“....Perché i figli salvano e tengono vivo il nome dei morti, come i sugheri, reggendo la rete, preservano il filo di lino dal fondo del mare..." ESCHILO, Coefore
pagina di introduzione alle altre pagine del sito:
CARNESECCHI : Storia del cognome " Carnesecchi "
Chiedo a chiunque possa fornirmi notizie su individui di cognome Carnesecchi di aiutarmi , questo sito e' affidato alla collaborazione di tutti
chiunque voglia dare nuovi contributi >>>>>>>>> contatti :
pierluigi18faber@libero.iting. Pierluigi Carnesecchi
MANUALE di genealogia gratuito<====== clicca e consulta ( prima di andare avanti ) : puo' aiutare un poco a capire meglio |
Carnesecchi e' uno dei tanti cognomi italiani strani . Ma e' ugualmente strano quanti siano quelli con questo cognome che meritano un ricordo particolare e forse un posto nella macrostoria Carnegrassa ,carnemolla , carnefresca , carnebianca , carnesecca , carnesecchi , ..................da ragazzino fai fatica a portarlo un cognome cosi Ci sono cognomi che mettono in imbarazzo un ragazzino Da adulto quando ti rendi conto di quanta tanta storia ci sia dietro questi cognomi medioevali ne diventi orgoglioso. Come cambiano le prospettive Questo saggio e' dedicato a tutti i bambini che si chiamano Carnesecchi perche' i genitori insegnino loro ad esserne orgogliosi di questo cognome sin da subito e principalmente a mio padre che avrebbe voluto leggerlo e a mio figlio che spero lo arricchisca ...............e anche a quel volutamente dimenticato Dante Carnesecchi ( IL TERRIBILE CARNESECCA ) che voleva rendere piu' giusto il mondo ed ebbe la forza d'animo di mettere in gioco ogni sua cosa.........ed odio' amando.
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RICORDARE IL PASSATO SOLO PER COSTRUIRE UN FUTURO MIGLIORE E PER DARE UN SENSO ALLA VITA
LE ORIGINI ED I LUOGHI DEL COGNOME
Questo sito e' una raccolta di vicende
DICHIARO : E' Slegato da qualunque pretesa aristocratica , anche se molte delle vicende riguardano aristocratici
ANZI considero che le vicende nobiliari siano state un importante ostacolo al progresso nel cammino della STORIA UMANA
La fortuna di questa ricerca e' che le varie vicende del cognome , le nascite ,i battesimi ,i matrimoni si svolgono in TOSCANA , meravigliosa terra ed autentica miniera di documentazione preziosa sulla vita delle persone. Terra che ha potuto fino al tristo Clemente VII , vivere libera e priva di quella NOBILTA' mortifera , che altrove AMMORBAVA e MORTIFICAVA le terre d'Italia . Dove era presente solo un ceto dirigente che seppe mantenersi spiritualmente libero fino almeno a mezzo cinquecento
I Toscani odiano ogni tipo di catena fisica e mentale
Francesco Guicciardini prima di doversi piegare alla sorte esprimeva questo anelito continuo alla liberta' di pensiero con queste :
........Tre cose desidero vedere innanzi alla morte : uno vivere di repubblica bene ordinato nella citta' nostra , Italia liberata da tutti e barbari e liberato il mondo dalla tirannide di questi scellerati preti .........
( by Francesco Guicciardini )
Mentalita' che ha permesso di resistere per diverso tempo alla morsa neofeudale e di continuare attivita' mercantili ed industriali prima di sprofondare nuovamente in un economia legata alla rendita terriera
Mentalita' che ha permesso per molto tempo una notevole mobilita' sociale, che e' il piu' importante indice dell'economia di una Nazione,
Questo ha consentito, per molto tempo , di rintracciare notizie anche di gente molto umile
'LA PRIMA FASE DELLA RICERCA MI HA PERMESSO DI TROVARE ALCUNI LUOGHI IN CUI IN CUI SI ORIGINA IL SOPRANNOME CARNESECCA ED IL COGNOME CARNESECCA / CARNESECCHI
ED HO TROVATO NELLA ZONA NORD DELLA TOSCANA : FIRENZE e dintorni , PRATO , BADI , GLI INDIVIDUI PIU' ANTICHI CON QUESTO COGNOME........................
Compare a Siena a mezzo duecento un mercante : Ildibrandino detto Carnesecca . Suo figlio Gherardo (Ghezzo) verra' chiamato Ghezzo Carnesecchi nei documenti. Non mi e' chiaro se Bartolomeo di Ghezzo abbia la forma cognominale
A Siena il cognome sembra non aver avuto modo di attecchire
IL COGNOME MODERNO ( COME NOI LO INTENDIAMO ) , IN TOSCANA E' ELEMENTO D'INDIVIDUAZIONE CHE COMPARE NEL XII SECOLO : VERSO LA META' DEL XII SECOLO
NEL CASO DI CARNESECCA O CARNESECCHI DOBBIAMO ASPETTARE IL XIII O IL XIV SECOLO PER VEDERLO COMPARIRE
LE FASI SUCCESSIVE MI HANNO PERMESSO DI TRACCIARE UN "QUADRO MIGRATORIO" CHE VEDE IL COGNOME PUR USCENDO PRESTO E SOVENTE DAI LUOGHI D'ORIGINE ( COME SI CONFA' A GENTE COME QUELLA TOSCANA PROPENSA ALLA MERCATURA ) RARAMENTE ATTECCHIRE IN LUOGHI DIVERSI PER UNA FORTE VOLONTA' DI RIENTRO
ESCLUSO UN ESAME PIU' ATTENTO DELLA CITTA' DI PALERMO, SARA' SOLO NEL XVIII SECOLO CHE IL COGNOME SI RADICHERA' IN REGIONI DIVERSE DALLA TOSCANA cioe' : LAZIO E PUGLIA
SOLO POI NEL XIX e XX SECOLO IL COGNOME INIZIERA' A RADICARSI NELL'INTERA NAZIONE
il che si presta a diverse considerazioni
Come detto a Siena il cognome sembra non aver avuto fortuna genealogica e solo agli inizi del 1700 i Carnesecchi inizieranno ad abitare Siena proveniendo probabilmente da San Gimignano
A Firenze compaiono a fine duecento gia' nella classe dirigente ma non ancora cognominati Carnesecchi, cosa che avverra' solo intorno al 1360-1380
DURANTI - CARNESECCHI Ugolino Verino circa 1480 Mutavere suae Durantes nomina prolis, Ad nos quos superus jamdudum miserat Arnus; Est opulenta domus Siccae cognomine Carnis.
Di loro Schiatta il Nome fu cambiato Da quei Duranti che dalle pianure Dell' Arno superiore da gran tempo Eran venuti ad abitare fra noi. L' appellazion dei Carnesecchi è nota, E del pari assai ricca di fortuna.
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Poi ad inizio 500 oltre ai Carnesecchi mercanti aaristocratici abbiamo iniziato ad incontrare a Firenze Carnesecchi lavoratori della terra ( ma tutt'uno coi Carnesecchi mercanti )
A Prato e' l'inizio del quattrocento a dare il battesimo al cognome Di alcuni di loro dobbiamo capire perche abbiano lo stesso stemma dei Carnesecchi fiorentini e lo difendano con tanta tenacia
I Carnesecchi di Quinto e di Bibbiena con molta probabilita sono riconducibili ai Carnesecchi aristocratici di Firenze
I piu' enigmatici sono i Carnesecchi di Ghezzano-Pisa ; coi Carnesecchi di Fucecchio ; coi Carnesecchi di San Gimignano ;coi Carnesecchi di Monte San Savino
DOBBIAMO ESAMINARE CON MOLTA ATTENZIONE CORTONA E BORGO SAN SEPOLCRO PER VIA DELLA PARENTELA CON LUCA SIGNORELLI !!!
LA PRESENZA NEL SUD DELLA TOSCANA COMPRESO IL SENESE VEDREMO ESSERE EVENTO MOLTO SUCCESSIVO AL CONCILIO DI TRENTO
QUINDI GENEALOGICAMENTE E ANAGRAFICAMENTE RICOSTRUIBILE COI REGISTRI RELIGIOSI
UNA SINTESI
IL DEBITO VERSO I NOSTRI MORTI E' QUELLO DI RICORDARLI
L'UTILITA' DI RICORDARE LE VICENDE DEL SINGOLO E' POI NELLA COSTRUZIONE DI UNA ESPERIENZA COLLETTIVA
le vicende di ogni persona (vicende familiari--MICROSTORIE ) ) si svolgono tra gli effetti e gli incroci con la MACROSTORIA , cioe' le conseguenze delle scelte dei cosidetti GRANDI ( quelli che spesso finiscono nei libri come protagonisti e piu' spesso che non si creda ci finiscono inadeguatamente e indegnamente ) e le storie locali ,quelle piu' vicine a noi
Cosi la ricostruzione della storia familiare o anche di un cognome chiede amore per la storia macro e micro ) e quindi la capacita' di leggere e di ricostruire la storia politica , economica , sociale cioe' delineare il palcoscenico in cui si sono mossi i nostri antenati-
Questo per capire meglio , per intuire le opportunita' e le difficolta' , per comprendere i recinti morali ,religiosi , intellettuali in cui erano costrette e confinate le loro scelte e le loro azioni
Quindi ,nella nostra ricostruzione , ogni storia familiare o di un cognome deve compiere un itinerario , nel corso dei secoli, dai luoghi di origine del cognome , ai luoghi delle emigrazioni con spostamenti regionali , nazionali e oltrenazionali
chiede insomma un lungo sguardo sulla MACROSTORIA e uno attento sulle vicende locali
Cosi la storia di ciascuno di noi diventa un modo di interpretare e comprendere meglio la MACROSTORIA e di verificare la sua ricostruzione . Tante microstorie convalidano quanto si scrive della MACROSTORIA o all'opposto lo pongono in dubbio
In questo senso si dice che la storia familiare e' AUSILIARIA alla MACROSTORIA
Cio' che avrebbe quindi senso e utilita' per un individuo assume una valenza per la collettvita'
Forma una memoria collettiva avvalorata da una gran quantita' di singoli episodi - La ricostruzione di un mosaico La conoscenza dei possibili errori commessi nel passato
vale l'aforisma :
Tempo presente e tempo passato sono entrambi presenti nel tempo futuro....e il tempo futuro è contenuto nel tempo passato" ............T.S. Eliot
E se vogliamo costruire il futuro dobbiamo conoscere correttamente il passato
credo che la genealogia e la correlata storia familiare sia materia che oramai non puo' essere lasciata ai soli appassionati , ma debba essere sempre piu' centro di attenzione dello storico
Affrontata con metodi storici di ricerca del vero e privati delle componenti autocelebrative
Molte associazioni si occupano di genealogia , ma troppo spesso sono in realta' contenitori delle ambizioni familiari. Ambizioni inutili per la collettivita'
Hanno oggi pochissimo senso quelle associazioni che non hanno il coraggio di dare un taglio netto con le ricerche del passato e continuano ad operare con metodi da circolo nobiliare, cioe' con invenzioni da romanzo e alterazioni del reale . e mancanza di visione storica ed incapacita' di valutazione
La costruzione di un Italia futura non puo' prescindere dalla conoscenza del passato
Costruzione di un passato pero' non immaginato , ma vero
PRESENTAZIONE DEL SITO : AL CANTO DEI CARNESECCHI
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LA STORIA DEL COGNOME "CARNESECCHI"
Ricerca di Pierluigi Carnesecchi
Da uno stesso blocco di marmo un Michelangelo ne cava fuori la Pieta' un artigiano ne cava fuori solo un lavandino
ho fatto quanto ho potuto
Pierluigi C.
Oggi qualcuno mi cita per qualche considerazione ritenuta interessante o per qualche storia dimenticata riportata all'attenzione. Credo che il sito abbia ancora molte cose da rivelare a chi vorra' frugarci dentro. Con questo sito in definitiva spero anch'io di esser ricordato dai Carnesecchi che verranno
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Tempo presente e tempo passato sono entrambi presenti nel tempo futuro....e il tempo futuro è contenuto nel tempo passato" ............T.S. Eliot
View the Carnesecchi coat of arms and history. Discover the Carnesecchi family history and the origin of surname Carnesecchi
NOTE , DOCUMENTI E CONSIDERAZIONI SULLA STORIA DI FIRENZE E CON LE VICENDE DEI CARNESECCHI A FIRENZE E IN TOSCANA
E DI MOLTE ALTRE FAMIGLIE FIORENTINE E TOSCANE
Ma a qual fine questo mondo è stato dunque formato? ripiglia Candido.
— Per farci arrabbiare, risponde Martino.
— Credete voi, dice Candido, che gli uomini si siano sempre vicendevolmente straziati, come lo fanno al presente?
ch’essi siano sempre stati bugiardi, furbi, perfidi, ingrati, assassini, pieni di debolezze, ladri, vili, invidiosi, ingordi, ubriaconi, avari, ambiziosi, sanguinari, calunniatori, discoli, fanatici, ipocriti e pazzi?— Credete voi, dice Martino, che gli sparvieri abbian sempre mangiato degli uccelli quando ne han trovati?
— Sì, senza dubbio, dice Candido.
Ebbene, soggiunge Martino, se gli sparvieri han sempre avuto il medesimo carattere, perchè volete voi che gli uomini abbian cambiato il loro?
— Oh, dice Candido, vi è ben differenza perchè il libero arbitrio....
Così ragionando arrivarono a Bordeaux.
Siete capitati qui per puro caso ? Perche'dovreste perdere del tempo a visitare questo sito?
Se uno non si chiama Carnesecchi sembrerebbe non esserci alcuno scopo
In realta' questo sito e' qualcosa di piu' che la storia di un cognome.
E' un sito composto di molte pagine
Qui troverete suggerimenti e aiuti per cercare di costruire la vostra ricerca genealogica.
Qui potrete sentire tante voci ,ascoltare tante esperienze
Qui potrete trovare una serie di notizie sulla storia di Firenze e su alcune delle sue famiglie difficilmente rintracciabili altrove proposte cosi , come sono , tutte insieme
Indicazioni , consigli, talvolta utili per chiunque ami Firenze ed il suo passato.
Indicazioni , consigli in continuo divenire
Ricostruire la propria storia familiare e' per chiunque un'avventura affascinante densa di sorprese e di fatti inimmaginati
Non esiste famiglia italiana per quanto umile e povera che nello snodarsi dei secoli non conservi racconti eccezionali da sottrarre all'oblio
O comunque ogni famiglia ha episodi che dovrebbero esser tramandati per una sorta d'identita' familiare
Sono cresciuto coi racconti di piccoli episodi protagonisti i miei familiari; mio bisnonno materno era un terribilissimo calzolaio toscane, massone diceva mio padre col grembiulino , protagonista di leggende familiari e di una morte impossibile : su un albero appostato a caccia vecchissimo, stroncato probabilmente dallo sforzo del salire
Mia madre mi diceva da piccolo : tu sei piu prepotente di tuo nonno , e per me era quasi un vanto.
E i racconti sulla piu' vivace delle mie sorelle......
CERAMICA UMBRO TOSCANA Contributi di VALENTINO MINOCCHI
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PREAMBOLO
A chi avra' la curiosita' di addentrarsi in queste pagine e forse si smarrira' tra un rimando e l'altro potra' forse parere che io non abbia avuto null'altro da fare nella mia vita.
Ho cominciato questo sito nell'agosto 2003 quando mio figlio Giacomo aveva da poco compiuto i tre anni. I quattro anni precedenti erano stati per me anni durissimi Era nato Giacomo ma la gioia era attanagliata dalle paure e dalle ansie per la sua pesante prematurita' La gravidanza di mia moglie era stata una cosa allucinante con continui rischi di aborto Il mio lavoro era diventato poi un incubo : per una serie di circostanze imprevedibili mi ero trovato in mano alle banche esposto senza averne avuto vantaggi come fidejussore per piu' di trecento milioni Avevo perso anche mia madre che era morta nell'agosto 2001 Battendomi con rabbia disperata con l'aiuto di qualche dio mossossi in mio favore ero finalmente riuscito a districarmi quasi miracolosamente da questi problemi
Dicono che le difficolta' uniscono : nel mio caso non e' andata cosi ……anzi Avevo avuto con mia moglie un rapporto di affetto molto intenso Dopo la nascita di Giacomo sembrava che le traversie affrontate insieme e superate ora ci spingessero da parti diverse Avevamo un contorno di persone e di fatti estremamente particolare Penso che la nostra divisione fosse nel desiderio di tanti Io ero troppo preso ad uscire dai miei problemi per vedere e capire i suoi problemi e lei troppo presa dai problemi di quella gravidanza e di quella nascita cosi difficili per capire i miei : non ci siamo aiutati
Il sito nasceva in un momento in cui le cose pareva si stessero sistemando : Giacomo non aveva problemi : stava bene , era bello e vivace , le banche non erano piu' un incubo , la terra sotto i miei piedi pareva farsi piu' solida………. La divisione da mia moglie spezzava questo equilibrio cosi faticosamente raggiunto : eravamo tutti e due stanchi e logori , avevamo avuto il torto di rifugiarci in due mondi distanti per leccarci ciascuno le proprie ferite senza darci conforto vicendevole e il torto forse di aver ascoltato cattivi ed interessati consiglieri che invece di placare avevano gettato benzina sul fuoco per favorire i loro piccoli egoismi Io volevo da lei delle cose , lei voleva da me delle cose : tutti e due ci volevamo cambiare e non ci sapevamo piu' accettare per quello che eravamo
Cosi il sito nato come un inno alla gioia , come un inno di ringraziamento per questo figlio desiderato con struggimento estremo divenne il mio rifugio in quei momenti di estremo dolore una valvola di sfogo con cui stemperare le tensioni e le asprezze ; uno strumento con cui dirottare il pensiero da qualcosa di sgradito verso qualcosa di gradito Molte delle mie ricerche sono nate come antidoto a momenti dolorosi , e visto che il sito e' cosi vasto questo sta a significare che allora ho macinato molto dolore Piano piano la vita ha avuto il sopravvento : altre donne hanno fatto parte della mia vita Fortunatamente sono poi capitate molte molte cose buone , ma mi e' rimasta l'abitudine a ritrovare nella costruzione del sito una parte di me stesso e cosi si e' esteso e cosi e' diventato ambizioso E' rimasto comunque la manifestazione dell' amore verso mio figlio , della gratitudine verso mia moglie che questo figlio me l'ha dato e anche del rimpianto verso una parte della nostra vita che non abbiamo avuto il coraggio o la forza di vivere
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Quando ho iniziato a costruire questo sito ero fortunatamente ignorante e presuntuoso L'ignoranza talvolta aiuta infatti e' come una nebbia che ti avvolge e ti impedisce di vedere le difficolta' e quindi ti impedisce di scoraggiarti Chiedo perdono a tutti coloro che specie agli inizi ho importunato coi miei quesiti sciocchi e con le mie ipotesi strampalate Sono comunque orgoglioso del risultato E il bello spero debba ancora venire.................. ing. Pierluigi Carnesecchi La Spezia pierluigi18faber@libero.it
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Professor Le Goff, perché ha scelto la storia?
«Mi ha sedotto da sempre. Però l’importante è capire quale storia. A me piace la storia che ti vedi passare davanti agli occhi. Negli Anni Trenta vivevo a Tolone con i miei genitori. Mi accorsi che per le strade si vedevano sempre più automobili e nelle case sempre più telefoni e frigoriferi. Noi eravamo una famiglia della piccola borghesia, mio padre era professore d’inglese, e non avevamo né automobile né telefono né frigorifero. C’era la ghiacciaia, e sento ancora il venditore ambulante di ghiaccio urlare per strada: "La glace! La glace!". E allora mi facevano scendere per comprarlo. Ma questo non è importante. L’importante, per me, è stato capire molto presto che l’avvento del frigorifero e la scomparsa della ghiacciaia era un avvenimento storico, perché cambiava la vita quotidiana, la vita delle persone, molto più delle guerre e dei Re. Per me, la storia è sempre stata storia sociale».
intervista di Alberto Mattioli a Jacques Le Goff e pubblicata su "La Stampa" il 28 Gennaio 2012
IL DEBITO VERSO I NOSTRI MORTI DI RICORDARE LA LORO VITA
L'UTILITA' DEL SINGOLO RICORDO E' NELLA COSTRUZIONE DI UNA ESPERIENZA COLLETTIVA
I BISOGNI DEL MORTO E L'AMBIZIONE DEL VIVO
Noi e i nostri morti abbiamo bisogno di ricordo. Ma come va ricostruito il ricordo ?
Quei nostri tre secoli italiani di filosofia nobiliare ( XVII, XVIII , XIX ) si sono impressi profondamente nel cervello e vivono ancora nell'oggi : ......il signor conte, il signor marchese, il signor duca. il cavaliere...........bisogno di distinzione a basso prezzo
la ghigliottina ha accorciato l'altezza ma non la statura nobiliare agli occhi della gente
E la gente e' dimentica dell'ingiustizia e della sofferenza del popolo caratteristica di quei secoli "da marchese Del Grillo"
Un asino abituato alla macina che stima il padrone nonostante il bastone o proprio per il bastone
Cosi sui bisogni della vanita' si sono costruite una miriade di storie fasulle che danno un'idea completamente falsata ( spesso idiliaca di qualcosa di crudo ) del passato
Un tempo si diceva : bugiardo come un genealogista
Il genealogista era qualcuno che alterava le origini e le vicende familiari con l'intento di renderle antiche e di dar loro "nobilta"
per far questo costruiva falsi documenti , alterava o distruggeva documenti , collocava individui in luoghi dove non erano mai stati, gli dava padri e madri che non avevano avuto
POCO MALE SE
Poco male se di fatto alterando i modi dell'ascesa sociale non si alterasse il quadro storico . Mistificando , poi beatificando talvolta i modi sbagliati di questa ascesa : l'assassinio, il furto, l'usura, la borsa nera, l'accaparramento, l'adulterazione, la truffa, il tradimemento, il compromesso, lo sfruttamento, il sopruso, la prostituzione , la menzogna , e atti disonorevoli vari ......................( si dice che il denaro non ha odore )
Giustificando , dipingendo colori tenui anziche' colori foschi........
UNA MICROSTORIA FALSA CHE IMPEDISCE ALLA COLLETTIVITA' DI COSTRUIRE IL FUTURO NON CONOSCENDO IL PASSATO
PEGGIO
INSEGNANDOLO E TENTANDO DI FARLO CREDERE DIVERSO
La vita umana e' in genere fatta di corruzione nascosta ( piccola o grande corruzione )
Tutti esaltiamo la virtu' e sembriamo detestare il vizio
In realta' compensiamo lautamente chi alimenta i nostri vizi e molto spesso ignoriamo chi fa appello alla nostra virtu'
la vita umana e' fatta di sporte che vanno e vengono
e' fatta anche di compromessi , di furti, di sopraffazioni, di ingiustizie, di abusi sessuali , di prostituzione , di menzogne , di desideri inconfessabili
ognuno fa finta di credere alla rispettabilita' e alle menzogne dell'altro, atte a dipingere il diavolo con tratti piu' dolci del reale
Il risultato e' questo nostro mondo raccontato in maniera distorta in cui l'ingiustizia la fa da padrona
In verita'
l'essere umano,ognuno di noi, stringi stringi e' piccolissima cosa di fronte all'UNIVERSO ( il vanto di un nano e' di sputar lontano dice giustamente il proverbio )
Il grandissimo Garibaldi si faceva menare per il naso da vecchio da una sciaquetta irricordabile e forse ne fu felice
ci sono grandi menti scientifiche che sono uomini di merda
Grandi filosofi incapaci di vivere la normalita'
Grandi psicologi che rendono infelici i familiari che hanno accanto
e uomini quaraquaqua che al momento giusto divengono eccelsi
dentro ognuno di noi c'e' fango e luce: non sai mai cosa aspettarti
ognuno di noi e' capace di cose grandi e inimmaginabili , e contemporaneamente delle bassezze piu' incredibili
Abbiamo occhi e bocca grandi adatti per desiderare quello che non abbiamo e diminuire cio' che abbiamo, coraggio per saper morire
Ogni uomo o donna e' , in realta', inconoscibile agli altri ( nel presente come nel passato ) e ogni uomo o donna che emerge dal ricordo e' un'immagine sfocata solo di cio' che ha voluto o potuto far conoscere di se'
e comunque nel giudicare le azioni che ci rimangono ricordiamo quanto Massimo D’Azeglio scriveva: “Ma il giudicare l’uomo di un’età secondo le idee di un’altra è il più fallace ed ingiusto dei sistemi. Tanto per i meriti quanto per le colpe e gli errori, assai importa invece distinguere fra quelli che dipendono dall’uomo e quegli altri che dipendono dal tempo in cui vive” (I miei ricordi, cap.III).
Non aspettiamoci niente di diverso dai nostri antenati : uomini e donne
Essi saranno figli del CASO, e del BISOGNO, e del DESIDERIO, della POSSIBILITA' DI FARE DEL MALE O DEL BENE ,del TIMORE, della CONVENIENZA
Troveremo sistematici violatori dei dieci comandamenti , come siamo noi. Autori di gesti riprovevoli malnascosti o bennascosti , Amanti dei vizi .Esseri intelligenti talvolta completamente irrazionali
Troveremo del male
Troveremo pero' anche lampi di luce che ci riconcilieranno con essi e ce li faranno ricordare con orgoglio
Tentero' di raccontare le storie di quanto di buono hanno fatto , e talvolta nascondero' quanto di cattivo ,
cercando pero' di mettere in evidenza le ingiustizie del tipo di societa' in cui vivevano
Cerchero' di far notare nel lungo cammino il lungo rosario di soprusi e di patimenti che costellano le loro vicende
Le Goff ha riscritto temi e metodi della ricerca storiografica, innovandoli, ampliandoli, fondendo la storia con l’antropologia, non smettendo mai di chiedersi il perché delle cose e mantenendo sempre viva la curiosità, la voglia di andare a vedere, e conoscere, l’uomo, nascosto dietro il personaggio storico. Svelare il corpo, il quotidiano, dietro la patina del tempo e del mito.
nelle varie pagine di questo sito scorreranno storie diversissime : storie di gente umile e di gente importante , di gente povera e di gente ricca ,di gente di potere e di gente contro il potere , di gente che ha sofferto e gioito , di gente che e' vissuta o che si e' lasciata vivere
Storie conosciute o storie dimenticate
Storie non note e terribili come quelle dell'anarchico Dante e del fascista Curzio
Storie di gente che ha messo un piede nella storia e storie di gente che la storia l'ha subita
Storie di gente vissuta nell'opulenza e storie di gente che e' morta letteralmente di fame .
storie di gente che ha lasciato la vita a malincuore,storie di gente che ha accolto la morte come una liberazione
Storie diversissime
Storie comunque di gente che si chiamava come mi chiamo anch'io : Carnesecchi
Questa pagina introduttiva ha il compito di dare un quadro d'insieme ,lasciando alle altre pagine web (quasi un centinaio) il compito di chiarire meglio (fin dove sono riuscito) i vari argomenti
Guerre, e per conseguenza carestie , epidemie , malattie .Persecuzioni ideologiche .Persecuzioni religiose
Catastrofi naturali : innondazioni , sicita', frane, esplosioni, incendi, terremoti, cavallette ,
morti improvvise dei genitori
possono modificare la nostra vita in men che non si dica e quasi inaspettatamente e sconquassare la nostra vita
Cosi come eventi fortunati cioe' disgiunti dai nostri meriti, possono condurci a cose impreviste
La prima fila il filo della vita, la seconda dispensa i destini, assegnandone uno a ogni individuo stabilendone anche la durata, e la terza, l'inesorabile, taglia il filo della vita al momento stabilito. Le loro decisioni sono immutabili, neppure gli dèi possono cambiarle.
In realta' ogni uomo forgia la propria vita con le proprie scelte anche se il caso a volte gli concede poche alternative.
Ma non sempre e' sufficiente il valore o il merito. Grande alibi alle nostre sconfitte ma anche verita’ innegabile
E cosi la vita di ognuno di noi si dipana giorno per giorno e si incontra o si scontra con la vita degli altri e s’intreccia con le loro emozioni e con i loro sentimenti e talvolta la nostra vita cambia il suo corso o talvolta lo prosegue
Se quel giorno avessi …………
Assai ben balla a chi fortuna suona
Uffizi di Firenze Jacopo Ligozzi (Verona 1547 – Firenze 1627)
La tavoletta, in origine lo sportello di un mobile o il retro di uno specchio, raffigura la dea Fortuna corredata di tutti i suoi attributi. La dea è rappresentata in equilibrio su un globo terrestre, simbolo dell’instabilità che la caratterizza. Le ali rosse al piede sinistro indicano la sua fuggevolezza. Alla sua destra cadono una corona con uno scettro, un calamaio, due libri e un regolo, tutti simboli di poteri e mestieri terreni soggetti alla volubilità della dea. Le monete che scivolano nel vaso da un borsellino e ne escono trasformate in farfalle rappresentano la fugacità della ricchezza. Una figura alata, possibile raffigurazione del Tempo o della Morte, porge alla Fortuna un vassoio con una clessidra e dei fiori, memento del tempo che scorre e della transitorietà delle cose terrene. Il fragile vaso di vetro che la dea sorregge sul fianco destro..................................( testo dressa Monica Alderotti )
I dadi ci riportano alla causalità della vita, a quanto essa sia imprevedibile, proprio come i numeri che sortiscono dal lancio di dadi con infinite facce
IN QUESTA PAGINA NON TENTERO' DI SPIEGARE IL SENSO DELLA VITA CHE NON HO SCOPERTO , CHE NON CONOSCO
E credo che nessuno di noi lo conosca , e nemmeno nessuno mai lo conoscera'
Di certo, alla fine, non troveremo dio , non troveremo la vita eterna , non troveremo il paradiso e non troveremo l'inferno , non troveremo la giustizia divina , non troveremo ricompensa o punizione
L'uomo come qualsiasi altro essere vivente , vive il suo spazio nel ciclo infinito di nascite e di morti
L'uomo come una cellula di un organismo complesso vive e compie una missione che non conosce ma per cui e' programmato
Cellula in un organismo compatto come il corpo umano o invece fluido come il formicaio o l'alveare
Una missione che e' forse priva di una logica
La domanda circa lo scopo della vita umana è stata posta innumerevoli volte; non ha ancora mai trovato una risposta soddisfacente, forse non la consente nemmeno.
(Sigmund Freud)
"Bisogna sempre essere ubriachi. Tutto qui: è l’unico problema. Per non sentire l’orribile fardello del Tempo che vi spezza la schiena e vi piega a terra, dovete ubriacarvi senza tregua. Ma di che cosa? Di vino, di poesia o di virtù: come vi pare. Ma ubriacatevi. E se talvolta, sui gradini di un palazzo, sull’erba verde di un fosso, nella tetra solitudine della vostra stanza, vi risvegliate perché l’ebbrezza è diminuita o scomparsa , chiedete al vento, alle stelle, gli uccelli, l’orologio, a tutto ciò che fugge, a tutto ciò che geme, a tutto ciò che scorre, a tutto ciò che canta, a tutto ciò che parla, chiedete che ora è: e il vento, le onde, le stelle, gli uccelli, l’orologio, vi risponderanno: È ora di ubriacarsi! Per non essere schiavi martirizzati dal Tempo, ubriacatevi, ubriacatevi sempre! Di vino, di poesia o di virtù, come vi pare."
Charles Baudelaire
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IN QUESTE PAGINE ESPONGO COME HO SVOLTO IL COMPITO CHE MI SONO PREFISSO CIOE' QUELLO DI MANTENERE IL RICORDO DI PERSONE CHE VISSERO E CHE CREDO ABBIANO FORTEMENTE DESIDERATO DI NON ESSERE INGHIOTTITE DAL NULLA, E STIMOLARE IN QUELLI CHE VERRANNO ANCHE IL MIO RICORDO
Ma nel tener vivo e nel ricostruire le loro personalita' noi posteri affidandoci solo alle loro azioni sfioreremo solo l'apparenza
Ma e' giusto cosi : dobbiamo ricordarli come volevano esser ricordati : cioe' per cio' che ritenevano di buono ci fosse in loro o di buono avessero fatto
Sapendo che ciascuno di noi ha qualcosa di fatto che ricorda con imbarazzo o fastidio e che ciascuno di noi addolcisce il racconto dei propri ricordi e ne relega nel buio una parte celandoli con la massima cura agli altri e cercando di cancellarli a se stesso. Spesso peccati veniali o forse nemmeno peccati ma solo creduti tali
"E tuttavia" penso' ancora il professor Bergeret , " la dissimulazione e' la prima virtu' dell'uomo civile e la pietra angolare della societa'. Dissimulare le nostre idee e' per noi necessario come vestirci : un uomo che dice tutto quello che pensa, e cosi come lo pensa, e' inconcepibile in una citta', al pari di un uomo che vada nudo per le strade.
Se ad esempio io palesassi da Paillot , dove tuttavia la conversazione e' molto libera, le immagini che mi vengono in questo momento allo spirito , le idee che mi passano per la testa , cosi come entra in un camino un nugolo di streghe a cavallo di una scopa , se descrivessi il modo in cui mi raffiguro a un tratto la contessa de Gromance, le attitudini sconvenienti in cui io l'immagino , le fantasie che mi ispira , mille volte piu' maliziose ed indecenti, piu' assurde , piu' bizzarre , piu' chimeriche , piu' strane e mostruose , piu' pervertite...................................se mostrassi con esattezza la singolarita' delle mie erotiche fantasticherie, tutti mi crederebbero in preda ad una mania indegna .
E tuttavia so bene di essere un galantuomo , incline per natura a pensieri onesti , educato dalla vita e dalla meditazione a conservar la misura. modesto, votato interamente alle tranquille volutta' dell'intelligenza, nemico di ogni eccesso e alieno dal vizio come da una mostruosita'
Mentre se ne andava svolgendo tra se' queste singolari meditazioni il professor Bergeret vide.....................
ciascuno di noi morira' , per molti aspetti , sconosciuto agli altri
Paure , debolezze , fragilita', vizi , ........ ciascuno tentera' accuratamente di nasconderle agli altri
Migliora l'aspetto fisico , si pettina ,si trucca per gli altri , e lo stesso fa sulla sua anima per presentarla agli altri
La scrittrice Donna Tartt dice che : " sono i nostri segreti a definirci, e non il volto che mostriamo al mondo " ma la Bibbia dice che << l'albero si riconosce dai frutti che da >>
Non e' coraggioso l'uomo che non ha paura e' coraggioso l'uomo che sa vincere la sua paura e si costringe al coraggio
In ogni uomo e' nascosto male e bene in proporzioni diverse e sono le circostanze della vita e la lotta intima a far emergere il male o il bene traducendolo in azioni
E' quindi da queste azioni che noi scriveremo il ritratto di questi uomini e di queste donne
.............................devo confessare che a questo punto irresistibilmente mi affiora alla mente la sfuggente citazione che Umberto Eco ha posto al termine del suo Il nome della Rosa: «stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus […]», che diventa meno enigmatica se si recupera la frase originale, tratta dal "De contemptu mundi" di Bernardo di Morlas alla quale Eco si è ispirato: «stat Roma pristina nomine, nomina nuda tenemus […]», e il cui senso è dunque questo: «della gloria di Roma sopravvive il nome, a noi non possono rimanere che nomi vuoti […].
Questo a rafforzare il fastidioso presentimento che molte di quelle persone, che in frammentata forma ho cercato di far rivivere, sono destinate a rimanere per sempre nomina nuda.
by Giancarlo Breccola
Nomi, cognomi e soprannomi. Nella Montefiascone del tardo medioevo
Ricorderemo i nostri Carnesecchi
L'essere umano ha, dai tempi più antichi, onorato i propri antenati. Moltissime culture, seppur lontane tra loro geograficamente e idealmente, praticano il culto degli antenati.
Tale culto è basato sulla convinzione che l'anima di una persona sopravviva alla morte fisica e che possa proteggere i discendenti dall'aldilà
Venerazione rivolta ai defunti di una famiglia, di un gruppo, di un clan o di un popolo, che costituisce un elemento fondante dello spirito religioso di molte popolazioni e un importante fattore di identificazione sociale. Occorre distinguere un vero e proprio culto degli antenati all'interno del culto generico dei morti; l'uno e l'altro sono presenti in religioni tipologicamente diverse. Il culto degli antenati mitici e totemici, in particolare, si inserisce nel complesso religioso che contraddistingue i clan, dove gli antenati comuni sono la base stessa dell'appartenenza al gruppo.
L'espressione culto degli antenati si riferisce all'insieme delle pratiche e credenze religiose basate sull'idea che i membri defunti di una famiglia o di un clan veglino sui propri discendenti e siano in grado di influire positivamente o negativamente sul loro destino. I riti associati al culto degli antenati hanno in genere lo scopo di assicurare che gli antenati siano felici e ben disposti verso la propria discendenza.
Questa forma di religiosità ha una notevole importanza antropologica, essendo presente in moltissime culture. Vestigia di questa forma di religiosità si possono identificare anche in molte culture del mondo occidentale; un esempio è la festività cattolica della Commemorazione dei Defunti. Fra le culture in cui il culto degli antenati è presente in modo più radicato ed evidente si possono citare quella cinese e le numerose culture dell'Africa subsahariana.
In Cina, il culto degli antenati , ha lo scopo di onorare il ricordo delle imprese nobili degli antenati. Nella scala dei valori della morale cinese tradizionale, la pietà filiale (di cui l'adorazione degli antenati è un'estensione), è la principale.
L'uomo pietoso riconosce e onora nei genitori, negli anziani e negli antenati la causa ultima della propria esistenza.
(wikipedia)
Gli dei sono frutto di un meccanismo del pensiero: la speranza. C'e' dio solo perche' l'uomo ha bisogno di una figura come dio
Ma non illudetevi non esiste alcun dio
nessunopremiera' o punira' niente
Tutto e' avvenuto perche' poteva avvenire
La "Natura", lo "SCHEMA" e' in un certo senso l'unico dio/ dea
la madre di tutto . E non ama i suoi figli tutti nel medesimo modo , anzi a pensarci bene e' una madre poco accorta e talvolta snaturata
A NOI IL COMPITO DI RICORDARE
QUASI A DARE UN SENSO AL NULLA DELLE GENERAZIONI CHE SI SUSSEGUONO E SCOMPAIONO SENZA CHE NOI POSSIAMO FARCI NIENTE.
NOI CERCHEREMO DI RICORDARE LA LUNGA CATENA CHE SI SNODA FINO A NOI , NON PERCHE' CREDIAMO ALLE FANTASIE DEI PRETI CHE TROPPO SPESSO LUPI TRAVESTITI DA AGNELLI SI SONO SERVITI DI FANTASIE PER MANGIARE ALLE SPALLE DEI POVERI, FACENDO L'INTERESSE DEI RICCHI
( DECIMA VUOL DIRE CHE NOVE HANNO SEMPRE MANTENUTO UNO A FAR NIENTE CIOE' A RIPOSARE PARLANDO DI COSA VOLEVA UN DIO CHE NON AVEVA MAI VISTO NE CONOSCIUTO )
MA PER UN DEBITO VERSO CHI HA VIGILATO CON TREPIDAZIONE I NOSTRI PRIMI PASSI INCERTI, E CONSOLATO LE NOSTRE LACRIME E CONDIVISO COL CUORE LE NOSTRE GIOIE ED E' STATO INGHIOTTITO INESORABILMENTE NEL NULLA
LA VITA E LA MORTE IN SE SONO COSE TALMENTE EVANESCENTI ED EFFIMERE ED IN UN CERTO QUAL MODO TRAGICAMENTE RIDICOLE
IN CUI I DOLORI E LE SOFFERENZE S'INGIGANTISCONO
E LE GIOIE SVAPORANO AL FUOCO DELLE NOSTRE EMOZIONI E DELLA NOSTRA INCONTENTABILITA'
TUTTO E' INSTABILE
TUTTO E' INCONCEPIBILE : VIVIAMO PER MORIRE
A QUESTA VITA A QUESTA MORTE OCCORRE COMUNQUE DARE UN SIGNIFICATO, UNA GIUSTIFICAZIONE
ED IN MANCANZA DI OGNI ALTRA CERTEZZA
OGNI ESSERE UMANO SENTE IL BISOGNO ALMENO DI NON ESSERE DIMENTICATO
COSI DA SOTTRARSI IN QUALCHE MODO ALL'ANNICCHILIMENTO DI CIO' CHE CHIAMIAMO MORTE
CIASCUNO DI NOI HA BISOGNO DI LASCIARE MEMORIA , ANCHE PICCOLA , DEL PROPRIO PASSAGGIO NEL MONDO
HA BISOGNO INSOMMA DI ESSERE RICORDATO
.................ALMENO DALLE PERSONE CHE HA AMATO IN VITA
........Era un'iscrizione erotica e commemorativa nella quale Narciso enunciava in forma semplice e concisa , ma grossolana e sconveniente , i piaceri da lui stesso gustati su quella panchina, certo in grazia della notte indulgente , nelle braccia di Ernestina
Il professor Bergeret che gia' si preparava a sedersi al solito posto in cui aveva prodigato tanti pensieri nobili e sorridenti e tante volte aveva fatto accorrere al suo richiamo le caste Grazie , penso' che non era dicevole , per un onest'uomo , assidersi proprio sopra a quel monumento osceno consacrato alla Venere dei giardini. Si distolse dalla panchina commemorante e se ne ando' pensando.
" Oh, vano desiderio di gloria". Noi vogliamo vivere nella memoria degli uomini ; e se non siamo bene educati e persone civili , vogliamo che tutti sappiano dei nostri amori e delle nostre gioie , delle nostre pene e dei nostri rancori. Narciso pensa di non aver trionfato sulla virtu' di Ernestina se tutto l'universo non viene a saperlo.Per la stessa ragione Fidia traccio' il proprio nome amato sull'alluce del Giove olimpico. Oh esigenza dell'animo di espandersi, di traboccare ! "Oggi su questa panchina Narciso ha scopato Ernestina"
Uno dei grandi bisogni : essere amato , essere considerato importante , capito , in vita e RICORDATO in morte
Questa , che segue , e' l'immagine di un manoscritto miniato proprieta' di un Carnesecchi fiorentino di quasi sei secoli fa
Un Carnesecchi che per il piacere di possedere l'opera (e' il "Driadeo d'amore" scritto da Luca Pulci ) se la ricopio' e la minio' nel 1478 aggiungendo lo stemma dei Carnesecchi fiorentini come segno orgoglioso di creazione e di possesso
Credo un modo di segnalare a coloro che sarebbero venuti dopo che Leonardo Carnesecchi era vissuto
Colto anche lui da quel prepotente bisogno di lasciare una traccia della propria vita
Perche' , come detto , ciascuno di noi , nella sua particolare tragedia di non capire il significato della vita , sente il bisogno di essere ricordato dopo la sua morte , non vuole perdersi come fumo nel vento.......
