In corso di preparazione : bozza
CRONOLOGIA DELLA STORIA FIORENTINA
DR. PAOLO PICCARDI
ORIGINI - NEOLITICO: Ovviamente non esiste nessuna fonte scritta sulle origini di Firenze; ma dai reperti conservati nel Museo Archeologico risulta che nel
Neolitico la vallata dell'Arno era già abitata da gruppi appartenenti ai Liguri. Una popolazione tra le più importanti dell'Italia preromana. Stanziata fra Toscana, Liguria, Lombardia e Piemonte. Fu poi coinvolta nelle migrazioni delle popolazioni celtiche e germaniche tra il V e il IV secolo a.C..
1000 a.C. Presenza in questo periodo anche di piccoli insediamenti di genti italiche di civiltà villanoviana, provenienti dall' Appennino tosco-emiliano, stabilitisi alla confluenza del Mugnone con l'Arno. Al riparo dalle grandi periodiche inondazioni del fiume, piuttosto frequenti, le prime costruzioni che formano il primo vero nucleo di abitazioni sono poste in una posizione priva di questi pericoli, scegliendo un colle che domina l'intera conca: Fiesole; oggi a circa 6/8 chilometri dal centro urbano della città di Firenze. Fiesole conserva numerosi reperti archeologici di questo primo periodo; poi le successive testimonianze etrusche, quelle romane, quasi integre quelle medievali e infine gli immensi tesori del Rinascimento. Una "bomboniera" con 3000 anni di meraviglie!
1000 a.C. I primi Etruschi dopo i primi insediamenti sulla costa toscana, nel periodo che va dall' VIII al VII secolo si insediano anche loro a Fiesole rendendola fortificata. Il circuito delle mura che costruiscono era di Km. 2,5, dello spessore di braccia 4 (mt. 2,32). Il primo sacerdote etrusco di Fiesole di cui abbiamo notizie, era molto celebre, perché tradizionalmente era il più bravo ad interpretare i fulmini (fulgurator). Ma risulta, da reperti in cotto rinvenuti -sempre alla confluenza del Mugnone con l' Arno- una forte presenza di genti italiche, con una cultura sviluppatisi anche attraverso apporti dall'Europa Centrale.
Molte poi furono le battaglie fra le città stato etrusche e i romani, in lotta per l'egemonia (la più celebre quella del lago Regillo). L'ascesa di Roma iniziò a rovinare la potenza etrusca a partire dal 396 quando distrutta Veio pochi anni dopo tutta l'Etruria fu conquistata.
300 a.C. Fiesole soccombe anch'essa ai romani, ma non si fa assimilare, benché i fiesolani combattessero a fianco dei romani contro i nemici esterni.
225 a.C. 70.000 Galli attraversano l'Appennino, combattono contro gli etruschi a Chiusi; poi decidono di non puntare su Roma, ma su Fiesole, dove vengono affrontati dalle legioni consolari e dai fiesolani sempre pronti a difendere la loro città. Incalzati i Galli ripiegano verso la costa tirrenica, ma vengono ugualmente sterminati.
2.8.217 a.C. Annibale sconfigge a Canne i romani comandati da Flaminio, che muore. A fianco degli eroici romani sono ricordati anche molti soldati di Fiesole che si erano distinti pochi anni prima.
200 a.C. ca, Fondazione della Firenze fiesolana-romano-etrusca.
Nei periodi di pace, come quello che seguì la seconda guerra punica, la posizione collinare di Fiesole, era sì strategica per una buona difesa in tempo di guerra, ma ne ostacolava però lo sviluppo, risultando tagliata fuori dalle rotte commerciali fluviali che avvenivano già da qualche tempo sulle rive del grande fiume (come a suo tempo era avvenuto col Tevere a Roma, con i Latini che abitavano sugli agresti colli).
I Fiesolani decisero quindi di edificare una nuova città nei pressi dell'Arno. Questi abitanti furono denominati Florentes dai Romani, che normalmente sceglievano questi appellativi in base al carattere degli abitanti (Valentes, Potentes, Placentia, Fidentia ecc.). Il lucumone scese da Fiesole, aggiogò un toro e una giumenta bianca e tracciò il solco di un perimetro dentro il quale dovevano essere edificate le mura della nuova città.
Questo antico insediamento ancora etrusco-romano che fu in seguito distrutto da Silla, doveva trovarsi nell'area compresa fra Piazza Donatello, S. Salvi e la confluenza dell'Africo con l'Arno, che, ai quei tempi, si divideva in tre bracci, uno scorreva nell'attuale corso dei Tintori, l'altro vicino a piazza Pitti. L'isola, che si veniva a formare al centro, era lunga circa 7 Km.
I resti di queste mura furono visti in occasione di scavi nel 1700. Inoltre 7 documenti fra il 1048 e il 1107 parlano di mura etrusche fra S.Salvi e l'Africo. Documenti del 22.3.1280 e del 5.4.1280 riferiscono di una controversia delle monache "del convento di S. Giusto (attuale piazza Donatello) presso le mura" che dovevano essere sicuramente quelle etrusche, perché il terzo cerchio di mura fu costruito solo a partire dal 1299.
Nel 1880, durante i lavori di scavo delle fondazioni del tempio israelitico, fu rinvenuto un sarcofago etrusco, poi disperso.
Questa nuova città sull'Arno dovette svilupparsi molto in fretta, superando ben presto la "madre" Fiesole, perché nella descrizione della sua distruzione, nell' 82 da parte di Silla, veniva già definita "uno splendidissimo municipio". Un motivo quindi ci doveva essere.
Al Girone si vedono ancora i resti del ponte etrusco che collegava Fiesole con Arezzo.
100 a.C. Primo ponte in legno, nei pressi dell'attuale ponte Vecchio
92 a.C. Prima notizia di un terremoto a Firenze, che seminò il terrore.
90 a.C. Alcune città toscane si confederarono, tentando con delle ribellioni di abolire il dominio che allora esercitava Roma. Lucio Porcio Catone fu spedito a sedare le rivolte. Solo su Fiesole -ritenuta la responsabile "politica" dei disordini- si accanì la vendetta "col ferro e col fuoco".
82 a.C. Altri disordini contro i Romani. Silla rientrato trionfatore dall'Asia, viene nominato dittatore e si propone di sedare la guerra civile, che era scoppiata. Arezzo, Firenze, Populonia e Volterra si posero all'opposizione. Florentia fu l'unica a dover subire la peggiore punizione; la confisca generale, la distruzione totale e l'aratura di tutta la superficie.
79 a.C. Muore Silla, il suo cadavere viene dato alle fiamme sul Campo di Marte. Scoppia la guerra civile, a causa della ribellione di Lepido. Approfittando dello stato di confusione, i fiesolani -memori delle stragi del 90 a.C.- invadono i possedimenti dei veterani di Silla, uccidendone un gran numero.
63 a.C. Catilina si ribella contro Roma e pone il suo centro di azione a Fiesole, sotto il comando di Manlio. Nella battaglia presso Pistoia fu sconfitto, con la perdita di tutti i comandanti e di 3000 uomini. Cicerone ebbe il merito di convincere il governo romano a non esercitare contro Fiesole una vendetta punitiva di tipo terroristico o terrorizzante..
59 a.C. Nuova fondazione di Firenze in applicazione delle leggi agrarie che Giulio Cesare aveva fatto approvare dal Senato per distribuire le terre coltivabili ai veterani di Pompeo. Firenze dopo la distruzione dell'82 a.C. torna a risorgere. La lunga via dove poi fu costruita da Adriano, la Cassia, è già una vera e propria "autostrada" del tempo. Mentre l'Arno inizia a pullulare di chiatte e natanti che provengono carichi di merci dal Tirreno.
Cesare mandò una commissione di 20 persone, guidate da Crasso e da Pompeo per la ricostruzione ex novo della città. Il rettangolo che va da Badia a Ripoli verso Prato e da San Domenico al Galluzzo, fu suddiviso come di solito facevano i romani, in 300 quadrati, di cui ancora oggi alcune strade vicinali seguono i bordi. Il luogo in cui sorse Firenze fu prescelto perché comodo per i transiti stradali e fluviali; e per la difesa della città furono costruite mura che avevano un perimetro di circa duemila metri. Doveva dunque avere questa città per Roma una certa importanza demografica oltre che strategica.
Il nome Firenze viene fatto derivare:
da un leggendario re Fiorino
dai "ludi florales" primaverili, perché Firenze fu fondata di primavera
da "florentia" = abbondanza
da "Florentes" (vedi prima fondazione di Firenze).
Altre 4 città furono battezzate "Florentia": Vienne in Francia, Granada in Spagna, e Firenzuola, l'unica che ha poi mantenuto il nome originale, anche se modificato.
Firenze fu dedicata alla Ninfa Clori che, per amore del vento di primavera (lo Zeffiro) venne tramutata in dea boschiva Flora, una divinità che tramutava in fiori tutto ciò che toccava.
All'inizio fu una colonia all'interno del perimetro, che passava a Nord dell'attuale via Cerretani, all'imbocco con piazza San Giovanni. A nord c'era la porta "ad Aquilonem" o "Praetoria" o "di Tramontana" o "del Vescovo" era di fronte all'attuale Borgo San Lorenzo. Da questa porta ci si immetteva nel "cardo", che passava per l'attuale via Roma e in piazza della Repubblica, dove incontrava il "decumanus". A est la porta "Principalis" destra o "porta San Piero", tra via del Corso e via del Proconsolo. A ovest la porta "Principalis" sinistra, o "porta San Pancrazio (o Brancazio)" tra via Strozzi e via Tornabuoni. Vi correva il "decumanus" per via del Corso, via degli Speziali, via Strozzi. Il cardo passava da nord a sud, il decumano da est a ovest. Nell'incrocio c'era la colonna dell' Abbondanza, che segnava il "mundus sacrificale", attorno al quale c'era il Foro, dove poi nel Medio Evo si costruì il Mercato Vecchio e, in seguito, il Ghetto.
Presso il Foro (oggi piazza Repubblica) sorgeva il Campidoglio, che, elevato sopra una gradinata di marmo alta mt. 5, custodiva le statue di Giove, Giunone, Minerva (via del Campidoglio). Era di mq. 780. I capitelli di S. Miniato probabilmente provengono da questo Campidoglio. Le Terme sorsero presso il "caput acquae" in prossimità dell'attuale via Terme.
Un acquedotto di Km. 12 provvedeva a portare l'acqua da Monte Morello, fino a via di Carpaccio, "dietro al Palagio di Parte Guelfa". Sono state rinvenute anche le tracce di 3 terme. Nelle strade più frequentate c'erano vasche quadrate in pietra arenaria che contenevano acqua per abbeverare le bestie in transito. A Nord-Est del mercato, c'era un pozzo alimentato dalle acque dell'Arno e del Mugnone, che erano dallo stesso terreno filtrate e depurate. In una parete sul manufatto del pozzo c'era una effige del dio Arno semi-giacente, ora conservato al Museo Archeologico. In piazza S. Firenze vi era il tempio di Iside, la dea del Nilo, sorretto da robuste colonne d'ordine attivo in pietra arenaria rivestita di stucco. Sono state rinvenute numerose targhe votive per guarigioni o (era già allora un "miracolo") per aver ottenuto una esenzioni di tasse. Ai suoi lati due teatri: fra via dé Gondi e Palazzo Vecchio quello destinato all'arte drammatica, mentre quello verso piazza Peruzzi era un'arena per i giuochi e le pantomine popolari.
In piazza S. Trinita vi era un bellissimo ampio loggiato.
Il porto fluviale con le varie banchine di attracco, sorgeva nell'attuale piazza Mentana.
Nella pianura fra Castello e Prato, sono ancora tracce della strutturazione a maglia quadrata, impostata sull' asse della via Cassia: i nomi di Settimo, Settimello, Sesto, Quinto, Quarto, Terzolle, ricordano le pietre miliari delle strade romane. Costruzioni fuori le mura erano le collinette dove oggi sorgono S. Lorenzo e Palazzo Pitti. In quest'ultimo borgo si insediarono i siriani, che, sembra, portarono a Firenze il cristianesimo. Il culto principale era fino allora quello di origine etrusco dedicato a Iside (o Toposiride). Sono state infatti trovate negli scavi molte iscrizioni di questo culto.
Il luogo era stato precedentemente abitato, come mostrano i reperti archeologici conservato nel Museo Archeologico. C'era infatti un sepolcro murato nella parete del Battistero a sinistra dell'altare maggiore, la tomba di una fioraia, Remnia Primigenia, che era dopo quel mestiere divenuta ricca vendendo molte altre cose. Dal 1230 la sua tomba servì da sepolcro al vescovo Giovanni di Firenze.
Per 500 anni, ossia fin quasi al crollo dell'impero, Firenze crebbe e prosperò senza problemi o contraccolpi. La mancanza quasi assoluta di "brutte" notizie in tale periodo lo sta a dimostrare. Quelle poche esistenti parlano solo di questioni amministrative interne; alcune opposizione di cittadini contro gli impopolari provvedimenti governativi; o parlano del conseguimento di privilegi e di favori di alcuni cittadini di rango.
15 d.C. Firenze manda una ambasceria a Roma, per evitare che il Chiana venga deviato nell'Arno, come si progettava a Roma, per evitare le piene del Tevere.
30 d.C. A Roma, come narra la tradizione cristiana, viene istituito il papato. Primo Papa S.Pietro.
123 d.C. Adriano fa ricostruire la Cassia fino a Firenze, che, per riconoscenza, gli fa erigere un monumento nel Foro.
130 d.C. Viene costruito il grande anfiteatro da 20.000 posti (via Torta, via dé Bentaccordi, piazza Peruzzi). Era lungo mt. 113 con una circonferenza di mt. 334,4. Alcuni resti sono nel Museo Archeologico.
200 d.C. Primo ponte in muratura presso il cosiddetto Porto di Firenze. Il porto romano (l'Arno era navigabile dalla foce alla confluenza con l'Africo) é stato individuato dall' incrocio delle attuali via Mosca, via dei Vagellai, via Neri.
222 d.C. Il figlio di Petronio Melio diventa console romano (unico fiorentino)
25.10.250 d.C. Martirio di S. Miniato. Il suo corpo fu sepolto sul Mons Florentinus. Quando poi il cristianesimo verrà ufficializzato, in questo cimitero verrà costruita una cappella. Le persecuzioni di questi anni su Firenze furono ordinate dall'imperatore Decio.
285 d.C. Firenze diviene sede ufficiale del Corrector, il governatore del distretto amministrativo comprendente la Toscana, l'Umbria, parte delle Marche, dell'Emilia, del Lazio e della Liguria.
287 d.C. Firenze decide di innalzare una statua nel foro per onorare Diocleziano, che aveva esteso i confini dell'impero fino al Danubio.
2.10.313 d.C. Il vescovo Felice (1° di Firenze) partecipa al Sinodo che si pronunzia contro i Donatisti. Con l'Editto di Milano di Costantino, la chiesa del popolo diventa chiesa di corte. L'imperatore diventava il capo e la gerarchia ecclesiastica, nei rapporti con il popolo viene organizzata con lo stesso sistema della gerarchia di corte.
383 d.C. L'imperatore Graziano, cercando il sostegno dei fedeli del vecchio culto, decreta l'incompatibilità della carica di Pontefice Massimo con la fede cristiana.
393 d.C. L'imperatore Eugenio rafforza la religione pagana e muove guerra contro Teodosio. Si reca a Milano. S. Ambrogio lo dichiara apostata e fugge da Milano, andando a Bologna, Faenza e poi Firenze, dove consacra la prima chiesa cristiana, dedicata a S. Lorenzo, fatta erigere da Giuliana, vedova di un prete, ebrea convertita. Il sermone di S. Ambrogio in quell'occasione é stato conservato.
1.8.394 d.C. S.Ambrogio, morto Eugenio, riconosciuto imperatore Teodosio, lascia Firenze e rientra a Milano.
405 d.C. Radagaiso, al comando di 200.000 Ostrogoti (Goti d'oriente), provenienti dalla Pannonia, con l'impero indifeso, invadono l'Italia, e Firenze non viene risparmiata. A causa del lungo periodo di pace, nella popolazione si era creata tanta apatia, e una mollezza nei costumi favorita dagli arricchimenti facili, a causa dell' ingarbugliato burocratico sistema tributario che aveva un solo scopo, quello di permettere la corruzione fra chi era incaricato a riscuotere le tasse. Una invasione di barbari nessuno era preparato, e tanto meno in grado di difendersi e di respingerli.
Ci pensò l'esercito romano, che ben vettovagliato, sorprese gli Ostrogoti esausti dal caldo. Erano divisi in tre eserciti, ciascuno al comando di un principe. Quello rimasto in pianura fu massacrato dalla cavalleria , mentre gli altri che erano saliti a Montereggi = Mons Regis = Monte del Re, dietro Fiesole, non riuscendo a trovare nemmeno una sorgente d'acqua -in quel periodo torrido- l' 8 agosto del 405 furono un gruppo dopo l'altro, sterminati tutti
100.000 Ostrogoti morirono ed altrettanti furono catturati, poi venduti come schiavi allo stesso prezzo delle pecore (1 moneta d'oro ciascuno); ma morirono presto quasi tutti, non abituati al caldo toscano. Nella tradizione cristiana, si narra che il giorno prima, un cristiano aveva detto di aver sognato S. Ambrogio, morto 7 anni prima, che gli aveva annunciato la vittoria. S. Zanobi sfruttò abilmente il "miracolo" allo scopo di propagandare il cristianesimo e di dare un duro colpo al paganesimo. Mentre nella cronaca, più che a Stilicone, i fiorentini attribuirono il merito a Santa Reparata, che l'8 agosto del 255 era stata martirizzata a Cesarea; gli dedicarono la prima chiesa dentro le mura. Si affermò così a Firenze il cristianesimo, fino allora relegato fuori le mura: S.Lorenzo, S. Miniato e Santa Felicita, vicino al borgo dove bivaccavano le carovane orientali.
S. Reparata era venerata dai medio-orientali, di idioma greco. Delle 115 lapidi dell'epoca esistenti, sono quasi tutte scritte in greco. In realtà, la vittoria di Monte Reggi avvenne il 23 agosto.
408 d.C. I romani, sospettosi e invidiosi, fanno uccidere a Ravenna Stilicone, vandalo, ma sotto alcuni aspetti, più romano dei romani di una certa fazione (quella che non ne volevano sapere di generali barbari impegnati a guidare gli eserciti imperiali.
410 d.C. Alarico saccheggia Roma, ora non più protetta da Stilicone.
417 d.C. Data di due lapidi trovate nel cimitero protoromanico di S.Felicita. Nel luogo dove fu eretta S.Felicita, vi era un cimitero fuori le mura, esendo proibite le sepolture in città. Solo con l'avvento del cristianesimo si iniziò a seppellire nelle chiese (Giuliana a S. Lorenzo p.e., la cui lapide é al museo Buonarroti)
474 d.C. Inizia il regno dell'ostrogoto Teodorico, che fu molto tollerante con la chiesa romana (legata all'aristocrazia). Infatti, almeno nel primo periodo cercò ci evitare contrasti e conflitti. Da parte sua la stessa chiesa (e la nobiltà romana legata a essa), pur diffidando dal re ariano, finché Teodorico fu in vita, non osò combatterlo.
476 d.C. Odoacre capeggia la sollevazione dei mercenari barbari, depone Romolo Augustolo. Caduta dell' Impero Romano d'Occidente. Odoacre si accorda con Teodorico una sede imperiale viene trasferita a Ravenna. Rimase quasi intatta la struttura amministrativa romana, anche se la stessa divenne più militaresca, con l'istituzione delle guardie alle porte delle città. Il mutato sistema economico iniziò a far languire i commerci della penisaola. Non così l'agricoltura in Toscana e soprattutto a Firenze: a causa della diminuita popolazione non doveva più importare grano, anzi l'esubero della sua produzione lo esportava in Gallia.
525 d.C. Giustino condanna l'eresia ariana, che riconosceva il potere spirituale della chiesa, ma non quello temporale. Teodorico, ariano come tutti i Goti, reagisce con persecuzioni e crudeltà.
526 d.C. Muore Teodorico. Gli subentra la figlia Amalasunta, che sposa il cugino Teodato, che la fa esiliare e strangolare in un'isola del lago di Bolsena.
535-553 d.C. Giustiniano, imperatore di Costantinopoli, con la scusa di vendicare Amalasunta, inizia la guerra contro i Goti; i generali bizantini inseguiranno i Goti sull'intera penisola, compresa Firenze.
Gli eserciti di Giustiniano invadono l'Italia dalla Dalmazia guidati da Belisario; mentre una flotta bizantina sbarcata nel sud Italia, raggiunge Napoli. Teodato annuncia di essere un filosofo e che vorrebbe ritirarsi, ma vuole in cambio una congrua prebenda. Suggerisce poi a papa Agapito I di recarsi a Costantinopoli, per convincere Giustiniano a desistere dalla guerra. Agapito I dovrà impegnare i beni della S. Sede per pagarsi le spese di viaggio; un viaggio inutile, morirà infatti a Costantinopoli.
Inaspettatamente le un esercito di teodato sconfiggono l'esercito bizantino in Dalmazia. Teodato torna a impegnarsi in una guerra. Ma i suoi soldati lo uccidono, lo sostituiscono con Vitige.
537 d.C. Belisario alla testa dell'esercito bizantino arriva nella Firenze occupata e governata dai Goti di Vitige.
Vitige cerca di evitare lo scontro, allontanandosi dalla città con 150.000 uomini, anche perché non era proprio gradito ai fiorentini, che accolgono invece con favore Belisario e le sue truppe.
Vitige tenta di togliere Roma a Belisario, ma dopo un anno di inutile assedio, rinuncia e rientra a Ravenna, rioccupando, di passaggio la Tuscia.
539 d.C. I bizantini governati da Cipriano e da Giustino si insediano stabilmente a Firenze; ma il loro "incivile" comportamento (arroganza e spoliazioni) e le tasse arretrate che pretendevano, fecero rimpiangere ai Fiorentini i "barbari" Goti. Furono pretese infatti anche le tasse arretrate, cioè quelle pagate nei precedenti anni ai Goti. Né riconobbero le proprietà terriera, le cariche pubbliche e i privilegi concessi dai Goti.
Nello stesso anno fu presa, dopo un assedio di 7 mesi, Fiesole. La carestia fu terribile e il testimone Procopio narra (calcando un po' la mano) di madri che mangiavano i figli e donne che adescavano gli uomini per mangiarseli
Contemporaneamente, un esercito di 100.000 Franchi scese in Italia, ma decimati anche loro dalla carestia, non riuscirono nemmeno a raggiungere Firenze.
541 d.C. Giustino é unico comandante di Firenze. Inizia la costruzione della cinta bizantina
I Goti, ora guidati da Totila, riconquistano Verona, Faenza e cingono d'assedio Fiesole. I bizantini arrivano in soccorso, ma Totila non si fa sorprendere alle spalle e si ritira a 25 Km., fra S.Piero a Sieve e Scarperia.
I bizantini , non trovando più gli assedianti, si dirigono verso il Mugello ma, in località Crocioni, sono affrontati dai Goti, sconfitti e costretti a rifugiarsi nuovamente dentro le nuove mura di Firenze.
I Goti pur vittoriosi non rinnovarono l'assedio. Ci riproveranno undici anni dopo.
544 d.C. Termina la costruzione della cinta bizantina, più piccola di quella romana perché la popolazione é ora inferiore ai mille abitanti.
15.5.547 d.C. Viene sepolto in S. Felicita il primicerio Macrobio, uno dei primi Teodosiani che abitarono Firenze.
552 d.C. Il Goto Totila, nel luogo dove sorge Cafaggiolo, sul Mugello, sconfigge i bizantini. Firenze é di nuovo gotica.
554 d.C. Caduto in disgrazia Belisario, sostituito da Narsete, il generale bizantino sconfigge i Goti. Decimati anche da una epidemia, Narsete ricostituisce il dominio bizantino in Italia. Ma è un territorio - ridotto dalla lunga guerra "gotico-greca", dalle epidemie e dalle carestie- in miseria, spopolata; e distrutta, più dai bizantini che non dai "barbari",
I bizantini provvidero a fare qualche pigra riparazione su Firenze: il mosaico marmoreo delle terme fu rimesso insieme con semplici mattoni, e l'imboccatura della cloaca romana (ora ricomposta al Museo Archeologico) fu riparata con marmi presi da altri edifici, compresa una statua.
16.4.556 d.C. Viene nominato papa Pelagio I, che scrive a tutti i vescovi, compresi quelli di Firenze e di Fiesole, per essere riconosciuto unico papa.
***
568 d.C. Alboino discende in Italia alla testa dei longobardi, popoli originari dell'Elba e dell'Eider. Insediati nei territori dei Gepidi e dei Rugi per qualche tempo, premuti dagli Avari, lo hanno abbandonato in massa, riversandosi in Italia
La dominazione longobarda escluse la città di Firenze dagli itinerari delle loro invasioni, spoliazioni, insediamenti di ducati. Questo per la vicinanza della Romagna e del Lazio, rimaste prima sotto i bizantini poi dal 600 in poi sotto la protezione del papato (quando papa Gregorio diede l'avvio al potere temporale della Chiesa).
Quella Longobarda fu una dominazione violenta, spesso esercitata nell'anarchia totale, con una sistematica sottomissione dei territori che conquistava. Oltre questo, la penisola fu anche investita da numerose carestie, da epidemia di vaiolo (570) e di peste bubbonica (571).
Quanto gli Ostrogoti erano stati tolleranti, tanto i longobardi furono integralisti delle loro antiche usanze tribali.
Nell'insediarsi ignorarono del tutto la civiltà preesistente. Il diritto romano rimase solo più un ricordo; e nei loro rapporti (esclusi gli italici) prevalsero le regole-leggi consuetudinarie tribali tramandate oralmente (fino all'editto di Rotari (643) ma anche questo - per il solo fatto che era scritto- non era molto diverso da quello precedente: cioè il consuetudinario con qualche cosina del diritto romano)
A capitale del ducato longobardo nel territorio toscano verso il mare fu scelta Lucca. Lo sbocco al mare restava Pisa. Così Firenze si trovò defilata e poté godere di maggiore libertà. Ma i barbari costumi dei Longobardi sull'intera penisola, l'eliminazione della moneta, l'eliminazione degli scambi commerciali con altri paesi e anche fra gli stessi ducati, diedero inizio agli anni più bui dell'intero Medio Evo.
In questo periodo sorgono a Firenze:
il Battistero
S.Salvatore, nella zona del Ghetto, distrutta.
S.Giorgio
S.Andrea in Arco, in Foro Vetere, distrutta col Ghetto.
S.Piero in Ciel d'Oro, soppressa nel 1447
S.Pier Maggiore, già nella piazza omonima, ristrutturata nel 1000 e distrutta nel 1783
S.Maria de Ferlaupe, che corrisponde alla posteriore S.Piero Scheraggio, oggi inglobata negli Uffizi
S.Michele in Palchetto, poi S. Elisabetta, soppressa nel 1875.
Orsanmichele, così detta perché sorse sull' orto di un piccolo monastero appoggiato all'oratorio dedicato dai longobardi al loro protettore, San Michele.
I longobardi utilizzarono come prigioni i camminamenti sotto il colosseo (via delle Burella).
577 d.C. I longobardi si decidono a regolamentare l'assegnazione delle terre, imponendo però sempre un socio longobardo al 33% in ogni terreno assegnato a un locale.
Fu l'inizio di un relativo avvicinamento delle due schiatte.
Da notare che la maggior parte delle terre erano diventate preda dei longobardi, dopo averne ucciso i proprietari o per salvare la vita abbandonate da quelli fuggiti. La partecipazione al 33% fu fatta per un motivo: che nelle campagne non era rimasto più nessuno a coltivarle, e con lo spopolamento (anche se per i longobardi l'unica dieta era quella carnea) rischiavano loro stessi di non poter sopravvivere.
Il nuovo sistema portò ad una grande diversità delle situazioni locali, che furono poi causa del successivo frammentarsi di quasi tutto il territorio italiano. E innanzitutto la divisione della penisola, con dei confini che rimarranno quasi immutati fino all'Unità d'Italia. Al Nord una miriade di Ducati, a Sud quello di Benevento, al Centro il Papato.
****
599 d.C. Gregorio I concede ai vescovi la facoltà di raccogliere fondi per la riedificazione delle chiese. Vengono costruite le torri di guardia a Firenze e nel contado di Barberino del Mugello, Passignano in Val di Pesa, Cintoia in Val d'Era
611 d.C. I longobardi, che non conoscevano le città, iniziano ad apprezzarne i vantaggi e gli agi. Le donne assumono vesti romane e gli uomini si adattano al nuovo clima. Inizia la fusione delle lingue, la diffusione del cristianesimo e la riscoperta delle arti. Re Agilulfo fa lavorare alcuni artisti e si fa realizzare.
Al Bargello un piccolo bassorilievo in rame dorato che rappresenta il sovrano fra due guerrieri, alcuni uomini gli presentano corone e da una parte e dall'altra un genio alato porta una tavola con la scritta Victuria. Il latino é deturpato, come le figure.
629 d.C. Re Dagoberto ammette alcuni mercanti dell'Italia longobarda alla fiera di Parigi. Sono finiti i contrasti nazionali, l'assimilazione é quasi completa, compresa la corruzione, come dimostrano le leggi di Liutprando contro la prostituzione e i numerosi matrimoni fra persone con eccessivo divario di età (vecchi che sposavano donne bambine di 11-13 anni)
650 d.C. Epoca Carolingia: Lotario unisce Fiesole a Firenze in una unica contea, si sviluppa nuovamente l'economia agricola, si allarga notevolmente il contado e si formano i "borghi", si avvia il sistema dei "Castelli" difensivi organizzati in unità economica e sociale, in contrapposizione al "plebato", unità religiosa e amministrativa, legata alla Diocesi.
Si ricostruisce il sistema difensivo della città.
CERCHIA (detta poi ) CAROLINGIA
A nord: via del Campidoglio, via Tosinghi, via della Nave, inizio via delle Oche.
A est: via del Proconsolo.
A sud: via dei Leoni, via Lambertesca, Borgo Santi Apostoli.
A ovest: via Tornabuoni
Le mura partivano da Santa Maria Sopra Porta (spostata poi a Porta Santa Maria) Il battistero, presso il palazzo del Margravio (o Marchese), rappresentante del governo centrale, restava "fuori le mura".
680 d.C. il vescovo Reparato di Firenze partecipa al concilio di Roma.
715 d.C. Re Ariberto fonda il convento di S.Donato ad Adso, nella Toscana meridionale. I longobardi edificarono molte chiese in Firenze, il loro santo preferito era l'arcangelo guerriero Michele, da cui Or S.Michele e S. Michele Bertelda (Bertelda fu la donatrice)
715 d.C. Il vescovo Specioso di Firenze siede a giudizio con un messo del re.
5.7.715 d.C. Liutprando compone una lite territoriale fra i vescovi di Arezo e Siena. La divisione amministrativa del territorio non corrispondeva a quella ecclesiastica.
742 d.C. Nasce Carlo Magno, futuro re Franco. Offrendo l'appoggio al Papa combatterà i Longobardi
773 d.C. Adriano I convoca a Roma Carlo Magno re dei Franchi per utilizzarlo contro Desiderio, che non voleva restituire alcuni territori. Carlo Magno prima di scendere a Roma passa dalla Toscana assicurandosene la fedeltà.
774 d.C. Carlo Magno sconfigge Desiderio a Pavia e si proclama re dei Franchi e dei Longobardi. Desiderio, ultimo discendente di Alboino, fatto prigioniero, viene condotto nel convento di Corvie in Piccardia.
775 d.C. Terribile carestia in Toscana. Molti svendevano le proprietà, le mogli e i figli. Altri si arrampicavano sui bastimenti dei mercanti di schiavi, pur di avere cibo.
780 d.C. LEGGENDA Carlo Magno torna a Roma per il battesimo del figlio Pipino e la nomina a re dei Longobardi. Al rientro si ferma a Firenze e dimora nel castello di San Mezzano. Beneficia Firenze mutandone il nome da Flurentia a Florentia. Dona un frammento della S.Croce (in Battistero); ricostruisce le mura e fa riparare le decorazioni del battistero. La moglie Ildegarda prega in S.Miniato e nel 782 manda un cospicuo dono di possessi fiorentini per grazia ricevuta in quell'occasione..
780 d.C. Un diploma di Carlo Magno menziona S.Pietro a Gropina come dotazione dell'Abbazia di San Silvestro di Nonantola
786 d.C. LEGGENDA Carlomagno e Pipino si fermano a Firenze nella loro marcia alla conquista di Benevento. Duca di Firenze era ancora Gudibrando, fino dai tempi della signoria longobarda. Fu deposto per avere requisito un convento nel pistoiese. Fu l'ultimo dei duchi fiorentini, poi subentrarono i conti franchi.
14.7.790 d.C. I fratelli Azoaldo, Adonaldo e Adopaldo edificano un convento in Pian di Ripoli.
800 d.C. Alcuni scheletri di Santi vengono portati da Roma per proseguire per Costanza. Il conte Scrot preleva un femore di S.Genesio e lo ingloba in un reliquiario dallo stile "arte moderna" creato da un artista fiorentino.
800 d.C. Papa Leone III in S. Pietro incorona Imperatore Carlo Magno
***
800 d.C. Carlo Magno passa dal monometallismo aureo a quello argenteo.
base il denaro d'argento di gr. 1,67 di fino.
Non aveva multipli effettivi. Il soldo e la lira erano unità astratte di conto.
1 lire = 20 soldi = 240 denari.
***
825 d.C. Una flotta di pirati normanni risale l'Arno, spopola le campagne, distrugge i raccolti e brucia il palazzo arcivescovile di Fiesole, dove adesso é la badia fiesolana.
825 d.C. Lotario, successore di Carlo Magno, riordina l'insegnamento e designa Firenze come una delle 7 città italiana sede di studi superiori. Ricomincia il primato di Firenze su Lucca.
829 d.C. S.Donato, colto irlandese, conoscitore della letteratura antica, viene nominato vescovo di Fiesole, di ritorno da un pellegrinaggio a Roma.
846 d.C. diviene Marchese di Toscana Adalberto I, figlio di Bonifacio II, conte di Lucca. Con l'ordinamento carolingio, era Lucca la sede del marchesato.
850 d.C. S. Donato di Fiesole e Gerardo, vescovo di Firenze, ri recano a Roma per giudicare con il papa e l'imperatore, su una nuova contesa territoriale fra i vescovi di Arezzo e di Siena.
19.10.852 d.C. Utto, ricco possidente, lascia al figlio Doneziano il convento di S. Donnino a Settimo, di S.Pietro in Lecore e di S.Crisco a Campi. Doneziano poi si fece prete e lasciò i 3 conventi alla chiesa.
La Badia di Settimo svolgerà un ruolo molto importante nella storia fiorentina: in ambito morale, da Badia a Settimo partirà la lotta contro la corruzione e la simonia del clero. L''abate Guarino e, successivamente, S. Giovanni Gualberto ricoprirono nella Badia la carica di abate.
In campo economico, gli abati di Badia a Settimo bonificarono tutto il territorio paludoso circostante, regimarono le acque e protessero il territorio dalle inondazioni dell'Arno costruendo possenti argini e bastioni. Per tale abilità ricevettero dalla repubblica fiorentina l'incarico di sovrintendere alla regimazione delle acque, alla costruzione ed alla manutenzione degli argini e dei ponti nella città e nell'intero contado.
Svilupparono poi anche l'arte della lana, tanto che alla fine del '400 l'Arte della Lana modificò l'abside, su disegno brunelleschiano, con fregio di Andrea della Robbia riproducenti il simbolo dell'Arte, e con affreschi di Giovanni da S.Giovanni.
Politicamente, gli abati di Badia a Settimo furono sempre presenti nella vita pubblica: tre di loro dormivano nelle celle della torre campanaria di palazzo vecchio con il compito di redigere i documenti ed accudire ai leoni.
La Badia fu ampliata nel 1200, aggiungendo alla navata centrale due navate laterali, al fine di inglobare nel corpo della chiesa il luogo dove avvenne la prova del fuoco di Piero Igneo, ricordato da una piccola targa di marmo con una iscrizione semicancellata. Tutta la chiesa fu innalzata, alle finestre furono messe lastre di alabastro.
La chiesa attuale é sopraelevata di circa 3mt. su 7 strati di successive pavimentazioni. La parte inferiore, riscoperta, presenta i resti degli affreschi di Buffalmacco.
Il chiostro é circondato di colonne, che sembra siano state prelevate dal vecchio cantiere in disuso di S. Lorenzo.
Un sepolcro del succesivo 1096, con una bellissima implorazione latina, fu costruito per la madre e la sorella di Matilde di Canossa.
Il campanile, che fu distrutto dai tedeschi fino alle fondamenta, é stato ricostruito su una base rotonda.
Nella chiesa si trova la tomba di Dino Campana, che il comune di Marradi oggi reclama.
Prima della guerra, il sepolcro era in una cappella adiacente la badia, che non esiste più. Esiste invece interrata, la cappella sottostante.
19.10.852 d.C. Berta, figlia del conte palatino Hugboldo viene nominata superiora dell'Abbazia di S. Andrea presso la piazza del mercato. L'abbazia disponeva di un laboratorio di tessitura; doveva donare a tempi stabiliti al vescovo Randingo un intero vestito di finissima lana di capra.
10.11.852 d.C. Viene nominato il laboratorio di tessitura del convento delle monache di Orsanmichele, che dipendevano da Nonantola.
854 d.C. Vengono riuniti il comitato di Fiesole e quello di Firenze, che diventa capitale del maggior contado dell'Italia Centrale.
866 d.C. Leva di guerra fra le popolazioni toscane per sconfiggere i pirati che infestano periodicamente le coste toscane. I distretti per questa emergenza militare coalizzata comprendono Firenze, Arezzo e Volterra.
Donato, vescovo di Fiesole partecipa alla battaglia di Capua.
I contadini dovevano provvedere alla ricostruzione ed alla fortificazione dei castelli, in rapporto all'estensione delle terre che lavoravano. Facevano volentieri questo lavoro perché il castello, pur incombendo minaccioso come simbolo del padrone, offriva, dietro compenso, rifugio agli uomini, alle bestie ed alle cose. Anche il personale delle chiese e gli uomini liberi dovevano provvedere alle fortificazioni e ai turni di guardia.
