E’ cosa veramente difficile capire qualcosa delle varie famiglie fiorentine che prendono nome da un individuo di nome Baldese
Baldesi
Dalle ricerche di Roberto Angelo Segnini
Da non confondere con i : Di Baldese
Introduzione
Per quanto riguarda il punto precedente le fonti, manoscritti conservati nell’Archivio di Stato di Firenze e libri nelle biblioteche pubbliche e private della Toscana, fanno riferimento a queste due famiglie: Baldesi e i del Baldese (o di Baldese), ma non è stato possibile ritrovare nei documenti una parola definitiva sull’ argomento, perché le biografie dei personaggi sono molto parziali.
Secoli XIII - XIV
A Firenze compare una compagnia diretta nel 1220 da Drudolo Baldesi
E' del 1220 un documento in cui Bernardo Calcagni, noto cambiatore bolognese, si riconosce debitore del detto Drudolo >> (1).
A proposito dello sviluppo della cambiale << Firenze non riveste propriamente un ruolo decisivo. Rispetto a Firenze, da Genova si sono conservati titoli di cambio di 64 anni più vecchi, da Pisa di 23, da Venezia di 18 >> (2).
<<Il primo titolo che ci è giunto risale al 1220.E mentre le più antiche cambiali genovesi del 1256 sono pagabili a Costantinopoli e ad Alessandria, quella fiorentina rappresenta un assegno in libbre bolognesi che Bernardo Calcagni, proprietario di una nota compagnia di cambio, avendo ricevuto l’ equivalente in denari pisani, la moneta allora ancora comune a Firenze, si impegnava a far portare entro quindici giorni per il pagamento, a Mantova, alla Fiera di Tutti i Santi a Drudolo Baldesi o Ordre >> (3).
Lettera di cambio Bruges-Barcellona
Nel libro di Mario Bernocchi sulle monete della Repubblica fiorentina troviamo- infine-che in data 17 ottobre 1220 << Bernardo di Calcagno riceve da Drudolo del fu Baldese anche a nome della sua società "325 lire e 14 soldi di buoni denari pisani di moneta vecchia, chiamandosi ben pagato da lui per il prezzo e il nome di prezzo o di cambio di 400 lire di bolognini" >> (20)
<< Della generazione successiva e' Rinieri stimato giureconsulto e notaio attivo verso la fine del duecento, del quale si conoscono diversi rogiti >> ( 1) ( vedi il Protocollo di Ranieri Baldesi all'Archivio di Stato di Firenze).
Dagli studi del Sapori emergono, invece, alcuni personaggi ben delineati.
<< Un Lapo di ser Rinieri del Baldese, fattore dei Bardi, operò in Cipro tra il 1307 e il 1309.
Correndo pericolo di morte, confessò di essersi approfittato di 500 fiorini d’ oro; guarito, negò quanto aveva detto, ma, alla morte ( febbraio 1310) la somma venne tolta lo stesso agli eredi e incamerata dalla compagnia >> (4).
Stefano Orlandi, nel suo Necrologio di S. Maria Novella , parla di frate Matteo figlio del fu Giovanni Baldesi.
<< 290. Fr.Mattheus filius olim Johannis Baldesi de populo sancti felicis, sacerdos et predicator fuit vir plaucibilis conversationis, benignus et dulcis, compassivus et affabilis, ac prudens et discretus. fuit conventibus cortoniensi et mevanate. fuit etiam supprior in conventu florentino. et prior in conventibus aretino, sancti miniatis, et florentino bis. ac etiam vicarius provincie. vixit in ordine. annis. XLVI. vel circa. Mortuus est autem anno domini. M°CCC°X°L. etatis autem sue anno. LV vel circa. V. die maij. existens prior florentinus.
290. – Fr. MATTHEUS FIL. OLIM JOHANNIS BALDESI ( o De VIA MAIORI) . – Il Borghigiani scrive:" Lo stimo fratello di Turino del Baldese, insigne benefattore del Convento".
