica estera, i Dodici Procuratori per quella interna, gli Otto di Guardia, per la sorveglianza poliziesca degli oppositori ("la sicurezza interna dello Stato" come si direbbe oggi). Si può quindi affermare che "Il Consiglio dei Settanta divenne il supremo istituto di controllo e, attraverso le sue commissioni, il principale organo per tutte le decisioni importanti".
Il Consiglio dei Settanta costituiva il cuore del sistema istituzionale fiorentino. Concentrando in sé tutti i poteri a eccezione del legislativo, controllando la politica estera, quella interna, la polizia politica, popolato di uomini devoti a Lorenzo o a lui legati da comuni interessi, esso costituì una tappa decisiva sulla via del potere assoluto.
Non restava che da renderlo permanente in modo da trasformarlo in una sorta di senato a vita al servizio del Principe, attrìbuendogli anche dei poteri finanziari che ancora spettavano al Consiglio del Popolo e al Consiglio del Comune. Ciò fu eseguito il 4 agosto con l'istituzione di una commissione di 17 membri controllata dai Settanta, incaricata appositamente di mettere ordine nelle finanze del Monte che avevano molto sofferto del recente conflitto fra Firenze, la Santa Sede e Napoli. Questa commissione, che in partenza aveva ricevuto un incarico temporaneo, corrispose così efficacemente alle esigenze di Lorenzo che rimase in carica fino alla fine del 1491.
L'anno 1480 segnò dunque una tappa decisiva nell'evoluzione istituzionale della Firenze medicea ma le nuove creazioni non bastarono a eliminare l'opposizione, che era ben rappresentata nei vari Consigli. Alirnentata da certi Ottimati, essa riteneva eccessiva la concentrazione dei poteri in seno al nuovo Consiglio ma le sue resistenze furono vane. Nel maggio del 1485 i Settanta ricevettero il compito di eleggere la Signoria e gli Otto di Guardia. ………….(Pierre Antonetti )
LE NUOVE FAMIGLIE
LORENZO TENTA DI CREARE UN NUOVO GRUPPO DI FAMIGLIE STRETTAMENTE FEDELI ALLA SUA FAMIGLIA , SOSTITUENDO PARTE DI QUELLE ANTICHE ( quelle o quei rami piu infedeli ) CON FAMIGLIE NUOVE CHE SOLO ORA VENGONO ALLA RIBALTA DELLA VITA PUBBLICA .
………………………………………………………………………..
E' UN CALCOLO ASTUTO
UNA FITTA TRAMA PER IMPADRONIRSI DELLO STATO
IL CONSIGLIO DEI SETTANTA DEL 1480 (Balíe, 31, cc. 92 v, 100 v-101 r) nessun Carnesecchi e' presente
PRIMI 30 MEMBRI S. SPIRITONiccolò di Giovanni di Mico Capponi Bernardo di Tommaso di Bartolomeo Corbinelli jacopo di Piero di M. Luigi Guicciardini M. Luigi di Piero di M. Luigi Guicciardini Bernardo del Nero di Filippo del Nero M. Antonio di M. Lorenzo di Antonio Ridolfì Tommaso di Luigi di M. Lorenzo Ridolfi M. Tommaso di Lorenzo di M. Tommaso Soderini Artigiano Michele di Corso di Lorenzo [di Covero] delle Colombe S. CROCEGiovanni di Taddeo di Giovanni dell'Antella Ruberto di Francesco di Biagio Lioni Piero di Francesco di Duccio Mellini Girolamo di Matteo Morelli Giovanni di Antonio di Salvestro Serrìstori Artigiano Antonio di Bernardo di Miníato di Díno S. MARIA NOVELLATommaso di Piero di Nicolaio Davanzati M. Bongianni di Bongianni Gianfigliazzi Piero di Niccolò di Tommaso Malegonnelle M. Piero di Giovanni di Andrea Minerbetti Filippo di Francesco di M. Simone Tornabuoni Artigiano Ser Niccolò di Michele di Feo Diní S. GIOVANNIM. Bernardo di M. Giovanni Bongirolami Andrea di Cresci di Lorenzo di Cresci Giovanni di Antonio di Filippo Lorini Ugolino di Niccolò di Ugolino Martelli Lorenzo di Piero di Cosimo de' Medici Domeníco di M. Carlo Pandolfiní Antonio di Puccio di Antonio Pucci M. Agnolo di Lorenzo di M. Ugo della Stufa Antonio di Taddeo di Filippo di Taddeo
40 membri S. SPIRITO Piero di Niccolò di Andrea del Benino Zanobi di Sandro di Giovanni Biliotti Giovanni di Raffaello di Bernardo Bonsi Gino di Neri di Gino Capponi Bertoldo di Gherardo di M. Filippo Corsini jacopo di Orsino Lanfredini Piero di Lutozo di jacopo Nasi Bonaccorso di M. Luca di Bonaccorso Pitti Agnolo di Neri di M. Andrea Vettori Artigiano Piero di Giovanni di Piero [di Bartolorneo] Pieri
