contatti : pierluigi18faber@libero.it

indice generale : http://www.carnesecchi.eu/indice.htm

 

 

 

 …………….Invito a collaborare

 …………………..metodologia usata

 

Non ho ad oggi notizia di altri studi sulla famiglia Carnesecchi .

 

Senza Giacomo e senza Internet questa ricerca non ci sarebbe mai stata

 

La rete e' uno strumento straordinario di divulgazione

Io debbo questa ricerca allo strumento internet , senza il quale non avrei potuto intrattenere i contatti con tutte le molte persone che mi hanno aiutato con consigli ed informazioni

Un sito su internet rende immediatamente visibile il lavoro cosicche' teoricamente il lavoro puo' proseguire a molte mani , in pratica esalta la possibilita' del lavoro d'equipe e il lavoro interdisciplinare

Internet permette di costruire una grande memoria a disposizione di tutti

 Questo sito e' aperto alla collaborazione di chiunque voglia contribuire a resuscitare uno scorcio di passato 

 Questo sito e' aperto alla collaborazione di tutti

 

Ho bisogno dell'aiuto di tutti i Carnesecchi per ampliare con nuove informazioni questo sito.

Mi pare impossibile che tra tanti non vi sia nessuno che come me abbia intrapreso delle ricerche sulla storia dei Carnesecchi e che sia in possesso di notizie che io non conosco specie per il periodo 1600--1800

 

Nasce con l'intento di costruire una raccolta di dati sui Carnesecchi fiorentini da mettere a disposizione di chiunque possa servirsene per ulteriori studi .

 

 

Uno studio che non prescinda piu' dagli individui , ma anzi che trae notizie dal privato per ricostruire la storia del pubblico

 

 

Un metodo

Gene A. Brucker nel suo libro "Renaissance Florence" sottolinea un punto importante :

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CONFLITTI INTESTINI

La lotta per ottenere privilegi e immunità per sgravi fiscali e dispense giudiziarie investiva ad ogni livello la vita fiorentina. La politica è sempre una combinazione tra interessi pubblici e privati, che nella Firenze rinascimentale sono due dimensioni strettamente connesse e intrecciate. Risultato, almeno in parte, degli stretti rapporti esistenti all'interno dell'esiguo gruppo oligarchico al potere, dove ogni membro conosceva il proprio collega ed era informato della sua posizione economico-sociale' dei suoi amici e nemici, della sua forza o debolezza. Accentuavano il carattere personalistico della politica la presenza illegittima in quella sfera dei legami di fedeltà a singoli individui e famiglie. I contrasti politici presero a Firenze varie forme: dispute su problemi economici, lotte di potere tra famiglie e gruppi sociali, contrasti ideologici, come il Guelfismo e le eresie religiose. Ogni scontro si presentava, però, con un carattere personalistico. Dietro ogni controversia pubblica stavano rancori e animosità privati, offese reali o immaginarie, interessi particolari da scalzare o da difendere. Dietro ogni sforzo per riformare o abbattere il regime si nascondevano gli stessi motivi personalistici.

L'attacco più diretto al regime veniva da quei gruppi che erano esclusi dagli uffici e le cui maggiori speranze di poter riconquistare le posizioni politiche perdute riposavano nel fomentare la ribellione.

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Questa riflessione suggerisce un metodo : quello di utilizzare una cinquantina di famiglie-campione e seguirne le vicende nei vari periodi per verificare le ipotesi degli storici .

 

 

 

 

 

 

 

Inoltre vorrei ospitare su questo sito i vari Carnesecchi con pagine da loro gestite dove raccontano loro stessi e i loro antenati piu' vicini in modo da riscoprire parentele dimenticate ( durante questa ricerca io sto ritrovando i miei parenti piu' vicini ,quelli della zona di Collesalvetti che non conoscevo assolutamente )

Ho quindi deciso di prendere contatto con quanti piu' Carnesecchi possibili ,anche per lettera per fargli conoscere questo sito web (che e' anche il loro ) e chiedergli di aiutarmi ad ampliarlo

 

Sto compiendo uno sforzo notevole , utilizzando al meglio le risorse di Internet , per costruire un luogo d'incontro di gente che ha radici in comune

Questo mio sforzo e' molto piu' meritevole perche' io non sono uno storico ma nella vita faccio tutt'altro

Cordiali saluti a tutti i miei "cugini" che non conosco

 

 

 

 

Ma chi me lo fa fare ?

