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ing.Pierluigi Carnesecchi

indice generale : http://www.carnesecchi.eu/indice.htm

 

Storia dei Carnesecchi 1

Storia dei Carnesecchi 2

Storia dei Carnesecchi 3

Scopo iniziale dello stemmario ( e del blasonare) era solo quella di permettere all'araldo di riconoscere e descrivere al pubblico i torneanti ad un certo punto il blasonare ando' oltre l'utilita' iniziale

divenne una sorta di materia tra la forbitezza di linguaggio e la poesia

Poi col Ginanni divenne addirittura sogno , una sorta di linguaggio per iniziati , etereo, completamente dimentico delle origini una sorta di codice del linguaggio dei fiori

Oggi col trionfo della tecnologia e della grafica ( l'occhio e' protagonista assoluto e toglie ogni spazio all'immaginare ) balzano al ragionamento tutte le insufficienze e le incapacita' del linguaggio di comprendere e descrivere e riprodurre perfettamente geometrie particolari ed anche le incapacita' di descrivere colori o toni senza ricorrere a convenzioni piu' complesse (RAL ,ecc )

Bisogna ammettere che le parole quindi sono sempre state insufficienti ,

Non serve ora perder tempo a cercare un rimedio impossibile a trovarsi . In definitiva serve piu' a poco ha poca importanza

Sleghiamo l'araldica dalle Muse e ritorniamo un poco alle origini : ad un blasonare utile ad uno scopo

Descrivere un blasone con le parole specialistiche ( anche se non esaustive ) mi aiuta a selezionarlo in un database . Con un motore di ricerca e le parole chiave seleziono un gruppo di immagini e poi un'immagine in particolare

Bisogna adeguarsi ad un presente che offre mezzi, che il passato non aveva

Seconda premessa : un vecchio amico del forum diceva : si blasona quello che si vede

e questo porta ad un altro aspetto

in Toscana , lo stemma era anche un simbolo di presenza politica

Quindi molto presente nel pubblico

l'esecuzione di uno stemma pero' dipendeva dall'artigiano/artista e a volte non era del tutto facile stabilire a quale forme avrebbe dovuto conformarsi lo stemma un troncato, un capo , le posizioni sullo scudo , le ampiezze , le punte delle stelle , .........

In realta' anche se non erano precise : quello che si puo' notare e' che le famiglie politicamente importanti non facevano troppo caso a differenze che potrebbero essere giudicate anche di rilievo secondo l'alfabeto araldico

L'importante era che si capisse una cosa cioe' che quel segno fosse sufficiente a significare la loro presenza in quel luogo a svolgere un compito d'importanza , ( in una societa' dove era diffuso l'analfabetismo e dove erano le icone a suggerire la narrazione )

in Toscana questo porta a riflettere molto su

A) il classico stemmario raccolta di stemmi di stirpi diverse, uno per stirpe , che da una visione d'insieme dell'araldica delle famiglie di una zona geografica Stemmario che raramente e' in grado di stabilire la fonte delle varie grafiche ne di darne una datazione ( limiti non da poco)

e

B) Il Ceramelli Papiani che perde la visione d'insieme ma cerca sempre il supporto documentale di piu' di un manufatto lapideo e non

Che si sforza di ricostruire una raccolta cronologica di stemmi , aiutando a seguirne l'evoluzione

E' autore di quella che chiamerei "araldica documentaria". Cioe' crea una appendice alla "storia di famiglia" , fatta di manufatti datati o databili (l'evoluzione dello stemma , le differenziazioni , tra i rami familiari , per concessioni , titoli nobiliari , brisure , scelte politiche, liti familiari ...............)

Un araldica documentaria che altrove ( specie fuori Toscana ) spesso entra in crisi mancando l'attestazione politica pubblica ,

Relegata nella dimensione privata , soffre nel documentare con data certa l'inizio d'uso di uno stemma in una storia familiare

e ritorno alla seconda premessa: si blasona quello che si vede

Perche' se non conosco l'evoluzione di uno stemma come posso dire : Quello e' lo stemma di quella casata? ( in modo particolari per geometrie non proprio chiare )

Cioe' come posso ad esempio slegare lo stemma dal dato cronologico ? o del singolo manufatto ?

O slegarlo da un ramo per farlo di tutta la casata ?

Valga ad esempio lo stemma Medici di Firenze

almeno fino a tutto il XV secolo, vennero realizzate varianti dello scudo che presentavano fino a undici palle, variamente disposte.

Infine il ramo di Bicci : sei palle rosse in campo oro

Re Luigi XI di Francia, con un decreto emanato a Montluçon nel maggio del 1465, concesse a Piero il Gottoso e ai suoi eredi e successori legittimi di armeggiare di Francia (d'azzurro, caricata di tre fiordalisi d'oro posti 2, 1 una palla : nello stemma miniato sul diploma di concessione le palle erano poste 3, 2, 1 e quella armeggiata di Francia era quella centrale della riga superiore; tuttavia, soprattutto a partire dal XVI secolo (pontificati di Leone X e Clemente VII), si andò affermando sempre di più la disposizione delle palle in cinta e quella armeggiata di Francia si trovò ad occupare una posizione prominente.