S. CROCE Berlinghieri di Francesco Berlinghíeri Francesco di Piero Dini Orlando di Bartolorneo Gherardi Niccolò di Andrea di Niccolò Giugni Lapo di Lorenzo di Lapo Níccolini Giovanni di Simone di Mariotto Orlandíni Nicol di Andreuolo Sacchetti Averardo di Alamanno di M. jacopo Salviati Ristoro di Antonio di Salvestro Serristori Cristofano di Bartolomeo di Bonsignore Spinelli Artigiani Cherubino di Francesco di Bernardo Galluzzi Agnolo di Francesco di Lorenzo Miniati S. MARIA NOVELLA Domenico di Giovanni di Domenico Bartoli Piero di Berardo di Bonaccorso Berardi Lorenzo di Agnolo di Bartolorneo Carducci Francesco di M. Carlo di Francesco Federighi Antonio di Lionardo di Antonio de' Nobili Giovanni di Paolo di M. Paolo Rucellai Cipriano di Chimenti di Cipriano Semigi Artigiani Carlo di Giovanni di Salvestro Carradori Nofri di Antonio Lenzoni S. GIOVANNI Maso di Luca di M. Maso degli Albizzi Giovanni di Aldobrandino di Giorgio [di Aldobrandino] del Nero di Madonna jacopo di M. Alessandro di Ugo degli Alessandri Francesco di Piero Ginori Duti di Antonio di Ser. Tommaso Masi Pierfilippo di M. Giannozzo Pandolfini Francesco di Fílippo di Bartolomeo Valori Artigiani Giovanni di Francesco di Ser Andrea (Puccini) Francesco di Michele di jacopo Cittadini |
ARROTI del quartiere S. GIOVANNI nell’anno 1480
Maso di Luca di M. Maso degli Albizzi Piero di Lucantonio di Niccolò degli Albizzi Giovanni di Aldobrandino di Giorgio di Madonna [Aldobrandini del Nero] jacopo di M. Alessandro di Ugo degli Alessandri Maso di Nicolaio di Ugo degli Alessandri Zanobi di Niccolò di Zanobi Bonvanni Carlo di M. Antonio Borromei Francesco di Niccolò di Francesco Cambíni Filippo di Giovanni di Filippo Cappelli Andrea di Bernardo di Cristofano Carnesecchi Paolo di Simone Carnesecchi Paolo di Niccolò di Matteo Cerretani jacopo di Bernardo di jacopo Ciai Paolo di Francesco di Paolo Falconieri Alessandro di Antonio di Luca da Filicaia Francesco di Piero Ginori Francesco di Antonio di Francesco Giraldi Ser Giovanni di Ser Bartolomeo Guidi Migliore di Antonio di Migliore Guidotti Piero di Salvestro di Michele Lapi Tommaso di Giovanni Lapi Antonio di Giovanni di Antonio Lorini Niccolò di Antonio di Niccolò Martelli Duti di Antonio di Ser Tommaso Masi Attilio di Nicola di M. Vieri de' Medici Averardo di Bernardo di Antonio de' Medici Lorenzo di Pierfrancesco di Lorenzo de' Medici Piero di M. Orlando de' Medici Pierfilippo di M. Gíannozzo Pandolfini Frosino di Andrea di Frosino [da Panzanol lanaiolo Alessandro di Piero di Bartolomeo Pecori Dionigi di Puccio di Antonio Pucci Francesco di Giovanni di Antonio Pucci Michele di Antonio di Michele da Rabatta Geri di Maso di Geri della Rena M. Bartolomeo di Giovanni Scala Giovenco di Lorenzo di Andrea della Stufa Gismondo di M. Agnolo di Lorenzo della Stufa Francesco di Filippo di Bartolomeo Valori
Artigiani Giovanni di Francesco di Ser Andrea Girolamo di Benci di Niccolò Benci Lorenzo di Niccolò Beníntendi Francesco di Michele di jacopo Cittadini Lorenzo di Domenico di Lorenzo [di Francesco] Zanobi di Ser jacopo di Bonaiuto Landi Gherardo di Giovanni di Bartolomeo Marucelli Mazzeo di Giovanni di Ser Lapo Mazzei Biagio di Lorenzo di Niccolò Monti jacopo di Salvestro di Lionardo di Puccio Niccolò di Giovanni di Sandro di Ser Ricovero Francesco di Andrea di Nofri Rornoli |
Anno 1479
Peste a Firenze
Documenti fiscali nel periodo
Citta' di Firenze La Scala luglio 1480 Contado Catasto maggio giugno 1480 Estimo dell'agosto 1487 |
Vicende genealogiche dei Carnesecchi
Ora seguire le vicende genealogiche dei Carnesecchi diventa assai difficoltoso . La precedente generazione era composta da una trentina d'individui maschi
Per tutti e' ipotizzabile un numero di figli elevato per cui negli anni intorno al 1470 possiamo gia' ipotizzare circa un duecento maschi
E' vero che la mortalita' era alta ma comunque il numero dei sopravvissuti e' comunque alto e lo si puo' vedere dal numero di individui che giungono ad aver prole
Per evitare lo spezzettamento dei patrimoni durante il Principato si fara' in modo che a sposarsi sia uno solo dei figli ( una delle cause dell'estinzione dei rami aristocratici ) ma nel periodo che stiamo trattando non mi sembra di vedere niente di simile
Ricevo dal dr Paolo Piccardi
ASF
Manoscritti 579
Battezzati di Firenze 1450 - 1467
scrittura 1700
Pag. 1 Carnesecchi Antonio di Manetto S. Maria Magg. 19/12/1450
Pag. 2 Carnesecchi Barto di Zanobi di Berto S. Maria Magg. 9/2/1451
Pag. 3 Carnesecchi Gostanza di Ant. di Pagolo S. M. Magg. 14/3/1451
Pag. 21 Carnesecchi Giovanni di Antonio 8/4/1452
Pag. 22 Carnesecchi Zanobi di Matteo 4/5/1452
Pag. 25 Carnesecchi Francesco di Berto S.M.Magg. 23/6/1452
Pag. 25 Carnesecchi Zanobi di Zanobi di Berto 9/7/1452
Pag. 38 Carnasecchi Francesca di Antonio di Paolo 16/3/1453
