Alcuni studi della dottoressa ing. Giulia Grazi Bracci
La dottoressa e' un appassionata di ricerca storica ed ha prodotto alcuni studi degni di attenzione che ho molto piacere di ospitare
Presentazione della dottoressa La dr.essa Giulia Grazi Bracci : Presentazione
Ha scritto anche una concisa storia della sua famiglia : Una famiglia antica di possidenti . Emergono da questa storia figure di cultura elevata ed imprenditori che hanno lasciato memoria di se nei libri. Di molto interesse nella storia e' il sacrificio delle zie monache e degli zii scapoli : sacrificio con cui si tentava di evitare il frazionamento della ricchezza familiare
I Grazi un'antica famiglia di Sinalunga La ricostruzione della storia e delle genealogie dei Grazi di Sinalunga
Nonno Guido ........Poco piω che ventenne partμ volontario per la cosiddetta seconda guerra di Indipendenza nel 59 . Mi sono spesso chiesta come un nipote di due ministri di provata fede granducale, essi viventi, potesse azzardare una tale alzata dingegno . Poi ho ripassato un po la storia, anche quella non "ufficiale" propinataci, e me ne sono capacitata : ancora nel 59 pareva che ci fosse spazio per la sopravvivenza del Granducato di Toscana, in una sorta di federalismo fra gli stati del centro-sud.
Guido Capoquadri Un empolese volontario alla guerra di indipendenza del 1859
LE STORIE DI MONTEBORO :
Giulia Grazi deve essere considerata un poco la madre putativa di Andrea Corsali . E' infatti anche merito dei suoi studi se l'importante figura di questo "scopritore di terre" sui generis e' oggi un po meno dimenticata .
----------------------
La famiglia Corsali ha, per quello che se ne sa, i suoi albori ( e purtroppo anche il suo tramonto e conclusione) a Monteboro, in quella che fu poi la villa dei Bardelli, dei Setticelli, Del Vivo e Capoquadri, a cavallo fra i Popoli di S.Bartolomeo a Bruscìana e S. Leonardo a Cerbaiola.
Andrea Corsali Uno studio su Andrea Corsali un esploratore dimenticato dagli Italiani
Andrea Corsali junior Uno scultore empolese : Andrea Corsali junior
E così i tre fratelli Bardelli si ritrovano padroni di Monteboro, come nipoti di Ginevra Corsali e unici superstiti , per linea femminile, della famiglia del navigatore .
I Bardelli Le vicende di famiglia dei Bardelli e loro albero genealogico
L'abate Niccolo' Bardelli muore a Monteboro il 7-9-1783, viene sepolto nella Chiesa di S.Leonardo a Cerbaiola e non lascia testamento . Credo volontariamente, o perché non ancora deciso ; infatti non ha ormai più parenti prossimi e i suoi lontani cugini per un motivo o laltro gli sono tutti piuttosto invisi . Inoltre la situazione patrimoniale è rimasta in parte irrisolta e ingarbugliata per la sovrapposizione del fidecommisso Corsali, dei legati dellavo Andrea, della Cappellania ecc.
suor Plautilla dei Nelli , la prima donna pittrice a Firenze. Suor Plautilla dei Nelli, la prima donna pittrice di Firenze G.B.Clemente Nelli G.B.Clemente Nelli
I Setticelli Alcune vicende dei Setticelli
ALTRE STORIE : STORIE EMPOLESI
Gli Zeffi una famiglia empolese Gli Zeffi una famiglia empolese
Gli Zeffi una famiglia empolese Uno Zeffi e la morte del duca Alessandro
Buonsignori una famiglia empolese Un ricordo dei Buonsignori
Pietro Municchi di Bastia presso Empoli In Dio confidar molto e lavorar forte
Gattaia I cavalieri di Malta a Gattaia
L'abate Mutti L'abate Carlo Mutti di Spicchio
Degli studi della dottoressa Grazi su Andrea Corsali ne parla anche Margherita Hack
|
MACIO' E' MORTA
UN RICORDO DI FRANCO CARDINI
Autore originale del testo: Franco Cardini
Fonte: Minima Cardiniana
di Franco Cardini 22 marzo 2019
Addio, Maciς
Scrivo per un gruppo di ragazzi che avevano piω o meno ventanni alla fine degli Anni Cinquanta e che abitavano nel piω bel quartiere della bella Firenze, il Triangolo Magico tra Porta Romana, Piazza Pitti e Piazza del Carmine. Giulia Grazi abitava in una bella casa antica, tra Via Santa Maria, Borgo Tegolaio e Piazza Santo Spirito. Eravamo in tanti a frequentare la sua casa e le sue feste; in estate, spesso ci trasferivamo da lei nelle due belle ville di famiglia, una a Sinalunga e laltra a Monteboro presso Empoli. Ricordo tante belle cene destate allaperto o dinverno al fuoco del caminetto.
Ricordo unindimenticabile vendemmia a Monteboro.
Eravamo un bel gruppo: cera Umberto Tiberio, poi divenuto illustre matematico; Marco Romoli, figlio del grande pittore Mario e oggi pittore e artista egli stesso; Orso Maria Guerrini, piω tardi attore televisivo di successo (θ stato per anni luomo coi baffi per la pubblicitΰ televisiva della Birra Moretti); e tanti altri.
Giulia, che chissΰ perchι tutti chiamavano Maciς, era la piω bella ragazza di Firenze: ci facevano impazzire i suoi grandi occhi azzurri, i suoi lunghi capelli biondi, il suo sorriso che illuminava il mondo; ed, ebbene sμ, le sue gambe straordinarie. Era allegra, colta, originale senza sforzo, anticonformista per indole signorile, in apparenza spensierata; e ne eravamo tutti un po innamorati. Ma solo a qualcuno di noi, rarissimamente e per breve tempo, essa dedicς qualche attenzione al di lΰ dellamicizia. Non era affatto intendiamoci unApe Regina: il fatto θ che non potevamo avvicinarci a lei se non animati da pensieri platonicamente elevati. Era la Donna Angelicata, ma era anche la nostra Sovrana. Era la Zarina, la Basilissa, la Maharani; e noi i suoi Cavalieri della Tavola Rotonda.
Col tempo, questi sentimenti si trasformarono. Restς sempre la nostra sorella amatissima, lamica cui si poteva confidare tutto, la bella saggia signora che aveva sempre la parola giusta per qualunque cosa.
A conferma della sua straordinaria personalitΰ, negli Anni Sessanta era una delle poche studentesse fiorentine dingegneria; ma lIngegner Grazi col tempo lasciς perdere qualifiche e competenze professionali. Stava a Monteboro nella sua vecchia casa in cui nel Cinquecento aveva abitato il viaggiatore e geografo Andrea Corsali e curava i suoi vecchi libri, i suoi vecchi quadri, i suoi innumerevoli animali (compresa una capra e molte oche). Ci vedevamo di rado; ma erano sempre momenti pieni, caldi, come allora.
Se nθ andata in silenzio, inaspettatamente, qualche giorno fa. Mi ha lasciato col rimorso di non averle potuto dare un ultimo addio. Andrς a trovarla appena mi sarΰ possibile, spero insieme con suo figlio Simone, nel suo piccolo cimitero vicino a Empoli.
E cosμ che passa la vita.
Scegli la pagina VAI ALL'INDICE GENERALE |
ing. Pierluigi Carnesecchi La Spezia anno 2003