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ing.Pierluigi Carnesecchi
indice generale : http://www.carnesecchi.eu/indice.htm
Personaggi
avvocato Gio Bonaventura Carnesecchi ( 1629--1708 ) di Francesco di Giovanni
il restauratore delle memorie familiari
Esercito' la professione di avvocato . E compare spesso in tribunale
si ha comunque l'impressione battagliasse sempre con esigenze economiche
Alla morte del senatore Francesco Carnesecchi recupero' tramite lite giudiziaria alla sua famiglia alcune proprieta' vincolate da fedecommesso dalla vedova di Francesco :Sestilia Del Rosso
tra queste il Castello di Fiano , dove fece apporre nel 1705 una lapide in memoria di Ginevra Carnesecchi
Si pose come ripristinatore delle memorie di famiglia, ma appunto non si affifdo' mai ad alcun genealogista
Al canto ai Carnesecchi che a causa della presenza della statua del centauro di Nesso si era preso a chiamare canto al centauro fece porre il cartiglio che ancor oggi compare che ne ricorda il nome precedente
In Santa Maria maggiore riprese il patronato della cappella di Paolo di Berto di Grazino carnesecchi oramai privata dei suoi apparati e la rinnovo completamente di affreschi e di quadri
Ebbe numerosa progenie tra cui un missionario gesuita
Tutta destinata ad estinguersi
Credo sia la dimostrazione lampante delle enormi spese che gravavano su chi volesse mantenere un decoro aristocratico
delle difficolta' di amministrare
E la dimostrazione di come il tentativo di mantenere il patrimonio sfociasse in una grave castrazione genealogica
Il gran numero di figli maschi non basto' ad evitare l'estinzione del ramo
l'avvocato gio Bonaventura appartiene alla linea di Antonio di Paolo di Berto
Alla morte del senatore Francesco di GiovanBattista di Zanobi avvenuta nel 1691 , eredito' tutte le considerevoli sostanze la moglie Sestilia Del Rosso
Bonaventura entro' in lite con Sestilia per l'eredita' e recupero' in parte i beni
tra i beni recuperati il castello di Fiano
Sezione : Atti patrimoniali
Produttore : Archivio Del Riccio
Data: 1692
Carnesecchi controversia per loro confini
Carte legali e stime compilate dal giudice arbitrale Luigi di Leonardo Del Riccio per la sentenza relativa alla controversia insorta tra la signora Sestilia Del Rosso Carnesecchi e Giovanni Buonaventura Carnesecchi per questioni di confine tra i loro beni nella Podesteria di Montespertoli e nel Popolo di S. Maria Novella
fascicolo CONTENUTO IN BUSTA di cc. 42
Collocazione in archivio : 54 - 13
Segnatura antica: Affari diversi 8
LAPIDE NEL CASTELLO DI SANTA MARIA NOVELLA A FIANO
by signora Claudia Paludetto Zanzotto
A Dio Ottimo Massimo
A Ginevra di Pietro Antonio Francesco de' Carnesecchi, vedova di Giuliano Pietro
de' Pitti, a causa della primogenitura istituita (ob pri[m]oge[n]itura[m] instituta[m])
nella famiglia de' Carnesecchi sull'intero suo patrimonio,
non immemore di tanto grande beneficio, Giovanni Bonaventura de' Carnesecchi, figlio di Francesco
dottore nell'uno e nell'altro diritto, chiamato a vita dal Collegio dei nobili fiorentini
della Sacra Milizia di Gerusalemme e dei Serenissimi Principi (sere[n]issi[m]oru[m]q[ue] pri[n]cipu[m])
pose nell'anno del signore millesettecentocinque, in verità nel settantasettesimo di sua età.
il castello era divenuto di proprieta' del ramo dei Carnesecchi del senatore Francesco tramite un fidecomisso formulato da Ginevra di Pierantonio di Francesco Carnesecchi
Essendo a favore della primogenitura Carnesecchi Bonaventura riusci a recuperare il bene e pose la lapide per mostrare le motivazioni legali
l'avvocato Gio Bonaventura Carnesecchi merita la gratitudine dei Carnesecchi ; egli si pone nelle vesti del restauratore dei meriti della famiglia Carnesecchi nella storia fiorentina e resuscita la memoria che i fiorentini stavano perdendo della famiglia
dal 1600 con la posa nel canto dei Carnesecchi della statua del Giambologna ( come vedremo piu' avanti ) di Ercole e il centauro voluta e molto amata dal Granduca il canto inizio' ad essere anche chiamato : canto al centauro e non piu' come nel passato :canto dei Carnesecchi
Nel novembre del 1687 l'avvocato Gio. Bonaventura Carnesecchi custode e restauratore delle memorie familiari fece mettere la piccola targa che ancor oggi compare
All'interno della chiesa di Santa Maria Maggiore riprese il patronato della cappella appartenuta a Paolo di Berto di Grazino ( la cappella che conteneva il trittico opera della collaborazione di Masaccio e Masolino e anche l'affresco di un annunciazione di Paolo Uccello ) rinunciata da altri Carnesecchi ( vedi Luigi Carnesecchi )
E questa fu da lui completamente restaurata e dotata con il quadro di Onorio Marinari dedicato a Santa Maria Maddalena dei Pazzi
da Wikipedia by Francesco Bini
Onorio Marinari (Firenze, 3 ottobre 1627 – Firenze, 3 gennaio 1715)
Figlio del pittore Sigismondo Marinari, ma anche cugino e allievo di Carlo Dolci. Insieme ad Agnese Dolci, raccolse l'eredità del maestro e, almeno per un po', ne portò avanti la scuola. Lavorò soprattutto in Firenze per committenti fiorentini e toscani, ma non si dedicò solo alla pittura. Infatti nel 1674, pubblicò un saggio di astronomia dal titolo Fabbrica et uso dell'annulo astronomico instrumento universale per delineare orivoli solari.
Nel catalogo ufficiale della Galleria degli Uffizi del 1833 si legge: "dipinse con buon gusto, e con maniera assai finita e corretta nel disegno, vedonsi nella sua patria non poche pitture presso i privati, ed in pubblico, e particolarmente nelle chiese. Le più stimate della prima maniera conservatisi nella Badia, ed in Santa Maria Maddalena dei Pazzi, a giudizio dell'Orlandi. Dopo la imitazione del maestro che suol essere il primo esercizio dei novelli pittori, e spesso ancora, per la diversità del naturale, il primo lor danno, ei si formò, come osserva anche il Lanzi, un secondo stile seguendo il proprio talento, più grandioso, più ideale, e di maggior macchia, come si esprímono gli artisti: del quale ci rimangono varii saggi in Santa Maria Maggiore, in S. Simone e in diverse quadrerie florentine."
da Wikipedia
individua un Carosecco ( che a me risulta individuo mai esistito ) come stipite
ignoranza della realta' o negazionismo di un antenato beccaio ?
per l'aristocrazia del xviii secolo forse era inaccettabile che una famiglia considerata nobile potesse avere origini in un beccaio
Ebbe numerosa progenie tra cui un missionario gesuita
Tutta destinata ad estinguersi
Credo sia la dimostrazione lampante delle enormi spese che gravavano su chi volesse mantenere un decoro aristocratico
delle difficolta' di amministrare
E la dimostrazione di come il tentativo di mantenere il patrimonio sfociasse in una grave castrazione genealogica
Il gran numero di figli maschi non basto' ad evitare l'estinzione del ramo
di tanti figli maschi nessuno ebbe discendenza
Francesco Maria
Giuseppe fu missionario
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