......ed anch'io voglio essere ricordato e prego per esserlo senza sapere perche' questo mi conforta
Quante considerazioni si potrebbero fare sull'homo sapiens immutabile dalle caverne ai giorni nostri capace di grandi gesti d'amore e di gesti di odio estremo di ferocia insensata, e comunque sempre assetato di una carezza e sempre alla ricerca del bello e della felicita'
troppo intelligente per rassegnarsi ad essere semplice ingranaggio di un meccanismo, troppo stupido per capire il meccanismo
Oggi questo manoscritto e' in Bodleian Libraries, Oxford University
......questo libro e di me Bernardo di Cristofano Carnesecchi e scripto di mia propria mano , chominciato adi XV novembre effinito q…. di xv di decembre 1478
Floral border with coat of arms of Carnesecchi di Firenze, supported by winged putti.
Ed ecco il senatore Antonio Carnesecchi , sommerso dai problemi economici affidare alla carta le sue traversie perche' i posteri sappiano e comprendano , giustifichino , come un uomo come lui magnifico mercante e uomo intelligente e potente finisca la sua vita con uno squassante fallimento
Ed e' giusto sia cosi . Ognuno appaia come ha provato a far credere di essere , anche se forse non ebbe forza sufficiente per essere
DEDICATO A TUTTI I CARNESECCHI
Forse la ricostruzione della storia dei Carnesecchi , a molti , potra' sembrare uno spreco di tempo con l'occuparsi di cose di poca o nessuna importanza e attualita', Vivi il presente , vivi la tua vita ………..acqua passata non macina piu’
Eppure nella vita arriva sempre un momento in cui si cominciano a capire i nostri genitori in cui si comincia a ricordare , a capire i ricordi e a capire che cio' che ci e' stato dato non ci era dovuto , a provare gratitudine verso gli autori dei nostri giorni Un momento in cui l’amore cieco si toglie la benda e diventa un amore riconoscente in cui ci assale la voglia di sapere di piu’ di quella moltitudine di persone che rappresentano il nostro passato e quel tempo in cui non esistevamo ma eravamo nel progetto della natura
Cosi questa ricerca non vuole essere niente di anacronistico , niente di infantile od inutile E’ un bisogno e' riscoprire l'odore della nostra tana , la tana dei nostri primi giorni Vuole essere un modo di ritrovare Nel nome di nostri comuni antenati antichi legami oggi dimenticati E nel medesimo tempo
Vuole essere un modo di conservare la memoria di questi uomini e donne di cui siamo carne e sangue
E col ricordo quasi tenerli in vita
ridare un senso alle loro vite : alle loro sofferenze , alle loro gioie , ai loro errori , ai loro successi, al loro coraggio , alle loro debolezze , ai loro sogni , alle loro paure , alle loro vicende umane
Un modo di combattere la caducita' della vita.
Forse un modo di dare loro il nostro amore postumo di figli e nipoti e pretendere dai nostri figli e nipoti lo stesso amore in nome della stessa ragione
UN UOMO VIVE FINO A QUANDO QUALCUNO NE CONSERVA IL RICORDO
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Morti i vecchi, i figli perdono le tracce della propria genealogia .
Non vanno oltre il limite dei nonni, non sanno piu’ da dove provenga la loro
famiglia, da quanti anni, decenni o secoli abbia posto le radici nel paese dove loro vivono, Hanno solo vaghi ricordi su qualche
episodio di vita significativo per i loro antenati avendone sentito il racconto
durante qualche circostanza familiare ma senza la volontà di farlo proprio,
assimilandolo per tramandarlo ai propri figli.
Ogni essere umano avrebbe bisogno invece di sapere la sua origine e quello che i suoi progenitori hanno fatto nei tempi passati
Il sapere la propria origine appaga qualcosa in noi e in qualche modo ci accresce .
Passamonti Vincenzo
Ardea (RM) 21/08/2009
GRATITUDINE
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Tutta la nostra vita , la vita di ogni animale , di ogni pianta , di ogni microbo infinitesimo ha in se' il germe di una nuova serie di vite
Una catena infinita : noi , quelli che sono venuti , quelli che verranno
la vita e' il trionfo della propagazione della specie
Poi arriva la morte ................
La morte non e' niente. Sono solamente passato dall'altra e' come se fossi nascosto nella stanza accanto Io sono sempre io e tu sei sempre tu Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora Chiamami col nome che mi hai sempre dato , che ti e' familiare ; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato Non cambiare tono di voce , non assumere un'aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere , di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme . Prega , sorridi , pensami. Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima : pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto : e' la stessa di prima , c'e' una continuita che non si spezza . Perche' dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente , solo perche' sono fuori dalla tua vista ? Non sono lontano , sono dall'altra parte , proprio dietro l'angolo . Rassicurati , va tutto bene . Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata . Asciuga le tue lacrime e non piangere , se mi ami : il tuo sorriso e' la mia pace .
Henry Scott Holland
Non omnis moriar, multaque pars mei manebit in aeternum
[Sant'Agostino] I morti non sono degli assenti, sono degli invisibili. Tengono i loro occhi pieni di luce, nei nostri pieni di lacrime.“
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NON E' ASSOLUTAMENTE INUTILE QUESTO NOSTRO RICORDARE ANZI ..........
ALMENO IL RICORDO...........
E IL RICORDO SERVA A QUALCOSA
La RICERCA FAMILIARE e' NECESSARIA
C'e' qualcosa di molto utile nella ricerca familiare , anzi di insostituibile , che la rende ( direi ) necessaria
I risultati di tante ricerche familiari compongono quella microstoria che permette di verificare la veridicita' della macrostoria o STORIA
E la STORIA ( la STORIA vera e documentata ) sta alla SOCIETA' come l'ESPERIENZA sta all'INDIVIDUO
Una bussola
LA STORIA : deve quindi indirizzare verso soluzioni che perseguano la FELICITA' ed il BENESSERE del maggior numero possibile di individui
Felicita' non costruibile sull'infelicita' di altri
LA STORIA : Un modo per riconoscere situazioni gia' vissute e utilizzare soluzioni dimostratesi efficaci
Quando ho cominciato questa ricerca io non conoscevo nemmeno il nome del mio bisnonno
Men che meno sapevo che mestiere faceva o il luogo dove viveva
Se era ricco o povero . Se era stato felice o infelice, ....................................
.......................................................
OGGI lo conosco (Giovanni ) MI DOMANDERETE : cosa e' cambiato ?
FORSE ho allacciato quella inspiegabile catena , che dice che siamo vissuti ,
che anch'io sono vissuto
che ho respirato questa stessa aria, che da migliaia di anni respiriamo
che mi sono nutrito di quegli stessi atomi e molecole che da migliaia di anni ci nutrono
E qualcuno fra mille anni sapra' che nome avevo , si domandera' chi ero , che mestiere facevo per vivere, se ero felice o infelice
CARI CARNESECCHI CHE LEGGETE STUPITEVI ANCHE VOI QUANTO MI SONO STUPITO IO
Prima di iniziare questa ricerca nel 2003 sapevo vagamente che nel passato era esistito un Carnesecchi famoso : Pietro , ma ignoravo tutto di altri
Oggi che ho scritto queste pagine sono stupito .E anche voi cari Carnesecchi che le leggete sono convinto non possiate far a meno di stupirvi
I loro meriti non sono i nostri meriti, e non c'e' ragione alcuna di vanto
Quindi badate bene di non ricordare le azioni dei vostri antenati per la vostra vanita', che nessun prestigio dovrebbe venire ai figli dalla grandezza dei genitori ma ricordate i vostri antenati ,solo per quella infinita catena che li lega a voi e che li fa parte di voi
La stirpe non fa nobili le singulari persone , ma le singulari persone fanno nobili la stirpe
Dante Alighieri fiorentino , Convivio IV -- XX V
Gaio Mario generale e politico romano -157–-86 a.C.
..................Io non posso, per conquistare la vostra fiducia, vantare ritratti o trionfi o consolati dei miei antenati, ma se necessario, posso mostrare lance, stendardi, falere, altre decorazioni militari, e infine le cicatrici che mi attraversano il petto. Questi sono i miei ritratti, questa è la mia nobiltà: non mi è stata lasciata in eredità come la loro, ma l'ho conquistata a prezzo di innumerevoli fatiche e pericoli.
.................
Non possum fidei causa imagines neque triumphos aut consulatus maiorum meorum ostentare, at, si res postulet, hastas, uexillum, phaleras, alia militaria dona, praeterea cicatrices aduerso corpore. Hae sunt meae imagines, haec nobilitas, non hereditate relicta, ut illa illis, sed quae ego meis plurimis laboribus et periculis quaesiui. ....................
citato in Gaio Sallustio Crispo, La guerra di Giugurta, LXXXV, 29-30; 2013
E sicuramente molti uomini e donne sono rimasti sconosciuti alle mie ricerche
A TUTTI QUEGLI UOMINI E DONNE CARNESECCHI CHE NONOSTANTE L'IMPEGNO MI SONO RIMASTI SCONOSCIUTI E ALLE LORO AZIONI QUESTA POESIA DI TRILUSSA
For the growing good of the world is partly dependent on unhistoric acts; and that things are not so ill with you and me as they might have been, is half owing to the number who lived faithfully a hidden life, and rest in unvisited tombs.
Il bene crescente del mondo è parzialmente dipendente da atti ignorati dalla storia; e se le cose non vanno così male per te e per me come avrebbe potuto essere, si deve in parte al numero di persone che vissero fedelmente una vita anonima, e riposano in tombe dimenticate. George Eliot
Un anno fa, li ventisei d'aprile, un Gatto Nero fu trovato morto coll'occhi spalancati e er muso storto, accanto a la fontana der cortile.
Tutti l'appiggionanti, a la finestra, parlaveno der fatto. Che peccato! Quant'era bravo! fece l'avvocato. Quant'era bono! — fece la maestra.
Quer cane-lupo nun m'ha mai convinto... disse er dentista der secondo piano. Er caso, certo, se presenta strano... disse er pretore, ch'abbitava ar quinto
In ogni modo escludo l'assassinio... E, in questo, comincianno dar portiere, ereno tutti quanti d'un parere benché la casa fusse in condominio.
E pe' deppiù se misero d'accordo de pagà mezzo litro a lo scopino che seppellì la bestia ner giardino, con un mattone sopra pe' ricordo.
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Ma er tempo vola, sfoja er calendario, strappa li giorni, frulla li pensieri, e li rimpianti, spesso e volentieri, sfumeno prima de l'anniversario.
A un anno de distanza è naturale che nessuno ritorni co' la mente a quela pover'anima innocente finita così presto e così male
Ma er capo de li Sorci, giù in cantina, commemora l'eroe ch'ebbe er coraggio de rosica quer pezzo de formaggio avvelenato co' la strichinina.
Dice: — V'aricordate? Oggi fa l'anno. «Compagni! — ce strillò — la morte mia sarà la vita vostra!» E scappò via co' la speranza d'incontrà er tiranno.
Fu affare d'un minuto. Appena uscito, er boja Micio l'infrociò ar cantone: una stranita, un mozzico, un boccone... E tutto annò com'era stabbilito.
Ecco perché, li ventisei d'aprile, un Gatto Nero fu trovato morto coll'occhi spalancati e er muso storto, accanto a la fontana der cortile.
Carlo Alberto Salustri--Anniversario |
PRESENTAZIONE DEL SITO : AL CANTO DEI CARNESECCHI
LA STORIA DEL COGNOME "CARNESECCHI"
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Discover the Carnesecchi's family history .View the Carnesecchi's coat of arms . Discover the Carnesecchi's Origin. Discover the origin of the surname Carnesecchi.
NOTE , DOCUMENTI E CONSIDERAZIONI SULLA STORIA DI FIRENZE E CON LE VICENDE DEI CARNESECCHI A FIRENZE E IN TOSCANA E DI MOLTE ALTRE FAMIGLIE FIORENTINE E TOSCANE
Ricerca di Pierluigi Carnesecchi,
Questo studio e' dedicato a mio figlio Giacomo , a mio padre Aleandro e a tutti i Carnesecchi ovunque si trovino quieti delle cose del mondo oppure intorcigliati in esse ed in particolare a tutti quei bambini di cognome Carnesecchi perche' imparino ad esserne orgogliosi
I figli sono la ragione di tutto
Noi mèsse pei figli, noi ombra pei figli de'figli, piantiamo l'ulivo.......Giovanni Pascoli
“Perché i figli salvano e tengono vivo il nome dei morti, come i sugheri, reggendo la rete, preservano il filo di lino dal fondo del mare." ESCHILO, Coefore
SE AVETE LA POSSIBILITA' DI LEGGERE QUESTA STORIA CHE NON ERA MAI STATA SCRITTA ( perche' questo cognome con cosi tanta storia , finora era senza storia scritta, utile da tramandare ) , LO DOVETE A GIACOMO CARNESECCHI
Mio figlio Giacomo e' nato a Pisa il 27 luglio 2000
Giacomo e' un ragazzo molto molto speciale e' nato alla ventinovesima settimana , ha resistito ad una emorragia , alla rottura del sacco embrionale e alla perdita di liquido amniotico , al distacco della placenta , e' nato col cordone ombelicale avvolto intorno al collo . Alla nascita aveva bisogno di essere ventilato e pesava 1150 grammi, era alto 36,5 cm , la prima volta ha mangiato un c.c. di latte , adesso e' piu' alto della media , mangia come un lupo ed e' svelto e furbo come una volpe.
Ha voluto vivere ed ha lottato per vivere spero che la Vita gli sia grata di questo attaccamento e gli riservi salute e fortuna
La sua nascita e' stata in tutti i sensi il vero stimolo per questa ricerca
eccolo e' lui Giacomo piccolo : pero' gia' rimpolpato dalle cure di sua madre
chi non lavora non mangia
freghiamo i biscotti eh !
Giacomo Carnesecchi
dicembre 2003
sei anni
Giacomo aprile 2011
diciasette anni luglio 2017
STO CERCANDO DI FARE UNA COSA NON FACILE : LA RICOSTRUZIONE DI QUALUNQUE VICENDA E PERSONAGGIO LEGATI A QUESTO COGNOME ( ORIGINI ,GENEALOGIE, LUOGHI DI ORIGINE , SPOSTAMENTI , VICENDE ) : CHIUNQUE DI VOI CON LE INFORMAZIONI CHE POSSIEDE MI PUO' AIUTARE IN QUESTO LAVORO, IL SUO AIUTO SARA' CITATO , LEGANDO COSI IL SUO NOME A QUESTO LAVORO ( .......ANCHE LE MONTAGNE SI POSSONO COSTRUIRE CON TANTE TANTE PICCOLE MANCIATE DI TERRA E SOLO QUESTIONE DI TENACIA........).
Il sito e' QUINDI aperto a chiunque voglia dare nuovi contributi >>>>>>>>> contatti :
pierluigi18faber@libero.it
Da cosa nasce cosa.............................Dante Carnesecchi
QUESTA PAGINA WEB E' SOLO L'INTRODUZIONE
UN'INTRODUZIONE PER FAR CONOSCERE DI COSA SI PARLA NEL CENTINAIO DI PAGINE WEB CONSULTABILI IN QUESTO SITO
Se volete scrivere qualcosa anche voi sul sito vi mettero' a disposizione questo spazio a patto che l'argomento sia trattato con la serieta' che merita
[..].Exegi monumentum perennius aere que altius regali situ pyramidum, quod non edax imber, non impotens Aquilo aut series innumerabilis annorum et fuga temporum possit diruere.
Non morior omnis......
Orazio Ode III – 30
[..].Ho costruito un monumento più eterno del bronzo, più alto della mole regale delle Piramidi, che non potranno abbattere le piogge mordenti, od i venti sfrenati, e neanche l’innumerevole serie degli anni, la fuga del tempo
ho scritto
non morirò del tutto
Questo sito si e’ , nel tempo , trasformato divenendo da opera di uno solo un’opera a piu’ mani(*). Ma c’e’ ancora tantissimo da fare e qualunque ulteriore collaborazione e’ benvenuta Chiunque possegga nozioni sulla storia delle famiglie fiorentine e di conseguenza sulla storia di Firenze e’ invitato a collaborare nel tentativo di creare un mosaico storico di Firenze il piu’ grande possibile. Il sito , inoltre , propaganda di verificare la macrostoria attraverso la microstoria delle vicende familiari cioe' cerca di evidenziare come la macrostoria sia spesso frutto di semplificazioni e stereotipi che cozzano contro la realta' delle vicende familiari e quindi come le vicende familiari anche le piu' modeste possano aiutare ad apportare correzioni anche significative alla storia scritta Questo da una dignita' del tutto diversa alla ricerca familiare e comporta che la ricerca genealogica non debba essere un puro elenco di nomi ma debba cercare di scendere nel loro vissuto Afferma che la ricerca familiare oltre a rispondere ad un bisogno inconscio dell'individuo ha una sua dignita' storica e che spesso le informazioni che si possono trarre dalle vicende di una famiglia ( non importa se del ceto dirigente o meno : si pensi quali indicazioni possono dare i fenomeni migratori interni ed esterni sulle vicende dell'economia ,.......) possano essere di grandissima utilita' Ovviamente tutte le informazioni da voi fornite e/o tutte le pagine di cui sarete autori saranno sotto il vostro nome
Questo e' un sito in continuo divenire : per ora solo l'abbozzo di un opera che spero in futuro altri possano continuare
Un sito ambizioso quindi :un sito che vuol divenire col tempo un modo per fare storia in modo diverso
(*) Insieme con me hanno scritto queste pagine con contributi massicci il Dr PAOLO PICCARDI uno che non ama stare fermo : una grande passione per la ricerca storica benedetta spesso da risultati importanti il Dr ANGELO GRAVANO-BARDELLI un genealogista formidabile con un amore particolare per Monte San Savino Il dr ROBERTO SEGNINI implacabile segugio La Drssa GIULIA GRAZI ch'io chiamo la madre putativa di Andrea Corsali L'onere della ricerca genealogica su Crespina e San Gimignano e' invece ricaduto in massima parte sulle spalle di mio "cugino" ILIO CARNESECCHI di Livorno.
Tantissimi ( e i loro nomi li troverete su queste pagine a fianco del contributo ) mi hanno inviato centinaia di informazioni sparse In modo particolare Per l'araldica debbo molto a Francesco Bini collaboratore di Wikipedia , e implacabile scopritore e fotografo di stemmi oltre che esperto d'arte Per le traduzioni dal latino quelle piu' ardue un grazie a Guido Buldrini Per le notizie relative al territorio di Cascia la signora Maria Luisa Fantoni ,la professoressa Alessandra Ceccherelli e suo marito Roberto Cellai, l'archeologa Valentina Cimarri Un grazie alla dottoressa Cecilia Frosinini dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze per le notizie su Masolino e Masaccio All'amico dr Vieri Mazzoni che nei momenti difficili non mi abbandona mai Paolo Gennai direttore scientifico del Polo museale della Valdelsa ;la dottoressa Graziella Giapponesi, la dottoressa Rita Romanelli Come non ricordare il professor Alfeo Giacomelli dell'Universita' bolognese che mi ha fornito ampissimi dati sui Carnesecchi di Badi o la dottoressa Iole Vichi Imberciadori che mi ha fornito le genealogie della citta'di San Gimignano Fiamma Chessa ,Fausto Bucci, Francesca Mariani , gli amici dei forum americani che mi hanno aiutato nella ricerca su Dante Carnesecchi.Maria Scarfi Cirone che ha scritto il libro .Sono veramente tantissime le persone che devo ringraziare Troppi da nominare ma a tutti la gratitudine per l'aiuto Comunque tutti sono nominati nelle varie pagine accanto ai contributi da loro dati. E sono veramente tanti
Ultimamente si sono aggiunti la signora LIDIA DALMAZZO e suo marito DANIELE DONATI che mi stanno fornendo molto materiale genealogico sui Carnesecchi di Badi materiale che potra' esser utile anche ad altre famiglie originarie di Badi ....................
Le scrivo perché credo di poterla aiutare, se pur in piccolo modo, ad avere maggiori informazioni genealogiche sui Carnesecchi/Carnesecca di BADI degli ultimi quattro secoli Mio marito, Donati Daniele, appartiene ad una famiglia originaria di Monte di Badi, una minuscola frazione situata, appunto, a "monte"del paese di Badi nel quale si è trasferito(?)… ha avuto origine(?) un ramo della famiglia CARNESECCA. Da qualche anno, raccogliendo dati di ogni genere, ho provato a fare una cronologia storica che va … dall’inizio delle umane attività ai giorni nostri, riguardante Badi, e nel contempo ho tentato di ricostruire la genealogia dei nonni paterni di mio marito: DONATI e BUTTELLI, in assoluto i cognomi più prevalenti a BADI. Tra l’altro cerco di creare un archivio fotografico del passato: località, foto di "nonni"tenuti nei cassetti dei Badesi ecc. Ci siamo appassionati all’impresa e contattando Don Emanuele, il parroco di S. PROSPERO, la parrocchia di BADI, ne abbiamo scoperto l’archivio storico, ancora in buone condizioni. L’abbiamo poi interamente fotografato e digitalizzato. Il lavoro ora è presso Don Emanuele, a disposizione gratuita di chiunque ne faccia richiesta per visionarlo o scaricarlo sul suo p.c. L' archivio di S. PROSPERO è composto dal libro dei battesimi ( dal 1644), morti (dal 1639), matrimoni (dal 1622), cresime (dal 1625), stato delle anime ed altri scritti prevalentemente contabili. Da esso si ricavano dati anche sul ‘500. Abbiamo inoltre digitalizzato l’archivio, molto parziale, della chiesa di STAGNO, e stiamo iniziando con quello della chiesa di TREPPIO che è depositato all’Arcivescovado di Bologna. Negli archivi parrocchiali di Badi ci sono moltissimi CARNESECCA, sono tra i cognomi abbastanza riccorrenti a BADI, specialmente nel ‘600-‘700, dove si sono spesso imparentati con i DONATI ed i BUTTELLI. Non mi è stato possibile fare una ricerca specifica sul suo cognome: da quasi tre anni quella sui BUTTELLI-DONATI impegna gran parte del mio tempo libero e richiede pazienza certosina ….. Posso però, e con vero piacere, fornirle l’intero archivio su cd, Posso, inoltre, darle qualche ragguaglio sui Carnesecca che ho "incontrato" nella ricerca e che mi sembrano avere una qualche rilevanza nella storia del paese.
Un ringraziamento particolare Alla redattrice capo di CameoTimes.com Cameo Times< …CameoTimes.com è una pubblicazione Internet informativa sul tema dei cammei a New YorkPer le informazioni e le immagini sull'incisore Francesco Carnesecchi di Roma
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Questa pagina web quindi e' solo la pagina introduttiva : questo sito e' composto di oltre un centinaio di pagine web e se cercate qualcosa in particolare dovrete avere la pazienza di visitarle (dattiloscritte sarebbero sicuramente oltre 2000 ) : aiutandovi con la tabella dei link che vi rinviera' alla pagina scelta. Ho scelto questo sistema per rendere il sito un qualcosa di dinamico cioe' un sito in continua trasformazione in grado di adeguarsi via via a nuove informazioni |
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Se volete comunicare con me la mia email e' pierluigi18faber@libero.it
Non c'e' bisogno di dire che per me sara' un piacere entrare in contatto con qualunque "cugino" in qualunque parte d'Italia .
Questo sito e' nato principalmente per mio figlio Giacomo , quasi per essere un libro di famiglia , alla maniera dei Toscani di una volta.
Un libro dedicato e per mio figlio che ha avuto una nascita cosi particolare , sicuramente non unica ma comunque sicuramente fuori dall'ordinario.
vai alla pagina di Giacomo Carnesecchi
………………………Giacomo Carnesecchi mio figlio e vostro ospite un Carnesecchi del 2000
Nello stesso tempo inevitabilmente un libro per tutti coloro che portano questo cognome
Un libro che cerca di parlare di tutta la gente che porta o ha portato questo cognome
Un libro per tutti i Carnesecchi, un libro di tutti i Carnesecchi , un quaderno su cui tutti i Carnesecchi dovrebbero scrivere qualcosa
Un libro che probabilmente ubbidisce anche ad un mio bisogno inconscio……………………………..
Molti , tanti , troppi iniziano una ricerca genealogica sperando di trovare antenati nobili e potenti e si demotivano a fronte di realta’ diverse Nella nostra societa' aleggia ancora il fascino del titolo nobiliare. Direi da parte di tutti noi ………….A ben pensarci una cosa anacronistica ed un pochino ridicola Forse un riflesso condizionato che ci viene dal passato quando spesso il titolo identificava il potente. Cosi molti si avvicinano alla ricerca genealogica solamente per ritrovare l'ipotetica nobilta' della propria famiglia. E considerano deludente trovare invece solo degli artigiani , dei mercanti , o dei contadini Questo e’ un errore Talvolta c’e’ molta piu’ storia nelle famiglie contadine , o di lavoratori di quanto si possa immaginare In Italia siamo pieni di piccoli nobili : di conti e di baroni di marchesi . In molti casi le loro famiglie non hanno mai fatto niente che li distinguesse dagli altri e devono il titolo alla bizzarria della fortuna . Talvolta addirittura il titolo e' frutto verminoso di una ricchezza costruita e mantenuta sulla fatica e sui patimenti di tanta povera gente Comunque questa ricerca spasmodica di trovare antenati illustri che ci fa capire quanto noi abbiamo bisogno di confrontarci col nostro passato . Di come la ricerca sul passato della nostra famiglia sia un bisogno inconscio
UN BISOGNO INCONSCIO……………………
Perche’ ricercare le nostre radici ? Perche' fare una ricerca storico genealogica ? I morti sono morti , le loro vicende non interessano piu’ a nessuno Conta solo cio’ che siamo noi………i nostri antenati non cambiano cio’ che siamo ………...Una briccone rimane un briccone anche se aveva il nonno santo…………….. ………………………………………………………………………………… In realta’ noi siamo anche il nostro passato Non ci e’ certo possibile dimenticare nostro padre o nostra madre che sono le persone che piu’ ci hanno amato , che tutto ci hanno perdonato Gli episodi della nostra fanciullezza riempiono ancora le nostre menti ,vivono in noi ,inteneriscono il nostro cuore , fanno comunque parte del nostro modo di essere. Ed anche i racconti delle vicende dei nostri genitori fanno parte della nostra vita E cosi quelle dei nonni ……………………………………. Noi siamo atavicamente programmati per non vivere da soli per avere una famiglia , per avere un villaggio Io credo sia nei meccanismi di questa nostra programmazione che risieda il nostro interesse alle vicende delle persone da cui discendiamo Noi siamo programmati non solo per guardare avanti ma anche per ricordare Buona parte della nostra vita emotiva e’ legata ai ricordi……………………………………………….
Noi abbiamo bisogno di ritrovare il nostro passato , non so perche' ma ne abbiamo bisogno
Cercate le vostre radici ! Se vostro nonno era un pescatore , un macellaio , …… , siatene fieri . Perche’ era vostro nonno e sicuramente nella sua vita troverete mille atti di quell’eroismo quotidiano che sempre e’ necessario per vivere ………………………………… …………………………………… Il mio bisnonno era un contadino e sicuramente passo’ dei momenti difficili ma mise al mondo dei figli li amo’ li crebbe , insegno’ loro ………e non fu meno degno di altri Carnesecchi che vissero in condizioni sociali piu’ vantaggiose …….e comunque , con la sua vita , anche lui partecipo’ a scrivere la storia ……….e principalmente anche lui fu amato dai suoi figli che erano i miei nonni ………..che io a mia volta amai…………………….
Un ultima cosa non annoiate gli estranei raccontando la storia della vostra famiglia. Tenete il racconto per voi e per i vostri figli . Perche' e' il passato che crea il cemento tra la generazione futura e la generazione presente .
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Strada facendo il piacere della ricerca mi ha preso la mano , ed ora questo sito contiene qui e la', forse, alcune considerazioni interessanti che metto all'attenzione di studiosi piu' attrezzati di me.Strada facendo questo sito e' diventato l'occasione per raccogliere documenti ed informazioni che riguardano la Firenze medioevale e rinascimentale
Una storia familiare non puo' essere una semplice elencazione di individui ma deve invece tentare di creare intorno ai nomi un vissuto
In questa ottica in questo sito si cerca , per quello che mi e' stato possibile, di raccogliere informazioni sulla storia o almeno cerca di indicare dove poterle trovare .
Si citano libri e documenti e si cerca di essere d'aiuto a quanti altri hanno questo interesse , cercando di dare indicazioni a chi voglia iniziare una analoga ricerca
Molto spesso su queste pagine troverete citati Paolo Piccardi , Roberto Segnini , Angelo Gravano questo perche’ senza il loro costante aiuto molte informazioni sarebbero state precluse
Ho estrapolato dalle varie pagine del sito alcune notizie ad esempio di cio' che e' trattato nel sito
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il cognome Carnesecchi e' antico : medievale
La culla di questo cognome e' la Toscana e sembra proprio doversi trovare solo in Toscana l'origine delle diverse linee genealogiche
Nell'ottocento troviamo i Carnesecchi radicati nel Lazio, a Napoli , in Puglia , in Sicilia
In taluni casi ( Sicilia ) il radicamento potrebbe risalire al secolo XV/XVI
In altri risale al secolo XVIII ( Lazio e Puglia ) A Napoli la presenza e' ancora successiva
Non ci sono indizi per poter parlare di un origine autoctona in luoghi fuori dalla Toscana ( Sicilia )
Ed e' quindi calpestando queste zolle che seguiremo la maggior parte delle storie piu' antiche
In Toscana , nei secoli XIII XIV XV, come vedremo nello svilupparsi dello studio vi sono tre luoghi in cui troviamo gente che porta in quei secoli questo cognome :
Firenze , Prato, Badi
Nello studio non sono riuscito a chiarire completamente se esistono o meno legami tra i gruppi di questi luoghi
Ho potuto solo fare delle ipotesi senza dare certezze
Nel XVI secolo la situazione si complica ulteriormente
Compaiono intorno a Firenze dei Carnesecchi lavoratori della terra
Io ritengo questi far parte dei Carnesecchi fiorentini impoveriti e costretti ad abbandonare la condizione mercantile degli antenati
A Quinto fiorentino e a Bibbiena compaiono dei Carnesecchi
Anche questi li ritengo legati ai Carnesecchi di Firenze
non ho chiarito la situazione di questi Carnesecchi progenitori di una larga progenie
In definitiva ad inizio 500 oltre ai Carnesecchi lavoratori della terra ma ascrivibili ai Carnesecchi di Firenze ci troviamo a far i conti :
coi Carnesecchi di Prato di cui dobbiamo capire perche abbiano lo stesso stemma dei Carnesecchi fiorentini e lo difendano con tanta tenacia
coi Carnesecchi di Quinto e di Bibbiena con molta probabilita riconducibili a Firenze
coi Carnesecchi di Ghezzano-Pisa ; coi Carnesecchi di Fucecchio ; coi Carnesecchi di San Gimignano ;coi Carnesecchi di Monte San Savino
di cui non so determinare l'origine
Da notare che nell'uso toscano quel Carnesecha non e' detto sia un soprannome , sovente uno cognominato Carnesecchi da solo era detto il Carneseccha o il Carnesecco
Cosi come il Ferrucci era detto Ferruccio o il Macchiavelli Macchiavello
Firenze e' una citta' straordinaria
La storia di Firenze e' ancora piu' straordinaria. Qui vissero uomini orgogliosi e quasi presuntuosi , uomini che amarono la liberta'e la loro citta' con struggimento e ferocia. Accaddero qui cose ancor oggi difficili da capire.
Cose che stimolano la nostra immaginazione ad estreme acrobazie
Cosi questo sito si prefigge di divenire un posto dove infilarsi e dove rimanere un poco per saperne un po di piu' di quelle vicende ormai passate ma su cui merita ancora di riflettere
Il mistero di un destino straordinario
Gen.Massimo Iacopi
(pubblicato sul Bollettino SUBASIO di Assisi, n. 4/12 del dicembre 2004)
Dal Boccaccio al Brunelleschi, da Giotto a Michelangelo, a Galileo …. Fra il 13° ed il 17° secolo ogni decennio ha visto sorgere una nuova generazione di artisti, pensatori, scienziati. Come spiegare una tale ricchezza ? Lo straordinario destino di Firenze resta per certi aspetti un enigma. Anche se la sua geografia, le sue istituzioni politiche, il suo dinamismo ci possono aiutare a renderlo più comprensibile.
Raramente nella storia dell’umanità una città ha contribuito, per oltre tre secoli, com’è successo a Firenze in particolare dalla fine del 13° secolo all’inizio del 17°, ad inventare o a reinventare quasi tutti gli orizzonti delle attività dell’uomo. In quel periodo Firenze ha infatti rinnovato le teorie e le tecniche della pittura, della scultura e dell’architettura, ha possentemente contribuito a disegnare un nuovo spazio economico in Europa e nel Mediterraneo ed ha concorso alla revisione dei concetti politici , teologici e culturali che sono oggi alla base della nostra civiltà.
I nomi legati a questa città, costituiscono una stupefacente legione di artisti, di innovatori, di pensatori e di scienziati: (per dire solo di alcuni nati o forgiatisi a Firenze o comunque di sangue fiorentino ) dal Boccaccio al Petrarca , da Donatello al Brunelleschi , da Giotto a Michelangelo , da Masaccio al Cellini , da Michelozzo al Ghiberti , dal Botticelli a Paolo Uccello , dal Ghirlandaio al Verrocchio , da Leon Battista Alberti a Paolo Dal Pozzo Toscanelli, dal Guicciardini al Machiavelli , da Guido Cavalcanti a Lorenzo il Magnifico , ….. Senza dimenticare altri personaggi di statura mondiale, quali, un Leonardo da Vinci , un Galileo Galilei un Dante Alighieri o un Amerigo Vespucci che appartengono ormai non solo a Firenze ma al bagaglio della tradizione culturale europea. Questi pochi nomi riassumono da soli la grande storia di una città che ha espresso nel tempo una energia vitale diretta ed incontenibile.
Come spiegare un destino così rilevante, una profusione artistica così prorompente, talmente evidente sia nella stessa città, sia nei musei e nelle collezioni private sparse per tutto il mondo ? Come si spiega che tanti aspetti della civiltà occidentale si siano potuti esprimere nell’angusto spazio di un quadrilatero dell’ampiezza massima di meno di un chilometro e mezzo, posto fra il Convento di S. Marco a Nord, S. Croce ad Est, l’Oltrarno fino a Porta Romana a Sud e S. Maria Novella ad Ovest ?
da un saggio del dr Sergio Tognetti :
..............Spostiamo perciò la nostra riflessione su un testo davvero inconsueto e a suo modo straordinariamente parlante: lo Specchio umano di Domenico Lenzi, mercante di cereali nella Firenze della prima metà del Trecento. Di fronte all’incrudelire delle crisi annonarie degli anni Venti e Trenta, il biadaiolo, operante nel centralissimo mercato di Orsanmichele, decise di utilizzare la sua contabilità privata per assemblarla con i ricordi personali e dei colleghi, in modo da plasmare un singolare prodotto letterario, a metà strada tra un mercuriale e una cronaca commerciale. Il Lenzi pensava oltre che ai posteri anche alla sua personale gloria e ingaggiò copisti e miniaturisti per impreziosire il codice che avrebbe dovuto garantirgli una sorta di immortalità. Chi mai, in qualsiasi altro luogo dell’Europa trecentesca, avrebbe potuto pensare che una narrazione storica infarcita di liste di prezzi, quantità e qualità di cereali e di leguminose, inframmezzate da provvedimenti tecnici degli uffici annonari, opinioni degli addetti al settore e vibranti proteste dei consumatori, avrebbe garantito al suo redattore una fama di lunga durata?
premessa3.htm
SCHEDE..................nascita dei primi cognomi moderni |
SCHEDE..................nascita dei primi cognomi moderni |
SCHEDE............................................primi cognomi moderni |
SCHEDE.................sesti, mura ,famiglie fiorentine |
SCHEDE.................famiglie fiorentine notizie |
SCHEDE.................ricerca genealogica |
SCHEDE.................tempo |
Si parlera' anche di Cascia nel Reggello culla dei Carnesecchi fiorentini
Si parlera' della indomita citta' di Prato seppur con molta indeterminazione sulle sue tre famiglie Carnesecchi
Si parlera' anche di un piccolo paese sull' Appennino pistoiese / bolognese : Badi
Sull’Appennino Tosco-Emiliano, nella zona compresa tra le due Limentre, sul versante bolognese, si trova Badi (600 m. s.l.m.). E’ situato proprio a confine con la Toscana ed e’ una frazione del comune di Castel di Casio, a breve distanza da Porretta Terme (Bo).
E’ adagiato sui fianchi del monte La Tose ( m.1130) ed e’ lambito dal lago di Suviana di cui costituisce, per gran parte, la sponda destra.
Il paese, tipicamente di montagna, e’ formato da diverse borgate sparse, alcune tra loro vicine, altre tra loro lontane e da case isolate, tanto che guardando da lontano, ritorna alla mente l’immagine del Manzoni: "ville sparse e biancheggianti sul pendio come branchi di pecore pascenti".
La maggior parte delle borgate e delle abitazioni si trovano sul fianco nord- orientale. La chiesa parrocchiale e le numerose case nei pressi ed in particolare lungo la strada provinciale, costituiscono il centro del paese e sono un nucleo abitato importante, ma non hanno la caratteristica del borgo.
La borgata più grande e più antica e’ invece Massovrana, considerata il centro storico di Badi. Vi si trovano infatti fabbricati molto antichi con una disposizione delle case ed un’urbanistica tipicamente medioevali: edifici addossati gli uni agli altri, una torretta e vie molto strette.
Altre borgate di una certa consistenza sono: Poggiomoreccio, vicino al lago; l‘Agnedo, subito sopra la chiesa; Casa Badino e Casa Niccolo’, nelle immediate vicinanze. Nella parte più alta del paese si trovano Piamori e la Collina. Si tratta dei nuclei maggiori, ma sparsi in tutto il territorio vi sono ancora numerosi agglomerati formati da poche o da parecchie case (Il Casellino, Cà di Lorenzo, L’Uccellaia,ecc.).
Sul fianco occidentale sono dislocati tre borghi abbastanza consistenti (il Poggio, Moscacchia e il Poggiolino) a qualche km dal centro. Diversi piccoli borghi si trovano sul versante orientale,ma più in alto e sono denominati nel loro complesso : Monte di Badi.
http://www.prolocobadi.it/
E si parlera' di San Gimignano e Cellole che hanno ospitato nella meta' del cinquecento un ampia colonia di Carnesecchi , sparsasi nei secoli successivi tuttintorno
Parleremo delle vicende di molti uomini e donne di cognome Carnesecchi
Nelle 29 generazioni di cognome CARNESECCHI ci sono stati al massimo un 15.000 individui con questo cognome Ho trovato solo circa 200-300 individui notabili cioe' individui che hanno lasciato tracce ben visibili nel ricordo dei contemporanei ed ancora rintracciabili ( spesso con enorme fatica e pazienza ) Il tempo non e' generoso e tende a non lasciare vivere la memoria
Ho resuscitato storie note alla loro generazione ma poi dimenticate E' stato un lavoro quasi da archeologo con i reperti estratti dal buio della terra e ripuliti con il pennello per evitare che si perdesse il colore
Nella storia degli individui con questo cognome anticamente spiccano i Carnesecchi di Firenze che hanno avuto un ruolo di rilievo nella storia di questa citta'
e quindi attirano piu' di altri l'attenzione
Sono quasi tutte storie poco conosciute perche' anche dei Carnesecchi fiorentini ,che sono i piu' noti , nessuno ha mai scritto una storia organica
Eppure come vedrete in queste pagine lo avrebbero meritato
Il padre Giuseppe Maria Mecatti nella sua " Storia genealogica della nobilta' e cittadinanza di Firenze " ( Napoli 1754 ) riporta da pagina 5 a pagina 111 alcune notizie storiche sulle famiglie fiorentine prese dal Mariani
a pagina 40-41 scrive :
Carnesecchi : Sono molto antichi , e si dissero gia' dei Duranti . Hanno avuto 49 Priori , 11 Gonfalonieri , ed 8 senatori ; oltre ad un Cavaliere di Malta , ed alcuni Cavalieri di San Stefano . Per loro chiamasi il Canto de' Carnesecchi dal Centauro , ove era la casa di Francesco Maria , il quale non e' molto ch'e' passato all'altra vita senza successione .
Poco di piu’ si potrebbe raccogliere da altri autori , e con moltissimi errori nei legami genealogici
Dobbiamo osservare pure che non esisteva prima di questa ricerca alcuno studio genealogico attendibile sui Carnesecchi di Firenze ( un grazie particolare su questa materia deve andare al dr Angelo Gravano Bardelli )
Le poche righe scritte scritte in proposito erano abbastanza inesatte , e cosi pure i riferimenti ai legami genealogici tra i vari personaggi ( gli errori pero' come vedremo sono assai facili per l'utilizzo di un numero limitatissimo di nomi nei vari rami )
I CARNESECCHI CHI ERAN ( E SONO ) COSTORO ?
Santi di Tito , Chiesa di Santa Maria Novella : L'angelo avrebbe le fattezze di Virgilio di Ridolfo Carnesecchi
SCHEDE......................VIRGILIO CARNESECCHI cavaliere di Santo Stefano , ingegnere e architetto |
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Carnesecchi e' un cognome toscano . I Toscani hanno fantasia per i cognomi : Mangiatroie , Strozzafichi , Porcelli ,Porcellini , Cicciaporci , Pisciaincanto , Paperini , Del Belculaccio , Bischeri ( qui dicono sian stati i Bischeri a meritarsi l'apparentamento ) …………
Anche " Carnesecchi " parebbe rispondere a questa sapidezza toscana ( ma e' probabile che Carnesecca nel caso dei fiorentini si leghi al mestiere di macellaio di carne suina o comunque di pizzicagnolo e non abbia niente a che vedere con la magrezza del progenitore)
Fuori di Toscana e' un cognome particolare ed inconsueto , non e' un cognome che passa inosservato, talvolta disagevole da portare : Diciamocela tutta all'apparenza Carnesecca non e' proprio il massimo come cognome
Un cognome che impari ad accettare perche' e' il tuo cognome , ma di cui dopo aver letto queste pagine diventerete orgogliosi e sono sicuro non lo vorrete piu' cambiare con nessun altro perche' come vedrete legate a questo cognome ci sono un numero incredibile di storie straordinarie
storie importanti , storie fuori del comune , storie purtroppo ormai pochissimo conosciute e che vale la pena di raccontare e tramandare.