866 d.C. un documento accerta che esiste già… S.Piero a Quaracchi. Un'architrave del secolo VIII è graffita a pavoni, simbolo dell'immortalità….
868 d.C. In un contratto fiorentino troviamo la prima espressione in volgare "uno pezzo de terra".
1.2.876 d.C. I vescovi di Fiesole e di Firenze ottengono l'immunità. I loro contadini non dipendono più dall'autorità civile.
881 d.C. Carlo il Grosso concede a Andrea, vescovo di Firenze, le rendite del paese di Quaracchi per i servigi ricevuti. Carlo il Grosso fece costruire la chiesa di S. Remigio (vescovo di Reims) ed altre chiese, ora scomparse.
884 d.C. Il marchesato di Toscana passa a Adalberto II detto il Ricco. Pone la sua candidatura per la corona d'Italia, ma non vi riuscirà.
21.2.891 d.C. Stefano V incorona imperatore Guido di Spoleto, successore di Carlo il Grosso. Guido paga il consenso del vescovo di Firenze con la donazione di possedimenti imperiali (Passignano, dove viene fondato un convento).
21.5.898 d.C. L'Imperatore Lamberto si assicura la fedeltà del vescovo di Firenze donandogli il Campo Regio, che si estendeva da Rifredi a Novoli.
900 d.C. Nel contado fiorentino c'era 1 solo castello. I castelli erano residenze feudali, una sorta di borgo fortificato, rocca o "arx". I primi castelli sorgevano nei pressi dei "gardinghi", come torri di vedetta longobarde (Barberino di Mugello, Passignano in Val di Pesa, Cintoia di Greve).
I castelli si dividevano in :
castra omogenea: abitati da una popolazione di coltivatori liberi
residenza feudale
castelli col cassero: accentramento militare
I signori dei castelli controllavano il traffico ed esigevano pedaggi.
La lotta contro i castelli e la loro distruzione fu uno degli obiettivi dei fiorentini. Badia a Settimo, Signa, vero porto fluviale fiorentino, Montelupo erano le zone più battute.
Accanto alle numerose abbazie (o badie) dove i monaci vivevano in solitudine, dediti allo studio e alla preghiera, sorsero le Plebanie (o Pievi) che erano le chiese del popolo rurale (poi riunite in ghilde), mentre la plebe cittadina si raccoglieva attorno alla chiesa parrocchiale normalmente situate al centro di un paese e di una città.
922 d.C. In un testamento rinvenuto con questa data si trovano che l'eredità consiste in: "8 vasti campi, 2 prati, altri terreni, una casa, due corti, 17 capi di bestiame, 2 servi, 2 serve e come suppellettili un paiolo e la catena per appenderlo".
961 d.C. la corona di imperatore è contesa da Ottone, Berengario e Adalberto. Berengario ed Alberto si assicurano l'appoggio di Uberto, margravio di Toscana, garantendo a suo figlio Ugo la successione nella Marca toscana. Da Ugo, figlio di Uberto e di Willa, di origine romagnola, discesero poi i conti Guidi.
2.2.962 d.C. Ottone I incoronato imperatore. Uberto fugge presso gli Ungari, ma la marca rimane al figlio Ugo. Uberto poi potrà tornare e ricoprire di nuovo il suo incarico di margravio.
13.3.962 d.C. Ottone I impone ai vescovi e ai canonici di Toscana di dare le loro terre solo agli agricoltori che si fossero impegnati a pagare un fitto sotto forma di derrate. Era il primo tentativo per frenare la corruzione ecclesiastica e per sostituire al latifondo la mezzadria.
7.964 d.C. Ottone I obbliga Raimbaldo, vescovo di Firenze, a cedere ai canonici la chiesa parrocchiale di Signa con tutti i suoi possedimenti. Dal documento si rileva come le imposte nella chiesa non fossero più prelevate solo sui prodotti dei campi, sul bestiame, vino e olio, ma anche sulla produzione artigianale, mobili, vestiario, argento, ferro ecc. Venivano pagate in natura o in contanti. Del vescovo Raimbaldo troviamo molte dilapidazioni del patrimonio ecclesiastico a favore di protetti, per lucro o per comprarne l'appoggio.
4.8.967 d.C. Un notaio scrive "Sihelmus" con la c aspirata. Altri esempi: Mihaelle; Rihardus; Niholaus, Hastellare, Halebona, Vohatur, Haprioli, Monahorum. Una caratteristica tutta toscana, non solo parlata ma qui anche scritta.
970 d.C. Muore Uberto e gli succede Ugo, che nei successivi 30 anni accrescerà la prosperità di Firenze.
972 d.C. Il vescovo Sichelmo concede a un certo prete Domenico, suo favorito, S. Felicita contro un affitto di 2 soldi l'anno. La chiesa rimarrà abbandonata, tutti i paramenti e i libri venduti. A fronte della corruzione del clero secolare, veniva affermandosi il fervore religioso dei conventi e dei romitori.
Romualdo, uomo di passioni, romagnolo, dopo una vita violenta, fu condannato a 40 giorni di prigione ed abbracciò l'ascesi. Convinse Ugo e Willa a fondare e beneficare conventi.
978 d.C. Il corpo di S. Miniato viene traslato a Metz
978 d.C. Sorge la Badia Fiorentina con annesso il Convento Benedettino.
Willa figlia di Bonifacio, marchese di Camerino e di Spoleto era andata in sposa al marchese Uberto, figlio naturale di Ugo di Provenza. Quando Uberto cercò di ostacolare Ottone I di Sassonia che era riuscito nel 962 a cingere la corona d'Italia e quella imperiale, lui che l'aveva sempre contrastato dovette rifugiarsi presso gli Ungari e lasciare il potere in mano alla moglie Willa. Ambedue quest'anno sono perdonati e risparmiati da Ottone I. - Con loro il centro politico della Toscana si spostò da Lucca a Firenze.
L'atto di costituzione della Badia fu fatto il 31.5.978 a Pisa.
987 d.C. Con l'approssimarsi dell'incombente anno 1000, S. Romualdo convince Ugo ad essere più del solito generoso con la chiesa prima che avvenga la fine del mondo. Ugo costruirà S. Michele a Marturi, presso Poggibonsi e S.Andrea, in piazza della Repubblica, in seguito distrutta con lo sventramento urbanistico.
S. Romualdo sarà il primo romito a predicare violentemente contro l'immoralità degli ecclesiastici, sposati, simoniaci.
1000 d.C. Nel contado fiorentino si ricordano a questa data 11 castelli
I signori del luogo imponevano tributi in natura, lavoro e contanti a tutti i loro soggetti, ai quali poi offriva protezione. Ma ai tributi normali detti "usi", si aggiungevano anche imposte straordinarie, dette "abusi".
Quando il proprietario cedeva la terra, cedeva anche gli uomini, gli usi e gli abusi. A volte venivano venduti anche uomini senza la terra. Se ne conserva documentazione fino alla fine del 1100. In realtà i proprietari, anziché dei frutti della terra, preferivano vivere delle imposte, alle quali erano sottoposti sia gli uomini liberi che i servi della gleba. Gli uomini liberi erano solo esentati dall' esercizio obbligatorio dei trasporti, con qualsiasi tempo, e di altri obblighi, detti "angarie e parangarie".
Una gravezza (angheria) esercitata nei confronti di un dipendente veniva definita "maltolletum". (maltolto)
Quando il signore andava in guerra, il servo doveva seguirlo in sella a un asino, a sue spese. Se il signore veniva fatto prigioniero, il riscatto doveva essere pagato dai servi della gleba, in denaro o in natura.
Se i tributi venivano riscossi da un esattore, le cose andavano ancora peggio, perché i tributi venivano notevolmente maggiorati. Perchè era un "abuso consuetudine" che qualcosa doveva rimanere nelle sue tasche.
Si trovava meglio chi faceva il soldato (uno scudiero poteva diventare cavaliere dopo alcuni anni di servizio) e gli artigiani, che potevano, con la loro abilità, soddisfare il loro signore.
I servi esperti nelle armi, che non arrivavano alla dignità di cavalieri, erano detti "masnadieri", al servizio dei signori o del clero, che venivano esentati dal "focatico" ( una tassa da pagare alle città).
I masnadieri diventarono il primo nucleo di comunità indipendenti.
1000 d.C. San Donato in Polverosa: Domenico Moreni (fine '700) scrive che sotto la porta principale del chiostro vi era un architrave con la scritta "ANNO MILLENO"
1000 d.C. Firenze si divide in quartieri, ciascuno dei quali aperto a semicerchio attorno a una delle porte maggiori:
est a Porta S.Piero (poi S.Croce)
nord a Porta del Vescovo o ad Aquilonem (poi S.Giovanni)
ovest a porta S.Pancrazio (poi S. Maria Novella)
sud a porta S. Spirito
Ogni quartiere comprendeva varie vicinanze o popoli (a Firenze 6 dentro le mura e 2 fuori), che facevano capo alle parrocchie; il potere era amministrato congiuntamente dal religioso e dai laici (nasce la figura del Console, eletto laicamente in rappresentanza del popolo).
Il popolo aveva cura delle cose comuni, comprese le strade. Disponeva di lavatoi pubblici e vasche pubbliche per la concia delle pelli ed altre incombenze industriali o casalinghe
A ogni porta sovrintendevano i Consoli, che dovevano tracciare la strade e comprare i terreni privati per farne strade di uso comune.
La città aveva funzione difensiva anche per gli abitanti fuori le mura (come se fosse un castello). Il popolo aveva una sua autorità e quando giurava obbedienza al vescovo, otteneva contemporaneamente da questi il rispetto degli usi e consuetudini.
Esistevano cariche laiche, per provvedere all'esazione delle tasse ed alle spese per il comune interesse.
Ai nobili del contado venne imposto di trascorrere un certo periodo dell'anno a Firenze in una propria casa: I Suavizi (poi Guicciardini) avevano casa in piazza Antinori, i Figuinildi in via Tornabuoni.
21/12/1001 a Pistoia, dove era andato per sedare un tumulto, muore di febbre il Conte Ugo di Toscana figlio di Willa di Spoleto. Non lasciando eredi, i suoi ingenti patrimoni vanno alla Badia Fiorentina, a quella di Passignano e a quella di S.Michele in Marturi (Poggibonsi)
Poiché i pistoiesi non avrebbero voluto restituire il corpo del leggendario margravio, i fiorentini ricorsero allo stratagemma di issarlo a cavallo con un compagno che lo sorreggeva, fingendolo malato. Per la sua sepoltura fu usato un sepolcro antico di porfido, presso l'altare maggiore della Badia, che fu poi sostituito dal monumento di Mino da Fiesole.
I monaci fecero dichiarare la Badia fiorentina "abbazia imperiale", per sottrarla ad eventuali usurpazione o spoliazione da parte del vescovo.
1004 Una invasione di saraceni saccheggiano e distruggono Pisa.
1008 Ildebrando viene nominato vescovo di Firenze. Uomo dotto ma amante del fasto. Si riconobbe vassallo di Enrico II. Si radica così l'idea che l'autorità vescovile viene concessa dall'imperatore come se fosse un feudo. Stabilisce la completa secolarizzazione degli uffici religiosi. Come quasi tutti gli altri religiosi, Ildebrando era sposato e la moglie partecipava alle riunioni, interloquendo. S. Romualdo sarà il primo riformatore a scagliarsi contro questa pratica e contro la simonia. D' altra parte, i preti si confessavano e si assolvevano fra di loro.
24.9.1009 il Califfo d'Egitto, Hakim, profana il santo sepolcro e perseguita i cristiani, residenti e pellegrini. Sergio IV, detto bocca di porco, eletto papa 2 mesi prima, la promuove ma non riesce ad organizzare una crociata contro gli infedeli.
1010 nasce Giovanni Gualberto, figlio di un prete. Analfabeta, solo in tarda età riuscì a scrivere il suo nome, ma fu lui quello che - scandalizzato- sferrò la più grande crociata contro la simonia e il concubinaggio dei preti.
1011 I saraceni ritornano a saccheggiare e a distruggere Pisa.
1012 Fondazione di Camaldoli in località detta Campus Maldoli, perché il terreno fu donato da un Maldolus della famiglia degli Ubertini. Il primo convento di S. Romualdo si componeva di sole 5 celle.
1012 il vescovo Ildebrando menziona il cimitero di S. Felicita, sotto la giurisdizione di S. Miniato.
14.2.1014 Enrico II e la moglie Cunegonda ricevono la corona imperiale in S. Pietro da papa Benedetto VIII. Il papa antagonista non aveva voluto incoronare Enrico II, nonostante fosse già stato nominato re a Pavia.
Benedetto VIII stipula un accordo con Enrico II, in base al quale in futuro la nomina del papa deve avere l'approvazione pontificia, per sottrarre in papato alla famiglie romane. Imperatore e papa non riuscirono nel loro progetto di far firmare una pace universale ai re Roberto di Francia e Rodolfo III di Borgogna. Enrico II nomina Ranieri nuovo margravio della Tuscia.
8.1014 Pier Damiani ammonisce Willa contro l'esosità dei tributi imposti ai suoi sudditi. Le ricorda che il conte Uberto aveva sottratto un maiale ad una vedova, la quale aveva supplicato la contessa di essere indennizzata o almeno avere un pò di quel maiale. La contessa l'aveva trattata con dure parole. Poco tempo dopo una frana travolgeva la contessa, uccidendola.
1014 il vescovo Ildebrando progetta la costruzione della nuova S. Miniato. Ottiene appoggio e doni da Enrico II. Dota la fondazione con i beni del vescovado e con il proprio patrimonio.
1014 il mussulmano Mugahid occupa la Sardegna.
1016 il prete Erizio, per un prestito contro pegno, pretende il 25% di interesse.
1016 Pisa e Genova unite cacciano Mugahid dalla Sardegna. Dopo la vittoria litigano e seguiteranno sempre ad essere nemiche non per dividersi ma per contendersi l'isola.
1016 una pergamena conservata nell'archivio della cattedrale di Arezzo riporta scritto che Pietro di Gherardo ha " venduto un pezzo di terra alla chiesa di Gropina".
1018 Sorge il mercato nuovo; il mercato vecchio, sorto sul vecchio foro romano, era divenuto troppo piccolo.
27.4.1018 il vescovo Ildebrando fonda l'attuale S. Miniato sul luogo del martirio del santo, sostituendo la precedente chiesa, caduta in rovina per incuria.
Era il primo esempio della nuova arte fiorentina, unico ed ammirato in tutto il mondo. Alcuni capitelli e colonne risultano di recupero di antiche costruzioni romane. Le colonne e i pilastri fino alla cripta furono fatti in muratura perché non esistevano più reperti romani né esistevano i tecnici per riprodurli. Colonne romane furono utilizzate per il coro che sorge sopra la cripta. Furono fatte in marmo le colonnine della chiesa inferiore, 12 delle quali furono decorate di antichi capitelli romani. Era la prima volta che si utilizzavano marmi policromi per la decorazione di edifici, dopo il battistero.
Nell'edificazione di S. Miniato furono rinvenute molte ossa, probabilmente di un cimitero preesistente. Ildebrando, sapendo che il corpo del santo si trovava nel convento di S.Vincenzo a Metz, spacciò quelle ossa per quelle di S.Miniato e dei suoi santi compagni.
Ildebrando nomina Drogo primo abate e gli affida la scrittura di una lunga serie di vite di santi, rifacimenti o invenzioni, con le quali ha inizio la letteratura fiorentina. Il prologo, pieno di retorica, é dedicato al vescovo. La prima vita é quella di S. Miniato, molto immaginifica.
1020 Guarino, abate di Badia a Settimo, raccoglie il messaggio moralizzatore di S. Romualdo ed inizia a condannare la simonia e i matrimoni del clero. Si presenta davanti ad Ildebrando per ripetere la sua condanna, ma Alberga, moglie di Ildebrando lo insolentisce. Lui si infuria, pianta una grana ufficiale, guardandosi bene dall'accusare Ildebrando, ma scagliandosi contro la moglie, sapendo di avere ottime carte in mano. Ottiene, infatti, da papa Benedetto VIII, di far dipendere Badia a Settimo direttamente dal papa, ottenendo benefici propri del vescovado (mitria, guanti, sandali ecc.)
La condotta del vescovo di Fiesole dell'epoca, Raimbaldo, era ancora più scandalosa.
1022 una pergamena dell'archivio della cattedrale di Arezzo dice che Rainiero e Alberto Cherico figlio di Acze hanno venduto un terreno a S.Pietro a Gropina
1024 Corrado II viene eletto re a Pavia, ma non ha ancora ottenuto l'investitura papale di imperatore.
1024 Ildebrando istituisce una fiera annuale fuori delle mura. Il ricavato viene destinato a S.Miniato
1024 in barba alle condanne di simonia promulgate da Benedetto VIII, alla sua morte sale al papato il fratello Roberto, col nome di Giovanni XIX, che prende addirittura in considerazione l'idea di vendere il soglio al patriarca di Costantinopoli.
1025 Corrado II si muove verso Roma per essere incoronato imperatore. Gli soccombono Ravenna e Pavia, che vengono conquistate. Assedia Lucca, depone il margravio che gli si era opposto e la Tuscia viene data alla casa di Canossa
2.8.1025 i figli di Ildebrando estorcono al nuovo vescovo la chiesa di S.Andrea sul Mercato Vecchio, con tutte le sue prebende. Il nuovo vescovo Lamberto era un uomo pio, che dopo 7 anni preferì tornare in convento, non avendo la rudezza necessaria per quei tempi.
La lotta per l'imposizione del celibato ecclesiastico era volta soprattutto ad eliminare il nepotismo e l'accumulazione dei beni, che comportava la simonia.
D'altra parte, per l'ignoranza dell'epoca, la chiesa veniva vista solo come un istituto che, dietro pagamento, poteva tutto: mondare i peccati, liberare gli ossessi, garantire il paradiso, guarire le malattie ecc.
6.4.1027 Pasqua. Giovanni XIX incorona Corrado II imperatore, presente anche Lamberto, vescovo di Firenze, e Jacopo il Bavaro, Vescovo di Fiesole.
Bonifazio di Canossa, già potente a settentrione dell'Appennino, acquista il predominio dell'Italia centrale dal Po ai confini del territorio romano.
1032 Jacopo il Bavaro, vescovo di Fiesole, costruisce il duomo di Fiesole. S.Romualdo lo accusa di avere distrutto la vecchia badia per edificare il nuovo duomo, compiendo sacrilegio delle spoglie dei 72 santi che vi erano sepolti e lo obbliga a ricostruire la badia fiesolana.
1033 il conte Alberico di Tuscolo riesce a far nominare papa il figlio 12enne Teofilatto col nome di Benedetto IX.
1034 S. Giovanni Gualberto si reca a S.Miniato poer chiedere all'abate la tonsura e la tonaca.
Giovanni Gualberto si rende immediatamente conto che l'abate Oberto ha comprato la carica. Lo vuole deporre, ma non trova collaborazione fra gli altri monaci che lo considerano un intrigante attaccabriche. Trova l'appoggio del monaco Teuzo della Badia Fiesolana, uomo famosissimo per la sua santità, al quale si rivolge più volte Corrado II per ottenerne le preghiere.
1035 S. Giovanni Gualberto fonda Vallombrosa
2.11.1036 il Concilio di Firenze conferma papa Benedetto IX, che era stato cacciato dai romani inferociti. Il papa si impegna a prendere la canonica fiorentina sotto la protezione pontificia. Il documento autografo rivela un latino con errori ed una calligrafia molto infantile.
1036 Bonifacio III , marchese di Toscana , sposa Beatrice figlia di Federico duca di Lorena
1036 Tedaldo, vescovo di Arezzo e fratello del margravio di Toscana Bonifazio di Canossa, protegge Guido d'Arezzo, rinnovatore della musica e primo scrittore polemista contro i simoniaci. La fama di moralizzatore del vescovo aretino é tale, che viene invitato dai canonici del duomo ad inaugurare il nuovo altare di S.Giovanni Evangelista in S.Reparata, al posto del vescovo di Firenze Attone. Ciò dimostra l'accresciuta importanza del Capitolo del Duomo, mentre Attone non riusciva a farsi perdonare i trascorsi simoniaci.
1037 Ariberto, vescovo di Milano, vuole trasformare la sua arcidiocesi in una sorta di stato pontificio milanese. Benedetto IX e Corrado II si incontrano per combattere lo strapotere di Ariberto. Corrado II decide di concedere l'ereditarietà sui feudi dei vavassori, per indebolire il potere vescovile. Ariberto rifiuta il documento e Corrado II cinge invano di assedio Milano e chiede al papa di dichiarare decaduto Ariberto e di nominare un successore, che il popolo non accetta.
6.1037 un documento afferma che gli Ubaldini possedevano un podere a Gropina
1037 S. Giovanni Gualberto nel mercato vecchio monta su un carretto e arringa la folla per deporre il vescovo Attone. Viene malmenato gravemente. Rimarrà menomato per tutta la vita. Si ritira a Vallombrosa, che all'epoca si chiamava Acquabella o Acquabona.
Il gesto di Giovanni Gualberto scosse molti animi e convinse alcune persone, fra le quali un notaio, a seguirlo a Vallombrosa. Il movimento di riforma era iniziato.
1.1038 Attone, vescovo di Firenze, muta costume di vita e istituisce le regole del Capitolo del Duomo, che rende obbligatoria la vita in comune del clero, vietano le abitazioni private e impongono la comunanza di tavola e di dormitorio. A tutela dei suoi interessi, il Capitolo ottiene il diritto di rivolgersi da allora in poi direttamente al papa, contro i propri vescovi, che avessero tentato di manomettere il suo patrimonio. Contemporaneamente, i canonici riottennero la restituzione dei beni sottratti nel passato da Attone. L'accordo fu ratificato dall' imperatore Corrado II, a Firenze per ottenere aiuto nella lotta contro Ariberto di Milano ed in viaggio per Roma. Molte furono le riassegnazioni di terre e di beni ecclesiastici: un prete era riuscito ad impossessarsi di parte di S.Maria Novella, che apparteneva al Duomo, e dei suoi possedimenti che aveva provveduto a vendere. La riassegnazione dei beni depredati servì a ricostituire l'autorità morale del clero, ma fu causa di successive discordie e tumulti.
1038 Ariberto vescovo di Milano, sempre più potente, condanna la vita scandalosa di Benedetto IX, che si incontra a Spello con Corrado II e scomunica Ariberto.
4.6.1039 muore a Utrecht Corrado II. Gli succede il figlio Enrico III, che verrà in Italia solo dopo 7 anni di guerre con gli Ungari ed i Boemi.
3.7.1039 Teuzo riesce a far nominare l'illetterato S.Giovanni Gualberto abate generale, in duomo e alla presenza dei nobili e dei proprietari dei beni circostanti Vallombrosa. La badessa Itta di S.Ilario (S.Ellero) dona a S.Giovanni Gualberto i boschi che circondano Vallombrosa, in espiazione dei peccati.
4.11.1040 Il capitolo del Duomo decide la costruzione di un ospedale. Un canonico lascia per testamento un' importante donazione e indica che se un vescovo avesse tentato di impossessarsi dei beni, questi avrebbero dovuto essere venduti ed i soldi ricavati regalati ai poveri. L'ospedale fu costruito fra il battistero ed il duomo. Fu demolito nel 1298, su disposizione dell'arte della Lana e dei capi-operai di S.Reparata.
Per evitare alienazioni di beni in periodi di sede vacante, per morte del vescovo, viene istituita la carica dei Vicesdomini laici, rettori del vescovado in attesa della nomina del nuovo vescovo. La carica fu ricoperta per generazioni da membri della famiglia Visdomini, che possedeva case dove ora sorge il Duomo. Un discendente dei Visdomini ebbe il soprannome "della Tosa", da cui nacque la casata dei Della Tosa e poi Tosinghi. Un altro ramo prese il cognome Aliotti.
1045 Gerardo é il nuovo vescovo di Firenze. Borgognone, umile e molto pio, per tutta la vita, anche dopo che sarà stato fatto papa col nome di Niccolò II, ogni giorno laverà i piedi a 12 poveri. Fu molto amato a Firenze, per la quale molto si prodigò
1046 Benedetto IX, che aveva approvato i movimenti riformisti, stanco delle proteste dei romani e desideroso di sposarsi, riesce a vendere il papato all'arciprete Giovanni di Porta Latina, col nome di Gregorio VI, che voleva affermare la riforma, combattendo la simonia con la simonia. I romani oppositori del papa non riconobbero Gregorio VI e nominarono Giovanni, vescovo di Sabina, loro papa col nome di SIlvestro III. Poiché nessuno dei due era stato eletto regolarmente, ufficialmente il papa essendo Benedetto IX, si ebbero contemporaneamente 3 papi.
Gregorio VI donò al capitolo del Duomo di Firenze S.Donnino a Brozzi.
1046 nasce la contessa Matilde di Canossa
25.12.1046 Enrico III attraversa l'Italia e giunge a Roma, dove depone i3 papi e nomina Clemente II, un tedesco
25.12.1047 Morto Clemente II, forse avvelenato da Benedetto IX, Enrico III nomina papa Poppone di Brixen, col nome di Damaso II. Bonifazio, margravio della Tuscia, interviene per far riassegnare il papato a Benedetto IX, suo protetto. L'imperatore lo ammonisce e gli ordina di scortare il nuovo papa a Roma, ma quando Damaso II si presenta ai suoi confini, Bonifazio lo costringe a tornare in Germania.
1048 Enrico III rispedisce Damaso II da Bonifazio e gli comunica che se non lo porta a Roma, sarebbe arrivato lui. Bonifazio obbedisce.
2.2.1049 Morto Damaso II, forse per veleno, Leone IX é il nuovo papa, che accetta la nomina solo se accettata dai romani, ai quali si presenta scalzo e in umile saio. Con Leone IX inizia la vera lotta contro i simoniaci, ma anche una cupa intransigenza si afferma, con visioni miracolose eccetera. Accanto a Leone IX troviamo spesso Gerardo, vescovo di Firenze, anche lui borgognone. Uno dei primi atti di Leone fu di riconoscere a Badia a Settimo i beni riottenuti dall'abate Guarino.
1050 nel contado fiorentino ci sono 52 castelli
1050 Bonifazio nomina un santo abate francese a capo della Badia Fiorentina, ma i monaci, abituati ad una vita dissoluta, non lo accettano e tentano di avvelenarlo. l'abate scappa in Francia.
Pier Damiani invia ai monaci della badia fiorentina un lettera che li ammonisce ad una retta condotta. I monaci, facendo indispettire Pier Damiani, rendono pubblica la lettera, modificandone il testo, nell'intento di provocare la reazione dei preti e lo scherno dei borghesi, scontenti del potere assunto dai monaci, i quali godevano invece dell'appoggio della nobiltà, che si era arricchita a spese dei vescovi.
28.3.1050 la vedova Eberga fa testamento indicando per iscritto che se il vescovo tentasse di togliere l'eredità agli eredi, questi possono vendere i beni.
7.1050 Leone IX a Firenze per alcuni mesi. Si reca a Fiesole per obbligare il vescovo i beni sottratti alla Badia Fiesolana, talmente malridotta che l'anno successivo dovrà essere riconsacrata.
1050 Durante il Sinodo, al quale partecipa Gerardo vescovo di Firenze, viene fatto santo Gerardo, predecessore di Leone IX al vescovado di Toul, solo perché un monaco annunciò di averlo sognato la notte precedente e di aver saputo da lui che si trovava in mezzo ai santi.
Nella stessa occasione viene condannato come eretico Berengario di Tours, che affermava che nell'eucarestia il pane e il vino dovevano essere visti come simboli e non come effettiva transustansazione. S.Giovanni Gualberto, che sapendosi illetterato, si era sempre tenuto lontano dai sinodi, questa volta partecipa, in rappresentanza degli ordini monastici, insieme con Laetus, ex abate di Cluny ed ora abate di Passignano.
Vallombrosa si era accresciuta, assorbendo Passignano e S.Salvi, nel Bolognese S.Maria di Montovolo, in Mugello S.Pietro in Moscheto e S.Paolo in Razzuolo, S.Reparata in Romagna, S. Cassiano in Monte Scalari nel Valdarno e, per ultima in ordine di tempo, la Badia a Settimo, dal quale era stato cacciato Ugo, simoniaco successore di Guarino. Fu la potente famiglia dei Cadolingi che pregarono S.Giovanni di diventare l'abate di Badia a Settimo, che diventò la base di partenza delle spedizioni contro i simoniaci e i corrotti. Vengono mobilitati i monaci, che si mettono a percorrere tutta l'Italia, e in particolar modo la Toscana, per combattere la corruzione e riescono a far deporre tutti i preti sposati.
6.5.1052 muore Bonifazio di Canossa, margravio della Tuscia, per la freccia avvelenata di un assassino, fra Mantova e Cremona. Il più potente principe italiano era odiato per avere imposto tasse inique, imprigionato senza giudizio, richiesto denari per concedere licenze di matrimonio, che potevano essere celebrati solo con il suo consenso.
Negli ultimi anni aveva giurato di non appropriarsi più di beni ecclesiastici, era andato in pellegrinaggio al S.Sepolcro e si era fatto flagellare le spalle nude a un abate.
La vedova, Beatrice di Federico Lotaringio, sola con tre figli minorenni, non potendo proteggere la sua vasta marca, si sposa in fretta ( 1055 ) con Goffredo il Barbuto, della Lotaringia superiore, guardato un pò con diffidenza da Enrico III, perché troppo potente e bellicoso. D'altra parte, Beatrice aveva mancato, nel non informare l'imperatore, insieme al quale era stata educata.
Enrico III riuscì a far sollevare le popolazioni italiane e a cacciare Goffredo il Barbuto.
19.4.1054 Muore Leone IX. I romani ottengono che Enrico III nomini Gebeardo papa col nome di Vittore II.
25.5.1055 Enrico III entra a Firenze, dove era stato indetto il Concilio. Arriva in umile atteggiamento anche Beatrice, con la figlia minore Matilde. Firenze viene dichiarata città imperiale ed il gastaldo, che prima agiva in nome del margravio, agisce adesso direttamente in nome dell'imperatore.
Beatrice cercherà di scusarsi, ma verrà obbligata a seguire l'imperatore in Germania. Mentre é a Firenze, viene raggiunta dalla notizia che i due figli, che non aveva portato con sé per sicurezza, sono morti avvelenati.
Durante il concilio viene decretata la scomunica per chi vende beni ecclesiastici, la proibizione di matrimoni e concubinaggi per i religiosi.
15.6.1055 L'imperatore, sulla via del ritorno, si ferma a S.Genesio, alla confluenza fra l'Elsa e l'Arno, dove convoca una dieta delle principali città toscane.
5.10.1055 muore Enrico III (39) assistito da papa Vittore II. Lascia la vedova ed un figlio piccolo. Vengono riconosciute tutte le pretese di Goffredo il Barbuto
14.6.1057 Goffredo, con la moglie Beatrice, Matilde e papa Vittore II rientra a Firenze, alla quale verrà tolto il titolo di città imperiale e che diverrà loro residenza. Vittore II nomina Federico, fratello di Goffredo, abate di Montecassino.
Era una manovra, volta ad assicurarsi il papato, visto che Vittore II appariva ammalato. Morirà infatti dopo pochi giorni e Federico diventa papa col nome di Stefano IX.
29.3.1058 Stefano IX, che col fratello Goffredo il Barbuto aveva progettato di cacciare i normanni dal Sud d'Italia, muore a Firenze. Fu il primo papa sepolto a Firenze, in S.Reparata, ma la sua tomba fu distrutta per costruire il nuovo Duomo.
I nobili romani tentarono di nominare papa Benedetto X, fratello di Benedetto IX, ma Pier Damiani si rifiutò di ratificare la nomina. Firenze era la sede del potere in Italia ed attorno a Goffredo si riunirono tutti i principi della chiesa e fu nominato papa Gerardo, vescovo di Firenze, col nome di Niccolò II.
9.7.1058 viene consacrata la chiesa di Vallombrosa, costruita dove prima era solo il modesto oratorio.
24.1.1059 Niccolò II, scortato da 500 cavalieri, entra in una Roma in preda ai disordini. Benedetto fugge ed il popolo acclama il nuovo papa.
Niccolò II sarà sempre assistito e consigliato dal monaco Ildebrando, il quale era il papa effettivo. Pier Damiani lo chiamerà ora un Dio, ora il "suo santo Satana".
Ildebrando convince Niccolò II a cercare immediatamente un accordo con i normanni del meridione, nominando duca Roberto il Giscardo, per controbilanciare il potere di Goffredo, al quale doveva troppo. L'investitura era un grave atto, essendo di competenza dell'imperatore, che non era stato neppure informato.
13.4.1059 Sinodo. Per evitare nuove nomine papali irregolari, Niccolò II fissa le regole del concilio per le elezioni del papa, al quale potranno partecipare solo i cardinali vescovi.
I cardinali non vescovi, il clero ed il popolo potevano solo acclamare il nuovo papa. Unico contentino riservato ai romani era una sorta di preferenza, in caso di ballottaggio, per il candidato romano. Durante lo stesso sinodo, viene convocato Berengario vescovo di Tours, che deve bruciare i suoi scritti e dichiarare, pena la morte, che nell'eucarestia si mangiava veramente il corpo e il sangue di Cristo.
8.1059 Niccolò II convoca un concilio e conferma Roberto il Guiscardo duca di Puglia e di Calabria e Riccardo Principe di Capua. Da parte loro i Normanni garantirono la protezione al papa e col loro esercito debellano gli ultimi sostenitori di Benedetto X.
6.11.1059 Niccolò II riconsacra il Battistero. Ogni 6 Novembre viene ricordata la data della "dedicazione" del Battistero
7.11.1059 Niccolò II consacra la nuova S.Felicita, sorta sul luogo dell'antico cimitero romano.
11.12.1059 Niccolò II per proteggere la chiesa di Empoli proibisce ai vescovi di aumentare le imposte. Con la stessa bolla, impone la vita in comune del clero di S.Andrea di Empoli.
3.1.1060 Niccolò II consacra alla Vergine la chiesa dell'Impruneta.
16.1.1060 Niccolò II consacra una chiesetta, sul luogo dove sorgerà Ognissanti.
20.1.1060 Niccolò II consacra S.Lorenzo, restaurata dopo che era andata in rovina.
3.1060 Pasqua. Il monaco Ildebrando convoca Benedetto X, lo umilia facendogli confessare tutte le colpe possibili e lo degrada.
1060 L'imperatore convoca la Dieta di Worms e, alla presenza di molti laici e pochi vescovi, non riconosce le investiture dei Normanni, condanna l'origine di Niccolò II, figlio di un prete, e non riconosce la sua carica.
20.7.1061 Niccolò II muore a Firenze, senza essere stato mai ricevuto dall'imperatore.
1.10.1061 il monaco Ildebrando, con l'aiuto dell'esercito normanno, riesce a fare eleggere papa Alessandro II
28.10.1061 in contrapposizione alle scelte di Roma, i vescovi germanici e longobardi indicono il concilio di Basilea ed eleggono papa Onorio II. Contemporaneamente nominano Pietro Mezzabarba, longobardo, nuovo vescovo di Firenze, che papa al re 3.000 libbre, cifra enorme.
Le chiese venivano vendute per il valore delle loro rendite e dei loro terreni. Cadevano in rovina perché nessuno si curava di restaurarle. L'avidità dei preti le avevano spogliate dei libri, dei paramenti e dei vasi sacri. I beni ecclesiastici venivano dati a livello solitamente per 29 anni, oppure per 2,3 o 4 generazioni. Di fatto il tributo non veniva pagato e il livellatario o i suoi eredi divenivano proprietari. Il livellatario riscuoteva anche le rendite ecclesiastiche. Delle 34 chiese fiorentine, 13 erano di proprietà privata.
Mezzabarba venne accolto benevolmente, perché ancora non si sapeva se avrebbe prevalso il papa riformista Alessandro II o quello di nomina imperiale, Onorio II.
4.1062 Onorio II a Firenze riceve le insegne pastorali lasciate da Niccolò II e va a Roma a combattere Alessandro II e i suoi seguaci. Mentre Onorio sta vincendo, giunge Goffredo, il quale impone ai due papi di ritirarsi nelle proprie sedi vescovili, in attesa della decisione imperiale. Ma nel frattempo Enrico III era morto ed il figlio 12enne venne rapito dal vescovo Anno, che assunse il potere.
24.11.1062 confermato papa Alessandro II, il capitolo fiorentino inizia a muovere accuse contro Piero Mezzabarba ed ottiene dal papa il riconoscimento dei privilegi, a tutela di eventuali pretese del vescovo.
Giunge a Firenze il padre di Piero Mezzabarba, ricco e semplicione di Pavia, viene irretito dalle lusinghe dei fiorentini, che gli fanno esclamare boriosamente di aver pagato il vescovado 3.000 libbre.
I monaci, capitanati da S.Giovanni Gualberto, iniziano a battere città e campagne per sputtanare il vescovo, il quale, d'altra parte, aveva quella sola colpa, per il resto essendo un brav'uomo. Questa campagna denigratoria irrita sia il papa che Goffredo, i quali temono per la stabilità delle istituzioni ed ordinano ai monaci di starsene calmi.
S.Giovanni Gualberto non accetta l'ordine, prosegue le sue prediche infiammate, solleticando gli ascoltatori con passi evangelici per convincerli di essere protagonisti di tempi di grande rivoluzione, previsti dalle storie sacre. Sfida Piero Mezzabarba alla prova del fuoco.
La città si divise in due partiti: quello dei monaci e quello dei preti ed iniziarono i tumulti che durarono fino al 1067.
1063 viene terminata la costruzione di S.Miniato.
1066 il duca normanno Guglielmo conquista l'Inghilterra. Alessandro II si affretta a benedirlo, mandandogli il gonfalone di S.Pietro. Il normanno Ruggero I, fratello di Roberto il Guiscardo, inizia la guerra trentennale per la conquista della Sicilia araba.