Di Torino Baldese parleremo sotto nell’Obitus di Fr. Jacopo Passavanti. Ma credo la cosa molto dubbia, perché Torino nel testamento suo dice di sé << fil. Q. Baldesis>>, mentre questo Fr. Matteo è figlio del fu Giovanni Baldesi. Quindi al più potrebbe essere nipote di Torino di Baldese.
Gli atti capitolari della Provincia romana conoscono Fr. Matteo colla qualifica<< de via maiori>>
[ De <<Via Maiori>> indica, credo, l’attuale via Maggio che si trova appunto nella parrocchia di S. Felice in piazza, della quale era nativo Fr. Matteo].
Nel 1311 fu assegnato per lo studio delle Sentenze al convento di Santa Maria Novella. Nel 1313 fu assegnato come lettore al convento di Cortona, e nel 1324 fu fatto Visitatore di quasi tutti i conventi dell’ Umbria, cioè d’ Orvieto, Narni, Rieti, Spoleto, Todi, Foligno e Bevagna. Fu Priore di S. Maria Novella una prima volta nel 1329, ed una seconda volta fu eletto nel febbraio 1338 (st. com.1339).
Troviamo tra le note del Borghigiani dal libro del Borsario che <<nel dì della sepoltura del priore defunto Fr. Matteo di via Maggiore fu data una pietanza ai frati, forse dalla sua famiglia >> (5).
Armando Sapori, nei suoi "Studi di storia economica" al Capitolo XXVIII, parte III, punto b), relativo al contratto d’ impiego e allo stipendio ci chiarisce come avvenivano le modalità di pagamento .
Prima di tutto il salario, per quanto riguardava il momento della corresponsione, la misura, la forma di pagamento misto tra in denaro e in natura, era lasciato alla discrezione ( ad libitum) della Compagnia.
<< Allorché il salario non era convenuto, e questo poteva accadere anche nel caso dei "fattori", il personale era senza difesa per le sue pur legittime rivendicazioni.
Lo Statuto dell’Arte fiorentina di Calimala non si presta ad equivoci al riguardo, laddove dispone, a riprova che la legge era fatta pressoché esclusivamente in favore dei datori di lavoro:
Cum pluries contingat causas et querimonias fieri et esse coram consulibus inter factores, discipulos et magistros eorum, statutum est quod, si aliquis factor vel discipulus querimoniam posuerit coram consulibus de suis magistris de suo salario, et pactum fuerit inter eos de certo salario ei solvendo per annum, illud pactum consules ei faciant observari secundum scriptptam libri eorum sotietatis; si vero non sit inde aliquod pactum de certo salario ei annuo persolvendo, sed venit ad dictam sotietatem ad illam remunerationem quam ei sui magistri facere vellent, non cogantur tales magistri dare illi tali factori vel discipulo ultra vel aliter quam ipsi magistri statuerint et scribi fecerint, non obstante eis quod pro aliquo vel aliquibus anno vel annis preteritis aliquod salarium ei solverint.
Gli stipendi erano pagati o accreditati anno per anno, e di solito il primo luglio, data a cui più frequentemente si facevano i bilanci; ma era concessa facoltà agli impiegati di ricevere somme parziali nel corso dell' annata, per il che funzionava una sorte di conto corrente ad interesse, costituito eventualmente anche con depositi.
Di solito si stava attenti che i prelievi non superassero le disponibilità, ma avvenne più volte che qualcuno traesse più del dovuto.
In questo caso, per regola costante, le compagnie esercitarono strettamente il diritto del creditore, e se rinunziarono al dovuto ciò fu solo perché l' accertata insolvibilità del debitore sconsigliava una causa.