 

Qualcuno si domandera' chi me lo faccia fare

Mia moglie , con pragmatismo impietoso , mi dice : << Smettila di perdere tempo con dei toscani morti >>

 

Eppure io credo che lasciare in eredita' ai propri figli la memoria l'esempio e l'orgoglio dei propri nonni sia una cosa non inutile

Io non credo moltissimo negli Antenati con la A maiuscola , ma credo molto alla gratitudine e al ricordo che bisogna avere per i propri vecchi per i sacrifici che hanno fatto per noi con l'intento di farci vivere meglio.

 

le frasi che seguono mi hanno particolarmente colpito :

 

Ancora qualcosa. Io credo fermamente nell’utilità della ricostruzione genealogica ai fini di un approccio corretto, rigoroso, alle società dei secoli passati; ma credo anche nel ‘valore’ di una ricerca genealogica singola, come la sua: da un punto di vista strettamente materialista l’eredità è, spesso, la più importante transazione patrimoniale nella vita di una persona; da un punto di vista, diciamo così, spirituale, anche noi ‘storici sociali’ dobbiamo riconoscere che, accanto al patrimonio, viaggiano tutta una serie di elementi fondamentali: usi, identità, relazioni e, quel che più conta, valori. Non è indifferente sapere in quale casa si è formato un uomo, non solo per determinare la qualità e la quantità del suo patrimonio, anche se, spesso, è solo questo che riusciamo a cogliere dagli aridi contratti dei secoli XI – XIII.

Ritengo quindi che il suo lavoro sia profondamente meritorio, proprio perché le permetterà di avere una consapevolezza profonda di una parte almeno della sua identità, un privilegio che a moltissimi è assolutamente negato.

Dr E. F.

Innanzitutto Le faccio i miei complimenti per il bambino, che Le ha suscitato il desiderio così ammirevole di fargli conoscere le origini della Sua famiglia. Qualche anno fa sono state pubblicate postume le memorie di uno storico, Ernesto Sestan, che ha insegnato per molti anni a Firenze, e che è stato maestro di alcuni dei miei professori, il quale scrisse i suoi ricordi proprio per il figlio, al modo dei libri di famiglia scritti nel Trecento e nel Quattrocento dai mercanti e cittadini fiorentini. La cosa non può che destare in me simpatia ed approvazione, oltre alla soddisfazione di vedere che i nostri studi risultano interessanti anche per chi è al di fuori della ristretta cerchia degli studiosi.

Dr. V. M.

 

 

Consigli a chi vuole affrontare lo stesso cammino

 

gia' diverse altre persone ( non Carnesecchi ) hanno preso contatto con me per sapere come fare a compiere una ricerca di questo tipo

Io voglio stabilire dei criteri di collaborazione e ricerca insieme ad altri appassionati  lo ritengo necessario e quindi sono a loro disposizione

 

 

 

Difficolta' incontrate

 

 

Apro un inciso

La difficolta' a recuperare i testi sacri e' infinita , "i documenti "del Santini o "le delizie degli eruditi toscani "sono una specie di araba fenice

Aldifuori delle citta' universitarie ,biblioteche e archivi di stato ne sono sprovvisti , nessun editore sembra avere interesse alla ristampa , chiaramente a causa delle difficolta' di vendita

Ancora piu' tragica e' la situazione dei regesti dei fondi d'archivio

Sembra mancare agli storici la capacita' di organizzarsi per stabilire dei canoni con cui debba essere fatto il lavoro di regestazione

Gli storici fanno normalmente un lavoro individuale , non mettono in comune le regestazione da loro effettuate e questo spiega il ritardo negli studi

Una pagina e' stata vista da 1000 persone ma nessuno di loro ,vuole, ha interesse, si vuole esporre , a metterla a disposizione degli altri