Pag. 62 Carnesecchi Bernardo di Franc.o di Berto S.M.Magg. 3/7/1454
Pag. 65 Carnesecchi Bernardo di Pagolo di Berto S.M.Magg. 26/8/1454
Pag. 82 Carnesecchi Andrea di Manetto 14/7/1455
Pag. 85 Carnesecchi Maria di Franc.o di Berto S.M.Magg. 2/9/1455
Pag. 102 Carnasecchi Bernardo di Cristoforo di Bernardo 24/8/1456
Pag. 102 Carnesecchi Lisabetta di Manetto 3/9/1456
Pag. 109 Carnasecchi Bartol.o di Ant.o di Pagolo 6/2/1457
Pag. 116 Carnesecchi Piero Ant.o di Franc.o di Berto S.M.Magg. 13/7/1457
Pag. 123 Carnesecchi Romolo di Antonio di Pagolo 1/2/1458
Pag. 140 Carnesecchi Bernardo di Cristoforo di Bernardo 6/2/1459
Pag. 142 Carnisecca Bernardo di Franc.o di Berto 16/3/1459
Pag. 143 Carnisecca Franc.o di Bonaccorso di Franc.o S. Felicita 7/4/1459
Pag. 169 Carnesecchi Cammilla di Cristofano 9/9/1460
Pag. 181 Carnesecca Marco di Cristofano di Antonio 25/4/1461
Pag. 207 Carnesecchi Cosa di Franc.o di Berto 7/8/1462
Pag. 216 Carnesecchi Francesca schiava di Amerigo di S. Simone 19/1/1463
Pag. 220 Carnesecchi Carlo di Cristoforo di Bernardo 14/3/1463
Pag. 253 Carnesecchi Bastiano di Franc.o di Berto 13/3/1464
Pag. 285 Carnesecchi Giovanni di Leonardo di Giovanni 20/3/1466
Pag. 287 Carnesecchi Lucrezia di Francesco di Berto 5/4/1466
Pag. 293 Carnesecchi Cammilla di pagolo di Simone 29/7/1466
Pag. 295 Carnesecchi Clemenza di Bernardo 17/8/1466
Pag. 319 Carnesecchi Alessandra di Francesco di Berto 14/7/1467
L'elenco non e' sicuramente esaustivo
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Anno nascita |
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Antonio di Zanobi di Berto di Zanobi di Berto di Grazino Carnesecchi |
1447 |
|
|
Giovanni di Zanobi di Berto di Zanobi di Berto di Grazino Carnesecchi |
1449 |
|
|
Lorenzo di Zanobi di Berto di Zanobi di Berto di Grazino Carnesecchi |
1449 |
|
|
Berto di Zanobi di Berto di Zanobi di Berto di Grazino Carnesecchi |
1450 |
|
|
Zanobi di Zanobi di Berto di Zanobi di Berto di Grazino Carnesecchi |
1452 |
|
|
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Carlo di Giuliano di Giovanni di Niccolo di Matteo Carnesecchi |
1452 |
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|
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Bernardo di Cristofano di Bernardo di Cristofano di Berto di Grazino Carnesecchi |
1456 |
|
|
|
|
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|
Giovanni di Andrea di Luca di Luca di ser Filippo di Matteo Carnesecchi |
1456 |
|
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………………………………continua
DUE COPISTI
Leonardo di Cristofano di Bernardo di Cristofano di Berto di Grazino |
Leonardo di Cristofano copia il Driadeo di Luca Pulci ( il Driadeo e ' di Luca Pulci non del fratello Luigi Pulci )
Il Driadeo , poema in ottava rima di Luca Pulci.
Precede il poema una lettera in prosa dell'autore a Lorenzo de' Medici : indi segue l'invocazione , compresa in sei ottave , la prima delle quali cosi comincia :
ecielso olimpio o bel fiume di santo.
Del poema poi , che e' diviso in quattro parti , o canti , ed ha innanzi il seguente titolo :
Inchomincia la prima parte del driadeo chompilato per Lucha Pulcro al mangnifico Laurenzio de Medici ec…, e' questo il principio:
Poiche' la tema del grieve martoro
La quarta parte termina col verso :
che dietro allume vostro in tenebre ambulo.
E sotto di essa e' la nota : questo libro e di me Lonardo di Cristofano Carnesecchi e scripto di mia propria mano , chominciato adi XV novembre effinito q…. di xv di decembre 1478
Lonardo e' figlio di Cristofano il Gonfaloniere di Giustizia del 1479 ( Cristofano muore in carica il 24 settembre 1479 )
Codice cartaceo in 4 , del secolo XV , di carte scritte , con un fregio a colori alla faccia verso della terza carta , dove il poema contenutovi principia , e appie' di essa l'arme dei Carnesecchi di Firenze
Vedi Catalogo dei manoscritti italiani
Leonardo di Giovanni |
Ricevo dal dr Paolo Piccardi
Bibl. Riccardiana Firenze 1185
Secolo XV
Cronaca Universale
Questo libro è di Lionardo di Giovanni Charnesechi proprio.
Ho trovato alla Riccardiana:
Ricc. 1185
Miscellanea composta di 6 volumi
Alcune pagine di mano di Lionardo di Giovanni Carnesecchi
Riproduzione Tavola CXIII in "Manoscritti datati d’ Italia – 3"
Sismel – Ed. del Galluzzo
Ricc. 1185
Miscellanea composta da 6 volumi
Nel secondo volume a pag. 52: Questo libro è di Lionardo di Giovanni Carnesecchi). Idem a pag. 4. Da pag. 1 a pag. 52 la mano è quella del Carnesecchi.