I Peruzzi non corrisposero gli interessi sul conto del notaio ser Dino Manetti perché << aveva preso tanto anzi il termine che montava più che quello che doveva avere>>,
e al dissesto del 1342 addebitarono a Jacopo di Bernarduccio di Meo, fattore dal 1331 al 1335, lbr. 97 s. 9 d.1, di cui <<lbr. 5 d. 4 per spese che fece quando il fecero pigliare Torino Baldesi e Nastagio e Giovanni Tolosini per danari in che gl’era tenuto per la compagnia; e le lbr. 92 s. 8 d.9 sono per la ghabella de’ contratti delle chase sue che diede in vendita a’ detti Torino e Nastagio e Giovanni per fior. 1275 d’ oro ch’ era loro tenuto per noi >>.
La Compagnia dei Bardi abbonò al suo fattore Bartolo Baldovini, morto a Napoli alla fine del 1319, il debito di lbr. 8 s. 8 d. 7 perché
<< i fatti suoi rimasero in malo stato>>,
e a Marco di Federico Cioni, congedatosi nel 1312, << quello rimane a dare gli sono domandati più volte; non sono avuti perché crediamo che non siano in buono stato ne egli ne' fratelli >> (6).
Il Sapori, nell' Appendice dei suoi "Studi di storia economica" ci dà anche un elenco dei fattori della Compagnia Peruzzi dal 1331 al 1343 formato sui dati dei libri:
<< 79.Jacopo di Bernarduccio di Meo.Fu al servizio della Compagnia dal 1331 al 1335, e il 1° lug. 1335 ricevé lbr.117 per salario dal 1° lug.1331 al 1° genn. 1334, compresi gli interessi.
Ebbe un resto di salario il 15 ott.1335. Il 9 genn.1342 gli furono addebitate lbr. 97 s.9 d.1, di cui
<<lbr.5 d.4 per spese che fece quando il fecero pigliare Torino Baldesi e Nastagio e Giovanni Tolosini per danari in che gl’era tenuto per la compagnia; e le lbr.92 s.8 d.9 sono per la ghabella de’ contratti delle chase sue che diede in vendita a’ detti Torino e Nastagio e Giovanni per fior. 1275 d’ oro ch’ era loro tenuto per noi >> (7).
Ad inizio trecento vi sono diverse famiglie
SAN PANCRAZIO BALDESI FERRAUOLI
Dall’ Archivio Ceramelli-Papiani, ASF Man. Filza 290,estratto del
Priorista del MARIANI, Tomo III, pag. 559 ) (VI).
B A L D E S I ( F e r r a i o l i ) |
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Anno |
Nome |
di |
Giorno - Mese |
Carica |
San Pancrazio |
1326 |
Falconieris |
( * ) |
15 Dicembre |
Priore |
|
1330 |
Falconieris |
( * ) |
15 Giugno |
Gonfaloniere |
|
1333 |
Falconieris |
( * ) |
15 Febbraio |
Priore |
|
1339 |
Falconieris |
( * ) |
15 Aprile |
Priore |
S.M.N. |
1344 |
Baldese |
Falconerii Ferraiolus ( * ) |
1 Maggio |
Priore |
Lion Bianco |
1351 |
Bonifazio |
Falconerii Ferraiolus ( * ) |
1 Marzo |
Priore |
|
1355 |
Bonifazio |
Falconerii Ferravecchius ( * ) |
1 Luglio |
Priore |
( * ) Sono chiamati i Baldesi Ferraioli |
Dall’ Archivio Ceramelli-Papiani, ASF Man. Filza 290,estratto del
Priorista del MARIANI, Tomo III, pag. 735 ) (VI).
B A L D E S I |
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Anno |
Nome |
|
|
Carica |
S. M. N. |
1348 |
Turinus |
|
Baldesis |
Priore |
|
1356 |
Baldese |
Turini |
Baldesis |
Priore |
|
1361 |
Baldese |
Turini |
Baldesis |
Priore |
|
1364 |
Andreas |
Segnini |
Baldesis |
Priore |
|
1366 |
Baldese |
Turini |
Baldesis |
Gonfaloniere |
|
1370 |
Baldese |
Turini |
Baldesis |
Gonfaloniere |
|
1372 |
Andreas |
Segnini |
Baldesis |
Priore |
|
1375 |
Andreas |
Segnini |
Baldesis |
Priore |
|
1377 |
Baldese |
Turini |
Baldesis |
Priore |
|
1394 |
Andreas |
Segnini |
Baldesis |
Priore |
|
1397 |
Segninus |
Andreae |
Segnini |
Priore |
Le DUE FAMIGLIE POTREBBERO ESSERE IN RELAZIONE TRA LORO ABITANDO NELLA STESSA PARTE DELLA CITTA'
DElla genealogia dei Baldesi di Turino si occupa il Passerini e il Manni
Dalla raccolta SEBREGONDI,
riportiamo la prima parte dell' albero genealogico dei Baldesi, tratto dai Manoscritti del PASSERINI (III).
