contatti : pierluigi18faber@libero.it

ing.Pierluigi Carnesecchi

indice generale : http://www.carnesecchi.eu/indice.htm

 

Storia dei Carnesecchi 1

Storia dei Carnesecchi 2

Storia dei Carnesecchi 3

 

Qualunque cosa dicano i cultori della nobile arte del blasonare , il "blasonare" e' cosa imperfetta

Prima di tutto soggiace ai vocaboli delle varie lingue

Poi e' in affanno a fronte dell'immensita' di forme che ha preso lo stemma , forme non facili da definire , e nemmeno da imprigionare in un vocabolo univoco e onnicomprensivo

Insomma l'araldica non e' come "il disegno tecnico " una lingua senza incertezze e comprensibile universalmente

Il disegno tecnico implica il senso "vista"

L'araldica implica "vista" e "parola" e non e' facile coordinare le due cose

la parola "sedia" implica un'idea ma poi occorrono tantissime parole per definirne forma e dimensioni e trasmettere l'immagine da una mente ad un'altra mente , senza certezza di essere riusciti nell'intento

Grafica e descrizione sono due mondi non facilmente conciliabili

Come se non bastasse la tavolozza dei colori ha raggiunto una ampiezza di migliaia di tonalita'

I software moderni ci permettono miracoli di individuazione e riconoscimento di un immagine

inquadro un'immagine e il software riconosce immagini analoghe e mi propone un riconoscimento

 

Insomma "blasonare" ha una serie di limiti

Oggi il logo ha sostituito lo stemma

ed in un certo modo abbiamo il ritorno ad un passato remotissimo quando il bestiame veniva marchiato con un segno di proprieta'

 

 

 

 

Scopo iniziale dello stemmario ( e del blasonare) era solo quella di permettere all'araldo di riconoscere e descrivere al pubblico i torneanti ad un certo punto il blasonare ando' oltre l'utilita' iniziale

divenne una sorta di materia tra la forbitezza di linguaggio e la poesia

Poi con persone come il Ginanni divenne addirittura sogno , una sorta di linguaggio per iniziati , etereo, completamente dimentico delle origini una sorta di codice del linguaggio dei fiori

Oggi col trionfo della tecnologia e della grafica ( l'occhio e' protagonista assoluto e toglie ogni spazio all'immaginare ) balzano al ragionamento tutte le insufficienze e le incapacita' del linguaggio di comprendere e descrivere e riprodurre perfettamente geometrie particolari ed anche le incapacita' di descrivere colori o toni senza ricorrere a convenzioni piu' complesse (RAL ,ecc )

Bisogna ammettere che le parole quindi sono sempre state insufficienti ,

Non serve ora perder tempo a cercare un rimedio impossibile a trovarsi . In definitiva serve piu' a poco ha poca importanza

 

Sleghiamo l'araldica dalle Muse e ritorniamo un poco alle origini : ad un blasonare utile ad uno scopo

Descrivere un blasone con le parole specialistiche ( anche se non esaustive ) mi aiuta a selezionarlo in un database . Con un motore di ricerca e le parole chiave seleziono un gruppo di immagini e poi un'immagine in particolare

Bisogna adeguarsi ad un presente che offre mezzi, che il passato non aveva

Seconda premessa : un vecchio amico del forum diceva : si blasona quello che si vede

e questo porta ad un altro aspetto

in Toscana , lo stemma era anche un simbolo di presenza politica

Quindi molto presente nel pubblico

l'esecuzione di uno stemma pero' dipendeva dall'artigiano/artista e a volte non era del tutto facile stabilire a quale forme avrebbe dovuto conformarsi lo stemma un troncato, un capo , le posizioni sullo scudo , le ampiezze , le punte delle stelle , .........

In realta' anche se non erano precise : quello che si puo' notare e' che le famiglie politicamente importanti non facevano troppo caso a differenze che potrebbero essere giudicate anche di rilievo secondo l'alfabeto araldico

L'importante era che si capisse una cosa cioe' che quel segno fosse sufficiente a significare la loro presenza in quel luogo a svolgere un compito d'importanza , ( in una societa' dove era diffuso l'analfabetismo e dove erano le icone a suggerire la narrazione )

in Toscana questo porta a riflettere molto su

A) il classico stemmario raccolta di stemmi di stirpi diverse, uno per stirpe , che da una visione d'insieme dell'araldica delle famiglie di una zona geografica Stemmario che raramente e' in grado di stabilire la fonte delle varie grafiche ne di darne una datazione ( limiti non da poco)

e

B) Il Ceramelli Papiani che perde la visione d'insieme ma cerca sempre il supporto documentale di piu' di un manufatto lapideo e non

Che si sforza di ricostruire una raccolta cronologica di stemmi , aiutando a seguirne l'evoluzione

E' autore di quella che chiamerei "araldica documentaria". Cioe' crea una appendice alla "storia di famiglia" , fatta di manufatti datati o databili (l'evoluzione dello stemma , le differenziazioni , tra i rami familiari , per concessioni , titoli nobiliari , brisure , scelte politiche, liti familiari ...............)