5.3.1067 Piero Mezzabarba consacra il convento di monache di S.Pier Maggiore, costruito con le offerte dei fedeli. Pronuncia una omelia riappacificatoria, dichiarandosi fedele all'ortodossia. É presente anche Goffredo, che a quell'epoca stava preparando, a Pisa, una spedizione contro i Normanni del sud.
Poiché i monaci seguitavano a provocare tumulti ed erano giunti perfino ad impugnare le spade contro il loro vescovo, nella notte stessa i soldati di Goffredo circondano S.Salvi ed irrompono mentre i monaci stanno cantando i salmi, per catturare S.Giovanni Gualberto, che, però, il giorno prima era fuggito a Vallombrosa.
I soldati si limitarono a ferire leggermente 3 monaci, i quali seguitarono a cantare i salmi, e a saccheggiare il convento.
Al mattino seguente non si parla d'altro. S.Giovanni Gualberto rientra a S.Salvi ed invia alcuni monaci a Roma, al Sinodo convocato per Pasqua, nel quale viene accusato Pietro Mezzabarba ed invitato a sottoporsi alla prova del fuoco. I vescovi presenti, quasi tutti simoniaci, si scandalizzano e prendendo le parti di Pietro Mezza barba minacciano fisicamente i monaci, dichiarandosi "agnelli fra i lupi". Pier Damiani, benché avversario dei simoniaci, nella sua omelia davanti al papa, dichiara che i monaci sono come le locuste bibliche e che dovrebbero essere annegate nel Mar Rosso.
Ildebrando prese le difese dei monaci, ma ottenne solo che potessero rientrare liberamente a Firenze, dove ripresero con più fanatismo le loro provocazioni.
Il Papa invia a Firenze Pier Damiani, in un tentativo di pacificazione, Il cardinale predica la tolleranza, facendo presente che i sacramenti sono validi anche se somministrati da persone indegne, le quali sono solo strumento di Dio.
I monaci aizzano Il popolo, risvegliando il loro sentimento patriottico, spingendoli a combattere il vescovo, in quanto straniero.
Riescono a convincere la maggioranza della popolazione e molte parrocchie del contado. I monaci ottengono di poter battezzare nelle badie (a quell'epoca si battezzava solo 1 volta all'anno), si rifiutano di impartire i sacramenti con l'olio benedetto dal vescovo. La gente muore senza l'estrema unzione e si allontana dai sacramenti. Non saluta più quando passa davanti a una chiesa. Si accorge che si può vivere bene anche senza sacramenti, senza preti e forse anche senza marchesi, re e imperatori. Tutto viene rimesso in discussione, alla luce del sole.
Molti religiosi abbandonano il vescovo e si rifugiano presso S.Giovanni Gualberto a Badia a Settimo. Non tutti trovano posto e vengono dirottati a S.Martino alla Palma.
7.1067 Alessandro II a Firenze per placare gli animi, ma i monaci apprestano un rogo davanti a lui, invitandolo a sottoporre Pietro Mezzabarba alla prova del fuoco. Il papa rifiuta e riparte lasciando la città più divisa di prima.
1067 un documento parla della suddivisione delle terre in piccole frazioni, essendosi accresciuta la popolazione agricola a causa del lungo periodo di pace e di prosperità.
9.2.1068 Pietro Mezzabarba indice una riunione dei religiosi, ma tutti lo abbandonano, intimandogli di sottoporsi alla prova del fuoco. I preti si rifugiano in S. Piero in Coeloro, che era sotto la giurisdizione di Pavia, ma Goffredo manda i soldati a cacciarli. Scoppiano furiosi tumulti, aizzati in particolar modo dalle donne, che accendono gli animi. S.Pietro in Ciel d'Oro si trovava nella attuale piazza del Capitolo.
10.2.1068 Domenica. Tutte le chiese di Firenze rimangono chiuse. Il Capitolo del Duomo manda una delegazione a Badia a Settimo e viene fissata la prova del fuoco per mercoledì 13.
Le chiese riapriranno lunedì e martedì, ma solo per implorare Dio che dalla prova del fuoco venga fuori la verità.
13.2.1068 giorno della prova del fuoco.
In una lettera di Paolo ai Corinti sta scritto che chi mangi indegnamente del pane del Signore e beva indegnamente dal suo calice "mangi e beva giudicio a se stesso". Quindi, il giudicando doveva comunicarsi e passare attraverso il fuoco per dimostrare di essere portatore di verità.
All'alba un messo del Capitolo andò dal vescovo Pietro Mezzabarba per cercare di convincerlo a sottoporsi alla prova, senza riuscirci.
Un torrente di popolo si avvia verso Badia a Settimo, dove S. Giovanni Gualberto ha preparato tutto con accorta regia: obbliga i preti a chiedergli di effettuare la prova del fuoco e di accettarne il verdetto. Il popolo viene invitato a preparare due cataste di fuoco, distanti un braccio (cm. 58), lunghe 10 piedi, larghe 5,5 e alte 4,5.
La cerimonia va per le lunghe, fra canti e preghiere. Viene prescelto per la prova Pietro, un giovane che era entrato fra i primi nel convento di Vallombrosa, per accudire agli asini ed agli asinai.
Poi fu promosso alle vacche. Disse la messa e si comunicò mentre la folla, in preda all'isteria, piangeva e si batteva.
Al termine della messa, quando le fiamme già non emettevano più fumo, Pietro indossò la cotta di lino sopra al saio, il manipolo al braccio, la stola al collo e la croce in mano ed entrò nel percorso di fuoco.
S.Giovanni Gualberto ben conosceva i trattati di Plinio, Aulo Gallo e Alberto Magno sui metodi per rendere ignifughi i pesanti tessuti con l'allume ed il borace.
Narra la leggenda che Pietro fu visto uscire dal persorso e rientrarvi, per riuscire definitivamente, illeso: era rientrato per riprendere il manipolo che gli si era sfilato dal braccio.
La famiglia dei Cadolingi, feudataria del luogo, onorò Pietro, che fu chiamato Igneo e diventò priore di Passignano. Fu poi abate del convento di Fucecchio, di cui é rimasto santo patrono, perché Pietro fu fatto anche santo.
Nonostante l'opposizione del duca Goffredo, Pietro Mezzabarba viene cacciato.
3.1068 Pietro Mezzabarba viene deposto. Va a Lucca sotto la protezione di Goffredo e di Beatrice di Canossa.
7.1068 Alessandro II a Lucca riceve Pietro Mezzabarba, ma non può reintegrarlo. Gli assegna l'abbazia di Pomposa, che conterrà la biblioteca più fornita.
10.12.1068 bolla di Alessandro II per proteggere i beni del Capitolo del Duomo contro le pretese dei vescovi delle città vicine, essendo la sede di Firenze rimasta vacante. Nel frattempo Giovanni Gualberto aumenta le ricchezze sia di S.Miniato che di altre abbazie, terrorizzando i morenti per convincerli a fare testamento in suo favore.
Giovanni Gualberto li terrorizzava con citazioni bibliche e facendo sentire odori di fogna e di zolfo, quando di allontanava.
Utilizzò le ricchezze per sobillare diocesi lontane. Era in stretta relazione con l'abate Ugo di Cluny, centro francese dalla lotta contro la simonia. A lui facevano capo i movimenti riformisti dell'Italia Settentrionale. Era diventato uno dei capi della propaganda riformista. Ordinò molti preti destinati a sostenere i patarini a Milano.
1068 un documento cita il luogo degradante a oriente di S.Miniato col nome di Bogule, che sarebbe poi divenuto Boboli.
1068 viene consacrata S.Piero Scheraggio, a tre navate, lunghe 50 metri.
Prendeva il nome dal canale di scolo che portava le acque in Arno. Il pulpito, con un ciclo di bassorilievi, é il più antico esempio di scultura figurativa fiorentina.
fine 1069 muore Goffredo. Matilde (24) ne sposa il figlio Goffredo il Gobbo. Il matrimonio non riesce e dopo pochissimo, quando Goffredo non rispetta i patti dotali, Matilde torna a vivere presso la madre Beatrice.
25.5.1070 Beatrice e Matilde, nell'intento di indurre Giovanni Gualberto a recarsi in Lombardia nei loro domini, mandano alcuni cavalieri a prelevarlo con la forza.
Al loro approssimarsi a Vallombrosa, si scatena un violento temporale, che a loro pare un segno e decidono di tornare indietro.
Beatrice e Matilde, dato l'indebolimento del potere imperiale, si appoggiano alla Chiesa, che é ben lieta di queste alleate.
3.1071 il vescovo Ranieri con Beatrice e Goffredo il Gobbo riunisce a Pisa i Grandi e definisce le prerogative di Goffredo. Matilde sta in disparte, corrucciata.
1071 la sede vescovile, lasciata vacante da Pietro Mezzabarba, viene occupata da Ranieri, sepolto il 12.7.1113 in Battistero. Gregorio VII lo aiuta nel rimettere in ordine le cose fiorentine, mandandogli il cardinale Giovanni di Tuscolo. Beatrice partecipa alle decisioni.
6.1.1072 I patarini istigati da Alessandro II, eleggono Attone vescovo di Milano senza consultare Enrico IV.
1072 Pier Damiani muore a Milano.
21.4.1073 muore Alessandro II.
22.4.1073 viene acclamato papa Ildebrando di Soana, col nome di Gregorio VII. (1014-1028) - 25.5.1085
Ildebrando di Soana (Sovana, frazione di Sorano nel Grossetano), figlio dell' artigiano Bonizione e di Berta. Grazie ad uno zio abate, aveva potuto studiare a Roma. Appena eletto papa, scrive a Ugo di Cluny, a Goffredo il Gobbo, a Enrico IV e a tutti i regnanti e potenti ecclesiastici, facendo subito capire che sarà intransigente nella lotta alla simonia e alla corruzione.
12.7.1073 Giovanni Gualberto muore nel convento di Passignano, dove viene sepolto. Gregorio VII invia una lettera ai vallombrosani, esortandoli a proseguire la lotta e promettendo soccorso spirituale e materiale.
1073 Trasmundo, vescovo di Fiesole, ammaestrato dall'esempio di PietroMezzabarba, accetta la prova del fuoco, ma fa in modo di essere lui ad attraversare indenne il fuoco.
3.1074 primo concilio di Gregorio VII, che depone tutti i vescovi che hanno pagato l'investitura e scomunica gli ecclesiastici che non rinunciano ai benefici ottenuti col denaro. Viene scomunicato anche il normanno Roberto il Guiscardo, che ha invaso i territori papali di Benevento.
2.1075 Gregorio VII indice un concilio per ridurre all'obbedienza Enrico IV e i vescovi tedeschi (ammogliati), che non hanno ubbidito agli ordini papali. Ne depone 5 ed emana il "Dictatus papae", in base al quale viene sancito il primato del papa su tutta la chiesa, compreso il diritto esclusivo di investitura.
É una sfida al potere laico. Enrico IV rifiuta il Dictatus Papae e continua a vendere le cariche vescovili. Fra papa e imperatore si é aperto un abisso.
Gregorio VII si appoggia a Beatrice e Matilde, che devono fronteggiare scorribande imperiali nei loro territori.
Si accentua la differenza fra Lucca, fedele all'imperatore e Firenze, fedele a Matilde.
1075 gli eredi di un signore lucchese oberato dai debiti, decidono di vendere il castello, ma l'acquisto può essere perfezionato solo se approvato dai 2/3 della popolazione residente nel luogo. Si ha il contratto di "proprietà comune", che agglomera i nuclei abitanti uno stesso distretto, già accumunati dalla appartenenza ad una pievania.
24.12.1075 mentre celebra la messa di Natale in S.Maria Maggiore, Gregorio VII viene rapito dal prefetto di Roma Cencio, aiutato da alti prelati ecclesiastici e rinchiuso in una torre. Dopo 3 ore la folla riesce a liberarlo. Gregorio VII calma gli animi e riprende la messa interrotta.
5.1.1076 Gregorio VII convoca Enrico IV per discolparsi, pena la scomunica. Enrico IV non si muove.
24.1.1076 Enrico IV convoca un concilio a Worms, nel quale si accusa Gregorio VII di mire ambiziose, in combutta con Matilde di Canossa. Manda al papa un documento di rifiuto e lo invita a dimettersi. Il documenti riceverà anche l'approvazione dei vescovi lombardi.
22.2.1076 Gregorio VII, in concilio e alla presenza di Matilde, scomunica Enrico IV e tutti i vescovi che lo appoggiano.
Il popolo é con il papa, colpito anche dal fatto che in brevissimo tempo si ammalano e muoiono alcuni dei vescovi scomunicati. Enrico IV é davanti a una possibile guerra civile.
26.2.1076 Goffredo il Gobbo pugnalato a morte in Frisia. Il principe di Frisia godrà sempre del favore di Gregorio VII.
18.4.1076 Beatrice muore a Pisa, dove viene sepolta (adesso il sarcofago é nel portico settentrionale del Camposanto). Matilde rimane la sola marchesa della Tuscia. Di personalità complessa, combattuta fra un animo generoso, risoluto e sensuale e la profonda religiosità, fu docile strumento di Gregorio VII e del cardinale Cardinale Anselmo, che Gregorio VII aveva disposto le rimanesse sempre vicino.
1076 il successore di S.Giovanni Gualberto incarica Andrea di Strumi di scrivere la storia dell'ordine, per portarla a conoscenza dei 12 conventi allora sottoposti all'ordine.
Inizia una fiorente attività letteraria, sia di carattere storico che religioso o poetico, fonte unica e preziosa delle vita fiorentina dell'epoca.
Una delle più antiche poesie fiorentine é la seguente:
Letus Corus monacorumregis laudes dat polorum
pro Johannis gloria
quod Gualbertus fuit natus,
clara stirpe generatus
militum prosapia.
Non si ebbe, invece letteratura profana o novellistica, che nacque a Pisa a seguito delle spedizioni guerresche in Oriente. I fiorentini potevano solo opporre le vite (fantastiche) dei santi. Furono infarcite di miracoli e di fatti inesistenti le biografie di S.Zanobi, S.Romolo, S.Miniato ecc. ed il popolo sembrava gradire queste letture, come gridava al miracolo in ogni minima circostanza: quando Anselmo vescovo di Canterbury soggiornò a Firenze, chi lo ospitò gli cedette il suo letto. Partito il prelato, vi tornò a dormire senza riuscirvi, oppresso dagli incubi. Narrato il fatto al vescovo Ranieri, fu rimproverato per aver contaminato col suo corpo tale preziosa reliquia, che fu venerata dai fiorentini come miracolosa.
10.1076 I principi avversari di Enrico IV gli dicono che lo riconosceranno loro re solo se otterrà il perdono papale entro un anno e gli danno appuntamento ad Augusta per il 2.2.1077.
28.12.1076 Gregorio VII a Firenze. Saputo che Gregorio VII si é messo in viaggio versa Augusta, Enrico IV, col suo esercito, muove verso Roma. Non conoscendo le intenzioni dell'imperatore, Gregorio VII si rifugia presso Matilde, nel suo castello di Canossa, sull'Appennino emiliano.
25.1.1077 Enrico IV arriva al castello di Canossa, ma Gregorio VII fa entrare solo la moglie ed il figlio, mentre l'imperatore deve restare tre giorni e tre notti sotto la neve. Solo dopo viene ammesso e perdonato, purché giuri di sottomettersi all'autorità papale alla dieta di Augusta.
In effetti, Gregorio VII non voleva l'umiliazione di Enrico IV, perché sapeva che solo la condanna solenne ad Aquisgrana avrebbe definitivamente sconfitto l'avversario. Infatti, Enrico IV si sottomette ma medita vendetta. Non va alla dieta di Augusta e tenta di riconquistare il potere, ma il popolo gli é contro ed i principi avversari nominano imperatore suo cugino Rodolfo, che ottiene anche l'investitura papale.
1077 Matilde ospita a S.Quirico Anselmo di Canterbury, il vescovo di Siena ed altri prelati con i seguiti. In realtà tutte le spese furono pagate dalla popolazione di S.Quirico.
28.6.1077 Gregorio VII a Firenze.
1078 seconda cerchia di mura o "matildina"
Denominata da Dante cerchia antica
Coincide a nord con le mura romane e per gli altri lati con la seconda cerchia.
Inizia dal Castello d'Altofronte (poi palazzo dei Giudici, ora Museo della scienza), prosegue per via Castellani, via dei Leoni, piazza S.Firenze, via del Proconsolo,(porta S.Pietro all'angolo con borgo degli Albizi), poi a ovest verso piazza S.Giovanni (porta del Vescovo all'incrocio con borgo S.Lorenzo), via Cerretani, piega poi da via Rondinelli su via Tornabuoni (porta S.Pancrazio o Brancazio), fino a piazza S.Trinita, dove gira su borgo SS Apostoli, via Lambertesca (porta Ruber, poi porta Rossa), via delle Terme (porta S. Maria verso ponte Vecchio), si riunisce infine al Castello d'Altofronte.
7.3.1080 Enrico IV ha sconfitto in battaglia Rodolfo. Gregorio VII lo accusa di non aver mantenuto le promesse e lo scomunica di nuovo.
25.6.1080 Enrico IV reagisce alla scomunica, indice un concilio dell'episcopato germanico, che depone Gregorio VII e nomina papa il vescovo di Ravenna col nome di Clemente III
29.6.1080 Gregorio VII, che può contare solo sull'appoggio di Matilde e si trova molto debole nei confronti di Enrico IV, a Ceprano incontra Roberto il Guiscardo e lo perdona, in cambio dell'appoggio militare. Roberto ottiene il possesso dei territori conquistati nel 1074.
15.10.1080 Enrico IV sconfigge ed uccide Rodolfo, ma molti principi gli sono ancora contrari e non accettano l'antipapa Clemente III. Enrico IV può riconquistare il suo potere solo se conquista Roma.
2.1081 Enrico IV corrompe Riccardo, principe di Capua, mentre Roberto il Guiscardo é occupato a sedare una sommossa bizantina. Cinge di assedio Roma. Matilde fonde la corona d'oro e l'altare d'argento dell'abbazia di Canossa per soccorrere Gregorio VII con 9 libbre d'oro e 700 d'argento.
Dopo un mese di assedio, Enrico IV é costretto a ripartire.
Sulla via del ritorno, evitando di passare da Firenze, si ferma a Pisa, a cui Gregorio VII aveva assegnato la Corsica e concede ai pisani numerosi privilegi commerciali.
23.6.1081 Enrico IV viene accolto trionfalmente a Lucca. Concede ai lucchesi molti privilegi e protezione contro la chiesa e contro Firenze. I signori del luogo si sottomettono a Enrico IV, che riesce così a indebolire il dominio sulla Tuscia di Matilde, che lui non chiama più marchesa. Solo il castello di Moriano resiste agli assalti di Enrico IV e, successivamnte, dei suoi alleati.
Firenze ottiene da Matilde altrettanti privilegi: autonomia impositiva, decisione di pesi e di misure (il piede fiorentino era inciso su pietra e murato presso la porta S.Pancrazio).
4.1.1082 Gregorio VII e Matilde riescono a ricondurre molti signori dalla loro parte, spaventandoli con la scomunica inflitta a Enrico IV.
21.4.1082 Enrico IV riesce ad entrare a Roma, aiutato dai principi romani. Gregorio VII si rifugia in Castel S.Angelo. Alcuni vescovi lombardi riconoscono Clemente III.
21.7.1082 Enrico IV inizia l'assedio di Firenze, unica città che gli può resistere, nella sua prima battaglia. Dopo 10 giorni, vinto dal caldo, Enrico IV se ne va.
12.1082 Enrico IV riparte da Roma con Gregorio VII asserragliato in Castel S.Angelo e con la promessa dei principi romani che l'anno successivo sarà incoronato imperatore. Matilde non può soccorrere il papa in alcun modo.
24.3.1084 Enrico IV rientra a Roma pacificamente, ignorando papa Gregorio VII, ancora in Castel S.Angelo. Clemente III viene consacrato in Laterano e il 31.3 impone la corona di imperatore a Enrico IV.
21.5.1084 Roberto il Guiscardo marcia in aiuto di Gregorio VII. Enrico IV, privo di esercito adeguato, si dirige verso nord passando da Siena, Pisa e Lucca, dove ritenta infruttuosamente di espugnare il castello di Moriano. Clemente III si rifugia a Tivoli.
27.5.1084 Roberto il Guiscardo entra a Roma, che viene saccheggiata ed i 2/3 distrutti dal fuoco. Gregorio VII lo convince a partire e a portarlo con sé, certo di non essere gradito dai romani, dopo aver invitato il distruttore di Roma.
Enrico IV é ormai rientrato in Germania, passando da Verona. Gli alleati italiani cominciano ad abbandonarlo ed inizia a rifulgere la stella di Matilde, che, sola, era riuscita ad opporsi all'imperatore.
9.5.1085 I Vallombrosani sono diventati una vera potenza. Gregorio VII conferma tutti i loro possedimenti e pone le chiese dei vallombrosani, compresa Badia a Settimo e S.Salvi, sotto la protezione diretta del papa.
Memori degli insegnamenti di S.Giovanni Gualberto, i vallombrosani riuscivano ad aumentare i loro possedimenti sia facendoseli intestare che deponendo gli ecclesiastici loro avversari. Tentarono di ripetere la prova del fuoco, ma furono cacciati.
Bernardo degli Uberti, rimasto orfano, decide di vestire il saio e si chiude in S.Salvi, a cui dona tutti i suoi immensi beni. Grande disperazione della madre e delle sorelle che, con capelli disciolti e vesti stracciate, si presentarono al convento ed ottennero che ai vallombrosani andasse solo 1/3 dei beni.
2.7.1085 Battaglia di Sorbara con vittoria completa di Matilde, al cui fianco erano accorsi molti alleati anche dalla Lombardia, sull'esercito imperiale
3.7.1085 Pistoia passa dalla parte di Matilde. La gente cerca solo la pace, stremata da lunghi periodi di guerre e di carestie. La popolazione risulta diminuita di 2/3 e mancano le braccia per coltivare le terre.
1087 Dopo 4 anni di preparativi, Pisa e Genova armano una spedizione contro la Tunisia e tornato con un enorme bottino e 100.000 schiavi cristiani (quasi tutti greci) liberati. Al ritorno, i pisani ottengono da Urbano II la conferma della supremazia religiosa in Corsica e la sede arcivescovile.
1089 Urbano II fa sposare Matilde, già anziana, con il 17enne Guelfo di Baviera, sperando di formare un baluardo contro Enrico IV, ma lo sposo, appena saputo che Matilde ha lasciato tutti i suoi averi alla chiesa, la abbandona.
1091 Bernardo degli Uberti diventa abate di S.Salvi.
1093 Matilde, sapendo che Corrado, figlio 19enne di Enrico IV é insofferente del padre, sia perché lo considera un re dimezzato, sia perché ha una relazione con sua moglie Adelaide, russa, lo invita a cingere la corona d'Italia sotto la protezione sua e dello stato pontificio. Corrado non sa resistere alla tentazione e viene incoronato a Monza.
Adelaide fu fatta rapire a Verona e condotta da Matilde, per vivere col figliastro Corrado, che divenne un imbelle strumento nelle mani del papa Urbano II.
1093 inizia la costruzione della collegiata di S.Andrea a Empoli, prendendo come modello S.Miniato
1.3.1095 Urbano II, che ha bisogno di mobilitare tutta la cristianità contro un nemico esterno, a Pavia, davanti a tutti i principi, cardinali e vescovi, indice la I crociata. Umilia Corrado, facendogli tenere le briglie del suo cavallo.
1095 Urbano II ha bisogno di denaro, che né Matilde né Corrado possono dargli. Combina il matrimonio fra Corrado e la figlia di Ruggero di Sicilia, 12enne, che "con infinito denaro e grande flotta" viene mandata a Pisa dallo sposo. La dote viene sperperata in pochissimo tempo.
1096 I crociata, vittoriosa, con grande onore dei pisani, che avevano imbarcato anche guerrieri fiorentini. Pazzino dé Pazzi fu il primo a scalare le mura di Gerusalemme.
1096 un ignoto scultore realizza, nella Badia di Settimo, il sarcofago per due contesse cadolinge: Gasdia, moglie di Guglielmo il Bulgaro, sotto la cui protezione avvenne la prova del fuoco e la nuora Cilla. Lo scultore usò contemporaneamente il marmo e l'arenaria, lavorando bene la cornice sporgente.
1099 Bernardo degli Uberti diventa abate generale dell'Ordine dei Vallombrosani. La sua influenza su Matilde era fortissima.
1099 Matilde adotta Guido Guerra, giovane guerriero analfabeta, di una famiglia guerriera, con un antenato soprannominato Bevisangue. Guido diventa Margravio di Tuscia.
1099 Tanto é stato il valore dei pisani alla I crociata, che il loro duce spirituale, Daiberto, viene nominato patriarca di Gerusalemme e lo stesso Goffredo da Buglione deve cedergli il potere civile. I pisani ottengono, con lauto guadagno, l'appalto per la ricostruzione di Gerusalemme.
ANNO 1100 nel contado fiorentino ci sono 130 castelli.
Cresce l'importanza delle città, perchè le popolazioni rurali si trovavano indifese sia contro i frequenti saccheggi sia contro le vessazioni dei signori, i quali, d'altra parte, con il decremento della popolazione, le carestie, le guerre ecc. vedevano intaccati i patrimoni ed iniziarono ad impegnare i loro possedimenti per poter disporre di contanti.
3.1100 riunione generale dei 19 abati vallombrosiani.
La potenza politica ed economica dell'ordine era diventata di primaria importanza. Bernardo degli Uberti volle riconfermare le regole di cieca ed assoluta dipendenza dal generale, il divieto di trattare questioni economiche, frequentare mercati, sottoscrivere obbligazioni senza l'autorizzazione del generale.
1101 muore Corrado, che si era ritirato a fare una misera vita prima a S.Donnino e poi a Firenze. Si dice fatto avvelenare da Matilde col suo medico Avianus. Fu probabilmente sepolto in S.Reparata.
Matilde aveva dimostrato, in tutta la sua vita, di essere disposta a tutto pur di favorire la chiesa, ma Corrado era persona di troppo poca importanza perchè lei ordinasse di avvelenarlo.
17.11.1102 a Canossa, Matilde, davanti a Bernardo degli Uberti, conferma la donazione di tutti i suoi beni alla chiesa. Bernardo si reca a Milano per sostenere il vescovo Grossolanus, suo partigiano e va a celebrare la messa nel duomo di Parma, arringando il popolo ad abbandonare l'imperatore. La folla inferocita lo assale ma, mentre i suoi compagni fuggono, lui rimane, e viene fatto prigioniero.
Matilde accorre con i suoi soldati e con quelli modenesi. Ottiene la liberazione di Rodolfo, il quale impetra il perdono per i parmensi, che gli saranno riconoscenti e due anni dopo lo acclameranno come loro vescovo. Incarico che terrà per 27 anni, pur mantenendo il suo potere su Vallombrosa.
9.1104 Documentazione della nascita del comune di Anghiari, da una pergamena dell'epoca:
Bernardinus Sydonie, signore di Anghiari, sul letto di morte, decide di por fine alle vessazioni ed angherie praticate dai suoi esattori. Dona una parte dei suoi beni al convento di Camaldoli e la libertà a tutti i suoi dipendenti, uomini e donne. Dona ai masnadieri di Anghiari 1/3 delle terre da loro abitate. Questi e gli uomini liberi costituirono il comune di Anghiari, che ebbe nel 1163 il riconoscimento dell'Imperatore, dal quale doveva direttamente dipendere. Si hanno documenti anche della costituzione del comune di Poggibonsi e di Semifonte.
7.10.1105 Enrico V, più favorevole al papa, si ribella al padre Enrico IV. Scoppiano lotte fra opposte fazioni. Matilde guida in suoi ad una battaglia in S. Piero a Sieve.
25.12.1105 Enrico V a Firenze con un esercito imponente, benchè decimato dal tempo inclemente e dalla resistenza opposta da Pontremoli. per accrescere l'impressione, Enrico V fa accendere un fuoco davanti ad ogni tenda. Partecipa in pompa solenne alla messa di Natale. Firenze non oppone resistenza e Enrico V si accontenta del vettovagliamento, dovendo ripartire il giorno seguente per Arezzo, sobillata dal papa, che non aveva alcuna voglia di incoronare imperatore Enrico V.Arezzo aveva un vescovo nominato dall'imperatore e lo teneva sotto sequestro.
Enrico V, dopo un lungo assedio, riuscì ad appiccare il fuoco dentro la città, che venne distrutta e rasa al suolo, comprese le mura e gli edifici che avevano resistito alle fiamme.
2.1106 I fiumi straripano, la neve è abbondante nel Meridione, una cometa con una lunga coda splende per un mese. Il Vescovo Ranieri annuncia la fine del mondo, creduto in tutta Italia, percorsa da genti che si lamentano e fanno tumulti. Papa Pasquale lo ammonisce alla moderazione e indice un concilio a Firenze.
9.1106 Concilio di Firenze. Dibattito fra papa Pasquale e il vescovo Ranieri, con grande partecipazione popolare, divisa in due fazioni. Finisce in un grande tumulto che interrompe il concilio senza aver deciso se l'Anticristo era giunto o no. Papa Pasquale si dirige verso la Francia, dal nuovo re Enrico V, per cercare una composizione delle divergenze ed ottenere il suo appoggio. Nel frattempo, le varie fazioni continuano a darsi battaglia (Lucca contro Pisa, Firenze contro Prato ecc.).
1107 Fiorentini abbattono il castello degli Alberti conti di Prato. Da tempo i pratesi ambivano all'indipendenza: avevano misure proprie e desideravano non essere più sottoposti al vescovo di Pistoia. Matilde si recò personalmente alla testa dei suoi soldati, in unione con le milizie del vescovo di Pistoia e dei soldati lucchesi. L'assedio fu lungo e terminò con la distruzione di Prato. Il vescovo di Prato dispose che i beni della chiesa della Vergine, situata nel castello, fossero trasferiti nella chiesa di S.Stefano. Dopo la conquista, Matilde portò i suoi soldati a combattere a Volterra, ribellatasi.
1108 i fiorentini distruggono il castello di Gangalandi a Signa, degli Adimari, alleati degli Alberti. con la scusa di difendere gli interessi del capitolo del Duomo per la riscossione delle decime di Signa, in realtà Firenze aboliva il balzello che veniva imposto alle barche da carico che passavano da Signa.
1110 Enrico V in Italia con un esercito di 30.000 uomini. Tutte le città che attraversa gli si sottomettono. Con l'anziana Matilde ha solo rapporti di fredda cortesia.
8.2.1111 a Sutri papa e imperatore si accordano: l'imperatore non si occuperà più delle investiture vescovili ed i vescovi restituiranno i beni e le regalie finora concesse.
12.2.1111 giorno dell'incoronazione, che non può avvenire perchè i vescovi rifiutano gli accordi. Scoppiano tumulti, i principi tedeschi sguainano le spade e prendono prigioniero il papa e i cardinali compresi il cardinale Uberti di Firenze e l'abate di Vallombrosa, che furono però subito rimessi in libertà grazie all'intercessione del conte Arduino, inviato della contessa Matilde.
11.4.1111 stanco di attendere gli aiuti dei Normanni, che non arrivano, il papa cede ed incorona imperatore Enrico V concedendo di consacrare i vescovi solo dopo l'investitura imperiale, purchè la sede non fosse stata acquistata con simonia.
2.1112 il concilio Lateranense dichiara nulli i privilegi concessi da papa Pasquale a Enrico V.
18.2.1113 muore nel castello di Fucecchio il conte Ugo, ultimo dei Cadolingi, in miseria, a causa della prodigalità nei confronti dei Vallombrosani. Nel testamento dispone che la metà dei suoi beni serva per ripianare i debiti. Tutti i castelli ed i possedimenti, nei quali vivevano le genti che lo avevano aiutato nelle imprese di guerra, dovevano essere loro regalati. Nascevano così altri comuni. Gli altri beni residui dovevano andare ai vescovi, con usufrutto alla vedova, a condizione che non si risposasse. La spartizione dell'eredità dette luogo a una serie interminabile di conflitti.
12.7.1113 muore Ranieri, vescovo di Firenze. Viene sepolto in Battistero in un bellissimo sarcofago, opera di maestro Angelo "magister marmoree artis Florentine civitatis".
Viene nominato vescovo Goffredo Alberti. Gli Alberti si erano rappacificati con la contessa Matilde, dopo la distruzione del castello di Prato ed erano ben visti dai fiorentini, perchè nemici dei Guidi nella spartizione dell'eredità Cadolingia.
6.8.1113 parte la crociata per la conquista delle Baleari. Per l'allestimento delle galere ebbe inizio il disboscamento del Mugello.
Pisa armò le barche a sue spese. Il contingente più grosso era quello dei fiorentini. A S.Feliu, 100 Km. da Barcellona, si unirono le truppe di Raimondo Berengario di Barcellona. I Pisani ottennero grandi benefici per i loro futuri traffici.
Non appena partiti i pisani, lasciando sguarnita la città, i genovesi costruirono il castello di Porto Venere, costante minaccia verso Pisa.
Il maltempo e i venti contrari non permisero lo sbarco nelle Baleari. I lucchesi tornarono a casa. Le altre truppe dovettero svernare nel sud della Francia, essendo scarsi i vettovagliamenti in Catalogna.
18.8.1114 i fiorentini distruggono il castello di Monte Cascioli, dei conti Guidi.
24.12.1114 i crociati sbarcano finalmente a Maiorca e approntano un lungo assedio, che rischia di abortire nell'inverno, a causa del maltempo.
2.2.1115 i crociati riescono ad espugnare il primo cerchio di mura di Maiorca ed iniziano a penetrare nelle cerchie più interne.
4.5.1115 scoppia un furioso incendio, forse doloso, in Borgo S.Apostoli, che si propagò nella città interna, distruggendo molte case. Il popolo scese nelle strade in armi.
La città era divisa fra i sostenitori del vescovo Goffredo degli Alberti e parte del capitolo del Duomo, che lo accusava di simonia.Pasqua
1115 i crociati rientrano portando il principe mussulmano e molti schiavi, un bottino enorme, comprendente anche il frutto delle razzie saracene. 2 antiche colonne di porfido vengono collocate ai lati del battistero, mentre altre colonne furono usate dai pisani per decorare il loro duomo.
24.7.1115 a Bondeno, vicino al Po, muore la contessa Matilde (69).
3.3.1116 a Roma il papa conferma Goffredo degli Alberti vescovo di Firenze e comanda l'ubbidienza ai suoi oppositori. Il priore di S.Lorenzo fu costretto a fuggire a Siena.
1116 Enrico V entra in Italia e prende possesso dell'eredità della contessa Matilde.
Nomina margravio della Tuscia Rabodo, nobile tedesco, che, senza comprendere lo spirito dei nascenti comuni, si circonda esclusivamente di consiglieri e coadiutori tedeschi.
A corto di soldi, Rabodo dà Bientina in pegno al Capitolo di Pisa, inimicandosi Lucca. Anche Firenze gli era nemica, perchè non aveva ricevuto le franchige imperiali concesse ad altre città toscane, ad esempio Lucca. Firenze era caduta in disgrazia agli occhi di Enrico V e non poteva sviluppare i commerci al di fuori del suo territorio.
16.8.1117 scoppia, nella notte, un incendio, forse doloso, nel Mercato Vecchio e distrugge buona parte della città. La gente scende nelle strade in armi.
1118 Genova e Pisa si danno battaglia per la supremazia sulla Corsica. Lucca occupa Fucecchio e Pescia, domini fiorentini.
2.10.1119 Firenze conquista il castello di Monte Cascioli, uccide il margravio Rabodo, ara il terreno e pianta viti dove era il castello. Adesso tutta la via verso Pisa è sotto il controllo dei fiorentini. Diventa Margravio Corrado, bavarese, che inizia subito a dare battaglia a Firenze, assediando Pontormo con l'aiuto di Guido Guerra e dei lucchesi.
9.1120 Genova si presenta a Pisa con 22.000 armati ed ottiene il dominio sulla Corsica. Lucca si approfitta delle difficoltà di Pisa per ottenere dal margravio privilegi a scapito della rivale. Contemporaneamente, Enrico V tentò invano di nominare un antipapa.
4.1121 il margravio Corrado si accampa a Passignano, in dispregio dei diritti dei Vallombrosani, per muovere contro Firenze. Nonostante alcune scaramucce, non fu mai in grado di esercitare alcun potere su Firenze.
1122 Il concordato di Worms, anche noto come Pactum Calixtinum, fu un patto stipulato a Worms il 23 settembre del 1122 fra l'imperatore Enrico V di Franconia (quarto imperatore nella storia del Sacro Romano Impero) e il Papa Callisto II (Guy de Vienne).Facendo seguito agli sforzi del cardinal Lamberto Scannabecchi (futuro Papa Onorio II) e della Dieta di Würzburg (1121), il concordato sancì delle precise regole in materia di investiture ecclesiastiche, pose fine alla cosiddetta "lotta per le investiture" iniziata tra Papa Gregorio VII e l'imperatore Enrico IV.In base ai termini dell'accordo, l'imperatore rinunciava al diritto di investire i vescovi dell'anello e del bastone pastorale, simboli del loro potere spirituale, riconoscendo solo al Pontefice tale funzione, e concedeva che in tutto l'impero l'elezione dei vescovi fosse fatta secondo i canoni e la loro consacrazione fosse libera.Il Papa, a sua volta, riconosceva all'Imperatore il diritto, in Germania, di essere presente alle elezioni episcopali, purché compiute senza simonia né violenza (e anzi come garante del diritto e sostenitore del vescovo metropolitano), e di investire i prescelti dei loro diritti laici (feudali). Inoltre, sempre e soltanto in Germania, l'investitura feudale precedeva quella episcopale, diversamente dall'Italia e dalla Borgogna, dove la consacrazione episcopale precedeva quella feudale, con un divario massimo di sei mesi.Questa diversificazione negli accordi ebbe come conseguenza che mentre in Germania gli eventuali contrasti insorti tra l'episcopato e l'Imperatore venivano trattati attraverso la mediazione dei Vescovi Metropoliti e dei loro suffraganei, nei "regni" d'Italia e di Borgogna, mancando queste figure intermedie, il rapporto tra l'episcopato e la Santa Sede era diretto, per cui i Pontefici potevano intervenire in prima persona in tutti i casi di elezioni contrastate. E ciò significava che dove c'era un regime di "governo" imperiale si votava per prima l'imperatore e viceversa nei confronti dei luoghi con governo ecclesiastico Logica conseguenza del concordato di Worms fu la convocazione del concilio Lateranense I, convocato a Roma circa tre secoli dopo l'ultimo concilio, il Concilio di Costantinopoli VI, e primo concilio celebrato in Occidente (il decimo della storia).Il concilio Lateranense ebbe a ratificare il concordato di Worms e stabilì il primato della Chiesa di Roma su tutte le altre chiese nazionali.