S. Maria Novella L I O N B I A N C O
OLTRARNO
troviamo una prima famiglia Baldesi o Del Baldese in oltrarno
Sembra essere famiglia importante
Priori dal 15 giugno al 14 agosto 1309
Iohannes del Baldese (Ultrarni) [del Baldese]
dominus Iohannes Rustichelli (S. Petri Scher.) [Rustichelli]
Franciscus Ubaldini Ardinghelli (Burgi) [Ardinghelli]
Masus Aldobrandini (S. Pancratii) [Aldobrandini]
Butus Ricchi Davanzi (Porte Domus) [Davanzi]
Vannes Benintendi de Albizzis (Porte S. Petri) [Albizzi]
Dardanus de Acciaiuolis (Burgi) gonf. [Acciaiuoli]
Priori dal 15 febbraio al 14 aprile 1312
Bocchinus Rimbaldesis (Ultrarni) [Rimbaldesi]
Miglinus Magaldi (S. Petri Scher.) [Magaldi]
dominus Fazius Rinaldi de Signa (Burgi) [Mori da Signa]
Filippozzus Gherardini (S. Pancratii) [Mangioni]
Tedicius Manovelli (Porte Domus) [Manovelli]
Iohannes Andree de Riccis (Porte S. Petri) [Ricci]
Gherardus Iohannis del Baldese (Ultrarni) gonf. [del Baldese]
Priori dal 15 dicembre 1342 al 14 febbraio 1343
Nerius Baldesis (Ultrarni)
Baldus Orlandini (S. Petri Scher.) [Orlandini di S. Croce]
Lapus Bombenis (Burgi) [Bombeni]
ser Iohannes Pizzini (S. Pancratii)
Laurentius Nelli Rinucci (Porte Domus) [Rinucci]
Dominicus Fenzi de Uccellinis (Porte S. Petri) [Uccellini]
Arrigus Guidonis (Ultrarni) gonf.
pop. S. Felicitatis
Ghino Baldesi
Giovanni Baldesi
Agostino di Giovanni Baldesi
Gherardo di Giovanni Baldesi
Neri Baldesi
Baldese di Buonfigliolo ( ? )
Aprilis
a14 1303 Ghinus Baldesi pop. S. Felicitatis cum Habitu Ordinis, qui fuit Magnus Procurator pro Monasterio da Ripoli -pag.798September a8 1303 D. Donata ux. al Ghini Baldesi de pop. S. Felicitatis -pag. 837
October
a16 1308 D. Massaia ux. al Baldesis del pop. di S.Felicitatis -pag. 844October a7 1319 Joannes Baldesis pop. di S.Felicitatis cum Hab. Ordinis -pag. 843
Iulius a5 1328 Agostino Joannis Baldesis de pop. S. Felicitatis cum Hab. ord. -pag. 819
Augustus a3 1333 D. Tessa ux. al Joannis Baldesis pop. S. Felicitatis-pag. 827
non so che significato occorre dare alla funzione di mundualdo della contessa Beatrice di questo Ghino Baldesi
PROBABILMENTE COME DICE MARIA LUISA FANTONI SIAMO DI FRONTE AD UN PARENTE DELLA CONTESSA
http://books.google.it/books?id=Xi4-7wwsfdYC&pg=RA1-PA77&dq=ghino+baldesi&hl=it&sa=X&ei=uPGFT5fDA87UsgazwO3TBg&ved=0CDYQuwUwAA#v=onepage&q=ghino%20baldesi&f=false
Item a madonna l.i contessa Agnesina figliola Re fue del conte rugieri mio figliolo L. xxv. et di questo Voglo ke stea contenta et piu non possa kiedere ne domandare. Item a madonna
Biatrice figliola ke fue del sopraddetto conte ruggieri mio figluolo L. C. sella è viva in quel tempo et di questo voglio kessia contenta et piu non possa kiedere ne domandare . Item a mess. Bastardo figliuolo ke fue del conte Guido Guerra L. ecc. io questo modo kei detto mess. Bastardo debia rifare carta a ki sara mia ereda dela ragione di mia madre dela quale elli a carta da me. Item ala
Bice figliola del detto mess. Bastardo seviene adetade ke compia legittimo
matrimonio overo si rinckiuda in monisterio Riuso L. ce. Item ala gianna figliola Re fue di mess. Rinuccio da Kastillione lo quale è dele vestite da santa crocie sella vive in quello tempo L. C. Item a donna Jacopa scrocchia ke fue di messcr Ridolfesco da pomino la quale è stata et sta meco mia kameriera L. C. 1 quali denari li fidecommissari Resseranno le debbiano dare