Un araldica documentaria che altrove ( specie fuori Toscana ) spesso entra in crisi mancando l'attestazione politica pubblica ,

Relegata nella dimensione privata , soffre nel documentare con data certa l'inizio d'uso di uno stemma in una storia familiare

e ritorno alla seconda premessa: si blasona quello che si vede

Perche' se non conosco l'evoluzione di uno stemma come posso dire : Quello e' lo stemma di quella casata? ( in modo particolari per geometrie non proprio chiare )

Cioe' come posso ad esempio slegare lo stemma dal dato cronologico ? o del singolo manufatto ?

O slegarlo da un ramo per farlo di tutta la casata ?

Valga ad esempio lo stemma Medici di Firenze

almeno fino a tutto il XV secolo, vennero realizzate varianti dello scudo che presentavano fino a undici palle, variamente disposte.

Infine il ramo di Bicci : sei palle rosse in campo oro

Re Luigi XI di Francia, con un decreto emanato a Montluçon nel maggio del 1465, concesse a Piero il Gottoso e ai suoi eredi e successori legittimi di armeggiare di Francia (d'azzurro, caricata di tre fiordalisi d'oro posti 2, 1 una palla : nello stemma miniato sul diploma di concessione le palle erano poste 3, 2, 1 e quella armeggiata di Francia era quella centrale della riga superiore; tuttavia, soprattutto a partire dal XVI secolo (pontificati di Leone X e Clemente VII), si andò affermando sempre di più la disposizione delle palle in cinta e quella armeggiata di Francia si trovò ad occupare una posizione prominente.

Questo per dire non sempre esiste un unica pietra di paragone in araldica ( ma esiste invece sempre una storia familiare )

Ho semplicemente il manufatto ed una data di realizzazione

Gli stemmari sovente sono semplificazioni (mancanti di dati ) di situazioni piu' complesse

e' evidente che la coordinata TEMPO ha un suo ruolo

Nessuno degli stemmi e' meno stemma Medici di un altro.

Giovanni di Bicci aveva uno stemma diverso da Cosimo e questi diverso da quello di Piero il gottoso Pur mantenendo la sostanza e giocando sul numero e sulla posizione delle palle

L'idea di assegnare uno stemma ad una casata e' una conseguenza della nostra mente che cataloga e tende a schematizzare e a semplificare

Cosi nascono gli stemmari ad immagini

Che hanno un indubbia utilita'

Ma talvolta sono semplificazioni di una realta'' piu' complessa.

la prima considerazione

descrive come predominante l'oggetto grafico che potendo essere oggi mostrato con facilita' porta a dare alla descrizione solo un valore residuale

la seconda considerazione comporta che in Toscana nelle famiglie che hanno uno stemma da lunga data, lo stesso stemma ha una sua storia

Storia realizzativa e storia ( normalmente ) di piccoli cambiamenti nelle rappresentazioni . Esulando da cesure importanti come Albizi e Alessandri e fuori dai processi antimagnatizi

Che poiche' poi si blasona cio' che si vede , porta a pensare che ogni blasonatore su queste famiglie dovrebbe essere ispirato a descrivere il particolare manufatto che ha sottocchio oppure a descriverlo solo in linee generali

 

 

La blasonatura cioe' la descrizione a parole , continua ad aver importanza, perche' e' con parole chiave che si continua ad individuare e ad estrarre uno stemma da un database elettronico

 

 

Questa vaghezza degli stemmi corrisponde poi a quel termine : LIBERTA' ARALDICA

 

 

il rocco tipico dello stemma dei Carnesecchi fiorentini e pratesi , non e' mai visivamente uno stesso rocco.Ogni artigiano lo rappresenta con enorme liberta'. L'importante e' che si capisca che in definitiva e' un rocco

 

 

Come vedremo non si badava molto alla liberta' prese all'interno dello stemma . Importante e' che lo stemma fosse in grado di marcare sufficientemente il territorio

Cioe' si capisse dallo stemma la presenza di un casato in quel luogo e non lo si confondesse con altri

 

 

 

BLASONATURA STEMMA CARNESECCHI FIORENTINI

 

 

(da G.B. di Crollalanza "Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti " )

D’AZZURRO AD UN ROCCO DI SCACCHIERE D’ORO COL CAPO BANDATO D’AZZURRO E ORO

 

Altri :

TRONCATO : NEL PRIMO BANDATO D'ORO E D'AZZURRO ; NEL SECONDO D'AZZURRO AL ROCCO D'ORO

 

Il rocco e' una figura convenzionale del gioco degli scacchi, formata da due corna sopra una base ,

secondo il linguaggio araldico invalso dopo Ginanni ( MA ASSOLUTAMENTE PRIVO DI SIGNIFICATO PER GLI STEMMI ANTERIORI ) e' riferimento ad un prudente capitano che ha difeso una fortezza

 

 

Ho avuto l'aiuto di un , esperto Attualmente uno dei maggiori esperti di Araldica in Italia : Maurizio Carlo Alberto Gorra

Gli errori ancora presenti sono pero' dovuti alla mia ignoranza iniziale e alla mia durezza nell'afferrare i concetti come andavano capiti

 

 

Bandato è un termine utilizzato in araldica per indicare uno scudo pieno di bande, alternati di smalti, in numero pari.

Il bandato è composto da soli due smalti alternati.

Nel blasonare il bandato si indica per primo lo smalto che occupa il cantone sinistro (araldico) del capo.

 

 

Caricato di bande = un numero dispari di bande

 

 

Banda

 

 

Sbarra

Palo

Fascia

Troncato

 

 

 

SCUDO INTERO

D'AZZURRO AD UN ROCCO DI SCACCHIERE D'ORO COL CAPO BANDATO D'AZZURO E ORO

D'azzurro ad un rocco di scacchiera d'oro col capo bandato d'oro e d'azzurro

D'azzurro ad un rocco di scacchiera d'oro col capo caricato con tre bande d'oro

 

 

SCUDO TRONCATO

troncato Nel primo bandato di azzurro e d'oro. Nel secondo d'azzurro ad un rocco di scacchiera d'oro

troncato Nel primo bandato di oro e d'azzurro. Nel secondo d'azzurro ad un rocco di scacchiera d'oro

troncato Nel primo caricato di tre bande di oro. Nel secondo d'azzurro ad un rocco di scacchiera d'oro

 

 

La pietra ci dice che sono da escludere

il capo caricato con tre bande d'azzurro

il campo caricato con tre bande d'azzurro

 

 

Giovan Battista ( da distinguere dal figlio Goffredo ) Crollalanza nel suo "Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane", nella voce dedicata ai Carnesecchi fiorentini ne descrive cosi lo stemma

D'AZZURRO AD UN ROCCO DI SCACCHIERE D'ORO COL CAPO BANDATO D'AZZURO E ORO

Rietstap dice la medesima cosa nel suo Armorial general

E ci sta la blasonatura perche' ve ne sono diversi esempi

senza dilungarci, eccone uno n che e' anche il primo stemma con tre bande anziche' quattro che sono riuscito a trovare

sepoltura a pavimento di Luca di ser Filippo di Matteo nel 1401 nella chiesa di santa Maria Maggiore a Firenze

 

 

 

3+3

D'Azzurro col capo bandato di oro e d'azzurro

quindi miniato cosi' da un Carnesecchi. a dimostrare quanto pco curassero la cosa

 

 

 

 

troncato Nel primo bandato di azzurro e d'oro

 

 

 

 

 

troncato. Nel primo bandato d'oro e d'azzurro

 

 

 

troncato. D'azzurro caricato di tre bande d'oro

 

 

 

by prof. Fabrizio Mancassola

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D'Azzurro col capo bandato d'azzurro e d'oro

 

 

 

D'azzurro col capo caricato di tre bande d'oro

 

 

 

 

cassone attribuito al matrimonio tra Giovanni Strozzi e Maria Carnesecchi

una domanda Se in Toscana vi e' l'autoconferimento dello stemma familiare e quindi normalmente fanno testo i manufatti Altrove che notizie si hanno dei documenti riguardanti il conferimento di stemma da eventuali Fons honorum Quali sono i piu' antichi documenti rintracciabili di conferimento di uno stemma da parte di una Fons ?

 

 

 

 

 

presen tazione del sito

 

 

storia 1

 

storia 2

 

storia 3

 

4 note

 

altri documenti

 

araldica

 

genealogie

 

Durantis

 

Buonfantini

 

Personaggi

 

Cariche politiche

 

Giacomo mio figlio

 

La mia famiglia

 

storia di Firenze

 

il cognome a Firenze

 

libri da consultare

 

ospiti

 

tutte le pagine di questo sito.

sepoltura di Luca di ser Filippo di Matteo nel 1401