1123 Crescono gli attriti fra Firenze e Fiesole, sia perchè quest'ultima angariava e depredava i mercanti fiorentini di passaggio, sia perchè Firenze temeva che Fiesole diventasse una ben fortificata testa di ponte del margravio Corrado.
7.1124 i fiorentini accampano metà del loro esercito a Borgunto e si preparano ad attaccare Fiesole. I fiesolani, aiutati da truppe mercenarie, di notte fanno una sortita, sorprendono i fiorentini nel sonno, ne uccidono molti, molti ne fanno prigionieri e raccolgono un ricco bottino. I fiesolani commettono l'errore di ritirarsi con i prigionieri ed il bottino. I superstiti fiorentini li attaccano al grido di "San Giovanni", ne uccidono 300 e riconquistano bottino e prigionieri. All'alba i fiesolani riuscirono a rientrare all'interno delle mura e la situazione rimase invariata, con cresciuto odio fra le parti.
30.3.1124 il papa Callisto II decide a favore di Siena nell'annosa questione della controversia sui territori contesi ad Arezzo.
10.1124 Guido Guerra muore in battaglia vicino a Pistoia.
5.5.1125 papa Onorio II annulla la sentenza di Callisto I e concede al vescovo aretino, che non si era mosso da Roma, avendo paura a rientrare ad Arezzo, i territori contesi a Siena. Iniziano battaglie per il possesso dei territori in contestazione. Le spese delle contese processuali avevano ridotto in miseria entrambi i vescovi. Quello di Siena aveva addirittura inventato la tassa sulle zappe.
Si ribellano i conti ed i signori del territorio senese, che ottengono l'appoggio degli aretini, di Ruggero, vescovo di Volterra e dei Fiorentini, che, imbaldanziti dall'impresa di Fiesole, volgevano le loro mire verso Siena. Si accesero varie battaglie, che si protrassero molti anni, con la cacciata di tutti i prelati senesi sui territori in contestazione con Arezzo.
30.6.1125 terza guerra contro Fiesole.
Essendo morto Enrico V e impegnate in guerra fra di loro Lucca, Pisa e Genova, nonchè Arezzo e Siena, i fiorentini attuarono un assedio sistematico, chiudendo le 4 strade di accesso a Fiesole. Dopo 10 settimane i fiesolani tentarono una sortita, ma furono sconfitti ed inseguiti dentro le mura. IL 12.9.1125 i fiorentini conquistarono Fiesole, che fu rasa al suolo, restando in piedi solo il duomo, la sede vescovile e parte delle mura.
Benchè i fiesolani fossero risparmiati e poterono in breve tempo ricostruire le loro case, Fiesole non riprese più la parvenza di città.
Per ottenere il perdono papale, i fiorentini elessero il vescovo di Fiesole signore della città e mandarono Attano, generale Vallombrosano, a perorare la loro causa a Roma, descrivendo le razzie ed i soprusi dei fiesolani che lui stesso aveva subito.
Ottenuto il perdono papale, Firenze iniziò il suo periodo di costante crescita sociale, politica ed economica.
1126 continua la guerra fra Pisa e Genova, che ha la meglio e giunge ad accamparsi in riva d'Arno e a devastare le campagne. La contesa vedeva le seguenti alleanze: il margravio Corrado con Lucca, Genova e Siena, mentre Firenze era coalizzata con Arezzo, Pisa e Volterra. Non si sa quale riflesso avesse su queste guerra la lotta per la successione a Enrico V, essendo estinta la casa di franconia, fra Lotario di Sassonia, accomodante col papa e lo svevo Corrado di Hohenstaufen, scomunicato.
11.2.1127 viene istituzionalizzata l'offerta dei ceri al Battistero, nel giorno di S.Giovanni, da parte dei quartieri di Firenze e dei popoli vicini, in segno di sottomissione al comune dominante. La consuetudine, non obbligatoria, era iniziata nel 931.
3.1128 Corrado di Hohenstaufen scende in Italia e, nonostante la scomunica, viene incoronato re a Monza e a Milano. Rimane coinvolto nelle lotte in Toscana
18.11.1129 Firenze conquista il castello di Vignale nel Chianti. Nel frattempo, prosegue la guerra fra Pisa e Genova ed altre guerre insanguinano il meridione e la Sicilia. Ruggero, arcivescovo di Pisa e Volterra, viene fatto prigioniera dai senesi. I costi delle guerre fanno indebolire le coalizioni. Ne trae vantaggio solo Firenze, che ha esteso il suo dominio fino ai confini di Siena e riesce ad ottenere per i Vallombrosani il convento di S.Donato. Per molti anni le campagne furono devastate la lotte locali.
1130 muore il margravio Corrado e gli succede Ramprettus, che però non si fa vedere in Toscana. I rapporti col margravio, infatti, erano diventati molto labili.
1133 l'elezione di papa Innocenzo II è contestata e la sua situazione a Roma è di pericolo. Non lo aiuta nemmeno la presenza a Roma dell'imperatore Lotario, che si forma solo per il tempo di ricevere l'incoronazione. Il papa preferisce spostare la sede pontificia a Pisa, dove rimane circa 2 anni, nei quali si prodiga per pacificare la Tuscia. Nomina vescovo di Pisa Attone, abate di Vallombrosa.
1135 i Peruzzi figurano come amministratori del convento di S.Felicita.
10.6.1135 il papa convoca un concilio di pacificazione. Partecipa anche Engelberto d'Istria, inviato del papa, forse margravio di Tuscia, ma senza potere ed i fiorentini, che alimentavano mire espansionistiche, si convinsero che non sarebbe stato loro di ostacolo.
10.1135 i fiorentini assaltano e distruggono il castello di Montegufoni, sulla strada per Volterra, in Val di Pesa, dove il Virginio si getta nella Pesa. Era degli Ormanni, che imponevano balzelli a chi passava. Durante il breve assedio, Ranieri Buondelmonti vide, nella sorte che aspettava gli Ormanni, anche il suo destino e decise di abbandonare il campo e correre a fortificare il suo Castello di Montebuoni, sulla Greve.
27.10.1135 i fiorentini, approfittando della defezione di Ranieri Buondelmonti, assaltano e distruggono il suo castello di Montebuoni. Non vengono toccate le proprietà di Montebuoni e dell' Impruneta. Viene solo imposto ai Buondelmonti di cedere i terreni di badia a Ripoli e di S.Bartolomeo in Ripoli alla gente del posto, nella chiara intenzione di rafforzarla, in opposizione ai signori. In questo stesso anno viene cacciato da Firenze il vescovo Goffredo, protetto dagli Alberti, malvisto e simoniaco, che era stato rimproverato perfino dal papa per le sue angherie nei confronti del convento di S.Felicita e della badessa Gasdia.
1136 lo pseudo-margravio Engelberto d'Istra tenta di recuperare una parte dei beni di Matilde ed occupa Fucecchio, ma venne subito dopo cacciato dai Lucchesi. Chiese aiuto agli Alberti ed ai Pisani, che lo aiutarono a riconquistare Fucecchio. Si formarono pertanto due schieramenti: gli Alberti, con Engelberto ed i pisani, i Guidi con Firenze ed i lucchesi.
L'imperatore Lotario marcia su Roma alla testa di un potente esercito, per confermare papa Innocenzo II e per combattere contro Ruggero, re di Sicilia, nell'Italia meridionale. Distrugge 3 castelli dei Guidi nel Mugello ed impone ai fiorentini di riprendersi il margravio Engelberto ed il vescovo Goffredo. Firenze e Lucca doverono pagare pesanti tributi in denaro, mentre Pisa, alleata dell'imperatore, gli mette a disposizione la flotta, che combatte vittoriosamente a Napoli, Amalfi e Salerno.
Quando Lotario, tradendo i pisani, firma una pace separata con Salerno, i pisani si accordano con Ruggero e rientrano a Pisa come suoi alleati. L'imperatore aveva perduto anche quest'ultimo appoggio in Toscana.
Lotario, nel rientrare verso Nord, senza aver conseguito nessun risultato utile, evitò Firenze e passò dal Mugello, dove le retrovie subirono numerosi agguati. I pochi assalitori catturati furono mutilati del naso e lasciati liberi, aumentando l'odio verso l'imperatore.
12.1136 l'imperatore guelfo Lotario muore in Tirolo, sulla strada del ritorno.
19.3.1138 si incontrano a S.Genesio i Consoli di Firenze, Lucca. Pisa e Siena per appianare le antiche controversie e per far fronte comune contro l'imperatore guelfo, se fosse stato eletto Enrico il Superbo, nipote di Lotario.
A sorpresa, il papa riuscì a fare eleggere imperatore Corrado III, già anti-re. L'imperatore non pareva interessarsi delle cose italiane e il margravio di Toscana perse qualsiasi importanza. Firenze potè riprendere la sua azione di conquista. Sapendo di non potere attaccare i nobili nei loro feudi lontani, li obbligavano a sottomettersi quando si impossessavano di territori vicini. È la prima volta che viene documentata la nomina di Consoli a Firenze.
4.6.1138 Firenze attacca Colle Val d'Elsa e sottomette gli Aldobrandeschi, che avevano il grosso dei loro possedimenti nel grossetano e a sud di Siena.
Il conte Ugo degli Aldobrandeschi deve umiliarsi in Firenze, prigioniero, Deve cedere in custodia, a titolo di pegno e riscatto delle sue colpe, tutti i suoi beni di Colle Val d'Elsa alla chiesa di S. Giovanni, che li amministrerà a favore del popolo fiorentino. In realtà si trattava di una vera e propria presa di possesso.
Ugo doveva costruire una casa in Firenze, su di un terreno che il comune gli avrebbe assegnato. Avrebbe dovuto prestare aiuto all'esercito fiorentino, se si fosse trovato nei suoi possedimenti.
13.8.1138 Goffredo vescovo di Firenze impone tasse insopportabili, provocando una rivolta del popolo. Il vescovo decreta l'interdetto contro tutta Firenze. Per 3 mesi non suoneranno le campane nè verranno celebrate messe.
15.6.1139 Una commissione di canonici del capitolo del duomo, preti ecc. costringe il vescovo Goffredo a firmare l'impegno di non imporre più tasse. Si fanno più frequenti le contese fra i consoli e i vescovi per l'amministrazione dei beni ecclesiastici. Pistoia fu, per questo, scomunicata e Firenze ricevette la visita di un Legato pontificio, per appianare le divergenze.
20.8.1139 si presenta a Firenze Ulrico di Attems, nuovo margravio della Tuscia, accompagnato da soldati tedeschi. Conferma al vescovo i privilegi concessi dal predecessore e diventa protettore degli interessi fiorentini.
1.1.1140 Ranieri vescovo di Siena, alla presenza del vescovo di Pistoia, riconsacra la chiesa battesimale di S.Agnese, a Poggibonsi, in territorio fiorentino, suscitando l'ira e la reazione di Firenze.
1141 dal testamento del proprietario di fondaco e prestatore su pegni Mariscotto Lisciarde, che lascia molte case e corti in città e importanti torri nel contado, apprendiamo che alla nobiltà si è affiancata anche la classe dei mercanti.
3.6.1141 l'esercito fiorentino, accompagnato dal margravio Ulrico, assedia Siena, sfonda a porta Camollia, incendiando le case e saccheggiando per tre giorni.
Diventando partigiano di Firenze contro Siena e di Lucca contro Pisa, il margravio contribuì a indebolire il potere imperiale in Toscana.
Nel contempo, Lucca impose gravose tasse a chi transitava sull'Arno a Fucecchio, Prato era in lotta contro Pistoia e, avendo accordato condizioni generose agli abitanti del contado che si trasferivano in città, si misero in urto con i parroci di campagnia, che protestavano contro quello, che loro consideravano un ingiurioso abuso. Le liti davanti al vescovo ed al pontefice erano innumerevoli. L'abate di Cluny ebbe a scrivere della Toscana del tempo: "nelle città, nei castelli, nei borghi, nei villaggi, sulle vie maestre sono ladri e assassini e le chiese sono lasciate in balia ai profanatori del tempio".
1143 scoppia la guerra dei fiorentini contro Guido Guerra. La causa remota era ancora la divisione dell'eredità cadolingia, che vedeva contrapposti i Guidi e gli Alberti.
I fiorentini conquistano il castello di Cuona, sopra Pontassieve, distruggono il convento di monache di Rosano. Assediarono, senza riuscire ad espugnarlo, il castello di Monte di Croci, sopra le Sieci, dove si era asserragliato Guido Guerra.
Ritentano poco dopo un colpo di mano, scalando le mura del castello in una notte di tempesta, ululando come i lupi per spaventare le guardie. L'unico effetto che ottennero fu quello di svegliare tutta la guarnigione che li ricacciò. Guido Guerra trovò l'appoggio di Siena, Lucca, Pistoia e Arezzo. Firenze potè contare solo su Pisa, stranamente in pace con Genova.
6.1144 i pisani soffrono una pesante sconfitta per mano di Lucca e di Pistoia, che conquistano Massa, Viareggio e la Val di Nievole. Maggior fortuna ebbero i fiorentini, che vinsero vari combattimenti con i lucchesi. Le scaramucce proseguirono fra tutti i contendenti, con alterne fortune e con molti prigionieri, il che faceva accrescere l'odio accumulato.
15.2.1145 viene eletto papa Eugenio III, pisano, abate di un convento romano. Si insedia in Laterano, ma non può raggiungere S.Pietro, avendo la strada sbarrata dal popolo inferocito, perchè il papa non vuole riconoscere la costituzione repubblicana di Roma. Il papa si rifugia a Viterbo, mentre il popolo, infiammato da Arnaldo da Brescia, saccheggia i palazzi dei nobili e depone il prefetto, unico rappresentante imperiale a Roma.
13.7.1145 i fiorentini tentano un nuovo, infruttuoso assalto al castello delle Sieci di Monte di Croce di Guido Guerra. Ne approfittano i senesi, che conquistano il castello di Radicofani e saccheggiano terre fiorentine. Sulla strada del ritorno, vengono assaliti dai fiorentini che li sbaragliano alle porte di Siena, riprendendosi il bottino.
25.12.1145 Eugenio III può ritornare in S.Pietro, avendo riconosciuto la repubblica romana. Viene reinsediato anche il prefetto imperiale. Bandisce la crociata, alla quale parteciperà anche Cacciaguida, antenato di Dante, re Luigi VII di Francia, Guido Guerra, il cardinale fiorentino Guido, come legato pontificio. La crociata finirà in un fallimento.
3.1146 Eugenio III riparte per Viterbo, poi si reca in Francia, dove resterà 2 anni, mentre il re Luigi VII andrà in crociata.
23.6.1146 Firenze ripone sotto assedio Monte di Croce, con molte catapulte, ma sopraggiunge Guido Guerra con i rinforzi e sbaraglia le truppe fiorentine.
24.4.1147 domenica delle Palme. Finalmente i fiorentini conquistano Monte di Croce alle Sieci ma accettano di non distruggerlo completamente.
7.1148 i fiorentini bruciano e radono al suolo il castello di Monte di Croce, per rivalsa contro i conti Guidi, che stavano stringendo alleanze contro Firenze con Vinci e Pistoia.
8.1148 Eugenio III, offeso per la distruzione del castello di Guido Guerra, che era in crociata, scaglia l'interdetto su tutto il territorio di Firenze, esclusi i possedimenti dei Guidi e dei loro alleati. Durerà quasi 6 anni, senza preoccupare eccessivamente i fiorentini, che non stimavano il papa pisano, esule in Francia, con Roma infiammata dalle predicazioni repubblicane di Arnaldo da Brescia.
4.1149 Pisa conclude una pace di 20 anni con Genova e abbandona l'alleanza con Firenze, che si allea con Lucca. Proseguono le battaglie e le scaramucce in tutta la Toscana.
5.1149 l'imperatore Corrado rientra dalla crociata e progetta una spedizione in Italia contro Ruggero di Sicilia, basata sulla flotta pisana. Pisa accetta in cambio dell'umiliazione dei lucchesi e dei fiorentini.
22.2.1150 un esercito di Fiorentini, Lucchesi, Pistoiesi e nobili della Val di Nievole assediano il castello pisano di Vorno, di proprietà dei Soffredi, edificando 3 controcastelli. Dopo 8 mesi di assedio, convincono i Soffredi a vendere il castello per l'iperbolica cifra di 5000 libbre lucchesi e lo radono al suolo.
1150 circa. Un prete della pieve di Signa, colpito dalla ballata di un giullare vagante fiorentino, ne trascrive il testo sull'unico foglio disponibile: al termine del martirologio della sua chiesa. Questo testo rappresenta l'unico esempio di quel genere di canzioni e il più antico saggio di idioma fiorentino. Il codice si trova alla biblioteca Laurenziana. Inizia con le parole "Salva lo vescovo...".
1151 sotto la guida del podestà Scudacollo, Siena ricostruisce le proprie mura e sottomette i territori di Ugolino dell'Angherdesca in Chianti e nella Val d'Elsa ed il castello di S.Giovanni in Asso. Costringe Grosseto ad un'alleanza. Guido Guerra infligge perdite ai lucchesi. I legati dell'imperatore non riescono a tranquillizzare Lucca e Firenze, essendo chiaro che l'imperatore ha bisogno della flotta pisana e che tenta i tutti i modi di favorire Pisa.
15.2.1152 muore l'imperatore Corrado e sale sul trono di Germania il nipote Federico I di Hohenstaufen (Barbarossa), che nomina margravio di Tuscia, duca di Spoleto, principe di Sardegna e margravio della Corsica lo zio Guelfo, che aveva simpatia per Firenze, dovendo contrastare le mire di Pisa su Corsica e Sardegna.
Pisa viene indebolita anche da un trattato commerciale fra Lucca e Pisa, che esclude dai trasporti lucchesi le navi pisane.
Firenze aveva conquistato la simpatia di Guelfo inviando un prezioso omaggio in contanti.
Nel frattempo, Guido Guerra ricostruiva il castello di Monte di Croce e i fiorentini lo distruggevano sistematicamente. La cosa finì nel 1227, quando i fiorentini comprarono il castello e lo dettero al vescovo.
1153 viene fusa la campana maggiore di S.Pietro a Gropina
8.7.1153 muore Eugenio III e viene eletto Anastasio IV, che dura solo 16 mesi, riconosce la costituzione repoubblicana di Roma e si occupa solo di questioni religiose.
2.1154 termina l'interdetto contro Firenze.
È di questo anno la prima traccia di giurisdizione cittadina con 2 o 3 "consules justitiae", eletti ogni mese (poi ogni 2 mesi), che dovevano amministrare la giustizia. Veniva esautorato così l'imperatore da una delle sue prerogative, che riotterrà saltuariamente. I fiorentini tentano di conquistare il castello di Carmignano, ma Guido Guerra, con l'aiuto dei pistoiesi, li sconfigge.
1154 Bolla di Anastasio IV. La chiesa di S.Donato in Polverosa viene presa sotto la protezione della Sede Apostolica. Era tenuta dai monaci Agostiniani dell'Ordine Portuense. Priore: Piero. Risulta che fosse ospedale per i pellegrini.
5.12.1154 muore Anastasio IV e viene eletto Adriano V, inglese, che si pronuncia subito contro la repubblica romana e lancia l'interdetto su Roma. I romani, spaventati, cacciano Arnaldo da Brescia.
1.1155 Federico Barbarossa ha iniziato la spedizione in Italia e manda l'ordine di pacificazione in Toscana, ripristinando le tasse sul commercio vigenti all'epoca matildina. In realtà si giunse solo ad una tregua.
5.1155 Federico Barbarossa, alla testa del suo esercito e con Guido Guerra, varca l'Appennino e circonda Firenze, devastandone le campagne, ma non gli viene consentito di entrare in città.
18.6.1155 Federico Barbarossa viene incoronato imperatore in S.Pietro, ma deve ritirarsi subito a Frascati, sia per il calore sia per la sollevazione dei romani. Guido Guerra viene spedito in Puglia per assicurarsi aiuti contro Ruggero di Sicilia. Al ritorno, si ferma a Spoleto come ospite, ma gli spoletini, istigati da Firenze fanno prigioniero lui e tutto il suo seguito.
27.7.1155 Federico Barbarossa si presenta alle porte di Spoleto e pretende la restituzione di Guido Guerra e degli altri ostaggi, più un tributo. Gli spoletini rifiutano la liberazione degli ostaggi e tentano di pagare il tributo con monete false. In 6 ore il Barbarossa conquista Spoleto, che verrà distrutta, data alle fiamme e quasi tutti gli abitanti uccisi.
Il Barbarossa tornò in Germania, ripromettendosi di tornare in Italia per sottometterne i popoli.
Contemporaneamente, Firenze conquista e rade al suolo il Castello di Guido Guerra a Marturi, a Poggibonsi, in territorio fiorentino. Ne consegue una coalizione fra Guido Guerra, Siena e il papa: Guido Guerra regalò al papa il Podium Bonizi (colle di Poggibonsi), dove i senesi avrebbero edificato una città. Una bolla di Adriano IV concede al vescovo di Siena la facoltà di costruire una chiesa, provvederla di preti ed esercitare i diritti di supremazia spirituale su tutti colore che vi immigrassero dal senese. Venivano così indebolite contemporaneamente le posizioni di Firenze e del suo vescovo.
9.4.1156 Poggibonsi, ormai edificata e fortificata, respinge un assalto dei fiorentini. Chi passava sulla via fra Firenze e Siena doveva pagare un pedaggio a Poggibonsi.
3.12.1156 consapevole che solo Firenze aveva lo forza e l'animo di proteggerlo eventualmente contro Federico Barbarossa, Adriano IV annulla tutte le concessioni fatte a Siena ai danni di Firenze. I senesi, certi che i fiorentini avrebbero dato battaglia, obbligano i signori, proprietari di castelli nel senese, di giurare aiuto militare in caso di conflitto. Ranuccio di Staggia è obbligato a giurare, ma non è contento di doversi trovare circondato dai senesi ed in obbligo con loro. Si accorda segretamente con i fiorentini e diventa capitano del loro esercito.
1157 viene istituita l'Opera di S.Giovanni, con il compito di reperire i fondi e curare l'ultimazione delle decorazioni del Battistero Le chiese, edificate con denaro pubblico, erano state affidate alla Chiesa, che istituì le Opere per la manutenzione e la custodia. L'Opera di S.Giovanni aveva anche il compito di custodire il Carroccio, mentre l'asta e la bandiera venivano conservate in Battistero. Il carro era riccamente addobbato, agli angoli aveva 4 leoni intagliati. Una armatura sosteneva la campana. La bandiera era rossa e bianca, di seta. In cima all'asta una mela d'oro sovrastata da un ramo di palma e da un ramo d'ulivo. I buoi avevano un drappo rosso e di rosso erano vestiti i loro guardiani. Si battezzano bambini col nome Carrocci, Carracci ecc.
11.4.1157 durante un eclisse solare muore Guido Guerra. Prende il suo posto la sorella Sofia, che riuscì a stipulare una pace con Firenze.
1158 i fiorentini armano un forte esercito e muovono alla conquista del castello di Strove, fra il fiume Staggia e Monte Maggio. L'esercito senese li attende in posizione favorevole, sulle pendici del Monte Maggio sopra Badia dell'Isola. Il capitano fiorentino Ranuccio di Staggia, vista la posizione favorevole dei nemici ed il loro numero, giudica che sono pochi rimasti a difendere Siena, dove ordina ai suoi di precipitarsi. I senesi, presi alla sprovvista, si sbandano e corrono disordinatamente verso Siena. Alle porte della città vengono sconfitti e 1.700 fatti prigionieri. I fiorentini non entrarono nelle mura, limitandosi a offendere i difensori. Rientrati a Firenze, in piazza del duomo consacrarono i prigionieri a S.Giovanni Battista e li lasciarono ripartire liberi. Furono aboliti i consoli e conferiti a Ranuccio di Staggia poteri dittatoriali. I senesi distrussero il castello di Ranuccio e giurarono vendetta contro di lui e contro i suoi figli. Firenze, morto Guido Guerra, inizia a modificare, in senso favorevole, il suo atteggiamento verso Federico Barbarossa.
14.8.1158 Federico Barbarossa riesce ad ottenere la pacificazione generale della Toscana, avendo bisogno di rinforzi nell'assedio di Milano.
7.9.1158 Milano cede e gli alleati toscani possono rientrare a casa. La sconfitta di Milano fece capire ai Lombardi ed ai Toscani quale poteva essere la loro sorte di comuni liberi. Infatti, nella dieta di Roncaglia, riunita dal Barbarossa subito dopo la vittoria, vennero riconfermati tutti gli onerosi privilegi di epoca longobarda, comprese tutte le tasse soppresse, insopportabili adesso che i commerci fiorivano. Nelle città veniva imposta sia l'autorità imperiale che quella marchionale, con duplicazione delle imposte. Federico Barbarossa, fidando unicamente sulla forza, non seppe vedere i mutamenti che erano intervenuti nel frattempo nelle città italiane. Genova e Pisa rifiutarono di trasportare i legati imperiali in Corsica e in Sardegna e fortificarono le loro mura. Il papa Adriano IV comprese che doveva essere posto un freno alle ambizioni imperiali.
7.9.1159 muore Adriano IV. I suoi seguaci nominarono Alessandro III, mentre il partito imperiale Vittore IV. Scontri armati costringono Alessandro III a ritirarsi a Terracina, sotto la protezione del re normanno Guglielmo e lasciando Roma al concorrente imperiale Vittore IV
5.2.1160 Federico Barbarossa indice il concilio di Pavia, al quale non si presenta Alesandro III nè i cardinali suoi fedeli. In questo concilio, composto solo da 50 vescovi tedeschi, venne proclamato papa Vittore IV, scatenando riprovazioni timorose del potere imperiale. il vescovo di Pisa, che gode del favore di Guelfo, margravio di Tuscia, rifiuta di giurare fedeltà a Vittore IV, come pure Giulio, vescovo di Firenze.
20.3.1160 Federico Barbarossa a S.Genesio, fra Fienze e Lucca, convoca una dieta alla presenza di tutti i rappresentanti toscani. Pisa prestò subito giuramento, mentre Firenze e Pistoia presero tempo, perchè nel frattempo erano scoppiati tumulti fra le opposte fazioni.
1.3.1162 Milano, che aveva osato ancora una volta muovere contro l'imperatore, viene umiliata. Il Barbarossa, da Pavia, ordina la distruzione completa di Milano, di cui non rimase in piedi pietra su pietra di mura, case, torri e chiese.
6.4.1162 Federico Barbarossa, grato per l'aiuto prestato dai pisani nella guerra contro Milano, concede a Pisa tutta la costa che va da Porto Venere a Orbetello, quindi il monopolio di tutti i traffici marittimi dell'entroterra. Inoltre, nessuna imposta o tassa poteva essere fatta pagare ai mercanti pisani in qualsiasi parte dell'impero. In caso della conquista della Sicilia, Pisa avrebbe avuto la signoria della metà di Palermo, Messina, Salerno e Napoli e di tutta Gaeta. In ogni altra città conquistata avrebbero avuto una strada per poter aprire un fondaco. L'imperatore promise ai pisani anche aiuto in caso di conflitto con il margravio Guelfo, che si trovava ad essere destituito da qualsiasi autorità. Il documento è datato "dopo la distruzione di Milano". Effetto immediato dell'accordo coi pisani fu il mutato atteggiamento di Genova, che si affrettò a riconciliarsi con l'imperatore. Pisa si affretta a mandare truppe alla conquista dei territori assegnati. Guglielmo di Sicilia fa imprigionare tutti i pisani residenti nel suo regno. A Costantinopoli si fronteggiano 1.000 mercanti pisani e 300 genovesi, che hanno la peggio, vengono spogliati di tutto e devono tornare a Genova.
GIUGNO 1162 i Genovesi attaccano Pisa, distruggono il faro e alcune navi. Prendono prigioniero il console ed uccidono molti pisani. Federico barbarossa interrompe la spedizione verso il sud e convoca una dieta a S.Genesio.
Il legato imperiale Rainaldo di Dresda, fine conoscitore delle cose toscane, riesce a far restituire i prigionieri e a far fare una tregua, in attesa delle decisioni imperiali. Viene decisa una sospensione di 6 anni di tutte le tasse in cambio della sottomissione delle città direttamente all'imperatore, scavalcando il margravio. I consoli delle città dovevano giurare fedeltà direttamente all'imperatore e muovere guerra solo per ordine imperiale. Rainaldo riuscì ad ottenere fedeltà all'antipapa Vittore IV e ad imporre un conte tedesco a capo di ogni città della Toscana e con autorità anche sui castellani del contado. I conti tedeschi si distinsero per avidità e violenza nell'esazione delle tasse. S.Miniato divenne sede dell'amministrazione finanziaria della Tuscia e di Spoleto Rainaldo aveva costruito una poderosa macchina per fare denari.
11.1163 un rescritto di Federico I Barbarossa conferma il possesso di terreni a Gropina degli Ubaldini
20.4.1164 muore Vittore IV a Lucca, che gli nega la sepoltura entro le mura. Rainaldo nomina papa Pasquale III. Federico Barbarossa, conscio di non poter contare sull'aiuto delle città, alleate solo di nome, nelle progettate spedizioni contro Venezia e Verona, reintegra i feudatari nelle antiche cariche, contraddicendo la paziente opera di Rainaldo. a Firenze vengono restaurati i privilegi e i possedimenti degli Alberti e dei Guidi. Le città vedevano subordinato all'interesse dei feudatari il loro sviluppo economico e, specialmente a Firenze, la reazione divenne violenta.
14.2.1165 Rainaldo rientra in patria e Cristiano vescovo di Magonza, diventato legato imperiale per la Tuscia, accompagna Pasquale III a Viterbo, mentre il partito di Alessandro III si rafforza.
6.1165 Cristiano rafforza il suo potere, specialmente in Firenze. Organizzza una spedizione in Campania e contro Massa Marittima.
1166 viene costruita la Torre degli Amidei, ghibellini, detta "Dei Leoni", in Por Santa Maria,1
21.7.1166 Peruzzo di Ugolino concede in enfiteusi ad Aiuto Baldovini tre pezzi di terra posti "ad Turrim"
14.8.1166 Romano, rettore e custode della chiesa di S. Donato "de Turri" concede a Peruzzo di Ugolino un appezzamento non lontano dalla chiesa
1167 il Consiglio Generale di Firenze è composto di 150 membri. Ogni console aveva a disposizione servi, consulenti e medici per le missioni fuori sede.
Normalmente, il consiglio si riuniva 4 volte l'anno, di domenica, salvo riunioni straordinarie per problemi contingenti. Non erano previste votazioni ma approvazioni della folla al grido fiat! fiat! oppure rumori e scalpiccio di piedi per la disapprovazione. Magister Boncompagno ha scritto una viva rappresentazione di queste adunanze, manipolate da oratori istrioni, che sapevano parlare in volgare alla gente, mentre i forbiti ecclesiastici e i dotti si astenevano dal prendervi parte.
22.7.1167 Forte di un esercito rinforzato da 1500 spaventosi mercenari del Brabante, Federico Barbarossa entra in Roma con devastazioni e incendi. Anche S.Pietro viene incendiato. Alessandro III fugge a Benevento, dai normanni.
1.8.1167 Pasquale III può celebrare la messa in una S.Pietro semidistrutta ed incoronare imperatore il Barbarossa, che vedeva il mondo intero giacere ai suoi piedi.
2.8.1167 Scoppia la peste fulminante fra le fila dei tedeschi. Il Barbarossa fugge a Nord seguito dalle truppe decimate e ammalate. La peste fra i tedeschi venne vista come un segno divino. Si costituisce a Pontida la Lega Lombarda, che si mette sotto la protezione di Alessandro III e Milano è già in via di ricostruzione. Riprendono le guerre fra Lucca e Pisa e tutta la Tuscia è in fermento.
3.1168 la Lega Lombarda ha riunito tutte le città del nord, fino a Bologna, meno Pavia, ancora fedele all'imperatore. Il Barbarossa attraversa rapidamente la Lombardia e si reca a Susa, dove entra con il suo decimato seguito. Gli abitanti di Susa chiudono le porte dietro di lui e lo fanno prigioniero. Riuscirà a scappare in Grancia travestito da stalliere. Alessandro III non riesce a convincere i fiorentini a fornirgli i soldati per una spedizione contro il Barbarossa, unitamente alla lega lombarda. Decide di indebolirli, spostando il vescovado di Fiesole a Figline Valdarno, sotto la proteione di Arezzo. Gli Ubaldini, signori del Valdarno, che non vedevano di buon occhio la crescita di potenza degli aretini, vengono da questi fatti prigionieri. I consoli fiorentini si recano ad Arezzo per chiederne la liberazione ma, invece di presentarsi alle autorità cittadine, dalla strada, per una fessura nel muro, parlano direttamente con Ranieri Ubertini e gli promettono una rapida liberazione. Gli aretini li soprendono e li cacciano con male parole. Al loro rientro a Firenze, i consoli adunano l'esercito, issano il vessillo cittadino sul carroccio e marciano verso Arezzo. I fiorentini assediano Arezzo ed ottengono la restituzione dei prigionieri. Sulla via del ritorno, radono al suolo Figline non risparmiando neppure le chiese.
28.9.1168 muore l'antipapa Pasquale III e il Barbarossa nomina Callisto III.
11.2.1169 i vallombrosani nominano il nuovo abate, che rifiuta di prestare giuramento all'imperatore, in nome di Dio, della Chiesa e di Alessandro III. I camaldolesi di Pisa riportarono la città all'ubbidienza verso Alessandro III e strinsero un alleanza con Guglielmo di Sicilia. Volterra uccisero il vescovo imperiale, ottenendo l'assoluzione di Alessandro III. Per ultima, anche Firenze sottoscrisse un accordo col papa, che intendeva riunire tutte le forze italiane in una lega antiimperiale. Nel frattempo, i conventi si erano notevolmente impoveriti, sia per gli scismi interni pro o anti-papa, sia per le odiose pretese dei signori di nomina imperiale. Continuano le lotte fra Pisa e Lucca, con il coinvolgimento di Genova e di Firenze.
4.7.1171 si estende la guerra fra Lucca e Pisa. Firenze intravede la possibilità di aumentare il suo potere e stringe un'alleanza quarantennale con Pisa, che cede importanti concessioni commerciali e la metà dei diritti di conio, che sola possedeva in Toscana, assieme a Lucca. I fiorentini ebbero un palazzo fuori città e due fondaci nei pressi del porto. Con l'aiuto di Firenze i pisani conquistarono la diga in pietra che conduceva ad una torre oltre le paludi. La diga si chiamava Via regis, da cui il nome di Viareggio, che dominava la via di mare e quella di terra verso Pisa.
1172 il tribunale di Firenze ha la sua sede in Orsanmichele.
20.1.1172 il legato imperiale Cristiano, con scarso esercito, si reca a Genova, dove ottiene denaro in cambio della promessa di liberare i prigionieri genovesi detenuti a Pisa. Cristiano, che conduceva una vita di sfarzo ed era circondato da donne, spendeva più dell'imperatore.
3.2.1172 Cristiano convoca a S.Genesio tutti i consoli toscani per obbligarli a rimettersi alle sue decisioni sulle liti e sulle sorti dei prigionieri. i pisani rifiutano, accusando Cristiano di avere preso denari dai genovesi, i quali si offrono di finanziare Cristiano per una guerra.
28.3.1172 dieta solenne sulla piazza del Campo di Siena. Cristiano proclama il bando contro Pisa, le toglie tutti i benefici, la sua moneta viene messa fuori corso, tutta l'eredità Matildina tolta, come pure la signoria su Corsica e Sardegna. Cristiano invita Genova a farle guerra sul mare.
5.5.1172 nel vescovado di Firenze viene firmato un patto segreto fra Pisa, Firenze e San Miniato. Il patto prevedeva che il prossimo scambio di prigionieri pisani sarebbe avvenuto nella rocca di San Miniato. Una volta liberi, avrebbero favorito la conquista della strategica rocca a favore di Pisa e di Firenze, anche corrompendo le guardie, che Cristiano non pagava da tempo.
23.5.1172 viene revocato il bando contro Pisa. Infatti, i genovesi non avevano fatto la guerra per mare e non avevano pagato il dovuto a Cristiano. Pisa aveva attivato canali diretto con Federico Barbarossa e fatto sconfessare l'operato di Cristiano.
1.6.1172 Cristiano riunisce i consoli di Genova, Lucca, Pisa e Firenze a S. Genesio per definire le condizioni di pace, ma subodora il patto firmato contro di lui e fa arrestare i consoli di Pisa e di Firenze, con tutto il loro seguito e li fa imprigionare a Lucca. Lucca pagò 1500 libbre e Genova 1000 libbre.
8.1172 scoppia la guerra. L'esercito pisano si attesta a Pontedera, per controllare i lucchesi, mentre quello fiorentino si dispone presso Castelfiorentino, a circa 30 Km. dai pisani. La coalizione di Cristiano (Lucca, Siena, Pistoia e i Guidi) si vedeva chiusa dai due eserciti e mosse verso San Miniato, che dopo tenace resistenza, capitolò il 16.8. Cristiano, sentendosi forte, fu molto generoso con i vinti, mentre i lucchesi volle incendiare la città. Cristiano volse il poderoso esercito verso Castelfiorentino. I fiorentini, resisi conto dell'inferiorità numerica, decisero di giocare d'astuzia e mandarono segretamente disposizioni ai pisani di saccheggiare il contado lucchese. Contemporaneamente, sparsero la voce fra i lucchesi che i pisani stavano puntando diritti su Lucca. I lucchesi, che costituivano il grosso dell'esercito, abbandonarono immediatamente il campo per dirigersi verso Lucca, ma vennero sorpresi da un'imboscata dei pisani e sbaragliati presso il Ponte Flesso sul Serchio. Cristiano, inferocito, decise di vendicarsi contro i pisani e mandò i Guidi a conquistare Pontedera, ma i pisani rimasti furono sufficienti a sgominare gli avversari. Visto fortemente indebolito l'esercito di Cristiano, i fiorentini lo assalirono con una sortita di sorpresa a Colle Val d'Elsa, sgominandono ignominiosamente, facendo molti prigionieri, che furono riscattati a caro prezzo. Cristiano si ritirò dopo essere stato sconfitto in altre scaramucce, da lui provocate per ritorsione contro gli alleati di Pisa e di Firenze. Firenze approfittò delle fortunate circostanze per distruggere altri castelli nel contado.