in sua necessita per Vita et Vestimento et savenisse ke la detta donna Jacopa morisse prima ke detti denari fossero ispesi in lei lo rimanente i fidecommissarii ke saranno debbiano ispendere per sua anima come para ala detta donna Jacopa . Item ala lippa filiola ke fue di mess. lotteringo da bogole la quale dimorata et dimora mecho L. e. Item a due fìgluole di filippo di mess. paganello da samminiato L. e. in questa condizione sei podere ke fue dalberto conte si raquista del quale io contessa Bietrice ricevetti carta dal detto filippo et se le dette fanciulle sono vive in
quello tempo debbiano avere de detti danari Ratuna livre cinquanta et selluna morisse suceda laltra in tucti et se morissero ambodue sieno dati per mia anima . Item A la saracina figliuola Re fue di madonna Bietrice mogie ke fue di tadeio de donati se la detta saracina si marita si che
Vengna compimento di legitimo matrimonio overo intrasse in monisterio . L. L. et se morisse prima ke facesse le sopradette cose i detti danari Voglo Re sieno dati per mia anima. Item a monna contelda Vestita dele donne di penitenzia di santa maria novella se viva in quel tempo L. ni. Item a madonna Giemma donna di penitenzia Re fue matringna di Guido pazzo se viva
in quel tempo L. in. Item Ala Romeia zoppa dele Vestite da santa maria novella Re del popolo di santa maria in campo se viva in quel tempo L. xxx.
Item Ala Benvenuta zoppa del popolo di santa maria magiore se viva allora L. II. Item a ser federigodii kapraja notajo L. xxv. Item a Bardo figlio Bencivenni da cona L. C. Item e Gieri figlio ke fue del detto Bencivenni da cona L. L. Item a Martino dacorticellada pontorme L. L. Item a Baldese figliuolo Bonfigliuoli del popolo di santa felicita L. e. Item a latino
figliolo ke fue Bonsegnori notajo da caino se vive allora L. x. Item al figluolo ke fue di Gianni di sibuono da san leonino Io quale è mio figloccio se vivo in quello tempo L. II. Item a coderino figluolo ke Aie di Guido pazzo di sopra a prato Vecchio lo quale fue mio figloccio se
vivo in quello tempo L. II. Item a Bartolino fìgluolo Ke fue. .. (ita ) tavolacciaio del popolo di san cristofano se vivo in quello tempo L. xx. Item ala compiuta da roma che sta nel popolo di santa maria novella se viva allora L. xxx. Item a dom francesco monaco dellordine da settimo i quali debia dare ale sue serochie L. xxx. Item a mess. Giamberto et a Gieri et a guelfo et a chante et a Bindo fratelli et figlioli ke furo di mess. teghiaio Giamberti de cavalcanti a tutti insieme L. ecc. Item a madonna donnigia mogie Ke fue di ser pagano del corso degladimari se viva in quello tempo L. V. Item a Kuscio figliolo Ruberti Altabruna da Kapraia L.xxv.Item per lo
passagio doltremare il quale si fa in aiutorio dela terra santa L. C. Item a mess. lo conte G. salvatico figliuolo Ke fue del conte Rugieri mio fìgluolo L. V. et di questo Voglo Ke stea contento et per neuna altra ragione non possa ne debia piu avere dela mia ereditade et dela mia ragione et ne per neuno altro modo possa piu Kiedere ne domandare in perciò Regli non ma dati i miei alimenti siccome dovea e la mia ragione si ma molestata et quando sono istata inferma quasi a morte non ma visitata ne non se portato di me sicome de fare nepote di sua avola . Item Voglo et lascio et ordino miei fidecomisari il priore de frati predicatori di santa maria novella el