Alla Riccardiana c’ è anche:
Ricc. 1345
Sermoni e prediche
Questo libro è di Lionardo di Giovanni Carnesecchi
PARTECIPAZIONI DEI CARNESECCHI ALLE CARICHE DI GOVERNO
CARNESECCHI Gonfalonieri di giustizia nel periodo della dominazione di Lorenzo de Medici
5 |
1475 |
1 |
1 |
0 |
FRANCESCO |
BERTO |
CARNESECCHI |
||
5 |
1479 |
1 |
1 |
0 |
CRISTOFANO |
BERNARDO |
CRISTOFANO |
CARNESECCHI |
|
5 |
1490 |
1 |
5 |
0 |
PIERANTONIO |
FRANCESCO |
BERTO |
CARNESECCHI |
|
5 |
1490 |
1 |
5 |
0 |
PIERANTONIO |
FRANCESCO |
BERTO |
CARNESECCHI |
CARNESECCHI Priori delle Arti nel periodo della dominazione di Lorenzo de Medici
5 |
1470 |
8 |
1 |
0 |
CRISTOFANO |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1473 |
8 |
5 |
0 |
GIOVANNI |
LEONARDO |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
5 |
1473 |
8 |
1 |
0 |
PIERO |
BERNARDO |
CRISTOFANO |
CARNESECCHI |
|
10 |
1474 |
8 |
5 |
0 |
GHERARDO |
GIULIANO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1474 |
8 |
5 |
0 |
ZANOBI |
FRANCESCO |
BERTO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1475 |
8 |
5 |
0 |
ANDREA |
LUCA |
LUCA |
CARNESECCHI |
|
6 |
1476 |
8 |
5 |
0 |
FILIPPO |
LEONARDO |
GIOVANNI |
CARNESECCHI |
|
6 |
1476 |
8 |
5 |
0 |
FRANCESCO |
LEONARDO |
GIOVANNI |
CARNESECCHI |
|
6 |
1477 |
8 |
5 |
0 |
ALESSANDRO |
LEONARDO |
GIOVANNI |
PAOLO |
CARNESECCHI |
6 |
1477 |
8 |
1 |
0 |
PAOLO |
SIMONE |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
5 |
1481 |
8 |
1 |
0 |
ANDREA |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
||
5 |
1483 |
8 |
5 |
0 |
ANDREA |
PAOLO |
SIMONE |
CARNESECCHI |
|
6 |
1483 |
8 |
1 |
0 |
LEONARDO |
GIOVANNI |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
5 |
1485 |
8 |
1 |
0 |
MATTEO |
MATTEO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
|
5 |
1486 |
8 |
1 |
0 |
PIERO |
SIMONE |
PAOLO |
BERTO |
CARNESECCHI |
5 |
1486 |
8 |
5 |
0 |
SIMONE |
PIERO |
SIMONE |
CARNESECCHI |
|
6 |
1487 |
8 |
5 |
0 |
COSIMO |
PIERO |
SIMONE |
CARNESECCHI |
|
5 |
1487 |
8 |
5 |
0 |
ORSINO |
GIULIANO |
SIMONE |
CARNESECCHI |
|
6 |
1488 |
8 |
5 |
0 |
COSIMO |
ZANOBI |
SIMONE |
CARNESECCHI |
|
5 |
1488 |
8 |
5 |
0 |
LORENZO |
ZANOBI |
SIMONE |
CARNESECCHI |
|
6 |
1488 |
8 |
5 |
0 |
LUCA |
ANDREA |
LUCA |
CARNESECCHI |
|
5 |
1489 |
8 |
5 |
0 |
ALAMANNO |
CRISTOFANO |
CARNESECCHI |
||
10 |
1489 |
8 |
5 |
0 |
AMERIGO |
SIMONE |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1489 |
8 |
1 |
0 |
AMERIGO |
SIMONE |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1489 |
8 |
5 |
0 |
ANTONIO |
PAOLO |
ANTONIO |
BERTO |
CARNESECCHI |
6 |
1489 |
8 |
5 |
0 |
BERTO |
MATTEO |
MANETTO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1489 |
8 |
5 |
0 |
FRANCESCO |
AMERIGO |
SIMONE |
CARNESECCHI |
|
5 |
1489 |
8 |
5 |
0 |
FRANCESCO |
MATTEO |
MANETTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
5 |
1489 |
8 |
5 |
0 |
GABBRIELLO |
MATTEO |
MANETTO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1492 |
8 |
1 |
0 |
GIULIANO |
SIMONE |
PAOLO |
BERTO |
CARNESECCHI |
CARNESECCHI Buonuomini e Gonfalonieri di Compagnia nel periodo della dominazione di Lorenzo de Medici
5 |
1465 |
12 |
5 |
0 |
PIERO |
ANTONIO |
FRANCESCO |
BERTO |
CARNESECCHI |
6 |
1465 |
12 |
5 |
0 |
PIERO |
SIMONE |
CARNESECCHI |
||
5 |
1466 |
16 |
1 |
0 |
PIERO |
SIMONE |
PAOLO |
BERTO |
CARNESECCHI |
6 |
1468 |
12 |
5 |
0 |
ANDREA |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1468 |
12 |
5 |
0 |
ANDREA |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
||
10 |
1468 |
12 |
1 |
0 |
BERTO |
MANETTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
|
6 |
1468 |
16 |
5 |
0 |
MANETTO |
MANETTO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1468 |
12 |
5 |
0 |
PIERO |
BERNARDO |
CRISTOFANO |
CARNESECCHI |
|
10 |
1469 |
12 |
9 |
0 |
BERNARDO |
CRISTOFANO |
BERTO |
CARNESECCHI |
|
5 |
1470 |
12 |
5 |
0 |
ALESSANDRO |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
||
10 |
1470 |
16 |
5 |
0 |
ALESSANDRO |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
||
5 |
1470 |
16 |
5 |
0 |
BERNARDO |
FRANCESCO |
CARNESECCHI |
||
5 |
1470 |
12 |
5 |
0 |
BERTO |
ZANOBI |
BERTO |
CARNESECCHI |
|
5 |
1470 |
12 |
9 |
0 |
FILIPPO |
BERTO |
CARNESECCHI |
||
5 |
1470 |
12 |
5 |
0 |
MATTEO |
MANETTO |
CARNESECCHI |
||
5 |
1471 |
12 |
5 |
0 |
ANDREA |
BERNARDO |
CRISTOFANO |
CARNESECCHI |
|
5 |
1471 |
16 |
9 |
0 |
FILIPPO |
BERTO |
CARNESECCHI |
||
5 |
1471 |
12 |
5 |
0 |
GIOVANNI |
ANTONIO |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
5 |
1471 |
12 |
5 |
0 |
LORENZO |
ZANOBI |
BERTO |
CARNESECCHI |
|
10 |
1471 |
16 |
5 |
0 |
MATTEO |
MANETTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
|
5 |
1471 |
16 |
1 |
0 |
PIERO |
SIMONE |
CARNESECCHI |
||
5 |
1471 |
12 |
5 |
0 |
ZANOBI |
SIMONE |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
5 |
1472 |
16 |
1 |
0 |
CRISTOFANO |
BERNARDO |
CRISTOFANO |
CARNESECCHI |
|
5 |
1472 |
12 |
9 |
0 |
FILIPPO |
BERTO |
FRANCESCO |
CARNESECCHI |
|
5 |
1472 |
16 |
9 |
0 |
FILIPPO |
BERTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
|
5 |
1472 |
12 |
9 |
0 |
MANETTO |
CARNESECCHI |
|||
6 |
1472 |
12 |
9 |
0 |
SIMONE |
PAOLO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1473 |
12 |
5 |
0 |
ANDREA |
PAOLO |
SIMONE |
CARNESECCHI |
|
6 |
1474 |
16 |
1 |
0 |
AMERIGO |
SIMONE |
CARNESECCHI |
||
6 |
1475 |
12 |
5 |
0 |
BERNARDO |
CRISTOFANO |
CARNESECCHI |
||
5 |
1476 |
16 |
43 |
0 |
ALESSANDRO |
BERNARDO |
