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L'enigma del Rio di Carnesecchi a Martignana
La piu' che probabile origine del nome di questo ruscello mi ha lasciato di stucco : credevo il nome avesse tratto origine da motivazioni che affondavano nel medioevo e mi sforzavo di attivare le piu' strampalate ipotesi
la verita' talvolta e' semplice mentre l'immaginazione corre a briglia sciolta
Invece il nome risale con ogni probabilita a mezzo settecento e ad un agente o fattore di nome Giovacchino Carnesecchi
E' il dr Paolo Gennai ( direttore del sistema museale della Valdelsa ) a far luce sulla questione con questo documento del 1746
Giovacchino Carnesecchi "Agente della Casa Riccardi" del Terrafino (Empoli - FI) nel 1746. E' un documento che ho trovato nell'archivio comunale di San Casciano Val di Pesa, (FI), filza Affari di Strade e Fabbriche, 471, cc. 795r-797v e che ho fotografato pensando che forse poteva esserti utile.
riporta un'istanza di Giovacchino Carnesecchi al Magistrato comunitativo di Montespertoli. Giovacchino in quel tempo era Agente dei Riccardi alla villa del Terrafino, presso Empoli.
RIO DI CARNESECCHI
Sul sito
www.arno.autoritadibacino.it/immagini/tav_2.pdf
Ho trovato questo corso d’acqua lungo circa un Km nel territorio empolese Rio di Carnesecchi
I miei ringraziamenti alla professoressa Fonnesu da cui ho ricevuto una mappa piu esplicativa della zona di Martignana
Il
Tirreno edizione di Empoli
EMPOLI. 07 aprile
2013 articolo di Paolo Santini
Ai margini di quella che oggi è la zona industriale di
Empoli, al termine della via di Sottopoggio, in prossimità della via Pisana,
troviamo la villa con fattoria del Terrafino. L’edificio padronale
ospita oggi le suore della Piccola Casa della Divina Provvidenza del Cottolengo
di Torino, impegnate nell’assistenza di minori a rischio e nell’accoglienza di
donne in difficoltà. Il complesso del Terrafino, dal punto di vista
fondiario, si formò attraverso una serie di stratificazioni di acquisti con
l’unione di vari piccoli appezzamenti appartenenti a diverse famiglie. Alla
fine del Cinquecento, i marchesi Riccardi, un’importante famiglia fiorentina –
ricordiamo il possesso del palazzo Medici Riccardi, prima abitazione cittadina
dei Medici – acquistarono la casa “da signore” del Terrafino.
I Riccardi rientrarono a Firenze nel Cinquecento dopo un
lungo esilio, e accumularono in poco tempo enormi ricchezze, attraverso
attività commerciali e “di banco”. Non si crogiolarono nelle loro ricchezze e
pensarono bene di investire gran parte del loro patrimonio in proprietà
fondiarie consistenti, soprattutto nei dintorni di Firenze e nell’Empolese, una
fra le zone più fertili della Toscana. Ma la stagione più importante per la
casa “da signore” del Terrafino doveva ancora arrivare, e giungerà
improvvisamente quando, nel 1738, il marchese Bernardino Riccardi (1708-1777)
diverrà proprietario dell’intero complesso.
Il nobile rampollo, uno dei protagonisti della vita
mondana fiorentina, arrivato addirittura alla carica di guardarobiere maggiore,
avviò importanti lavori di ristrutturazione degli edifici preesistenti e fece
costruire nuove stanze secondo il proprio gusto estetico. Le stanze di quella
che sarebbe divenuta la residenza padronale furono affrescate. E siccome il
marchese, amante della bella vita, era anche un grande appassionato della
commedia, all’interno della villa fece costruire un bel teatro, descritto in un
documento del 1754 come “Tutto dipinto con terrazzino, o sia ballatoio, che gira
tutta la platea”. Oggi il teatro è stato ridotto nelle dimensioni ed è stato
ridipinto. Accanto al teatro, esisteva una stanza per il trucco. Dal teatro si
accedeva, così come avviene ancora oggi, alla cappella “vagamente dipinta, ed
ornata, con sagrestia, e coretto per comodo di potere i padroni sentir la
messa”. Sulla facciata della chiesetta, incisa in un cartiglio marmoreo,
leggiamo la seguente iscrizione:”Divo Bernardino senensi, Bernardinus
Riccardius erexit A.S. 1750”. Il prospetto principale della cappella si
affaccia sul cortile dell’annessa fattoria ed è caratterizzato da un frontone
classico sorretto da due coppie di lesene. Delizioso l’interno, completamente
affrescato con scene dell’apparizione dello Spirito Santo e, dietro all’altare
maggiore con una scena raffigurante San Bernardino da Siena in adorazione, in
evidente analogia all’intitolazione della chiesa e al nome del marchese
Bernardino, il committente.
Anche alcune stanze della villa conservano le decorazioni
originarie. Dopo la grande e sfarzosa stagione dei restauri, sul finire del
Settecento la famiglia Riccardi, oberata dai debiti, fu costretta a vendere
molti dei suoi possedimenti, fra i quali il complesso del Terrafino, che fu
acquistato nel 1798 da un livornese, Giovanni Niccolò Bertolli. Durante il
secolo successivo l’edificio padronale fu ampliato e fu aggiunta l’elegante
torretta che ancora oggi contraddistingue l’edificio nella piana empolese.
Sulla facciata della villa e su quella della cappella campeggiano gli stemmi
dei Bertolli e dei Pappudoff, famiglia ebrea russa molto facoltosa con vaste
proprietà nel pisano. Le famiglie si erano unite con il matrimonio di
Alessandrina.
Fu lei a donare nel 1938 la tenuta del Terrafinoalle
suore della Divina Provvidenza del Cottolengo, che arrivarono dopo la fine
della seconda guerra mondiale. Le ultime infrastrutture costruite nella zona
hanno deturpato in maniera irreversibile l’armonioso paesaggio.
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Sul sito
www.arno.autoritadibacino.it/immagini/tav_2.pdf
Ho trovato questo corso d’acqua lungo circa un Km nel territorio empolese Rio di Carnesecchi
I miei ringraziamenti alla professoressa Fonnesu da cui ho ricevuto una mappa piu esplicativa della zona di Martignana