Fuori Toscana il cognome e' sicuramente inconsueto
E’ ben strano questo nostro cognome di Carnesecchi
Un cognome che specie fuori di Toscana a volte ti mette in imbarazzo e comunque difficilmente ti fa passare inosservato
Carnemolla , Carnefresca , Carnegrassa , Carnesecca , Carnesalata……………
Forse e’ questo cognome che rende i Carnesecchi irrequieti e che li spinge a fare spesso qualcosa di particolare
IRREQUIETI una parola che assai spesso definisce bene i Carnesecchi
Infatti una strana irrequietezza quasi genetica caratterizza i Carnesecchi :.. tanti che potevano starsene tranquilli ma che a un certo punto decidono di dar di matto e mettere in gioco gli interessi e la vita per affermare la fedelta' a convinzioni scomode in una lotta coraggiosa e talvolta disperata contro il potere .
Gli antichi come vedremo si distinsero massicciamente
E tra i tanti emersero personaggi che con la loro ribellione misero un piede nella storia: Braccino osteggiando il Duca d'Atene, Giovanni difendendo armi in pugno Savonarola, Lorenzo ,emulo di Francesco Ferrucci, guerreggiando nella Romagna fiorentina per la liberta' di una Firenze morente, Manzo tramando contro il duca Alessandro, il capitano Battista combattendo contro il duca Cosimo I, Pietro l'eretico lottando per la Riforma della Chiesa romana.
L'OBLIO HA AVVOLTO LE VITE E LE AZIONI DI MOLTI CHE AVREBBERO MERITATO IL RICORDO
FORSE AD AIUTARE A DIMENTICARE I CARNESECCHI HA CONTRIBUITO UN POCO ANCHE LA MALEDIZIONE CATTOLICA SU PIETRO ,IN TEMPI IN CUI LA CHIESA ISPIRAVA PIU' PAURA CHE PIETA' E L'ACCOSTAMENTO AD UN ERETICO NON ERA PER NIENTE SALUTARE
L'INFAME CARNESECCHI !
Infatti con la condanna al rogo di Pietro il cognome Carnesecchi ha iniziato a puzzare un pochino di zolfo ………… perche'ai cattolici non e' bastato averlo arso ma volendo distruggerne anche la figura per molto tempo hanno continuato a dipingere Pietro come una specie di emanazione vile e diabolica
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……..La storia de' Governatori di Tivoli l'ho, ed è vero, che il Giberto fu uno di essi, e anche l'INFAME Carnesecchi il quale mandava le rendite de' Beneficj a Calvino, e fu fatto bruciare da San Pio V ………….
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SANTO L'ASSASSINO , INFAME L'ASSASSINATO : .....CARITA' CATTOLICA
Scheda dei Carnesecchi....Pietro di Andrea |
difficilmente questo e' un ritratto di Piero Carnesecchi , nonostante una possibile rassomiglianza
Cosi l'eresia e l'odore di zolfo che l'accompagna e' talvolta passato da Pietro a tutto il cognome
Dice bene il priorista :
.....se nonche monsigniore Veschovo a machiato eresia questa famiglia per la tanta sua perfida ostinazione che meritamente in Roma fu abruciato a tempi nostri saria in maggiore riputazione che la non è.
Questa famiglia è stata in Firenze molto honorata per la loro richezza et anchora ritiene il nome de Carnesechi per e molti casamenti che in quello luogo anno dove habitano quei di questa famiglia e per li dischordie civile che alla giornata nascievono nella cipta era potente causa di non asciendere a qualche grado rilevato pero non e manchato loro nelle ochorentie che alla giornata nascievono dessere adoperati al pari dogni altro ciptadino come fu Franciesco di Berti che fu fatto uno de V ciptadini che havessino a vendere e beni della parte guelfa accietto che la loro residenzia et la torre doltre arno allato al ponte vechio che fu lanno 1471 et se nonche monsigniore Veschovo a machiato eresia questa famiglia per la tanta sua perfida ostinazione che meritamente in Roma fu abruciato a tempi nostri saria in maggiore riputazione che la non è.
Priorista Corsi-Salviati ( Cortesia dottoressa Laura Cirri )
Rende l’idea anche la novella ottocentesca di Emma Parodi che , come altri , usa un Carnesecchi come elemento diabolico .
……………..E le nozze si prepararono infatti con molta pompa, e nella chiesa della Pieve a Bibbiena si presentò come testimone del Vicario di Poppi un bellissimo cavaliere che disse di chiamarsi messer Lando Carnesecchi, e di esser cugino dello sposo. Però, mentre il prete benediva l'anello, si verificò un fatto strano. L'immagine della Madonna che ornava l'altare si voltò dal lato opposto a quello dove stavano il Vicario e il cavaliere fiorentino, e dalla loro parte si spensero tutti i ceri.
La sposa impallidì e cadde svenuta; la madre di lei mandò un grido; il prete fuggì, e dietro a lui fuggirono tutti gli astanti. La gente urlava, si pigiava per scappar più presto, e tutti dicevano che era stato commesso un sacrilegio, che la chiesa era profanata e che ci doveva essere il Diavolo, e il Diavolo non poteva essere altri che il Vicario o il suo testimone. Questa voce era così generale, che formava quasi un coro, e giunse anche all'orecchio del padre della sposa, il quale cercava di farsi largo nella folla adunata sulla piazza per ricondurre a casa Violante, tuttavia priva di conoscenza.
- Qui non è aria per noi! - disse sottovoce il finto cavaliere al Vicario.
Questi andò per uscire, ma la folla, appena lo ebbe riconosciuto, incominciò a gridare:
- Dàlli, dàlli! Ecco il Diavolo!
In un momento tutti si chinarono a raccoglier sassi e incominciarono a bersagliar con quelli il povero Vicario. Il cavaliere, vista la mala parata, aveva ripreso la pelle di micio e sgattaiolava fra la folla, senza curarsi di chi lasciava nelle peste.
I sassi lanciati con furia, quasi a bruciapelo, avevan ferito il Vicario nella testa, nel viso, nel petto, nelle spalle, e il poveretto, sentendosi morire, stramazzò a terra.
Allora da molte parti si udì dire:
- Prepariamo il rogo, bruciamolo vivo!
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Il "Potere" ha sempre bisogno di aizzare a calpestare il corpo dei suoi nemici
Forse e' per questo che un' inspiegabile forma di "damnatio memoriae ha avvolto il nome di tanti Carnesecchi negandoli ,smarrendone la memoria ,oscurandoli : cosi per lungo tempo nessuno ha parlato di personaggi come Paolo , come Bernardo , come Francesco , come Pierantonio , come Zanobi di Francesco, come Giovanni , come Lorenzo ,come Giovan Battista , come Vincenzo , come lo stesso Pietro, come Zanobi di Bartolomeo , come tanti tanti altri
MA PIU' PROBABILMENTE E PIU'BANALMENTE quei Carnesecchi sono stati dimenticati perche'nei primi anni del settecento i Carnesecchi ricchi si sono estinti in altre famiglie che ne hanno ereditato i beni e nessuno dei Carnesecchi poveri ha potuto conservare la memoria delle tante cose fatte
I genealogisti e gli storici non avevano stimolo economico a ricordarsi di loro
I genealogisti e gli eruditi del settecento e dell'ottocento non si occupavano se non di chi poteva essergli riconoscente e i Carnesecchi rimasti avevano ben altro a cui pensare che spendere denaro in queste cose da ricchi ; quindi nessuno si e' occupato piu'di loro
Anche la loro via perse il loro nome
Infatti via via Carnesecchi oggi porta il nome di via Rondinelli
e si deve solo all'avvocato Bonaventura Carnesecchi , che ai primi del settecento fece apporre il piccolo cartiglio ( nella casa di angolo )che ancor oggi compare se vi e' un segnale della loro antica presenza
Di fatto sono stati dimenticati
Gli storici e gli eruditi , come detto, sono stati poco generosi coi Carnesecchi
Oggi possiamo sperare in una rivalutazione del ruolo avuto da questa famiglia in molti avvenimenti
La storiografia moderna pare piu' curiosa e disponibile a frugare negli angoli bui e meno propensa ad accettare gli stereotipi del passato
E' possibile allora che queste pagine siano di stimolo a qualche storico per uno studio serio su di loro che hanno avuto una buona parte nella storia di Firenze
Anche i Carnesecchi moderni non hanno per niente scherzato :
David militando nella "carboneria", Cesare , Agostino sacrificando la giovinezza alle lotte risorgimentali, Oreste per i principi anarchici ,Dante per fare la rivoluzione proletaria, Curzio per il fascismo sansepolcrista, un nutrito gruppo di partigiani per il riscatto,.......
Veramente tanti tanti Carnesecchi si sono messi in rilievo
SCHEDE.........................................................DAVID CARNESECCHI carbonaro |
In queste pagine intanto noi inizieremo a riscoprire insieme tante vicende e parleremo di tanti Carnesecchi " de' poveri et de' ricchi et de' pazzi et de' savii.........."
CON QUESTO SITO INTANTO SONO STATI RAGGIUNTI DEI PRIMI RISULTATI ABBASTANZA IMPORTANTI
Prima di entrare in argomento mi prendo il tempo di ricordare i primi frutti di questa mia ricerca : :
uuna rara fotografia della parte centrale del tabernacolo Carnesecchi di Domenico veneziano dopo il restauro italiano seguito allo strappo nel 1851
Il sito contiene nelle sue pagine alcune considerazioni nuove su Paolo di Berto di Grazino Carnesecchi che possono ( per qualche storico dell'arte ) aprire orizzonti diversi dai tradizionali sia nella committenza del trittico di San Giovenale che negli studi su Masolino
pongo l'attenzione per esempio su una cosa poco nota :
I Carnesecchi erano immatricolati all’Arte dei medici e degli speziali e ne furono sovente Consoli
A questa arte erano immatricolati anche i pittori
Da questo i contatti a cavallo della fine trecento e inizio quattrocento tra i Carnesecchi e molti pittori
Contatti che sfociavano talvolta in committenze : non trascurabile e’ ad esempio il ruolo di Paolo di Berto Carnesecchi nell’incontro tra Masaccio , Masolino e Paolo Uccello ( vedi studi dr.ssa Cecilia Frosinini e dr Hugh Hudson
Ed anche sulla presenza di Paolo in Ungheria ai tempi della committenza di Pippo Spano a Masolino
Interessante sarebbe ragionare sulla moglie di Luca Signorelli : Galizia Carnesecchi
Forse la moglòie aiuterebbe a chiarire i primi rapporti di Luca con Piero della Francesca
SCHEDE..............................................LORENZO DI ZANOBI DI SIMONE CARNESECCHI , commissario della Romagna fiorentina |
Ho riportato sul sito il testo integrale di un libro introvabile oramai come quello di Carlotta Lotti su Lorenzo Carnesecchi, che potrebbe esser utile al recupero di questa figura stimata dal Varchi
due considerazioni a margine della figura di Lorenzo
A Amore di moglie :
figlio di Lorenzo e' Zanobi , che rifaceva il nome del nonno
Al figlio il nome sara' cambiato dalla madre per onorare il marito in : Lorenzo
B Cosimo I e il figlio di Lorenzo
Il figlio di Lorenzo sara' accolto benevolmente nella corte di Cosimo I , che non avra nessun malanimo nei confronti del figlio di uno degli oppositori piu' accaniti del Duca Alessandro
Nel passato quando non esistevano anagrafi ,fotografie ,impronte digitali , ne si sospettava del DNA
Non esistevano telefoni o fax e le comunicazioni tra Stato e Stato erano pressoche' inesistenti
il cognome poteva essere molto ballerino
Anche se uno il suo cognome non aveva motivo di cambiarlo , c'era sempre il rischio che andando ad abitare in un altro luogo la gente locale te lo cambiasse a forza
Perche' in assenza di anagrafe il cognome dipendeva dalla identificazione della gente del posto
Avevi un bel chiamarti Paoli se la gente del posto diceva che tu eri quello che abitava la casa bianca divenivi un Casabianca
Carnesecchi e' pero' un cognome forte cioe' dotato di per se stesso di una forte connotazione . Colpisce l'immaginario
Difficile che venga toccato in maniera radicale
Fuori Toscana non viene praticamente concepito
fuori Toscana CARNESECCHI e' quasi inimmaginabile come cognome ( quindi mai autoctono in altre regioni )
Viene quindi sovente trasformato in CARNESECCA
Perche' CARNESECCHI resista fuori Toscana occorre che la famiglia sia forte economicamente e culturalmente
Normalmente la presenza contemporanea dei cognomi CARNESECCA e CARNESECCHI in un luogo del Sud nasconde la trasformazione Carnesecchi in Carnesecca sui rami piu' deboli
E induce a pensare in una modificazione di CARNESECCHI in CARNESECCA come avviene spesso fuori Toscana
( A Palermo attira la mia attenzione trovare i Carnesecchi e i CARNESICCA o i CARNISICCA )
Vi e' insomma quasi sempre, fuori Toscana, un tentativo di rendere CARNESECCHI piu' familiare trasformandolo in CARNESECCA
I Carnesecchi di Gioia del Colle sono sicuramente parenti coi Carnesecchi di Bari che come abbiamo visto discendono dai Carnesecchi laziali
SCHEDE....................................I CARNESECCHI IN PUGLIA , e FRANCESCO CARNESECCHI a Custozza |
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DELLA STESSA FAMIGLIA : IL MISCONOSCIUTO GIUSEPPE CARNESECCHI PADRONE DEL FAMOSO CAFFE' GRECO A ROMA
Questa ricerca contiene qualcosa che forse permettera' di uscire dallo stallo di ripetere le stesse cose da piu' di cento anni
SCHEDE................Mario e Puglia; Serafino e Giuseppe e Agostino CAFFE' GRECO; Francesco Antonio artista e mercante romano XIX secolo |
La nostra conoscenza del passato ancor oggi e' spesso errata : un falso simulacro di conoscenza . Una volta stabilizzatassi nell'errore e' poi difficile correggerla
Per quanto riguarda il Carnesecchi ( Giuseppe ) il Pascarella non ha raccontato le cose come sono andate
Cosi nessuno di chi ha scritto dopo ( tra gli Italiani ) su questo storico caffe' da alcun merito a questo Carnesecchi che appare come una figura oscura di pura transizione
Invece ha quasi sicuramente il merito di aver iniziato quella raccolta di opere d'arte a cui il caffe' deve buona parte parte della sua fama
Nella letteratura tedesca si legge infatti che nel 1805 e' questo Carnesecchi ad acquistare da Joseph Anton Koch un “Paesaggio eroico con arcobaleno”
Racconta Pascarella: ...................cosi tutti noi possiamo andare orgogliosi di sapere che il caffe' Greco fu messo al mondo da un greco , il quale a quanto si legge nelle pagine di un vecchio registro della parrocchia di san Lorenzo in Lucina, si chiamava Nicola della Maddalena
L'infanzia del caffe' non fu troppo lieta , e il suo babbo dopo averlo tenuto parecchi anni , ricavandone non grandi utili , lo cedette a un tal Carnesecchi ,il quale, anche lui , dopo averci speso molto e guadagnato poco, lo diede ad un certo Salvioni
Lo storico deve fare attenzione alle incongruenze del racconto
Francesco figlio del fratello di Giuseppe
FRANCESCO CARNESECCHI (1796-7---1872 )GRANDE MERCANTE D'ARTE E INCISORE FAMOSO DI CAMMEI
SCHEDE.....................CARNESECCHI VULGO COPPINI una famiglia per il ballo |
I CARNESECCHI COPPINI UNA FAMOSA FAMIGLIA DI ARTISTI CONOSCIUTA COL COGNOME D'ARTE COPPINI
Carnesecchi vulgo Coppini : una famiglia oltre 150 anni sulle scene dei grandi teatri
Cesare Carnesecchi Coppini coreografo e maestro della scuola di ballo della "Scala" di Milano
1964 : Nanda Vigo desiner bisnipote di Cesare
Achille Carnesecchi Coppini,coreografo e maestro di ballo , Amina Borri, Argia loro figlia
SCHEDE.............................................CURZIO CARNESECCHI dissidentismo fascista |
CURZIO CARNESECCHI NEI FASCI DI COMBATTIMENTO CON MUSSOLINI E POI NELLA DISSIDENZA FASCISTA
Le notizie su Curzio Carnesecchi possono essere utili ad arricchire il discorso sulla dissidenza interna nel partito fascista
Socialista salito ai vertici del movimento negli anni della presa del potere , soccombe negli sviluppi reazionari che cerca di contrastare
SCHEDE.......................................................................................................DANTE CARNESECCHI |
Il romanzo di MARIA SCARFI CIRONE per le edizioni CAPPELLO sull'anarchico resuscitato dall'oblio : Dante Carnesecchi
L'ODORE SELVAGGIO DELLA NOTTE
Un uomo , un anarchico , che ha partecipato al biennio rosso spezzino e probabilmente alle lotte sociali nel Colorado
Tra quella nidiata d'aquilotti libertari che dai colli arcolani , dominanti a mezzogiorno la conca azzurra del golfo di Spezia e a tramontana la vallata del Magra , spiccavano il volo verso tanti quotidiani ardimenti , si distingueva sopratutti Dante Carnesecchi...........
la documentazione storica citata nel libro e' infatti ricavata dalla pagina su Dante Carnesecchi in questo sito
Il romanzo utilizza infatti del tutto la mia ricerca colmandone i vuoti con elementi romanzeschi frutto della creativita' di Maria Scarfi Cirone
Dante e' un anarchico individualista spezzino assassinato a 29 anni dopo aver speso la sua vita nella lotta dei deboli contro i forti
08 giugno 1920 al Prefetto di Genova
I disordini teste' avvenuti a Sarzana e Spezia vanno tenuti ben distinti avendo essi origine e fisionomia ben diversa : i primi ebbero un fondo prevalentemente economico con infiltrazione anarcoide e teppistica : i secondi non furono che l'esecuzione di un progetto anarchico rivoluzionario a sua volta conseguenza e continuazione di altri precedenti tentativi riusciti vani pel mancato verificarsi di circostanze indispensabili alla loro attuazione…………………….
"Senza l'intervento e la condotta ammirevole del carabiniere Carmana il tentativo criminoso avrebbe avuto ben diverso risultato I rivoltosi procedevano in silenzio sarebbero riusciti ad occupare la polveriera ove si contenevano ingenti quantita' di esplosivi con quale pericolo e' facile immaginare. Il carabiniere va premiato con un'alta ricompensa al valore…….
Sono sicuramente il primo ad aver posto in luce la piccola differenza tra lo stemma di quando i Fiorentini si denominavano Duranti con quello di quando divennero Carnesecchi
ALCUNE NOTAZIONI SULLA NASCITA DEL COGNOME MODERNO ED UN PICCOLO MANUALE DI GENEALOGIA,STORIA DI FAMIGLIA, ARALDICA
MANUALE DI GENEALOGIA ...............................................MANUALE DI GENEALOGIA GRATUITO
Le genealogie presentate sono sicuramente piu' affidabili ( un grazie particolare al dr Angelo Gravano ) di quelle degli scarni alberini della raccolta Sebregondi dell'Archivio di Stato fiorentino e sono quindi un riferimento piu' attendibile per chi si occupi di storia di Firenze
Infine e' la PRIMA VOLTA che qualcuno ( cioe' io ) tenta di scrivere UNA STORIA ORGANIZZATA DEI CARNESECCHI , tutto cio' che esisteva fino ad oggi erano alcune scarse notizuole sui Carnesecchi fiorentini ( i piu' noti ) e comunque notizie incapaci di offrire una visione di insieme e ancora piu' scarse le notizie sui Carnesecchi di Prato , di Badi , di San Gimignano , .........
Il padre GIUSEPPE MARIA MECATTI nella sua " Storia genealogica della nobilta' e cittadinanza di Firenze " ( Napoli 1754 ) riporta da pagina 5 a pagina 111 alcune notizie storiche sulle famiglie fiorentine prese dal Mariani
a pagina 40-41 scrive :
Carnesecchi : Sono molto antichi , e si dissero gia' dei Duranti . Hanno avuto 49 Priori , 11 Gonfalonieri , ed 8 senatori ; oltre ad un Cavaliere di Malta , ed alcuni Cavalieri di San Stefano . Per loro chiamasi il Canto de' Carnesecchi dal Centauro , ove era la casa di Francesco Maria , il quale non e' molto ch'e' passato all'altra vita senza successione .
Poco di piu’ si potrebbe raccogliere da altri autori , e con moltissimi errori nei legami genealogici
Dobbiamo osservare che non esisteva prima di questa ricerca alcuno studio genealogico attendibile sui Carnesecchi di Firenze ( un grazie particolare su questa materia deve andare al dr Angelo Gravano Bardelli )
Le poche righe scritte sono abbastanza inesatte , e cosi pure i riferimenti ai legami genealogici tra i vari personaggi ( gli errori pero' come vedremo sono assai facili per l'utilizzo di un numero limitatissimo di nomi nei vari rami )
Nel settecento--ottocento--novecento :
PASSERINI
I Carnesecchi sono originarj da S. Piero a Cascia nel Valdarno superiore. Il loro vero cognome fu Grazzini, e talvolta ancora si dissero Duranti, da un simil nome spesso usato dagli individui della famiglia. Erano osti; e dal vendere appunto la carne secca venne ad essi il cognome sotto il quale furono conosciuti sotto il governo repubblicano. Durante di Ricovero fu il primo Priore di questa casa nel 1297, e Andrea di Paolo ne fu il quadragesimo nono nel 1530. Per undici volte pervenne in questa casa la suprema carica del Comune, cioè il Gonfalonierato di Giustizia. Uscirono dai Carnesecchi varj uomini segnalati, tra i quali noto i seguenti. Paolo di Berlo fu Commissario di Pisa nel 1407 e Ambasciatore a Bologna nel 1417; e Bernardo di Cristofano fu nel 1451 deputato ad accompagnare Federigo III Imperatore nel suo passaggio per il territorio della Repubblica.
Ai tempi dell'assedio era la famiglia in discordia, mentre parte teneva pei Medici e parte pugnava a difesa della libertà. Tra i Medicei figurò Andrea di Paolo il quale rimase carcerato per tutto il tempo dell' assedio, e dopo la resa fu arruoto alla balìa che riformò lo Stato, ed eletto Senatore nel 1532. Arruoto a quella balìa fu pure Bernardo suo figlio, quegli che, accettissimo a Leone X, fu da lui fatto Cavaliere di S. Pietro e Conte Palatino, e che fu in seguito eletto senatore nel 1546. Zanobi di Francesco fu pieno di zelo per la causa della Repubblica, ma non seppe adattarsi ai tempi ed ebbe anco mano a riformare il Governo. Non così Lorenzo suo figlio, il quale, mandato alla difesa di Castrocaro, vi si diportò con tale valore da costringere gl'Imperiali a levare l'assedio da Castiglione e da Marradi. Assediato a sua volta in Castrocaro da Lionello da Carpi, vi si difese con accanimento, ma dovè cedere alle preponderanti forze del suo nemico. Dopo l'assedio fu confinato, e gettatosi tra i fuorusciti fu dichiarato ribelle. Figurò molto tra questi esuli infelici, e fu uno di coloro nei quali più confidavano. Berto fu uno dei Commissari delle milizie, e dopo la capitolazione fu mandato a confine. Giovanbatista di Gherardo corse nel 1554 alla difesa della libertà di Siena, e da Cosimo I fu condannato nel capo e nella confisca. Passato a militare in Francia, fu ucciso in una battaglia contro gli Ugonotti nel 1569. È famoso Piero Carnesecchi, protonotario apostolico, uomo distinto per letteratura ed amico di Cosimo I. Essendosi imbevuto delle opinioni dei Luterani, andava altamente predicandole, talché viveva in gravi disturbi colla inquisizione e solo sicuro perchè sempre ai fianchi del Duca. Quando il Medici si maneggiò presso Pio V per aver titolo Granducale, uno dei patti impostigli dal Pontefice si fu la consegna del Carnesecchi. Cosimo I lo fece immediatamente arrestare e condurre a Roma nelle carceri della Inquisizione. Là fu processato; e il 10 Agosto 1562 gli fu recisa la testa e quindi abbruciato il cadavere. Otto senatori tolsero i Medici dai Carnesecchi, i quali rimasero estinti il 23 Gennajo 1756 alla morte di Ridolfo di Franceco. Usarono per arme in campo azzurro un riposo di lancia o rocco dorato, con tre bando, parimente d' oro, ritirate nel capo. Dalle loro case prese nome uno dei punti più segnalati della città.
ANONIMO
La famiglia CARNESECCHI una delle piu’ rinomate di Firenze sí disse dei DURANTI prima che si facesse ascrivere alla Cittadinanza Fiorentina. I Carneseccbi dovíziosa e splendida Stirpe occuparono cinquante volte il Seggio dei Priori di Liberta dal 1319 al 1530. nel qual periodo di tempo da questa famiglia sortirono undici Gonfalonieri. All'epoca dell'Assedio Lorenzo Carnesecchi era Commissario di Castrocaro in Romagna. Molesto’ le genti Imperiali al punto che le costrinse a levare l'assedio da Castiglione e da Marradi. Alla fine ai rinchiuse in Castrocaro difendendosi con sommo valore dagli assalti di Leonello da Carpí Presidente di Romagna.
Viveva nello stesso tempo appresso Clemente VII suo fratello Pietro Carnesecchi infetto dalle eresie di Lutero, sebbene fosse Segretario del Papa. Divenne in seguito molto affetto a Cosimo I ; ma un giorno nel tempo che era a mensa seco lui il Granduca ricevè una lettera di Pio V che gli chiedeva il Carnesecchi. Cosimo dalla sua mensa lo fece subito tradurre nelle carceri dell'lnquisizione, da dove traspórtato in Roma, vi fu bruciato vivo li 10 Agosto 1561.
L' Arme dei Carnesecchi si ravvisa in una Banda in traverso sghembo in celeste Campo e di sotto un Giglio d'oro.
Uno dei punti piu’ frequentati délla citta di Firenze e’ quello dove sboccano le víe dei Rondinelli, de' Cerrétani, dei Panzani e dei Bancbi chíamato il CANTO DEI CARNESECCHI. perche quivi aveva i suoi casamenti questa illustre famiglia. Alcuni di essa si dissero dei RICOVERI e dei GRASSINI.
TABARRINI
Di Matteo viene la Famiglia Carnesecchi, di Grazino Famiglia Grazini, di Durante Famiglia Duranti. Consorterie e Famiglia nobilissime divenute fiorentine e potenti in tempo di Repubblica.
CANTINI
Ne sbaglia anche lo stemma
Antichissima Famiglia del Sesto di S. Pancrazio è quella dei Carnesecchi " la quale nel principio del Secolo XIII. godeva del Supremo Magistrato del Consoli; seguitò nelle Fazioni della Città dei Guelfi , e Ghibellini quella dei Guelfi, e però non fu esclusa anche nei tempi del Governo Democratico dal godimento di tutte le pubbliche onorificenze . Quarantanove volte godè il Priorato, e XI. il Gonfalonierato di Giustizia: II primo che risedesse dei Priori fu Durante di Ricovero nel 1297. ed il primo, che ottenesse il Gonfalonierato fu Berto di Grassino di Durante nel 1358. Anche nei tempi del Principato goderono i Camesecchi dei primi onori , e otto volte il Senatorato . Andrea di Paolo che fu dei Priori in tempo di Repubblica fu eletto Senatore Fiorentino nel 1523. Bernardo d'Andrea di Bernardo, che similmente godè nei tempi della Repubblica del sommo Magistrato dei Priori , fu eletto Senator Fiorentino nel 1540 e coprì anche le cariche di Vicario di Pescia , e di Commissario di Pistoia . Bartolommeo di Zanobi di Francesco fu eletto Senator Fiorentino nel 1559. Pier Francesco d' Andrea di Bernardo fu eletto Senatore nel 1571. Cristofano del Senatore Pier Francesco che fu Commissario di Cortona , di Volterra " d' Arezzo , e di Pisa , e Provvidotore dell' Arte dei Mercatanti fu eletto Senator Fiorentino nel 1586. Raffaello di Lionardo fu eletto Senatore nel 1615. Antonio di Paolo d' Antonio che coprì la Carica di Soprassindaco dei Nove della Giurisdizione" e che acquistò la Baronia di Grottarossa fu creato Senator Fiorentino nel 1622. Francesco di Giovanni di Zanobi che fu Commissario d' Arezzo, e di Pistoia , fu promosso al Senato nel 1663.
Degno di memoria fra i diversi illustri Soggetti di questa Famiglia, è il Sacerdote Piero figlio del suddetto Senat. Andrea di Paolo . Egli si applicò da Giovinetto allo Studio delle Scienze, e divenne un celebre Letterato dei suoi tempi; Abbracciato lo Stato Ecclesiastico ottenne in Commenda l’ Abbazzia di S. Pietro d' Ebuli nella Diocesi di Salerno , e quella di S. Maria di Gavello nella Diogesi d'Adria. Fu Protonotario Apostolico, fu Governatore di Tivoli, e Castellano di quella Fortezza. Servì in qualità di primo Segretario Papa Clemente VII. ed ebbe l'onore di esser suo Familiare, e continuo Commensale.Ottenne nel 1533. un Canonicato nella Metropolitana Fiorentina, e nel 1534.assunto Paolo III. al Pontificato lo dichiarò Segretario del numero dei Partecipanti. Terminò la sua vita questa illustre Ecclesiastico nel 1567.
SEBREGONDI
Il Sebregondi traccia pochi scarni alberini
CAROCCI
Stefano Borsi che scrive negli anni 90 ( quindi oggi) su Masaccio ci dice : ……già da generazioni una famiglia di mercanti di carne salata aveva assunto il cognome di Carnesecchi .
Che fa pensare che i Carnesecchi nel quattrocento fossero ancora mercanti di carne salata . Definire pero' i Carnesecchi nel quattrocecento commercianti di carne salata e’ estremamente riduttivo ( mentre lo erano sicuramente nel duecento ).
I tre fratelli figli del Gonfaloniere di Giustizia Berto di Grazino ( che per primi cominceranno ad essere individuati come Carnesecchi ) erano tutto meno che commercianti di carne salata : i loro traffici avevano respiro internazionale ed arrivavano in Ungheria ed in Lituania . Bernardo figlio di Cristofano era nel 1427 uno degli uomini piu’ ricchi di Firenze e le sue galere s’inoltravano nei porti dell’Atlantico e del Mare del Nord
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La storia della Toscana e di Firenze in particolare e' storia abbastanza moderna di industria e di commercio
Circondata da un mondo poco piu' che feudale l'Italia centro-nord rappresenta un mondo culturalmente avanzato ma fragile di fronte alla barbarie di un mondo ancora antico e ad una religione che si avviava a diventare soccobente di fronte alle Monarchie che avevano preso il posto dell'Impero
La debolezza militare e l'incapacita' di coesione tra i piccoli Stati italiani li mettevano alla merce' delle nazioni guerrafondaie vicine (Francia e Spagna )
I secoli XIV XV e in parte XVI videro sopravvivere questa mentalita'
I secoli XVII XVIII videro prevalere una mentalita' nobiliare in Italia indolente , e una mentalita' religiosa controriformista che appiativa ogni anelito ideale
Un anonimo imbecille ha scritto su Wikipedia del debito che l'Italia avrebbe verso la nobilta' per i tanti palazzi od opere d'arte
E' meglio che come imbecille continui ad essere anonimo
In realta' i secoli XVII E XVIII sono i secoli piu' bui della nostra storia
E le vicende familiari decrivono questo impoverimento delle industrie e dei commerci e la vita miserima di buona parte della popolazione italiana . Con accumulo di richezze nelle tasche di pochi
E con un evidente arretramento ad una fase prettamente agricola dell'economia, mentre l' Europa protestante si avviava a prendere il sopravvento commerciale
C’e' nella bellissima Firenze nel quadrivio di vie composto da via dei Cerretani,via Rondinelli (gia' via Carnesecchi), via dei Banchi, Via Panzani un angolo, un cantone, o meglio un canto che in altri tempi si chiamava ed ancora si chiama : il canto ai (dei) Carnesecchi ……..…………………………………..
Siamo vicino alla chiesa di Santa Maria Maggiore , quindi nel popolo di Santa Maria maggiore . Quello che fu il Sesto di porta Duomo e poi il quartiere di San Giovanni gonfalone Drago
Zona di taverne . In queste zone, dove probabilmente ebbero inizialmentedelle attivita' , si posero definitivamente i Carnesecchi fiorentini
Seppellirono per molto tempo in Santa Maria Maggiore . Poi ogni ramo prese la sua strada e la famiglia si sparse per la citta'
ma inizialmente e per molti secoli le case intorno al cantone furono di proprieta' di Carnesecchi per cui da questa famiglia esso prese nome cosi come la via ( che solo nell'ottocento divenne via dei Rondinelli )
KupferstichKabinet di Berlino : veduta di Firenze detta "della catena" attribuita a Stefano Rosselli e datata 1472 ( ? )
( chissa' perche' ora questa e' via Rondinelli , visto che qui erano le case dei Carnesecchi e non dei Rondinelli ? ....misteri dei toponomasti.....perche' ricordare i Rondinelli in un luogo non loro a scapito dei Carnesecchi ? )
da Wikimapia
Le case dei Carnesecchi si concentravano nel popolo di Santa Maria Maggiore gia' dal trecento , tra le case si apriva uno slargo che col tempo prese il nome dalla famiglia :il canto dei Carnesecchi
La chasa della Vergine Maria
La targa inizialmente e' stata fatta mettere da Buonaventura Carnesecchi (solerte custode delle tradizioni familiari ) per ricordare la memoria dei suoi antenati allorche' la collocazione della statua del Centauro del Giambologna stava modificando il nome del Canto : da Canto dei Carnesecchi a Canto al Centauro
IL CANTO DEI CARNESECCHI DIVENTA IL CANTO AL CENTAURO
Intorno all'anno 1600 (la statua fu scolpita tra il 1594 e il 1600 ) venne collocata per ordine del Granduca nel canto dei Carnesecchi una statua del Giambologna : Ercole e il centauro Nesso
Tale statua sara' poi tolta e subira' una serie di spostamenti a meta' ottocento
Nearby is Giambologna's less celebrated marble sculpture Hercules beating the Centaur Nessus (1599) and placed here in 1841 from the Canto de' Carnesecchi. It was sculpted from one solid block of white marble with the help of Pietro Francavilla
Opere di Filippo Baldinucci: Notizie de' professori del disegno da ..., Volume 8
Trovasi nell'altra volta notato libro delle memorie e ricordi del 1594 del Provveditore delle fortezze il Capitano Gio. Battista Cresci , come essendo un giorno il Granduca andato a suo diporto alle stanze di Gio. Bologna a Pinti ed anche per vedere un bel crocifisso di bronzo fatto da lui medesimo , che poi quell'Altezza dono' al Duca di Baviera , risolve che si facesse un Ercole in atto di ammazzare il Centauro; e nel tempo stesso comandò, che fosse spedito Mess. Jacopo Piccardi a Carrara per negoziare il prezzo d’ un marmo d’ altezza di sopra cinque braccia , che dovesse servire al nostro Artefice per formarvi essa statua. Il tutto fu dal Piccardi eseguito con ispesa di dugento ducati nel marmo condotto a marina , 50. per farlo bozzare al modo degli scarpellini, e di cento dieci per condurlo in Firenze. Applicatosi Gio. Bologna di gran proposito al lavoro della bellissima statua, coll' ajuto del Francavilla , come diremo a suo luogo, diedela finita, e fuori di stanza agli 19. di Novembre 1599. Qualche tempo vi volle per l' aggiustamento delle macchine, sicchè non prima, che il di 8. del mese d’ Aprile dell’ anno 1600. fu collocata sopra la sua base in sul canto, che già nell' antico tempo diceasi il canto di Panzano, e poi dissesi , e dicesi fino a’ di nostri il canto de’ Carnesecclii , e non il canto del Centauro, come ha scritto un moderno, ingannato in ciò dall’aver sentito dirsi talvolta, la dal Centauro; o presso al Centauro; conciossiecosachè l’esser le case di quelle contrade in sul canto de’Carnesecchi, non tolga loro anche l’ essere , e il potersi dire vicine al Centauro , non già che perciò dir si debbano sul canto al Centauro , ma bensì de’ Carnesecchi. Questa per certo fu una delle più maestrevoli opere, che formasse mai lo ‘scarpello di Gio. Bologna; ed io risponderei a chi scrisse per sentenza di non so qual maestro di scherma, che se quell’Ercole scaricasse il colpo, non sarebbe a tiro di colpire il Centauro; che se bene si considera , conoscerassi chiaramente , che l’Ercole non istà in atto di percuotere il Centauro, ma di ‘ritirare il braccio per metterlo a tiro del colpo; ‘se poi tale mia risposta non piacesse, seguiterei a dire, che forse Gio. Bologna di ciò s’avvide ancoresso, ma tornando a maraviglia bene quelfattitudine nel suo modello , per questo fece poi la statua di marmo, cioè per assicurarsi, che ella non avesse mai con sua vergogna a scaricar quel colpo a voto, e cosi non avesse a dar materia, che altri s’avesse a far beffe di lui.
Opere di Filippo Baldinucci: Notizie de' professori del disegno da ..., Volume 8
Il canto comincera' da allora a prendere anche il nome di "Canto al Centauro"
SCHEDE....Canto ai Carnesecchi o Canto al Centauro cosi chiamato dall'omonima statua del Giambologna che ivi era collocata |
L'avvocato Buonaventura Carnesecchi perche' il luogo continuasse a conservare la memoria dei Carnesecchi fece apporre una lapide nel 1687
la targa che appare oggi
Era giusto ricordare il nome dei Carnesecchi infatti il canto aveva questo nome perche' li tutto intorno a partire almeno dal trecento sorgevano le case dei Carnesecchi fiorentini .
Nel 1427 questo era il quartiere di San Giovanni ,Gonfalone del Drago ,popolo di Santa Maria Maggiore .Precedentemente era stato il Sesto di Porta Duomo
estratto da una pianta ricavata dai dati del catasto 1427 ( opera di Guido Carocci ) : in azzurro le case dei Carnesecchi
PIANTA DEL CAROCCI CATASTO 1427
Cosi poiche' questo sito e' immaginato anche come luogo di incontro per qualunque Carnesecchi voglia dare il suo contributo alla sua costruzione ho deciso di chiamarlo :
" Al canto ai Carnesecchi "
Ci sono tante cose in queste pagine La vita contiene di tutto : bene e male , gioia e sofferenza , buone e cattive azioni , grandi azioni ed azioni meschine , c'e' odio e c'e' amore. Nella vita infatti c'e' gente savia e gente pazza , gente ricca e gente povera , gente coraggiosa e gente timida , gente cauta e gente incauta............ E cosi scorrono in queste pagine mercanti , banchieri , contadini , rivoluzionari , eretici , anarchici , carabinieri , guerrieri eroici ,assassini , religiosi , missionari , gente particolare e gente comune ,...... La parte del leone la fanno le storie dei Carnesecchi fiorentini : sono loro ad attirare l'attenzione C'e' un aria particolare a far da trama alla nascita e all'accrescersi di questa famiglia : il lavoro , gli affari e il commercio C'e' poi la presenza dei Carnesecchi in molti momenti fondamentali della vita politica fiorentina C'e' la vicenda della cappella di Paolo di Berto Carnesecchi e dei rapporti di Paolo con Masaccio , Masolino e Paolo Uccello C'e' Bernardo di Cristofano Carnesecchi e le sue galere , che all'inizio del quattrocento partivano da Pisa e toccavano tutti i porti del Mediterraneo cariche di mercanzie C'e' la banca Carnesecchi-Strozzi e compagni ( Bartolomeo di Zanobi Carnesecchi e Zanobi di Bartolomeo Carnesecchi ), una delle maggiori banche europee alla fine del XVI secolo Ci sono tante cose dimenticate in queste pagine , perche' dimenticare e' assai piu' facile che ricordare Ci sono tante piccole scoperte……, tanti chiarimenti,........ Ci sono i Carnesecchi di Prato con le loro vicende del tutto particolari I Carnesecchi di Badi ed i Carnesecchi della Valdelsa con umili storie ancora tutte da scoprire I Carnesecchi di Ceprano tra cui giganteggiano le figure di Agostino Carnesecchi e del tenente colonnello dei carabinieri Giovanni Carnesecchi Poi ci sono storie di altre famiglie Le storie narrate da Roberto Segnini , Giulia Grazi , Duccio Baldassini ,.............. E Piccardi ha aggiunto del suo con le particolarissime vicissitudini della sua famiglia ed in particolare del copista quattrocentesco Francesco di Paolo Piccardi . Abbiate la pazienza di sfogliarle………… |
Tra coloro che portarono o portano il cognome Carnesecchi quelli piu'celebri sono gli antichi Carnesecchi di Firenze .
E' evidente che a loro saranno dedicate la maggior parte di pagine di questo sito
Pur esistendo una mole notevole di documenti sui Carnesecchi fiorentini e pur avendo svolto questa famiglia un ruolo importante nella storia di Firenze non esiste alcuno studio su di essa. Un destino pero' praticamente normale perche' condiviso con la gran parte delle altre famiglie fiorentine
Infatti gli studi sulle famiglie di Firenze strutturati con intento scientifico e non aneddotico sono ancora molto scarsi.
A ben vedere la cosa e' in realta' , come detto , strana perche' la ricostruzione di molte vicende familiari potrebbero aiutare a chiarire molti punti oscuri della storia di una citta' nel periodo comunale. La storia comunale fiorentina e' cosi ricca e cosi ampia , cosi legata ad equilibri instabili. Le fortune e le disgrazie oppure la crescita o la decadenza sociale ed economica di una famiglia spesso sono correlate alle vicende storiche e quindi possono aiutarne la comprensione
Molta parte della storia non puo' prescindere dagli interessi economici di certe classi ; la storia e' spesso se non sempre determinata dalle pulsioni del portafoglio
Alla caduta della repubblica fiorentina il mercante giudica inutile e dannosa ai traffici la resistenza e giudica l'eroismo di quei giorni una follia commerciale e fa pendere le sorti dell'opinione pubblica in una certa direzione. ....Cosi e' una certa oligarchia legata a precisi interessi economici e commerciali che puo' determinare gli avvenimenti storici, la guerra e la pace suscitate a difesa dei propri interessi privati
La storiografia oggi e' molto piu' sensibile alle carte private ma gli studi sono ancora in grave ritardo.