CRISTOFANO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1476 |
16 |
1 |
0 |
LORENZO |
ZANOBI |
BERTO |
CARNESECCHI |
|
5 |
1477 |
12 |
4 |
0 |
ZANOBI |
SIMONE |
CARNESECCHI |
||
10 |
1478 |
12 |
43 |
0 |
BERNARDO |
ANTONIO |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
10 |
1478 |
16 |
9 |
0 |
COSIMO |
CARNESECCHI |
|||
6 |
1478 |
12 |
5 |
0 |
SANDRO |
FRANCESCO |
BERTO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1479 |
16 |
43 |
0 |
ALESSANDRO |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
||
5 |
1479 |
16 |
5 |
0 |
CARLO |
CRISTOFANO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1479 |
16 |
9 |
0 |
COSIMO |
SIMONE |
CARNESECCHI |
||
5 |
1480 |
16 |
9 |
0 |
FRANCESCO |
BERTO |
CARNESECCHI |
||
5 |
1480 |
16 |
2 |
0 |
PIERO |
SIMONE |
PAOLO |
CARNESECCHI |
5 |
1481 |
12 |
5 |
0 |
ALESSANDRO |
FRANCESCO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1481 |
12 |
5 |
0 |
ANTONIO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
||
6 |
1482 |
16 |
1 |
0 |
BERTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
||
10 |
1482 |
16 |
5 |
0 |
MARIOTTO |
ANTONIO |
CARNESECCHI |
||
5 |
1482 |
12 |
9 |
0 |
ZANOBI |
SIMONE |
BERTO |
CARNESECCHI |
|
5 |
1483 |
16 |
5 |
0 |
ALESSANDRO |
FRANCESCO |
BERTO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1483 |
12 |
15 |
0 |
MANETTO |
MANETTO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1483 |
12 |
9 |
0 |
PIERO |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
||
10 |
1484 |
12 |
1 |
0 |
ANDREA |
BERNARDO |
CRISTOFANO |
CARNESECCHI |
|
5 |
1484 |
12 |
9 |
0 |
ANTONIO |
PAOLO |
BERTO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1484 |
16 |
9 |
0 |
COSIMO |
SIMONE |
CARNESECCHI |
||
6 |
1485 |
12 |
9 |
0 |
CRISTOFANO |
BERNARDO |
CRISTOFANO |
CARNESECCHI |
|
5 |
1485 |
16 |
9 |
0 |
LUTOZZO |
ZANOBI |
BERTO |
CARNESECCHI |
|
5 |
1485 |
12 |
5 |
0 |
MARIOTTO |
ANTONIO |
PAOLO |
BERTO |
CARNESECCHI |
5 |
1485 |
16 |
43 |
0 |
PIERO |
SIMONE |
CARNESECCHI |
||
5 |
1485 |
12 |
5 |
0 |
ZANOBI |
FRANCESCO |
BERTO |
CARNESECCHI |
|
5 |
1486 |
12 |
5 |
0 |
AGOSTINO |
ZANOBI |
SIMONE |
CARNESECCHI |
|
5 |
1486 |
12 |
5 |
0 |
GUGLIELMO |
GIULIANO |
SIMONE |
CARNESECCHI |
|
6 |
1487 |
12 |
1 |
0 |
PAOLO |
SIMONE |
PAOLO |
BERTO |
CARNESECCHI |
5 |
1488 |
16 |
1 |
0 |
LEONARDO |
GIOVANNI |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
10 |
1488 |
16 |
5 |
0 |
RAFFAELLO |
LEONARDO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1489 |
16 |
5 |
0 |
CARLO |
CRISTOFANO |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
|
5 |
1489 |
12 |
5 |
0 |
FILIPPO |
LEONARDO |
GIOVANNI |
CARNESECCHI |
|
6 |
1489 |
12 |
5 |
0 |
FRANCESCO |
LEONARDO |
GIOVANNI |
CARNESECCHI |
|
5 |
1489 |
12 |
5 |
0 |
GHERARDO |
GIULIANO |
SIMONE |
PAOLO |
CARNESECCHI |
6 |
1489 |
16 |
5 |
0 |
MANETTO |
MATTEO |
MANETTO |
CARNESECCHI |
|
5 |
1489 |
16 |
5 |
0 |
ZANOBI |
FRANCESCO |
BERTO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1490 |
12 |
1 |
0 |
ANDREA |
LUCA |
LUCA |
CARNESECCHI |
|
5 |
1491 |
12 |
5 |
0 |
FILIPPO |
LEONARDO |
GIOVANNI |
CARNESECCHI |
|
6 |
1492 |
12 |
5 |
0 |
ANDREA |
PAOLO |
SIMONE |
PAOLO |
CARNESECCHI |
10 |
1492 |
16 |
5 |
0 |
BERTO |
MATTEO |
MANETTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
5 |
1492 |
16 |
4 |
0 |
GIOVANNI |
MANETTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
|
5 |
1492 |
12 |
5 |
0 |
LORENZO |
ZANOBI |
SIMONE |
CARNESECCHI |
|
6 |
1492 |
16 |
5 |
0 |
SIMONE |
AMERIGO |
SIMONE |
CARNESECCHI |
CARNESECCHI Consoli delle Arti nel periodo della dominazione di Lorenzo de Medici
6 |
1470 |
26 |
1 |
0 |
FRANCESCO |
BERTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
|
6 |
1470 |
6 |
9 |
0 |
SIMONE |
PAOLO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1471 |
6 |
1 |
0 |
FRANCESCO |
BERTO |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1471 |
6 |
9 |
0 |
MANETTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
||
6 |
1471 |
6 |
9 |
0 |
SIMONE |
PAOLO |
BERTO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1472 |
26 |
1 |
0 |
BERTO |
MANETTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
|
6 |
1472 |
6 |
1 |
0 |
CRISTOFANO |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1472 |
6 |
52 |
0 |
CRISTOFANO |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1472 |
26 |
5 |
0 |
PAOLO |
ANTONIO |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1473 |
26 |
9 |
0 |
BERTO |
MANETTO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1473 |
6 |
1 |
0 |
FRANCESCO |
BERTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
|
6 |
1473 |
25 |
5 |
0 |
LEONARDO |
GIOVANNI |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1473 |
6 |
9 |
0 |
MANETTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
||
6 |
1473 |
26 |
1 |
0 |
PAOLO |
BERTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
|
6 |
1473 |
6 |
9 |
0 |
SIMONE |
PAOLO |
BERTO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1474 |
25 |
1 |
0 |
PIERO |
SIMONE |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1474 |
26 |
43 |
0 |
ZANOBI |
SIMONE |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
*************** |
**************** |
******************* |
******** |
||||||
6 |
1480 |
26 |
5 |
0 |
ANDREA |
MANETTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
|
6 |
1480 |
26 |
9 |
0 |
ANTONIO |
MANETTO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1480 |
26 |
9 |
0 |
ANTONIO |