Chi non fa non sbaglia e non si espone a critiche

Per cui lo spoglio dei documenti e' sempre all'anno zero

Archivi che dovrebbero aver gia' svelato da generazioni tutti i loro segreti si stendono ancora come una giungla inesplorata

Gli studi dei vari ricercatori le stesse tesi assegnate all'interno della stessa Universita' appaiono spesso non coordinate tra loro e non finalizzate alla raccolta di date per una ricerca organizzata

Insomma un modo di operare che ritengo poco o niente organizzato , un lavoro che si sviluppa singolarmente e raramente in equipe

L'ambiente degli storici ,avrebbe bisogno proprio dell'aiuto di un organizzatore aziendale che spinga ad applicare alla ricerca universitaria i moderni criteri organizzativi

Rimasi fortemente stupito quando acquistato "Magnati e popolani ..." del Salvemini nell'edizione xxxxxx , scopersi che mancava l'appendice IX , quell'appendice che contiene i documenti a sostegno delle argomentazioni

Mancava , a detta dell'editore , per non appesantire l'edizione

Commercialmente magari ineccepibile ma siamo sicuri che il Salvemini avrebbe permesso potendo una pubblicazione siffatta ?

Questo e' un esempio di scarsa considerazione della documentazione

Nella ricerca storica e' essenziale seguire lo sviluppo del pensiero dello storico , e quindi essenziale capire su quali documenti basa le proprie conclusioni , questo perche' chiunque possa poi verificarle e contestarle eventualmente

Questo richiede di rendere disponibile al lettore i documenti e non solo citarli

Ad esempio citare un libro introvabile come le delizie di fatto impedisce al lettore di capire l'autore ma lo costringe ad accettare acriticamente le conclusioni

Questo per dire delle difficolta' quasi insormontabili che aspettano l'appassionato e questo e' un peccato perche' dall'appassionato potrebbero venire delle sollecitazioni importanti

 

Il dr Raveggi , parlando della querelle Salvemini Ottokar dice : << Anche chi scrive si e' cimentato sull'argomento ( con Tarassi, Medici e Parenti ) ricavandone tra l'altro la convinzione che certe chiavi d'interpretazione devono considerarsi tutt'altro che acquisite e che il campo resta aperto per numerosi contributi che affrontino magari lo studio di questo secolo di storia fiorentina da altre angolazioni di ricerca ,contributi possibilmente meno inclini ad un sociologismo teorico e presupponente e piu' attenti ad una corretta analisi di fonti in qualche caso ancora intonse e in molti altri meritevoli di ulteriori riflessioni

 

E' facile che l'appassionato possa portare il suo contributo "da altre angolazioni di ricerca " e possa contribuire ad "un analisi di fonti in molti casi meritevoli di ulteriori riflessioni "

 

 

Riporto la prefazione di Nicolai Rubinstein che nel 1965 nel suo libro " Il governo di Firenze sotto i Medici " muove delle critiche apparentemente leggere ma in realta' pesantissime agli storici , del suo tempo , italiani e non.

Accuse relative al mancato utilizzo dei copiosi documenti presenti in archivio

 

Dopodiche' riporto il Plesner che muove critiche quasi analoghe

 

PREFAZIONE

Il regime politico fondato da Cosimo de' Medici e perfezionato da suo nipote Lorenzo differì da quello degli Stati dispotici dell'Italia quattrocentesca per la conservazione delle istituzioni repubblicane; sebbene sia stato presentato come una tirannide dai suoi avversari, si dovette ammettere che i Medici agirono all'ínterno della struttura costituzionale. Se questa struttura sia rimasta o meno qualcosa di solido, e con quali mezzi i Medici l'abbiano adattata ai loro scopi, sono i problemi essenziali per comprendere la natura della posizione dei Medici in Firenze. Eppure non v'è fonte contemporanea che descriva nei dettagli né i metodi coi quali i Medici esercitarono la loro autorità, né i mezzi coi quali la rafforzarono; né esiste studio moderno che renda conto in modo soddisfacente dell'uno e dell'altro aspetto.