1173 In una battaglia campale, Siena, Pistoia, Lucca e i Guidi sconfiggono la coalizione fra Pisa, Firenze, il conte Ildebrandino e il conte dell'Arghendesca, ma la cosa non ebbe grandi esiti. Firenze conquista un colle presso Castelfiorentino, compra parte del castello di Petriolo in Val di Pesa, conquista un colle vicino al castello di Martignano. Di fronte alle continue conquiste dei fiorentini, i senesi cominciarono a redigere un "Memoriale delle offese", dove annotavano tutte le ingiurie e i danni sofferti a causa dei fiorentini. Il contenuto del memoriale serviva da alibi per non far pagare le tasse dovute dai conventi e dagli ospedali alla casa madre di Passignano.
13.2.1173 Cristiano toglie il bando a Viterbo e dimostra di voler diminuire il numero dei suoi nemici in Italia. Firenze pensa di approfittare della favorevole occasione. I consoli fiorentini Bernardo Adimari e Spinello Spinelli stipularono un accordo di protezione con il conte imperiale Macario, che si trovava pericolosamente isolato nella rocca sovrastante la distrutta S.Miniato. Per dimostrare ai pisani che non li stavano tradendo, mediarono anche un accordo simile fra Pisa e Macario. Per giustificare il loro mutato atteggiamento, i fiorentini assicurarono che il loro odio era rivolto contro il precedente margravio e non contro l'imperatore. Rimasero le coalizioni precedenti, ma Pisa e Firenze riuscirono così a dimostrare all'imperatore di essere indifferenti alle pretese del papa, anzi, Firenze volle dimostrare di prendere le distanze da una chiesa bellicosa e politicante. Al suo interno stava nascendo una forte diffidenza verso la chiesa e fiorivano le sette.
15.4.1173 Alessandro III scaglia l'interdetto contro Firenze, dove le chiese vengono chiuse. Forse fu interdetta anche Pisa, benchè non se ne abbiano prove. Contemporaneamente, il papa concede privilegi a Lucca e Genova, che continuava a guerreggiare contro Pisa in Sardegna in Provenza e lungo tutta la costa.
1173 nuova cerchia di mura. Firenze attendeva la vendetta dell'imperatore, quindi doveva cercare una riconciliazione diplomatica, ma anche una preparazione ad un eventuale assedio. La popolazione stava rapidamente aumentando, raggiungendo le 30.000 unità, a causa della immigrazione di servi della gleba, che cercavano un riscatto alla loro vita di dipendenza e di monotonia. Molti documenti riportano citazioni in giudizio di nobili del contado e di fiorentini proprietari di terre, che chiedono il ritorno dei servi fuggiti. La giustizia fiorentina nega il ritorno ai servi fuggiti dai nobili, mentre lo concede ai fiorentini possessori di terre. La nuova cerchia di mura parte dal Castello d'Altafronte, fino a via dei Benci (dove c'era la porta dei Buoi, perché sul greto si svolgeva il mercato del bestiame), piazza Mentana (sotto c'era il porto delle Travi o porticciola d'Arno), via dei Benci, incrocio con borgo Albizi (porta S.Piero), piega ad occidente per via S.Egidio (postierla Albertinelli, all'incrocio fra via dell' Oriuolo e borgo Pinti), porta della Balla (in borgo di Balla, cosŤ detto per la presenza di molti tiratoi dell' Arte della Lana), via dei Pucci, via Gori fino alla porta corrispondente, all'inizio di Borgo S.Lorenzo, canto dei Nelli, gira poi verso sud per piazza Madonna Aldobrandini (qui la postierla a Mugnone o di Campo Corbolini, poi di Faenza), via del Giglio (postierla del Baschiera, all'incrocio con l'attuale via Panzani), via della Croce al Trebbio (postierla del Trebbio (postierla del Trebbio, verso il prato di S.Maria Novella), via del Moro (porta S.Paolo davanti a via della Spada), fino al fiume. Il Mugnone, che sboccava ad occidente dell' attuale ponte a S.Trinita, fu deviato nella zona ora occupata da piazza Ognissanti, sempre come fossato protettivo delle mura. Il percorso del Mugnone era il seguente: via P.Capponi, piazza SS. Annunziata, via Martelli, via del Castellaccio, via dei Servi, via dei Pucci fino a via Valfonda, poi verso l'Arno. La traccia dei successivi spostamenti del Mugnone Š costituita dalla depressione dove in seguito si Š formata piazza SS. Annunziata. Per sopperire alle spese furono messe imposte gravosissime, tanto che S.Donato in Polvero, 10 anni dopo, ottennero l'esenzione futura da simili gravezze straordinarie.
7.7.1174 i senesi assediano Asciano. Agli assediati giungono provvidenziali i soccorsi da Firenze e i senesi vengono sbaragliati
1174 I conti di Asciano, che si erano visto sottrarre il proprio castello dai senesi, giurano sottomissione a Firenze, che occupa Asciano e vi costruisce un presidio.
16.8.1175 I senesi catturano il conte Ildebrandino, alleato di Pisa e di Firenze. Federico barbarossa convoca tutti gli interessati e stabilisce una pace fra Pisa, Genova, Firenze e Lucca. per i fiorentini firmarono il console Filocario e i legati Pazzo dal Borgo e Donato dè Pazzi.
1175 Federico Barbarossa scende in Italia, distrugge Susa e soggiorna a Pavia.
29.5.1176 Battaglia di Legnano sull'Olona. I mercanti e gli artigiani di Milano, a piedi, sconfiggono i cavalieri corazzati di Federico Barbarossa. I fiorentini, incoraggiati, occupano il castello dei Firidolfi, Brolio, Monteluco e Lucignano.
22.3.1176 Viene stipulato in Orsanmichele il trattato di pace fra Firenze e Siena. Poggibonsi giura fedeltà sia a Siena che a Firenze, che si spartiscono in due la città, dove era prosperata l'industria della tessitura e della tintura dei panni. In cambio della restituzione dei prigionieri, Firenze ottiene che a Siena venga usata moneta pisana (Firenze incassava metà dei diritti di conio), di imporre dazi alle porte di Siena, di recuperare le merci depredate e custodite all'interno di Siena e di catturare i responsabili. Molto merito delle condizioni ottenute va al fiorentino Bellincione Berti.
5.1177 Alessandro III e Federico Barbarossa si incontrano a Venezia e stipulano la pace, che verrà annunziata solennemente il 15.8
1177 Giovanni, abate della Badia di S.Andrea di Candeli, presso Bagno a Ripoli, per festeggiare la pace di Venezia, decora un arco di marmo con due bassorilievi, conservati al Bargello. Il primo raffigura Cristo con la navicella della Chiesa, che si era salvata appunto allora dalle procelle. Reca l'iscrizione: "(Tempore, quo fuerit) Veneti(s) pax reddita terri - Hoc opus abbatis lector cognosce Johannis". L'altro raffigura gli Aspostoli Pietro e Andrea, patrono del con- vento, con la scritta: "Anno M-C-LXXVII / Indictione X"1177 Arriguccio "marmorajo" scolpisce un arcangelo per la cuspide del convento di Passignano, con un drago ai piedi.
1177 Firenze e Siena comprano con 4000 libbre i diritti imperiali sui loro territori. Viene così a cadere anche il diritto di Guido Guerra su Poggibonsi e Marturi. Gran parte del merito del buon esito delle trattative va a Bellincione Berti, che fece sposare la figlia Gualdrada, bellissima, con Guido Guerra. La guerra aveva visto unita Firenze. Ora che si prospettava un periodo di tranquillità verso l'esterno, scoppiano i conflitti interni ed esplodono le lotte fra famiglie nobili, inurbate, proprietarie di torri vicine, riunite in consorterie o società di torri. Quando si trattò di iniziare le procedure per l'elezione dei consoli del 1178, gli Uberti si opposero alla consorteria formata dai Giandonati, Fifanti, Abbati, Iudi, Cavalcanti, Tornaquinci ed altri. Il popolo, esasperato dalle continue carestie, si divise, Scoppiarono vari incendi dolosi e si scatenò la guerra civile. I quartieri controllati dai nemici degli Uberti furono devastati dalle fiamme. La maggior parte della gente rimase senza tetto. Per ritorsione venne scagliata pece infuocata dentro le case degli Uberti, che si estendevano dall'attuale piazza della Signoria a piazza dei Giudici.
12.8.1178 Primo documento attestante S.Maria a Peretola
11.1178 una piena distrugge il ponte romano e la statua equestre, forse di Marte. Viene costruito un ponte provvisorio in legno. Per timore di un assalto armato degli Uberti, gli operai lavorano armati. Divampa feroce la guerra civile, tanto che molti giungono a progettare di abbandonare Firenze e di riedificarla da un'altra parte.
1180 per il restauro e la conservazione della chiesa viene istituita l'Opera di S.Miniato, con a capo un Operaio.
1180 termina la guerra civile a Firenze. Gli Uberti devono vendere una parte del loro castello di Altafronte (dove è ora il Palazzo dei Giudici) ai Giandonati. Appena terminata la guerra civile, Firenze conquista il castello di Grossenano, vicino a Siena e stabilisce alleanza con Colle Val d'Elsa con reciproco giuramento di aiuto. Firenze finanzia la ricostruzione delle fortificazioni e i consoli fiorentini mescolano il loro sangue con la calcina.
16.6.1181 Consci della loro potenza e timorose di una calata dell'imperatore, Pisa, Lucca e Firenze stipulano una pace e un accordo doganale.
31.8.1181 Muore Alessandro III e viene eletto Ubalto Allucingoli di Lucca, col nome di Lucio III.
4.3.1182 Gli Alberti iniziano a costruire una vera propria città, Semifonte, nel territorio fiorentino, su un colle a 7 Km. da Certaldo. I fiorentini la radono al suolo durante la costruzione.
1182 Empoli si sottomette a Firenze. Il documento viene firmato "Nos de Impoli et ejus curte, qui sumus de comitatu Flor. et episcopatu, seu de pleberio de Impoli" giuriamo di proteggere i Fiorentini "in tota nostra fortia". I cittadini delle "pievanie" dimostravano di essere amministrativamente indipendenti e di poter assumere impegni in nome della collettività. Firenze conquista anche il castello dei Firidolfi. Nonostante le carestie che si succedevano dal 1174 e che costringeva il popolo a mangiare l'erba, Firenze prosegue l'opera di indebolimento dei nobili d el contado, alleati dell'imperatore.
1182 nasce S.Francesco
21.7.1184 Nel convento di S.Pietro di Pozzevoli nel lucchese, Lucca e Pisa concludono un trattato di alleanza militare, rivolto contro gli Alberti.
28.10.1184 Firenze conquista il castello di Mangona, sull'Appennino pratese e prende prigioniero il conte Alberto Alberti. Gli Alberti devono giurare completa soggezione a Firenze, dando in pegno tutti i beni fra l'Arno e l'Elsa, compreso il castello di Capraia.
11.1184 Nuova distruzione di Semifonte, che Alberti avevano tentato di ricostruire.
31.7.1185 Federico Barbarossa si presenta a Firenze, circondato dai nobili del contado, con a capo gli Ubaldini, i Firidolfi, Bernardo vescovo di Firenze. Lo accompagnano anche insigni giuristi, fra i quali il ferrarese Aldagerius o Alighieri, cugino di Alagherius e di Preterittius, figli di Cacciaguida. Firenze non riconosceva più nè l'imperatore nè il papa. Il Barbarossa dichiara che l'autorità di Firenze non può oltrepassare le sue mura. Il contado viene restituito ai nobili, che possono imporre dazi di transito e balzelli. Tutti i conventi vengono reintegrati nei loro possessi ed esenzioni, dichiarando nulli i patti contratti con Firenze.
30.5.1186 Federico Barbarossa parte per la Germania e lascia il figlio Enrico VI alla guida dell'esercito, che sconfigge Siena e le impone gravose condizioni, che furono revocate dopo soli 4 mesi.
6.1187 Anche i fiorentini ottengono un miglioramento delle condizioni imperiali, allargando la giurisdizione per un breve tratto fuori le mura.
5.7.1187 i crociati vengono sconfitti sul lago di Genezareth in Palestina e Saladino si impadronisce di Gerusalemme.
19.8.1187 gli Alberti hanno cominciato a ricostruire Semifonte, sul poggio sopra Certaldo.
25.10.1187 viene fatto papa Gregorio VIII, che ha in animo di bandire la III crociata, ma vive solo 8 settimane e viene eletto papa il vallombrosano Clemente III.
2.2.1188 i fiorentini allestiscono un potente esercito per la III crociata.
9.1188 Federico I Barbarossa si incontra a Verona con Papa Lucio III
4.11.1188 Federico I Barbarossa da Verona emana un privilegio a favore di S.Donato in Polverosa.
1189 Orsanmichele è divenuta insufficiente per l'amministrazione della giustizia. Viene quindi istituita un'altra corte in S.Martino del vescovo. Ai giudizi pronunziati con cerimonia solenne sotto il portico del battistero o di S.Reparata, personalmente da matilde o dal legato imperiale, si era sostituita la composizione delle liti fra vicini, in maniera meno dispendiosa e più rapida, basandosi sugli usi e costumi locali. Nei tribunali di Orsanmichele e di S.Martino del Vescovo la giustizia veniva amministrata dai "consules justitiae", in numero di 2 o 3, eletti ogni mese (poi ogni 2). Un nunzio, contraddistinto da un copricapo di tipo vescovile, intimava alla controparte di presentarsi dopo 2 o 4 o 6 settimane. Se non si presentava, veniva dichiarato contumace e condannato al quadruplo della pena richiesta dalla controparte. I condannati alla detenzione veniva rinchiusi nelle burella. I condannati a morte venivano incatenati e calati in un pozzo prosciugato, dove rimanevano fino all'esecuzione della condanna per impiccagione. Non pochi fuggivano alla vigilia dell'esecuzione, corrompendo le guardie. La giustizia veniva amministrata applicando le norme contenute nello statuto cittadino, che doveva essere semplice e scritto in modo chiaro e comprensibile anche dal volgo. Il Magister Boncompagnus scrive "Lo statuto è un'arbitraria norma del mondo, la quale procede dalla consuetudine volgare degli uomini. Giacchè ogni città nel territorio d'Italia si dà i suoi statuti o le sue costituzioni, con cui il podestà o i consoli esercitino il loro ufficio e puniscono i trasgressori, anche se qualche altra legge sembra contraddirvi, per ciò che questi rettori hanno giurato di osservare integralmente quegli statuti e quelle costituzioni".
11.1189 muore Guglielmo II di Sicilia. Enrico VI, che ha sposato Costanza, zia di Guglielmo, si proclama nuovo re di Sicilia. Gli si contrappone Tancredi.
9.12.1189 I figli di Cacciaguida vengono condannati ad abbattere un fico che ha danneggiato la chiesa di S.Martino al Vescovo. Era infatti usanza comune piantare un fico davanti alla propria abitazione
6.1190 Federico Barbarossa annega nel fiume Salef durante la III crociata.
26.2.1191 Enrico VI conferma ai monaci di S.Ellero (Vallombrosa) la proprietà di terreni presso S.Pietro a Gropina
14.4.1191 viene eletto PAPA CELESTINO III (1191 - 1198)
Celestino Giacinto Bobone, della famiglia degli Orsini, 85enne, eletto in fretta per l'approssimarsi di Arrigo VI, marito di Costanza e padre di Federico II, che poi incoronò imperatore. Favori' l'ingresso dei nobili (illustri accattoni che vivevano a spese del papa) nel senato di Roma, fino ad allora essenzialmente plebeo, che si trasformò in apparato civile di stampo clericale, utilizzato prevalentemente per il censo e per l'esazione delle imposte, tanto che non fu difficile il colpo di mano del successore, Innocenzo III, farsi prestare giuramento dal Senato e togliere al popolo questo strumento di autogoverno. Celestino III scomunicò Filippo, fratello di Arrigo VI, che si era impossessato dei territori di Matilde di Canossa e che effettuava diverse scorrerie nel Lazio, con l'intento di unificare l'impero scavalcando lo Stato della Chiesa. Arrigo VI offri' al papa le prebende di tutte le chiese arci vescovili dell'impero e l'investitura a imperatore mediante un globo d'oro, a significare che l'impero era un feudo conferito dal papa. Mentre il papa non sapeva se accettare, venne legittimata la falsa donazione di Costantino e furono rispolverati i principi della Mater Ecclesia. La proposta fu respinta. Arrigo VI mori' poco dopo a 32 anni, seguito da Celestino III 4 mesi dopo.
15.4.1191 Celestino III incorona in S.Pietro Enrico VI
4.1191 Giunge in Palestina Filippo Augusto re di Francia e Riccardo Cuor di Leone.
5.1191 Enrico VI saccheggia il contado napoletano, mentre la flotta pisana blocca il porto, fino a quando l'ammiraglio siciliano Margarito scaccia la flotta pisana.
25.5.1191 Enrico VI concede il territorio di S.Pietro a Gropina a Guido Guerra. L'abbazia di Nonantola perde il privilegio.
3.6.1191 Bolla di Celestino III, dalla quale si evince che S.Lorenzo è ancora sede Vescovile.
1191 dopo 2 anni di assedio, i crociati, con alla testa i fiorentini, occupano Akkon e Joppe. La crociata, che costò 500.000 uomini, non riuscì a strappare Gerusalemme dalle mani del Saladino. Enrico VI di Svevia di proclama anche re di Sicilia.
24.8.1191 Enrico VI, colpito dalle febbri, deve togliere l'assedio a Napoli. Viene portato a Montecassino. Dove apprende che la moglie Costanza era stata fatta prigioniera dai salernitani, che avevano creduto morto Enrico VI, che invece rientra in Germania, lasciando la moglie in prigione per 10 mesi.
1192 l'esercito imperiale, diretto verso le Puglie, si riunisce a Firenze, che preferisce mostrarsi benevolente con l'imperatore, a causa delle forti sanzioni subite.
1192 Pistoia si è molto ingrandita e munita di una cerchia di mura. Anche Semifonte, sotto la protezione imperiale, è stata ricostruita e popolata con gli abitanti di 21 parrocchie vicine, i Firidolfi vi avevano costruito le loro case, il convento di Passignano aveva costruito un convento e un ospedale. Divenne un florido mercato, specializzato nel commercio dello zafferano (croco) da quelle parti coltivato.
9.12.1192 In un documento appaiono per la prima volta i Consoli e i Mercanti di Callemala, ossia la stradina che dal mercato vecchio portava a quello nuovo e dove si concentravano i mercanti di panni.
1193 viene eletto Podestà di Firenze Gherardo Caponsacchi, di origine fiesolana. La signoria, che aveva sempre rappresentato la consorteria dominante, si era allargata agli industriali, che erano suddivisi in 7 categorie. I mercanti eleggevano due consoli, mentre ogni industria eleggeva un proprio rettore. Nessun accordo poteva essere stipulato in nome di Firenze senza l'accordo dei rettori, che avevano anche l'esclusiva di dettare lo statuto che regolava le elezioni amministrative.
1193 Arrigo da Settimello, primo poeta fiorentino, compone una lunghissima elegia "De diversitate fortunae et philosophiae consolatione"
1193 L'Operaio di S.Giovanni, Arduino, da grande impulso alla decorazione interna del Battistero, abbatte il portico verso l'arcivescovado e ne chiude la porta, aprendo le altre tre. Inizia il rivestimento delle pareti interne. L'altare fu sistemato in corrispondenza della porta che era stata chiusa e il fonde battesimale, ottagonale, fu rivestito di una balaustra di marmo decorato a rosette di marmo bianco e nero, simili a quelle della balaustra del coro di S.Miniato. Anche l'altare era ornato con il medesimo motivo e da colonnine, che furono rinvenuto nel 1905 dall'architetto Castellucci, che stava riparando il tetto, scoprendo che erano state utilizzate come sostegni.
17.6.1193 i masnadieri (servi soldati) di Castellina in Chianti giurano fedeltà a Firenze, ottenendo il dominio sul castello e sul territorio. Così pure fecero i masnadieri ed i cavalieri di Figline Valdarno. Tuttavia esistevano ancora i servi della gleba e, anche fra i masnadieri, vi era una precisa distinzione in caso di censo, che serviva principalmente a definirne il valore in caso di uccisione. Le comunità, comunque, avevano raggiunto una certa organizzazione ed un certo potere, che ci fosse o no un signore del luogo. Si hanno esempi di proprietà comune di terreni in S.Frediano, Bagno a Ripoli, Cintoia ecc., assegnati alle comunità che vivevano nel quartiere. Esempi di proprietà comune si ha anche nei 2 secoli precedenti.
5.1194 morto il rivale Tancredi, Enrico VI porta il suo esercito per insediarsi re di Sicilia. Con una secca pergamena di cm. 10x12, Enrico VI ordina a Firenze di difendere Pisa, mentre la flotta pisana è impegnata in Sicilia.
20.11.1194 Enrico Vi entra festante a Palermo.
20.5.1195 Enrico Vi nomina il fratello Filippo margravio della Tuscia. Impone tasse gravosissime, anche sui beni ecclesiastici e riceverà la scomunica papale. Crebbe l'odio verso i tedeschi. Anche i trovatori francesi nei loro canti invitavano alla rivolta contro quel re avido e cruento.
2.4.1196 Iacopo vende a Chiaro, priore di S.Maria Maggiore, un pezzo di terra posta "in Polverosa"
1196 Filippo, rientrato in Germania, si dimette da margravio della Tuscia, carica che si estingue. Firenze distrugge qualche chiesa costruita davanti alle mura di Semifonte e viene interdetta da Celestino III. La cosa non fa impressione e verrà revocata poco dopo.
1196 Scoppiano disordini in Toscana: Siena tenta di riappropriarsi dei beni di Passignano, Volterra si rivolta contro il proprio vescovo, i nobili del Mugello saccheggiarono e distrussero il convento camaldolese delle monache di Luco
1.3.1197 compare nella storia di Firenze il primo Buonarrota Fu uno dei protagonisti di una guerra civile fra clero e popolo, con barricate iontorno a S.Maria Novella, per impedire l'arrivo di un nuovo Rettore, nominato dal capitolo del Duomo, ritenuto indegno, mentre i consoli ne avevano eletto un altro. La stessa cosa avvenne per la chiesa di S.Martino. Il papa ne approfittò per inviare a Firenze il cardinale Pandolfo, lucchese, che si insediò a Firenze col segreto proposito di organizzare una lega antìimperiale.
27.9.1197 in Sicilia muore Enrico VI, lasciando solo un figlio di 3 anni, Federico. Il potere imperiale si indebolisce ulteriormente. In Germania scoppia la guerra civile fra la maggioranza del partito Hochenstaufen, favorevole a Filippo, fratello di Enrico VI, incoronato a Magonza dal vescovo e il partito guelfo, favorevole a Ottone di Brunswick, favorito da Innocenzo III che ambisce alla conquista dell'eredità matildina. Firenze si sostituisce all'imperatore nell'incamerare il "foderum" tassa annua di 26 denari per ogni focolare. Pandolfo organizza immediatamente una dieta a San Genesio e costituisce la Lega Tuscia, fra Firenze, Lucca, Siena, S. Miniato, Volterra. La Lega si obbligava a non concludere alcun trattato con l'Imperatore e si impegnava a riconsegnare alla Chiesa tutti i domini usurpati dall'imperatore. Doveva convincere anche Pisa, Poggibonsi e Pistoia a partecipare. I nobili del contado si resero conto della loro debolezza, quando erano privi della protezione imperiale, e dovettero aderire alla lega. Da parte loro, i cittadini rinunciarono a qualsiasi vendetta. A Firenze prestarono giuramento tutti i cittadini dai 18 ai 60 anni, suddivisi per sestieri. Firenze riacquista la piena giurisdizione su tutti i suoi domini. Tutte le città si affrettarono ad appropriarsi dei castelli del contado. Solo Pisa, e in particolar modo il suo podestà Tedicio di Castagneto della Gherardesca, era riluttante a partecipare alla lega, perchè aveva già ricevuto tutti i domini dall'imperatore, nonchè la promessa di territori in Sicilia.
1197 Enrico VI, a caccia nei dintorni di Messina, sventa un complotto contro di lui: fa accecare i siciliani prigionieri in Germania, fa segare a pezzi o bruciare con la pece bollente i siciliani cospiratori. Assedia il castello di uno di loro e gli fa inchiodare sulla testa una corona rovente. A questo supplizio fa assistere anche la moglie Costanza, sospettata di simpatie per i congiurati.
8.1.1198 viene eletto papa Innocento III, 38enne preparato, energico e risoluto. Ristabilì subito il suo potere in Roma, esautorando il senato dei nobili. Privo di scrupoli, vagheggiò un'Italia libera dal dominio straniero, ma sotto il papa dalle Alpi alla Sicilia. In realtà, non possedeva una vasta veduta da statista, ma un meschino tornaconto. Per prima cosa rifiutò di ratificare lo statuto della Lega, motivando che non poteva stipulare un accordo con la tuscia, che gli apparteneva. Poteva riconoscere la lega solo come braccio ubbidiente dei suoi voleri. Innocenzo III dissuase Pisa dal partecipare alla lega, preferendo vederne i membri in stato di conflitto.
10.4.1198 Figline giura obbedienza a Firenze.
11.5.1198 Certaldo si impegna a consegnare a Firenze, a richiesta, tutte le torri e le fortezze.
30.10.1198 Firenze riesce a mettere a capo della lega il loro console Acerbo. Innocenzo III accetta di riconoscere la Lega, atteggiandosi a suo protettore.
1200 nel contado fiorentino si ha notizia di 205 castelli
5.1200 Siena assalta Montalcino, per lei una spina del fianco come Semifonte per Firenze. Non riesce ad espugnarla.
12.2.1200 Firenze, che aveva già tentato, senza riuscirvi, di assaltare Semifonte, approfittando della difficile situazione economica dell'Alberti, ne acquista da lui i diritti su Selinunte per 400 libbre. Cedette inoltre metà delle tasse sui suoi domini ed esentò i fiorentini dal pagamento dei dazi di transito.
23.11.1200 i Fiorentini riescono a fare prigioniero un nobile di Semifonte. Gli altri nobili del luogo, timorosi per la loro sorte, si recano in Orsanmichele per giurare obbedienza a Firenze.
29.3.1201 Siena e Firenze, a Fonteruoli, stringono un patto di alleanza militare. Si sono rese conto, infatti, che solo unendosi possono conquistare, rispettivamente, Montalcino e Selinunte.
6.8.1201 S. Maria di Nucole (Novoli) viene distrutta da una inondazione.
27.9.1201 Montalcino capitola, dopo 16 mesi di assedio, a cui hanno partecipato anche truppe fiorentine.
1. 1202 Firenze tenta un assalto di sorpresa a Semifonte, che, difesa da 5.000 soldati, respinge l'assalto alle sue mura. I soldati fiorentini si ritirano, ottenendo l'esenzione dalle tasse per 90 anni, per ricompensa.
20.2.1202 in un documento appaiono per la prima volta i Consoli dei Cambiatori, che si erano staccati da Calimala.
3.4.1202 Dopo un breve assedio Semifonte, prostrata dalla carestia e senza aiuti esterni, capitola. Firenze concede 4.000 piastre contro l'obbligo dei Semifontesi di distruggere completamente la città e di ricostruirla nella pianura. I semifontesi preferirono emigrare. Firenze aveva conquistato il dominio su tutto il suo territorio, ma le sue casse risultano disastrate.
24.10.1202 Firenze stringe alleanza con Motepulciano
1.1203 Arezzo stringe alleanza con Montepulciano, preferendo Firenze a Siena.
1203 inizia la costruzione del primo palazzo comunale. Fu il primo palazzo pubblico laico edificato a Firenze, probabilmente presso piazza della Signoria, a quell'epoca un dedalo di viuzze. Un piccolo spazio antistante era chiamato Placza communis. Precedentemente i consoli si erano riuniti in case private, in Orsanmichele o in S.Martino al Vescovo. Inizia anche la ritenuta di un regolare Archivio, dove vengono raccolte anche le trascrizioni di documenti più antichi, quando servivano per la delimitazioni dei confini e l'accertamento delle proprietà comunali.
4.6.1203 un arbitrato, affidato al vescovo di Poggibonsi, obbliga Siena a restituire a Firenze i territori sottratti fino dal 1176.
1204 Firenze conclude un accordo commerciale con Faenza
1204 Ranieri, vescovo di Fiesole, aveva contratto molti debiti con i fiorentini, che hanno buon gioco a imporgli di designare Fienze come sua residenza ufficiale. La cosa non piace a Innocenzo III, che minaccia contro Firenze e, di conseguenza, il divieto delle altre città doi commerciare con i fiorentini.
1204 Per controllare Capraia, degli Alberti, i fiorentini edificano Montelupo e la popolano forzosamente con abitanti delle parrocchie vicine.
15.4.1204 i consoli di Firenze, riuniti in Orsanmichele, decidono di mandare dal Papa il banchiere Tiniosus Lamberti, che ottiene la ratifica dell'accordo militare con Siena, ma deve rimandare Ranieri a Fiesole.
29.10.1204 Capraia capitola ai fiorentini.
1205 Giovanni da Velletri diventa vescovo di Firenze. Insediato da poco, assiste all'arrivo della reliquia del braccio dell'apostolo Filippo, che era appartenuta all'imperatore Manuele, giunta a Firenze grazie alla circostanza che fiorentini erano il patriarca di Gerusalemme e il decano di Joppe. Fu traslata in S.Iacopo in Campo Corbolini. Avvennero molte guarigioni e conversione di eretici. Fu aggiunta allo statuto di Firenze la persecuzione degli eretici, fino ad allora tollerati.
1206 viene istituito l'ufficio per la manutenzione del ponte sull'Arno.
1207 la lega toscana, ormai docile strumento nelle mani di Firenze, non aiuta Siena nell'assedio a Montepulciano, che dura da due anni, per non aumentare la potenza di Siena. Anzi, Firenze arma un esercito e per la prima volta lo pone al comando di un comandante straniero, Gualfredotto de Grassello, al quale viene affidata la carica di Podestà. Si era infatti compreso, che non era produttivo affidare la carica di podestà a un nobile del contado, il quale aveva interessi diversi da quelli del Comune. Il nuovo podestà, guida il carroccio e l'esercito fiorentino, rinforzato da truppe di Arezzo, Perugia, Romagna e Lombardia nel Comitato senese e si accampa davanti al castello fortificato di Montalto della Berardenga.
1207 in S.Miniato viene terminato il pavimento a mosaico tassellato, come da iscrizione davanti alla cappella del crocifisso
20.6.1207 le mura di Montalto della Berardenga resistono alle pietre scagliate dalle catapulte. Le vedette fiorentine riposano all'ombra degli alberi disarmate. Gli assediati vedono giungere, da lontano e silenziosamente, i rinforzi di Siena, Orvieto, Lucca e Pistoia, forti di 3.000 cavalieri e soldati a piedi. Escono dalla fortezza e sorprendono le vedette appisolate. L'esercito fiorentino, benché colto di sorpresa, si riorganizza rapidamente e dopo una breve, ma furiosa battaglia, costringe i senesi alla fuga, mentre solo i 300 cavalieri orvietani si difesero con onore. Mentre il carroccio e una parte dell'esercito mantiene la posizione davanti al castello assediato, il resto insegue i senesi sbaragliandoli, facendo 1200 prigionieri e catturando il carroccio, le tende, le armature ecc. Il castello di Montalto viene conquistato e raso al suolo e l'esercito fiorentino può tornare trionfante a Firenze, carico di preda e di onori. Le donne senesi si recano al campo di battaglia per recuperare i morti, ma il caldo li ha resi irriconoscibili ed i cadaveri rimangono insepolti.
11.7.1207 giunge a Firenze il legato di Innocenzo III, nell'intento, fallito, di stabilire la pace con Siena Firenze, infatti, pone condizioni onerose, al fine di potenziare il proprio esercito e indebolire ulteriormente Siena. Da parte loro, i banchieri e i mercanti non vedono di buon occhio la prosecuzione delle battaglie, causa di turbamento degli affari.
23.3.1208 Siena conclude un accordo con il legato dell'imperatore svevo Filippo, mettendosi sotto la sua protezione ed impegnandosi a donare all'imperatore i territori restituiti dai fiorentini, in caso di accordo di pace.
18.6.1208 i fiorentini, furiosi per l'accordo di Siena con l'imperatore, rientrano in territorio senese conquistando vari castelli minori. Più difficoltosa diventa la conquista del castello di Rigomagno. I difensori gettano zolfo bollente sugli assalitori, che tentano di scalare le mura. Pioggia e grandine improvvise spengono lo zolfo e il castello può essere espugnato e i 200 difensori fatti prigionieri. Gran parte del comitato senese é in mani fiorentine.
21.6.1208 Filippo di Svevia, fratello di Enrico VI, viene assassinato a Bamberg, forse per ordine di Ottone IV di Brunswig, mentre erano in corso trattative, pilotate la Innocento III, per assegnare la corona imperiale a Filippo,
8.8.1208 Siena si sottomette alle condizioni di pace di Firenze. Tutti i cittadini di Siena e di Firenze giurano. Siena si obbliga a mantenere buone relazioni con le alleate di Firenze, Arezzo e Montepulciano. Concede l'indipendenza a Poggibonsi, che passa quindi sotto il dominio fiorentino. Consegna a Firenze il castello di Tornano. Vengono liberati tutti i prigionieri, compresi i senesi e gli orvietani rinchiusi nelle burella di Firenze.
1209 Frate Bernardo di Quintavalle e frate Egidio sono i primi francescani che arrivano a Firenze, precedendo S.Francesco. Vengono accolti da Guidalotto Guidalotti e dalla moglie.
5.1209 Giunge a Firenze il patriarca di Aquileia, col compito di precedere Ottone IV e di farsi restituire i beni imperiali conquistati illegalmente. Riesce in Lombardia e in Romagna, ma Firenze gli chiede di attendere l'arrivo dell'imperatore, al quale era stata inviata una ambasceria fiorentina. Il legato imperiale si mostra intransigente, lascia la città promettendo l'interdetto imperiale e comminando una multa di 10.000 marchi d'argento. I fiorentini si appellano al papa, sapendolo contrario ad un eccessivo rafforzamento dell'imperatore.
11.7.1209 Innocenzo III scrive a Ottone IV, chiedendogli di mitigare le sanzioni contro Firenze, rimproverando il legato imperiale di aver "teso troppo la corda dell'arco". Contemporaneamente, il papa conferma la sottomissione di Poggibonsi al vescovo di Firenze.
4.10.1209 In S.Pietro il guelfo Ottone di Brunswig viene nominato imperatore da Inncoenzo III, al quale ha giurato fedeltà e promesso la restituzione dell'eredità matildina. Era giunto a Roma evitando di passare per Firenze, che fu l'unica città a osare di rifiutare obbedienza all'imperatore. Fu punita con il bando imperiale, ma Innocenzo III scrisse a Ottone IV di ritirare il bando. Nel Novembre dello stesso anno Ottone IV entra a Firenze, con reciproco rispetto, nonostante il mancato giuramento e il bando imperiale.
1211 Guerra di Ottone IV in Puglia. Benché le azioni militari lo stiano favorendo, deve rientrare in Germania, perché Innocenzo III lo ha scomunicato e sta cercando di far eleggere imperatore Federico II di Svevia.
FEDERICO II DI SVEVIA fu personaggio di enorme statura, come riconobbe anche la chiesa, che di lui disapprovo' solo l'incredulita' nell'anima, essendo stato educato dalle dottrine di Averroe', per il quale il filosofo non conosce altra religione fuori della conoscenza di cio' che e'. Conosceva 9 lingue e ne scriveva 7. Era circondato dai migliori scienziati del tempo, anche ebrei e arabi, che porto' con se' alle crociate. Era particolarmente versato nell'astronomia, parente stretta dell'astrologia. Alla sua corte accorrevano musici, poeti, giocolieri e schermidori, con i quali si dimostrava molto generoso. Costrui' fortezze, castelli, torri sui ponti, parchi per la selvaggina. Aveva sguardo acuto e penetrante. Ebbe tre mogli, cinque figli legittimi piu' dieci naturali. Mantenne anche un harem con ballerine orientali. Era uno spirito libero, che non poteva assoggettarsi ai rigidi vincoli della chiesa e dei costumi dell'epoca. Il suo trattato sulla caccia e' il primo esempio di libera osservazione diretta della natura, svincolato dallo studio accurato dei testi dei maestri della chiesa. Gli manco' l'omogeneita' con il mondo che lo circondava, che per questo non riusci' a cambiare e a trascinarlo con le sue idee: era tedesco di origine, siciliano di nascita, orientale di educazione. La chiesa lo vide come nemico delle sue stesse fondamenta, i Comuni ostacolo al loro sviluppo. Le sue contraddizioni furono le leggi contro gli eretici, che permisero alla chiesa di organizzare l'inquisizione, partecipo' alle crociate di malavoglia, accordandosi in segreto con il sovrano avversario. Miscredente e laico, si confesso' e comunico' in punto di morte. Con lui moriva l'impero, nella sua concezione storica, ma rimanevano i principi di laicita' e di critica nei confronti della chiesa romana.
1215 MAESTRO BONCOMPAGNO scrive il Rota Veneris, epistolario per amanti, con un capitolo dedicato ai modelli di lettere che dovevano scrivere le monache ai loro amanti.