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Citando :
La lotta per ottenere privilegi e immunità per sgravi fiscali e dispense giudiziarie investiva ad ogni livello la vita fiorentina. La politica è sempre una combinazione tra interessi pubblici e privati, che nella Firenze rinascimentale sono due dimensioni strettamente connesse e intrecciate. Risultato, almeno in parte, degli stretti rapporti esistenti all'interno dell'esiguo gruppo oligarchico al potere, dove ogni membro conosceva il proprio collega ed era informato della sua posizione economico-sociale' dei suoi amici e nemici, della sua forza o debolezza. Accentuavano il carattere personalistico della politica la presenza illegittima in quella sfera dei legami di fedeltà a singoli individui e famiglie. I contrasti politici presero a Firenze varie forme: dispute su problemi economici, lotte di potere tra famiglie e gruppi sociali, contrasti ideologici, come il Guelfismo e le eresie religiose. Ogni scontro si presentava, però, con un carattere personalistico. Dietro ogni controversia pubblica stavano rancori e animosità privati, offese reali o immaginarie, interessi particolari da scalzare o da difendere. Dietro ogni sforzo per riformare o abbattere il regime si nascondevano gli stessi motivi personalistici.
L'attacco più diretto al regime veniva da quei gruppi che erano esclusi dagli uffici e le cui maggiori speranze di poter riconquistare le posizioni politiche perdute riposavano nel fomentare la ribellione.
................................................................................................ da Gene A. Brucker "Renaissance Florence"
Citando :
Si pensi solo a quanta parte ebbero i Gianfigliazzi nell'annessione del Delfinato al Regno di Francia nel 1343 e quanta il mercante fiorentino , Scaglia Tifi , tesoriere dei conti di Montbeliard , nell'annessione alla Francia della Borgogna (vedi Armando Sapori "Compagnie e mercanti di Firenze antica " )
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come scriveva Carlo Carnesecchi ,archivista ( ASFi) e prezioso raccoglitore di documenti , in una relazione alla "Colombaria" il 27 maggio 1888 : ......
Quindi e' piu' che evidente come ogni famiglia fiorentina ,dalla piu' politicamente importante alla meno politicamente importante ,da quella investita delle cariche di governo a quella esclusa , con le sue vicende contribuisca a comprendere meglio la storia di Firenze
Proprio nell'ottica di maggiori termini di confronto ho quindi offerto ospitalita' nel sito alle vicende di altre famiglie fiorentine
Ho cercato d'inserire nel sito notizie d'interesse piu' generale , di consigliare libri e documenti che comunque servissero ad altri per compiere un simile studio sulla loro famiglia , di aggiungere elenchi di faticoso o difficile reperimento , di fare alcune considerazioni su alcuni avvenimenti ed intendo incrementare questo spazio , possibilmente con l'aiuto di amici come il dr Paolo Piccardi ( che nell'Archivio di stato di Firenze si trova come un topo nel formaggio ) dell'efficentissimo Angelo Roberto Segnini , dei miei appassionati "cugini" Ilio e Giovanni e del generoso Stefano Mari , nonche' della competente Giulia Grazi proprio questa parte cioe' l'inserimento di informazioni che agevolino altre ricerche su altre famiglie
Il sito e' ovviamente aperto alla collaborazione di questi amici ma anche di chiunque altro si senta di condividerne lo spirito
Le altre famiglie fiorentine a cui ( per ora ) e' specificatamente dedicata una o piu' pagine del sito sono :
I Piccardi di Firenze ( Paolo Piccardi )
I Mari di Toscana ( Stefano Mari )
I Segnini di Firenze ( Angelo Roberto Segnini )
I Cavalloni di Firenze ( conte Massimo Angelo Cavalloni )
Gli Scarfi' di Firenze (Maria Scarfi' Cirone e Pino Cirone ) la pagina comprende l'albero genealogico
Gli Anselmi
I Grazi
Gli straordinari Tanini
Ho poi di suddividere la storia fiorentina degli anni che vanno dal 1282 al 1532 in periodi ed ho cercato mettere in evidenza quali famiglie partecipassero al governo della citta' perche ritengo che un analisi di questo tipo abbia significato
contatti : pierluigi18faber@libero.it
Fatte tutte queste premesse eccoci finalmente ad entrare :
AL CANTO AI CARNESECCHI
Come detto a Firenze c'e' un angolo di via ( un cantone ) che era chiamato " il canto ai Carnesecchi "
e qui , come detto , spero di incontrare altri Carnesecchi che vogliano aiutarmi a costruire la storia di tutti noi
Io credo che i vostri figli prima o poi ve ne saranno grati se lascerete qui una pagina sulla vostra storia quindi aspetto che vi facciate vivi e partecipiate anche voi alla costruzione di questo racconto
Il nome e il cognome sono uno strumento
Uno strumento con cui un certo individuo viene identificato nel gruppo , un mezzo con cui biunivocamente gli altri identificano e l'individuo si sente identificato.
Quanto piu' complesse sono le relazioni sociali quanto piu' e' necessaria un identificazione molto precisa che eviti per quanto possibile omonimie
Quanto piu' e' vasto il gruppo quanto piu' il sistema di identificazione deve essere sofisticato per evitare appunto il rischio di omonimie.
I Romani avevano un sistema complesso con nomen , cognomen , gens
Il sistema di identificazione toscano prevedeva l'uso di un nome insieme col nome del padre ( patronimico ) talvolta veniva aggiunto il nome del nonno e se ancora non bastava si aggiungeva il luogo di provenienza se la persona veniva da fuori oppure il mestiere che faceva , od anche un soprannome ( vocatus , vulgo )
In area fiorentina i primi cognomi appaiono per lo piu' solo intorno al 1150 ( non considero ovviamente le dinastie feudali ) sono prevalentemente derivati dal nome del padre ( patronimici )………………dalla localita'di provenienza , ……………..dal mestiere………………….da caratteristiche fisiche ………….da altre caratteristiche.
Normalmente ad iniziare un cognome e' un uomo che nel bene o nel male si distingue per cui e' facile dire i figli di tizio , i nipoti di tizio
Ed e' evidente che non siamo noi a darci un cognome ma sono gli altri a darcelo , noi assecondiamo
Talvolta , prima del concilio di Trento , cambiando di luogo o col tempo si passava da un cognome ad un altro e rami di una stessa famiglia finivano per differenziarsi
Il cognome nel XII secolo inizia ad avere l'utilita' di permettere l'acquisizione di beni .
Il notaio attesta l'acquisto di proprieta' a individui che devono essere ben identificati per poter in futuro vantare i diritti derivanti dall'atto.
Il successivo sviluppo demografico e il concetrarsi della ricchezza nelle mani della classe mercantile e produttiva emergente rende necessario il cognome per sempre piu persone permettendo loro di identificarsi anche come proprietari
Nel catasto del 1427 il 36 % dei fiorentini dichiara un cognome
A rendere piu' facile l'identificazione era l'utilizzo oltre che del nome e del cognome ,anche del nome del padre , e del nome del nonno
Anche perche' l'utilizzo quasi monotono di un gruppo assai ristretto di nomi rendeva all'interno della stessa famiglia le omonimie frequentissime
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RICERCA GENEALOGICA
Oggi se vogliamo sapere qualcosa dei nostri piu' immediati antenati ci basta passare all'ufficio anagrafe e risalire con un po di fatica fino alla meta' del 1800.
In Toscana troviamo per di piu' un censimento del 1841 e i censimenti napoleonici che possono portarci agli inizi del 1800
La vera anagrafe e' comunque quella ecclesiastica
A partire dal concilio di Trento venne posto l'obbligo ai parroci di tenere tutta una serie di documenti per una maggior conoscenza dei parrocchiani . Tra questi i libri dei battesimi , i libri delle morti , gli stati delle anime .
In Toscana i dettami furono recepiti da luogo a luogo in tempi diversi cosi si trovano i libri in un arco di tempo che va dal 1560 al 1600
Purtroppo l'incuria dell'uomo non sempre ha permesso la conservazione di questa immensa raccolta di dati e talvolta si deve mettere in conto che qualche registro sia andato perduto
In molti luoghi della toscana i registri di battesimo iniziano ben prima del 1560 ad esempio nel caso di Firenze i battesimi sono registrati a partire dal 1450
Esistono poi atti fiscali , censimenti , atti notarili , …………………….che permettono talvolta , in fortunatissime circostanze , di arretrare fino addirittura a prima dell'anno mille
Il periodo antecedente al 1600 purtroppo e' talvolta avvolto da un cono d'ombra perche' e' il periodo in cui vengono a mancare i registri di battesimo e bisogna far affidamento solo su atti testamentari ,atti di compravendita , documenti fiscali non sempre presenti o facilmente rintracciabili
A parte certe situazioni estreme sembrerebbe che una ricerca genealogica sia la cosa piu' facile del mondo visto la mole di documenti a disposizione e cio' di cui sembra si abbia bisogno sia solo una dose massiccia di pazienza.
In realta' non e' cosi
La ricerca genealogica si muove a ritroso passa dal figlio al padre
I nostri antenati si spostavano frequentemente da un luogo all'altro e non sempre e' facile seguire i loro spostamenti cosi spesso i figli non sono battezzati nello stesso luogo del padre .
Occorre svolgere un continuo sforzo di ricollocazione agganciandosi al minimo indizio
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Carnesecca e Carnesecchi
In Toscana il termine "carnesecca" ,e' un vocabolo abbastanza diffuso : sta ad indicare quella parte del maiale altrove piu' comunemente chiamata pancetta .
Puo' capitare cosi che abbia il soprannome di Carnesecca il pizzicagnolo che la vende e/o chi la produce e/o chi la commercia
Poi e' ovvio che tale nomignolo spetti di diritto ad una persona secca secca
Quindi "Carnesecca" puo' essere il soprannome di una persona molto magra o di un beccaio o di un commerciante di carne di maiale salata
Od anche di chi abbia tutte e due le caratteristiche
Una ricerca fatta a tanti secoli di distanza su un soprannome deve nella maggioranza dei casi limitarsi a fare delle ipotesi ( ed e' il caso nostro )
Il termine "Carnesecchi" e' da intendersi alla latina come " figli del Carnesecca " .
I CARNESECCHI DI FIRENZE ALLO STATO ATTUALE DELLA RICERCA SEMBRANO ESSERE I PRIMI CRONOLOGICAMENTE A FORMARE UNA FAMIGLIA DI QUESTO COGNOME IN TOSCANA
Nel corso di questa ricerca , ho incontrato diversi individui identificati col soprannome di " Carnesecca " che teoricamente potrebbero aver originato famiglie di Carnesecchi (come vedremo piu' diffusamente nella pagina dedicata all'argomento )
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A SIENA E PISTOIA
Nel secolo XIII non ho sentore vi sia in giro per la Toscana qualcuno con questo cognome
Ci son qui e la’ individui col soprannome Carnesecca ma nessuno di questi sembra originare una discendenza con questo cognome
Provenzano di Albertino detto Carnesecca fiorente intorno al 1260 tra Siena e Firenze ( ??? )
Indebrandino di Pero detto Carnesecca fiorente intorno al 1260 tra Siena e Firenze
Suo figlio Ghezzo Carnesecca intorno al 1280 fiorente a Siena
Thomasius Francisci Raynerii vocatus Carnesecca intorno al 1300 fiorente a Siena
Neri Carnesecca forse Ser Ranerio Carnesecche intorno al 1300 fiorente a Pistoia
Non ho proprio trovato alcun altro documento che permetta di affermare l'esistenza di famiglie discese da questi Carnesecca
Quindi citiamo questi Carnesecca per puro rigore di ricerca
IL BECCAIO PERO CARNESECCA a FIRENZE :
Eccoci finalmente al primo che da sicuramente origine a una famiglia Carnesecchi
Finalmente a Firenze compare un beccaio – taverniere che e’ soprannominato Carnesecca
E’ Pero figlio di Durante di Ricovero noto come Piero Carnesecca
Il mestiere di Pero fa pensare che il suo soprannome "Carnesecca" non si riferisca tanto alla caratteristica fisica di un allampanato e secco individuo quanto invece alla carnesecca oggetto del commercio di Pero
E’ probabilmente costui nelle prime decadi del trecento a fondare le fortune politiche della famiglia.
Pur appartenendo ad un arte mediana appoggia senza esitazioni "Parte Guelfa "
La fortuna commerciale della famiglia aveva invece origini ben piu’ antiche.
Nel 1238 compare in un lodo richiesto dal Priore della chiesa di Santa Maria maggiore un tavernaio di quel popolo : Ricovero
E’ molto probabile si tratti di quel Ricovero nonno di Piero gia’ proprietario di taverne
Quindi il radicamento a Firenze degli antenati dei Carnesecchi ha tracce antiche e modeste
Dicono gli storici , per una serie di nebulose deduzioni , che gli antenati dei Carnesecchi provenissero dalla zona di Cascia nel Reggello : Luco , Ostina , San Giovenale e quindi assai probabile che l’attivita’ di Ricovero si svolgesse tra questi luoghi ( dove si riforniva di carne e vino ) e Firenze
Un attivita’ che probabilmente impegnava altri parenti
Cosi quella famiglia detta "Duranti di San Piero Scheraggio " famiglia di fabbri sicuramente di origine in Cascia e’ probabilmente coinvolta in questa immigrazione
Intorno al 1480 il Verino dice i Duranti - Carnesecchi originari della Val d’Arno superiore
DURANTI - CARNESECCHI
Mutavere suae Durantes nomina prolis, Ad nos quos superus jamdudum miserat Arnus; Est opulenta domus Siccae cognomine Carnis.
Di loro Schiatta il Nome fu cambiato Da quei Duranti che dalle pianure Dell' Arno superiore da gran tempo Eran venuti ad abitare fra noi. L' appellazion dei Carnesecchi è nota, E del pari assai ricca di fortuna.
. |
Il periodo come ho detto e’ oscuro e la famiglia di poca importanza , non pare avere alcun rilievo nelle lotte tra ghibellini e guelfi
Non ho alcuna notizia della composizione familiare
Non e’ detto debba venir trascurato nemmeno l’Ildibrandino detto Carnesecca ( figlio di un Piero )
Nessuna notizia di eventuali fratelli di Ricovero
Finalmente dall’oscurita’ emerge un figlio di Ricovero : Durante
Durante di cui ho poche notizie non e’ sicuramente uomo da poco
Compare in alcuni insignificanti atti rogati da Matteo di Biliotto nel 1294
A renderlo degno di attenzione e’ la sua elezione a Priore nel 1297
La comparsa negli atti di una compagnia commerciale denominata : " Compagnia di Durante di Ricovero
La sua presenza tra i capitani di Or San Michele
Il suo testamento nel 1320 in cui dichiara di aver fatto prestiti usurari
Suoi figli sono Piero Carnesecca , Grazino probabilmente taverniere in Santa Maria Novella , Matteo e forse altri
Piero, Grazino , Matteo ( e probabilmente manca qualcuno ) sono i DURANTI cioe’ figli di Durante
La famiglia identificarsi con questo cognome DURANTI
La lapide della sepoltura di Piero Carnesecca in Santa Maria Novella e’ un piccolo albero genealogico ci dice che il padre di Piero e’ Durante figlio di Ricovero e ci mostra lo stemma familiare che si differenzia da quello dei futuri Carnesecchi per il numero diverso delle bande
SCHEDE..................Durante di Ricovero |
SCHEDE..................Piero di Durante chiamato Carnesecca |
SCHEDE..................Grazino di Durante |
SCHEDE..................Braccino di Pero di Durante.................. |
Firenze : Santa Maria novella : Chiostro dei morti : per la cortesia di Francesco Bini
Firenze : Santa Maria novella : Chiostro dei morti : per la cortesia di Francesco Bini
lo stemma dei Duranti ( questo e'quello della lapide di Santa Maria Novella ) si differenzia da quello successivo dei Carnesecchi per avere 4 bande anziche' 3
Proprio attraverso questa lapide che era sotto il naso di tutti in Santa Maria Novella ( e questo la dice lunga sugli studi genealogici cinquecenteschi e seicenteschi ) agli inizi del 1600 si riusci a chiarire che Durante era figlio di un imprecisato Ricovero
UN ALTRO STEMMA DEI DURANTI NELLA CHIESA DI SAN PIETRO A CASCIA ( NON PIU' ESISTENTE)
Nel sito del Kunsthistorisches Institut compare questo stemma :
Negli atti della visita di Monsignore Vescovo Federighi l’anno 1441, dicesi costrutta da Fratel Angelo dell’Ordine Gerosolimitano, che credesi Duranti, essendo questa famiglia anticha consorteria della Nobilissama Famiglia Carnesecchi che discende dalla Pieve di Cascia di cui vi è la sepoltura nella loggia avanti a porta principale della chiesa della Pieve di San Piero a Cascia a mano destra colla sua Arme nel muro di marmo carrese coll’inscrizione Sepulchrum Filiorum Mattei, Grezini Durantis et Descendentium.
diario settecentesco del Parroco Cammillo Tabarrini
In seconda generazione il gruppo dei Duranti ha una crescita esponenziale ed esce definitivamente dall’oscurita’ crescendo in forza economica e in potenza politica
Braccino di Piero e’ uomo di molta importanza economica e politica e uno dei Priori che si oppone anche senza grandi risultati alle pretese del Duca di Atene.
Berto di Grazino e’ il primo Gonfaloniere della famiglia
I figli di Matteo sono uno Giudice ( messer Niccolo ) e l’altro notaio ( ser Filippo )
Sono probabili legami matrimoniali con i Peruzzi ed i Bardi famiglie ai vertici del commercio fiorentino
Ospedale degli Innocenti : matrimonio Carnesecchi- Peruzzi per la cortesia della dr.essa Scalella
L'inserimento nel ceto dirigente fiorentino e' sancito da alcuni documenti
Ecco una pace nel 1351 tra i Duranti e i Medici
Dal poemetto di Antonio Pucci sulle famiglie fiorentine vediamo che nel 1373 tra le principali famiglie fiorentine ci sono i Duranti ma non ancora i Carnesecchi
SETTANTATRE mille trecen correndo, Lasciando adunque il dir dello autore S' io non dicessi della mia Fiorenza Perchè alla gente, che ancor non è nata, E ciò si vede per gli scritti, che hanno Secondo il mio parer come io ti dico, L' altro quartier di là dal fiume sosta, E sopra il detto fiume ha quattro ponti Appresso ha del comun belle mulina, Le mura poi, che cerchian questa terra, E dal lato di fuori hanno d' altezza i Ben trenta braccia di buona misura, Ed infra '1 cerchio delle belle mura, Le torri, che 1' adornan son sessanta, E gli fossi di fuor son larghi in bocca E dieci braccia poi la via seconda, Quindici milia braccia la cittade Gira d'intorno, e non è maraviglia, Se alcun dice che gira cinque miglia, Firenze è dentro tutta lastricata, E fra l'altre ha due vie, che stanno in croce, L' una si move alla Porta alla Croce, Dall' una all' altra, andando drittamente, E misurar volendo 1' altra faccia Dalla Porta a San Gal, ch' è a tramontana, A dirittura seguitar la traccia Infino al sito di Porta Romana, La qual si chiama San Pier Gattolino, Son cinquemilia braccia di cammino, Appresso ha dentro più di cento chiese, Lascio dell' altre, e vo' della maggiore S' ella si compie come è situata, Sì bella chiesa non fu già mille anni, Appresso a questa si è San Giovanni, Che a tutto il mondo debb' esser notorio, Chè ogni altro tempio avanza senza inganni. |
Di Nostra Donna ci è poi 1' Oratorio, Ecci il Palagio de i Signor sì bello, Cercando la città per ogni verso, " -, E più di ventimilia cittadini ' Dentro ci son tra grandi e popolari, , E questi sono i casati più cari ; Ciò sono : i Bardi, i Rossi, e Frescobaldi, E Pulci, Gherardini arditi e baldi, E Cerchi, e Nerli, Pazzi, e Giandonati, Bostichi, Berlinghieri savi esperti, Albizzi, Ricci, Strozzi, e Baroncelli, Peruzzi, Giugni, Bastari, e Covoni, Sacchetti, Pigli, Serragli, e Biliotti, Quei da Panzano, Davizi, e Bagnesi, E Gianfigliazzi, Cocchi, Scali, e Spini, Agli, Vecchietti, Asini, e Ferrucci, Aldobrandin, Bombeni, e Raffacani, Guadagni, Lupicani, e Boverelli, Aglioni, e Sirigatti, Valorini, E Passavanti, e Usimbardi, e Giuochi, Soldanier, Lachi, Pratesi, e Amieri, Macchi, Magaldi, Erri, e Giambollari, Manfredi, Michi, Figliopetri, e Zati, Girolami, Brancacci, e Ferrantini, E Falconier, Palarcioni, e Villani, Benizi, Bettaccioni, e Cafferelli, E Corbizi, Bellandi, e Ricchemanni, Angiolini, Arganelli, e Figiovanni, E Falconi, Sassetti, e Porcellini, Que' da Sommaio, Chiarmontesi, e Baldi, Baronci, Cosi, Alfieri, e Cornacchini, Aliotti, Bellincion, Casi, e Tedaldi, Lottini,, Borsi, e poi que' da Rabatta, Que' della Casa, Mazzinghi, e Monaldi, Bonciani, Ardingbi, e di più non si tratta, |
Bastiti que' di che memoria è fatta. Firenze governa oggi sua grandizia De' qua' son due artefici minori, E per due mesi han del Comun pensieri E dodici son poi lor Consiglieri, Che duran quattro mesi per misurai L' uno è il Consiglio del Popol chiamato, E Capitani della Guelfa parte: Appresso va in Consiglio del Comune/ E convien poi, che a seguizione il mandi E niun grande puote essere Priore, Nè Ghibellino alcun, nè forestiere Firenze è terra di mercatanzia : Ed ecci ogni Arte, pogniam che ventuna Son quelle, che hanno del Comun balìa. Le quai ti conterò ad una ad una, E chiaramente poi conoscerai, , Che par città non ha sotto la luna. La prima è di Giudici e Notai, La terza, Cambiatori e Monetieri, La quarta, Lana, come molti sanno, La quinta, Porta è Santa Maria, Di Setaiuoli, e di molti altri, i quali La sesta, sono Medici e Speziali, La settima, Vaiai e Pellicciai. L' ottava, son Beccai; e poi la nona, La decima, de' Fabbri grossi suona. L' undici, Linajuoli, e Pannilini, Maestri della pietra Cittadini Con Fornaciai s' accostan di leggieri: La terzadecim' è di Vinattieri, Che vendon vin, che ne berebbon gli agnoli, Quintadecima, sono i Pizzicagnoli. Seguitan poi Coreggiai e Spadai. Decimanona sono i Chiavaioli, Con Calderai, ed altri lor mestieri. L' ultima, son Fornai e Panattieri: |
Questa Città è ricca, e sofficiente Ma quando ella dimostra suo potere, Quando alle spese gli mancan 1' entrate, E pon cinquantamilia di fiorini, Tre per migliaio a ciò ch' è di valsente, E chi n' ha due o men, sicuramente Di maggior somma chi non vuol prestare, E se de' creditori è grande il Monte, E quasi d' ogni mese una prestanza Che asperamente rotta e percossa Fu pel diluvio, e più bella, che prima> Sicchè 1' è quasi grande sanza stima, Secondo che le cose sono andate, Il nostro Comune è di pregio adorno, E dico, se le donne Fiorentine Incoronate d' ariento e d' oro, .Ben fe chi la chiamò quinto elimento, Perchè io la veggio riposata in pace ; Veggiole sotto in parte el Casentino, Agli Ubaldini ha tolto ogni ridotto Dell' Alpe, e del podere, e d' ogni lato, Non tacerò del bel Castel di Prato, E veggio Pisa con Firenze in gioia, Poichè acquistato ha tanto al tempo mio.
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Dal 1363 al 1381 con il rafforzarsi del governo in senso popolare i Duranti scompaiono dalle cariche
Nel decennio 1370 --1380 compare il cognome Carnesecchi
E' probabilmente Zanobi di Berto di Grazino ad essere chiamato "Carnesecca" come Pero probabilmente perche' la sua linea politica ricordava quella dell'antenato
Ecco spuntare a Firenze i Carnesecchi nel decennio tra 1370 e 1380
Probabilmente Zanobi di Berto di Grazino Durantis ed i suoi fratelli hanno una linea politica che lo riallaccia a quella del beccaio Pero Carnesecca cioe' un legame con "Parte Guelfa" o comunque con il regime oligarchico
E' da notare che lentamente , nel ventennio 1380-1400 tutti i Duranti vengono risucchiati nel nuovo cognome .Prima i fratelli di Zanobi (Paolo e Cristofano ) poi poco alla volta gli altri
E' da notare che i tre fratelli Grazini non discendono direttamente da Pero
Quindi i Grazzini sono i discendenti ideologici del Carnesecca e come Carnesecchi vengono identificati senza esserne figli( pur essendone parenti )
E' da notare che Zanobi e' sposato con una Medici : Zebaina di Manetto dei Medici
Ecco un documento del 1381 tratto dalle Delizie degli eruditi toscani che indica questa situazione
RIPETO PER EVITARE FRAINTENDIMENTI : I CARNESECCHI DI FIRENZE ALLO STATO ATTUALE DELLA RICERCA SEMBRANO ESSERE I PRIMI CRONOLOGICAMENTE A FORMARE UNA FAMIGLIA DI QUESTO COGNOME IN TOSCANA
Lo stemma nel passaggio di cognome da Duranti a Carnesecchi muta nel numero di bande
Sepoltura di Luca di ser Filippo Carnesecchi in Santa Maria Maggiore ( Firenze ) anno 1401 : primo (cronologicamente ) stemma che io conosco dei Carnesecchi fiorentini : 3 bande anziche' 4
http://www.panoramicearth.com/5408/Florence/Chiesa_di_Santa_Maria_Maggiore_Church
http://www.polomuseale.firenze.it/catalogo/avanzata.asp
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Dobbiamo osservare che non esisteva prima di questa ricerca alcuno studio genealogico attendibile sui Carnesecchi di Firenze ( un grazie particolare su questa materia deve andare al dr Angelo Gravano Bardelli che ha spogliato tutti i battesimi di Firenze nei registri del Duomo )
Le poche righe scritte prima di questo studio erano abbastanza inesatte , e cosi i riferimenti ai legami genealogici tra i vari individui( gli errori pero' come vedremo sono assai facili per l'utilizzo di un numero limitatissimo di nomi nei vari rami )
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L'ALBERO A CUI HO DECISO DI FARE RIFERIMENTO E' QUELLO CHE CHIAMERO' ALBERO PSEUDO--SALVIATI E' A QUESTO ALBERO CHE CONVIENE RAPPORTARE I DATI VIA VIA RACCOLTI
DATI DI ARCHIVIO ...........Albero Carnesecchi ……biblioteca BNC forse del Salviati molto interessante codice 225 tavola 26 il piu' completo e con scarsi errori . Comunque manca di alcuni individui
CON AGGIUNTA DI DATE
DATI DI ARCHIVIO ...........Albero Carnesecchi ……biblioteca BNC forse del Salviati molto interessante codice 225 tavola 26 il piu' completo e con scarsi errori . Comunque manca di alcuni individui
e' sicuramente l'albero piu' completo ed affidanbile ( in realta' mancano diversi individui e diversi rami )
ma non esiste la possibilita' di costruire un albero genealogico completo al 100 % non esiste un albero economicamente e socialmente monolitico , ma alberi composti di rami che si differenziano perche' piu' o meno poveri, piu' o meno vicini al potere , piu' o meno visibili il genealogista professionista in passato faceva un lavoro e tendeva a potare parentele che potevano gettare discredito puzzando di stalla L'erudito si concentrava su troppe famiglie per poter focalizzarsi su tutti i rami. Il lavoro era sempre incompleto
Poi gli ostacoli ad un'identificazione precisasono obiettivamente molti I battessimi del Duomo sono incompleti e lo vedo col raffronto del necrologio del Cirri dove trovo morti mai apparentemente battezzati Molti nascevano in altri luoghi e solo nel periodo repubblicano avevano interesse all'imborsamento per le tratte Poi i figli naturali che pur avendo cognome non avevano diritti successori e tendono a scomparire dalla scena il sistema di costringere molti membri ad un celibato forzoso o a vocazioni religiose inesistenti, che non sempre mantenevano cadendo in poverta' il sistema di cambiare il nome di battesimo al fanciullo o alla fanciulla i, in quello del padre moriente nel periodo di nascita ecc
Anche lo stock onomastico e' talvolta fonte d'inganni La forte mortalita' infantile ci impedisce spesso valutazioni corrette sull'assegnazione dei nomi Cosi non sempre e' agevole seguire lo schema di "rifare i parenti prossimi e i morti"
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Se il secolo XIV vede l'ascesa sociale e politica dei Duranti / Carnesecchi il secolo XV ne vede l'affermazione commerciale e politica e l'inserimento tra i primi casati fiorentini
Strana vicenda la storia dei Carnesecchi ………………
Quante cose da chiarire , quante da scoprire , quanta storia da riscrivere. Talvolta la storia diventa un puro passaparola di stereotipi
La storia e' legata a cio' che resta : se i documenti vanno persi , se i documenti non sono conosciuti , sembra vada persa anche la memoria .
C'e' infatti qualcosa che lascia perplessi
Spulciando la storia emergono in ogni momento tra i Carnesecchi personaggi importanti che aggiungono qualcosa al loro tempo , eppure i Carnesecchi nella storia fiorentina sembrano non esserci , difficilmente gli storici li prendono in considerazione , difficilmente emergono dalle cronache dell'Ammirato del Machiavelli o del Guicciardini , del Segni o del Nardi
Eppure ci sono e ci sono in maniera determinante in molti momenti della storia di Firenze .
Alla fine della Repubblica saranno dei loro 11 Gonfalonieri di Giustizia e 49 Priori delle Arti
E saranno tra le 4 famiglie fiorentine ad occupare piu' cariche estrinseche negli anni della Repubblica ( Andrea Zorzi )
E Zanobi di Francesco sara' uno dei sette dittatori ai tempi dell'assedio
Alla fine della dinastia medicea i Carnesecchi potranno annoverare anche 8 senatori del Granducato
Forse ebbero il torto di scomparire dai vertici nel momento in cui gli storici del settecento e ottocento scrivevano la storia fiorentina e forse su di loro gravo' la maledizione cattolica maledizione che per prima cosa tende a cancellare dalla storia le sue vittime
Gli storici ripetono che i Carnesecchi furono medicei ma questo e' vero con molti distinguo ,alcuni lo furono intensamente altri furono fieramente avversi , sospetto che i Carnesecchi abbiano privilegiato la funzione mercantile rispetto a quella politica pur mantenendo per la loro ricchezza un peso rilevante nella societa' fiorentina appoggiando ed appoggiandosi alla famiglia dominante ( a Firenze non si puo' vivere senza lo Stato …) pur mantenendo un atteggiamento abbastanza indipendente con atti di opposizione talvolta evidenti
I Carnesecchi furono una delle poche famiglie fiorentine a mantenere sino al settecento la propensione alla mercatura ed alla banca . Mentre la maggior parte delle famiglie fiorentine si rassegnava alla vita di corte e basava la ricchezza sul possesso fondiario i Carnesecchi continuano ad esser presenti nei commerci internazionali alcuni di loro pagando il periodo di stagnazione che colpisce i commerci a fine seicento con il dissesto
I nuovi studi sulla storia di Firenze si muovono ora in direzioni di un analisi piu' approfondita del ceto dirigente fiorentino : a lungo andare verra' certamente rivalutato il ruolo dei Carnesecchi in molte vicende
Sono imparentati con le maggiori famiglie di Firenze : Medici , Peruzzi , ………….
Paolo meriterebbe uno studio particolare , ha un ruolo nella politica fiorentina dove milita nell'ala pacifista , parla molto spesso nei consigli e' eletto con una certa continuita' quale console dell'Arte dei Medici e degli Speziali , descritto come un ricco mercante ha un giro di affari che si estende nei paesi dell'est europeo
Il suo ruolo politico potrebbe contribuire a gettare ulteriore luce sul periodo del regime albizzesco
La figura di Paolo incrocia come committente le figure di Masaccio , Masolino , Paolo Uccello occupando cosi un posto importante nella storia dell'arte
SCHEDE...............................................PAOLO di BERTO di GRAZINO CARNESECCHI |
SCHEDE...................CAPPELLA DI PAOLO CARNESECCHI ( TRITTICO ) IN SANTA MARIA MAGGIORE |
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apro una piccola parentesi a utile ai cultori della storia dell'arte volendo far notare una cosa sfuggita a diversi :
I Carnesecchi erano immatricolati all’Arte dei medici e degli speziali e ne furono sovente Consoli
A questa arte erano immatricolati anche i pittori
Da questo i contatti a cavallo della fine trecento e inizio quattrocento tra i Carnesecchi e molti pittori
Contatti che sfociavano talvolta in committenze : non trascurabile e’ ad esempio il ruolo di Paolo di Berto Carnesecchi nell’incontro tra Masaccio , Masolino e Paolo Uccello ( vedi studi dr.ssa Cecilia Frosinini e dr Hugh Hudson
Alcuni dati estrapolati dal sito
http://www.stg.brown.edu/projects/tratte
Carnesecchi consoli dell'Arte dei Medici e degli Speziali (Arte a cui erano iscritti anche i pittori ) nel periodo 1394-1422
Sul sito della Brown University mancano i dati antecedenti all'anno 1393 e del periodo agosto 1421 -- agosto 1429
1394 |
Paolo |
1404 |
Paolo |
1414 |
Paolo |
1395 |
|
1404 |
Cristofano |
1414 |
Zanobi ( muore tra il 16 e il 17 ) |
1396 |
Paolo |
1405 |
Zanobi |
1415 |
Paolo |
1397 |
Cristofano |
1406 |
Paolo |
1415 |
Cristofano ( muore tra il 16 e il 17 ) |
1398 |
Paolo |
1407 |
Cristofano |
1416 |
Paolo |
1399 |
|
1408 |
Paolo |
1417 |
|
1400 |
Paolo |
1409 |
Cristofano |
1418 |
Paolo |
1400 |
Cristofano |
1410 |
Zanobi |
1419 |
|
1401 |
Zanobi |
1411 |
Cristofano |
1420 |
Paolo |
1402 |
Cristofano |
1412 |
Zanobi |
1421 |
Mancano dati |
1403 |
Paolo |
1413 |
Cristofano |
1422 |
Mancano dati |
Forse anche da questo punto di vista andrebbe esaminata la committenza a Masaccio del "Trittico di San Giovenale" oggi attribuita alla famiglia Castellani
Fatto e' che di li a poco Masaccio lavorera' sul Trittico Carnesecchi per la cappella Carnesecchi in Santa Maria Maggiore a Firenze
ANNO 1423
La madonna Boni - Carnesecchi o Madonna di Brema di Masolino porta la data del 1423 e sulla sinistra di chi guarda si vede lo stemma dei Carnesecchi
Per la cortesia della dot.ressa Cecilia Frosinini Opificio delle Pietre Dure--Firenze )
Paolo di Berto di Grazzino Carnesecchi in Ungheria
The Florentine Scolari Family at the Court of Sigismund of Luxemburg in Buda Katalin Prajda ( European University Institute )
http://academia.edu.documents.s3.amazonaws.com/1874407/JEMH_14_6_513-534.pdf
http://www.carnesecchi.eu/Ungheriakatalinprajda1.pdf
Gentile Sig.re Carnesecchi, Katalina Prajda, Ph.D.
La presenza di Paolo in Ungheria e' confermata dalla portata del 1427 dei figli di Paolo in cui dichiarano di vantare un credito per gli affari ungheresi del padre Masolino nel 1425 abbandona la cappella Brancacci per andarsene in Ungheria secondo alcuni chiamato da Pippo Spano Paolo C. e’ presente in Ungheria da tempo
La dimestichezza tra Paolo e Masolino e la presenza di Paolo in Ungheria induce ad esaminare con piu' cura i motivi dell'andata in Ungheria di Masolino
SULLA MADONNA DI BREMA DI MASOLINO
Mi e' parso di capire che nei quadri, stemmi , cassoni matrimoniali lo stemma dell'uomo e' a sinistra di chi guarda quello della donna alla destra di chi guarda per cui la Madonna di Brema di Masolino ci parla di un matrimonio di un uomo Carnesecchi con una donna dei Boni nel 1423
Quel Carnesecchi potrebbe essere Berto di Zanobi di Berto nipote di Paolo Carnesecchi la cui prole e' compatibile con quella data
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Masaccio , Masolino : Trittico della capella di Paolo Carnesecchi----ricostruzione della dr.essa Frosinini OPD-Firenze : La Madonna con bambino di Masolino e' stata trafugata negli anni 20
Madonna di Masolino scomparto centrale del trittico Carnesecchi
La Madonna col Bambino, conservata nella chiesa di Santa Maria a Novoli, nella periferia fiorentina, venne trafugata il 31 gennaio 1923 e mai più ritrovata
Masaccio predella : trittico Carnesecchi
Masolino : San Giuliano : trittico Carnesecchi
IMPORTANZA DEL TRITTICO CARNESECCHI COME PRIMA OPERA CHE VEDE LA COLLABORAZIONE TRA MASACCIO E MASOLINO
Committente Paolo Carnesecchi che era patrono della cappella dall’anno 1406
Artisti presenti : Masolino , Masaccio , Paolo Uccello
Nella realizzazione del Trittico inizia la collaborazione tra Masaccio e Masolino
Datazione dell’opera per la dottoressa Cecilia Frosinini dello Opificio delle Pietre Dure
I Carnesecchi hanno consistenti possessi terrieri tra Ostina , San Giovenale , Cascia nella zona di Reggello
I Carnesecchi sono presenti massicciamente tra i consoli dell’Arte dei medici e degli speziali a cui sono immatricolati i pittori
Masaccio dipinge il trittico di San Giovenale nel 1422
Masolino nell’anno 1423 dipinge la madonna Boni Carnesecchi o Madonna di Brema , opera datata e legata ad un matrimonio tra un Carnesecchi e una Boni non identificati
La madre di Paolo Uccello e' una Del Beccuto famiglia vicina e molto legata ai Carnesecchi ; Deo di Deo Del Beccuto e' sposato con Andreuola Carnesecchi ( dottor Hugh Hudson )
Paolo Uccello affresca la Cappella o esegue una tavola con una Nunziatina e re magi
L'esecuzione dei lavori artistici nella Cappella di Paolo mette insieme i tre artisti ed in particolare Masaccio e Paolo Uccello maestri dell'utilizzo della prospettiva in pittura
Paolo Uccello nel 1425 si sposta a Venezia e torna a Firenze solo nel 1431
Paolo Carnesecchi ha traffici commerciali in Ungheria che coinvolgono anche i fratelli di Pippo Spano ( il fiorentino Filippo Scolari )
Il 1 settembre 1425 Masolino abbandona la cappella Brancacci decidendo di lavorare per Pippo Spano e si porta in Ungheria dove si trovava nello stesso periodo anche Paolo Carnesecchi
Viene da pensare che Paolo c'entri qualcosa nella decisione di Masolino
Paolo Carnesecchi muore il 6 febbraio 1427
Essendo quasi del tutto dispersa l'opera era stata finora poco studiata
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Anche uno dei fratelli di Paolo :
Cristofano ebbe probabilmente rilievo nella mercaturaSuo figlio
Bernardo divenne uno dei piu' importanti mercanti fiorentini del suo tempo. Risiedeva spesso all'estero in particolare a MontpellierLe sue galere facevano la spola tra Pisa la Francia la Spagna il Portogallo . Era trasportatore , mercante , banchiere
Nel 1429 e' con Rinaldo degli Albizi e Piero Vespucci uno dei firmatari degli accordi commerciali tra il re del Portogallo e la Repubblica di Firenze
Su questo grande mercante non c'e'alcuno studio specifico nonostante la vastita dei suoi commerci
Molto amico di Cosimo de Medici ( padrino di battesimo di Lorenzo il magnifico ) era pero' anche il marito di Cosa di Ridolfo di Bonifazio Peruzzi di cui sara' uno dei fidejussori quando Ridolfo sara' confinato in esilio da Cosimo il vecchio
E' lui il committente del Tabernacolo Carnesecchi di Domenico Veneziano ora alla National Gallery di Londra
scheda dei Carnesecchi Bernardo di Cristofano |
BERNARDO DI CRISTOFANO E' STATO IL COMMITTENTE DI UN TABERNACOLO DI DOMENICO VENEZIANO
In una nicchia sul muro di uno dei palazzi che formavano questo cantone stava dal 1435-43 ( l'opera e' firmata ma non datata ) circa fino a quasi meta' milleottocento un tabernacolo affrescato sul muro opera di Domenico Veneziano : una Madonna in trono con Bambino tra i santi Antonio (??) e Domenico (??).
Il palazzo era il nuovo palazzo di Bernardo di Cristofano Carnesecchi , un mercante fiorentino ,intraprendente e ricco, assai influente e cosi amico di Cosimo il vecchio da essere padrino di battesimo di Lorenzo il magnifico
Il palazzo era ed e' posto nell'angolo che formano via dei Banchi e via Panzani
E' da notare che il palazzo verra' non so come ma penso per via ereditaria ( pur non essendo del ramo di Bernardo di Cristofano ) in proprieta' al ricchissimo banchiere Zanobi di Bartolomeo di Francesco Carnesecchi che li possedeva anche il palazzo che era stato dei Mondragone
breve fuoritema :
Lo Zanobi citato come proprietario della casa e' Zanobi di Bartolomeo di Zanobi di Francesco Carnesecchi , ricco banchiere in societa' con Alessandro Strozzi
vedi Diario del Lapini : Nel 1575 aveva acquistato anche la proprieta' dello spagnolo Marchese di Mondragone ( Fabio Arazola ) per 7.000 scudi riunificando le proprieta' del palazzo gia' appartenuto a Bernardo di Cristofano
La parte posteriore del palazzo era finita in possesso dei Medici e donata al Marchese di Mondragone dal principe Francesco nel 1567-68 (era il luogo dove avvenivano gli incontri di Francesco con Bianca Capello favoriti dai coniugi Arazola )
vedi fonte
(Vasari ) "[...Domenico Veneziano] dipinse in sul canto de' Carnesecchi, nell'angolo delle due vie che vanno l'una alla nuova, l'altra alla vecchia piazza di Santa Maria Novella, in un tabernacolo a fresco una Nostra Donna in mezzo d'alcuni santi. La qual cosa, perché piacque e molto fu lodata dai cittadini e dagl'artefici di que' tempi", Vasari, Le vite, Vita di Domenico Veneziano.