Guardiano de frati minori da tempio et frate Gherardo nasi, et frate donato del ordine de frati predicatori se seranno vivi in quel tempo a pagare tutti i sopradetti legati a quali fidecommissari sì do piena et libera podestade di domandare et di ricevere tutti i "liei denari i quali avesse Rinieri di mess. Jacopo Ardinghelli o daltro mercatante o persona Re glavesse i quali fidecommissarii si voglo Ke debinno pagare in primamente e senza neuna diminutione a Bardo Bencivenni da cona livre ciento et a martino da corticella da pontorme livre cinquanta et a Baldese Bonfigluoli popoli santa felicitati livre ciento i quali sono soprascritti. et se questi denari venissero meno a pagare questi tre legati voglo Kessidno pagati Kome glaltri
legati di sopra dale sue rede, et si do piena et libera podesta a sopradetti fidecommissarii di fare fÌDe et rifiutascione et pacto a sopradetti debitori et a ogne altra persona da le quali ricevessero alcuna quantità di danari semistieri fosse. In tucti glialtri miei beni mobili et immobili Ke si pertengonoa me per ragione dereditade o per compera o per qualunque altra ragione fosse in firenze et nel suo distretto, in pistoja et nel suo distretto. In luccha et nel suo Vescovado. In pisa et nel suo distretto et in qualunque altro luogho fosse Rame si pertenesse et per qualunque ragione
. Sì istituiscilo . fo . et lascio mie berede il monesterio elabate el convento di san salvadore da settimo dellordine di cestella stando loro in quello luogo la ove sono et daltroveil convento si mutasse , dando al predetto Abate et convento piena et libera podesta di Riedere et di ricevere
tutti i mici beni come detto e di sopra et la compera Rio feci da filippo di mess. paghanello da saminiato, e denari i quali deboricevere dal comune di pisa et dalerede di Giudice di Ghallmia et del Giudicato di Galluria de la qual compera et de quali debiti si sono le carte aool detto Abate et
monesterio et Voglo et comando Rei predetto Abate et convento mie herede di tutti i denari i quali raquisteranno et averanno dal comune di pisa o dal erede di giudice sopradetto o da qualunque altra persona fosse le due parti de detti danari si debiauo tenere a se per utilitade del monesterio loro et dela terza parte Volglo ke sia tenuto (abate el convento di dare et di
compiere a predetti fidecommissarii tutto quello Railoro menomasse a paghare i sopradetti leghati de danari i quali i detti fidecommissari Averanno da rinieri ardinghelli sopraddetto o da altra persona et savenisse ke detti fìdecomissarii non potessero avere niente di miei danari da rinieri Ardinghelli o da altra persona, volgo Re sia tenuto labate el convento di dare interamente et sanza molestia tutta la sopradelta terza parte a sopradetti fidecommissarii. de quali denari elli debiano paghare i sopraddetti legati interamente ese la detta terza parte non bastasse a paghare tutti i sopradetti leghati Volglo Re sia sottratto per livera et per soldo come ne tocchera, tratto el legalo di Bardo Bencivenni da cona et di martino da corticella di pontonne et di Baldese Bonfiglioli soprascritti i quali leghati Volglo Re sieno pagati interamente et sanza dimiuutione. etse de la detta terza parte soperkiasse paghati tutti i detti leghati . Volglo che! detto abate et fidecommissarii quello cotale soperchio debiano dare per mia anima Rome alloro para Re sia il melglo et tratto ciento livre Re Volglo Rhe detti fidecommissarii debiano dare al detto Abate per piatire et raquistare le sopradette Rose, le quali ciento livre Volglo Rei detti Abate et convento siano tenuti di rendere et pagare a detti fidecommissarii de primi danari Relli raquisteranno et averanno non contandoli nela