Magister Boncompagno: nato a Signa, spirito bizzarro e motteggiatore, grande erudito, divenne insegnante presso lo Studia di Bologna. Ci rimangono 17 opere, perlopiu' manuali di comportamento, che descrivono con vivacita' la societa' del tempo, sia fiorentina che di altri luogo, avendo viaggiato anche in germania ed in Oriente. Una sua invettiva contro i mercanti, che non scrivono in latino ornato, ma adoperano il volgare, ci dimostra come i mercanti fiorentini, facendo grande uso del volgare nelle loro lettere commerciali, lo arricchirono di tutti i vocaboli che servivano a descrivere le nuove situazioni e ne fecero una lingua completa.
1.1216 Mazzingo dé Mazzinghi, che aveva il castello a Campi, organizza una festa per la sua elevazione a cavaliere, con musica, giocolieri e giullari. I giullari venivano usati per fare burle, anche pesanti. A seguito di una di queste burle, scoppiò un furibondo alterco fra Buoldelmonte dei Buondelmonti e Oddo Arrighi dei Fifanti. Le rispettive consorterie decisero che, per fare pace, Buondelmonte avrebbe dovuto sposare la nipote, bruttina, di Oddo Arrighi dei Fifanti, figlia di Lambertuccio Amidei. Si interpose Gualdrada, moglie di Forese Donati, che fu poi nonna di Corso Donati, che voleva far sposare a Buondelmonte con la sua bella figlia. Tanto fece che l' 11 Febbraio, giorno fissato per il matrimonio, Buondelmonte non si presentò. Due mesi dopo, per Pasqua, mentre Buondelmonte, tutto vestito di bianco, passava il ponte vecchio per andare a sposarsi, fu assalito e ucciso dalla consorteria avversaria, guidata da Schiatta degli Uberti. Ne nacque una profonda divisione fra le consorterie, con conseguente divisione della popolazione: gli Uberti, gli Alberti, i Lamberti e i Fifanti erano fedeli agli Svevi, detti Ghibellini dal nome della citadina sveva di Weiblingen, da cui ebbero origine gli Hochenstaufen (anche Federico Barbarossa amava chiamarsi Weiblinger). I Buondelmonti erano Guelfi.
16.7.1216 A Perugia muore Innocenzo III. Fu abbandonato nudo nella bara, dopo essere stato spogliato di tutto dai suoi cortigiani. Vienne eletto Onorio III, che avrà come consigliere il futuro Gregorio IX, già grande amico di S.Francesco.
16.8.1216 un documento ci dimostra come la via dei Calzaiuoli fosse angusta. Il proprietario di una casa aveva costruito un piano sporgente che arrivava fino alla metà della strada. Al dirimpettaio fu negato il permesso di costruire un piano sporgente analogo.
1217 S.Francesco a Firenze
19.5.1218 Muore Ottone IV (n.1180 ) Re di Germania e imperatore, figlio del guelfo Enrico il Leone, duca di Baviera.
1218 inizia la costruzione del ponte alla Carraia, secondo dopo ponte Vecchio
1218 Guidalotto Guidalotti fonda lo Spedale di S.Maria di S.Gallo (dove é ora l'arco di trionfo) e lo affida ai 2 francescani. Le Clarisse fondano il convento di Monticelli, fuori porta S.Frediano, dove dal 1253 custodiscono il velo di S.Chiara e il saio di S.Francesco. Il convento divenne ben presto un comodo ricovero per le foglie e le vedove di nobili casati.
1219 S. Domenico fonda il suo convento in S.Pancrazio, che sposterà poco dopo a S.Paolo fuori le mura. La chiesa cerca di cacciarli. Il futuro Gregorio VIII cerca di insediarli in S.Piero Scheraggio, ma ottiene solo di metterli in S.Maria Novella, più decentrata.
5.11.1219 i crociati fiorentini conquistano Damietta in Egitto, sul Nilo.
1220 Federico II attraversa l'Italia, ma non passa per Firenze, a causa di una profezia che gli prediceva la morte in terra fiorentina (morirà a Fiorentino in Puglia). Conferma il privilegio su S.Pietro a Gropina a Guido Guerra e ai suoi figli
4.1221 Si incontrano a Firenze S.Francesco e il futuro papa Gregorio IX, che lo dissuade dall'andare in Francia, dicendogli che ha molti nemici nella chiesa italiana. Anche il vescovo di Firenze lo aveva trattato con arroganza.
1221 dagli atti di un processo apprendiamo che la gente di Batoni, sulla montagna pistoiese, ogni 3 anni doveva somministrare al vescovo, che si recava li' in un suo castello, tutto il necessario per fornire la tavola sua e del suo seguito. Ossia: carne di vitella, manzo, maiale, arrosto di maiale già pronto, pollame, focacce, spezie, ceri, legname, letti, foraggio ecc. Questa tassa si chiamava albergaria e doveva essere pagata in contanti, se il vescovo non faceva la visita al castello.
17.7.1222 Scoppia una guerra fra Pisa e Lucca. Accorrono i fiorentini, che sconfiggono i Pisani prima a Calcinaia e dopo aver depredato i loro vettovagliamenti a Bientina, li sconfiggono a Castel del Bosco. I fiorentini volevano erigere un monumento sulla costa pisana con l'iscrizione "Io, Firenze, sino a qui son giunta". Pisa si affrettò a mandare ambasciatori a Firenze, per riattivare i commerci. Pagò 63.000 libbre pisane di danni di guerra. Gli alleati di Pisa pagarono ion natura.
1223 Figline, sobillata dai senesi e dagli Ubertini, rifiuta obbedienza a Firenze, che, per rappresaglia, costruisce il castello delle Sieci e quello dell'Incisa.
1224 I francescani fondano una chiesa a Vienna e la dedicano alla S.Croce
1225 data iscritta sui mosaici del Battistero: Sancti Francisci frater ... Jacobus
1225 la Repubblica fiorentina chiama pittori greci ad affrescare S.Maria Novella. Cimabue apprese da loro.
21.3.1227 viene fatto papa Gregorio IX, che scrive subito a Federico II ricordandogli che fra 5 mesi scade il termine per la prossima crociata e scatena la guerra agli eretici. Si scatenarono subito i Domenicani contro gli albigesi e i patarini, che venivano definiti ipocriti perché conducevano una parca vita. Firenze, che aveva sempre tollerato tutti, si trovò coinvolta. I Domenicani imposero una tassa a tutte le chiese per finanziare la guerra agli eretici.
8.9.1227 Federico II, con 7.000 cavalieri, si imbarca a Brindisi per la Crociata.
10.9.1227 Federico II, ammalato, torna indietro con tutta la flotta.
29.9.1227 Gregorio IX non crede alla malattia di Federico II. Già lo odia perché, invece di ardere di sacro furore contro gli eretici e gli infedeli, apprezza le raffinatezze orientali. Lo vede di grande statura, tale da fargli ombra. Inoltre impedisce la realizzazione di una profezia, che prediceva liberazione del Santo Sepolcro durante il suo pontificato. Lo scomunica.
1228 Firenze muove guerra contro Pistoia. Guelfi e Ghibellini non c'entravano niente: ci si era ricordato che Pistoia aveva aiutato Semifonte. Vengono distrutte Montefiore, Carmignano, Lamporecchio e Lanciano. Pistoia viene assediata e accetta le condizioni di pace: dipendere totalmente da Firenze per la politica estera: stringere alleanze e dichiarare guerre. Dopo che fu firmato il trattato, giunse a Pistoia la notizia che Siena si era decisa a mandare rinforzi.
9.1229 Firenze muove guerra, che durerà a lungo, contro Siena. Durante questo conflitto, appare per la prima volta il fuoco greco, appreso dai Crociati: vasi di vetro pieni di petrolio, zolfo e micce.
15.6.1230 Alla sera, prima della pausa per la notte, i fiorentini arrivano fino a Porta Camollia, a cui Alberto di Mangona inchioda il suo scudo. Il vescovo di Siena convince i fiorentini a rinunciare all'assalto.
8.1230 Gregorio IX e Federico II fanno la pace.
23.10.1230 Nell'ospedale di S.Giovanni Battista, fra il battistero e S.Reparata, muore Magister Boncompagno.
1230 in S.Ambrogio prete Uguccione non pulisce bene il calice e il vino si trasforma in sangue. Il calice si trova nel tabernacolo fatto da Mino da Fiesole nel 1481, nella cappella a sinistra dell'altare maggiore.
1231 Per garantire ai commerci il necessario capitale, a Firenze viene proibito di fare prestiti a chi non abita nella città e di garantire per stranieri.
1231 Firenze si impegna in guerra contro Pisa, con alterne vicende.
2.10.1232 Federico II e Gregorio IX ordinano a Firenze di fare pace con le altre cità. Firenze detta le condizioni, che avrebbero rese impotenti Pisa e Siena. Firenze viene scomunicata.
1232 Firenze fa guerra contro Siena e ne devasta le campagne.
27.10.1232 Siena riconquista Montepulciano. A Firenze scoppiano incendi dolosi che distruggono dal mercato vecchio a via Martelli. Federico II condanna Firenze a risarcire Siena con 600.000 libbre senesi, ma ordina ai senesi di andare a prendersele.
1233 Un Monaldi, un Monetti, un Amidei, un Antella, un Sostegni, un Uguccioni e un Falconieri costituiscono l'associazione dei "sette Beati fiorentini", ispirati a rigidi principi di penitenza. Molto uniti da segreti vincoli, si costruirono un piccolo oratorio fuori le mura (dove é ora la SS.Annunziata), che divenne meta di pellegrinaggi.
Desiderosi di solitudine, si ritirarono sul monte Senario, dove andò a trovarli Piero da Verona, che, intuendo di poerne fare il suo braccio armato, impose loro la regola agostiniana, una veste nera e il nome di Servi di Maria, che disse, gli aveva suggerito una visione della Madonna.
Piero da verona impose la regola agostiniana anche ai frati dell'ospedale di S.Gallo. L'insegna di Piero da Verona nella sua lotta per la vera fede era una croce rossa: i frati portarono sempre una doppia croce rossa sulla veste.
1233 i frati agostiniani fondano un eremo dove adesso si trova S.Matteo in Arcetri
1233 viene ricostruito il campanile di S.Pietro a Gropina
1233 Firenze assedia Siena per 24 giorni. Catapulta asini morti dentro le mura, in segno di disprezzo, ma non riesce a espugnarla.
1234 Firenze devasta le campagne senesi da Asciano al Monte Amiata.
1234 Firenze impone tasse ai nobili del contado e conia proprie monete d'argento con l'effige di S.Giovanni, usurpando i diritti dell'imperatore.
25.6.1235 Firenze accetta le condizioni, favorevoli, del papa per fare pace con Siena, i podestà delle città in conflitto si baciarono sulla bocca. Con Pisa, Firenze fece una pace separata.
Firenze usci' rafforzata dalla pace, sia per le condizioni, sia per aver dimostrato di saper ben difendere gli interessi anche degli alleati più deboli.
Vennero revocate tutte le condanne, sia dell'imperatore che del papa. Federico II fece attraversare Firenze da un corteo di animali esotici e di elefanti, guidati da turchi col turbante.
Firenze seppe ben utilizzare il suo prestigio, ponendosi come arbitra nei contrasti fra le varie città ed imponendo le proprie condizioni (ad esempio fra S.Gimignano e Volterra, fra opposte fazioni in Pistoia, a Roma dove le truppe fiorentine rovesciarono il partito popolare e ridettero potere a Gregorio IX)
17.6.1236 Badia a Settimo viene tolta ai Vallombrosani e data ai monaci francesi di Citeaux (Cistercensi), che hanno anche la chiesa di S.Frediano (Citeaux = Cestello). I cistercensi, con gli Umiliati, svolgeranno un ruolo importante a favore dell'amministrazione guelfa di Firenze.
14.9.1228 festa dell'esaltazione della Croce. Bolla di Gregorio IX che prende sotto la sua protezione i frati minori della chiesa di S.Croce
1237 Diventa podestà Rubaconte di Mandello, che avvia la costruzione del ponte alle Grazie (Rubaconte) e fa lastricare le strade. Nonostante le lotte fra le opposte fazioni, i podestà potevano essere guelfi o ghibellini, bastava che fossero bravi e che si potessero cacciare all'occorrenza.
1237 Gli usurai fiorentini vengono perseguitati in Francia, ma vengono salvati dall'intervento di Gregorio IX.
10.1237 Federico II sconfigge la Lega Lombarda a Cortenuova.
4.1238 Dopo l'impresa di Federico II, si tenta di modificare lo statuto di Firenze, al fine di dare maggiore potere ai ghibellini e di trovare un accordo con l'imperatore.
Poiché le cariche erano sempre state divise equamente, scoppiano tumulti e molte case furono distrutte dalle fiamme. Inviati di Bologna portarono ad una tregua fra le parti. Federico II, che aveva il papa come nemico e non ne voleva avere altri, mandò il Legato imperiale a Fiernze, portando un trattato che concedeva piena giurisdizione su tutto il territorio e il diritto di conio. Si riservava solo la nomina del podestà. Firenze accettò, ma lo scontento dei Guelfi aumentò.
8.1238 Federico II inizia l'assedio di Brescia, con un potentissimo esercito, cui partecipa anche l'esecito fiorentino, con Guelfi e Ghibellini uniti.
12.1238 il poderoso esercito imperiale non riesce ad espugnare Brescia e si ritira. Quando i cavalieri fiorentini tornano a Fienze, scoppiano feroci tumulti anti-imperiali.
I guelfi Giandonati conquistano la torre dei Fifanti in Por Santa Maria, i guelfi Donati si scagliarono contro i Tedaldini, gli Uberti contro gli Uguccioni e i Borghesi contro i Pazzi.
Orsanmichele venne demolita per snidare nemici rifugiaticisi
1239 Gregorio IX scomunica Federico II, che non accettava i roghi papali degli eretici. Tutti i giuramenti fatti all'imperatore vengono annullati. La scomunica papale arriva a Firenze mentre i Ghibellini stanno prevalendo e i Guelfi sono costretti a rifugiarsi a Gangalandi e a Castagnolo. Ma i ghibellini li inseguirono e li sconfissero a Lastra a Signa. Si sposano due figli delle famiglie avverse per una pace che durerà 3 anni.
1239 il vescovo fiorentino Ardingo concede ai frati Umiliati di Alessandria, lavoratori di pannilana, il malandato convento di S.Donato in Polverosa. Non chiedevano l'elemosina, ma la facevano, con i proventi del loro lavoro. Si trattava di una setta ex-eretica, vicina a quella dei Poveri di Lione, dai rigidi principi ortodossi, dove convivevano frati e suore.
22.2.1240 Federico II con la sua flotta approda a Roma, che si appresta a conquistare. Gregorio IX, sapendo che i romani avrebbero spalancato le porte all'imperatore, con i pochi cardinali rimastigli fedeli porta in processione per le vie di Roma le reliquie della croce e le teste di S.Pietro e Paolo.
In un primo momento la folla, non avendo notato le reliquie, lo schernisce. Gregorio IX si ferma, si toglie la tiara e la pone sulle reliquie delle teste e dice agli Apostoli di provvedere loro a difendere Roma, che i romani non hanno intenzione di farlo. A quelle parole la gente si infiamma e corre ad armarsi. Irritato dal voltafaccia, Federico II si ritira.
7.1240 Federico II muove contro le città ribelli della Romagna e chiede rinforzi ai fiorentini.
Guidalotto Guidalotti si domicilia vicino a S.Martino del vescovo per riscuotere un tributo straordinario di 26 denari per ogni focolare e imposte straordinarie a chiese e conventi.
1240 nasce GIOVANNI CIMABUE - Il padre lo mise a studiare presso i Domenicani in S.M.Novella, dove dipingevano alcuni pittori greci, fatti venire per mancanza di pittori in Firenze. Cimabue preferì imparare pittura da loro, anzichè le materie letterarie.
1241 Federico II decide di ricostruire il castello di Prato
15.4.1241 Grazie alla mediazione di un Ubaldini, finalmente Faenza si arrende. per Federico II le spese militari erano divnute insostenibili: era giunto a far coniare monete di cuoio!
22.8.1241 Muore Gregorio IX e viene eletto Celestino IV, che muore dopo pochi giorni.
1242 viene eletto podestà di Firenze il ghibellino Lambertesco dé Lamberteschi. Fu un ottimo podestà, fece molte costruzioni e si meritò questo ricordo:
Venuto é 'l lione/ De terra fiorentina/ Per tenir raxone/ In la cita Regina.
1242 i guelfi Adimari si impadroniscono della torre dei ghibellini Bonfanti.
Le famiglie della consorteria ghibellina escono a cavallo da Firenze per andare in aiuto di una famiglia Ghibellina di Campi, ma vengono assalite dai Guelfi con morti e feriti.
25.6.1243 Sinibaldo Fieschi viene eletto papa Innocenzo IV, ritenuto amico dell'imperatore. Viterbo si solleva contro l'imperatore, che l'assalta, senza espugnarla.
10.6.1243 Bartolomeo, abate della Badia, pone la prima pietra della chiesa di S. Simone e Giuda con iscrizione che chiedeva per Firenze la precedenza su tutte le città latine, Roma e Parigi incluse. I vessilli dei soldati fiorentini svettavano in tutti gli accampamenti dell'imperatore.
1244 Piero da Verona organizza la Compagnia dei Laudesi di S.Maria Novella.
Le sue prediche cominciavano a fare presa sugli scettici fiorentini. Chiese e ottenne l'allargamento della piazza S.Maria Novella per poter contenere il popolo.
Inizia l'Inquisizione anche a Firenze, con Tribunali di tortura nel vescovado, in S.Maria Novella e nell'ospedale di S.Gallo e i roghi conseguenti.
Le case che accoglievano gli eretici patarini venivano rase al suolo.
Al popolo cominciarono a rivolgersi anche i Guelfi e i Ghibellini, nell'intento di rafforzare le loro fila. Si eleggono i primi Capitani del Popolo, che affiancano i nobili e gli ecclesiastici nell'amministrazione della città.
31.3.1244 nella piazza Lateranense, Federico II si assoggetta al papa, che voleva un sovrano obbediente e sottomesso. Federico II si voleva liberare dalla scomunica per ottenere l'appoggio delle città nella sua guerra contro le città ribelli: i comuni lombardi, Bologna e Firenze.
5.6.1244 Innocenzo IV, visto che Federico II si sta riarmando, pensa di fuggire in Francia e si trasferisce, prima a Civita Castellana, poi a Sutri, da dove, travestito e con una piccola scorta, si imbarca a Civitavecchia su una nave genovese, inseguito dalla cavalleria imperiale.
2.12.1244 Innocenzo IV arriva a Lione.
5.1245 a Firenze viene eletto Podestà il cav. Pace Pesamigola (o Pesamicula) di Bergamo, che non aveva nessuna voglia di vedere torture e roghi per la città. Era preoccupato per il fanatismo che i frati riuscivano a suscitare nella popolazione. Protesse due fratelli, Pace e Barone, che avevano case munite in S.Apostoli, accoglievano i perseguitati. Federico II era a Pisa e i frati pensarono bene di mandare un loro inviato a Lione per avere istruzioni dal papa, il quale confermò che lo scontro doveva essere duro.
17.7.1245 Concilio di Lione. Papa Innocenzo IV scomunica Federico II di Svevia e lo dichiara decaduto. Quando Federico II apprende la notizia a Torino, mentre era in viaggio per Lione, dove si affrettava nella speranza di fermare l'editto, si fa portare lo scrigno da viaggio, ne preleva la corona e se la mette in testa, chiedendo agli astanti se avesse perduto la corona.
11.8.1245 il tribunale ecclesiastico condanna i fratelli Barone come eretici, ordina la confisca dei beni e la distruzione della casa.
12.8.1245 due messi del podestà si presentano davanti all'inquisitore in S.Maria Novella e ordinano di revocare la condanna contro i fratelli Barone, pena lo multa di 100 marchi d'argento. L'inquisitore fa cortesemente e diligentemente stendere un verbale.
13.8.1245 all'imbrunire, con la scusa delle laudi, per non destare sospetti, i frati radunano il popolo in S.Maria Novella e annunciano che il podestà protegge gli eretici e obbedisce allo scomunicato imperatore.
24.8.1245 S.Bartolomeo. Mentre in S.Reparata il vescovo, protetto dai suoi armati, sta per pronunciare la condanna contro il podestà, irrompono i fratelli Barone con i loro seguaci, chiamati dal suono della Martinella, che con spargimento di sangue scacciano gli avversari.
I frati e i loro fedeli, sopraffatti dal numero, riuscirono a rifugiarsi in S.Maria Novella, dove confermarono la condanna dei fratelli Barone, aggiungendo però che li avrebbero perdonato se avessero deposto le armi.
In ricordo degli scontri, furono erette in seguito le croci al Trebbio e quella in piazzza S.Felicita.
La disfatta dei frati fu poi fatta passare per vittoria e Piero da Verona, che fuggi' da Firenze per paura, fu poi proclamato santo e martire.
La chiesa, visto che non poteva combattere il Podestà con la forza, iniziò l'opera di convincimento nei confronti delle famiglie Guelfe a togliergli l'appoggio.
1246 i domenicani Sisto e Ristoro iniziano la costruzione della nuova chiesa di S.Maria Novella. Concorsero alle spese la Repubblica, l'Arte della Lana, ed alcune famiglie, fra le quali quella dei Minerbetti
1246 Frate Guido della Frassa acquista il Decretum di Graziano ed inizia cosi' la costituzione della biblioteca di S.Croce.
1.1246 Il Papa scrive a Firenze, dove continuano gli scontri fra le opposte fazioni, perché si sottometta al Vescovo. Federico II invia Firenze una delegazione offrendo la sua mediazione per risolvere i conflitti. Ovviamente, era un pretesto per convalidare il potere del podestà.
Nonostante l'opposizione dei Guelfi e di pochi altri, che non volevano Firenze assoggettata a nessuna autorità, la maggioranza acconsenti'.
Federico II nomina suo figlio bastardo Federico d'Antiochia podestà di Firenze, che divenne il centro dell'amministrazione imperiale. L'amministrazione del contado venne tolta a Firenze e, suddiviso il territorio in distretti, furono nominati rettori imperiali. Federico d'Antiochia revocò tutti i bandi e fece rientrare i Guelfi fuoriusciti.
2.1246 Federico II, scoperto un complotto del papa per rovesciarlo, muove contro i traditori e li uccide a Napoli, dopo averli fatti accecare.
4.1246 Consapevole di non poter vincere con le armi, Innocenzo IV nomina un anti-re in Germania, cui si rivolgono subito i Guelfi fiorentini, ma capiscono che non ha alcuna intenzione di venire a fare guerra in Italia.
Federico di Antiochia subodora complotti e commina una multa di 100 piastre d'argento ai due consiglieri, non guelfi, che non volevano Firenze assoggettata ad alcuno. Elimina i Capitani del Popolo. Organizza delle spedizioni contro le città vicine, che non riesce ad espugnare. Impone tasse gravose e manda soldati in aiuto del padre, impegnato a perdere Parma. Sequestrò le entrate della chiesa fiorentina. Obbligò la celebrazione dei riti liturgici nonostante la scomunica.
1247 Innocenzo IV nomina il cardinale Ottaviano degli Ubaldini legato per l'Italia settentrionale.
Era un ricchissimo rampollo della potente famiglia del Mugello, da sempre convinta sostenitrice del papa. Lui personalmente si disinteressava della religione ed aveva per consigliere un patarino, il Visconti. Accumulò ricchezz enormi e raffinate, da far pensare a un signore del rinascimento anti-litteram.
12.1247 gli imperiali uccidono 4.000 soldati papali e catturano il vescovo Marcellino di Arezzo, che venne giustiziato, avendo tradito il giuramento fatto all'imperatore.
12.1247 I guelfi fiorentini si armano e Federico di Antiochia si asserraglia nel castello di Prato.
1.1248 infuriano le battaglie per le strade di Firenze. Federico di Antiochia raduna a Prato le truppe delle città fedeli, che avevano mandato anche scalpellini e muratori per la ditruzione delle case guelfe.
25.1.1248 Federico di Antiochia si accampa davanti a Firenze.
31.1.1248 Federico di Antiochia entra in Firenze. I Guelfi seppelliscono in S.Lorenzo Rustico Marignolli, uno dei loro capitani. I canonici, per paura della vendetta ghibellina, disseppelliscono il corpo e lo nascondono. La pietra tombale é ora murata nella parete del cortile della canonica.
2.2.1248 i capi Guelfi scappano di nascosto ma i ghibellini li inseguono e ne uccidono alcuni, mentre altri si rifugiano a Capraia, che viene assediata.
A Firenze vengono abbattuti 36 edifici: la torre Guardamorto di 70 metri, dove ora c'é il Bigallo, la torre dei Tosinghi al Mercato Vecchio, di 75 metri, adorna di lastre di marmo. Il nuovissimo Palazzo dei Cerchi presso S.Ambrogio, fuori le mura.
Vennero dati 8 giorni di tempo ai fuoriusciti guelfi per rientrare senza conseguenze. Dopo tale termine, cominciano le persecuzioni dei guelfi, con torture eseguite da Saraceni.
25.4.1249 I Guelfi di Capraia si arrendono a Federico di Antiochia che si imbarca subito per Napoli. Parte dei guelfi viene impiccata subito. Gli altri vengono portati a Napoli, accecati e buttati a mare.
26.5.1249 Enzo, figlio di Federico II viene catturato dai Bolognesi durante la battaglia di fossalta. Imprigionato, morirà in carcere.
3.1249 Federico II lascia Cremona e va a Pisa portando Pier delle Vigne in catene.
Il dotto oratore, suo fido consigliere, era ora sospettato di tradimento: Federico II aveva mandato Pier delle Vigne e Taddeo di Suessa a Lione, per tentare una rappacificazione col papa, col divieto assoluto di parlare col papa l'uno senza la presenza dell'altro. Pier delle Vigne aveva contravvenuto. Federico II gli fece conficcare chiodi negli occhi. Non volendo essere esposto al pubblico ludibrio, Pier delle Vigne si suicidò sbattendo al testa contro il muro del carcere.
7.7.1249 Federico di Antiochia, le cui finanze erano stremate dalle continue guerre, impegna le miniere d'argento di Volterra all'interesse dell'80%. Firenze intensifica i suoi commerci con la Francia, tramite l'imperiale Pisa.
1250 il cardinale Ottaviano degli Ubaldini da Bologna regola le questioni ecclesiastiche fiorentine. Decide il trasferimento degli Umiliati da S.Donato a S.Lucia, vicina al ponte alla Carraia.
21.9.1250 i guelfi rifugiati a Montevarchi si riorganizzano militarmente e sorprendono nel sonno i ghibellini accampati a Figline Valdarno. Non ritenendosi in grado
di mantenere il possesso di Figline, i Guelfi si ritirano con i prigionieri. Le altre truppe fiorentine, accampate a Ostina, impaurite si ritirano.
Quando la notizia giunge a Firenze, si ha una sollevazione, non in nome del papa, ma in nome del popolo, stanco, tassato e umiliato. Al grido di "Al popolo", Firenze aveva riconquistato la propria libertà. Federico di Antiochia non riusci' a raccogliere truppe da mandare a Firenze.
Gli uomini di fiducia del popolo si riunirono prima in S.Firenze, poi in S.Croce. Decisero di proclamare decadute tutte le autorità cittadine, che non furono molestate e poterono continuare ad abitare nelle loro case.
20.10.1250 PRIMO POPOLO a Firenze viene promulgata la costituzione detta "del primo popolo", esaltata in seguito anche da Dante.
La città si divide in sestieri.
1 - S.Piero a Scheraggio(insegna: il Carroccio)
2 - Borgo(insegna: il Becco)
3 - S. Brancazio (insegna: Branca di Leone)
4 - Duomo(insegna: il Battistero)
5 - S. Piero(insegna: le Chiavi)
6 - Oltrarno(insegna: il Ponte)
Firenze viene divisa in 20 compagnie del popolo con bandiere, 4 Oltrarno, 4 in San Piero a Scheraggio e 3 per ciascuno degli altri sestieri. Le compagnie si assunsero gli antichi doveri delle "vicinanze" di aiuto reciproco.
I nobili persero la loro organizzazione, già annullata dalle precedenti divisioni, e non ebbe potere decisivo nel nuovo Consiglio. Lo riebbero in seguito, ma come singoli e non come corporazione.
Deposto il Podesta' si crea la magistratura del "Capitano del Popolo" con trentasei caporali e un consiglio di "dodici Anziani"
Il Capitano del Popolo doveva essere scelto fuori di Firenze. La sua bandiera recava una croce rossa in campo bianco. Aveva potere di giurisdizione in favore del popolo.
Il Consiglio dei 12 Anziani (non nel senso letterale) prendeva tutte le decisioni che comportavano spese e, più in generale, governava la città. Per l'amministrazione della cassa si avvalevano dei Cistercensi di Settimo e degli Umiliati. Uno dei primi notai per la verbalizzazione delle decisioni fu Brunetto Latini.
13.12.1250 Federico II muore a Fiorentino in Puglia, ossia in quella "civitas Florentina" vaticinata dalla profezia. Corrado di Svevia viene affidato al papa. Viene sepolto nel duomo di Palermo, in abito di seta arabo, in un sarcofago di porfido fatto scolpire dal nonno, Re Ruggero. Federico di Antiochia si allontana dalla Toscana e morirà nel 1256 a Foggia.
7.1.1251 i fuoriusciti guelfi rientrano a Firenze, che si sente forte del nuovo statuto e che ha fatto scapitozzare tutte le torri gentilizie, portandole a massimo 50 braccia (29 metri), ma il demone della guerra civile cova ancora.
19.6.1251 Siena, Pisa e Pistoia si alleano contro eventuali attacchi fiorentini.
6.1251 Uberto di Mandello, figlio di Rubaconte, viene eletto capitano del popolo. Era stato per 25 anni uno dei capi della Lega Lombarda antiimperiale. Accettò a malincuore e solo dopo assicurazioni che sarebbe stato risarcito di eventuali danni a lui e al suo seguito di soldati, notai e sbirri e dopo aver ottenuto 17 rampolli delle più importanti famiglie fiorentine.
22.6.1251 In una capanna alle porte di Siena, rappresentanti degli alleati si incontrano segretamente con alcuni Lamberti e Uberti, in rappresentanza delle famiglie ghibelline di Firenze e del contado. I ghibellini giurarono sul vangelo di aiutare l'alleanza in caso di conflitto con Firenze.
6.7.1521 anche Arezzo si unisce alla Lega anti-fiorentina.
20.7.1251 benché l'alleanza dovesse rimanere segreta, i Fiorentini ne vengono a conoscenza e attaccano Pistoia, il componente più debole, devastandone il contado. Si capi' che l'alleanza era molto debole e Firenze convinse Lucca e S.Miniato ad allearsi con lei.
5.8.1251 Le truppe fiorentine rientrano a Firenze e cacciano i ghibellini con la forza. I ghibellini, rifugiati a Siena, Poggibonsi e presso i conti Guidi, pensarono di armarsi e assunsero come vessillo quello di Firenze: giglio bianco in campo rosso. Firenze cambiò il suo e mise il giglio rosso in campo bianco.
Le città che ospitavano i ghibellini cominciarono ad avere grane, perché gli ospiti depredavano i commercianti, con la scusa che facevano affari con Firenze, in realtà per procurarsi denari. Le città dovevano indennizzare i malcapitati.
10.9.1251 Dopo una serie di scaramucce, specialmente nei territori dei conti Guidi, parte da Firenze metà dell'esercito e si dirige verso Arezzo. I rinforzi senesi, fuorviati dagli astrologhi, perdono tempo ad attaccare i castelli fiorentini di Tornano, Monteluco e Castellina e a lasciare soldati di presidio. Le poche forze rimaste non volevano andare ad Arezzo, perché era tempo di vendemmia. Comunque i fiorentini, vista la tenace resistenza di Arezzo, decidono di tornare a casa.
13.9.1251 Firenze e Lucca concludono un' alleanza politico-commerciale con Genova, visto di buon occhio anche da Venezia. Inizia il declino dell'attività mercantile di Pisa.
4.11.1251 Più dei 2/3 dell'esercito fiorentino, guidato da Guido Guerra, muove contro Arezzo, fermandosi ad assaltare il castello di Rondine degli Uberti ed accampandosi a Motaione, dove viene sopraffatto dai ghibellini e costretto alla fuga. L'ira della sconfitta viene riversata sul capitano del popolo Uberto di Mandello, che é al termine del mandato, ma che deve rivalersi sugli ostaggi per vedersi liquidato lo stipendio e la multa per ritardato pagamento. A quei tempi si diceva: Se tu ai uno a chi tu vogli male, mandalo a Firenze per ufitiale.
1.1252 viene nominato nuovo podestà Filippo Ugoni di Brescia. L'esercito fiorentino parte nonostante la neve e, nonostante gli sforzi del papa di combinare la pace, decide di proseguire la guerra.
9.2.1252 l'esercito fiorentino attacca presso il convento di Coltibuono il campo dei Senesi e Pisani, che fuggirono. Il castello di Montaio fu raso al suolo. I Ghibellini che avevano consegnato il castello fiorentino di Montaione ai tedeschi furono serrati fra due assi e segati in due. Era la prima vittoria della democrazia fiorentina.
24.6.1252 i fiorentini, con l'aiuto di prato, conquistano Tizzano, nel pistoiese.
2.7.1252 l'esercito fiorentino attacca quello senese e pisano, che aveva aggredito i lucchesi e lo sconfigge a Pontedera. Molti furono i morti e i prigionieri.
12.8.1252 per combattere meglio contro Siena, viene istituito a Firenze il comitato dei "sei per la distruzione e la morte di Montalcino".
29.9.1252 riunione segreta in una abitazione privata a Figline fra il podestà di Firenze e i capi ghibellini, che possono rientrare a Firenze.
Figline tornerà fiorentina e sarà risparmiata. I ghibellini si sono accorti della forza e della determinazione di Firenze. Innocenzo IV spinge per una pace ed invia continui messaggi al clero e ai frati fiorentini perché instillino nella popolazione la voglia di pace, nell'intento di favorire la caduta della democrazia e il ritorno di Firenze sotto il papa e il nuovo imperatore Corrado di Svevia, affidatogli dal padre in punto di morte. I ghibellini rientrano a Firenze.
Tutti mancano alla parola data:
Firenze, ora che ha anche i ghibellini come amici e non come nemici, si sente potentissima e vuole conquistare il mondo.
I ghibellini, dimenticando di essere stati ospitati dai senesi, si arruolano nell'esercito fiorentino contro Siena.
L'esercito guelfo fiorentino, appena i negoziatori si allontanano da Figline, vi irrompono, saccheggiano, bruciano e la radono al suolo. Verrà ricostruita dopo 5 anni.
14.11.1252 Montalcino viene conquistata dai fiorentini.
1252 i francescani decidono di ampliare S.Croce. Lo ricorda una lapide, posta in alto, all'incrocio fra la navata destra e il transetto.
1252 i frati agostiniani iniziano l'edificazione di S.Spirito, il cui nome esatto fu S.Maria, S.Spirito e S.Matteo. Sul terreno c'era gi… una piccola chiesa dedicata a S.Romolo, vicino alle case dei Frescobaldi, che cominciavano ad avere un peso autorevole nella vita cittadina.
Fra le case dei Frescobaldi e la nuova S.Spirito viene costruito il primo ponte a S.Trinita, per facilitare i traffici con Oltrarno.
Viene allargata la città, tracciando un cerchio fuori le mura: via dé Fossi, S.Maria Novella, via del Giglio, piazza Madonna, canto dé Nelli, via de' Pucci, via Bufalini, via S.Egidio, via verdi, via de' Benci.
I cittadini inurbati sono costretti a edificare le case in questo nuovo cerchio, al fine di ottenere i diritti civili.
1252 compare il fiorino d'oro. Il primo coniatore fu Lamberto dell'Antella.
Con la coniazione del fiorino aureo Firenze riporto il sistema monetario al bimetallismo. Solo Federico II aveva coniato monete d'oro, gli Augustali, che imitavano il conio degli ultimi imperatori romani.
É stupefacente la perspicacia dei mercanti fiorentini, che capirono l'importanza di una moneta stabile e inernazionalmente riconosciuta per avere il predominio nei commerci.
É sempre stato a 24 carati e di gr. 3,53, pari a 1 lira, internazionalmente riconosciuto.
Il fiorino si divise sempre in 20 soldi d'oro e in 240 denari d'oro, ma si rivalutò progressivamente rispetto alle monete argentee. Pertanto, inizialmente il fiorino d'oro equivaleva a 20 soldi d'argento, ma alla fine della Repubblica ne valeva 150 (7,5 volte). Le autorità monetarie non riuscirono a mantenere rapporti di scambio costanti fra le varie denominazioni (soprattutto tra la moneta d'oro e le monete argentee e di buglione).
Pertanto, le diverse denominazioni non formavano un sistema integrato di multipli e di sottomultipli.
Non esistevano rapporti fissi fra di esse e ciò causa difficoltà nell'interpretazione delle scritture contabili. I contabili potevano fare ricorso a sistemi monetari di conto diversi fra loro, ma sempre appoggiati alla moneta di biglione d'argento, che, essendo di peso ridotto, doveva sopportare costi di lavorazione superiori e il suo nominale veniva quindi sopravalutato, non avendo alcun rapporto con il suo contenuto di fino.
1253 Innocenzo IV tenta di sottrarre all'Arte della Lana la sovrintendenza all'amministrazione del battistero, senza riuscirvi.
1253 viene dipinta la SS.Annunziata
Sembra che il pittore fosse Bartolomeo, uno dei pittori Greci venuti a dipingere la Cappella Gondi in S. Maria Novella. Incapace di dipingere il volto della Madonna più bello di quello dell'angelo, si addormentò e al risveglio trovo il volto già dipinto.
3.1253 Corrado di Svevia invia un suo legato a Firenze per ottenere dal mercante fiorentino Lamberto Maniavaca il riscatto del trono d'oro rivestito di pietre preziose, impegnato dal padre. Sembra che i mezzi di Corrado non fossero sufficienti, perché il magnavaca vendette il trono al genovese Luca Grimaldi e solo molti anni dopo Manfredi poté ricomprarlo.