.......Domenico proseguiva così, con una maggiore esperienza, sulla via già intrapresa nel tabernacolo dei Carnesecchi. In questo la Vergine derivata da Paolo Uccello, è un tipo di ermetica dignità religiosa, come un tipo di bellezza aristocratica è .....
Non dimentichiamo che nel "Memoriale" settecentesco di Francesco Baldovinetti discendente di Paolo Uccello il Baldovinetti attribuisce all'antenato la Madonna
La seconda opera con la firma di Domenico veneziano ( l'opera e' firmata ma non datata )rappresenta essa pure una Madonna in trono e si trova nella Galleria Nazionale di Londra .
E' un affresco tolto dal muro e portato su tela , che una volta trovavasi in un tabernacolo al Canto dei Carnesecchi non lontano da Santa Maria Novella a Firenze. Ora accuratamente ripulita da tutte le aggiunte d'una volta la pittura si presenta in uno stato di autenticita' . In parecchi punti appaiono delle lacune ;tutto il raso sino all'orlo inferiore...
L'illusione spaziale che da essa nasce doveva certamente meravigliare il passante molto piu' di noi , quando la pittura stava ancora nel suo tabernacolo al Canto dei Carnesecchi ; tanto piu' che allora le pareti laterali della nicchia erano occupate da due figure in piedi che sembravano stare dinnanzi alla Madonna troneggiante e unendo nello stesso tempo la Vergine con l'osservatore .
Di queste due figure di santi non si conservano oggi che i busti nella Galleria Nazionale di Londra . Le loro teste intenzionalmente rivolte da un lato.
L'uno un barbuto eremita o monaco , probabilmente Sant'Antonio abate inclina verso destra il capo venerando , leggendo un libro ; l'altro un asceta sbarbato che sara' San Domenico , fondatore dell'ordine dei Predicatori a cui apparteneva la chiesa di Santa Maria Novella con il suo grande convento ....e volge a destra lo sguardo estatico come dopo aver mostrato la Madonna al popolo
L'uno e' forte e adusto, con le ossa robuste e le rughe frontali profonde, ma insieme con un'espressione di bonarieta', l'altro e pallido e smunto, quantunque abbastanza energico spiritualmente e si manifesta come un religioso entusiasta
Secondo il Vasari la prima opera eseguita da D. appena giunto a Firenze è il tabernacolo dei Carnesecchi. Questo deteriorato affresco, staccato dalla sua collocazione originaria nel canto dei Carnesecchi a Firenze nel 1852, consiste in una Madonna con Bambino su un trono prospettico fortemente aggettante e nelle teste di due santi che erano a figura intera; è concordemente considerato opera giovanile, eseguita prima del soggiorno di D. a Perugia.
Trecani –voce Domenico Veneziano
di Hellmut Wohl
(da Wikipedia-Francesco Bini ) L'opera, assai danneggiata, mostra nello scomparto centrale una Madonna col Bambino in trono (241x120 cm), con l'apparizione di Dio Padre in alto che le invia, dalla bocca dove escono raggi dorati, la benedizione e la colomba dello Spirito Santo. Maria ha un portamento dignitoso e aristocratico, mentre il Bambino è un piccolo adulto che, conscio della sua natura divina, impartisce la benedizione a chi osserva. Spicca l'abito di Maria, con una damascatura che tradisce un certo gusto decorativo di matrice tardogotica, e un mantello blu che ne dilata il volume, che invece rimanda alla lezione di Masaccio. Il trono è a prospettiva grandangolare, ancora incerta e legata alla tradizione gotica, con intarsi cosmateschi che sembrano confermare un soggiorno dell'artista a Roma negli anni immediatamente precedenti. Lo stesso trono spigolosamente scorciato si ritrova in esempi assegnabili alla scuola romana, come quelle di Pietro Cavallini. In basso, sul gradino che forma una specie di pedana con avancorpo a bulbo, si trova la firma dell'artista. La luce è chiara e uniforme, la scelta dei colori curata, nell'accostamento di tonalità smorzate. Come scomparti laterali, probabilmente facenti parte di sportelli chiudibili, sono stati riconosciuti due frammentarie teste di santi con chierica, uno barbuto e uno senza barba (45x35,5 cm ciascuno), da alcuni identificati con sant'Antonio da Padova e san Domenico di Guzman. Analogie stilistiche e compositive legherebbero questo tabernacolo a quello più o meno coevo dei Linaioli, opera di Beato Angelico.
TABERNACOLO CARNESECCHI DI DOMENICO VENEZIANO
< ……………………………………Tabernacolo Carnesecchi alla National Gallery
Oggi il tabernacolo Carnesecchi non e' piu' li dove era stato inizialmente collocato ma e' finito addirittura alla National Gallery di Londra
e' oggi un'opera purtroppo molto rovinata
Affresco ora quel che ne resta una volta staccato dal muro e' stato trasferito su un supporto di tela
originariamente era composto da una parte centrale : la Madonna in trono con bambino e da due parti laterali coi due Santi in adorazione
L'opera, come detto , in pessimo stato di conservazione, attualmente e' spezzata in tre parti ; la parte che conserva il riquadro centrale raffigura una Madonna in trono col Bambino e l'apparizione dell'Eterno nella zona alta che le invia, tramite raggi dorati, la benedizione insieme alla colomba dello Spirito Santo. La Vergine ha un un aspetto distinto e superbo, mentre il Bambino appare come un piccolo adulto in atto di dare la benedizione.
I due frammenti laterali conservano quanto resta dei Santi in adorazione, Santi che sono stati identificati con qualche incertezza in S. Antonio da Padova e S. Domenico di Guzman.
il riquadro centrale ( Madonna in trono con bambino ) ha dimensioni di 241 x 120 cm ; i due frammenti laterali hanno oggi dimensione : Santo con la barba, 43 x 35,5 cm.Santo senza la barba, 43 x 35,5 cm.
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TABERNACOLO CARNESECCHI DI DOMENICO VENEZIANO
Tabernacolo Carnesecchi< ……………………………………Tabernacolo Carnesecchi alla National Gallery
MA COME E' FINITO IL TABERNACOLO A LONDRA
L'affresco adornante il tabernacolo del Canto de' Carnesecchi, fu staccato probabilmente nel 1851 , si trova oggi nella National Gallery di Londra (nn. 1213, 766, 767), smembrato incompleto ed in mediocre stato di conservazione.
Autore del distacco uno dei migliori specialisti del tempo : Giovanni Rizzoli
L'opera versava in cattivissime condizione
Questo affresco fu distaccato dal muro nel 1851 dal Rizzoli bolognese posato su tela e successivamente restaurato, anche non troppo bene. da Antonio Marini.
Ars et labor: musica e musicisti - Volume 61 - Pagina 538 anno 1906
Secondo questo libro ... L'affresco, che rappresentava la Madonna sul trono, era stato staccato da un tabernacolo fiorentino, al Canto de' Carnesecchi, dal bolognese Rizzoli nel 185l
Ma chi aveva ordinato il distacco e successivamente venduto l'affresco ad un inglese ???
Forse qualcuno dei Carnesecchi ?
No!
la verita' ce la mostra il libro :Guida di Firenze e dei suoi contorni con vedute e pianta della citta', dove si dice :
Canto ai Carnesecchi --- Un tabernacolo nel quale e' un dipinto moderno che rappresenta la Vergine, postovi in luogo di quello che si conserva oggi nella casa del principe Pio. Opera di Domenico Veneziano.
e il libro di Mario Salmi - 1936 : Paolo Uccello, Andrea del Castagno, Domenico Veneziano
Fu staccato (1851) dal bolognese Rizzoli e restaurato da Antonio Marini. Il pezzo maggiore (m. 2,41 x 1,20) passò dal Principe Pio, proprietario della casa, al Conte di Crawford e Balcarres e quindi (1886) alla Galleria Nazionale di Londra
QUINDI IL RESPONSABILE DELL'USCITA DALL' ITALIA DELL'OPERA DI DOMENICO VENEZIANO E' QUESTO PRINCIPE PIO : ERCOLE DEI PIO DI SAVOIA
Un tabernacolo di Domenico Veneziano ……………………………..non molto conosciuto e' che Bernardo Carnesecchi fu il committente di Domenico Veneziano
Riassumendo : In una nicchia sul muro di uno dei palazzi che formavano questo cantone stava dal 1440 circa fino a meta' ottocento un piccolo tabernacolo dipinto da Domenico Veneziano : una Madonna con Bambino tra i santi Antonio e Domenico.
Il palazzo era uno dei palazzi Carnesecchi e il committente dell'opera era Bernardo di Cristofano Carnesecchi , un intraprendente e ricco mercante fiorentino assai influente e cosi amico di Cosimo il vecchio da essere padrino di battesimo di Lorenzo il magnifico
La sepoltura di Bernardo e' nell'adiacente chiesa di Santa Maria maggiore , dove Bernardo possedeva una cappella da lui istituita
Innanzi la sua cappella vi e' la lapide sepolcrale di suo padre Cristofano e di suo zio Zanobi ambedue morti di peste nel 1416 che stranamente porta la sata 1436
Questo e' come abbiamo visto cio' che resta del tabernacolo Carnesecchi : Opera purtroppo molto rovinata e finita alla National Gallery di Londra dopo esser stata "strappata" dalla sua collocazione nel 1851 e venduta da Ercole Pio di Savoia ad un conte inglese
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Dal sito della National Gallery ricaviamo in particolare la precisa collocazione dell'opera
'The Virgin and Child Enthroned (Carnesecchi Tabernacle)', about 1435–43
Fresco transferred to canvas, 241 x 120.5 cm
NG1215
Signed on the step of the throne: DOMI[NI]CVS/ D[E]. VENECIIS. P[INXIT].
'Head of a Tonsured, Bearded Saint' (from the side wall of the Carnesecchi Tabernacle), about 1435–43
Fresco transferred to tile, 45 x 35.5 cm
NG767
'Head of Tonsured, Beardless Saint' (from the side wall of the Carnesecchi Tabernacle), about 1435–43
Fresco transferred to tile, 43 x 35.5 cm
NG766
This Virgin and Child enthroned with two saints is one of only two surviving signed works by Domenico Veneziano, one of the most influential Florentine painters of the mid-15th century, and the master of Piero della Francesca.1 It is also of special interest as the detached remains of a street tabernacle, few of which are displayed in museums because of their damaged state after centuries exposed to the weather. Yet tabernacle images such as this and the street tabernacle shown below (fig. 1) were once visible across Europe, on streets and crossroads in town and country, asserting a religious presence in the most public places and encouraging prayer rituals as part of everyday life, as well as during ceremonial processions. It is an important surviving example of this type of painting.
As it was originally part of a building, immured in a wall niche high above a street corner, it was an architectural painting in a very material sense. The grey painted arch of Domenico Veneziano’s inner frame, the box-like construction of the Virgin’s throne, and the domical blue sky from which God the Father emerges, all seem designed to emphasise the niche effect while playing with illusions of recession and projection in relation to its setting.2 Thus, while the large rigid throne which hems in the Virgin and Child creates a deeper perspectival space, at the same time it pushes the figures towards the viewer, rendering the Incarnation more certain and present. The throne dominates the space within the fresco, creating a tabernacle within a tabernacle within a tabernacle. The outermost enclosure would originally have been the wall niche, within which the fictive ‘pietra serena’ arch created a second framing for the image, and the throne then built a third enclosure for the Virgin. Its box-like construction uses the tabernacle design to symbolise the concept of the Virgin’s enclosed or unbreached womb (fig. 2).
A series of repeated geometric forms – square, round and spherical – dominate the composition. The five big, flat, red and green marble roundels (either side and at the base of the throne), like discs sliced from ancient porphyry and serpentine columns, the four silver balls on top of the throne, the florets dotted around the fictive ‘pietra serena’ frame, the shallow dishes of the haloes, the disc of God’s aureole (not the usual almond or mandorla shape) set into the larger scooped hemisphere of the sky, and the ‘opus sectile’ (inlaid geometric marble decoration, also known as Cosmati work) running around the throne’s edge like a selvage, are all part of an integrated, apparently modular design.3 Even the heads of the Virgin and Christ Child are more regular, geometric ovoids than human heads normally are. These compact shapes and masses add to the grounded, solid effect of the image, just as the flat surfaces of the stony throne, together with the frontally aligned, straight-backed Virgin and Child, create its stern formality.
The restricted palette of red, white, blue and green provides another unifying pattern. The uncompromising geometric rhythm of the painting should not, however, be overstated because the fresco has been so badly damaged from exposure to the elements that the fine decorative detail, such as the patterned silk brocade of Mary’s dress, the modelling of flesh and drapery, and the flowery meadow in the foreground, cannot achieve the softening interplay with the architecture they undoubtedly would have set up originally.
The throne
This type of high-walled throne is unusual, as the thrones of Madonnas normally have low arms, or none at all, allowing an impression of greater access to the sacred figure. ‘Opus sectile’ was, however, often incorporated into painted architecture, having been revived by painters such as Giotto in the early 14th century.4 Domenico Veneziano even made it look as though his Latin signature were part of the stone inlay on the front step.5 The combination of ‘opus sectile’ and a high-sided marble throne most closely resembles the thirteenth-century episcopal cathedra in San Lorenzo fuori le Mura in Rome, which also displays the same large inlaid roundels of porphyry and serpentine (fig. 3).6 This throne seems specifically designed to look episcopal or ecclesiastical.
Records concerning the 19th-century removal of the Carnesecchi Tabernacle help establish that there were only two flanking saints, unlike most other tabernacle images which depicted enthroned Madonnas with four or six saints. Both were painted on the side walls of the tabernacle, and only their heads and shoulders were removed as the rest of the figures had been worn away over time.7 Their identities remain uncertain, although the tonsures, black habits and cowls mean they may have belonged either to an Order of Unreformed Benedictines or Augustinian Hermits. The bearded saint with a book could be Saint Benedict. Pouncing is visible on both heads, particularly along the hairlines and ears, showing where preparatory drawings were transferred to the wall plaster. It is not certain which side of the tabernacle each saint was originally placed.
Fifteenth-century documents reveal that the patron of this tabernacle was most probably Bernardo di Cristofano Carnesecchi (1398–1452), a wealthy international merchant, who built a new house on the Canto de’ Carnesecchi to rent out to members of the papal court sometime between 1433 and 1439.8 In 1452 Bernardo Carnesecchi died and his sons inherited the house, which was described in 1458 as ‘a house called the house of the Virgin Mary’ (‘detta la chasa della Vergine Maria’), and still known in 1468 as ‘a new house with the Virgin Mary outside’ (‘una chasa nuova chola Vergine Maria di fuori’). This house at the very apex of the Canto de’ Carnesecchi presumably took its name from Domenico Veneziano’s fresco. Its end wall is represented in Zocchi’s 18th-century view with the tabernacle niche at first-storey level, framed by an arch supported on small engaged piers and protected by a low balustrade surmounted by what looks like an oval grille attached to sun-like rays (figs. 4 and 5).
Although Zocchi drew other shrines in which the paintings were visible, that is unfortunately not the case with the Carnesecchi tabernacle, which is in deep shadow and too high to allow a glimpse of the image inside.9 Zocchi’s view does, however, follow the processional axis leading from the Baptistery and Cathedral towards Santa Maria Novella, showing how prominent the end wall of the Carnesecchi house appeared in the urban landscape.
The timing of Bernardo Carnesecchi’s purchase or construction of a house to which he then attached a tabernacle is significant. As he himself declared, it coincided with the years when Pope Eugenius IV was resident in Florence (1434–6 and 1439–43), and the site was almost certainly selected for that reason – to attract high rents from members of the papal curia on a street that directly connected the papal apartments at Santa Maria Novella with the Cathedral. Domenico Veneziano’s painting was probably intended to enhance that processional route – a route that was to become even more significant when the Ecumenical Council was held in Florence in 1439.
Amanda Lillie
Selected literature
Davies 1961, pp. 170–1; Wohl 1980, pp. 64–7, 80–1 notes 1–7, 114–7; Bellosi 1990, pp. 65–71; Dunkerton, Foister, Gordon and Penny 1991, pp. 77, 79; Elkins 1991; Bellosi 1992; Florence 1992; Bambach 1999, pp. 204, 444–5 notes 77–82; Gordon 2003, pp. 58–67; Preyer forthcoming.
This material was published in April 2014 to coincide with the National Gallery exhibition 'Building the Picture: Architecture in Italian Renaissance Painting'.
To cite this essay we suggest using
Amanda Lillie, ‘Domenico Veneziano, The Virgin and Child Enthroned (Carnesecchi Tabernacle)’ published online 2014, in 'Building the Picture: Architecture in Italian Renaissance Painting', The National Gallery, London,
http://www.nationalgallery.org.uk/paintings/research/exhibition-catalogues/building-the-picture/constructing-the-picture/veneziano-virgin-and-child-enthroned
For full detail of the publications see Further Reading
1. Florence (see entry on Domenico Veneziano's 'A Miracle of Saint Zenobius'). Piero della Francesca worked as Domenico Veneziano’s assistant on the important cycle of frescoes (now lost) in Sant’ Egidio, the church of the Florentine hospital of S. Maria Nuova.
2. The rectangular grey framing elements at the top were added during restoration and were omitted in the temporary reconstruction of the tabernacle for the 2014 National Gallery exhibtion.
3. It looks modular without being strictly or mathematically proportionate; see Gordon 2003, p. 67 note 28, citing Elkins 1991, pp. 148, 173, note 24.
4. Giotto’s ‘opus sectile’ in National Gallery 'Pentecost' his panel uses the same configuration in the frieze and above the pendant arches over the Apostles’ dining loggia.
5. Domenico chose the same position for his signature in the St Lucy altarpiece, on the rise of the throne’s lowest step where, however, the gold letters are apparently written on the surface of the stone rather than being inlaid.
6. ‘Nelle due grossezze del muro o ali del Tabernacolo’, National Gallery dossier NG1215: 26 April 1854.
7. Although we have no evidence that Domenico Veneziano had been to Rome, other similar episcopal thrones may then have existed in Florence. The pointed ogee arch shape in the very foreground at the base of the throne in NG1215 recalls the ogee shapes at the apex of the thrones in S. Lorenzo fuori le Mura and S. Giovanni in Laterano in Rome.
8. The house was not yet built in 1433, when it is not mentioned in Bernardo’s tax return, but it was in existence by November 1439, when it appears in a rental contract. In his tax return for 1442 Bernardo claims he is renting the house to ‘courtiers’ (‘cortigiani’) and in 1447 he lists it as the ‘house I built new at the time when the court was here’ (‘al tempo della chorte’). For full details see Preyer’s forthcoming study.
9. See Dee 1971, no. 15 and no. 57.
http://www.wga.hu/html_m/z/zocchi/firenze4.html
ZOCCHI, Giuseppe
(b. ca. 1717, Firenze, d. 1767, Firenze)
Italian painter and printmaker. He began his training in Florence. The Marchese Andrea Gerini took him under his protection from an early age, sending him to Rome, Bologna, Milan and Venice to continue his studies. In Venice Zocchi saw engravings of views by Michele Marieschi and Bernardo Bellotto and painted a small oval portrait of Andrea Gerini and Antonio Maria Zanetti (1750 or 1751; Venice, Correr). Zanetti was a Venetian connoisseur and a friend of Gerini. He was a painter as well as a draughtsman, he was the official designer for the Pietre Dure (the so-called "Florentine mosaic") factory in Florence from 1754 to 1760.
What Francesco Guardi and Canaletto did for Venice and Giovanni-Battista Piranesi did for Rome, Giuseppe Zocchi did for Florence. The Marchese Andrea Gerini commissioned Zocchi to record all the greatest landmarks in Florence and its environs, which he did in a series of drawings that are now in the Pierpont Morgan Library in New York. These drawings were translated into engravings by Zocchi and a number of other engravers and issued in two series in 1744 titled 'Scelta XXIV vedute delle principali contrade, piazze, chiese, e palazzi della citta di Firenze' and 'Vedute delle ville e d'altri luoghi della Toscana'.
© Web Gallery of Art, created by Emil Krén and Daniel Marx.
Metropolitan Museum of Art, New York
The large building in the middleground left is the Palazzo dei Cento Finestri (the Strozzi residence). The building to the right with the bust above the door is the Palazzo Carnesecchi. The open space in the distance, beyond Giambologna's Hercules and the Centaur, is the piazza on the east side of Santa Maria Novella.
© Web Gallery of Art, created by Emil Krén and Daniel Marx.
http://www.wga.hu/html_m/z/zocchi/firenze4.html
http://www.nationalgallery.org.uk/paintings/research/exhibition-catalogues/building-the-picture/place-making/introduction
Lead author Dr Amanda Lillie is Reader in the History of Art at the University of York. Her research interests focus on 15th- and 16th-century Italian architecture, on which she has published a number of articles and books. Her book ‘Florentine Villas in the 15th Century’ came out in paperback in 2011. She is currently writing a book on air, landscape and concepts of the environment in Renaissance Italy.
To cite this essay we suggest using
Amanda Lillie, 'Entering the Picture' published online 2014, in 'Building the Picture: Architecture in Italian Renaissance Painting', The National Gallery, London,
http://www.nationalgallery.org.uk/paintings/research/exhibition-catalogues/building-the-picture/place-making/introduction
Although working on a smaller scale than architects, painters played a fundamental role in constructing real places and in creating and disseminating the identity of places through their images. Mural paintings in particular literally became part of a place, and the interaction between image and site profoundly affected the way each was perceived. Thus, the placing of Domenico Veneziano’s frescoed ‘Madonna and Child’ (fig. 2) above a Florentine street corner helped to redefine that site – the Canto de’ Carnesecchi – and gave the Carnesecchi’s house where the tabernacle was placed a new name: ‘la chasa della Vergine Maria’.4 At the same time, the positioning of the Virgin’s tabernacle was chosen because it was at a strategic junction of three streets and on a ceremonial route between the Cathedral of Santa Maria del Fiore and the Dominican Priory Church of Santa Maria Novella.5 This particular piece of wall was a prime tabernacle site since it enjoyed greater public exposure than any other surface on that route. The wall directly faced the north corner of the Cathedral façade from a distance of about 200 metres, addressing all who approached down the Via de' Cerretani, one of the busiest streets in the city (fig. 3). The tabernacle was probably placed high up so as to be seen above the crowd during religious processions
This route was of special significance in 1439, when the ecumenical Council of Florence was meeting at Santa Maria Novella, and indeed during the whole time Pope Eugenius IV was resident in Florence, when there would have been frequent to-ing and fro-ing as well as processions between the Cathedral and the Dominican priory where the Pope lodged.6 The site was also on another processional route going along the Via Tornabuoni from the Cathedral and Via de' Cerretani. The mutual benefits are clear. The tabernacle enhanced and sanctified the site, while the power of the image was immeasurably increased by its public exposure, its incorporation into processional routes and its association with the 1439 Council meetings in Florence. Domenico Veneziano responded to the site by designing a strictly frontal pose for the Virgin and Child, directly facing the street, with the Virgin holding up Christ to balance him at the very end of her knee, as close to the public as possible, and above all by determining the infant’s gesture, so that Christ blessed all who walked down the street
It may be hard to imagine when encountering the dislocated and much restored remains of Domenico Veneziano’s Carnesecchi Tabernacle that this work once had street power and a defined ceremonial and religious purpose. Yet because it is damaged, weather-beaten and fragmentary, it can speak to us as a brave survivor and stirs a different set of emotions. As archaeologists well know, ruins and fragments are often more powerful reminders of what buildings or objects once were than pristine, new-looking things. They plot the passing of time, and in this case make us aware of the 575 years between the making of this picture and our standing before it. The condition helps us to re-imagine it as a site-specific work, exposed to the elements, high up on the east-facing, narrow end of a block. The painting still retains some of its essential aesthetic qualities. Its surface may be damaged beyond retrieval, but its architectonic, geometric and volumetric qualities are still legible; as is the Virgin’s still solemnity and God’s gesture – throwing his arms forwards to launch the dove of the Holy Spirit and at the same time present to us the Virgin and Child.
This discussion draws heavily on Brenda Preyer’s forthcoming article, ‘The "chasa della Vergine Maria": the Patron and Site of Domenico Veneziano’s Carnesecchi Tabernacle in Florence’; see Gordon 2003, p. 64.
To cite this essay we suggest using
Amanda Lillie, 'Entering the Picture' published online 2014, in 'Building the Picture: Architecture in Italian Renaissance Painting', The National Gallery, London,
http://www.nationalgallery.org.uk/paintings/research/exhibition-catalogues/building-the-picture/place-making/introduction
3. Giuseppe Zocchi, 'View of the Street leading to Santa Maria Novella', 1744. Museo di Firenze com'era. © Scala, Florence.
4. Detail showing the arched niche where the Carnesecchi tabernacle was originally placed.
This discussion draws heavily on Brenda Preyer’s forthcoming article, ‘The "chasa della Vergine Maria": the Patron and Site of Domenico Veneziano’s Carnesecchi Tabernacle in Florence’; see Gordon 2003, p. 64.
Canto ai Carnesecchi …Canto ai Carnesecchi e tabernacolo di Domenico Veneziano
COLLOCAZIONE
: la chasa della Vergine Maria
Fifteenth-century
documents reveal that the patron of this tabernacle was most probably Bernardo
di Cristofano Carnesecchi (1398–1452), a wealthy international merchant, who
built a new house on the Canto de’ Carnesecchi to rent out to members of the
papal court sometime between 1433 and 1439.8 In 1452 Bernardo
Carnesecchi died and his sons inherited the house, which was described in 1458
as ‘a house called the house of the Virgin Mary’ (‘detta la chasa della Vergine
Maria’), and still known in 1468 as ‘a new house with the Virgin Mary outside’
(‘una chasa nuova chola Vergine Maria di fuori’). This house at the very apex
of the Canto de’ Carnesecchi presumably took its name from Domenico Veneziano’s
fresco. Its end wall is represented in Zocchi’s 18th-century view with the
tabernacle niche at first-storey level, framed by an arch supported on small
engaged piers and protected by a low balustrade surmounted by what looks like
an oval grille attached to sun-like rays (figs. 4 and 5).
Although
Zocchi drew other shrines in which the paintings were visible, that is
unfortunately not the case with the Carnesecchi tabernacle, which is in deep
shadow and too high to allow a glimpse of the image inside.9
Zocchi’s view does, however, follow the processional axis leading from the
Baptistery and Cathedral towards Santa Maria Novella, showing how prominent the
end wall of the Carnesecchi house appeared in the urban landscape.
The
timing of Bernardo Carnesecchi’s purchase or construction of a house to which he
then attached a tabernacle is significant. As he himself declared, it coincided
with the years when Pope Eugenius IV was resident in Florence (1434–6 and
1439–43), and the site was almost certainly selected for that reason – to
attract high rents from members of the papal curia on a street that directly
connected the papal apartments at Santa Maria Novella with the Cathedral.
Domenico Veneziano’s painting was probably intended to enhance that
processional route – a route that was to become even more significant when the
Ecumenical Council was held in Florence in 1439.
To cite this essay we suggest using
Amanda Lillie, ‘Domenico Veneziano, The
Virgin and Child Enthroned (Carnesecchi Tabernacle)’ published online 2014, in
'Building the Picture: Architecture in Italian Renaissance Painting', The
National Gallery, London, http://www.nationalgallery.org.uk/paintings/research/exhibition-catalogues/building-the-picture/constructing-the-picture/veneziano-virgin-and-child-enthroned
DATAZIONE
Le opere autografe di Domenico Veneziano. (per quelle
apocrife cfr. Wohl, 1980) possono essere divise cronologicamente in tre
periodi.
Alla fase iniziale (1435-40 c.) appartengono il
tabernacolo dei Carnesecchi. la Madonna con Bambino di Bucarest e l'Adorazione
dei magi (Berlino-Dahlem), nelle quali D. crea una sintesi fra le innovazioni
di Masaccio e Donatello e il naturalismo ornamentale di Gentile da Fabriano e
Pisanello, ma dimostra anche di conoscere il gusto per l'equilibrio e la regola
dell'Angelico e dei maestri fiorentini minori.
La National Gallery sul suo sito la data invece
1440-44 e anche about 1435–43
The
Virgin and Child Enthroned (Carnesecchi Tabernacle)', about 1435–43
Fresco transferred to canvas, 241 x 120.5 cm
NG1215
Signed on the step of the throne: DOMI[NI]CVS/ D[E]. VENECIIS. P[INXIT].
Domenico Veneziano (active 1438; died 1461)
COME QUESTO AFFRESCO SE NE ANDO’ DA FIRENZE IN
INGHILTERRA
Il principe (
conte ) Ercole Pio di Savoia , esule da Modena ( per cospirazioni politiche )
compero’ a Firenze il palazzo Venturi
nel 1850 oggi proprieta’ dell’Hotel de Paris
Un palazzo di grande prestigio, tanto che, durante
l’occupazione francese dei primi ‘800, il senatore Ippolito Venturi, vi ospitò
più volte Giuseppe ed Elisa Bonaparte.
L’edificio passò alla figlia del senatore, Marianna Garzoni Venturi, e fu poi
venduto al principe Don Ercole dei Pio di Savoia, nel 1850.
Molti i lavori interni effettuati dal principe che portò nel palazzo anche
varie opere d’arte, fra le quali il
prezioso affresco di Domenico Veneziano
Non so se il principe Pio fosse divenuto proprietario anche della casa confinante che dava sul Canto ai Carnesecchi e quindi non so come fosse divenuto proprietario dell’affresco di Domenico Veneziano
Di fatto Ercole Pio di Savoia diede l’incarico nel 1851 a
Giovanni Rizzoli ( Pieve di Cento 1799—Bologna ( ?) 1878 ) uno dei piu’ celebri estrattisti di quel tempo di
“staccare” dal muro quella che e’ una delle poche opere sopravvissute
dell'artista veneziano.
L’opera probabilmente era gia’ molto rovinata . Una volta
staccato l’affresco venne restaurato (
male ) da Antonio Marini e dallo stesso Giovanni Rizzoli
L'ottocento a Prato : Renzo Fantappie', Rossella Agresti, Daria Grimaldi anno 2000
...............Marini aveva collaborato con Giovanni Rizzoli al restauro del tabernacolo Carnesecchi di Domenico Veneziano.........
L’opera dopo il distacco fu ridotta in tre parti
Una di 241 x
120.5 cm a catalogo NG1215 Madonna in trono col Bambino
Una di 43 x 35.5
cm a catalogo NG766 santo senza la barba Head
of a Tonsured, Beardless Saint
Una di 45 x 35.5 cm a catalogo NG767
santo con la barba Head
of a Tonsured, Bearded Saint
COME ERA LA PARTE CENTRALE DEL TABERNACOLO DOPO IL RESTAURO ITALIANO
E COME POI TALE RESTAURO VENNE ELIMINATO
Ho reperito un fotografia ( fatta da Achille Paris fotografo e calcografo di Firenze ) molto interessante ( e ritengo estremamente rara ) dell'affresco , fotografia databile a dopo il restauro eseguito dai due Rizzoli e Marini
la foto e' sta eseguita in un anno tra il 1852 ed il 1867 quando ancora l'opera era a Firenze
Il signor De Gennaro titolare de "il cantuccio del collezionista" che mi ha procurato la fotografia mi ha raguagliato sulla tecnica usata
Si tratta di una fotografia all’albumina applicata su supporto cartaceo. Descrivere la tecnica della stampa all’albume non è proprio breve. Posso dirle che si tratta di una tecnica fotografica sviluppata prima della più conosciuta e recente tecnica ai sali d’argento, fu il principale supporto utilizzato nella seconda metà dell’800. Il nome deriva da un’emulsione ricavato dall’albume dell’uovo utilizzata nello sviluppo da negativo al collodio dell’immagine. Per questa ragione, da un negativo si possono in linea (molto) teorica ricavare infinite fotografie. Cosa praticamente impossibile, soprattutto durante il XIX secolo. Considerando il tempo passato e vista la mancanza di alcun riferimento online ad altre immagini identiche, dubito ne esistano molte in circolazione. La fotografia albumina è molto sottile e per questo si trova pressoché sempre applicata su dei supporti in carta o cartoncino rigido. Su di essi veniva stampigliato il nome del fotografo.
Le fotografie di opere d’arte venivano prodotte in quantità limitate in base all’interesse che potevano destare (l’opera in oggetto è abbastanza di nicchia). La sua fotografia presenta (cosa inusuale) una dettagliata descrizione del soggetto raffigurato e della sua storia. Ne tratto molte di queste fotografie, le posso assicurare che non è proprio una cosa molto comune da reperire. La descrizione dice pressoché tutto. L’opera soggetto della fotografia, mano di tale Domenico Veneziano, è il Tabernacolo Carnesecchi.
la didascalia posta a corredo della foto ci dice che esiste un atto del notaio Viscontini di Firenze del 5 febbraio 1852 che certifica che lo "strappo" e' stato fatto dal Rizzoli e probabilmente autentica che la trasposizione su tela riguardava l'affresco che stava sul canto dei Carnesecchi
Ci dice pure che l' affresco centrale era ora di proprieta francese : Mr Louis Hombert
le teste dei due santi erano invece di proprieta' inglese sir Charles Eastlake
l’operazione del principe Pio era stata evidentemente un operazione puramente commerciale.
l’opera fu successivamente venduta all'inglese
James Lindsay, VII conte di Balcarres (1783–1869), dichiarato XXIV conte di Crawford nel 1848. Fu questi che forse vende’ alla National Gallery le teste dei due santi nel 1867
Ma fu probabilmente James Lindsay, XXVI conte di Crawford (1847-1913) a donare La Madonna in trono col Bambino alla National Gallery di Londra nel 1886 (Presented by the 26th Earl of Crawford and Balcarres, 1886 )
VORACI APPETITI ??? ( niente di nuovo nei bei tempi passati )
In una mostra tenutasi dal 16 febbraio al 15 giugno
2014 al Mar-Museo d’Arte della città di
Ravenna e curata da Claudio Spadoni e Luca Ciancabilla , si e’ trattato il tema del distacco
Una mostra, dedicata quindi non tanto all’affresco in sé
quanto alla pratica e alla tecnica del distacco o strappo dell’affresco stesso,
è la prima a ripercorrerne i tre secoli di storia attraverso 110 pezzi,
dall’antichità romana di Pompei al Settecento, ricostruendone le vicende di
prassi e le evoluzioni tecniche insieme alle figure dei maggiori protagonisti
di questa pratica nata nel primo Settecento: da Antonio Contri a Giacomo Succi
e il figlio Pellegrino, ad Antonio Boccolari, Stefano Barezzi, Giovanni
Rizzoli, Bernardo Gallizioli, l’aristocratico Giovanni Secco Suardo, Giuseppe e
Franco Steffanoni, Domenico Brizi, fino al tuttora attivo Ottorino Nonfarmale.
I curatori cosi si esprimevano sull’utilizzo del
distacco.
«È una mostra, concludono i due curatori, che solleva anche la questione dibattuta per secoli sull’opportunità degli stacchi, praticati non sempre per ineluttabile necessità di scongiurarne la perdita certa o nella convinzione che si dovessero preventivamente portare in sicurezza in altra sede e in altre condizioni. In molti casi, infatti, soprattutto a partire da metà Ottocento con l’esplosione del mercato collezionistico americano, lo strappo assecondò da una lato voraci appetiti collezionistici e dall’altro ansie patrizie o ecclesiali di liquidità col risultato di far uscire dall’Italia un numero impressionante di affreschi staccati e trasformati in quadri».
E' da notare come oggi il tabernacolo abbia un aspetto diverso
tabernacolo carnesecchi restaurato
……Strappato e restaurato dal Rizzoli e dal Marini ( in formato di grandi dimensioni )Immagino che gli inglesi abbiano inteso cancellare il restauro del 1852 e far ritornare l'opera ad una forma il piu' possibile vicina all'originale mantenendo i danni del tempo
Ho un'ottima puntualizzazione della situazione dal dr.ing. Maurizio Tiglieri
É cambiata la filosofia del restauro.
Nell'Ottocento (fino al primo dopoguerra) si integravano le lacune con una (ri)dipintura che ricostruisse le parti mancanti nel modo più mimetico possibile: l'idea era quella di offrire un'immagine gradevole e integra (anche se falsamente integra), quanto più possibile vicina al "nuovo" (con il fraintendimento culturale di fondo che confondeva, equiparandoli, "nuovo" con "originale").
Nel secondo dopoguerra prese velocemente piede una filosofia opposta, contraria a ogni integrazione pittorica che dissimulasse la mancanza (le integrazioni pertanto avvenivano solo per colmare la lacuna, non per dissimularla, e questo tanto nella variante della tinta neutra - la peggiore per la leggibilità dell'opera - quanto nelle integrazioni nettamente distinguibili, come il rigatino o la puntinatura).
Oggi fortunatamente si propende per un giusto equilibrio: le parti architettoniche e/o geometriche (es. incorniciature), per le quali si può ricostruire il pezzo mancante con sufficiente grado di precisione e plausibilità, vengono integrate con restauro pittorico.
I volti o altri dettagli non ricostruibili se non con l'immaginazione, vengono lasciati sfumati/a tratteggio/a puntinatura.
Ed é questo che oggi si vede sul tabernacolo inglese, frutto probabilmente di un restauro (relativamente) recente (a naso, ultimi trent'anni). Il tabernacolo appena staccato doveva comunque essere molto più danneggiato di quello che appare oggi (ad es., i triangoli decorativi color melanzana ai lati della centinatura sono al 100% frutto della fantasia del restauratore, così come sono riconoscibili numerosissime integrazioni nel blu scuro del cielo nonché nello sfondo delle teste dei santi laterali: é stato comunque deciso di lasciarle in opera anche nell'ultimo restauro).
La foto all'albumina, oltre a presentare uno stato indubbiamente più "cosmetico" rispetto all'attuale, é molto poco affidabile rispetto al tono cromatico generale: questo tipo di foto in bianco e nero ha lo svantaggio, fra le altre cose, di sbiancare fortemente gli azzurri: azzurri intensi o addirittura scuri vengono resi in bianco (o quasi), vedasi il cielo in cui svolazza il Padre Eterno, la tunica dello stesso o la tunica di Maria.
2 false notizie
In una prima fase i Carnesecchi sembrano interessarsi marginalmente di politica essendo intenti prevalentemente alla mercatura e alla banca pur appoggiando la trionfante causa medicea
Probabilmente gia' in questi anni avviene una differenziazione tra i Mattei ( linea discendente da Matteo ) ed i Grazini : questi ultimi sembrano piu' intraprendenti come mercanti mentre i Mattei sembrano piu' legati alla ricchezza legata ai possessi fondiari
Agli inizi del 1400 troviamo dei Carnesecchi a Lione come banchieri ,sono presenti a Zara e in Ungheria e si trovano tracce di loro fino in Lituania . Ma si fa fatica a mettere insieme i documenti delle loro attivita'
Nei primi decenni del quattrocento emergono anche il figlio di Paolo : Simone e il figlio di Zanobi : Berto
Della generazione successiva fa parte
Francesco di Berto che troviamo in affari con Lorenzo e Giuliano de MediciDi questa generazione e' anche
Andrea di Bernardo , che compare in alcuni tornei resi famosi dalle poesie del Lapaccini e del Poliziano
Estratto da "L'armeggeria di Bartolomeo Benci " messa in rima da Filippo Lapaccini (1464)
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………………………….. vago, leggiadro, bel, fermo e costante era Andrea Carnesecchi alto levato ritto in istaffe sopra 'l suo afferrante, e da' suo be' sergenti è circundato: da Giulian Carnesecchi in sul sentiero, Giovan Ginor non l'ha dimenticato, Pier Carnesecchi e Francesco di Piero che non era al seguirlo pigro o tardo, Filippo di Bernardo tanto altiero. |
Era Andrea Carnesecchi più gagliardo col paggio innanzi e col caval coperto, adorno sì ch'a dir parrei bugiardo. ……………………………… E poi partì col dardo in un momento e volse a mezzo il corso intorno quello e brandì quel, passando com'un vento. …………………………………….. |
SCHEDE............................ANDREA DI BERNARDO DI CRISTOFANO CARNESECCHI : i tornei |
Non ci sono molte notizie sui traffici mercantili dei Carnesecchi che emergono qui e la come parti di un affresco rovinato dal tempo ed appaiono vivaci ed importanti
Al tempo di Savonarola
Il messaggio profetico del Savonarola scuote molti altri Carnesecchi :
Giovanni di Simone , Zanobi di Francesco , Bernardo di Francesco , Giovanni di Niccolo'.La fede medicea e' in molti Carnesecchi fortemente scossa
SCHEDE..........................................GIOVANNI DI LEONARDO DI GIOVANNI CARNESECCHI , capo Piagnone, seguace del SAVONAROLA |
Al tempo del Savonarola emerge la figura poco studiata del piagnone
Giovanni di Leonardo Carnesecchi , protagonista in quei giorni della difesa armata del convento di San Marco
Carlo Carnesecchi,
in quei giorni, uno dei piu' influenti cittadini e mercanti fiorentini e' uno dei quattro maggiorenti a cui il Savonarola predice la morte di Lorenzo il magnificoAmerigo di Simone
commercia con l'Inghilterra e le sue galere solcano percorrono quelle rotteAlla fine del quattrocento emerge storicamente la figura di
Pierantonio di Francesco di Berto Carnesecchi fervente mediceo ed amico di Piero dei Medici e nonostante la fede medicea affidabile commissario della Repubblica in Maremma durante la guerra contro Pisa e fraterno amico anche di Niccolo' Machiavelli
SCHEDE..........................................PIER ANTONIO DI FRANCESCO DI BERTO CARNESECCHI capofazione mediceo |
SCHEDE..........................................ANDREA di PAOLO di SIMONE CARNESECCHI Emino della Nazione fiorentina a Costantinopoli |
Importante e' la figura di Andrea di Paolo di Simone Carnesecchi anche lui molto legato al partito mediceo , padre di Pietro , emino di Costantinopoli sara' poi senatore del Ducato mediceo
E' possibile che gia' nel corso del 1400 alcuni Carnesecchi si siano impoveriti nel frattempo compaiono anche alcuni figli illegittimi
Importante e' la figura di Manzo Carnesecchi il fiero popolano schierato contro Alessandro dei Medici : Giuseppe Revere ne fa uno dei protagonisti del dramma storico " Lorenzino de Medici ".
Di questo Manzo non sono ancora riuscito a ricostruire la posizione genealogica .
