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pagina elaborata da Roberto Segnini

 

 

 

De illustratione urbis Florentiae

 

 

 

 

De illustratione urbis Florentiae , rédigé par Ugolino Verino dans les années 1480-1487 —son troisième livre, intitulé "De nobilitate et

origine prolum Florentinorum", donne l'origine de plus de quatre cents familles.

 

Poema scritto in latino, ed in tre tomi, fra il 1480 ed il 1487 da Ugolino di Vieri, detto il Verino, nel quale sembra abbia trattato dell'origine di oltre 400 famiglie.
Fu oggetto di diverse traduzioni in volgare, fra cui quella del 1576 del cortonese Francesco Baldelli, che la dedicò alla nobiltà fiorentina.

 

 

 

 

 

Dal "De illustratione Urbis Florentiae" di UGOLINO VERINO Paris ,1734 

 

L' opera di Ugolino Verino, consiste di un volume che ha all' interno un prologo e tre libri.

Ho scelto l' edizione stampata a Parigi nel 1734 perchè riporta, a fianco, come viene specificato nel titolo, " la versione toscana a confronto del poema in Metro eroico ".

 

( verrà riportata, per ogni famiglia, per prima la parte poetica e successivamente quella in prosa).

Da un punto di vista della ricerca delle famiglie è interessante il terzo libro.

 

 

 

Riporto , come curiosità, la descrizione con stemma dei Duranti aretini, una delle poche famiglie, riportate nel prologo ( insieme al loro stemma).

 

DURANTI

 

Sono stati descritti al ruolo della primaria nobiltà aretina in questi nostri ultimi tempi. La loro antica e presente insegna di famiglia s' appresenta in uno scudo, che comprende un monte di colore oro ( formato da 3/2/1 massi ) il quale termina con un ramo di palma, in campo azzurro, e lo stesso monte è attraversato in oltre da una sbarra d' oro in sghembo.

 

 

 

Dalla pagina 120 alla pagina 121 del terzo libro si trova la famiglia dei Duranti- Carnesecchi.

 

DURANTI CARNESECCHI

 

Mutavere suae Durantes nomina prolis,

Ad nos quos superus jamdudum miserat Arnus;

Est opulenta domus Siccae cognomine Carnis.

 

 

Di loro Schiatta il Nome fu cambiato

Da quei Duranti che dalle pianure

Dell' Arno superiore da gran tempo

Eran venuti ad abitare fra noi.

L' appellazion dei Carnesecchi è nota,

E del pari assai ricca di fortuna.

 

 

 

 

Dalla pagina 30 alla pagina 33 del terzo libro si trova la famiglia degli Adimari 

ADIMARI

 

Quin j vicini Fesulano è vertice montis

Venit sanguineis notus bellator in armis

Adimar; unde genus clari duxere nepotes;

Cum Longobardos victor Pipinius heros

Diruit,j nostram majorem reddidit Urbem;

In multos ramos mutato nomine Proles

Scinditur, j plures complexa nepotibus Urbes.

 

 

Dal bel colle di Fiesole vicino

Scese Adimare a soggiornare in Flora;

Eroe famoso in armi, e di guerriero

Sangue macchiato ; i di cui discendenti

Col di lui nome dettero il principio

Al lor Lignaggio celebrato, e degno;

Dappoichè di Pipino il grand' Erede,

Sconfitti i Longobardi, pose a fare

Le mura di Fiorenza assai più larghe,

E l' amplificazione del Paese

Fece sorger fastosa, e assai maggiore ;

Fur già divisi in molti rami, e il nome

Variando, e spargendosi i Nipoti

Per città molte, ne discese in fine.

 

 

 

 

 

Vgolini Verini poetae Florentini De illustratione urbis Florentiae: libri tres

Di Ugolino Verino

 

http://books.google.it/books?id=D8a2C1oh-RUC&pg=PT91&dq=carnefecchi&hl=it&ei=P61STozwLqL64QTS6uDvBw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=8&ved=0CEYQ6AEwBzj6AQ#v=onepage&q=carnefecchi&f=false

 

Da Wikipedia

 

Ugolino di Vieri detto il Verino (Firenze, 1438 – Firenze, 10 maggio 1516) è stato un poeta italiano.

Nacque da una nobile famiglia fiorentina di magistrati della repubblica. Avviato subito alla professione giuridica, trovò comunque il tempo di perfezionarsi in scienze umanistiche e in lingua latina presso il letterato e poeta Cristoforo Landino.

Nonostante praticasse la professione di notaio, era noto a Firenze soprattutto come compositore di esametri latini tanto che era accreditato poeta alla corte di Lorenzo il Magnifico. Proprio nella sua veste di umanista ebbe tra i suoi molti allievi di ars poetandi anche il traduttore Francesco Pitti, lo scrittore Pietro Crinito e il cardinale Giovanni de' Medici, poi papa Leone X.

Già prima della cacciata dei Medici da Firenze instaurò un rapporto di stima ed amicizia personale con Girolamo Savonarola che, con il ritorno della città all'antica repubblica, continuò e si rafforzò, finendo per diventare militanza attiva nel partito-fazione dei "Piagnoni". Proprio per questo, dopo il rovescio di sorte e la condanna al rogo del domenicano, cadde in disgrazia presso l'aristocrazia fiorentina. Per recuperare il prestigio perduto tentò di negare o meglio di abiurare i suoi rapporti con il frate ma il palese e insincero voltafaccia servì solo ad inimicarsi anche le simpatie del popolo fiorentino.

Le sue opere, che da sempre erano circolate manoscritte, vennero pubblicate a stampa postume: il De Illustratione Urbis Florentiae libri tres a Parigi nel 1583, il Triumphus Vita Matthiae Pannoniae Regis a Lione nel 1677, i Carmina Illustrium Poetarum Italorum a Firenze nel 1724 e le Opere (complete) a Venezia nel 1740.

 

Da Wikipedia

 

 

Da Treccani on line

Verino (propr. Vieri), Ugolino. - Umanista (Firenze 1438 - ivi 1516), discepolo di C. Landino. Intitolò Flametta (1463) una raccolta di 82 elegie d'amore; intrecciò classico e cristiano nella visione Paradisus; ma in seguito fu poeta esclusivamente sacro, nei sette libri di Epigrammata (1485) e nel poema in esaltazione di Carlomagno Carliade (composto nel 1480; inviato a Carlo VIII di Francia nel 1493). Ricco di notizie su Firenze il poemetto De illustratione urbis Florentiae (pubbl. 1583).

Da Treccani on line

 

 

 

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