1.1254 viene eletto podestà il milanese Guiscardo di Pietrasanta (la fondò nel 1255) e vengono stabilite condizioni vantaggiose per i traffici con la Lombardia.
1.2.1254 Pistoia si sottomette a Firenze.
4.1254 I conti Guidi, appressi dai debiti, iniziano le trattative con Firenze per cedere i loro diritti su Empoli, Cerreto, Vinci, Montemurlo, Montevarchi ecc. Il contratto viene perfezionato a Settembre con tutti i membri della famiglia Guidi. I terreni vennero messi in vendita, iniziando cosi' lo smembramento dei grandi feudi nobiliari. Gli Adimari comprarono Empoli e Vinci.
21.5.1254 mentre Firenze assedia Monteriggioni, giunge la notizia della morte di Corrado di Svevia. I tedeschi che la difendono ne offrono la resa ai fiorentini in cambio di 50.000 fiorini d'oro.
La proposta fu subito accettata, ma, per non pagare una lira, i fiorentini mandarono a Siena la prova inequivocabile del tradimento degli imperiali e trattarono direttamente con la nemica le condizioni di resa, che vennero accettate: Montalcino e Montepulciano diventavano fiorentine, come Castiglion de' Latroni, prezzo Arcidosso e Campiglia. Firenze non desiderava l'espansione del suo territorio, ma la sottomissione di Siena.
7.1254 La Lega non esiste più: rimane solo Pisa, che viene attaccata dai fiorentini. I pisani mandano all'accampamento fiorentino le chiavi della città e accettano le condizioni di resa: Pisa doveva sottomettersi all'arbitrato di Firenze per le sue contese con Lucca, Genova e S.Miniato. Pisa doveva usare le unità di misura fiorentine. Il porto di Pisa doveva essere franco ed esentasse per i fiorentini e per i pratesi. 50 nobili pisani scelti dai fiorentini dovevano trasferirsi a Firenze. Il castello di Ripafratta fu data a Firenze, che la girò a Lucca. L'arbitrato, steso da Brunello Latini, fu umiliante per i pisani, che cedettero fortezze a Genova, Lucca. Non prendendo niente per sé e favorendo gli alleati, Firenze ottenne il mantenimento del conflitto fra quelle città. D'altra parte, poteva generosamente rinunciare a Viareggio, Pietrasanta, Motrone ecc., dato che aveva libero e gratuito accesso a Pisa. I pisani si accorsero che avevano sbagliato ad accettare l'arbitrato fiorentino e, in maniera stravagante, fecero opposizione all'arbitrato, rivolgendosi al podestà di Roma, che inviò una sentenza diametralmente opposta a quella fiorentina. I pisani se ne servirono per non consegnare Lerici ai genovesi. Firenze e Genova si accordano nell'attendere il momento propizio per attaccare Pisa.
8.1254 Poggibonsi e Volterra si sottomettono a Firenze: abbattono le fortificazioni e instaurano un regime democratico.
25.8.1254 Firenze stringe un'alleanza con i guelfi aretini.
7.12.1254 Innocenzo IV muore a Napoli, dove viene sepolto, in duomo. Il suo pontificato aveva abbattuto l'imperatore, ma a costo di enormi sacrifici finanziari ai danni di tutta la chiesa. i banchieri fiorentini erano diventati indispensabili a Roma, che aveva fatto la loro fortuna, in Italia e in Francia, dopo il trasferimento del papato a Lione.
Si dice che quando il papa arrivò a Lione, vi trovò 4 bordelli. Quando parti', ve ne era uno solo, ma andava da un capo all'altro della città.
12.12.1254 Grazie alle manovre del cardinale Ottaviano Ubaldini, viene fatto papa Alessandro IV.
Benché di natura clemente, ridette vigore all'inquisizione. Fu manovrato da intriganti di corte e dai banchieri fiorentini, che proseguirono le fortune iniziate con Innocenzo IV.
1255 Viene costruito il Palazzo del Popolo (Bargello) su progetto di un ignoto architetto.
Quello che si proclamava "il popolo trionfante e onnipotente", pose un'iscrizione latina per solennizzare l'inizio della costruzione esaltando Firenze "la città che era colma di tutti i beni, che vinceva i suoi nemici nella lotta, fortificava, comprava e distruggeva le castella, la città sotto il dominio della quale la Toscana sarebbe divenuta felice; al pari di Roma, essa era chiamata a celebrare continui trionfi, ma non voleva regnare che amministrando con mano sicura la giustizia... Alla città, che sarebbe stata governata in quell'edificio, apparteneva la terra e il mare e tutta la superficie del globo".
Frà Guittone d'Arezzo, guelfo convinto, scrisse:
"E sembrava che (Firenze) far volesse impero
Si' come Roma già fece; e leggiero
Gli era: ché alcuno no i potea star avante"
3.1255 Guido Guerra si trova a passare da Arezzo con una parte dell'esercito fiorentino e decide, di testa sua, di prendere la città retta da un ghibellino, dimenticando che Firenze aveva firmato un patto di alleanza con i guelfi aretini.
20.6.1253 Firenze devasta il territorio pistoiese.
1255 nasce DUCCIO DI BONINSEGNA (1255 - 1316)
fu allievo di Cimabue, come dimostra la Maestà Rucellai, ora agli Uffizi, uscita dalla bottega di Cimabue nel 1285. Madonna dei Francescani, Pinacoteca di Siena.
1288 Vetrata nel duomo di Siena con influssi giotteschi
1314 Maestà nel Palazzo Pubblico di Siena
31.7.1255 Siena sottoscrive con Firenze e con i suoi numerosi alleati un "eterno legame d'amore". Firenze impone l'unione monetaria toscana, basata sul fiorino d'argento.
9.1255 L'esercito fiorentino assedia Arezzo e costringe i guelfi aretini a fare la pace con i ghibellinni. Contemporaneamente, acquista la supremazia anche su Arezzo.
1256 Alessandro IV tenta di togliere S.Miniato ai benedettini, per mettervi le clarisse. Non ci riesce e scomunica Firenze. Il messo papale viene chiuso in carcere.
1256 Erezione della chiesa di Ognissanti. Le parti originali sono visibili dal chiostro e nelle mura esterne
5.1256 Firenze conclude un trattato di alleanza con Perugia.
5.6.1256 Pisa si é alleata con il re Alfonso di Castiglia, pretendente alla corona di imperatore ed attende il suo esercito via mare. L'esercito unito di Firenze e Lucca si accampa davanti al castello pisano di Ripafratta.
Genova attacca Lerici, che Pisa non aveva voluto consegnare, nonostante l'arbitrato fiorentino e rifornisce le truppe alleate via mare. Anche Bologna manda rifornimenti ai fiorentini e ai lucchesi.
13.6.1256 i pisani assediati a Ripafratta credono di vedere rilassatezza nel campo lucchese e decidono una sortita.
I fiorentini li attaccano e li costringono a rientrare nel castello da dove, con sgomento, vedono che i fiorentini, invece di tornare all'accampamento, muovono verso Pisa.
I pisani abbandonano tutto e fuggono disordinatamente verso Pisa, accalcandosi sul ponte di Pontasserchio, che cedette, facendo annegare molti pisani. Altri 2500 furono fatti prigionieri. Il podestà fiorentino Alamanno della Torre non volle saccheggiare Pisa, ma si accontentò di ricevere la resa e tornare a Firenze. Fu ricompensato l'anno seguente, quando venne nominato podestà di Pisa.
24.9.1256 in S.Reparata si celebra la pace con i pisani. Pisa doveva consegnare a Genova, Lucca, S,Miniato e Firenze vari castelli.
I lucchesi avevano da poco tempo Pietrasanta e i pisani temevano un loro rafforzamento sulla costa, se Firenze avesse assegnato a Lucca il castello di Motrone e mandarono emissari per suggerirne la distruzione.
Un dei più autorevoli Anziani fiorentini, Aldobrandini ottobuoni, era uno dei più convinti sostenitori della distruzione. I pisani fecero l'errore di offrirgli 4.000 fiorini d'oro e lui si batté vittoriosamente per la conservazione di quel castello, che venne affidato ai lucchesi.
23.9.1257 Alessandro IV revoca la scomunica, in cambio della restituzione degli ospedali al clero. Il suo legato a Firenze trama contro la democrazia.
26.3.1258 I fiorentini radono al suolo il castello di Gresso, del vescovo di Arezzo, reo di aver proclamato la scomunica contro Firenze dal duomo di Arezzo e di aver fatto lega con i ghibellini. Ad Arezzo fu posto un presidio fiorentino.
15.4.1258 Timorosa di un nuovo assalto fiorentino, e istigata dal cardinale Ottaviano Siena si sottomette a Manfredi. Anche farinata degli Uberti e gli altri esiliati si rivolgono all'imperatore. Ma la popolazione di Siena non vedeva di buon occhio questa sottomissione, tanto che dovettero essere emanate pene severe per chi insultava Manfredi. Inoltre, i guelfi senesi mal sopportavano la presenza nella loro città dei ghibellini fiorentini. Furono tramate sollevazioni, che vennero sventate. Inoltre, Ottaviano si era fatto fare da Siena un prestito imponente, che non venne mai restituito.
22.4.1258 Sapendo che Ottaviano degli Ubaldini, con il prestito senese, stava armando un esercito, il che faceva prevedere uno scontro a breve tempo, e volendo mantenere aperta la strada degli approvvigionamenti dalla Romagna,
Gli Anziani di Firenze stipularono un contratto di fornitura per otto anni di cereali con un romagnolo, Piero di Pagano pagando in anticipo il prezzo di 2000 lire e facendosi dare, in pegno, il suo castello di Castiglionchio, ottenendo un caposaldo importante contro gli alleati romagnoli degli Ubertini. I Pagani, anche in seguito, furono sempre alleati dei fiorentini.
8.1258 Manfredi viene incoronato imperatore a Palermo. Pensa di muovere contro Firenze.
2.10.1258 Su istigazione di Alessandro IV, il cardinale Ubaldini muove con un forte esercito verso Firenze, con la scusa di scortare una giovane Ubaldini che si deve sposare.
I banchieri fiorentini vengono prontamente a conoscenza dell'inganno e apprestano le difese. Quando i soldati bolognesi, che muovevano verso Firenze, conobbero il vero scopo della loro missione, restituirono il soldo e tornarono indietro. Anche il cardinale Ubertini dovette ripiegare.
I fiorentini convocarono gli Uberti a discolparsi, ma questi rifiutarono e si asserragliarono nelle loro case, uccidendo il messo del comune.il popolo inferocito assaltò le case, uccidendo e facendo prigionieri, che vennero subito decapitati dove sorgeva Orsanmichele. 16 famiglie ghibelline fuggirono verso Siena, mentre altre rimasero a Firenze, benché guardate con sospetto. Gli Uberti e tutti gli altri fuoriusciti furono condannati all'esilio perpetuo e alla distruzione delle loro case, di città e del contado. Cosa che fu fatta con estrema precisione e con verbali notarili. Le pietre rimasero accatastare per anni sul lungarno dal palazzo dei giudici al ponte alle grazie, occludendo la via. Furono successivamente impiegate per costruire le mura Oltrarno. I fiorentini stilarono un atto di accusa contro Ottaviano degli Ubaldini e lo mandarono sia al papa che al collegio dei cardinali. Il papa rispose che il cardinale amava Firenze, che lo doveva amare e ubbidire.
L'ira dei fiorentini si riversò sull'abate di Vallombrosa, un pavese, che aveva cercato di impadronirsi del convento di S. Ellero. Lo presero, gli fecero confessare, sotto tortura, tutti i suoi misfatti e lo decapitarono seduta stante, davanti al bargello. Pavia condannò la cosa, minacciando di imprigionare i mercanti fiorentini che si trovavano a Pavia, confiscandone i beni. I fiorentini, per la penna di Brunetto Latini, risposero che se l'abate fosse risuscitato 1000 volte, per 1000 volte avrebbe meritato la morte, che i precedenti vescovi di Pavia erano stati rispettati, che avrebbero mandato ambasciatori di pace a Pavia, se Pavia avesse desistito dai suoi propositi.
Dante Aldighiero, che aveva saputo direttamente da Brunetto Latini come stavano le cose, giudica colpevole l'abate di Vallombrosa. Anche il papa, in una sua lettera, ammette che l'abate ha sbagliato, ma scomunica i fiorentini, rei di essersi fatto giustizia da soli e barbaramente. La scomunica durò 7 anni e mezzo.
3.10.1258 Firenze non si preoccupa molto della scomunica, ma in quel periodo capita a Firenze il francescano Giovanni de Oliva, inquisitore per conto del papa. Riusci' a far ardere roghi in tutta la Toscana, meno che a Firenze, dove non se ne vedevano da anni. Anzi, quando cominciò la sua azione contro gli eretici, gli fu rifiutato di erigere roghi, di includere le sue sanzioni nello statuto cittadino, anzi, fu cacciato e gli fu proibito di predicare in tutto il territorio fiorentino. Lui si allontanò, lanciando una sua scomunica personale, che i fiorentini misero religiosamente accanto a quella papale.
27.11.1258 Ambasciatori fiorentini presso il papa non ottengono la revoca della scomunica, anzi, devono sottrarsi a continui agguati orditi dal papa, anche sulla via del ritorno, che fu ostacolato da continui assalti, fino a Rieti, dove trovarono banchieri fiorentini che li aiutarono.
Il cardinale Ottaviano degli Ubaldini, scornato per non essere riuscito nella meschina vendetta, in cui aveva investito molti denari, comincia a sobillare Siena, su cui aveva un forte ascendente, contro Firenze.
5.8.1259 Manfredi vuole prendere Pisa ed ha bisogno dell'aiuto di Firenze. Manda un ambasciatore, che si incontra a Borgo S.Lorenzo con i messi degli Anziani, che gli regalano 50 fiorini e lo rimandano a casa. Siena e i ghibellini non vedevano di buon occhio un accomodamento fra Firenze e l'imperatore.
Firenze, da parte sua, non poteva perdere l'indipendenza. Siena e Firenze si armano, certe che prima o poi si sarebbe giunti ad una guerra. Firenze, che aveva sempre dovuto le sue vittorie a rapide decisioni, questa volta tirò i preparativi per le lunghe, anche perché stava imbastendo trattative segrete con i ghibellini rifugiati a Siena, capeggiati da Guido Novello e da Farinata degli Uberti, i quali mantenevano le trattative solo per guadagnare tempo, tenendo costantemente i senesi al corrente degli sviluppi.
1.4.1260 Firenze annuncia ufficialmente la guerra contro Siena e incarcera o scaccia i senesi da Firenze. Siena chiede alle città amiche di troncare i traffici con Firenze.
19.4.1260 L'esercito fiorentino si mette in marcia, accampandosi a Colle val d'Elsa il 21.4. Poi espugnarono Casole, Mensano si arrese, la campagna senese devastata.
Per ingannare i senesi, i fiorentini si diressero verso Montemassi, facendo credere di andare a liberare quella guarnigione fiorentina assediata dai senesi. I senesi cadono nell'inganno e mandano soldati a Montemassi. Se in quel momento i fiorentini avessero sferrato l'attacco, per Siena non ci sarebbe stato scampo. Invece indugiarono 10 giorni prima di accamparsi alle porte di Siena.
17.5.1260 i senesi, con truppe tedesche, tentano una sortita mentre i fiorentini si stanno accampando, ma vengono sconfitti
18.5.1260 mentre i fiorentini avanzano verso Siena, vengono investiti dai cavalieri tedeschi in località S.Petronilla e sono costretti a tornare al campo. Era la prima vittoria dei senesi, anche se si trattava di una scaramuccia con solo pochi cavalli feriti.
20.5.1260 i fiorentini, invece di tentare un nuovo assalto, levano il campo e tornano in patria.
5.7.1260 Manfredi manda rinforzi a Siena, che devasta la campagna di Montepulciano, Poggibonsi e brucia le colture fino a 7 Km. da Firenze.
20.8.1260 l'esercito di Firenze e dei suoi alleati, forte di 70.000 uomini e 20.000 animali, muove per portare vettovagliamenti a Montalcino. L'astrologo non é convinto dei suoi calcoli e dice di ritardare la partenza, ma viene beffeggiato.
Tegghiaio Aldobrandi degli Adimari raccomandò di raggiungere speditamente Montalcino, evitando Siena, dove erano concentrate le truppe imperiali, ma fu messo in ignoranza dalla demagogia di coloro che volevano la rivincita della sconfitta del maggio precedente, capitanati dal popolano Spedito: l'esercito volle sfidare Siena sfilando sotto le sue mura.
8.1260 Brunetto Latini viene mandato a chiedere aiuto a Alfonso di Castiglia, mentre altri ambasciatori vengono inviati da Corradino di Svevia, antagonista di Manfredi: Firenze si era resa conto che negli anni precedenti si era spinta troppo oltre le proprie forze.
3.9.1260 l'esercito fiorentino si accampa a Montaperti, lungo l'Arbia
4.9.1260 All'alba l'esercito senese marcia contro gli scomunicati fiorentini, preceduto dai vessilli della Madonna e di S. Giorgio. Fu subito chiaro che l'impeto dei nemici avrebbe avuto il sopravvento e i nobili del campo fiorentino si dettero alla fuga a briglia sciolta, lasciando il carroccio e la martinella in mano ai senesi. I fanti appiedati dimostrarono molto più valore, anche perché troppo lenti per fuggire di fronte alla cavalleria. 10.000 soldati dell'esercito fiorentino morirono e 20.000 furono fatti prigionieri. 8.000 di questi morirono prima che fosse pagato il riscatto per la loro liberazione. Tutte le salmerie, le armi e i 20.000 animali da soma caddero in mano ai senesi. Fu catturato dai senesi anche Coppo di Marcovaldo. Non si era mai vista in Italia centrale una sconfitta di tale misura. Il Comune di Firenze ricevette un colpo mortale. Si era verificata l'antica profezia del Mago Merlino, che aveva previsto il giglio piegarsi in battaglia a Siena, per tornare a fiorire più bello di prima.
5.9.1260 i ghibellini fiorentini, con l'aiuto degli esiliati rientrati quel giorno, iniziano la distruzione delle case dei guelfi.
9.9.1260 i guelfi fuggono da Firenze. Trovano le porte chiuse a Prato e Pistoia. Solo Lucca offre rifugio in un sobborgo, dove i guelfi vissero in povertà gli anni seguenti.
12.9.1260 entrano trionfalmente a Firenze i soldati tedeschi e dell' Italia Meridionale di Manfredi con i fuoriusciti ghibellini capitanati da Guido Novello e da Farinata degli Uberti.
E poi che li alamanni in casa avete
servitei bene, e faitevo mostrare
le spade lor con che v'an fesso i visi,
e padri e figli ancisi;
e piacemi, che lor degiate dare,
perch'ebero en ciò fare
fatica assai, de vostre gran monete.
Anche Bellincione, avo di Dante, andò in esilio. I guelfi che non scapparono furono tollerati e poterono continuare a fare i loro affari. Quando Manfredi fu raggiunto dalla notizia della vittoria, ordinò, su ispirazione dei senesi, di distruggere Firenze. La cosa fu discussa a Firenze, già in mano ai ghibellini e Farinata degli Uberti si oppose, dichiarando che fino a quando sangue fosse scorso nelle sue membra, avrebbe difeso la sua patria anche contro i suoi stessi amici.
Firenze fu salva e la rappresaglia limitata.
Guido Novello si fece nominare podestà per due anni e mezzo e si insediò nel bargello, eliminando le precedenti rappresentanze di governo della città.
Le condizioni di pace con Siena furono pesanti e 100 ricchi commercianti e industriali dovettero versare ciascuno 1000 marchi e 500 libbre d'oro, a garanzia del rispetto dei patti, che prevedevano la cessione di castelli ed altro territorio. I beni dei guelfi fuggiti furono confiscati e le costruzioni distrutte. A quelli rimasti non venne fatto niente. Furono distrutti 103 palazzi, 580 case e 85 torri completamente, 2 palazzi, 16 case e 4 torri parzialmente. Furono inoltre demoliti 9 negozi, 1 fondaco, 10 tiratoi, 1 mulino fluviale, 21 mulini e 7 castelli. Poiché le case dei ghibellini precedentemente distrutte non erano ancora state ricostruite, Firenze doveva essere un cumulo di macerie.
Dalla Lombardia giunse una epidemia che fece migliaia di morti.
Tutte le città toscane, con le sole eccezioni di Lucca e di Arezzo, che accolsero i guelfi di tutte le altre località, erano ghibelline. I guelfi potevano contare solo sull'appoggio del papa, che temeva Manfredi.
15.1.1262 il papa fa leggere in tutte le chiese di Francia e Germania la scomunica contro i senesi, il sequestro dei loro beni e lo svincolo degli ecclesiastici dal rimborso dei denari ricevuti in prestito. Venivano risparmiati solo i banchieri che si fossero sottomessi alla chiesa. Moltissime le conversioni e i pentimenti.
Scoppiano disordini a Siena, dove era già montato il malcontento contro le prepotenze dei soldati tedeschi. Il papa sobilla la popolazione, istigato dai commercianti, che vedevano il declino dei loro affari.
2.1261 Alessandro IV manda suoi legati presso i guelfi a Genova e a Lucca, per assisterli e per favorire i loro interessi. Solo per loro la scomunica venne revocata, mentre rimaneva valida per i fiorentini. Il papa chiese a Siena di abbandonare Manfredi, ora che non ne aveva più bisogno, ma ottenne un rifiuto. Anche Siena fu scomunicata.
28.5.1261 a Siena viene stretta una alleanza fra tutte le città ghibelline della Toscana, compresa Pisa.
La prepotenza dei ghibellini dilaga per ogni dove: numerose sono le vendette private, familiari che vengono cacciati di casa, beni, anche ecclesiastici, che vengono presi per prepotenza. Guido Novello si distingue per l'arroganza e la cupidigia. Fa costruire la via ghibellina e la porta ghibellina, dove ora sono i viali, perché le sue truppe da Poppi potessero raggiungerlo direttamente al bargello.
25.5.1261 A Viterbo muore Alessandro IV. Dopo 3 mesi di litigi in conclave, viene prescelto Giacomo Pantaleone, col nome di Urbano I, patriarca di Gerusalemme, che si trovava a Viterbo per curare gli interessi della Chiesa Orientale. Pur essendo papa, non metterà mai piede a Roma, dilaniata dalle lotte fra guelfi e ghibellini per la nomina del Senatore. I Ghibellini erano favorevoli a Manfredi. Il papa riesce a far nominare il guelfo Carlo d'Angiò, con l'impegno di dimettersi non appena conquistata la Sicilia.
Guido Novello manda subito dal nuovo papa il vescovo di Fiesole per fargli togliere la scomunica, ma il papa rifiuta, ben sapendo che non poteva ottenere il distacco dei fiorentini da Manfredi e il rimpatrio dei guelfi.
7.8.1261 la lega ghibellina muove guerra contro Lucca e contro i guelfi e viene attaccata di sorpresa dagli assediati di S. Miniato, che ebbero successo. I ghibellini presero molti castelli nel contado. Si salvò Fucecchio, difesa dal fiore dei guelfi.
La guerra di aggressione per conto terzi, sotto la bandiera imperiale, non vedeva entusiastica partecipazione dei soldati, distratti dalle loro normali occupazioni cittadine o del contado. La guerra costava e furono imposte tasse gravose. Per la prima volta venne imposta una patrimoniale progressiva: prima veniva deciso l'ammontare totale dei tributi necessari, poi si fissavano le percentuali per scaglioni di patrimonio.
1262 la Chiesa Romana compra un appezzamento di terreno per l'ingrandimento di S. Croce.
2.1262 Siena pretende di fortificare a suo vantaggio i castelli ex fiorentini, con pregiudizio di Poggibonsi. Tutta Firenze, Guido Novello compreso, si schiera contro Siena e non si presenta alla lega ghibellina che doveva decidere altre guerre contro Lucca. Infatti, nel 1262, non ci saranno guerre. Guido Novello chiede la liberazione dei fiorentini prigionieri a Siena, ma ottiene un rifiuto. Il papa, che dimostra molta energia, ordina ai commercianti senesi di abbandonare i territori pontifici.
9.1262 il papa si pone segretamente in contatto con 17 banchieri fiorentini e tutti insieme ordiscono un piano: Dal 1260 erano comparsi flagellanti per le strade italiane: intere popolazioni che, guidate da preti e da monaci, si muovevano flagellandosi e confessando i propri peccati. Non attecchirono molto in Toscana, dove si innalzavano forche per affrettare il loro bramato martirio, comunque queste processioni ogni tanto apparivano.
20.9.1262 parte da Lucca una strana processione al grido di "pace! pace!": il legato del papa precedeva un lungo corteo di penitenti. Fra le donne, i fanciulli e i frati erano nascosti i soldati lucchesi, i guelfi e i mercenari, che celavano le armi sotto i sai. Di notte poterono entrare a Signa, ma a Firenze venne dato l'allarme e radunate le truppe, che si assestarono a S. Donnino, in attesa dei rinforzi di Pisa e di Siena. La processione fece rapido dietro-front, per paura di essere tagliata fuori da Lucca, visto che la sorpresa non era riuscita. A Firenze rimase lo scontento per gli aiuti di Pisa e di Siena che non erano arrivati.
5.12.1262 scoppiano disordini a Siena, fomentati dal papa e dovuti all'esasperazione dei commercianti, tagliati fuori dai traffici internazionali. Un Salimbeni uccide un certo Barrocino, membro del consiglio dei24. Viene imprigionato e le sue case rase al suolo.
I banchieri legati alla Curia (Tolomei, Del Turco, Ciampolo, Piccolomini, Albizi, Renaldi, Doni e altri) uscirono da Siena e si trasferirono a Chiusi, a Radicofani o in altri territori papali. I senesi tentarono di farli desistere, con varie promesse, invano. Per rappresaglia, distrussero tutte le loro case.
28.2.1263 il papa concede al capitolo del duomo il permesso di celebrare la messa in S.Reparata, a porte chiuse e con esclusione degli scomunicati "ad personam".
13.7.1263 Pisa e i suoi alleati muovono guerra contro Lucca. la flotta imperiale attracca a S.Rossore. Il papa é preoccupato per la possibile caduta di Lucca e comincia a pensare di allearsi con Carlo D'Angiò, fratello del re di Francia, purtroppo scialacquatore e senza denaro. Inasprisce le misure contro i mercanti fiorentini e senesi. Ordina la confisca dei loro beni all'estero. I fiorentini, per aggirare l'ostacolo, commerciavano tramite mercanti romani, ma le restrizioni si facevano sentire con la mancanza di affari e, per quei pochi che si facevano, a costi elevati.
Il papa manda propri legati in Francia per farsi pagare dai banchieri fiorentini la liberazione della scomunica. Si contano 146 soci di banche fiorentine solo a Parigi.
Si presentano dal papa anche banchieri fiorentini, che pagano cifre enormi per essere assolti e poter riprendere i loro affari.
Per ottenere l' assoluzione, i banchieri dovevano anche presentare un elenco di tutti i loro debitori, con i relativi importi, nonché l'elenco dei mercanti che potevano essere interessati alla liberazione della scomunica.
9.1263 si susseguono i successi delle truppe ghibelline contro i territori lucchesi, che vengono occupati fin sotto le mura. Gli eserciti vittoriosi rientrarono a casa.
27.4.1264 muore Farinata degli Uberti e Guido Novello viene nominato vicario generale della Toscana. <p7.1264 il papa, che risiede a Orvieto, ha già speso 200.000 lire per armare Carlo D'Angiò. Manfredi pensa di anticiparlo, catturandolo a Orvieto, ma la sua spedizione fallisce a metà strada, perché il capitano muore affogato nella Nera.
9.1264 Guido Novello muove alla volta di Orvieto e il papa si rifugia a Perugia, dove muore in Ottobre.
14.12.1264 i guelfi fiorentini aiutano Bologna a conquistare Modena e, dopo anni di povertà, si rifanno con i saccheggi.
5.2.1265 viene eletto il francese Clemente IV. Per arrivare a Perugia, sede della Curia, dovette attraversare la Toscana travestito da frate. Era stato consigliere di re Luigi IX ed il suo unico scopo era l'annientamento della casa Sveva. Pietro d'Oderisio scolpi' il suo monumento funebre in S.Francesco a Viterbo. Suo segretario fu Benedetto Caetani, futuro Bonifacio VIII, che il papa spedisce subito a Parigi a raccogliere fondi e volontari per armare Carlo d' Angiò contro Manfredi.
6.3.1265 400 guelfi fiorentini e i bolognesi prendono Reggio. I guelfi fiorentini, ritornati ricchi, mandano una ambasceria al papa ed ottengono di poter mettere nella loro insegna un'aquila che stringe fra gli artigli un serpente verde (Manfredi).
10.5.1265 Carlo d'Angiò si imbarca a Marsiglia con 500 cavalieri e 1000 arcieri, riesce a giungere a Roma, non disturbato dalla flotta pisana, provocando la delusione del papa per le scarse truppe. Il papa impegna perfino il tesoro pontificio per raccogliere denari. Anche i banchieri fiorentini fanno grossi prestiti. Carlo distribuisce ai banchieri lettere di protezione per i loro commerci, anche per i territori che sarebbero stati conquistati. Si é conservato l'intenso carteggio fra il dissipatore Carlo d'Angiò e il papa, esasperato dalle folli spese di Carlo.
23.5.1265 Con ritardo, Manfredi ricostituisce la lega ghibellina e proclama che sarebbe andato a Roma a incoronarsi imperatore, sperando, inutilmente, di provocare una sollevazione dei romani.
5.1265 nasce DANTE ALIGHIERI nel popolo di S. Martino al Vescovo, davanti alla Torre della Castagna.
Genealogia - Il padre Alighiero II: un cambiavalute, forse usuraio. Sposa Bella, che muore quando Dante ha 5 o 8 anni. Si risposa con Lapa di Chiarissimo Cialuffi, dalla quale ha Tana e Francesco. Forese Donati dirà: "Se Dio ti salvi la Tana e 'l Francesco". Quest'ultimo, più esperto negli affari, aiutò poi Dante nei primi anni dell'esilio.
Dante da fanciullo frequentò una delle scuole private di Firenze, forse quella di un certo Romano "doctor puerorum". Successivamente studiò le arti del trivio: grammatica, retorica, dialettica e del quadrivio: aritmetica, musica, geometria, astronomia.
Ebbe quattro figli: Pietro, costretto a seguire il padre nell'esilio scrisse un valido commento alla Divina Commedia. Jacopo, anche lui seguì il padre e scrisse un'interpretazione allegorica della Divina Commedia. Giovanni, troppo giovane per seguire il padre. Antonia, forse la suor Beatrice del Monastero di S. Stefano degli Ulivi a Ravenna di cui parla Boccaccio.
22.6.1265 Clemente IV ordina al vescovo di Arezzo di mettersi alla testa dei guelfi senesi, in cambio di un lauto stipendio.
7.1265 Manfredi muove contro Orvieto, che gli resiste e sconfigge i senesi, rioccupando alcuni castelli.
14.8.1265 Le truppe di Guido Novello ricevono la resa di Lucca, che si assoggetta a Manfredi. I guelfi si rifugiano a Bologna, che era rimasta guelfa.
20.10.1265 viene conclusa a Siena la pace con Lucca, con la liberazione dei lucchesi prigionieri doop la battaglia di Montaperti.
23.10.1265 il papa rimette in moto l'inquisizione in Toscana, che giudica eretici tutti i fedeli di Manfredi. Il tribunale dell'inquisizione era in S.Croce, mentre i domenicani organizzavano messe e confessioni in tedesco per i soldati imperiali di stanza a Firenze.
6.1.1266 l'esercito francese, forte di 30.000 uomini raggiunge Roma, dove Carlo d'Angiò viene incoronato Re di Sicilia.
18.1.1266 i ghibellini non comprendono il pericolo e, invece di unirsi intorno a Manfredi, si disperdono in tante battaglie locali.
I fiorentini assediano Castel Nuovo, vicino a Cavriglia, soggetto al vescovo di Arezzo, ma non ottengono i rinforzi senesi. Il comandante guelfo di Castel Nuovo, un Pazzi fiorentino, nipote del vescovo di Arezzo, scrive un finto messaggio su pergamena, a firma dello zio e munito di un sigillo staccato da un'altra lettera, in cui si raccomanda agli assediati di reggere, perchè è in arrivo l'esercito francese in loro aiuto. I fiorentini cadono nell'inganno e fuggono. Quasi tutti i territori del Valdarno superiore si ribellano a Firenze.
Guido Novello preferisce restare al bargello a giocare a scacchi "a vista" o "a mente" con i migliori giocatori. É la prima volta che gli scacchi vengono menzionati in documenti occidentali.
25.2.1266 il papa revoca la scomunica a Firenze. Dopo pochi giorni la revoca anche altre altre città toscane. Impone la pacificazione fra le parti e forti pagamenti.
26.2.1266 a Benevento Carlo d'Angio sconfigge Manfredi, che muore in battaglia. Giunta la notizia, a Firenze scoppiano tumulti antighibellini. I guelfi fiorentini, guidati da Guido Guerra, ebbero una parte importante nella battaglia. La vendetta di Carlo sui capi nemici sconfitti fu crudele. Egli ridusse in miseria anche i figli di Manfredi, che non si risollevarono mai più.
12.3.1266 Siena conquista Arezzo.
16.3.1266 il Consiglio di Firenze, con la partecipazione delle presidenze delle Corporazioni organizzate, decide di inviare un ambasciatore a Roma a giurare fedeltà al Papa.
13.4.1266 il popolo fiorentino si rese conto che si andava ad una normalizzazione dei rapporti fra ghibellini e guelfi, passando sopra la sua testa. I banchieri e i mercanti da tempo operavano fuori della città, dove erano presenti le corporazioni dei manovali e degli artigiani.
Mentre, in S.Reparata, il cardinale faceva recitare ai ghibellini le parole di penitenza e sottomissione per ricevere il perdono, le corporazioni si sollevarono e riuscirono ad ottenere che una loro rappresentanza sedesse al governo, estendendo tale conquista anche alle altre città del dominio fiorentino.
Col tempo nel Comune emerse una distinzione fra il popolo grasso (mercanti e imprenditori) e il popolo minuto (artigiani e coloni inurbati). I nobili mantenevano una differenza di prestigio. Il riconoscimento politico al popolo grasso fu dato dalle Arti Maggiori. L' insieme delle Arti espresse allora il Tribunale di Mercatanzia, mentre i Mercanti e i Banchieri si riunivano in potentissime Compagnie. Anche gli Artisti creavano delle Compagnie che curavano gli interessi delle singole "botteghe". Anche per i mestieri erano i Maestri che si facevano pagare dagli apprendisti.
LE ARTI (e relative insegne)
ARTI MAGGIORI
1 - Giudici e Notai (stella d'oro in campo azzurro)
2 - Mercanti di Calimala (aquila d'oro in campo rosso su una balla ammagliata)
3 - Cambiatori o Banchieri (campo rosso e scudi d'oro)
4 - Lanaioli (montone bianco in campo azzurro)
5 - Setaioli (Porta rossa chiusa in campo bianco)
6 - Medici e Speziali (Madonna con Bambino in campo d'oro)
7 - Pellicciai e Vaiai (Montone in campo azzurro in alto, in basso pelli di Vai e pellicce di scoiattolo disposte a scacchiera
ARTI MEDIANE E MINORI
1 - Beccai (montone nero in campo bianco)
2 - Calzolai (tre strisce trasversali in campo bianco)
3 - Fabbri e Magnani (tenaglie in campo bianco)
4 - Cuoiai e Galigai (bandiera a meta' bianca, meta' vermiglia, divise a metà)
5 - Maestri di pietra e legname (scure in campo rosso)
6 - Vinattieri (calice con manico azzurro in campo bianco)
7 - Fornai (stella bianca in campo rosso)
8 - Oliandoli (leone rosso che artiglia un ramo verde in campo bianco)
9 - Linaioli (bandiera per meta' bianca, per meta' nera)
10 - Chiavaioli (2 chiavi legate assieme in campo rosso)
11 - Corazzai e Spadai (bandiera con spada vermiglia e armatura azzurra in campo bianco
12 - Correggiai (2 strisce pendenti in campo bianco)
13 - Legnaioli (albero con cassone ai piedi in campo bianco)
14 - Albergatori (stella rossa in campo bianco)
5.7.1266 Guido Novello normalizza la situazione a Firenze, facendo imprigionare i rappresentanti delle corporazioni. La situazione vede Clemente IV signore supremo di Firenze che non si decide a cacciare il ghibellino Novello, che spera di conquistare alla causa del papato, visto che dispone ancora di numerosi castelli che é il più forte potenziale seguace di Corradino, che i vescovi tedeschi avrebbero voluto diventasse imperatore, ma che il papa si apprestava a scomunicare.
4.9.1266 Guido Novello non intende sottomettersi al papa, nella speranza che Corradino di Svevia diventi imperatore e tenta di ricostituire la lega Ghibellina.
18.10.1266 il papa, scontento della dispotica dominazione di Carlo di Angiò nel meridione e dell'intenzione del re di Sicilia di riconoscere Corradino, decide di usare il pugno di ferro e scomunica Firenze, dove i due frati gaudenti non erano riusciti a normalizzare la situazione e i soldati tedeschi non erano stati cacciati.
11.11.1266 Un aumento delle tasse per pagare i soldati tedeschi é la scintilla che fa scoppiare una sommossa popolare in Firenze, da tempo preparata dagli inviati del papa. Vengono erette barricate in piazza Antinori.
Guido Novello mosse con 1.500 cavalieri, che non potevano muoversi agevolmente nelle strade strette e, visto che alcune famiglie ghibelline si erano schierate con i rivoltosi, timoroso che potessero giungere aiuti esterni, sopravvalutò la pericolosità della situazione e decise di uscire dalla città per andare a sedare le più semplici sommosse del contado.
Il corteo dei cavalieri e delle famiglie ghibelline fedeli passò davanti al battistero, poi al bargello e Guido Novello si fece buttare la chiave della città dai frati gaudenti che stavano alla finestra.
Guido Novello usci' dalla città al ponte alle Grazie e andò a Prato, che trovò chiusa e non intenzionata a riceverlo. Dovette occupare il castello di Capalle, dove cominciarono a scoppiare litigi fra le famiglie ghibelline, alcune delle quali si dettero a saccheggi e a vendette private a Petriolo.