E' possibile che gia' nel corso del 1400 alcuni Carnesecchi si siano impoveriti nel frattempo compaiono anche alcuni figli illegittimi
Il mercante Zanobi di Francesco di Berto Carnesecchi , nonostante la sua fede medicea , e' uno dei sette dittatori di Firenze nei tempi dell'assedio
SCHEDE...................ZANOBI DI FRANCESCO DI BERTO CARNESECCHI , dei dieci della guerra , durante l'assedio |
SCHEDE...................MANZO Carnesecchi un repubblicano |
Lorenzo di Zanobi di Simone Carnesecchi
, "il secondo Ferruccio" compie miracoli di eroismo e di astuzia nella Romagna fiorentina e pone una taglia " cosa non udita mai " sulla testa del pontefice Clemente VIILorenzo Carnesecchi e' una figura degna di grandissima attenzione , in cui si concentra tutta la sagacia e duttilita' fiorentina.
SCHEDE..............................................LORENZO DI ZANOBI DI SIMONE CARNESECCHI , commissario della Romagna fiorentina |
Aveva il Papa mortale sdegno e immortale odio contra quasi tutti i cittadini di Firenze, parendogli , che gli amici della casa l'avessono perfidiosamente abbandonato, e i nimici ingiuriosamente oltraggiato ; e con tutto che fosse grandissimo simulatore, non poteva tenersi, ch' alcuna volta non isputasse alcun bottone, e trall' altre cose usava dire : Io non sono così cattivo e crudele uomo, come mi tengono i Fiorentini ; io mostrerò un dì a chi nol crede , che anch' io amo la patria mia . Nè si potrebbe dire quanto i felici successi del Ferruccio l'affliggevano continuamente, nè meno quegli di Lorenzo di Zanobi Carnesecchi. Costui essendo commessario generale della Romagna Fiorentina , fece quello in questa guerra , il che non pareva , che fare si potesse ; perciocchè egli con poca gente, e meno danari da pagarla , ma bene con molta industria, e maggiore animosità , venne più volte alle mani colle genti del signor Leonello da Carpi presidente della Romagna ecclesiastica , e sempre diè loro delle busse ; |
SCHEDE....................................ARALDICA DI UNA FAMIGLIA |
Lo stemma dei Carnesecchi ,come ufficiali della Repubblica fiorentina e del Granducato e come famiglia di rilievo figura in molti luoghi della Toscana
ecco alcuni esempi : molti altri stemmi e lapidi troverete nella pagina dedicata
Naturalmente anche in questo caso apprezzo ogni aiuto per raccogliere ulteriori immagini
Da Wikipedia per Francesco Bini : stemma dei Carnesecchi sul palazzo del Podesta' a Galluzzo (Opera del Della Robbia)
Anche qui vediamo il risparmio
sotto lo stemma di Andrea Bonciani , le targhe senza stemma di altri Bonciani : Neri e Federico
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Stemma di Giovanni di Luca Carnesecchi--Castello di Poppi anno 1568-69
Lo debbo alla cortesia degli amici Stefano Mari araldista e Francesco Bini
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Stemma di Paolo di Simone di Paolo Carnesecchi--Castello di Poppi--anno 1481-1482
Lo debbo alla cortesia degli amici Stefano Mari araldista e Francesco Bini
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Stemma di Andrea di Paolo di Simone Carnesecchi--Castello di Poppi--anno 1530-31
Lo debbo alla cortesia degli amici Stefano Mari araldista e Francesco Bini
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Stemma di Amerigo di Simone di Paolo Carnesecchi--Castello di Poppi--anno 1476
Lo debbo alla cortesia degli amici Stefano Mari araldista e Francesco Bini
cortesia di Stefano Mari : San Miniato
cortesia del dr Giorgio Papini : San Giovanni Valdarno : Piero di Simone Carnesecchi
cortesia dr Paolo Piccardi : Pietrasanta
Sotto lo stemma di Bernardo di Francesco Carnesecchi nel palazzo Vicariale di Certaldo
Cortesia di Francesco Bini--palazzo vicariale di Certaldo
Il motto nel cartiglio : Dio resiste ai superbi....
Santa Maria Maggiore Firenze
Cappella di Zanobi Carnesecchi di Bartolomeo
Stemma matrimonio Carnesecchi--Velluti: Maria Velluti con Bartolomeo di Francesco
Da Wikipedia ( by Francesco Bini )---chiesa San Francesco di Paola ---Firenze : Stemma matrimonio Carnesecchi--Strozzi
Santa Maria Maggiore Firenze
Cappella di Zanobi Carnesecchi di Bartolomeo
Stemma matrimonio Carnesecchi--Capponi :Violante di Piero Capponi con Zanobi di Bartolomeo
Stemma di Giovan Battista di Zanobi di Bartolomeo Carnesecchi : vicario a Pescia al tempo della peste del 1631
CONANTIA FRANGERE FRANGO : SPEZZO LE COSE CHE CERCANO DI SPEZZARMI ( trad: Guido Buldrini )
Cascia : stemma senatore Francesco Carnesecchi( cortesia contessa Massangioli e professoressa Alessandra Ceccherelli e archeologa Maria Luisa Fantoni )
Arezzo : Stemma di Matteo di Manetto Carnesecchi per la cortesia del dr Angelo Gravano Bardelli
L'arma Carnesecchi è magnificamente scolpita in felice connubio con un interessante cimiero parlante (un teschio), il che crea un insieme araldicamente stupendo.
Il teschio e' la componente "parlante" dello stemma, dove "parlante" è il termine araldico che sottolinea il legame immediato ed evidente fra la figura, e il nome del titolare. Per i Carnesecchi, quale figura può essere più "parlante" di un teschio, simbolo per eccellenza di un qualcosa che fu "carne" ed ora è "secco"? ( bellissima interpretazione dell'esperto di araldica Maurizio Carlo Alberto Gorra )
Sempre ad Arezzo e sempre per per la cortesia del dr Angelo Gravano Bardelli: Stemma di Pierantonio di Francesco Carnesecchi
Ecco la fotografia di un piatto ( ceramica di Cafaggiolo ) oggi conservato al museo del Bargello
per la cortesia di Francesco Bini
per la cortesia di Francesco Bini
GONFALONIERI DI GIUSTIZIA
PRIORI
SCHEDE.................Gonfalonieri di Giustizia e Priori delle Arti della Repubblica SCHEDE.................Gonfalonieri di Giustizia e Priori delle Arti della Repubblica |
SCHEDE.................Buonuomini , Gonfalonieri di Compagnia , Notai della Repubblica |
SCHEDE.................Carnesecchi tra i 16 Gonfalonieri di compagnia ed i 12 Buonuomini |
SCHEDE.................Consoli delle arti |
SCHEDE..................Cristofano di Berto di Grazino Carnesecchi |
SCHEDE..................Zanobi di Berto di Grazino Carnesecchi e i Ciompi |
SCHEDE....................Francesco di Berto di Zanobi Carnesecchi |
SCHEDE..................Zanobi di Simone di Paolo Carnesecchi |
SCHEDE.............Zanobi (LORENZO) di Lorenzo di Zanobi di Simone Carnesecchi |
SCHEDE..................Giuseppe Maria di Gio. Bonaventura Carnesecchi gesuita missionario |
SCHEDE..............La nave di Cosimo Carnesecchi |
SCHEDE..............BOBBIO: un Carnesecchi cattivo : Gerolamo Carnesecchi |
SCHEDE..............passare alla storia per un servizio di piatti : Timoteo Carnesecchi |
SCHEDE.................una vendetta vigliacca di Piero Carnesecchi |
SCHEDE.................CECCHINO ricco e bellissimo che poi fu ucciso |
SCHEDE.................Orazio e Luca di Gio: Andrea di Giovanni Carnesecchi ( giovin signori ) e musica |
SCHEDE.................Carnesecchi a Borgo Sansepolcro ??? |
SCHEDE..................Luca Signorelli e Galizia Carnesecchi |
SCHEDE..................Maddalena Carnesecchi e Angelo Galli |
SCHEDE..................donne Carnesecchi |
SCHEDE..................beate Carnesecchi |
SCHEDE..................suore e beate Carnesecchi |
SCHEDE.................una monaca di.......Firenze |
SCHEDE............una lettera famosa di Anton Francesco Doni a Simone Carnesecchi |
SCHEDE............il testamento di Vincenzo Borghini, parente di Bartolomeo ( Baccio) Carnesecchi |
SCHEDE............figli naturali |
SCHEDE............un Carnesecchi fatto schiavo dai Turcheschi |
SCHEDE............Raffaello di Leonardo di Raffaello cavaliere di Santo Stefano e tecnico delle acque |
SCHEDE............Iacopo |
SCHEDE............Carnesecchi, cavalieri di Santo Stefano |
SCHEDE........lite tra Giovanni Andrea di Giovanni Carnesecchi e Benvenuto Cellini nelle vesti di usuraio |
SCHEDE.................. alcuni sfuggenti |
SCHEDE.................. alcuni sfuggenti |
SCHEDE.................. documenti vari di diversi |
SCHEDE.................. documenti vari di diversi |
SCHEDE..................possessi secondo mappe capitani Parte Guelfa |
SCHEDE............il senatore Antonio e le carozze |
SCHEDE............un terribile delitto d'onore...........secondo i costumi ......... |
SCHEDE............villa di Cascia del sen Fracesco Carnesecchi |
SCHEDE............estratto di morte di Sestilia Del Rosso, vedova di Fracesco Carnesecchi |
SCHEDE............Monsignore capellano domestico di Sua Altezza Nettunia............circa 1754 |
SCHEDE............un libercolo |
SCHEDE............TRAFFICI COMMERCIALI E BANCARI....... |
SCHEDE............BARTOLOMEO CARNESECCHI E ZANOBI CARNESECCHI BANCHIERI....... |
"Baccio" Carnesecchi autore di una storia di Firenze nasconde la figura del banchiere e senatore Bartolomeo di Zanobi di Francesco Carnesecchi
E qui si apre la storia della
banca Carnesecchi Strozzi una delle quattro grandi banche fiorentine una delle maggiori in Europa , prima guidata da Bartolomeo e poi dal figlio Zanobi
ritratto del banchiere Zanobi di Bartolomeo di Zanobi ( di Francesco ) Carnesecchi
Uno dei banchieri piu' importanti nell'Europa della fine cinquecento
E' figlio di Bartolomeo di Zanobi di Francesco di Berto
Questa la piu' importante delle banche legate ai Carnesecchi ma non e' la sola che vi sono diverse altre banche legate ad altri rami della famiglia
La banca di Bartolomeo e Zanobi fallira' nel 1596 chiudendo un ciclo che forse aveva le sue radici nei primi decenni del quattrocento.
SCHEDE...................I CARNESECCHI IN FRANCIA |
Il nome dei Carnesecchi si lega ai primi giardini delle Tuileries a Parigi che vengono per incarico di Caterina dei Medici progettati da Bernardo Carnesecchi
SCHEDE........................BERNARDO di ZANOBI di SIMONE CARNESECCHI e i giardini della Tuileries per Caterina dei Medici |
I giardini delle Tuileries a Parigi progettati da Bernardo Carnesecchi
probabilmente questo Bernardo e' Bernardo di Francesco di Zanobi Carnesecchi
La madre di Francesco era Pichina dei Gondi stabiliti in Francia ( Francesco era fratello del piu' celebre Lorenzo )
Bernardo di Francesco di Zanobi pero' nacque nel 1518 e mori nel novembre del 1572 a Firenze
UN POCO DI RIBELLIONE NEL SANGUE
Il nome dei Carnesecchi entra nella grande storia con
Pietro di Andrea Carnesecchi l' umanista condannato a morte come eretico da Pio V . Tradito da Cosimo sotto la cui protezione si era rifugiato e' consegnato all'inquisizione
SCHEDE.....................Pietro di Andrea di Paolo Carnesecchi , arso come eretico nel 1567 |
Il suo sangue, dicono, sara' una parte del prezzo pagato perche' la Toscana diventi da Ducato un Granducato. Premio a Cosimo I
. ......Segui la lettura della sentenza del secondo condannato a morte. e poi i due vennero condotti in sagrestia per subire la degradazione. Carnesecchi passo' in mezzo a una folla di grandi personaggi quasi tutti da lui conosciuti che lo guardavano con interesse misto a disprezzo. anche in questa occasione volle far sfoggio di superiorita' agli eventi e a un gentiluomo di vista corta che si sporgeva per guardarlo <<Non vi affaticate tanto per vedere questo ricamo >> disse gentilmente , alludendo alla veste d'infamia con la quale era stato coperto << ecco che ve la mostro con comodita'>> e al proprio compagno di sorte fu sentito dire : <<Padre , noi andiamo vestiti a livrea come se fussi di carnevale>> . |
INIZIO DELLA CONOSCENZA CON GIULIA GONZAGA
una cosa sfuggita agli storici
Il primo documento che parla della conoscenza tra Pietro Carnesecchi e Giulia Gonzaga Colonna e' una lettera di G. Valdes a Ercole Gonzaga del 13 marzo 1536
Gli storici che si sono occupati della questione fanno riferimento a questa lettera e pongono la prima conoscenza tra i due al 1535
IMPORTANTE
Probabilmente sollecitato a una risposta da Giulia in una lettera non conservata
In una lettera ( che pare quasi essere una lettera d'amore ) di Pietro a Giulia del novembre 1562
In risposta egli dice SBRIGATIVAMENTE ( abbandonando le solite cerimonie ): ".....signora mia , io sto fresco se Calliope ha ancora a sapere ch'io sia innamorato di lei , essendo gia' 35 anni ch'io la servo ! ....."
Ovviamente quel 35 anni va inteso come un circa 35 anni , con un fare cifra tonda
non dice pero' 30 anni dice 35 anni quindi piu' vicino a 35 che a 30
30 anni a ritroso dal 1562 : 1532
Quindi salvo impensabili errori di Pietro e lo stesso Pietro a dire di averla conosciuta prima del 1532
La conoscenza di Pietro con Valdes e' da far risalire al 1531 quando questi era a Roma alla corte di ClementeVII
Avanti al 1532 Pietro Carnesecchi sembrerebbe conoscesse gia' sia Juan Valdes sia Giulia Gonzaga
SCHEDE..................alcuni altri eretici |
SCHEDE...............Giovanbattista di Gherardo, il ribelle contro Cosimo I |
SCHEDE...............Alessandro di Pierfrancesco, il ribelle contro Cosimo I |
VINCENZO DI FRANCESCO CARNESECCHI COMANDANTE DI GALERA NELLA MARINA STEFANIANA
storia dei Carnesecchi………………………………Vincenzo Carnesecchi un prode comandante tra i Cavalieri di Santo Stefano |
http://www.inghirami.it/Storia/Figure_minori.pdf
...........Il Guarnieri, certamente il maggior storico dell’Ordine, include Vincenzo Carnesecchi tra i comandanti di galere che più si distinsero e lo pone accanto a Barbolani di Montauto, Capponi,Carnesecchi, Barbavara, Bava, Roncioni, Sozzifanti .
Pare presente alla conquista di Bona nel settembre del 1607 da parte dei Cavalieri
Relazione del viaggio: e della presa della città di Bona in Barberia; fatta per commessione del sereniss. gran duca di Toscana in nome del sereniss. prencipe suo primogenito, dalle galere della religione di santo Stefanos, il di 16. di settembre, 1607, sotto il comando di Silvis Piccolomini ... (Google eBook)
Il Carnesecchi la' dove piu' forte L'oste s'aduna , corre ai primi allori E sue bell'orme intrepido anelante seguita lo squadron detto volante |
http://books.google.it/books?id=2J7ljDQGieYC&pg=PR21&dq=cavaliere+carnesecchi&hl=it&sa=X&ei=X0nLUtj1A6TOygPixoKwDQ&ved=0CD0Q6AEwAjgU#v=onepage&q=cavaliere%20carnesecchi&f=false
Bona d'Affrica espugnata da' cavalieri di Santo Stefano papa, e martire ...
Di Vincenzo Piazza,Arnold : van Westerhout,Nicolas Dorigny,Mauro Oddi,Fabrizio Monsignani
BIBLIOGRAFIA
Da ricordare anche :
Senatori fiorentini raccolti da Ferdinando Leopoldo Del Migliore
***
ANDREA DI PAOLO DI SIMONE DI PAOLO DI BERTO DI GRAZINO 1532
BERNARDO DI ANDREA DI BERNARDO DI CRISTOFANO DI BERTO DI GRAZINO 1546
BARTOLOMEO DI ZANOBI DI FRANCESCO DI BERTO DI ZANOBI DI BERTO DI GRAZINO 1559
PIERFRANCESCO DI ANDREA DI BERNARDO DI CRISTOFANO DI BERTO DI GRAZINO 1571
CRISTOFANO DI PIERFRANCESCO DI ANDREA DI BERNARDO DI CRISTOFANO DI GRAZINO 1586
RAFFAELLO DI LEONARDO DI RAFFAELLO DI LEONARDO DI GIOVANNI DI PAOLO DI BERTO DI GRAZINO 1615
ANTONIO DI PAOLO DI ANTONIO DI ANDREA DI PAOLO DI SIMONE DI PAOLO DI BERTO DI GRAZINO 1622
FRANCESCO DI GIOVANBATTISTA DI ZANOBI DI BARTOLOMEO DI ZANOBI DI FRANCESCO DI BERTO DI ZANOBI DI BERTO DI GRAZINO 1663
SCHEDE.................SENATORI DUCATO DI FIRENZE E GRANDUCATO DI TOSCANA |
SCHEDE.................CONSIGLIO DEI DUECENTO |
SCHEDE.................GLI OTTO |
SCHEDE.................Buonuomini delle STINCHE |
ALTRI PROTAGONISTI
Giovambattista di Gherardo Carnesecchi
fiero antimediceo combattera' contro Cosimo per la liberta' di Siena e poi se ne andra' a morire in Francia combattendo contro gli UgonottiUna linea importante di Carnesecchi e' quella derivata da
Ridolfo CarnesecchiI suoi discendenti saranno importanti funzionari medicei in Versilia e di fatto daranno vita ad imprese minerarie importanti , inventando procedimenti nuovi per l'estrazione e lo sfruttamento di ferro ed argento
Uno dei Carnesecchi :
Vincenzo fu un celebre comandante di Galera distintosi per valore nella marina Stefaniana
SCHEDE........................I CARNESECCHI IN SICILIA |
Agli inizi del seicento troviamo ancora i Carnesecchi coinvolti in imprese commerciali in Sicilia e nel napoletano
La baronia di Grottarossa in Sicilia e' figlia di questo periodo
STEMMARIO SICILIANO
Lo stemmario siciliano, composto da "Il Nobiliario Siciliano", contiene più di 1500 stemmi delle famiglie nobili e notabili della sicilia, curato dal Dott. Antonino Mango di Casalgerardo, pubblicato in due volumi.
Dott. Antonino Mango di Casalgerardo
NOBILIARIO DI SICILIA
Notizie e stemmi relativi alle famiglie nobili siciliane
(Palermo, A. Reber, 1912 - 2 volumi)
http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/bibliotecacentrale/mango/indicemango.htm
Il Mango non fornisce lo stemma di questi CARNISECCHI
Si tratta ( come abbiamo visto in altra pagina ) dei Carnesecchi fiorentini , presenti a Palermo con Giovanni fratello del senatore , del Granducato di Toscana , Antonio e con altri della stessa famiglia .
Vedasi : Niccolo’ , e successivamente Prospero
Ovviamente come in tutte le famiglie al potere non mancano beati e beate fra i Carnesecchi ( quasi una tappa obbligata ) e vi sono 4 Canonici della chiesa di Santa Maria del Fiore ( Duomo )
Di fatto la scelta religiosa era una scelta imposta ai figli cadetti e in particolar modo alle figlie per tenere indiviso il patrimonio famigliare
SCHEDE....................Avvocato Gio Bonaventura Carnesecchi il restauratore |
SCHEDE..............................................................CASTELLO DI FIANO |
Castello di Santa Maria Novella a Fiano
Nel 1705 troviamo un ramo dei Carnesecchi ancora insediato in un castello (acquisito in tempi moderni pero' ): il castello di Santa Maria Novella a Fiano ma in generale le linee aristocratiche a inizio settecento sono in via di estinzione e delle famiglie Carnesecchi sopravvivono solo quelle meno abbienti
Eclissi dei Carnesecchi fiorentini
Il declino dei Carnesecchi patrizi viene favorito dalla prassi di far sposare solo il figlio maggiore per tener unito il patrimonio con la conseguenza di far esaurire la famiglia per via femminile e per vicissitudini economiche che vedono l'impoverimento di alcuni altri rami
La cappella fondata da Paolo in santa Maria maggiore va in rovina e viene dispersa
Carte della famiglia "Buonguglielmi" vedi sito Yale University Filzetta 1: "Fogli di Fallimento di Filippo Carnesecchi, per cui fu uno dei Deputati Ilarione Buonguglielmi" anni 1672-81
Nel 1691 muore l'ultimo senatore dei Carnesecchi
Ottobre 1757 Legge sulla nobiltà, viene istituito un registro della nobiltà e della cittadinanza.
SCHEDE...............nobilta' fiorentina |
Alla pubblicazione del libro d'oro nella nobilta' del Granducato di Toscana compaiono in esso ( 1793 ) : solamente 2 linee di Carnesecchi ,
Nelle prime sette "Citta' nobili "del Granducato di Toscana ( Firenze,Siena,Pisa,Pistoia,Arezzo,Volterra.Cortona e Montepulciano ) i nobili si distinguevano in due classi ,cioe' i nobili patrizi e i nobili semplicemente nobili . Della prima classe facevano parte tutte le famiglie nobili nelle quali erano state raccolte le provanze per giustizia all'ordine di santo Stefano e quelle famiglie nobili che potevano comprovare la propria nobilta' da duecento anni senza discontinuita' . Nella seconda classe dei nobili erano descritti i discendenti di quelle famiglie accolte nell'ordine di santo Stefano e le altre famiglie nobili che non potevano comprovare la loro nobilta' per il predetto periodo di tempo , ma per uno inferiore.
Famiglia nobile patrizia :
stemma dal Libro d'oro della nobilta' fiorentina
Giovanni di Andrea Ridolfo di Giovanni priore nel 1524 Giovanni Batista figlio di Ridolfo nel 1589 sposa Clarice Tanai Medici Ridolfo di Giovanni Batista sposa Laura Baldovidi Francesco di Ridolfo nel 1696 sposa Dorotea del cav Francesco Simi muore nel 1724 Ridolfo di Francesco nato il 20 genn 1698 morto il 23 gennaio 1756 senza proleQuesto ramo si estingue Quartiere san Giovanni gonfalone drago Famiglia ammessa al patriziato della citta' di Firenze |
Dati ricavati da "I Libri d'oro della nobilta' fiorentina e fiesolana di Bruno Casini " ediz. Arnaud
Famiglia Nobile :
Sebastiano Carnesecchi sposa Diamante di Domenico del Sere 1731figli : Giuseppe e Anna 4 marzo 1765 Quartiere Santa Maria Novella gonfalone vipera Famiglia ammessa alla nobilta' della citta' di Firenze
NOTA BENE in realta' questa linea non appartiene ai Carnesecchi bensi' ai Carnesecchini di Prato |
Dati ricavati da "I Libri d'oro della nobilta' fiorentina e fiesolana " di Bruno Casini ediz. Arnaud
Alcune delle famiglie Carnesecchi non possedevano piu' i requisiti patrimoniali per essere ammessi nelle liste della nobilta' altre forse non erano interessate perche' ormai molto fuori da quel mondo
dal libro : Le tre Nobiltà, di Marcella Aglietti a cura dell'Istituzione dei cavalieri di S.Stefano, ed. ETS Pisa:
Per la cortesia del conte Massimo Angelo Cavalloni |
I rami patrizi si estinguono per via femminile e le loro proprieta' passano a famiglie di diverso nome ( esempio : Aulla ,Bardi di Vernio , ...)
I Carnesecchi fiorentini, come abbiamo visto , furono famiglia rilevante della Toscana. Una famiglia che dalla meta' del trecento inizia a far parte del ceto dirigente fiorentino e di tale ceto fa parte fino a tutto il seicento ( nel 1691 muore l'ultimo senatore Carnesecchi )
Personaggi come Pietro ( sicuramente un' uomo che sacrifica la vita alle proprie convinzioni) come Lorenzo ( dice il Varchi : un eroe tal quale Ferruccio Ferrucci ) come Pagholo di Berto come Bernardo di Cristofano sono personaggi che entrano di diritto nella storia non solo fiorentina
Mecenati che hanno permesso ad artisti come Paolo Uccello, Domenico Veneziano , Masaccio , Masolino , ecc , la realizzazione di opere importanti . Mercanti che avevano per casa il mondo in quella globalizzazione ante litteram , mercanti che non dimenticavano la loro patria , mercanti che all'occorrenza sapevano impugnare la spada .
Il sangue di Pietro Carnesecchi ( consegnato a tradimento all'inquisizione ) inoltre fu il prezzo che Cosimo I dei Medici pago' per la corona granducale di Toscana
tutto questo ci permette di poter dire che i Carnesecchi sono una famiglia "storica" di Firenze e della Toscana
"Quantunque da più e più anni la mia famiglia non abbia di nobile e di patrizio che il nudo nome, io stimo i patrizi e disprezzo i nobili. Ed è per me vero patrizio d'una città chi ha terre da far fruttare, sepolcri domestici da venerare, lari da difendere, ed antenati da imitare i quali, per lungo ordine di anni abbiano ο
arricchita la loro patria con l'industria,ο celebrata con le virtu' e con l'ingegno, ο protetta col sangue.Per gentilezza dr Sergio De Mitri
Le prime generazioni di Carnesecchi nate dopo le grandi epidemie del trecento e di quelle d’inizio quattrocento (1400, 1416 ) sono caratterizzate da un numero elevato di individui
Nonostante fosse alta la mortalita’ infantile forse perche’ figli di famiglie agiate e con migliori condizioni di vita molti di loro giungono all’eta’ adulta
A Firenze si battezzava in San Giovanni : Dal 1450 le nascite erano segnate in appositi registri che potrebbero rappresentare una specie d’immenso database della popolazione fiorentina
In realta’ questi registri ora in rete all’indirizzo sono almeno per i Carnesecchi monchi
Specie per il cinquecento mancano diversi battesimi
Infatti compaiono nei necrologi e nelle cronache individui che non compaiono nei registri del Duomo
Al momento non ho spiegazioni sicure
La quantita’ dei figli era una cosa buona per la continuita’ genealogica della stirpe ma frammentava in maniera critica il patrimonio
La vera eredita’ del padre diveniva quel mestiere di mercante : il nome , l’avviamento , l’istruzione , le conoscenze…………
L’appartenenza a una famiglia dal nome pesante nella societa’ fiorentina
Il commercio non e’ facile oggi figurarsi nel quattrocento con tutte le alee che esistevano : poteva essere il mezzo per grandi arricchimenti ma anche per rovesci clamorosi
Io ritengo che molti Carnesecchi tra la fine del quattrocento e l’inizio del cinquecento impoveriscano
A supporto di questa convinzione posso citare
Giuliano Ricci afferma alla fine del cinquecento:
Cronaca (1532-1606) a cura di Giuliana Sapori.: a cura di Giuliana Sapori - Pagina 497
di Giuliano de' Ricci, Giuliana Sapori - 1972 - 671 pagine
…………………………….La famiglia de' Carnesecchi nella nostra città è nobile ma numerosa, di huomini ve ne ha de' poveri et de' ricchi et de' pazzi et de' savii;...
Cioe' accomuna tutti poveri e ricchi in un origine comune
La conferma che a Firenze esistano dei Carnesecchi molto impoveriti ci viene dallo stesso senatore Baccio Carnesecchi che nel 1570 testa a favore dei poveri di casa Carnesecchi.................
I figli di uno stesso padre spesso erano figli di diverse madri . Non era infrequente che un uomo si sposasse tre quattro volte : le donne morivano frequentemente nel partorire
Esistevano spesso figli naturali che pur portando il cognome del padre non godevano degli stessi diritti dei figli legittimi
Tutta una serie di combinazioni che creavano condizioni differenti all’interno della stessa famiglia
Nel corso del quattrocento e’ molto viva nella societa’ fiorentina e nel suo ceto dirigente il concetto di "aristocrazia" intesa come appartenenza al gruppo di famiglie che da lungo tempo avevano guidato lo stato facendo l’interesse dello stato : Aristocrazia intesa come predisposizione alla gida
Nel corso del 500 i rami piu’ ricchi consapevoli del pericolo di mettere a repentaglio il patrimonio familiare con la nascita di molti figli tendono a limitare l’emorragia destinando al matrimonio solo il primogenito e condannando i figli cadetti al celibato o al sacerdozio
Questa strategia avra’ conseguenze devastanti per la sopravvivenza della famiglia : nel giro di due secoli infatti i rami piu’ ricchi dei Carnesecchi si estingueranno
A fianco di questi rami aristocratici vivono cosi a Firenze e nella immediata periferia fiorentina dei Carnesecchi poveri
Carnesecchi che campano umilmente quando non in completa poverta’ , e nella periferia intorno a Firenze Carnesecchi isolati che si dichiarano contadini anzi lavoratori della terra ( cioe’ non proprietari )
Ora c’e’ chi tra i ricercatori afferma che un figlio di famiglia mercantesca puo divenire artigiano ma non puo’ mai divenire contadino
Io ho esperienze diverse
Talvolta e’ proprio il fatto di possedere piccole proprieta’ agricole che spinge ad utilizzarle per far reddito da prima facendole coltivare poi coltivandole in proprio poi vendendole e coltivando le terre di altri. In una china quasi inevitabile
Poi ci sono i destini dei figli non legittimi ma riconosciuti dal padre ( questo avveniva spesso e non avevano diritto all’eredita’ paterna ) …………………….poi le mille circostanze della vita cosi singolari da sfuggire a qualsiasi regola
Mi colpisce molto ad esempio la cognomizzazione precoce ( qui pero' siamo fuori dell'ambito strettamente fiorentino ) di Benedetto Carnesecchi nella periferia di Pisa : nel 1530 battezza Iacopo Carnesecchi quindi e’ chiaramente cognominato 30 anni prima del Concilio di Trento………………….
Non dobbiamo comunque dimenticarci che a Prato e a Badi nel frattempo sono comparse delle famiglie Carnesecchi ………………….
Il dato che dobbiamo valutare e’ comunque questo : dobbiamo annoverare nel primo cinquantennio del cinquecento nei dintorni di Firenze delle famiglie di lavoratori della terra i cui battesimi compaiono non sempre con regolarita’ tra i battesimi registrati in San Giovanni
Se a cavallo tra 400 e 500 troviamo I carnesecchi a Firenze a Prato e a Badi nel primo cinquantennio del cinquecento li troviamo anche nel Reggello , a Bibbiena e a Sesto e qui e' probabile siano legati coi Carnesecchi antichi
Troviamo poi un solo nucleo familiare a Pisa a Fucecchio a Monte San Savino
Un nucleo di cui non so definire la consistenza in Val d'Orcia
Un nucleo di rilevante consistenza intorno a San Gimignano
Cronologicamente posteriori alla famiglia fiorentina ecco quindi comparire qui e la' individui con cognome Carnesecchi
E qui si tratta di decifrare se ci sono legami di sangue o semplici legami di omonimia tra i vari gruppi
FUORI DI TOSCANA CIOE' NEL LAZIO , NELLA CAMPANIA E NELLA PUGLIA HO TROVATO ESISTERE IL LEGAME COI CARNESECCHI FIORENTINI
I CARNISICCA o CARNESECCA DI PALERMO E DI SICILIA MI SONO ANCORA SFUGGITI
L'importante notaio Niccolo , Andrea a Lecce , Tommaso mercante a Napoli , Pompeo a Palermo , i Bonifacio in Portogallo ,mantengono contatti con Firenze , ma rappresentano aghi nel pagliaio , di cui non conosciamo i legami genealogici
intorno al 1550 famiglie cognominate Carnesecchi principalmente in queste zone della Toscana
Sono una decina i luoghi in cui troviamo degli individui col cognome Carnesecchi come detto e mostrato ma in alcuni luoghi e' una presenza limitatissima.
A Monte Sansavino: 1 famiglia ; a San Sepolcro 1 famiglia ; a Fucecchio 1 famiglia ;a Bibbiena un gruppo piu' vasto
A Cascia a Bibbiena e a Sesto probabilmente legati ai Carnesecchi fiorentini
Nella Val d'Orcia un gruppo comunque limitato
I gruppi piu' vasti sono presenti a Prato , San Gimignano ,Badi e naturalmente a Firenze
Solo per i Carnesecchi di Prato sembrerebbe a priori potersi escludere legami con i Carnesecchi fiorentini, ma necessitano ulteriori studi legati alla figura di Ricovero
E' da notare come nell'ottocento alcuni Carnesecchi di Badi abbandonassero il cognome e prendessero quello di Carnesecca
I CARNESECCHI DI BADI
B) Alla fine del quattrocento I Carnesecchi di Badi : un gruppo di povere famiglie contadine nell'Appennino tra Pistoia e Bologna forse riconducibili ai Carnesecchi fiorentini per via femminile (alcuni di queste famiglie nell'ottocento vireranno il cognome in Carnesecca )
C) Sempre alla fine del quattrocento compaiono I Carnesecchi di Prato
I CARNESECCHI DI PRATO
Il 29.3.1397 il pizzicagnolo Pasquino di Giovanni di Pasquino è estratto Consigliere del Comune per l'Arte dei Pizzicagnoli per il periodo 1.4.1397-31.7.1397
La famiglia di questo pizzicagnolo sara’ detta dei Carnesecchi di Prato. Le loro case saranno localizzate su Porta Gualdimare
Alla meta' del 1500 compare in Prato un certo Ulivieri Carnesecchi
Bastiano, e Roberto Carnesecchi, i quali figurano nella decima del 1621 (cap. IV, 4), sono figli di quel Giovanni d'Ulivieri detto Nanniricco, che nel 1584 fu citato da Pasquino di Domenico Carnesecchi (v.) per usurpazione di cognome. Continuarono però a chiamarsi Carnesecchi, e di questa famiglia presero l'arme (cfr. BRP., 105, c. 674t.). Saranno detti anche Carnesecchini
Non so se esista un legame tra i Carnesecchi di Prato e i Del Carne. G.B. Casotti , studioso settecentesco , prende in considerazione insieme le due famiglie ma non esiste ch'io sappia alcuno studio genealogico sulla cosa
In quanto ad Ulivieri non sono in grado di dire alcunche' sui suoi legami genealogici
All'apparenza non esiste alcun legame tra i Carnesecchi fiorentini e gli omonimi di Prato. Bisogna notare alcune cose sui Carnesecchi di Pasquino
a ) I Carnesecchi di Pasquino utilizzavano lo stesso stemma dei Carnesecchi fiorentini
Recentemente ho preso in considerazione l'ostinazione di Pasquino di Domenico nel difendere un nome e uno stemma che in definitiva la sua stessa famiglia avrebbe usurpato ai Carnesecchi fiorentini e mi e' parsa cosa strana : mi e' allora venuta la strana idea che potesse in realta' esserci un legame tra i Carnesecchi fiorentini e quelli pratesi di Pasquino.
I Carnesecchi fiorentini sono da tutti i pochi che si sono occupati di loro detti originari di San Piero a Cascia nel Reggello , questo perche' il grosso dei loro possessi erano gia' alla meta' del trecento in questo luogo.
Ho notato un taverniere di Prato che compare nei consigli del comune tra il 1276 e il 1285
Questo taverniere si chiama Ricovero
Ricovero ha un eta' ed un mestiere che potrebbe essere compatibile con il taverniere Durante di Ricovero primo capostipite riconosciuto dei Carnesecchi fiorentini.
Ricovero inoltre e' consigliere per Porta Gualdimare che e' il luogo dove abitavano i Carnesecchi di Pasquino
Il nome Ricovero era in quel periodo un nome estremamente comune , quindi la cosa ha un altissimo rischio di omonimia pero' credo meriti comunque un attimo di indagine.
Per contro e' abbastanza logico il soprannome Carnesecca per il pizzicagnolo Pasquino indipendentemente dalla parentela coi fiorentini
Prato 1850 : Per la cortesia di Francesco Bini
D)Nella seconda meta' del cinquecento compaiono I Carnesecchi della Valdelsa : le cui origini non sono stato ancora in grado di stabilire essendo fermo nello studio genealogico appunto a meta' cinquecento.
Nella discendenza troviamo "rifatti" i nomi di Paolo e di Simone : nella seguenza Paolo >> Domenico >> Bartolomeo ,Simone, Paolo, Iacopo >> Domenico
Il padre di questo Paolo ( all'inizio della sequenza ) dovrebbe esser nato intorno al 1470
Ipotesi di lavoro sui Carnesecchi della valdelsa: Poiche hanno origine in alcuni stipiti ( Paolo , Vincenzo, ... ) sto esaminando il battesimo di un certo Domenico Carnesecchi nato a Firenze il 13 settembre 1468 da Paolo di Simone Carnesecchi del popolo di Santa Maria maggiore
Paolo di Simone Carnesecchi, uomo dell'oligarchia medicea , aveva gia' fatto battezzare il 1 luglio 1468 un altro figlio : Andrea
Esiste in quel periodo un solo Paolo di Simone
Sicuramente Domenico e' un figlio illegittimo concepito con un'altra donna mentre la moglie era incinta
L'illegittimita' potrebbe giustificare la modestia delle condizioni economiche dei Carnesecchi della Valdelsa : che sanno pero' scrivere e far di conto nel 1568 tanto da essere camarlinghi
Per ora e' pura ipotesi su cui lavorare
E) I Carnesecchi della val d'Orcia di cui mi e' difficile capire l'entita' numerica visto il poco e nulla che so di loro che coll' Arcidiacono di Pienza Antonio Carnesecchi innalzano ( nel settecento ) uno stemma diverso da quello dei Carnesecchi fiorentini
Posso dire solo che il primo che ho incontrato e' il padre notaio (1625 e seguenti ) e l'altro il figlio arcidiacono
UNA INASPETTATA MIGRAZIONE E UNA SERIE DI PERSONAGGI E VICENDE MOLTO PARTICOLARI COMUNQUE DEGNE DI MEMORIA
SCHEDE.....................Puglia, Serafino e Giuseppe Caffe' Greco, Francesco Antonio artista e mercante |
UN IMPORTANTISSIMO PASSO..........INDIETRO : CHI ERA SERAFINO
FRASCATI
Frascati aveva nel 1871 5.952 abitanti , nel 1881 ne aveva 6.297 , nel 1901 ne aveva 8.453 , nel 1911 ne aveva 10.087 Nel 1936 ne aveva 11.763, nel 1951 ne aveva 13.102 Nel 2016 ne aveva 22.331 E' presumibile che nel 1750 fosse una cittadina di 3.000---4.000 persone con circa 300---400 nati annui
Nel fattempo grazie al dr Valentino Marcon consigliatomi dal dr Ugo Onorati come esperto dell'Archivio diocesano di Frascati ho conosciuto questo battesimo che si rivelera' importantissimo : (10 marzo 2023, Valentino Marcon) Atto di battesimo che ci rivela una famiglia fiorentina giunta da poco a Frascati
ATTO di Battesimo di Mario Nicola Ignazio Carnesecchi Anno Domini 1752 Giorno 6 febbraio (Archivio Storico Diocesano, Fondo Parrocchia (Cattedrale) San Pietro Apostolo, Frascati. Registro dei battesimi. Liber Baptizatorum 1746-1756, pag. 144)
Mario Nicola Ignazio, nato il giorno 2 (del mese) dal legittimo matrimonio di Serafino Carnesecchi figlio del fu Giovanni Domenico di Firenze e donna Caterina Montanari figlia di Anacleto Cesenatense abitanti di Tuscolo (Frascati), coniugi, fu battezzato con l’imposizione dei suddetti nomi da me Valentino Pellegrini Arciprete. Padrini furono M. Paolo Lucci e Agata Borromini (?) romani mediante loro insieme […..?] in persona di D. Agostino Bergantelli e di Arcangelo Benigna(?) romana rest …
Quindi Serafino il padre e' nato a Soffiano (Firenze ) il 27 aprile 1712 da Giovan Domenico ( 1671) di Piero (1623) e da Caterina di Giuseppe Lumachi E Mario e' riconducibile alle genealogie di Soffiano ( Firenze ) che partono intorno al 1500 con un Francesco di cui ancora non conosco il padre e non riesco ancora a collocare genealogicamente Per le genealogie di Soffiano vd parte 2 QUINDI I CARNESECCHI e i CARNESECCA di BARI E QUESTI CARNESECCHI DI FRASCATI SONO RICONDUCIBILI CON CERTEZZA AI CARNESECCHI DI FIRENZE
In via Condotti a Roma saranno presenti due individui Carnesecchi Giuseppe il padrone del caffe' Greco e Giovanni un mercante abitante al num 73 di via Condotti la dichiarazione del notaio che compila il testamento ci dice che anche Giovanni ,come Mario, e' figlio di Serafino
Adesso occorrerebbe capire cosa ci faceva Serafino a Frascati a mezzo settecento , vista la propensione dei figli ad occuparsi di ristorazione
Quanto allo stock onomastico : I fratelli di Serafino avevano nome : Giuseppe Maria ; Giovanni Battista; Giovan Pietro ;Piero; Antonio: erano morti bambini i suoi fratelli : PierBenedetto; Benedetto; Gaetano
|
CONCLUSIONE : La presenza di Carnesecchi a Roma e' quindi da legarsi a tempi abbastanza moderni
Ed e' da legarsi alla famiglia di Serafino proveniente da Soffiano -Arcetri , sicuramente dei Carnesecchi fiorentini
Ed e' anche possibile che la gente di Ceprano debba legarsi a questa famiglia tuscolana
Da notarsi la presenza a Napoli ai primi del settecento di un mercante Tommaso Carnesecchi che suppongo di origine in Arcetri-Soffiano ( Firenze )
Anche la storia di un caffe' aiuta a capire la macrostoria e ci rende uno spaccato di vita quotidiana
La storia e' praticamente sconosciuta
LA VERA STORIA DEL CAFFE' GRECO A ROMA
IN VIA CONDOTTI
IL MISCONOSCIUTO GIUSEPPE CARNESECCHI PADRONE DEL CAFFE GRECO A ROMA
Scrivere di un caffe' e' scrivere di Storia ?