Questo per dire non sempre esiste un unica pietra di paragone in araldica ( ma esiste invece sempre una storia familiare )

Ho semplicemente il manufatto ed una data di realizzazione

Gli stemmari sovente sono semplificazioni (mancanti di dati ) di situazioni piu' complesse

e' evidente che la coordinata TEMPO ha un suo ruolo

Nessuno degli stemmi e' meno stemma Medici di un altro.

Giovanni di Bicci aveva uno stemma diverso da Cosimo e questi diverso da quello di Piero il gottoso Pur mantenendo la sostanza e giocando sul numero e sulla posizione delle palle

L'idea di assegnare uno stemma ad una casata e' una conseguenza della nostra mente che cataloga e tende a schematizzare e a semplificare

Cosi nascono gli stemmari ad immagini

Che hanno un indubbia utilita'

Ma talvolta sono semplificazioni di una realta'' piu' complessa.

la prima considerazione

descrive come predominante l'oggetto grafico che potendo essere oggi mostrato con facilita' porta a dare alla descrizione solo un valore residuale

la seconda considerazione comporta che in Toscana nelle famiglie che hanno uno stemma da lunga data, lo stesso stemma ha una sua storia

Storia realizzativa e storia ( normalmente ) di piccoli cambiamenti nelle rappresentazioni . Esulando da cesure importanti come Albizi e Alessandri e fuori dai processi antimagnatizi

Che poiche' poi si blasona cio' che si vede , porta a pensare che ogni blasonatore su queste famiglie dovrebbe essere ispirato a descrivere il particolare manufatto che ha sottocchio oppure a descriverlo solo in linee generali

 

 

La blasonatura cioe' la descrizione a parole , continua ad aver importanza, perche' e' con parole chiave che si continua ad individuare e ad estrarre uno stemma da un database elettronico

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BLASONATURA STEMMA CARNESECCHI FIORENTINI

 

Bandato è un termine utilizzato in araldica per indicare uno scudo pieno di bande, alternati di smalti, in numero pari.

Il bandato è composto da soli due smalti alternati.

Nel blasonare il bandato si indica per primo lo smalto che occupa il cantone sinistro (araldico) del capo.

 

 

Caricato di bande = un numero dispari di bande

 

 

Banda

 

 

Sbarra

Palo

Fascia

Troncato

 

 

 

SCUDO INTERO

D'AZZURRO AD UN ROCCO DI SCACCHIERE D'ORO COL CAPO BANDATO D'AZZURO E ORO

D'azzurro ad un rocco di scacchiera d'oro col capo bandato d'oro e d'azzurro

D'azzurro ad un rocco di scacchiera d'oro col capo caricato con tre bande d'oro

 

 

SCUDO TRONCATO

troncato Nel primo bandato di azzurro e d'oro. Nel secondo d'azzurro ad un rocco di scacchiera d'oro

troncato Nel primo bandato di oro e d'azzurro. Nel secondo d'azzurro ad un rocco di scacchiera d'oro

troncato Nel primo caricato di tre bande di oro. Nel secondo d'azzurro ad un rocco di scacchiera d'oro

 

 

La pietra ci dice che sono da escludere

il capo caricato con tre bande d'azzurro

il campo caricato con tre bande d'azzurro

 

 

Il Crollalanza nel suo "Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane", nella voce dedicata ai Carnesecchi fiorentini ne descrive cosi lo stemma

D'AZZURRO AD UN ROCCO DI SCACCHIERE D'ORO COL CAPO BANDATO D'AZZURO E ORO

Rietstap dice la medesima cosa nel suo Armorial general

E ci sta la blasonatura perche' ve ne sono diversi esempi

senza dilungarci, eccone uno n che e' anche il primo stemma con tre bande anziche' quattro che sono riuscito a trovare

sepoltura a pavimento di Luca di ser Filippo di Matteo nel 1401 nella chiesa di santa Maria Maggiore a Firenze

 

 

 

3+3

D'Azzurro col capo bandato di oro e d'azzurro

quindi miniato cosi' da un Carnesecchi. a dimostrare quanto pco curassero la cosa

 

 

 

 

troncato Nel primo bandato di azzurro e d'oro

 

 

 

 

 

troncato. Nel primo bandato d'oro e d'azzurro

 

 

 

troncato. D'azzurro caricato di tre bande d'oro

 

 

 

by prof. Fabrizio Mancassola

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D'Azzurro col capo bandato d'azzurro e d'oro

 

 

 

D'azzurro col capo caricato di tre bande d'oro

 

 

 

 

cassone attribuito al matrimonio tra Giovanni Strozzi e Maria Carnesecchi

una domanda Se in Toscana vi e' l'autoconferimento dello stemma familiare e quindi normalmente fanno testo i manufatti Altrove che notizie si hanno dei documenti riguardanti il conferimento di stemma da eventuali Fons honorum Quali sono i piu' antichi documenti rintracciabili di conferimento di uno stemma da parte di una Fons ?

 

 

 

 

 

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