quantita de la terza parte. E tutte queste cose si volglo Re valglano et tengnano per ragione di testamento e di codicillo e per qualunque altra ragione possono piu et meglo valere et si do piena et libera podesta ale sopradette mie herede et fidecommissarii Re possano questo testamento Iure aconciare a senno de loro savi in qualunque modo uielglo possa et piu valere tengendo il contratto fermo et saparisse tatto per me alcuno altro testamento o codicillo et leghito neuno innanzi a questo si volglo Re quello cotale sia Rasso et vano et di ni. uno valore, lo contessa Bietrice supraddetta questo mio testamento inniscritti si <<presentai chiuso con otto corde alinfrascritti testimoni . A frate paolo da prato et a frate Leonardo del
ordine do frati minori, et a frate Gratia.et a frate Simone del ordine de frati da settimo . a prete Alberto da santo Ambruogio. et a ser Bindo Montanini. et a ser iilippo Marsoppi de lordine de frati di penitenzia di firenze . et pregoli Relli ne fossero testimoni et poiiesseroci i loro sigilli. et questo feci nel palagio de conti Guidi nella camera dov io stava nel popolo di santa maria in campo, anno domini MCCLX XVIII . del mese di febraio XVIII. di infrante Indictione settima et pero si ci puosi il mio sigillo.
Ego frater Paulus de ordine fratrum minorum testamento mihi representato a dieta domina comitissa ut apponeret (sic) meum sigillum et quodpropriumnon babeo sigillum Gratianinot. apposui. Ego frater Leonardus dicti ordinis rogatus diete domine Comilisse ut sigillum apponerem quod proprium non habui sigillum dicti Gratiani apposui. Ego frater Gratie de ordine cisterciensi rogatus diete domine comitisse ut sigillum apponerem quia proprium non habui sigillum predictiGratiani apposui. Ego presbiter Albertus de sancto Ambruogio rogatus diete domine comitisse ut sigillum apponerem quod proprium non habui sigillum philippi Marsoppi fratris penitentie habitus nigri apposui. Ego ira ter Simon de ordine cisterciensi rogatus diete domine comitisse ut sigillum mcuiu apponerem quod proprium non habui sigillum
predicti filippi apposui . Ego Philippus frater penitentie habitus nigri rogatus diete domine comitisse ut sigillum apponerem meum sigillum apposui .
Ego Bindus Montanini frater penitentie habitus nigri rogatus diete domine comitisse sigillum meum apponerem et quod sigillum non babeo sigillum predicti Gratiani apposui. L S. Ego Renaldus Iacobi de Signa imperiali autoritate not. predictum testamentum presentatum clausum et sigillatum sigillis predictis et sigillo diete domine comitisse pcndentibus a domino Abbate de Septimo priore fratrum predicatorum et Guardiano fratrum minorumde florentia nobili viro domino Scorte dala porta regio Vicario in regimine fiorentino et domino Iacobo ejas judice et assessore presentibus dictis testibus et recognoscentibus sigilla que posuerant excepto fratre Laonardo qui dlcitar esse absens et presentibus testibus donno francisco et donno
Martino de Séptimo ordinis cisterciensis et Gherarduccio corsi nuntii comunis fiorentini apertum et desigillatum per dominum Iacobum judicem predictum coram ipsis testibus domino Scorta Vicario et donno Iacobo judice lectum de ipsorum dominorum Vicarii et juilicis mandato fideliter per ordinem esemplando transcripsi quod melius et veracius potui nil addens vel minuens et in publicnm formam redegi sub anno domini millesimo dugentesimo septuagesimo nono . Indictione septima die Lune quinto septembris . Ideoque subscripsi.