Io credo che quando si racconta il passato si debba sempre avvertire dei contenuti d'invenzione e distinguere la storia dal romanzesco per non ingannare chi ascolta
Pur essendo una delle icone del Gran Tour la storia scritta che tratta il caffe Greco non e' cosa storica ma una sorta di favola
Si dovrebbe premettere alla lettura : questo film e' tratto da una storia vera lasciando intendere che poi la fantasia ha avuto la sua buona parte
Vi e' assai poco di metodo storico nel racconto di Pascarella che attiene piu' a una serie di pettegolezzi che ad una storia documentata e datata
E vi e' qualcosa di languido e di trasognato in chi dopo ha parlato del caffe' con una certa pretenzione storica
Vi e' una sorta di superiorita' intellettuale, una sorta di dispregio : un caffe' in definitiva e' cosa marginale e poco importa se si dice qualcosa di non completamente vero
L'errore piu' grave e' lasciar credere che di storia documentata si tratti
Cosi oggi abbiamo una serie di racconti lontani dal metodo storico e che danno l'impressione che sull'argomento si sia detto tutto
La storia del caffe' s'incastona in una moda del tempo significativa che portava Roma all'interno di uno scenario culturale che voleva dire turismo , commercio , denaro
IL CAFFE GRECO a Roma in via Condotti 86 e' di proprieta' di un Carnesecchi Giuseppe a fine 700 ed inizio 800
La lettera del Morace dimostra che nel 1797 questo Carnesecchi era gia' padrone del caffe' Greco (e questo precedentemente al 1797 quando Morace era stato alloggiato ) e che il giro di artisti intorno al caffe' era gia iniziato e che il caffe'godeva di una certa fama presso gli stranieri
lascia perplessi il segno interrogativo che segue Giuseppe vista la familiarita' tra i due
Ernest Morace (1766-1820) è un incisore del Württemberg, originario di Stoccarda , che ha fatto carriera a Parigi .
Nato Ernst o Ernesto Morace, nel 1774 entrò nella Hohe Karlsschule , l'accademia militare fondata nel 1770 dal principe Charles-Eugene, duca di Wurthemberg . Sembra che le origini dei suoi genitori siano napoletane
Divenne allievo di Johann Gotthard von Müller (1747-1830) e perfezionò l'arte dello scalpello . Nel 1797 si trovava a Napoli .
Secondo la maggior parte delle fonti, rimase a Parigi prima e dopo la Rivoluzione francese . È nella capitale francese che produce gran parte delle sue stampe.
Copperplate engraver
Kobberstikker -----incisione su lastra di rame o zinco.
...........................
anno 1805 Joseph Anton Koch : Paesaggio eroico con arcobaleno h=117cm l=113 cm Heroische Landschaft mit Regenbogen
The earliest version of the composition (Karlsruhe, Staatliche Kunsthalle,) of 1805 was painted for Giuseppe Carnesecchi, the owner of the Caffè Greco in Rome.
le varie composizioni del paesaggio eroico
Wahrscheinlich gab doch erst der Auftrag des Caffetiere Giuseppe Carnesecchi , der das damals schon berühmte , von den deutschen Künstlern und Literaten bevorzugte Caffè Greco führte , schließlich den Anstoß zur Ausführung .Koch bemerckt ausdrucklich er habe das Bild fur den wirt Carnesecchi gemalt
Fu probabilmente la commissione del Caffetiere Giuseppe Carnesecchi, che dirigeva l'allora già famoso Caffè Greco, preferito da artisti e letterati tedeschi, a dare finalmente impulso all'esecuzione, Koch riferì espressamente di aver dipinto il quadro per l'oste Carnesecchi
in pratica Lutterotti direbbe che Johan Christian Claussen Dahl ha visto il "Paesaggio eroico" all'interno del caffe' Greco ( e Johan Christian Claussen Dahl puo' essere stato a Roma solo dopo il 1820 ) e Koch avrebbe detto che nel febbraio 1824 tutte le copie del Paesaggio erano in Inghilterra
Questo porterebbe a desumere che il paesaggio eroico del 1805 sia stato venduto tra il 1820 ed il 1824
Una copia scoperta recentemente potrebbe confutare questa tesi : Un'altra possibilità è una variante scoperta di recente, ora di proprietà privata di Hamburger XXXVVI, che in precedenza era di proprietà di danesi e svedesi. Potrebbe essere stato con uno degli scandinavi a Roma in quel momento.
Un insieme di circostanze non facile
FRANCESCO ANTONIO CARNESECCHI DI ROMA
OREFICE ED INCISORE DI GEMME
MERCANTE D'ARTE INTERNAZIONALE DI UNA CERTA LEVATURA
UNA STORIA MOLTO MODERNA
La storia di Francesco Antonio Carnesecchi pare piu' che una storia ottocentesca una storia dei nostri tempi
un uomo di successo , con una vena artistica di sottofondo che portera' alcune sue opere ad avere un valore museale, ma principalmente un mercante di oggetti d'arte a livello europeo
probabilmente Francesco era parente di quel Giuseppe Carnesecchi che abbiamo visto essere padrone del famoso caffe' Greco
La sua attivita' prevalente e' senza dubbio il commercio di oggetti d'arte , artista a scappatempo
Ecco un cammeo di proprieta' della collezione di Cameo Times e attribuibile alla manifattura di Francesco Carnesecchi
SCHEDE.....................CARNESECCHI VULGO COPPINI una famiglia per il ballo |
Per molte delle persone di cui si narra
piu' sotto il vero cognome e’ Carnesecchi ( con origine a Firenze )
Sono conosciuti solo col cognome COPPINI ma in realta' erano CARNESECCHI Questo non e' assolutamente chiaro ( anzi e' oscuro ) anche a molti storici del melodramma italiano ingannati dal cognome di scena
Probabilmente per qualche ragione che per ora non
conosco gli venne modificato dalla gente ( vulgo ) il cognome in Coppini probabilmente in qualche
trasferimento in luogo diverso o forse semplicemente e piu' probabilmente
perche' la prima ad aver successo sulle scene era stata la moglie di un
Carnesecchi originaria della famiglia Coppini . E quel cognome era diventato
quasi un cognome d'arte , che serviva ad essere riconosciuti di primo acchito
dagli impresari e dal pubblico come appartenenti a una famiglia che aveva dato
artisti noti , un marchio di qualita' che li accompagnava probabilmente molto
prima della meta' 1700
-
Famiglia di ballerini e coreografi i cui componenti
si sono avvicendati per diverse generazioni, dalla seconda metà del Settecento
in poi, dapprima sulle scene dei teatri veneziani e successivamente nelle
principali città dell'Italia settentrionale. Pur non essendo possibile
stabilire con esattezza i loro rapporti di parentela, soprattutto per quanto
riguarda le prime generazioni, la successione cronologica delle loro
esibizioni, la comunanza dei luoghi e talora l'appartenenza alle stesse
compagnie di giro ci consentono tuttavia di stabilire con una certa
approssimazione delle connessioni tra i vari membri della famiglia e di
ipotizzare forme di organizzazione familiare che, attraverso una probabile
selezione artistica, offrirono agli esponenti di maggior rilievo artistico la
possibilità di circondarsi di parenti più giovani e meno dotati, i quali ultimi
scomparivano con gran celerità dalle cronache degli spettacoli teatrali.
Piu' tardi nipote di Cesare Carnesecchi Coppini e' NANDA VIGO
Anna Lehky moglie separata di Cesare Carnesecchi Coppini nata a Vienna il 24 gennaio 1849 , figlia del fu Giovanni e di Anna Haick
Credo che dal matrimonio con Anna Lehky sia nata solo una figlia Ida Sidonia Magdalena ( nata a Vienna nel 1875 ) poi sposa ad un Enrico Barbacini agente teatrale figlio del notissimo tenore omonimo Enrico Barbacini ( Parma 24 giugno 1834-Milano 20 settembre 1905 )
Dal matrimonio dei due nascono Fernando ed Elsa Barbacini
Elsa Barbacini sposa poi un Vigo;
Da questo matrimonia nasce Fernanda Enrica Leonia ( Nanda )Vigo nota designer italiana ,(Milano, 14 novembre 1936 – Milano, 16 maggio 2020),
Quindi Cesare Carnesecchi Coppini era bisnonno di Nanda Vigo
Qualche indicazione sulla distribuzione dei Carnesecchi nell'ottocento la possiamo avere dagli "Archivi di stato civile napoleonici" che esistono sia per la Toscana che per il Lazio.
E' da tener presente che gli "Archivi di stato civile napoleonici" considerano solo i nati maschi nel periodo 1808 1814. Quindi danno un risultato non esatto ma di buona approssimazione
Purtroppo attualmente non possiedo dati sugli "Archivi di stato civile napoleonici" relativi al Lazio.
Esaminiamo ora la distribuzione dei Carnesecchi nei territori del Granducato di Toscana secondo i rilievi di questi archivi
Presenze dei Carnesecchi in Toscana agli inizi del 1800
Luoghi della Toscana in cui sembrano esser presenti Carnesecchi secondo gli Archivi di Stato civile napoleonici (Lucca esclusa ) periodo 1/06/1808-30/04/1814
Questi dati prendono in considerazione i soli nati maschi .
Cioe' nel periodo 1808 1814 sono nati maschi Carnesecchi solo in questi luoghi
Firenze Pellegrino (oggi Firenze ) Sesto Fiorentino Casellina e Torri ( oggi Scandicci ) ------------------------------------ Montespertoli Fucecchio |
Pistoia ---------------- Lorenzana ( Pi )…( non autoctoni ) ----------------- Bibbiena vicino a Poppi ----------------- Arezzo |
Monteriggioni ( vicino a Colle Valdelsa )
Siena ------------------ Asciano Pienza Montalcino Sinalunga |
E' totalmente esclusa anche la zona di Pisa non considerando Lorenzana. Nei dati sono escluse le zone di Livorno e di Grosseto
I dati dei censimenti sono solo fortemente indicativi
Infatti vedremo ad esempio che i Carnesecchi sono gia' presenti a Castagneto Carducci intorno alla meta' del settecento ma non figurano qui non essendoci nati nel periodo preso in considerazione dal censimento napoleonico
Quindi hanno maggior valore per dimostrare dove erano rispetto a dimostrare dove non erano
Secondo i dati di questi archivi possiamo dire che in Toscana nel 1800 i Carnesecchi erano presenti in zone ben circoscritte
da notare la loro presunta assenza assenza da Cascia, da Prato, e da San Gimignano.
I dati degli archivi di Stato Civile napoleonici all'inizio del XIX secolo trovano quindi i Carnesecchi fondamentalmente ancora attestati intorno a Firenze ed in un numero limitato d'insediamenti.
Dopo il 1814 , la migrazione di molti Carnesecchi alla ricerca di lavoro verso le colline metallifere o verso il grossetano o verso il livornese o verso la Liguria mette ancor piu' in rilievo l'impoverimento delle famiglie.
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La gente cognominata Carnesecchi continuo' anche nell'ottocento-novecento ad esprimere personaggi di grande interesse e comunque irrequieti
Molti dei legami genealogici dei personaggi con questo cognome non mi sono , ad oggi , ancora chiari
Il 1800 si apre con alcuni personaggi : il giacobino David Carnesecchi , un personaggio entusiasta ed ingenuo , e con Agostino Carnesecchi di Ceprano un uomo che immola l'intera gioventu' alla liberazione dell'Italia dall'occupante straniero .
SCHEDE.....................................AGOSTINO CARNESECCHI un fervente garibaldino |
e tutta una serie di giovani Carnesecchi che combattono nelle guerre d'indipendenza come Cesare di Giovanni di Gaetano decorato d'argento a Custozza e poi con Garibaldi
SCHEDE........................................CESARE CARNESECCHI un eroe sconosciuto |
Questo atto di valore garibaldino nell'Agro romano , ovviamente non venne riconosciuto dalle autorita' italiane
Ettore Carnesecchi Coppini , Telemaco Carnesecchi , Francesco Carnesecchi/Carnesecca di Bari ma di origini romane/fiorentine, Cesare di Giovanni di Gioacchino figlio del tipografo
SCHEDE.....................................GIOVANNI CARNESECCHI un eroico carabiniere |
Il secolo si chiude con le imprese del Tenente Colonnello Giovanni Carnesecchi nipote di Agostino di Ceprano nella lotta contro il banditismo
http://www.carabinieri.it/Internet/Arma/Ieri/CronachePassato/Illustrazioni/1896+-+1905/
non dimenticando :
Giovanni Carnesecchi tipografo ed editore in Firenze socio di Sansoni fondatore di una casa editrice che sara' vitale per merito della famiglia Casalini fino agli anni 50 del novecento
SCHEDE................................................................GIOVANNI e TITO CARNESECCHI tipografi |
Carlo Carnesecchi di Seravezza, archivista e prezioso raccoglitore di documenti , socio della " Colombaria" ( Vi e' in Archivio di Stato di Firenze un fondo intitolato a suo nome )
SCHEDE.................................CARLO CARNESECCHI archivista e storico |
La prima guerra mondiale vede diversi Carnesecchi mettersi in mostra . In particolare vede la morte di Enrico Carnesecchi figlio del Ten Colonnello Giovanni il carabiniere eroe di Ceprano
Il novecento si apre in modo del tutto particolare con una vita spesa in un tentativo rivoluzionario a La Spezia : quella di Dante Carnesecchi
SCHEDE.......................................................................................................DANTE CARNESECCHI |
Dante Carnesecchi compare nel Dizionario biografico degli anarchici italiani e forse ha un piede nella storia
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Sulla barricata opposta Curzio Carnesecchi sindacalista rivoluzionario che aderi al movimento fascista
Nel 1921 e' presente nel Comitato esecutivo del Comitato Centrale e siede con altri insieme con Benito Mussolini
Entra in contrasto col partito probabilmente per la questione agraria e infine muore nel 1929 vigilato come dissidente
Ho ancora molto da lavorare su questo personaggio che giunse ad essere segretario mandamentale dei sindacati fascisti di Piombino
Golfo di La Spezia
Ci sono in queste pagine molte vicende che erano state quasi completamente dimenticate
Tra le vicende ritrovate accenno ( e ne parlero' diffusamente in una pg dedicata ) in modo particolare a quella di Dante Carnesecchi , non perche' sia la piu' importante ma perche' e' la piu' dimenticata
La vita del ribelle Dante Carnesecchi , una leggenda dell'anarchia , una vita rocambolesca ,……………...una vita alla Steve McQueen....una vita avvincente come un film
Dante Carnesecchi comunque lo si voglia giudicare visse e mori perche' altri uomini avessero la possibilita' di vivere come dovrebbe vivere un uomo : dignitosamente
E la democrazia di oggi, che piu' spesso che non si creda e' frutto della violenza di ieri , ha attinto almeno ad una goccia del suo sangue
Nel presentare il libro sulla vita di Dante l'assessore alla cultura del Comune di Arcola ( la d.ressa Emiliana Orlandi ) ha citato questa poesia di Bertolt Brecht
Poesia che sembra perfettamente attagliarsi alla parabola dell'esistenza di Dante e che descrive lo spirito con cui noi "nati dopo" dovremmo accostarci a quella sua vita e a quei suoi tempi
A quelli nati dopo di noi
Bertolt Brecht
……………. Mi dicono: mangia e bevi! Accontentati perché hai! Ma come posso mangiare e bere se ciò che mangio lo strappo a chi ha fame, e il mio bicchiere di acqua manca a chi muore di sete? Eppure mangio e bevo. Mi piacerebbe anche essere saggio. Nei vecchi libri scrivono cosa vuol dire saggio: tenersi fuori dai guai del mondo e passare il breve periodo senza paura. Anche fare a meno della violenza ripagare il male con il bene non esaudire i propri desideri, ma dimenticare questo è ritenuto saggio. Tutto questo non mi riesce: veramente, vivo in tempi bui! Voi, che emergerete dalla marea nella quale noi siamo annegati ricordate quando parlate delle nostre debolezze anche i tempi bui ai quali voi siete scampati. Camminavamo, cambiando più spesso i paesi delle scarpe, attraverso le guerre delle classi, disperati quando c'era solo ingiustizia e nessuna rivolta. Eppure sappiamo: anche l'odio verso la bassezza distorce i tratti del viso. Anche l'ira per le ingiustizie rende la voce rauca. Ah, noi che volevamo preparare il terreno per la gentilezza noi non potevamo essere gentili. Ma voi, quando sarà venuto il momento in cui l'uomo è amico dell'uomo ricordate noi Con indulgenza.
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Ah, noi,che volevamo preparare il terreno per la gentilezza , noi non potevamo essere gentili.
fotografie tratte dal sito della Denver University
Era la Pasqua del 1921 quando il ribelle individualista Dante Carnesecchi fu ucciso : aveva 29 anni
Tra quella nidiata d'aquilotti libertari che dai colli arcolani , dominanti a mezzogiorno la conca azzurra del golfo di Spezia e a tramontana la vallata del Magra , spiccavano il volo verso tanti quotidiani ardimenti , si distingueva sopratutti Dante Carnesecchi........... Dante carnesecchi e' il protagonista , tra le altre cose , dell'assalto alla polveriera di Vallegrande a la Spezia nel 1920. Episodio che avrebbe potuto , stante la connivenza delle truppe di mare , costituire l'innesco di un moto insurrezionale di ben piu' ampie proporzioni http://www.carnesecchi.eu/Dante%20Carnesecchi%20visse%2029%20anni.htm http://www.carnesecchi.eu/Dante.htm
E' un debito che viene pagato. L'avvento del fascismo ha cancellato quasi completamente la sua figura : oggi di lui a La Spezia non esiste piu' ne' la tomba ne' il ricordo
Qualunque sia il nostro pensiero politico , non si puo' non rimanere attoniti di fronte ad una vita completamente sacrificata per la propria fede con un intensita'rara anche in quei titanici anni d'inizio XX secolo. Dante Carnesecchi comunque lo si voglia giudicare visse e mori perche' altri uomini avessero la possibilita' di vivere come dovrebbe vivere un uomo : dignitosamente
Il destino di Dante si compie in 29 anni dall'Italia all'America , dall'America all'Italia , di rivolta in rivolta , fino ad una morte inevitabile che ha il colore della tragedia
"Dante Carnesecchi è una delle più belle figure dell'individualismo anarchico. Alto, vigoroso, pallido e bruno. Occhi taglienti e penetranti di ribelle e di dominatore. Ha l'agilità di un acrobata ed è dotato di una forza erculea. Ha ventotto anni. E' un solitario ed ha pochissimi amici. L'indipendenza è il suo carattere. La volontà è la sua anima. Nelle conversazioni è un vulcano impetuoso di critica corrodente. E' sarcastico, ironico, sprezzante ……Sembra un paradossale ed e' un logico . Le sue verita' bruciano . La sua anima misteriosa e complicata e' un mare sempre agitato da furiose tempeste dello spirito . Non ha mai scritto nulla ma ha pensato molto ……..E il suo pensiero non si aggira nel piccolo cerchio vizioso dei luoghi comuni . Va oltre …..Le figure come la sua sono rarissime ............Renzo Novatore
Tra quella nidiata d'aquilotti libertari che dai colli arcolani , dominanti a mezzogiorno la conca azzurra del golfo di Spezia e a tramontana la vallata del Magra , spiccavano il volo verso tanti quotidiani ardimenti , si distingueva sopratutti Dante Carnesecchi. Alto, atletico , volto energico , parco di parole, rapido nel gesto , tagliente lo sguardo : una giovinezza creata per l'azione , e nell'azione interamente spesa. Se il tipo assoluto d'Ibsen qualcuno puo' mai averlo realizzato , questi fu Dante Carnesecchi . Egli era realmente una di quelle eccezionali individualita' che bastano a se stesse. Gran parte delle sue gesta rimarranno per sempre ignorate , poiche' , solo a compierle , ne' porto' il segreto alla tomba . Non aveva amici , non ne ricercava : non affetti , mollezze , piaceri . In seno alla stessa famiglia viveva senza vincoli. Verso la madre , come verso le sorelle che lo adoravano , si comportava con la freddezza di un estraneo. Egli , a cui pur non difettavano i mezzi , coricava sul duro letto senza materasso, onde evitare di provare dell'attaccamento agli agi di casa . Un individuo simile non era fatto per essere amato. E dell'amore non conobbe ne' le estasi sublimi , ne' le dedizioni mortificanti. Strana natura ! Perfino verso noi , tra i piu' vicini , il suo animo insofferente elevava un' ultima barriera isolatrice , come a sottrarsi ed a proteggersi dalle possibilita' d'ogni intima comunione . Certo , egli era il piu' odiato dai nemici nostri , il piu' temuto dagl'indifferenti , il piu' ammirato dai compagni e dagli spiriti liberi : ma era anche colui che non si lasciava amare , che non fu amato. Nessuno poteva esercitare un qualsiasi ascendente su di lui. Refrattario ad ogni influenza esteriore , egli era all'altezza delle sue azioni , che mandava in piena consapevolezza ad effetto , fidando solo sulle sue forze. Ogni progetto , riduceva alle proporzioni di un operazione aritmetica , accomunando ad un estrema audacia un'estrema prudenza , una piena sicurezza in se' , ed una risolutezza tacita quanto irreducibile. Nello sport quotidiano allenava il corpo alla resistenza , all'agilita' , all'acrobazia , alla velocita', e il polso alla fermezza ; nella temperanza scrupolosa conservava la pienezza del suo vigore fisico e della sua lucidita' mentale; nella musica ricercava le intime sensazioni per ricrearsi liberamente lo spirito . Percio' egli era boxeur , lottatore , ciclista , automobilista , corridore , acrobata , tiratore impareggiabile ; suonatore e compositore di un virtuosismo piuttosto arido e cerebrale ; ottimo poliglotta …………………………………………………………………Tintino Persio Rasi |
episodio stranamente poco studiato e aprioristicamente trascurato o considerato di poco conto
E’ pur vero che la storia non si costruisce con i se e i ma……………….ma se quel giorno………………..
Per fare una sommossa occorrono le armi , occorrono le munizioni , occorrono gli esplosivi , e non e' facile procurarseli a meno di non impossessarsene con la forza prendendoli dove sono
E allora un gruppo di audaci quasi a mani nude penetra nell'area della polveriera..........................
Una settantina di facinorosi rudimentalmente armati ma ben decisi ad impossessarsi delle armi e degli esplosivi conservati nei forti e nell'arsenale della citta' , assaltarono a sorpresa la struttura militare di Vallegrande, riuscendo ad espugnare facilmente i corpi di guardia N e G catturando i marinai di servizio ed impossessandosi delle loro armi.
Imbaldanziti ed eccitati da questi due successi ed equipaggiati con le armi delle sentinelle gli insorti si diressero dunque verso l'obiettivo piu' importante : la polveriera....................
Da una lettera del viceprefetto dopo l'assalto alla polveriera di Vallegrande
I fatti di Spezia appaiono ben piu' gravi per l'ispirazione rivoluzionaria e per il contenuto evidentemente politico : essi senza dubbio fanno parte di una preparazione diretta a sovvertire l'ordinamento statale sono il frutto della propaganda e di una concezione anarchica che ha in questa circoscrizione lunghe e profonde radici . Fin dai primi momenti in cui io assunsi qui le mie funzioni ebbi sentore delle mene anarchiche e del proposito in parte deliberato degli estremisti di tentare qualche colpo di mano Ben compreso della …….necessita' di sventare simili trame criminose dedicai tutta la mia attivita' a questo scopo . Con rapporto del 18 aprile io ebbi ad informare la S.V. d'un primo complotto organizzato dagli anarchici col supposto consenso parziale o colla tacita adesione delle truppe specialmente di mare . Si sperava allora sull'ammutinamento di un equipaggio di una nave ancorata in questo porto e sull'azione concomitante e violenta degli anarchici non solo del circondario ma anche della provincia vicina . Il complotto non pote' avere per varie circostanze ………………………… ………….Pero' fallito il colpo non desistettero gli organizzatori nei loro progetti d'azione diretta : che anzi in diverse riunioni ripresero le fila per un momento spezzate, e rinnovavano la fede di riuscire in un nuovo attentato che a breve scadenza si sarebbe deciso di eseguire I disordini di Viareggio, poi quelli di Sarzana , l'agitazione stessa che si diffondeva a Spezia sotto il pretesto del caro-viveri sembravano forse agli estremisti locali favorevoli all'attuazione dei loro propositi .Un ultima visita fatta qui nella settimana scorsa dal noto Errico Malatesta parve infondere vigore al proposito e senza dubbio sospinse all'azione che che fu stabilita per i primi giorni del giugno corrente.Il piano a quanto riferivano i confidenti ,era basato sempre sull'appoggio del personale di marina ed aveva per fine di impadronirsi di polveriera e forti , dell'arsenale , degli stabilimenti industriali , dei punti principalidella citta' e degli edifici pubblici . Il piano doveva avere esecuzione in diverse parti contemporaneamente .Certo si trattava di un vasto disegno concepito follemente, senza alcuna visione pratica della sua difficile possibilita' La frase tipica con cui si vuole venisse deliberato……………………………Da cosa nasce cosa. Questa frase illumina le finalita' del tentativo. si faceva altresi molto affidamento nella partecipazione al movimento una volta iniziato , della massa operaia , in ispecie in quella iscritta nell'unione sindacale .Se pero' il piano era troppo vasto ed audace per riuscire era tuttavia tale da destare le piu' serie preoccupazioni di fronte alle conseguenze gravissime che ne sarebbero scaturite se fosse stato anche in minima parte effettuato. Ed io non mancai di apprestare i mezzi di resistenza e fui ben sollecito di preavvisarne S.E. il Comandante in Capo della Piazza con ripetute e frequenti conferenze personali di cui l'ultima risale al pomeriggio di giovedi 3 corrente mese
08 giugno 1920 al Prefetto di Genova
I disordini teste' avvenuti a Sarzana e Spezia vanno tenuti ben distinti avendo essi origine e fisionomia ben diversa : i primi ebbero un fondo prevalentemente economico con infiltrazione anarcoide e teppistica : i secondi non furono che l'esecuzione di un progetto anarchico rivoluzionario a sua volta conseguenza e continuazione di altri precedenti tentativi riusciti vani pel mancato verificarsi di circostanze indispensabili alla loro attuazione…………………….
"Senza l'intervento e la condotta ammirevole del carabiniere Carmana il tentativo criminoso avrebbe avuto ben diverso risultato I rivoltosi procedevano in silenzio sarebbero riusciti ad occupare la polveriera ove si contenevano ingenti quantita' di esplosivi con quale pericolo e' facile immaginare. Il carabiniere va premiato con un'alta ricompensa al valore…….
Archivio di Stato La Spezia
Erano tempi difficili , erano tempi di grandi ingiustizie sociali. In quei primi anni del novecento le masse erano miserabili e senza diritti
Il contesto in cui si agitava la classe operaia era violento : una violenza che aveva imparato nelle trincee convivendo giorno dopo giorno con la morte
Per lunghi anni lo Stato aveva addestrato questi uomini psicologicamente e fisicamente ad uccidere
Per lunghi anni lo Stato aveva dato a questi uomini l'illusione che le cose dopo la guerra sarebbero cambiate , che alla fine sarebbe stato riconosciuto il giusto indennizzo al sangue dei miserabili versato per la patria
Erano i tempi in cui i miserabili pretendevano questo indennizzo
Erano i tempi in cui la classe operaia anelava di fare come in Russia e riteneva che la rivoluzione fosse un frutto maturo che aspettava solo di esser colto
Dante , piccolo possidente , avrebbe potuto scegliere una vita tranquilla e anonima , una vita come quella di altri suoi coetanei in quel caotico inizio di secolo
Ma Dante voleva cambiare il mondo che aveva trovato , ci provo' e non ci riusci
Molto probabilmente uccise per questo , poi fu ucciso a sua volta ……….
Quando e' giusto uccidere ? E' mai giusto ? ..........
Era un rivoluzionario Dante . Lui ,in quel momento, credeva fosse giusto e credeva che la strada che stava percorrendo fosse il sentiero che portava alla giustizia sociale
Voleva un mondo in cui il debole , la vedova , l'orfano non fossero preda dei forti ; un mondo dove un uomo non sfruttasse un altro uomo per fare del denaro
Alla violenza mascherata , dolciastra , ipocrita dello sfruttamento rispondeva con un uguale violenza non travestita da alcunche'
E allora chi aveva interesse lo chiamo' brigante , delinquente , terrorista.............ma Dante fu solo un uomo che credeva e voleva con ogni mezzo un mondo diverso
Per noi uomini quietamente sazi non ha giustificazione , ma lui visse in tempi in cui grande era l'ingiustizia sociale e pur potendosene stare seduto si alzo' in piedi
La strada che lui seppe vedere fu solo quella del rancore e della violenza e solo quella percorse sino alla fine
Se la rivoluzione avesse vinto sarebbe stato un eroe........
A scandire la fine di queste vicende il pianto di povere madri sui corpi martoriati dei figli , da una parte e dall'altra , pianto che rende ancora piu' incomprensibili i tragici giochi degli uomini che si ostinano a volere sempre piu' terra e a non capire che la terra che a loro occorre e' veramente poca
Da "Il Libertario : giornale anarchico edito a La Spezia da Pasquale Binazzi e da Zelmira Peroni
"Dante Carnesecchi è una delle più belle figure dell'individualismo anarchico. Alto, vigoroso, pallido e bruno. Occhi taglienti e penetranti di ribelle e di dominatore. Ha l'agilità di un acrobata ed è dotato di una forza erculea. Ha ventotto anni. E' un solitario ed ha pochissimi amici. L'indipendenza è il suo carattere. La volontà è la sua anima. Nelle conversazioni è un vulcano impetuoso di critica corrodente. E' sarcastico, ironico, sprezzante ……Sembra un paradossale ed e' un logico . Le sue verita' bruciano . La sua anima misteriosa e complicata e' un mare sempre agitato da furiose tempeste dello spirito . Non ha mai scritto nulla ma ha pensato molto ……..E il suo pensiero non si aggira nel piccolo cerchio vizioso dei luoghi comuni . Va oltre …..Le figure come la sua sono rarissime . Parlarne troppo a lungo si corre sempre il rischio di guastarle . E' un anarchico veramente individualista . Ecco tutto ……Ora nel primo rastrellamento di delinquenti sociali fatto nei dintorni di Spezia , per ordine di Giolitti ,Olivetti , e D'Aragona , e' stato arrestato anche lui . << In una brillante operazione >> fatta da cento e piu' carabinieri del re guidati da un loro ufficiale hanno invaso la sua casa e lo hanno catturato . La stampa merdosa della borghesia idiota e democratica , liberale e monarchica , ne ha dato l'annuncio trionfale ricamandolo di particolari talmente foschi da fare invidia ad uno di quei ripugnanti romanzi che solo quella carogna di Carolina Invernizio , buon' anima , sapeva scrivere . Naturalmente tutto cio' che si e' scritto su di lui e' falso come e' falsa e bugiarda l'anima fangosa e putrida d'ogni miserabile giornalista venduto. Per amore della verita' dobbiamo dire ( a costo di disonorarlo ) che non e' pur vero che sia pregiudicato .
E' giovane . Ama intensamente la liberta' e la vita . Lo vogliamo fuori !
Anarchici individualisti a noi !
Renzo Novatore--7 ottobre 1920 --Il Libertario--La Spezia
SCHEDE.............................................CURZIO CARNESECCHI dissidentismo fascista |
CURZIO CARNESECCHI e' un sindacalista socialista salito ai vertici del movimento fascista
E questa una storia di cui so ancora troppo poco
Credo che sia una figura che meriti uno studio serio
Il fascismo fu qualcosa di molto piu' complesso di quanto ancora gli storici ci abbiano raccontato
Confluirono nei fasci molti elementi della sinistra contrari alla rivoluzione bolscevica e di tendenze nazionalistiche
Il fascismo nacque con il programma sansepolcrista
L'opportunismo il trasformismo e l'abilita' di Mussolini costrinse il partito a rinunciare a molti di quei principi originari per arrivare e mantenere il potere
Questo gerarca fascista o meglio san sepolcrista ,uomo di vertice , evidentemente non accetta i mutamenti impressi al partito da Mussolini e dissente
probabilmente si ribella all'alleanza con gli agrari
Appare dai dati per ora raccolti almeno uomo onestamente coerente con le sue idee
Disposto a pagare il prezzo della sua coerenza fino a precipitare. Credo che per questa coerenza vada rispettato
( Ho questo ritaglio per la gentilezza di Fausto Bucci di Follonica , storico dell'antifascismo )
Era sicuramente un uomo duro nella lotta. Probabilmente molti hanno sofferto a causa sua ma mi par di capire credesse che la violenza dovesse essere un fatto contingente
__06 agosto 1922__......Il manganello non deve e non puo' essere il sistema …………
…………In ogni italiano dobbiamo vedere un fratello , redimerlo non e' sopprimerlo ......
Da Piombino
Voci fioche di consensi e moniti severi ai fascisti piombinesi
Fa capolino la verita'
Esce sibilando dai denti stretti degli spodestati salvatori del proletariato , ma esce . E' sempre il fischio della biscia , non piu' incantatrice , ma sempre perfida , e' vero , ma pure qualcosa di cambiato c'e'
C'e' per esempio un timoroso cambiamento nel modo di valutare l'azione e gli obiettivi che vuol raggiungere il fascismo . Si manifesta una maggiore comprensione dei nostri scopi e delle nostre idee e quello che e' migliore e' il frequente se pur affiocato << avete ragione >>.
Non e' molto ma e' qualche cosa.
Al fascismo non difetta il coraggio , l'audacia e la costanza : elementi indispensabili per entrare a bandiera spiegata , la bandiera della Patria nel campo della dominazione spirituale delle moltitudini .
Con questo non diciamo che i nemici del fascismo siano debellati . Ne passeranno delle lune prima che i piccoli << Zar >> del passato dominio rosso rinunzino definitivamente al loro sogno di sovvertimento e di distruzione.
Tanto peggio per loro . Noi non disarmeremo finche' avremo la certezza che i loro spiriti son sempre tesi nella contemplazione malvagia delle loro laide nefandezze , ed ogni qual volta vorranno tentare la prova della rivincita si spezzeranno le corna contro la nostra irrevocabile decisione . ma occorre vegliare . E' urgente perfezionare sempre piu' il nostro inquadramento . E' opportuno selezionare gli uomini che si sono convertiti al Fascismo in ventiquattro ore . E' utile fare una divulgazione intensa delle nostre idee. La disciplina nei nostri ranghi deve essere assoluta.
Partire dal concetto che la nostra forza non sta nel numero sempre maggiore degli uomini che dicono di aderire al nostro movimento , ma nella qualita' . Il <<Manganello >> non deve , non puo' essere il sistema . Esso e' e deve essere l'eccezione; In ogni italiano dobbiamo vedere un fratello , redimerlo non e' sopprimerlo .
Le nostre idee debbono essere circondate da una cornice di fatti , cose e gesti moralizzatori. Per questo non c'e' bisogno di debolezze funeste .Basta essere fascisti di convinzione . Basta sentire nell'anima la potenza civile dei nostri postulati , avere la visione precisa degli obiettivi che il fascismo vuol raggiungere . Per questa via arriveremo piu' presto e meglio e l'armonia , la pace , la fraternita' nel popolo italiano sara' indistruttibile .
Fascisti : A NOI !
Carnesecchi Curzio
A far da contraltare alle vicende di Dante la parabola di Curzio Carnesecchi arrivato ai massimi livelli del partito fascista
Nato come sindacalista socialista sicuramente figlio del popolo e animato dall'amore per il popolo il suo temperamento lo spinge a fare la scelta fascista
contrario all'alleanza con gli agrari ( antitetica alle sue lotte socialiste ) combattera' all'interno del partito una battaglia senza possibilita' di vittoria che paghera' con l'espulsione e la morte politica
Curzio Carnesecchi , un fascista delle origini : nascere e morire da sovversivo : una strana storia
Bibbona< ………Curzio Carnesecchi ,socialista rivoluzionario, sansepolcrino ,Segretario politico a Genova ,segretario mandamentale del sindacato fascista di Piombino , dissidente fascista: fuori e dentro il CPC
AI VERTICI
=29 Marzo 1921 Adunanza del C.E. della C.C.
Presenti : Mussolini, Pasella, Marinelli, Freddi, Aversa, Bruzzesi, Bolzon, Besana, Rossi , Angiolini, Carnesecchi. Si esaminano le situazioni dei Fasci di Parma e Venezia
=7 Aprile 1921 Riunione del comitato centrale dei Fasci
Si riunisce a Milano il comitato centrale dei Fasci per decidere l'atteggiamento da seguire nelle elezioni politiche imminenti . Presenti :
Mussolini , Pasella , Marinelli , Freddi , Aversa , Bolzon , Bruzzesi , Angiolini , Steffanini , Rossi , Besana , Gioda , Polverelli , Farinacci , Marsich , Bresciani , Giunti , Buttafava , Padovani , Arpinati , Mastromattei , Lantini , Carnesecchi , Terzaghi , Morisi , Tarantini , e De Angelis ( Napoli ) , Ruzier , Forni , Calzabini , Grandi .
AI MARGINI
..........Sociologicamente parlando l’elemento piu’ forte e agguerrito erano gli ex combattenti della piccola borghesia urbana : quella che aveva pagato il piu’ forte contributo di sangue alla guerra e che ora piu’ gravemente ne pagava le conseguenze dell’inflazione e della disoccupazione . In essa sulle idee prevalevano gli umori , e quegli umori erano rivoluzionari , anzi eversivi . Il piccolo borghese imbestialito >> come sprezzantemente lo chiamava Trotzky , era imbestialito un po contro tutti : contro i socialisti che al ritorno dalle trincee , lo avevano svillaneggiato e aggredito , ma anche contro i capitalisti << pescicani >> che avevano lucrato alle sue spalle , la Monarchia , la Chiesa , i Partiti , la << Politica>> in generale , insomma quello che si chiama l’establishment
Con simile materiale umano , pronto a contestare anche lui , era difficile per Mussolini fare il gioco con un uomo della forza e della esperienza di Giolitti . Ma proprio in quel momento il fascismo subiva una trasfusione che ne cambiava radicalmente il sangue , grazie alla conversione delle campagne , specialmente della Padania della Toscana e delle Puglie
Proprio per le sue tendenze rivoluzionarie , il fascismo non aveva fatto molta breccia nella vecchia proprieta’ agraria naturalmente conservatrice , anzi retriva . Ma questa classe , soprattutto in Emilia , impaurita dall’occupazione delle terre operata dalle << leghe>> rosse e bianche , nella quale aveva visto il prodromo di una definitiva espropriazione aveva venduto , anzi aveva svenduto le proprie cascine e fattorie , E i nuovi proprietari , tutti ex mezzadri , o farttori , o piccoli coltivatori , portavano nella difesa dei loro diritti ben altro spirito o grinta, Essi videro nei Fasci la << guardia bianca >> della proprieta’ e vi accorsero in massa col loro bagaglio di idee ( se cosi vogliamo chiamarle ) reazionarie. Per loro fascismo era sinonimo di ordine , e ordine era sinonimo di repressione
A inventare la la tecnica della mobilitazione di squadre e della spedizione punitiva furono loro che per numero e violenza fecero presto a sovverchiare la vecchia guardia cittadina
Le cifre parlano chiaro in pochi mesi gli 88 fasci diventarono 834 e i 20.000 iscritti 250.000 Molte zone , e precisamente le zone agrarie come la Toscana e l’Emilia cominciarono a passare quasi nelle loro mani .
Questo imponente afflusso di ceti terrieri infuse uno spirito nuovo , francamente reazionario , al <<movimento >>
Mettendo in crisi la vecchia direzione dei Pasella , dei Rossi , dei Bianchi eccetera . Ma per il momento dava a Mussolini , nei confronti di Giolitti , una grossa forza contrattuale e soprattutto gli consentiva di cambiare le carte del gioco : egli poteva far credere che il fascismo fosse un elemento di stabilita’ e conservazione , come in quel momento gli conveniva.
( I due fascismi --Indro Montanelli )
CASELLARIO POLITICO CENTRALE
Livorno 7 maggio 1932
Regia prefettura di Livorno ,
oggetto Carnesecchi Curzio di Giovanni---Sovversivo----deceduto
on/le Ministero dell'Interno Casellario politico centrale Roma
Pregiomi comunicare che il sovversivo Carnesecchi Curzio e' morto nell'Ospedale civile di Piombino il 3 Febbraio 1929.
Trasmetto l'atto di morte del Carnesecchi
Il prefetto
SCHEDE..................aderenti al movimento fascista |
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Poi nell'ultima guerra troviamo molti Carnesecchi nelle file dei partigiani
SCHEDE.....................................CARNESECCHI nella Resistenza |
Importante la missione ANTICER che coinvolge GIOVANNI DI CESARE DI COSTANTINO CARNESECCHI senese , che paracadutato in val
La missione Anticer, inquadrata nella Special Force N. 1 inglese, operò dal febbraio 1944 (era stata paracadutata il 14 di quel mese nel padovano, sul greto del fiume Brenta) fino alla Liberazione nei dintorni del lago di Iseo, a cavallo delle province di Bergamo e Brescia. Suo compito era il funzionamento di una radio clandestina che garantisse le comunicazioni tra comando alleato e formazioni partigiane della Tito Speri, inquadrata nelle Fiamme Verdi della val Camonica. Dopo varie ricerche, Fonteno era stato individuato come luogo strategico per il Centro-Nord, ideale per installarvi la radio e qui la missione arriva nell’aprile 1944.
SCHEDE....................Giovacchino Carnesecchi ed una vendita di vacche |
SCHEDE....................Rio di Carnesecchi ,vicino a Empoli |
SCHEDE...................un Carnesecchi assassinato a Ferrara |
SCHEDE..................Tommaso Carnesecchi a Napoli |
SCHEDE..................Un debito di Luigi Carnesecchi |
SCHEDE..................Fallimento di Leopoldo Carnesecchi nel 1845 a Firenze |
SCHEDE..................una Carnesecchi a Chiudino .................esperimento in corpore vili ?? |
SCHEDE..................la strage di Niccioletta |
Anche oggi questo cognome in Italia e all'estero esprime personaggi di successo e questo nonostante il numero veramente esiguo di individui che attualmente lo portano .
Insieme a questi individui una interminabile moltitudine di uomini e donne che portarono questo strano cognome di cui abbiamo imparato ad essere orgogliosi
Nel "DIZIONARIO BIOGRAFICO DEGLI ITALIANI " figurano due Carnesecchi :
il pronotaro Pietro di Andrea , suo padre Andrea di Paolo ( non so quali criteri abbiano ispirato la scelta )
Nel "Dizionario biografico degli anarchici italiani ", Pisa, BFS ( Biblioteca Franco Serantini ) 2004, figura Dante Carnesecchi
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UNA RICERCA GENEALOGICA ESTESA A TUTTA LA TOSCANA E A TUTTI I CARNESECCHI
La ricerca che viene svolta in queste pagine e' lo studio della nascita e dello sviluppo di famiglie con il cognome CARNESECCHI di conseguenza una ricerca genealogica globale estesa a tutta la Toscana
Ho cercato di creare un database di individui collocati nel tempo e nei luoghi
Ho tentato di individuare il tempo ed luoghi in cui si sono sviluppati nuclei di Carnesecchi ed ho poi cercato di porre in rilievo la possibilita' di una relazione genealogica
Allo stato attuale della ricerca come vedremo ho potuto isolare una serie di luoghi in cui nel cinquecento erano presenti dei Carnesecchi.