 

Gli storici dei Medici hanno raccolto le loro informazioni su questo argomento principalmente da autori fiorentini che scrissero dopo la caduta del regime nel 1494, e, in particolare, dalle Storie fiorentine del Guicciardini. Ma anche all'inizio del sedicesimo secolo i fiorentini non erano piú completamente informati sul modo in cui il sistema mediceo sì era sviluppato dopo il 1434; e i loro giudizi riscbiavano di essere viziati dall'atteggiamento favorevole o contrario al sistema stesso.

 

I ricchi materiali d'archivio conservati a Firenze sono stati appena toccati dagli storici moderni per lo studio del governo mediceo. Anche gli studi particolari sono pochi: sul primo periodo vi è una lunga recensione del Pellegrini; sul periodo di Lorenzo c'è il prezioso volume del Ricchioni, pubblicato nel 1915, La costituzione politica di Firenze ai tempi di Lorenzo il Magnifico. volume, tuttavia, che tratta principalmente della piú importante riforma costituzionale di quegli anni: la creazione del Consiglio dei Settanta. Il presente lavoro rappresenta un tentativo di colmare la lacuna.

 

La mancanza di una storia costituzionale di Firenze per quel periodo è una delle difficoltà che deve affrontare lo studioso della politica fiorentina quattrocentesca: ed è una difficoltà che ha pesato su tutti i lavori relativi al regime mediceo. Ancora una volta le fonti per una tale storia sono copiose, ma non è mai stato fatto un tentativo sistematico di utilizzarle. Gli Statuti del 1415 forniscono un punto di partenza ideale; essi tuttavia non danno un quadro completo delle istituzioni fiorentine di quel tempo e necessariamente tacciono sul loro funzionamento e sulla loro successiva evoluzione. Ci auguriamo. che questo lavoro, sebbene sia dedicato principalmente all'uso che il regime medíceo fece delle istituzioni fiorentine, possa anche contribuire a spiegarne la natura e le funzioni.

 

Fra le fonti principali per questo studio sono stati i registri che contengono i provvedimenti legislativi dei Consigli statutari (Provvisioni), dei Consigli speciali del periodo mediceo (Balle) e del nuovo Consiglio del Cento, cosí come i registri delle votazioni, dove sono annotati anche i disegni di legge che non furono approvati dai Consigli (Libri Fabarum).

 

I verbali delle Consulte convocate dalla Signoria (Consulte e Pratiche) ci offrono un'occasione unica di penetrare nella politica d'ogni giorno e ci mettono al corrente dei punti di vista dei principali cittadini sugli avvenimenti e sui problemi politici. I registri delle Tratte forniscono ampie testimonianze sul meccanismo e sui risultati delle elezioni agli uffici; in particolare, i registri tenuti dagli ufficiali cui, sotto i Medici, era affidato l'incarico di eleggere la Signoria ci danno molte notizie sulla natura degli strumenti di controllo medicei e sull'uso che ne veniva fatto.

 

Il controllo delle elezioni era appunto uno dei principali strumenti della politica dei Medici. Il modo in cui esso venne istituito, sviluppato e utilizzato è dunque l'argomento centrale del nostro lavoro. Cercheremo di indagare sugli aspetti tecnici e sugli sviluppi di questo sistema di controllo, sui problemi che presentava e sulle soluzioni che per essi vennero adottate; e discuteremo le reazioni provocate da questa politica in una città che aveva una lunga tradizione di governo repubblicano. Una tale indagine sull'organizzazione tecnica dei controlli medicei conduce necessariamente alla piú ampia questionedella struttura sociale del regime. Poiché i diritti costituzionali dei Medici non dífferivano da quelli degli altri cittadini del loro ceto, essi dovevano far valere la loro influenza attraverso gli amici e i seguaci: sulla composizione e sull'evoluzione di questo gruppo gettano molta luce i volumi delle Tratte. Altrettanto può dirsi, in un campo diverso, per le liste dei membri dei Consigli speciali, o Balìe, fra il 1434 e il 1480, che sono qui pubblicate in Appendice e analizzate nel testo. Questo lavoro non è tuttavia concepito come una storia sociale del periodo dei Medici, né come una storia biografica dei Medici e dei loro seguaci: sul primo argomento restano da farsi molte ricerche importanti; quanto al secondo, una migliore conoscenza della natura e dell'evoluzione del regime mediceo contribuirà senza dubbio a far meglio comprendere gli uomini che ne furono a capo, e specialmente i due maggiori fra essi, Cosimo e Lorenzo.