RIBELLI ALL'IMPERO
Alberto e Geri Del Baldese di Cascia nel Valdarno superiore
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Questo Neri di Baldese sembra non c'entrare niente
Neri di Baldese calzolaio
Priori dal 15 dicembre 1342 al 14 febbraio 1343
Nerius Baldesis (Ultrarni)
Baldus Orlandini (S. Petri Scher.) [Orlandini di S. Croce]
Lapus Bombenis (Burgi) [Bombeni]
ser Iohannes Pizzini (S. Pancratii)
Laurentius Nelli Rinucci (Porte Domus) [Rinucci]
Dominicus Fenzi de Uccellinis (Porte S. Petri) [Uccellini]
Arrigus Guidonis (Ultrarni) gonf.
Una breve considerazione : Il ritrovamento testimonia che questo e' effettivamente uno stemma della Valdarno superiore
Che sia lo stemma uno stemma della famiglia Baldesi ( di quei Baldesi ribelli dell'impero ) lo dice il Cantini
Non conosciamo la fonte del Cantini
che pero la notizia sia attendibile lo fa pensare questo stemma compreso nel Sepoltuario del Rosselli
UN GRUPPO INCREDIBILE LA PROFESSORESSA ALESSANDRA CECCHERELLI , L'ARCHEOLOGA MARIA LUISA FANTONI , ROBERTO CELLAI
UN GRUPPO CHE STA MAPPANDO LENTAMENTE MA INESORABILMENTE IL TERRITORIO
UN TERRITORIO RICCO DI TESTIMONIANZA ABITATE NEL PASSATO DA MOLTE FAMIGLIE DI QUI ORIGINARIE E CHE INURBATE A FIRENZE CONTRIBUIRONO POI A COSTRUIRE LA STORIA FIORENTINA
L'archeologa Maria Luisa Fantoni svolge da molti anni un 'azione di ricerca nella zona del Reggello .
Appartenente al " Gruppo Ricerca e Studio Vestigia del passato" e' testimone delle importanti ricerche sul territorio di questo gruppo archeologico.
I Sergenti ……………Ritrovamento di alcune torri medioevali nell'abitato de " i Sergenti ": notizie storiche e descrizione dei reperti
L'archeologa Maria Luisa Fantoni e' la prima che ha scritto di questa antica macelleria ( conservo la sua lettera ) : "macello vecchio dei Carnesecchi" e dell'utilizzo di parte del castellare come ostello
Questa indicazione mi sembra assai attendibile considerando il mestiere che esercitavano i Duranti a Firenze NELLE PRIME del XIII secolo
FINE FEBBRAIO 2012
SI DEVE AL LAVORO DI QUESTO GRUPPO L'IDENTIFICAZIONE DI QUESTO STEMMA COME LO STEMMA DEI DEL BALDESE ; QUESTO STEMMA COMPARE IN UNA CASA APPARTENUTA SUCCESSIVAMENTE AL SENATORE FRANCESCO CARNESECCHI COME DA LORO EVIDENZIATO
Borgo a Cascia ……………Un possesso di Francesco Carnesecchi a Borgo a Cascia"
Borgo a Cascia ……………Un possesso di Francesco Carnesecchi a Borgo a Cascia"
Esistono legami tra i Carnesecchi e i Del Baldese ?
E' questa la domanda che si sta ponendo il gruppo di ricerca di Cascia
( cortesia contessa Massangioli e professoressa Alessandra Ceccherelli )
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ing. Pierluigi Carnesecchi La Spezia anno 2003