Tra questi gruppi parentali mi sembra di poter isolare i Carnesecchi di Firenze e i Carnesecchi di Prato da cui ogni altro gruppo dovrebbe aver avuto origine
Tra i Carnesecchi di Firenze e quelli di Prato l'ipotesi di un legame genealogico infatti sembra abbastanza remota per cui i due gruppi debbono considerarsi omonimi ma non parenti
Gli storici antichi e moderni come abbiamo visto sono occupati ben poco dei Carnesecchi fiorentini.Anche i genealogisti se ne sono occupati molto poco : non esiste infatti ch'io sappia alcuno studio genealogico sui Carnesecchi
Alla fine della fiera i genealogisti hanno pero' affermato che i Carnesecchi fiorentini sono una famiglia estinta
Un modo di dire da sfatare . I libri di genealogia nobiliare dicono i Carnesecchi di Firenze si sono estinti . Questo puo’ essere accettato solo nei termini " i Carnesecchi ammessi al patriziato fiorentino si estinsero " i Carnesecchi molto probabilmente non si sono affatto estinti ma sono sopravvissuti in rami che pur avendo i medesimi antecessori non facevano parte del patriziato mediceo . |
La convinzione dei genealogisti e' stata accolta acriticamente
Io propongo alcune considerazioni per mettere la questione su un altro piano
La popolazione fiorentina passa dai abitanti del 1427 ai abitanti del 1560
I Carnesecchi si incrementano numericamente in maniera anomala
I Carnesecchi erano all'inizio del quattrocento una decina d'individui sopravvissuti alla selezione della peste del 1348 di quella del 1363 e del 1400 che si moltiplicarono biblicamente in modo tale che agli inizi del cinquecento erano quasi un centinaio di maschi
E'una impresa difficile se non impossibile seguire la vita di tutti questi individui , che oltre a tutto utilizzavano un numero limitatissimo di nomi rendendo difficile distinguere un Bernardo da un altro Bernardo o un Francesco da un altro Francesco
A maggior difficolta' e' da considerarsi l'estrema mobilita e dinamicita' degli uomini del trecento cinquecento che coi pur limitati mezzi di cui disponevano compivano in tempi brevissimi spostamenti che sarebbero importanti anche per noi che disponiamo di ben altri mezzi
A maggior difficolta' l'estrema variabilita' delle condizioni economiche degli individui che potevano arricchire o impoverire nel corso di una generazione ; il quattrocento e il cinquecento fiorentini sono secoli tumultuosi dove e' facile diventare molto ricchi ed altresi molto poveri
Conseguenza ovvia dell'essere dei mercanti e dei prestatori in un epoca piena d'imprevisti
In piu' aggiungasi che il patrimonio si disperdeva in famiglie composte ciascuna da una decina di figli maschi ( solamente nel cinquecento si adottera' il sistema di far sposare solo il primogenito )
Ho , guardando le vicende dei Carnesecchi fiorentini l'impressione della scomparsa nel buio di decine e decine di famiglie . Famiglie che a mio avviso potremmo trovare poi un po dovunque per la Toscana anche in misere condizioni
Che origine ha quella poca gente che attualmente porta il cognome Carnesecchi fuori e dentro i confini toscani ? Ha a che fare coi fiorentini o no ? Ritengo che non si possa fare alcuna affermazione aprioristica :
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(A) I genealogisti dicono che i Carnesecchi di Firenze si sono estinti e questa affermazione e' quantomeno arrischiata e oltremodo superficiale perche' non esiste nessuno che si sia dedicato a ricostruire correttamente le genealogie di questa famiglia : in questa ricerca non ho fatto altro che imbattermi in errori anche grossolani relativi a legami parentali tra i membri di questa famiglia ( le conoscenze su questa famiglia sono cosi scarse che mi e' stato persino difficile risalire a come gli storici avevano collegato i Carnesecchi al loro piu antico antecessore Durante di Ricovero ) ; i vari eruditi seicento - settecenteschi gli ultimi a scrivere di questa famiglia giungono addirittura a sbagliarne lo stemma ( vedi il Cantini )
E'evidente quindi che l'affermazione " i Carnesecchi di Firenze si sono estinti " non ha alcun fondamento documentale
(B) Nessun Carnesecchi puo' affermare di discendere dagli antichi Carnesecchi senza documentarlo con una seria ricerca genealogica
La cosa piu' probabile e' che l'origine di tutti i Carnesecchi sia toscana ,
I Carnesecchi toscani probabilmente hanno avuto origini diverse e possiamo distinguere i Carnesecchi di Firenze da quelli di Prato e di Siena : ma anche qui occorrono ancora maggiori ricerche
Infatti non e' detto che non vi possano essere dei legami tra questi ceppi apparentemente differenti
Attuale distribuzione in Italia dei Carnesecchi
Ho fatto una breve indagine sui dati degli elenchi del telefono ed ho individuato alcuni punti geografici dove piu' intensa e' la presenza di questo cognome , questa ,come e' ovvio ,e' una fotografia dello stato attuale , quindi non da informazioni sulla situazioni nei secoli precedenti ma comunque puo' ( con molte precauzioni ) essere utilizzata per alcune considerazioni. Questa analisi e' nelle pagine delle Genealogie .
( Sono dati effettivamente molto relativi , un Carnesecchi originario di Siena , mi parlava dei sette fratelli di suo padre . Basta una famiglia cosi numerosa ,nel giro di poche generazioni per dare vita ad un vistoso insediamento )
In Lunigiana e' diffuso il cognome Carnesecca , ma al momento non ho elementi per stabilire un legame tra i due cognomi sebbene come vedremo un legame potrebbe anche esserci per via dell'uso assai variabile di questo cognome ( Carnesecchi ,Carnesechi ,Charnesecchi ,Charnesechi, de Carnesecchis , de Carnesechis , de Charnesecchis ,de Charnesechis ,Carnesecca ,Carneseca ,Charnesecca, Charneseca ,Charneseccha , Charnesecha ,Carnesecco , Carneseco , Carneseccum , Carnesecum ,Carneseccam , Carnesecam , Carnesecche ,Carnisicchi,Carnesichi , Carnesicchi , Carnisecca ,Carniseca , Carnesicca , Carnesica , ecc..a cui va aggiunto l'uso lombardo di Carnasecchi e di Carneschi e l'uso portoghese e spagnolo di Carneseca ) e sebbene nella zona di Prato esistano dei Carnesecca .
Ho controllato sull' ottimo sito http://gens.labo.net/it/cognomi/ la diffusione del cognome Carnesecchi in Italia
I Carnesecchi sono stanziati prevalentemente in Toscana e poi nel Lazio nelle provincie di Roma e Frosinone ( nel comune di Ceprano in particolare )
E' molto interessante lo stanziamento oramai quasi esaurito in Puglia di cui non sono ad oggi a stabilire l'origine
Da queste regioni s'irradiano nelle regioni intorno , in Liguria (tra cui il nostro gruppo che e' venuto da Collesalvetti intorno al 1890 ) , ne troviamo in Piemonte, Lombardia , Romagna , e in Campania.
Si trova qualche famiglia a Venezia, a Trieste a Trento
ma tutte sono riconducibili alla Toscana , al Lazio e alla Puglia.
I Carnesecchi sono presenti , secondo i dati di http://gens.labo.net/it/cognomi/ in 84 comuni italiani
Qualche considerazione sui numeri : stiamo parlando di circa 400 famiglie con questo cognome. Un numero relativamente esiguo : attualmente ottimisticamente poco oltre un migliaio tra uomini e donne
Quindi i Carnesecchi sono riconducibili principalmente alla Toscana e poi al Lazio e alla Puglia
Questo sito raccoglie e riordina i fatti conosciuti su tutti i Carnesecchi e quindi anche su quelli fiorentini , lavoro peraltro da nessuno prima d'ora compiuto .
Questo sito ha nella quantita' di dati sempre crescente anche una limitazione : tende a smarrire le cose importanti in mezzo a quelle banali, le piccole scoperte in mezzo alle cose risapute .
Enumero allora le cose piu' importanti da me toccate
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Termino ricordando i nostri GIUSTI
Tra tante vicende cosi fuori del comune che girano intorno al nostro cognome , vicende esaltanti talvolta sanguinose ci sono anche vicende di uomini e donne cosi capaci di essere buoni da esser rammentati come tali da altri uomini : la massima onorificenza a cui un uomo puo' aspirare
Spicca la storia di abnegazione di un padre e di un figlio tutti e due significativamente votati a fare il bene del prossimo
di origine barese , trapiantati a Venezia
Nell'isola Giudecca di Venezia esiste ) una lapide che ricorda ONOFRIO CARNESECCHI.
Era un medico chirurgo morto in ancor giovane eta il 18 marzo 1923 , era nato nel 1876 a Bari, a Venezia aveva compiuto gli studi e qui era rimasto veneziano d'adozione
La lapide era stata voluta dal popolo dell'isola, e tutti gli abitanti, fino i più poveri, avevano contribuito alle spese . A dimostrazione della benevolenza e gratitudine generale
Vedi
La Giudecca: nella storia, nell'arte, nella vita - Pagina 211
Sicinio Bonfanti - 1930 - 338 pagine
ONOFRIO CARNESECCHI dott. Onofrio Carnesecchi Sulla facciata della casa dove si
trova ... Onofrio Carnesecchi, morto in ancor fresca età il 18 marzo 1923. ...
Onofrio fu il padre di un FRANCESCO e di un RAFFAELE
Ed era suo figlio quel Francesco ( Cesco ),pure lui medico , che sembra aver acquisito altrettante significative benemerenze ( Corrado Alvaro lo chiama "il medico dei poveri" perche' curava anche chi non poteva pagare )
Cosi nell'isola della Giudecca c'e' a circa 50 metri dalla lapide a ricordo di ONOFRIO la lapde che ricorda il figlio FRANCESCO
Lapide a memoria di Francesco Carnesecchi il medico dei poveri
AMICI E ISOLANI
QUI RICORDANO
FRANCESCO CARNESECCHI
MEDICO--CHIRURGO
ESEMPIO DI PROFONDA UMANA
DEDIZIONE E DI FERVIDA
QUOTIDIANA ATTIVITA'
VENEZIA ISOLA DELLA GIUDECCA 1969
Onofrio e Francesco discendenti da quel Mario che a fine settecento venne da Frascati a Monopoli
INSEGNANTE DI ORIGINE SENESE MOLTO AMATA NELLA SUA COMUNITA' AD ARCO DI TRENTO
SCHEDE........................tracce e committenze artistiche..................... |
SCHEDE.........................................ARTE |
SCHEDE.........................................ARTE |
SCHEDE.........................................ARTE |
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SCHEDE.........................................ARTE |
SCHEDE.............urna bronzea ottocentesca, situata sull’altare maggiore della Basilicata di San Domenico in Napoli, |
jgrarebooks This beautiful Book of Hours was created for (Maria) Maddalena, wife of Baccio (Bartholomeo) di Zanobi Carnesecchi. The coat of arms and other details in the codex refer to Maddalena Carnesecchi-Velluti, who represents two of the most highly placed noble families in Florence and who was, according to her brother, a donna di grand’ingegno. The Carnesecchi, Maddalena’s family, were important Florentine bankers with connections all over Europe and close links to the Medici.
Carnesecchi-Velluti Book of Hours. Manuscript illuminated by Attavante degli Attavanti and workshop. Italy, Florence, c. 1490. 127 x 88 mm, 248 leaves, complete, vellum. 5 (inserted) full-page miniatures for double-page openings surrounded by full floral borders, including a large historiated initial and medallions.
ATTENZIONE
Se l'opera e' dell'intorno del 1490 non possiamo parlare del matrimonio del banchiere Bartolomeo Carnesecchi con Maddalena Velluti poiche Bartolomeo nasce nel 1501
In alternativa difficilmente e' opera di Attavante Attavanti
ATTENZIONE
Attavante Attavanti 1452-1520/1525
Definito da Vasari «celebre e famoso miniatore» (Galizzi, Vante di Gabriello, p. 976), come molti della sua generazione, anche Attavante lavorò attivamente nella bottega di Francesco di Antonio del Chierico, a partire almeno dagli anni ’70 del Quattrocento; significativa per la sua formazione fu inoltre la vicinanza con il pittore Domenico Ghirlandaio. La duplice educazione, dall’uno e dall’altro maestro, gli consentì di muoversi con abilità tra arte libraria e pittura monumentale, circostanza che gli fece guadagnare una grande fama tra i suoi contemporanei, scaturita dalla sua assai prolifica produzione sempre per committenze di prim’ordine – Mattia Corvino, la famiglia dei Medici, anche nella persona di papa Leone X (1513-1521); la critica moderna ha invece dovuto ridimensionare i fasti artistici attavanteschi, mettendone al contrario in luce «la ripetitività di modi a fronte di uno straordinario rigore esecutivo» (Galizzi, Vante di Gabriello, p. 976). Il suo linguaggio si contraddistinse per raffinatezza e accuratezza, costruito sia su citazioni dall’antico sia su quanto si proponeva in quegli anni nel libro fiorentino, con aperture talvolta verso il gusto fiammingo. La prima opera nota è il ms. 5123 (Lione, Bibliothèque de la Ville, dal quale deriva il foglio staccato Le Havre, Musée des Beaux Arts), datato e firmato «Actavantes de Actavantibus de Florentia hoc opus illuminavit AD MCCCCLXXXIII», un messale per Thomas James vescovo di Dol-de-Bretagne. Specializzato soprattutto nella tipologia dei libri liturgici, egli partecipò alla realizzazione della Bibbia di Federico da Montefeltro (Urb. lat. 1-2), esperienza che enfatizzò senza dubbio il suo coté di pittore, arricchito in quel contesto dai continui scambi con gli altri maestri coinvolti nell’impresa.
Milano, Archivio storico civico e Biblioteca Trivulziana, Trivulziano, Triv.464
matrimonio di Andrea di Paolo di Simone Carnesecchi con Caterina di Mico di Uguccione Capponi
attribuito al miniatore Littifredi dei Corbizzi
Miniatore, nato a Firenze nel 1465 e morto a siena dopo il 1515. Figlio illegittimo di Filippo Corbizzi, nacque a Firenze nel 1465 e fu avviato alla vita religiosa; dopo essere entrato in lite col padre a causa dell'eredità della nonna paterna che lo aveva dotato, nel 1488, di una casa in piazza S. Piero Maggiore, si trasferì definitìvamente a Siena.
Da DBI, 28 (1983); Dizionario biografico dei miniatori italiani, a cura di M. Bollati, Milano, Sylvestre Bonnard, 2004, pp. 174-175 (voce a cura di D. Galizzi)
LA PRIMA DIVINA COMMEDIA A STAMPA DI FOLIGNO Il nome dei Carnesecchi e' legato indirettamente alla prima edizione mondiale a stampa della Divina Commedia di Dante Alighieri La prima volta fu infatti stampata a Foligno nel 1472 in 800 copie Di queste 800 copie oggi se ne conoscono 33 Era un edizione che doveva essere poi finita artisticamente dal miniatore Tra le 33 copie una porta un abbozzo di stemma partito La partitura alla destra araldica sembra essere l'abbozzo dello stemma Carnesecchi fiorentino con un errore INVECE CHE DI BANDE ARALDICHE SIAMO STRANAMENTE IN PRESENZA DI BARRE ARALDICHE NON SO SE ERRORE O DISTINZIONE VOLUTA PER UN MOTIVO A ME IGNOTO il Gargani ad esempio attribuisce ad Alamanno Carnesecchi ( del ramo di Bernardo di Cristofano ) un arma con le barre invece delle tradizionali bande ( ma potrebbe essersi sbagliato ) Alcuni ricercatori americani asseriscono la figura nella partitura alla sinistra araldica esser la bianca leonessa di San Miniato armata di stocco Il possesso dell'opera e' in effetti compatibile con gli interessi di Matteo di Manetto di Zanobi che vediamo intento alla copia di un manoscritto mentre era a Castrocaro nel 1474 Questa Divina Commedia e' stampata per la prima volta nel 1472 la concessione e' del Comune di San Miniato e' del 1491 Ove fosse vera l'ipotesi l'apposizione dello stemma ( ove si trattasse dei Carnesecchi ) deve essere posteriore di ventanni almeno alla data di edizione Io personalmente ipotizzo invece trattarsi di uno stemma matrimoniale Un uomo Carnesecchi sposo ad una donna forse dei Bonaccorsi corazzai , vicini dei Carnesecchi nel quartiere di San Giovanni Bonaccorsi che innalzavano uno stemma con un leone d'oro armato di una mazza Non ho al momento alcuna notizia che confermi questa mia ipotesi SCHEDE.....................INDICAZIONI DI ARALDICA
SCHEDE...............CENNI DI ARALDICA DOCUMENTARIA |
SCHEDE.....................ARALDICA MATRIMONIALE DEL COGNOME |
SCHEDE.......................ARALDICA DEL COGNOME |
SCHEDE.......................BLASONATURA |
Se pensate che queste storie possano interessarvi ,armatevi di pazienza ed avventuratevi nell'indice di questo sito per scegliere l'argomento .
Ricordare il nome dei nostri morti significa impedire loro di morire del tutto ; nello stesso tempo il loro ricordo puo' arricchire la nostra vita e quella dei nostri figli facendoci sentire parte di un disegno piu' vasto.
Eccoci arrivati a presentare l'indice generale una specie di scaffale dove troverete un po di tutto
la Storia di Firenze raccontata con libri , documenti ,immagini ; storie di famiglie fiorentine ; molte vicende di individui che portarono il cognome Carnesecchi , alberi genealogici , ritratti ecc....ecc......., una storia del cognome a 360 gradi
La storia di altre famiglie
La storia dei Piccardi : una storia molto interessante sociologicamente
La storia dei Tanini con personaggi di un umanita rilevantissima
La storia di Andrea Corsali raccontata da Giulia Grazi
La storia della famiglia Grazi
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Una tal varieta' di cose insomma , da stuzzicare anche i palati piu' pigri
Per ultimo ho finalmente ricevuto un e-mail che speravo di ricevere ………………..
Mi chiamo Massimo Carnesecchi
e dopo aver visitato il " CANTO AI CARNESECCHI" mi sento veramente orgoglioso di portare questo cognome.Io non ho una cultura approfondita della storia ma sono ugualmente rimasto affascinato dalla sua ricca ed entusiasmante ricerca .
Conoscevo solo qualcosa su Pietro e la sua vicenda e che a Firenze esiste una strada intitolata a Lui in zona "Campo di Marte" ma non mi sarei mai immaginato , senza aver consultato il suo sito , che questo Cognome avesse avuto tanta importanza in passato………………………………………..
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Ovviamente un e-mail come questa vorrei ricevere da tutti i Carnesecchi dovunque oggi si trovino non come riconoscimento di un buon lavoro che e' servito anche a loro di arricchimento
ed anche come presa di coscienza di quel qualcosa di comune unisce noi tutti.
Avro quindi il piacere di ricevere vostre lettere con consigli e notizie ulteriori
SCHEDE......................un equivoco sui Buonfantini e gli Adimari .....ed anche Ordinamenti di Giustizia |
Fino ai primi anni del 1600 non si sapeva molto delle origini dei Carnesecchi : si sapeva che ne era stato progenitore un Durante poiche' avevano nei primi tempi della loro comparsa sulla scena politica il nome di Duranti; ma non era ben chiaro chi fosse questo Durante
I "Prioristi" per molto tempo fecero cominciare la serie dei Priori dei Carnesecchi con Pero figlio di Durante priore di Firenze nel 1319.
Nel 1647 Scipione Ammirato il giovane ( Cristoforo Del Bianco ) nelle sue aggiunte alle "Storie fiorentine" di suo zio Scipione Ammirato scriveva che Durante era da identificarsi in Durante di Buonfantino , piu' volte Priore e Gonfaloniere nel 1298.
…… il quarto gonfaloniere fu Durante figliuolo di Buonfantino giudice , sono i Carnesecchi…………..
Questa affermazione mi ha messo per lungo tempo su una strada sbagliata
Buonfantino non era un tipo qualunque , era un giudice del Sesto di San Pancrazio ed era figlio di un tal Cancellerio
Alcuni documenti pubblicati dal Santini portano ad affermare , pur sempre col rischio di omonimia , che si tratti di un Adimari
Documento del 29 luglio 1255
Santini : Documenti dell'antica costituzione del Comune di Firenze (appendice)
Capitoli del comune : Capitolo num 48
(popolo di Sant'Appolinare e' nel sesto di San Pier Scheraggio )
In Christi nomine ,amen .Anno incarnationis eiusdem millesimo ducentesimo quinquagesimo quinto ,indictione tertiadecima,die iovis tertio exeuntis mensis iullii. Feliciter................ Ad hec predictorum
Cambi et Corsi venditorum precibus et mandato dominus Ubertus condam domini Luterii de Adimaris et dominus Buonfantinus condam domini Cancellerii de Adimaris et
Bonaiunta Chiandonis populi Sancti Appolinaris et Teglarus condam Donzelli et Ubertus condam Ruvinosi de Sacchettis et Lambetrtuccius condam Abbatis Boscolie de Boscolis
dicti populi Sancti Appolinaris et quilibet eorum in solidum,se suaque bona omnia obligando ad infrascripta omnia et singula observanda , fideiusserunt in omnes et singulas
predictas causas et se principales actores et defensores medietatis predicte turris et dicti casolaris seu terreni venditi constituerunt. Et promiserunt et convenerunt et quilibet
eorum in solidum solempni
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Et ego Bonavia Bonacursi notarius infrascriptus , sicuti michi licebat ex constitutione comunis Florentie ,nomine sacramenti ,precepi per guarentisiam predictis Cambio
e Curso venditoribus et predictis domino Uberto ,domino Fantino, Bonaiunte Teglario , Uberto et Lambertuccio , fideiussoribus ,predicta volentibus et confitentibus ,
quatinus medietatem dicte turris et dictum casolare seu terrenum predictum
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La linea che pare snodarsi
Se cosi fosse questa mia affermazione meriterebbe attenzione per tutta una serie di considerazioni che investono le genealogie degli Adimari e l'applicazioni delle leggi antimagnatizie
Stemma degli Adimari
Nonostante la sicurezza che mostra Scipione Ammirato il giovane nello svelare il capostipite dei Carnesecchi cio che dice non e' vero
E questo dovrebbe porci nelle condizioni di capire quanto credito si deve dare a molti eruditi che sono andati per la maggiore dal cinquecento all'ottocento
L' "Oltracottata schiatta" cioe' gli Adimari e' famiglia primaria nella storia fiorentina : famiglia dell'aristocrazia consolare e i cui componenti diedero capi ai guelfi e di cui si discute la discendenza dalla famiglia franca degli Hucpoldingi scesi in Italia con Ludovico II il figlio di Carlo Magno
Gli Hucpoldingi appartennero alla piu' alta nobilta' feudale italiana e di loro si ha traccia in Italia gia' dai primi anni dell' 800 con Hucpold conte del sacro palazzo , con suo figlio Hucbald , fedele del duca di Spoleto e famoso per le sue doti militari , con suo nipote Bonifacio I Dux et Marchio della marca di Spoleto e Camerino , cognato del re d'Italia e di Borgogna Rodolfo , per averne sposato la sorella Waldrada , (Fu l'intervento decisivo di Bonifacio nella battaglia di Fiorenzuola nel 923 che assicuro' il regno d'Italia a Rodolfo )
Dal figlio o nipote di Bonifacio I cioe' il conte Adimaro avrebbero preso il nome i Filii Adimari o Adimari
Dalla Storia di Firenze del Davidsohn : Storia di Firenze, le origini
Gli Adimari ………Famiglia tra le principali della nobilta' fiorentina per censo ed origine , ed era un ramo di quella stessa schiatta cui appartenevano i conti Alberti , perche' al pari di quelli discendevano dal marchese Bonifazio duca di Spoleto e Camerino, che aveva governato nel secondo quarto del del decimo secolo , ed era stato cognato di Rodolfo II , re di Borgogna e d'Italia
Il duca aveva posseduto dei beni sull'Arno presso Settimo , e dal figlio di lui conte Adimaro , era discesa ed aveva tratto il nome la famiglia omonima, mentre il duca Teodaldo fratello di Adimaro era divenuto capostipite della famiglia comitale degli Alberti
Sorella ad entrambi quella Willa che aveva fondato la Badia fiorentina , moglie di Uberto margravio della Tuscia e madre di Ugo.
Nessuna delle nobili famiglie fiorentine e ben poche d'altre citta' italiane potevano vantare una cosi illustre prosapia
Il Davidsohn elabora la sua convinzione sulla scorta di quanto detto da :
EMANUELE REPETTI nell'appendice al suo "Dizionario geografico, fisico, storico della Toscana" 6 volumi Firenze 1833 -1846 (ristampa anastatica Firenze 1972 )
Nel "Supplemento al dizionario geografico, fisico, storico della Toscana ", VI, Firenze 1846 tomo VI (tavola VII appendice elabora l'albero genealogico dei conti Alberti di Vernio) e per primo ipotizza la discendenza degli Adimari da il conte Adimaro figlio del marchese Bonifazio I
L'opinione della discendenza dal conte Adimaro non e' pero' condivisa da altri storici o scrittori che ritengono di dover trovare le origini degli Adimari nell'ambito cittadino in un gruppo parentale arricchitosi con i commerci gia' nel XI secolo ( Giovanni Villani , Dante Alighieri , e dei moderni ad esempio Fiumi , ecc…)
Lo studio sugli Adimari mi ha portato a questi risultati che credo interessanti :
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ing. Pierluigi Carnesecchi La Spezia anno 2003
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Da wikipedia
Culto degli antenati
L'essere umano ha, dai tempi più antichi, onorato i propri antenati. Moltissime culture, seppur lontane tra loro geograficamente e idealmente, praticano il culto degli antenati.
Tale culto è basato sulla convinzione che l'anima di una persona sopravviva alla morte fisica e che possa proteggere i discendenti dall'aldilà
Venerazione rivolta ai defunti di una famiglia, di un gruppo, di un clan o di un popolo, che costituisce un elemento fondante dello spirito religioso di molte popolazioni e un importante fattore di identificazione sociale. Occorre distinguere un vero e proprio culto degli antenati all'interno del culto generico dei morti; l'uno e l'altro sono presenti in religioni tipologicamente diverse. Il culto degli antenati mitici e totemici, in particolare, si inserisce nel complesso religioso che contraddistingue i clan, dove gli antenati comuni sono la base stessa dell'appartenenza al gruppo.
L'espressione culto degli antenati si riferisce all'insieme delle pratiche e credenze religiose basate sull'idea che i membri defunti di una famiglia o di un clan veglino sui propri discendenti e siano in grado di influire positivamente o negativamente sul loro destino. I riti associati al culto degli antenati hanno in genere lo scopo di assicurare che gli antenati siano felici e ben disposti verso la propria discendenza.
Questa forma di religiosità ha una notevole importanza antropologica, essendo presente in moltissime culture. Vestigia di questa forma di religiosità si possono identificare anche in molte culture del mondo occidentale; un esempio è la festività cattolica della Commemorazione dei Defunti. Fra le culture in cui il culto degli antenati è presente in modo più radicato ed evidente si possono citare quella cinese e le numerose culture dell'Africa subsahariana.
In Cina, il culto degli antenati , ha lo scopo di onorare il ricordo delle imprese nobili degli antenati. Nella scala dei valori della morale cinese tradizionale, la pietà filiale (di cui l'adorazione degli antenati è un'estensione), è la principale.
L'uomo pietoso riconosce e onora nei genitori, negli anziani e negli antenati la causa ultima della propria esistenza. In questo senso, la venerazione per gli antenati in Cina contiene elementi di confucianesimo e taoismo, e si colloca su un piano morale più che strettamente religioso. Ciononostante, molte delle forme in cui questa venerazione si esplica coincidono con quelle usate per comunicare col mondo spirituale. Per esempio, vengono allestiti altari in onore degli antenati, sui quali si fanno offerte e sacrifici, almeno in specifiche festività (per esempio nel Qingming, nel Chongyang e nella Festa dei Fantasmi).
Gli antenati nella cosmologia africana
Quasi tutte le culture africane tradizionali condividono la concezione della realtà come unione tra un principio vitale immateriale e la realtà come la conosciamo nella nostra esperienza. Questi due piani sono fortemente interdipendenti, per cui ogni evento sul piano materiale ha necessariamente un corrispettivo spirituale. A ogni evento positivo corrisponde una volontà benevola da parte di un essere spirituale, e ogni disgrazia è conseguenza di una colposa disattenzione dell'uomo verso i propri doveri spirituali o dell'azione di uno spirito malevolo.
La comprensione delle forze che muovono gli eventi è affidata a coloro che hanno la capacità di leggere i segni cosmici e di interpretarli. Sono questi gli uomini o le donne del sacro (della medicina, della magia, o di altre funzioni fisico-spirituali che variano da cultura a cultura). Il ruolo dell'esperto del sacro è quello di fungere da mediatore. Essendo capace di interpretare la realtà – dono divino riconosciuto attraverso una qualche forma di iniziazione – egli è anche capace di intercedere presso gli spiriti. Tale persona può assumere il ruolo di profeta, mettendo in guardia la comunità dagli effetti nefasti di comportamenti che violano l'ordine spirituale delle cose.
Le creature spirituali hanno un'influenza sul mondo materiale che varia in funzione della loro prossimità a esso. Le relazioni che legano Dio creatore alla realtà quotidiana degli uomini sono estremamente indirette, per cui è improbabile che Dio - nonostante il suo interessamento per la realtà - possa intervenire a questo livello. Fra gli spiriti più vicini al mondo materiale degli uomini ci sono per esempio quelli legati al mondo naturale (per esempio agli animali) e gli spiriti degli antenati defunti.
La persona che muore, infatti, entra a far parte del mondo spirituale. Non tutti i defunti, tuttavia, acquisiscono lo status di antenato (degno di venerazione): a seconda delle culture questo può dipendere da molti fattori, inclusi il sesso (uomo o donna), il rango sociale, la moralità della condotta in vita, l'appartenenza etnica, e persino il tipo di inumazione riservato alla salma.
Gli spiriti degli antenati sono interessati agli eventi che riguardano i loro discendenti viventi, che costituiscono il loro legame con il mondo terreno. In molte culture, si ritiene che colui che muore senza discendenza, o che non è ricordato dalla sua progenie, tenda ad allontanarsi progressivamente da Dio o spegnersi nell'oblio, in una sorta di seconda e definitiva morte. Al contrario, un antenato che mantiene un forte legame con il mondo terreno è potente e in condizioni di influire sulla vita materiale. Spetta ai viventi rinnovare e consolidare il loro rapporto vitale con gli antenati, e quindi al tempo stesso riaffermare il loro benessere nella vita ultraterrena. Vale la pena ricordare che presso i popoli pastori, ad esempio i nilotici, non vi è vita dopo la morte fisica e solo alcuni anziani sono "recuperati" da Dio che li tiene in vita e che permette loro di intercedere a favore del mondo fisico.
La morale del clan
La benevolenza degli antenati è in particolare indirizzata a garantire la prosperità della famiglia o del clan, e il suo successo nella società. Questo si ricollega alla concezione africana generale della moralità, in larga misura basata sull'idea che ciò che permette la crescita del potere di una persona e la sua salita nella scala sociale è bene; tutto ciò che impedisce questa ascesa è male. La persona non può pensare di risalire la scala sociale se non rispetta gli antenati. Da qui l'importanza di adempiere i riti propiziatori nei tempi stabiliti, ma anche di offrire agli antenati azioni o libagioni quando se ne presenta l'occasione.
Il successo o insuccesso della persona nella società sono tradizionalmente valutati contemporaneamente in relazione all'individuo come membro del clan (ogni individuo cerca di ottenere il massimo prestigio possibile all'interno del suo clan) e in relazione al clan come parte della comunità (ogni individuo cerca di valorizzare il proprio clan rispetto agli altri). Questa duplice prospettiva (individualista e famigliare) definisce una scala di valori ben precisa: per esempio, un'azione che aiuti una persona a scapito di altri nel proprio clan è riprovevole perché la forza del gruppo ne esce sconfitta, ma la stessa azione rivolta al di fuori del clan potrebbe essere accettabile. Analogamente, le colpe dell'individuo sono accentuate se gettano vergogna sul clan. Questo schema morale tradizionale è in via di mutamento nell'Africa moderna; l'influenza della cultura occidentale (anche indiretta, per esempio attraverso l'urbanizzazione) sta infatti spostando l'enfasi progressivamente dalla famiglia all'individuo.
Forme del culto
Gli strumenti che i viventi hanno a disposizione per contribuire al benessere degli spiriti degli antenati sono il culto e la fecondità; entrambi sono considerati manifestazioni del principio vitale che sostiene l'universo. La fecondità assicura una progenie numerosa agli antenati, che a sua volta conferisce potenza e capacità di controllare il mondo. Un segno di rispetto per gli antenati, di grande valore simbolico, è quello di nominare i figli col loro nome. In molte regioni dell'Africa non è raro sentire un uomo rivolgersi al figlio chiamandolo "padre" o "madre"; il bambino non solo ha il nome del genitore, ma ne incarna lo spirito. L'antenato avrà un occhio di riguardo verso la persona che fa rivivere il suo nome. L'ordine con cui si danno i nomi degli antenati ai propri figli – diverso nella culture patrilineari e matrilineari – indica l'importanza che l'antenato ha nel mondo spirituale.
Il culto degli antenati africano è in genere basato su alcune distinzioni di fondo, per cui alcuni antenati sono più importanti di altri. Le due distinzioni principali sono legate alla prossimità e al sesso. Per prossimità si intende la vicinanza dei rapporti, e quindi il proprio padre e nonno sono più importanti del bisnonno e del trisnonno. Proprio per questo motivo il Dio creatore è raramente oggetto di culto; si trova infatti talmente lontano dalla famiglia, nella scala delle relazioni, da non interessarsi alla vita quotidiana della gente (in alcune culture, i suoi interventi possono essere addirittura mossi da invidia e cattiveria). Il sesso è un'altra distinzione importante, nel senso che spesso vengono attribuiti diversi valori al genere maschile o femminile. Questo ha valenze differenti a seconda delle culture. Presso molti popoli, i soli antenati che valga la pena ricordare sono gli uomini; in altre avviene il contrario.
Il culto consolida il legame fra i viventi e i defunti e garantisce che questi ultimi continuino a vegliare sulla loro progenie e proteggerla. Il culto si esplica in numerose forme; si rivolgono preghiere all'anziano, si lodano le sue imprese in vita, si fanno offerte, si riserva uno speciale rispetto ad animali o piante che gli sono considerate particolarmente vicini. Riti, amuleti, maschere, totem, tabù, nomi segreti, giuramenti, l'appartenenza a gruppi d'età o altre forme di casta sono tutte manifestazioni della religiosità africana e quindi hanno un ruolo anche nel culto degli antenati.
L'antenato può manifestarsi attraverso eventi o la possessione di un suo discendente. In questo caso occorre saper leggere l'evento e interpretare il messaggio. Al contrario, un antenato che non riceva gli onori che gli spettano può maledire la propria progenie.
Da wikipedia
Ninna nanna, nanna ninna, er pupetto vò la zinna: dormi, dormi, cocco bello, sennò chiamo Farfarello Farfarello e Gujermone che se mette a pecorone, Gujermone e Ceccopeppe che se regge co le zeppe, co le zeppe d'un impero mezzo giallo e mezzo nero.
Ninna nanna, pija sonno ché se dormi nun vedrai tante infamie e tanti guai che succedeno ner monno fra le spade e li fucili de li popoli civili
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Ninna nanna, tu nun senti li sospiri e li lamenti de la gente che se scanna per un matto che commanna; che se scanna e che s'ammazza a vantaggio de la razza o a vantaggio d'una fede per un Dio che nun se vede, ma che serve da riparo ar Sovrano macellaro.
Chè quer covo d'assassini che c'insanguina la terra sa benone che la guerra è un gran giro de quatrini che prepara le risorse pe li ladri de le Borse.
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Fa la ninna, cocco bello, finchè dura sto macello: fa la ninna, chè domani rivedremo li sovrani che se scambieno la stima boni amichi come prima.
So cuggini e fra parenti nun se fanno comprimenti: torneranno più cordiali li rapporti personali.
E riuniti fra de loro senza l'ombra d'un rimorso, ce faranno un ber discorso su la Pace e sul Lavoro pe quer popolo cojone risparmiato dar cannone! |
Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo. Eri nella carlinga, con le ali maligne, le meridiane di morte, t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche, alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu, con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio, senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora, come sempre, come uccisero i padri, come uccisero gli animali che ti videro per la prima volta. E questo sangue odora come nel giorno Quando il fratello disse all’altro fratello: «Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace, è giunta fino a te, dentro la tua giornata. Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue Salite dalla terra, dimenticate i padri: le loro tombe affondano nella cenere, gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
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Ogn'anno,il due novembre,c'é l'usanza per i defunti andare al Cimitero. Ognuno ll'adda fà chesta crianza; ognuno adda tené chistu penziero.
Ogn'anno,puntualmente,in questo giorno, di questa triste e mesta ricorrenza, anch'io ci vado,e con dei fiori adorno il loculo marmoreo 'e zi' Vicenza.
St'anno m'é capitato 'navventura... dopo di aver compiuto il triste omaggio. Madonna! si ce penzo,e che paura!, ma po' facette un'anema e curaggio.
'O fatto è chisto,statemi a sentire: s'avvicinava ll'ora d'à chiusura: io,tomo tomo,stavo per uscire buttando un occhio a qualche sepoltura.
"Qui dorme in pace il nobile marchese signore di Rovigo e di Belluno ardimentoso eroe di mille imprese morto l'11 maggio del'31"
'O stemma cu 'a curona 'ncoppa a tutto... ...sotto 'na croce fatta 'e lampadine; tre mazze 'e rose cu 'na lista 'e lutto: cannele,cannelotte e sei lumine.
Proprio azzeccata 'a tomba 'e stu signore nce stava 'n 'ata tomba piccerella, abbandunata,senza manco un fiore; pe' segno,sulamente 'na crucella.
E ncoppa 'a croce appena se liggeva: "Esposito Gennaro - netturbino": guardannola,che ppena me faceva stu muorto senza manco nu lumino!
Questa è la vita! 'ncapo a me penzavo... chi ha avuto tanto e chi nun ave niente! Stu povero maronna s'aspettava ca pur all'atu munno era pezzente? |
Mentre fantasticavo stu penziero, s'era ggià fatta quase mezanotte, e i'rimanette 'nchiuso priggiuniero, muorto 'e paura...nnanze 'e cannelotte.
Tutto a 'nu tratto,che veco 'a luntano? Ddoje ombre avvicenarse 'a parte mia... Penzaje:stu fatto a me mme pare strano... Stongo scetato...dormo,o è fantasia?
Ate che fantasia;era 'o Marchese: c'o' tubbo,'a caramella e c'o' pastrano; chill'ato apriesso a isso un brutto arnese; tutto fetente e cu 'nascopa mmano.
E chillo certamente è don Gennaro... 'omuorto puveriello...'o scupatore. 'Int 'a stu fatto i' nun ce veco chiaro: so' muorte e se ritirano a chest'ora?
Putevano sta' 'a me quase 'nu palmo, quanno 'o Marchese se fermaje 'e botto, s'avota e tomo tomo..calmo calmo, dicette a don Gennaro:"Giovanotto!
Da Voi vorrei saper,vile carogna, con quale ardire e come avete osato di farvi seppellir,per mia vergogna, accanto a me che sono blasonato!
La casta è casta e va,si,rispettata, ma Voi perdeste il senso e la misura; la Vostra salma andava,si,inumata; ma seppellita nella spazzatura!
Ancora oltre sopportar non posso la Vostra vicinanza puzzolente, fa d'uopo,quindi,che cerchiate un fosso tra i vostri pari,tra la vostra gente" |
"Signor Marchese,nun è colpa mia, i'nun v'avesse fatto chistu tuorto; mia moglie è stata a ffa' sta fesseria, i' che putevo fa' si ero muorto?
Si fosse vivo ve farrei cuntento, pigliasse 'a casciulella cu 'e qquatt'osse e proprio mo,obbj'...'nd'a stu mumento mme ne trasesse dinto a n'ata fossa".
"E cosa aspetti,oh turpe malcreato, che l'ira mia raggiunga l'eccedenza? Se io non fossi stato un titolato avrei già dato piglio alla violenza!"
"Famme vedé..-piglia sta violenza... 'A verità,Marché,mme so' scucciato 'e te senti;e si perdo 'a pacienza, mme scordo ca so' muorto e so mazzate!...
Ma chi te cride d'essere...nu ddio? Ccà dinto,'o vvuo capi,ca simmo eguale?... ...Muorto si'tu e muorto so' pur'io; ognuno comme a 'na'ato é tale e quale".
"Lurido porco!...Come ti permetti paragonarti a me ch'ebbi natali illustri,nobilissimi e perfetti, da fare invidia a Principi Reali?".
"Tu qua' Natale...Pasca e Ppifania!!! T''o vvuo' mettere 'ncapo...'int'a cervella che staje malato ancora e' fantasia?... 'A morte 'o ssaje ched''e?...è una livella.
'Nu rre,'nu maggistrato,'nu grand'ommo, trasenno stu canciello ha fatt'o punto c'ha perzo tutto,'a vita e pure 'o nomme: tu nu t'hè fatto ancora chistu cunto?
Perciò,stamme a ssenti...nun fa''o restivo, suppuorteme vicino-che te 'mporta? Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive: nuje simmo serie...appartenimmo à morte!" |
LA STORIA DI SEMPRE.........
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QUALCUNO HA RICETTATO QUESTA OPERA RUBATA
E' UN EGOISMO STERILE VOLER TENERE PER SE UN OPERA CHE DOVREBBE ESSERE PATRIMONIO DELL'INTERA UMANITA'
QUESTA RIPETIZIONE D'IMMAGINE PER RICORDARE CHE QUESTO QUADRO E' STATA RUBATO
Madonna di Masolino scomparto centrale del trittico Carnesecchi
La Madonna col Bambino, conservata nella chiesa di Santa Maria a Novoli, nella periferia fiorentina, venne trafugata il 31 gennaio 1923 e mai più ritrovata