 

Mentre i registri dei provvedimenti legislativi e i resoconti delle Pratiche sono facilmente accessibili, molti documenti elettorali dovevano essere identificati e datati prima di essere usati. Nonostante la ricchezza del materiale concernente le elezioni che si conserva nell'apposito fondo dell'Archivio di Stato di Firenze (Archivio delle Tratte), vi sono molte lacune che sono dovute o a distruzioni contemporanee, o a successivi smarrimenti, o a dispersioni di atti che erano destinati a restare segreti e che spesso non possedevano alcun interesse amministrativo durevole. Questo farà si, per necessità, che alcuni dei nostri risultati siano approssimativi e provvisori; tuttavia la nostra documentazione è abbastanza ricca da consentire che ciò non infici, nella sostanza, i risultati cui siamo pervenuti. Fra gli scritti degli storici e dei diaristi contemporanei hanno fornito preziose informazioni i Prioristi, cioè le liste delle Signorie con annotazioni marginali su avvenimenti intercorsi durante i termini bimestrali d'ufficio fra questi i principali sono i Prioristi di Francesco di Tommaso Giovanni, di Filippo e Alamanno Rinuccini (si tratta dei cosiddetti loro Ricordi storici) e di Agnolo e Francesco Gaddi. Quanto agli storici del sedicesimo secolo, sono state utilizzate di tanto in tanto le Storie fiorentine di Francesco Guicciardini, a motivo delle notizie che il suo autore senza dubbio derivò dalla sua stessa tradizione familiare; ci è stato tuttavia di maggiore utilità l'importante resoconto che Piero, padre del Guicciardini, fece dell'ultimo scrutinio elettorale del regime mediceo: esso viene qui pubblicato in Appendice. I dispacci degli oratori milanesi contengono molte informazioni sugli obiettivi e sulle attività politiche, sia, in generale, del gruppo dominante, sia, in particolare, dei Medici.

 

Ma da una parte i diaristi danno per scontata la familiarità col funzionamento del sistema politico, dall'altra gli ambasciatori non si preoccupano, normalmente, di informare i loro Signori dei suoi aspetti piú intricati. I principi italiani, non diversamente dagli storici successivi, tendevano a vedere i Medici come i Signori di Firenze. Ciò nonostante sia i diaristi che gli ambasciatori registrano alcune delle opposizioni che il regime incontrò e ci aiutano cosí, insieme con le Consulte e Pratiche e i Libri Fabarum, a collocare l'evoluzione del regime mediceo nel piú ampio contesto delle tradizioni e delle opinioni politiche fiorentine e a spiegare perché esso crollò nel 1494.

 

Voglio esprimere qui la mia gratitudine al personale dell'Archivio di Stato e a quello della Biblioteca Nazionale per la loro generosa collaborazione nel corso dei molti anni durante i quali ho preparato questo volume, e in particolare al dott. Guido Pampaloni. Desidero ringraziare il Central Researcb Fund dell'Università di Londra per l'aiuto finanziario concessomi per i miei viaggi e il Westfield College per il congedo che mi ha dato la possibilità di lavorare a Firenze per un periodo prolungato. Sono profondamente grato allo Institute for Advanced Study di Princeton per avermi ammesso come membro temporaneo, il che mi ha offerto la possibilità di dare a questo lavoro la sua veste definitiva.

 

Sono in debito verso motti studiosi per aiuti e suggerimenti; ma vorrei soprattutto ricordare il mio obbligo verso il professor Felix Gilbert, che ha letto il mio manoscritto e mi ha dato preziosi suggerimenti; verso la signora Alison Brown, per l'aiuto offertomi nel rivedere le bozze, e verso mia moglie per l'aiuto e il sostegno che mi ha dato durante la preparazione di questo lavoro. Voglio esprimere infine la mia riconoscenza alla compianta professoressa Gertrud Bing, il cui costante incoraggiamento e le cui critiche costruttive hanno accompapagnato la stesura del lavoro fino alla sua conclusione.