PAOLO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1480 |
25 |
1 |
0 |
GIULIANO |
SIMONE |
CARNESECCHI |
||
6 |
1480 |
26 |
9 |
0 |
LORENZO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
||
6 |
1480 |
26 |
1 |
0 |
PAOLO |
ANTONIO |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1481 |
26 |
1 |
0 |
ALESSANDRO |
BERNARDO |
CRISTOFANO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1481 |
6 |
9 |
0 |
CRISTOFANO |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1481 |
26 |
43 |
0 |
GIOVANNI |
ANTONIO |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1481 |
26 |
5 |
0 |
GIOVANNI |
ANTONIO |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1481 |
26 |
4 |
0 |
GIOVANNI |
MANETTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
|
6 |
1481 |
26 |
43 |
0 |
MARIOTTO |
ANTONIO |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1481 |
26 |
43 |
0 |
PAOLO |
ANTONIO |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1481 |
25 |
1 |
0 |
PIERO |
SIMONE |
CARNESECCHI |
||
6 |
1482 |
26 |
5 |
0 |
ALAMANNO |
CRISTOFANO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1482 |
26 |
43 |
0 |
ALESSANDRO |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1482 |
26 |
1 |
0 |
ANDREA |
MANETTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
|
6 |
1482 |
26 |
5 |
0 |
ANDREA |
MANETTO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1482 |
26 |
9 |
0 |
ANTONIO |
PAOLO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1482 |
26 |
43 |
0 |
BERNARDO |
ANTONIO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1482 |
26 |
5 |
0 |
BERNARDO |
CRISTOFANO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1482 |
26 |
9 |
0 |
BERNARDO |
CRISTOFANO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1482 |
26 |
9 |
0 |
CARLO |
BERNARDO |
CRISTOFANO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1482 |
6 |
9 |
0 |
CRISTOFANO |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1482 |
6 |
9 |
0 |
FRANCESCO |
BERTO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1482 |
26 |
43 |
0 |
LORENZO |
PIERO |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1482 |
26 |
1 |
0 |
MATTEO |
MANETTO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1482 |
24 |
3 |
0 |
PIERO |
SIMONE |
CARNESECCHI |
||
6 |
1483 |
26 |
43 |
0 |
ALESSANDRO |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1483 |
26 |
5 |
0 |
ALESSANDRO |
FRANCESCO |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1483 |
26 |
5 |
0 |
ANDREA |
MANETTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
|
6 |
1483 |
26 |
1 |
0 |
ANTONIO |
MANETTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
|
6 |
1483 |
26 |
5 |
0 |
BASTIANO |
FRANCESCO |
BERTO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1483 |
6 |
9 |
0 |
CRISTOFANO |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1483 |
26 |
4 |
0 |
GIOVANNI |
MANETTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
|
6 |
1483 |
26 |
4 |
0 |
GIOVANNI |
MANETTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
|
6 |
1483 |
26 |
5 |
0 |
MANETTO |
MANETTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
|
6 |
1483 |
26 |
5 |
0 |
PIERFRANCES |
MATTEO |
MANETTO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1484 |
26 |
5 |
0 |
ANDREA |
MANETTO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1484 |
26 |
1 |
0 |
BARTOLOMEO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
||
6 |
1484 |
26 |
5 |
0 |
BERTO |
MATTEO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1484 |
6 |
9 |
0 |
CRISTOFANO |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1484 |
26 |
5 |
0 |
FILIPPO |
FRANCESCO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
|
6 |
1484 |
26 |
43 |
0 |
GIOVANNI |
ANTONIO |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1484 |
26 |
4 |
0 |
GIOVANNI |
MANETTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
|
6 |
1484 |
25 |
1 |
0 |
LEONARDO |
GIOVANNI |
CARNESECCHI |
||
6 |
1484 |
26 |
5 |
0 |
MANETTO |
MANETTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
|
6 |
1484 |
26 |
5 |
0 |
PAOLO |
BERTO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1484 |
26 |
5 |
0 |
PIERFRANCES |
MATTEO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1484 |
26 |
1 |
0 |
ZANOBI |
SIMONE |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1485 |
26 |
43 |
0 |
ALAMANNO |
CRISTOFANO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1485 |
26 |
9 |
0 |
ALESSANDRO |
FRANCESCO |
BERTO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1485 |
6 |
1 |
0 |
AMERIGO |
SIMONE |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1485 |
26 |
5 |
0 |
BERTO |
MATTEO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1485 |
6 |
9 |
0 |
FRANCESCO |
BERTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
|
6 |
1485 |
26 |
5 |
0 |
GABBRIELLO |
MATTEO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1485 |
26 |
5 |
0 |
GABBRIELLO |
MATTEO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1485 |
26 |
1 |
0 |
GIOVANNI |
MANETTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
|
6 |
1486 |
25 |
5 |
0 |
ALESSANDRO |
GIOVANNI |
LEONARDO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1486 |
26 |
43 |
0 |
ALESSANDRO |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1486 |
6 |
1 |
0 |
AMERIGO |
SIMONE |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1486 |
26 |
1 |
0 |
ANTONIO |
ZANOBI |
BERTO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1486 |
26 |
5 |
0 |
BERNARDO |
ANDREA |
CARNESECCHI |
||
6 |
1486 |
26 |
1 |
0 |
BERTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
||
6 |
1486 |
26 |
5 |
0 |
COSIMO |
ZANOBI |
SIMONE |
CARNESECCHI |
|
6 |
1486 |
25 |
5 |
0 |
FRANCESCO |
PIERANTONIO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1486 |
25 |
5 |
0 |
FRANCESCO |
PIERANTONIO |
FRANCESCO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1486 |
26 |
4 |
0 |
GIOVANNI |
MANETTO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1486 |
25 |
1 |
0 |
GIULIANO |
SIMONE |
CARNESECCHI |
||
6 |
1486 |
26 |
15 |
0 |
MANETTO |
CARNESECCHI |
|||
6 |
1486 |
26 |
1 |
0 |
MANETTO |
MANETTO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
|
6 |
1486 |
26 |
5 |
0 |
ZANOBI |
FRANCESCO |
BERTO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1487 |
6 |
43 |
0 |
ALESSANDRO |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1487 |
26 |
1 |
0 |
ANTONIO |
MANETTO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1487 |
26 |
5 |
0 |
CARLO |
CRISTOFANO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1487 |
26 |
5 |
0 |
COSIMO |
ZANOBI |
SIMONE |
CARNESECCHI |
|
6 |
1487 |
25 |
1 |
0 |
LEONARDO |
GIOVANNI |
CARNESECCHI |
||
6 |
1487 |
26 |
43 |
0 |
LORENZO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
||
6 |
1488 |
26 |
5 |
0 |
ALAMANNO |
CRISTOFANO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1488 |
26 |
5 |
0 |
BASTIANO |
FRANCESCO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1488 |
26 |
5 |
0 |
BERNARDO |
ANDREA |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1488 |
26 |
5 |
0 |
BERNARDO |
ANDREA |
CARNESECCHI |
||
6 |
1488 |
6 |
9 |
0 |
CRISTOFANO |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1488 |
26 |
5 |
0 |
MANETTO |
MATTEO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1488 |
24 |
1 |
0 |
PAOLO |
SIMONE |
CARNESECCHI |
||
6 |
1488 |
26 |
1 |
0 |
PAOLO |
ANTONIO |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1489 |
6 |
1 |
0 |
ANDREA |
BERNARDO |
CRISTOFANO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1489 |
26 |
5 |
0 |
BASTIANO |
FRANCESCO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1489 |
26 |
5 |
0 |
BERNARDO |
ANDREA |
CARNESECCHI |
||
6 |
1489 |
26 |
5 |
0 |
BERNARDO |
FRANCESCO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1489 |
26 |
5 |
0 |
CARLO |
CRISTOFANO |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1489 |
25 |
9 |
0 |
FRANCESCO |
PIERO |
SIMONE |
CARNESECCHI |
|
6 |
1489 |
26 |
5 |
0 |
LORENZO |
PIERO |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1489 |
26 |
5 |
0 |
LORENZO |
PIERO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1489 |
26 |
5 |
0 |
LORENZO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
||
6 |
1489 |
26 |
5 |
0 |
MANETTO |
MATTEO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1489 |
26 |
1 |
0 |
ZANOBI |
SIMONE |
CARNESECCHI |
||
6 |
1490 |
26 |
5 |
0 |
ALAMANNO |
CRISTOFANO |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1490 |
26 |
43 |
0 |
BERNARDO |
ANTONIO |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1490 |
6 |
9 |
0 |
FRANCESCO |
BERTO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1490 |
26 |
5 |
0 |
GABBRIELLO |
MARCO |
MANETTO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1490 |
25 |
5 |
0 |
GIOVANNI |
LEONARDO |
GIOVANNI |
CARNESECCHI |
|
6 |
1490 |
26 |
4 |
0 |
GIOVANNI |
MANETTO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1490 |
26 |
43 |
0 |
LORENZO |
PIERO |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1490 |
26 |
1 |
0 |
MARIOTTO |
ANTONIO |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1490 |
26 |
43 |
0 |
PAOLO |
BERTO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1490 |
25 |
5 |
0 |
SIMONE |
PIERO |
SIMONE |
CARNESECCHI |
|
6 |
1491 |
6 |
1 |
0 |
AMERIGO |
SIMONE |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1491 |
6 |
9 |
0 |
ANTONIO |
PAOLO |
BERTO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1491 |
6 |
9 |
0 |
CRISTOFANO |
BERNARDO |
CARNESECCHI |
||
6 |
1491 |
26 |
1 |
0 |
PIERANTONIO |
FRANCESCO |
BERTO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1492 |
6 |
1 |
0 |
AMERIGO |
SIMONE |
PAOLO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1492 |
26 |
1 |
0 |
BERTO |
ZANOBI |
BERTO |
CARNESECCHI |
|
6 |
1492 |
26 |
5 |
0 |
COSIMO |
ZANOBI |
CARNESECCHI |
||
6 |
1492 |
28 |
43 |
0 |
GIOVANNI |
ANDREA |
CARNESECCHI |
Da "Archivio delle tratte "
6. DAL 1469 AL 1494
Sono questi i momenti fondamentali in cui si sviluppò la politica elettorale di Lorenzo: apparentemente essa fu senz'altro lineare e rispettosa (come già era stata quella di Cosimo) delle norme costituzionali e limitata a pochi avvenimenti esterni (in pratica due soli squittini, nel 1472 e nel 1484), di fatto accentrò tutti gli organi decisionali e tutti i poteri. Anche le cariche che Lorenzo ricopri furono, sì, importanti (egli non fu mai, però, Gonfaloniere di giustizia), ma ben poco direbbero da sole circa l'assoluta supremazia a Firenze, sua e della sua parte: a determinare tale supremazia, dunque, contribuì tutta la sua eccezionale avvedutezza politica. " Si messe nell'animo - scrive il Rinuccini - come quello che era superbissimo e ambiziosissimo, di trasferire in se solo tutta la degnità, potenzia e autorità pubblica, e alfine, come Iulio Cesare, insignorirsi della repubblica " `. Sicché, alla sua morte, l'8 aprile 1492, la situazione fu assai diversa da quella verificatasi alla morte di Piero di Cosimo.