 

N. R.

 

Westfield College, Londra, marzo 1965

 

 

 

 

 

Il Plesner lamenta come si facciano ipotesi e congetture su una quantita limitata e modesta di documenti .

E questo nonostante una ricchezza d'archivio invidiabile

Che la congettura sostituisca la fatica del lavoro d'archivio.

Per cui spesso il sostegno documentario a certe congetture o ipotesi si rivela si affascinante ma anche assai traballante

 

Anche io ( con tutta la modestia delle mie conoscenze )

Ho talvolta l' impressione e' che cio' che si sa dei Carnesecchi mal si adegui alla storia fiorentina come la si conosce. Cioe' che molte sfumature vengano opacizzate e perse

 

 

 

Nota del 2007 QUALCOSA SI MUOVE : http://digilander.libero.it/gasparo/Pisa1.pdf  

 

 

Elogi

 

 Dopo le critiche qualche elogio sincero e di buon auspicio

Ho avuto modo di leggere , grazie alla loro cortesia e disponibilita' i lavori dei dottori : Enrico Fani , Vieri Mazzoni , De Vincentiis e sono rimasto vivamente impressionato

Opere interessanti e fortemente sopportate dalla documentazione coeva , io aldilà' dei miei limiti culturali nel settore , ho da loro appreso veramente tanto

L'opera del dr Faini mi ha aperto gli occhi ad una metodologia di approccio , l'aiuto del dr. Mazzoni mi ha fatto capire tante cose e tutte fondamentali che mi hanno permesso di proseguire con piu' sicurezza in questa fatica

E posso parlare solo di questi che ho conosciuto in maniera diretta ,avvicinandomi a loro tramite la lettura, chissà quanti altri che non conosco hanno medesime capacita'

Questo fa ben sperare per il futuro

A tal proposito mi devo scusare di aver rotto le scatole con la mia continua e forse spesso importuna richiesta di spiegazioni

Una cosa che mi ha molto colpito

 Il libro "Guelfi ,ghibellini e popolo grasso " un libro eccezionale nella metodologia ,che ha tutto quello che un buon libro di storia dovrebbe avere

Mi ha colpito la colpito per la razionalita' con cui era costruito : lavoro di squadra , una ricchezza di citazioni tali da garantire il lettore nel farsi un idea personale , un unico filo logico a collegare insieme lavori di persone diverse

Cio' che mi lascia perplesso e' che e' un libro del 1978 e che da allora quella metodologia ( il lavoro di squadra ) che io ho apprezzato non ha avuto alcun seguito

 

 

 

Infine

 

Internet e' un mezzo straordinario , per suo tramite ho conosciuto persone preparatissime e capaci ,

Ho conosciuto persone che fanno della storia il loro mestiere e persone che fanno della storia il loro piacere

Ebbene sono stato aiutato aiutato aiutato in maniera impensabile e indescrivibile

Questo e' persino commovente , c'e' ancora tanta brava gente in giro…………tanti tanti amici

Mi hanno aiutato persino persone di capacita' e di nome , persone che mai io avrei pensato avrebbero prestato attenzione al mio balbettare

Mi hanno aiutato amici che per me hanno sacrificato parte del loro poco tempo

 

…………………………………………………………………………………………

 Grazie !

 

 

 

 

 

 

  

 

Allo scopo di poter essere utile ad altri riporto la bibliografia sulla storia fiorentina di cui mi sono servito :

 

Disporre di una buona bibliografia permette di razionalizzare l'utilizzo del proprio tempo, di indirizzare in modo corretto le proprie ricerche .

Devo molto ringraziare il dr Enrico Faini per avermi fornito a suo tempo di un ottima bibliografia , di cui non so quanto sia riuscito a fare buon uso

 

 

 

 

Nota legale

 

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  ing. Pierluigi Carnesecchi La Spezia anno 2003