Il figlio di Lorenzo, Piero, successe al padre senza difficoltà in quelle cariche che Lorenzo aveva ricoperto. Anche il problema cui doveva far fronte Piero era, come sempre, il mantenimento dell'equilibrio con i principali sostenitori del regime, dai quali dipendeva, in definitiva, la validità dei sistemi dei controlli elettorali. Così, quando, agli inizi di novembre, un gruppo dei Signori si volse contro Piero, trovando rispondenza negli altri, poco significò che quella Signoria fosse stata eletta da accoppiatori che comprendevano lo stesso Piero. Di fronte a Carlo VIII, certamente, Piero dimostrò di non saper affrontare la situazione: la sua fuga dell'8 novembre fu però una mossa imprevedibile per i suoi stessi oppositori, che pensavano ad una riduzione del suo potere piuttosto che ad una totale eliminazione. A quel punto, tuttavia, una restaurazione medicea - Filippo Nerli dice che si guardò a Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici, quale successore di Piero` diventava insostenibile, come affermò anche il Guicciardini"'.
E la Signoria, su proposta della Pratica, abolì l'11 novembre le classiche manifestazioni istituzionali del regime mediceo: il Consiglio dei Settanta, quello del Cento, gli Otto di pratica". Questa abolizione fu confermata da un parlamento convocato il 2 dicembre, che stabilì un nuovo squittinio, da tenersi alla fine del 1495. Intanto le elezioni della Signoria erano per un anno affidate a venti accoppiatori, eletti dalla Signoria e dai Collegi. Non vi fu, dunque, un istantaneo ritorno alle elezioni per tratta per una ragione precauzionale, in quanto le borse erano quelle dello squittinio del 1484: ciò avrebbe significato l'elezione di una Signoria favorevole ai Medici, e che quindi avrebbe sicuramente richiamato Piero a Firenze`. |
IL LANDUCCI SULLA MORTE DI LORENZO
E a dì detto, lo recorono in Firenze, la notte alle 5 ore, e messolo in San Marco nella Conpagnia; e quivi stette tutto dì 9, che fu lunedì. E a dì 10, martedi, si seppellì in Sa' Lorenzo, circa a ore 20. Ben può pensare ogniono ch'è la vita umana nostra; questo uomo era, secondo el mondo, el più grorioso uomo che si trovi, e 'l più ricco e 'l maggiore stato, più riputazione. Ogniuno lo predicava che governava l'Italia, e veramente era una savia testa; e ogni suo caso gli riusciva a bene. E al presente aveva condotto quello che per gran tenpo niuno cittadino l'aveva saputo fare: avere condotto el suo figliuolo al cardinalato. E non tanto à nobilitato la casa sua, ma tutta la città. E con tutte queste cose non potè andare più là un'ora, quando venne el punto. E però: uomo, uomo, qual cosa abbiàno noi da 'nsuperbire? El vero atributo umano è la vera umiltà e però ogni volta che noi insuperbiàno, e che noi ci stimiàno più che gli altri, e non riconosciàno da Dio ogni benifizio spirituale, corporale e tenporale; allora usciàno de' termini umani. Ogni cosa ch'esce de' termini sua, quella cosa è guasta, e le cose che gli doverrebbono fare bene gli fanno male. La vera propietà dell'uomo si è la vera mansuetudine e umilità, e stimare Iddio ogni cosa, e' resto nulla, se non in tanto quanto l'à fatta buona Iddio: el quale sia benedetto in etterno da tutte le creature, com'è degno. El quale mi perdoni e miei peccati, e così perdoni al sopradetto morto, come voglio che perdoni a me; e così a tutte le creature umane.
Ser Niccolò Carnesecchi da Pisa
(cc. 20r, 71v; ancora cc. 19v, 29r, 30v, 77r).
DOMENICO da Pistoia
di P. Scarcia Piacentini
TRECCANI
DOMENICO da Pistoia. - Le sole notizie che attualmente si hanno su questo domenicano figlio di Daniello o Daniele da Pistoia sono strettamente legate con la storia della tipografia di S. Iacopo di Ripoli a Firenze, da lui fondata e diretta, insieme con frate Pietro di Salvatore da Pisa, fra il 1476 e il 1484, e della quale è conservato il Diario autografo, oggi nella Biblioteca nazionale di Firenze (Magl. X, 143).
Nulla si sa della sua giovinezza, dei suoi studi, del suo iter monastico. Il Chiappelli suppone possa essere appartenuto a famiglia ebrea convertita o alla famiglia pistoiese dei Filiarchi, la sola in cui il nome del padre, Daniello, ricorre con una notevole frequenza. I suoi studi dovevano essere stati di tipo "umanistico" - anche se la sua scrittura, come risulta dal Diario, era una semigotica usuale piuttosto rozza - perché si diletta a Copiare testi, come un Cicerone, De amicitta e De senectute, che nel 1480 presta a ser Antonio Nerli (a quanto pare un cartolaio il cui nome ricorre più volte nel Diario, forse parente del tipografo Bernardo),
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ing. Pierluigi Carnesecchi La Spezia anno 2003