Clemente IV era stupefatto: si accontentava di cacciare i soldati tedeschi e si trovò la città liberata completamente dai ghibellini!
12.11.1266 il popolo, prevedendo che i Guelfi avrebbero preteso di comandare, tentarono di reinstaurare la democrazia.
Il papa non aveva nessuna intenzione di lasciar fare, ma non poteva sottovalutare l'importanza dei cittadini. Impose che il capitano del popolo fosse un suo uomo, Elia Peleti e che si costituisse il consiglio dei 36, una rappresentanza popolare.
Ma Elia Peleti aveva istruzioni segrete: con la scusa di evitare nuovi scontri fra Guelfi e Ghibellini, proibi' la creazione di qualsiasi associazione e di insegne e bandiere, pena la scomunica.
Dato che Guelfi e Ghibellini possedevano già le loro solide organizzazioni, l'ordine puniva le associazioni popolari.
La manovra falli' completamente: i fiorentini elessero capitano del popolo Piero Bernardi Giuliani di Orvieto. Il papa scomunicò subito lui e chi lo aveva eletto.
18.1.1267 I 36 riescono a stabilire i termini della pacificazione fra Guelfi e Ghibellini, ordinando anche matrimoni fra le famiglie nemiche. Le famiglie Guelfe più importanti si rifiutano di rientrare a Firenze.
11.3.1267 I 36 ottengono che le torri di Firenze vengano loro consegnate per la sorveglianza.
25.3.1267 nasce a Colle di Vespignano nel Mugello GIOTTO
GIOTTO (Ambrogiotto di Bondone) 1267-1337 Allievo di Cimabue e di Cavallini, ma si rifà anche ad Arnolfo
1290 dipinge il Crocifisso di S.Maria Novella.
1290-1300 Cimabue, forse con la collaborazione di Giotto, affresca la Cappella Velluti in S.Croce.
1298 esegue il mosaico della Navicella, oggi distrutto, nel portico del vecchio S.Pietro, ammirato. anche dall'Alberti e dal Ghiberti
1302 Data presunta della morte di Cimabue. Viveva in via del Cocomero, nella casa che fu poi abitata da Giotto.
1303-1305 Giotto affresca la Cappella degli Scrovegni a Padova
1310 Apre bottega a Firenze, Madonna di Ognissanti (Uffizi).
Formelle del campanile eseguite da Andrea Pisano su disegno di Giotto
1310 Giotto affresca le cappelle Peruzzi e Bardi in S.Croce.
Cappella Peruzzi in S.Croce: Affrescata da Giotto fra il 1320 e il 1325. Lavoro' a secco o a mezzo-secco, a "pontata" e non "a giornata". Lo spazio angusto suggeri' a Giotto una composizione prospettica che potesse essere apprezzata non da una visione frontale, ma dal limitare della cappella. Nel '700 la cappella fu imbiancata e gli affreschi riscoperti solo nel 1841 e pesantemente restaurati con integrazione delle parti mancanti. Nel 1961 si provvide ad un restauro che tolse tutte le parti aggiunte.
1313 Taddeo Gaddi inizia l'apprendistato con Giotto, col quale rimarrà 24 anni.
1317 e seguenti dipinge le Storie di S.Francesco nella Cappella Bardi in S.Croce.
Cappella Bardi. Affrescata da Giotto fra il 1320 e il 1325. Lavoro' a "giornata" sull'intonaco fresco. La cappella fu imbiancata nel '700 e gli affreschi furono riscoperti nel 1852 e pesantemente restaurati con integrazioni delle parti mancanti. Nel 1959 il restauro elimino' tutte le aggiunte ottocentesche.
1. fuori della cappella, nell'arcone di ingresso, lungo la testata del transetto: S.Francesco riceve le stimmate
2. La rinuncia ai beni
3. l' approvazione della regola. Sotto, i due miracoli: l'apparizione di Arles e la prova del fuoco di fronte al Sultano.
In basso: la morte, con l'anima che sale al cielo.
1320 parte per Napoli.
1327 Giotto inizia a dipingere l'Incoronazione della Vergine sull'Altare della Cappella Baroncelli in S.Croce. E' firmata in oro OPUS MAGISTRI IOCTI anche se hanno collaborato molto gli aiuti (Taddeo Gaddi e Maso di Banco). Nel '400 il pentittico fu trasformato, con il taglio delle cuspidi e l'incorniciatura, e costretto a vivere in una dimensione non sua. Il recente restauro ne ha riscoperto i colori originali. Se si tracciano linee ideali, seguendo la direzione degli sguardi, si puo' costruire un reticolo geometrico, simmetrico dei 4 pannelli laterali, che riconduce a punti focali in ordine di importanza: S.Francesco, S.Pietro, S.Paolo, S.Ludovico di Tolosa e via via tutti gli altri in ordine di importanza. Le figure sono 126. Tranne i quattro suonatori intenti agli strumenti, tutti meno uno guardano verso il centro. Il primo della penultima schiera, nello scomparto di sinistra, guarda verso l'esterno. Ha l'aureola, quindi e' un santo, ma ha uno strano copricapo che lo diversifica dagli altri. Chi e'?
1328 Giotto inizia a lavorare a Napoli per Roberto d'Angiò. Affresca la chiesa di S.Chiara, poi imbiancata. Frammenti degli affreschi (Lamento sul Cristo morto) furono riscoperti nel 1945
22.1.1330 Andrea Pisano comincia a lavorare alla porta del Battistero, per conto dell'Arte dei Mercatanti. Giotto, prima di morire, aveva gia' fatto un bellissimo disegno.
1332 Giotto inizia ad affrescare la cappella della Maddalena nel Bargello con il Giudizio Universale. In basso a destra ritratto di Dante.
1333 il Comune di Firenze invia Giotto a Milano, da Azzone Visconti
8.1.1337 muore
1730 vengono imbiancate le storie di S.Francesco di Giotto nella Cappella Bardi in S.Croce
1840 vengono riscoperti gli affreschi della Cappella della Maddalena di Giotto nel Bargello.
1841 vengono riscoperte le Storie di S.Giovanni Battista e S.Giovanni Evangelista di Giotto nella Cappella Peruzzi in S.Croce e ridipinte da Antonio Marini
1852 vengono riscoperte le Storie di S.Francesco nella Cappella Bardi in S.Croce, che erano state imbiancate nel 1700. Gaetano Bianchi fa un restauro molto integrativo.
1937 vengono restaurati gli affreschi di Giotto nella Cappella della Maddalena nel Bargello
1963 restauro delle Storie di S.Giovanni Battista e S.Giovanni Evangelista di Giotto nella Cappella Peruzzi in S.Croce
31.3.1267 Clemente IV scrive alle famiglie Guelfe in esilio, invitandole ad armarsi e mandò Carlo d'Angiò ad aiutarli.
10.4.1267 Clemente IV é irritato con Firenze, che non ha nessuna voglia di muovere contro Guido Novello e i suoi cavalieri tedeschi. Ha sempre paura che Corradino di Svevia diventi imperatore. Comunica che verrà a Firenze, preceduto da soldati, che combatteranno contro Guido Novello. 4.000 ghibellini fuggirono (quasi tutti a Forli'). Quelli rimasti dovettero giurare fedeltà, ma rimasero comunque esclusi dai diritti civili e dalle cariche pubbliche. Viene istituito un Consiglio dei Dodici, per controllare i ghibellini. Il popolo viene totalmente escluso dal governo della città.
I Guelfi eleggono 6 capitani, affiancati da un consiglio segreto di 14 membri e un Gran Consiglio di 60. Gli atti venivano conservati nella SS.Annunziata, che aveva in pre cedenza dato rifugio ai guelfi. Venne istituito un registro dei ghibellini banditi, ma non si volle continuare il vecchio registro, che conteneva i nomi dei guelfi esiliati. Se ne istitui' uno nuovo, detto "libro del chiodo" e i ghibellini esiliati furono nominati "gli inchiodati", i cui beni vennero confiscati e alienati dai guelfi.
Le case degli Uberti vennero rase al suolo e nacque piazza della Signoria. Anche le tombe dei ghibellini in S.Pier Scheraggio furono profanate e le ossa disperse.
30.6.1268 il vescovo Giovanni fonda la chiesa del Carmine.
17.6.1269 i fiorentini sconfiggono definitivamente i senesi.
1270 Pietro d'Oderisio scolpisce il monumento funebre di Clemente IV in S.Francesco a Viterbo.
1270 muore Bella, madre di Dante. Il padre si risposa con Lapa di Chiarissimo Cialuffi.
1272 Cimabue si trova a Roma
1273 Gregorio X tenta di pacificare Guelfi e Ghibellini. Non ci riesce e scaglia l'interdetto contro Firenze.
1274 una piena distrugge il ponte alla Carraia. Viene rifatto con il piano in legno.
1274 Dante incontra per la prima volta Beatrice
9.1.1277 strumento di Gemma di Manetto Donati promessa sposa di Dante.
1278 Niccolo III ridimensiona fortemente l'autorità di Carlo d'Angio a Roma e in Toscana
1278 rifondazione di S.Maria Novella
1279 viene posta la prima pietra della cappella Gondi in S.Maria Novella, decorata di marmi da Giuliano da Sangallo.
Vi é il crocifisso del Brunelleschi, una delle sue poche sculture. Lo fece dopo aver criticato come troppo naturalistico il crocifisso di Donatello in S.Lorenzo.
É detto "delle uova", perché Brunelleschi, dopo aver terminato il crocifisso, andò da Donatello e lo invitò a pranzo, chiedendogli di precederlo a casa sua, avendo altre commissioni da fare e pregandolo di portare a casa un tovagliolo pieno di uova. Quando Donatello entrò in casa di Brunelleschi, vide il Crocifisso e le uova caddero per terra, rompendosi. Quando Brunelleschi arrivò ebbe la prova dell'ammirazione di Donatello.
1279 Niccolò III invia a Firenze il cardinale Latino dei Frangipani per pacificare Guelfi e Ghibellini
1280 nasce PIETRO LORENZETTI
1280 Cimabue dipinge nella basilica di S.Francesco ad Assisi
1280 Latino dei Frangipani riesce ad ottenere un accordo precario. Le parti si ridividono trasversalmente fra "Magnati" (Nobili) e le Arti (Borghesi).
1281 forte espansione economica a Firenze e crescita dell'importanza delle Arti
1282 le Arti mirano scopertamente al potere
1282 Arnolfo di Cambio amplia la Badia Fiorentina.
1282 5 Arti minori acquistano il diritto di accesso agli uffici pubblici
1283 Viene istituito il Priorato, simbolo dell'egemonia delle Arti.
Non vi possono partecipare i Magnati, salvo iscrizione ad una delle Arti.
1284 Nasce a Siena SIMONE DI MARTINO MARTINI. (1284-1344)
Allievo di Duccio e maestro del cognato Lippo Memmi. Amico del Petrarca (ritratto di Laura e miniatura del frontespizio di un codice virgiliano).
1315 dipinge la Maesta' per il Palazzo Pubblico a Siena
1317 dipinge S.Ludovico di Tolosa, oggi al museo di Capodimonte a Napoli.
1317 affresca la cappella di S.Martino nella Basilica inferiore di Assisi.
1319 dipinge il Polittico di S.Caterina, ora nel Museo S.Matteo di Pisa
1324 sposa Giovanna, sorella di Lippo Memmi.
1330 dipinge Guidoriccio da Fogliano nel Palazzo pubblico di Siena
1333 dipinge l'Annunciazione tra i Santi Ansano e Giuditta, ora agli Uffizi. Firmata e datata SIMON MARTINI ET LIPPUS MEMMI DE SENIS ME PINXERUNT ANNO MCCCXXXIII.
1336 parte per Avignone, dove rimarra' fino alla morte (1344) e dipingera' la lunetta ed il timpano del portale di Notre-Dame di Avignone, oggi nel Palazzo dei Papi Dipinse anche un S.Giorgio (di cui rimane una copia seicentesca) su commissione del cardinale Stefaneschi, committente anche di Giotto. Dipinse anche la miniatura del frontespizio del Virgilio per il Petrarca, ora alla Biblioteca Ambrosiana di Milano.
1342 , ad Avignone, dipinge la tavoletta con la Sacra Famiglia, ora alla Walker Art Gallery di Liverpool.
30.6.1344 , ad Avignone, fa testamento. Morirà dopo pochi giorni.
2.8.1284 alla Meloria i Genovesi sconfiggono i Pisani e Firenze diventa egemone in Toscana.
1284 inizia la costruzione del terzo cerchio d mura, che ingloba anche S.Croce.
1285 Dante prende parte alla spedizione contro il Castello di Poggio Santa Cecilia, ribellatosi su istigazione di Arezzo.
1285 Dante sposa Gemma Donati
15.4.1285 Madonna Rucellai di Cimabue. Rucellai fa dipingere una Madonna con Bambino per la cappella di famiglia in S.Maria Novella. Fu talmente ammirata che fu mostrata a Carlo d'Angiò Furono tanti i festeggiamenti che la casa dove abitava Cimabue fu chiamata Borgo Allegri.
1287 la Repubblica Fiorentina riordina la piazza S.Maria Novella
1287 Folco Portinari fonda la chiesa di S.Egidio
1287 breve soggiorno di Dante a Bologna, dove forse frequentò la facoltà di giurisprudenza.
1288 Cimabue dipinge il Crocifisso per S.Croce. Fu dipinto su tela, stesa su supporto ligneo di mt. 3,90 x 4,33. Il restauro dopo l'alluvione ha sostituito le parti mancanti con uno strato di gesso coperto da bruno d'agata. La restauratrice Ornella Casazza ha potuto notare la perfezione millimetrica del disegno e della stesura cromatrica. Da notare come la vibrante intensità viene raggiunta tramite: la caduta verticale del sangue, la tensione arcuata del corpo, le mani aperte sul mondo, l'appiombo del perizoma, la gran massa dei capelli, l'occhio semichiuso
1289 Firenze abolisce la servitù della terra. Termina il Medio Evo.
11.6.1289 Battaglia di Campaldino. I Fiorentini sconfiggono definitivamente la ghibellina Arezzo.
16.8.1289 Dante partecipa all'assedio e alla conquista del pisano Castello di Caprona.
1290 nasce Taddeo Gaddi
1290 nasce Bernardo Daddi
1290-1300 Cimabue, forse con la collaborazione di Giotto, affresca la Cappella Velluti in S.Croce.
8.6.1290 muore Beatrice Portinari, di 24 anni.
1290 Giotto dipinge il Crocifisso di S.Maria Novella.
1292 la Repubblica Fiorentina decide la costruzione del Duomo
1293 riforma di Giano della Bella, che emana gli "Ordinamenti di Giustizia". Tutto il potere passa alle Arti.
1293 i Donati rompono con Giano della Bella e ricostituiscono il partito dei Guelfi.
3.5.1294 giorno della Santa Croce, posa della prima pietra della nuova S.Croce, che viene iniziata a partire dall'abside, per lasciare la vecchia chiesa in funzione.
1294-1295 Dante compone la Vita Nuova, dedicata a Beatrice, scomparsa da poco. La Vita Nuova si compone di 42 capitoli, che comprendono 31 componimenti in rima
5.3.1295 Corso Donati, appoggiato da Bonifacio VIII, esilia Giano della Bella, ma provoca la spaccatura dei Guelfi. I Guelfi si dividono in: NERI: Donati, i Magnati, il popolo grasso. BIANCHI: i Cerchi (proprietari terrieri da poco arricchiti), il popolo minuto, i contadini inurbati, la piccola nobiltà… e gran parte del ceto colto.
1.5.1295 fino al 30.9.1296 Dante fa parte del consiglio dei Savi e del Consiglio dei 100. Parteggia per i Cerchi, contro la politica filo-Bonifacio VIII di Corso Donati.
4.8.1295 il vescovo Andrea firma un documento nel quale dichiara di avere costruito a proprie spese, come privato cittadino, un palazzo a sinistra di S.Miniato, per abitarvi (sopra la porta del chiostro).
1.11.1295 fino al 30.4.1296 Dante fa parte dei 36 del Capitano del Popolo
1295 Dante si iscrive all'Arte dei Medici e Speziali, per poter accedere agli incarichi pubblici (vedi 1283)
1296 viene raso al suolo l'ospedale di S.Giovanni Battista, fra il battistero e S.Reparata.
1296 alla morte di Forese Donati, Corso accentra tutto il potere della parte Nera.
1297 viene realizzato (o restaurato) il mosaico nel catino absidale di S.Miniato con Cristo fra la Vergine e S.Miniato. La data é scritta sull'opera stessa.
26.9.1298 l'arte della Lana e i capi-operai di S.Reparata decidono di demolire l'ospedale costruito nel 1040 fra il battistero e S.Reparata.
1298 Giotto esegue il mosaico della Navicella, oggi distrutto, nel portico del vecchio S.Pietro, ammirato. anche dall'Alberti e dal Ghiberti
1299 Fondazione del Palazzo dei Priori detto poi Palazzo vecchio
ANNO 1300 - nel contado fiorentino si ricordano 1350 castelli
ANNO 1300 - Giovanni Villani inizia a scrivere la sua "Cronica". Nato a Firenze intorno al 1276 da una famiglia popolana e figlio di Villano di Stoldo di Bellincione, esercitň l’attivitŕ di mercante e di banchiere, socio dapprima dei Peruzzi, poi dei Buonaccorsi. Partecipň anche alla vita pubblica, che nella Firenze della prima metŕ del Trecento era meno turbata dalle lotte politiche che l'avevano divisa alla fine del secolo precedente e che tanta parte avevano avuto nel determinare il timbro passionale del piů grande cronista della precedente generazione, Dino Compagni. Durante questo periodo ricoprě tre volte la carica di priore (nel 1316, nel '21 e nel '28) e nel 1317 divenne membro della commissione per le nuove gabelle; nel 1324 sovrintese alla costruzione delle mura e fu ufficiale addetto a far fronte alla carestia che attanagliava Firenze nel 1329. In questo nuovo clima, il Villani, pur mostrando simpatia per il partito guelfo dei Neri, si mantenne piů distaccato e obiettivo nel valutare gli eventi storici di cui era testimone. Nel 1331 cominciň il suo declino dalla scena politica, a seguito di un'accusa di malversazione (successivamente rivelatasi infondata) che gli era stata mossa al tempo in cui era stato camarlingo del Comune per l'edificazione delle mura. Fu coinvolto nel fallimento bancario dei Buonaccorsi e incarcerato per poco tempo alle Stinche, attorno al 1346, in quanto considerato mercante fuggitivo. Morě di peste nel 1348.
Anno 1300 - divisione dei cittadini in bianchi e neri . Le due fazioni prendono il nome dai due partiti in cui si divideva la citta' di Pistoia , chiamati i Cancellieri bianchi e neri. I fiorentini con l'intento di pacificare fanno venire i capi dei due partiti a Firenze. Qui i due schieramenti nacquero gradualmente a partire da alcuni litigi familiari causati da questioni di vicinato: i Cerchi, mercanti di recente ricchezza (Dante li chiama la parte selvaggia cioč campagnola) avevano comprato alcune case, giŕ dei Conti Guidi, accanto a quelle degli orgogliosi Donati ed erano nati alcuni dissidi legati ai piů vari motivi di convivenza. Le odierne Torre dei Cerchi e Torre dei Donati a Firenze ci possono dare un'idea di dove si trovassero gli edifici familiari, anche se in antico i possedimenti di ciascuna famiglia erano estesi a molti piů edifici confinanti. I rispettivi capifamiglia erano Vieri de' Cerchi e Corso Donati. Il cosiddetto vicolo dello Scandalo, un tortuoso vicoletto che serpeggia tra il Corso e Via degli Alighieri, fu creato nel Trecento proprio per dividere le proprietŕ delle due fazioni, quando nel momento di maggior astio si arrivň a minacciare di buttare giů i muri interni delle case per assaltare i nemici di notte.Dalla parte dei Cancellieri bianchi era Vieri dei Cerchi da quella dei neri Corso Donati. Le due fazioni lottavano per l'egemonia politica - e quindi economica - in cittŕ. A livello della situazione extracittadina, seppur entrambe sostenitrici del papa, erano opposte per carattere politico, ideologico ed economico. I guelfi bianchi, un gruppo di famiglie magnatizie aperte alle forze popolari, perseguivano l'indipendenza politica e rifiutavano ogni ingerenza papale. Mentre i guelfi neri, che rappresentavano soprattutto gli interessi delle famiglie piů ricche di Firenze, erano strettamente legati al papa per interessi economici e ne ammettevano l'ingerenza negli affari interni di Firenze.Questa rivalitŕ si estese gradualmente e "a poco a poco tutti trascinň seco, anche i religiosi, anche le donne" (Isidoro Del Lungo 1112:123). Questo era dovuto al sistema delle cosiddette consorterie, cioč affiliazioni (clan) di famiglie alleate che condividevano politiche comuni, come era giŕ successo all'epoca della divisione tra guelfi e ghibellini.
Dalla semplice invidia per chi avesse la torre piů alta (i piů ricchi Cerchi, rispetto ai piů antichi Donati o ai loro alleati Pazzi), si passň a una serie di screzi e di maldicenze reciproche. Corso Donati, rimasto da poco vedovo si risposň con Tessa Ubertini (1296), parente dei Cerchi, ma negň alla famiglia di lei alcuna parte su un'ereditŕ che spettava alla donna, nonostante il ricorso alla magistratura dei Cerchi. Essi ne ebbero molto a male e questo fatto di soldi fu il primo screzio in assoluto tra le due parti.Un secondo episodio č quello di una zuffa tra alcuni giovani membri delle famiglie, probabilmente solo adolescenti: poiché nessuna delle due parti volle pagare la multa pecuniaria per il disordine, essi vennero trattenuti nel Palazzo del Podestŕ (il Bargello), dove perň ai Cerchi vennero somministrati dei migliacci avvelenati, che fecero star male chi li mangiň, e sei persone ne morirono (quattro Cerchi, un Portinari e un Bronti), maleficio del quale venne accusato Corso Donati, ma non fu provata la sua colpevolezza (1298). Dopo questo episodio i Cerchi si allontanarono dalle riunioni della Parte guelfa, dando vita a una specie di contro-schieramento, con il quale iniziarono a essere solidali molti cittadini (Lapo Saltarelli, Donato Ristori e numerosi popolani), indignati dal comportamento dei Donati.Il terzo episodio di rilievo si ebbe in occasione di una cerimonia funebre per la sepoltura di una donna avvenuta in Oltrarno in piazza de' Frescobaldi, vicino al primitivo Ponte di Santa Trinita (probabilmente gennaio 1297).
1.5.1300 scoperta una congiura dei Magnati contro i Priori, scoppiano tumulti vicino a S.Trinità. Vengono esiliati Corso Donati (a Massa Trabara) e Guido Cavalcanti ( a Sarzana )
5.1300 missione di Dante a S.Gimignano per l'elezione di un rappresentante da inviare alla ricomposta Lega Toscana
15.6.1300 fino al 15.8.1300 Dante fa parte dei Priori, massimo organo di governo.
23.6.1300 grande zuffa fra Grandi e Popolani. Dante propone il confino per i capi dei Bianchi e dei Neri, fra i quali Guido Cavalcanti, suo amico.
27.6.1300 Dante fa respingere la richiesta di Bonifacio VIII di ottenere il vicariato della Toscana.
1301 Cimabue a Pisa, membro della Compagnia dei Piovuti. Dipinge il San Giovanni Evangelista nel mosaico absidale del duomo
19.6.1301 parere contrario di Dante alla richiesta di Bonifacio VIII di prorogare la concessione del presidio di cavalieri fiorentini in aiuto del Papa, in guerra contro Margherita Aldobrandeschi (….. consuluit quod de servitio faciendo domino Papae nihil fiat ).
9.1301 Bonifacio VIII tenta di rimettere al potere Corso Donati, inviando a Firenze Carlo di Valois.
10.1301 Firenze invia 3 ambasciatori a Roma, fra i quali Dante. Il Papa manda la risposta per gli altri 2 e trattiene Dante.
11.1301 Carlo di Valois rovescia i Bianchi e conferisce il potere a Corso Donati. Dante lo saprà solo sulla via del ritorno.
27.1.1302 il Podestà Cante Gabrielli da Gubbio bandisce i Bianchi più compromessi da Firenze. Accusa Dante di baratteria, opposizione al papa, concussione e lo fa condannare a due anni di confino, all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e a 5000 fiorini piccoli di ammenda. Dante è contumace (forse in rientro da Roma)
10.3.1302 non essendosi presentato, Dante viene condannato al rogo con altri 14 imputati. Inizia l'esilio.
8.6.1302 Dante partecipa alla riunione nella pieve di S.Godenzo in Mugello per preparare i piani per una spedizione contro i Neri di Firenze. Partecipano anche alcuni ghibellini, fra i quale Lapo, figlio di Farinata degli Uberti. L'esito della spedizione fu negativo.
1302 Data presunta della morte di Cimabue. Viveva in via del Cocomero, nella casa che fu poi abitata da Giotto. Fu sepolto in Duomo con la lapide: Credidit ut Cimabos picturae castra tenere sic tenuit vivens nunc tenet astra poli.
1302 muore Arnolfo di Cambio
1302 nasce S. Andrea Corsini
1302 Dante, nominato capitano dell'esercito degli esuli, va a Forli' da Scarpetta degli Ordelaffi per organizzare una spedizione militare, ma anche la seconda battaglia del Mugello finisce male.
1303 fino al 1305 Giotto affresca la Cappella degli Scrovegni a Padova
5.1303 fino al Marzo 1304 Dante a Verona ospite di Bartolomeo della Scala
1303 Benedetto XI invia a Firenze il cardinale Niccolo da Prato come paciere fra Bianchi e Neri, ma fallisce.
11.10.1303 muore Bonifacio VIII
1304 crolla il ponte alla Carraia per il sovraccarico di folla che assisteva a uno spettacolo in Arno.
29.7.1304 gli esiliati, Bianchi e Ghibellini, contro il parere di Dante, tentano di rientrare a Firenze ma vengono affrontati e sconfitti a Pulicciano (Lastra alla Loggia)
7.1304 fino all' estate 1306 Dante a Treviso ospite del conte Gherardo da Camino.
20 luglio 1304 nasce ad Arezzo Francesco Petrarca da Eletta Canigiani e dal notaio ser Pietro di Parenzo di Garzo dell'Incisa (soprannominato Ser Petracco, noto nei documenti come Petraccolus o Petrarca, da cui il cognome del figliolo). Ser Petracco apparteneva alla fazione dei guelfi bianchi[1] e fu amico di Dante Alighieri, esiliato da Firenze nel 1302 per motivi politici, legati all'arrivo di Carlo di Valois ed alle lotte tra guelfi bianchi e neri. Č curioso a questo proposito notare come la sentenza del 10 marzo 1302 con la quale Cante Gabrielli da Gubbio, podestŕ di Firenze, condannava Ser Petracco all'esilio, sia la stessa con la quale a Dante Alighieri veniva ingiunto di seguire lo stesso destino A causa dell'esilio paterno, il giovane Francesco trascorse l'infanzia in Toscana (prima ad Incisa e poi ad Arezzo e a Pisa), dove il padre era solito spostarsi per ragioni politico-economiche. Ma giŕ nel 1311 la famiglia (nel frattempo era nato nel 1307 il fratello Gherardo) si trasferě a Carpentras, vicino Avignone (Francia), dove Petracco sperava di ottenere incarichi presso la corte papale.
1306 Dante a Padova, Venezia e nella Marca Trevigiana. Riferimenti nell' Inferno:
XV, 7: le dighe dei Padovani lungo la Brenta
XXI,7: l' arzan… dé viniziani
XII,4: la ruina presso Rovereto sull'Adige
10.1306 Dante ospite dei conti Malaspina in Lunigiana. Inizia a scrivere l' Inferno (Boccaccio dice che i primi 7 canti li scrisse a Firenze). In un documento presso l'archivio di Sarzana del 6.10.1306 Dante, come procuratore dei Malaspina, conclude in Castelnuovo Magra la pace con il vescovo di Luni i cui atti sono conservati presso l'Archivio di Stato di La Spezia.
1306 Muore Jacopone da Todi
1307 Dante é in Casentino, ospite di Guido di Battifolle
1307 distruzione del campanile della Badia Fiorentina
1307 v fino agli inizi del 1309 Dante a Lucca, ospite di Gentucca (Purg. XXIV, 37)
1308 Condanna di Corso Donati sospettato di aspirare alla signoria della citta' viene ucciso a colpi di lancia.
1309 viene edificata la chiesa di S.Barnaba per celebrare la vittoria di Campaldino
1309 Dante forse fa un viaggio a Parigi
1310 - Dino Compagni inizia a scrivere (tra il 1310 e il 1312 ) la "Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi" Dino Compagni nacque attorno al 1255-1260 da una famiglia guelfa che faceva parte del cosiddetto "popolo grasso" fiorentino (la ricca borghesia) e che aveva una posizione di primo piano nell'Arte di Por Santa Maria, trasformatasi poi in Arte della Seta. Egli stesso fu uno dei dirigenti di questa Arte (dal 1282 al 1295 ne fu piů volte console). Si schierň contro i nobili a sostegno di Giano della Bella e ricoprě la carica di gonfaloniere di giustizia. Caduto Giano della Bella nel 1295, si dovette allontanare per qualche anno dalla vita politica. Vi rientrň nel 1300 appoggiando i Bianchi e la famiglia dei Cerchi, in lotta contro i Neri e la famiglia Donati.Dino tenne comunque una posizione equilibrata, simile a quella del suo coetaneo Dante Alighieri, e promosse l'esilio dei capi delle due parti per ottenere una pacificazione della cittŕ (in esilio fu mandato anche Guido Cavalcanti). Con l'arrivo di Carlo di Valois a Firenze e la sconfitta dei Bianchi, Dino Compagni, pur evitando l'esilio (essendo stato priore l'anno precedente, non poteva per legge essere condannato), fu costretto a ritirarsi definitivamente dalla vita politica.Come Dante, fu preso da entusiasmo alla notizia della discesa di Enrico VII in Italia, vedendo in essa l'occasione di una rivincita dei Bianchi e di una soluzione equilibrata dei problemi della cittŕ. Concepě allora la Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi, scritta infatti fra il 1310 e il 1312, e rimasta interrotta quando Enrico VII morě presso Buonconvento. L'interruzione č stata spiegata con il fallimento del progetto di una riscossa dei Bianchi a Firenze e dei ghibellini in generale in Italia. A questo punto l'opera manoscritta, che conteneva duri giudizi su personaggi ancora vivi e potenti, rimase nascosta in casa di Dino (morto nel 1324) e dei suoi discendenti, e fu scoperta solo nella seconda metŕ del Quattrocento.Compagni rifiuta il disegno della storia universale e il procedimento annalistico e si concentra sugli anni fra il 1280 e il 1312 e in particolare sulle vicende degli anni 1300-1308, segnati dal conflitto fra Bianchi e Neri e dalla vittoria di questi ultimi e di Carlo di Valois. Egli dichiara di voler testimoniare solo "il vero delle cose certe" rifacendosi a quanto ha direttamente visto e sentito oppure a quanto gli č stato detto da persona degna di fede. Tuttavia la sua Cronica č opera di parte, piena di passioni e di risentimenti morali e politici: l'autore non esita a dichiarare le proprie posizioni attraverso apostrofi ai cittadini o la rappresentazione a tinte fosche e drammatiche delle malvagitŕ degli avversari politici e del loro capo, Corso Donati.
1310 fino al 1320 Giotto affresca le cappelle Peruzzi e Bardi in S.Croce (quest'ultima fu imbiancata nel 1700).
1310 Arrigo VII di Lussemburgo si accinge a calare in Italia, per pacificarla.
Dante rientra da Parigi.
6.1.1311 Arrigo VII a Milano viene incoronato Re d'Italia. Dante con altri ghibellini si reca a rendergli omaggio.
1311 a Genova muore di peste Margherita, moglie di Arrigo VII
17.4.1311 Dante scrive una Epistola a Arrigo VII invitandolo ad affrettarsi a discendere in Toscana. Scrive anche ai fiorentini rimproverando di resistere all'imperatore.
9.6.1311 viene collocata sull'altare del duomo di Siena la Maestà di Duccio di Boninsegna.
(Adesso la parte centrale é al Museo. Sul gradino in basso si legge MATER SCA DEI SIS (CA)VSA SENIS REQUIEI / SIC DVCIO VITA (T)E QUIA PINXI(T) ITA. Alcune parti sono disperse in vari musei nel mondo).
1311 Firenze, orfana dei suoi maggiori rappresentanti e timorosa dei disegni dell'imperatore, concede l'amnistia agli esuli.
3.1312 Arrigo VII giunge a Pisa dove Dante va ad omaggiarlo ed incontra Petrarca giovinetto, accompagnato dal padre Petracco. AnzichŠ verso Firenze, Arrigo VII punta direttamente su Roma.
15.6.1312 testamento di Ricuccio del fu Puccio del Mugnaio che lascia olio per il Crocifisso di Giotto in S.Maria Novella
29.6.1312 Arrigo VII incoronato imperatore in Laterano
9.1312 Arrigo VII pone l'assedio a Firenze. Dante non vi partecipa.
1313 Taddeo Gaddi inizia l'apprendistato con Giotto, col quale rimarrà 24 anni.
8.1313 Arrigo VII rinuncia all'assedio di Firenze.
24.8.1313 Arrigo VII muore di malaria a Buonconvento. Dispone che il suo cuore venga posto nell'arca della regina Margherita a Genova.
20.4.1314 muore Clemente V. Dante scrive ai cardinali in conclave esortandoli ad eleggere un papa italiano e a riportare il papato da Avignone a Roma.
1315 Simone Martini dipinge la Maestà per il Palazzo Pubblico a Siena
1315 viene proposto a Dante il rientro a Firenze in cambio di una somma di denaro e del pentimento in Battistero. Dante rifiuta e in una lettera ad un amico scrive: "Non est hec via redeundi ad patriam, pater mi; sed ali per vos ante aut deinde per alios invenitur que fame Dantisque honori non deroget, illam non lentis passibus acceptabo; quod si per nullam talem Florentia introitur, nunquam Florentia introibo."
15.10.1315 Dante è nuovamente condannato a morte e alla confisca dei beni.
1316 Dante è a Verona. Dedica il Paradiso a Cangrande della Scala e decide di chiamare COMMEDIA il poema.
1317 Andrea dell'Orcagna dipinge il polittico nella cappella degli Strozzi in S.Maria Novella
1317 Lippo Memmi dipinge la Maestà nel Palazzo Comunale di S.Gimignano
1317 Simone Martini affresca la cappella di S.Martino nella Basilica inferiore di Assisi.
1317 Simone Martini dipinge S.Ludovico di Tolosa, oggi al museo di Capodimonte a Napoli.
14.10.1317 muore Malatesta da Rimini
1317 e seguenti Giotto dipinge le Storie di S.Francesco nella Cappella Bardi in S.Croce.
1318-1319 muore Duccio di Boninsegna
1318 Dopo 8 anni veronesi, Dante va a Ravenna ospite di Guido Novello da Polenta e termina il Paradiso.
1319 Simone Martini dipinge il Polittico di S.Caterina, ora nel Museo S.Matteo di Pisa
1319 nasce AMBROGIO LORENZETTI 1319-1348
Figlio e allievo di Pietro. Opere: Allegorie del buono e del cattivo governo nella sala dei Nove nel Palazzo pubblico di Siena. a Firenze: Trittico con sotrie di S.Nicola.Madonna con Bambino e Santi nella chiesa di S.Procolo.
1332 Ambrogio Lorenzetti dipinge la Madonna con Bambino e i Santi Niccolò e Procolo e Quattro storie di S. Niccolò per la chiesa di S.Procolo in Firenze. Ora agli Uffizi. Il dipinto é firmato: AMBROGIUS LAURENTII DE SENIS MCCCXXXII
1342 Ambrogio Lorenzetti dipinge la Presentazione al Tempio per il duomo di Siena (Uffizi)
1342 Ambrogio Lorenzetti dipinge la Maestà, adesso nel Municipio di Massa Marittima.
1347 Ambrogio Lorenzetti risulta ancora iscritto all'arte Medici e Speziali di Firenze.
1348 muore a Siena di peste.
3.1.1320 Dante legge nella chiesa di S.Elena a Verona la sua "Questio de aqua et de terra"
1320 Gaddo di Zanobi Gaddi risulta iscritto all'Arte dei medici. A lui sono attribuiti le 6 storie (3 di Cristo e 3 del Battista) nelle due fasce più basse del penultimo spicchio figurato del battistero. Gli Operai dell'Opera del Duomo gli commissionarono il mezzo tondo a mosaico con l'Incoronazione della vergine sopra la porta principale del Duomo.
1320 Giotto parte per Napoli
1320 la nuova chiesa di S.Croce é aperta al pubblico.
1320 e seguenti il Maestro di Figline dipinge l'Assunta nella cappella Tosinghi e le vetrate nella cappella Bardi in S.Croce
1320 fino al 1325 Giotto dipinge le Storie di S.Giovanni Battista e S.Giovanni Evangelista nella cappella Peruzzi in S.Croce e le storie di S.Francesco nella cappella Bardi
1321 muore il vescovo di Firenze Antonio dell'Orso e Tino da Camaino gli fa il monumento funebre a sinistra del portale del Duomo.
7.1321 Dante va a Venezia per scongiurare una rappresaglia per attacchi di navi ravennati alla flotta di S.Marco.
1321 Nella notte fra il 13 e il 14 Settembre Dante, sulla via del ritorno, viene colto da febbri malariche nelle paludi di Comacchio e muore.
1322 Giovanni XXII richiama all'ordine i francescani e impone la rinuncia ai beni terreni.
1323 Michele Buonarroti, avo di Michelangelo, viene fatto prigioniero nella battaglia di Altopascio contro Castruccio Castracani. Morirà a Lucca in prigione.
1324 Simone Martini sposa Giovanna, sorella di Lippo Memmi.
5.10.1325 Castruccio Castracani mette Peretola a ferro e fuoco, sperando di far uscire i fiorentini dalle mura.
1327 Bernardo Daddi si immatricola all'Arte Medici e Speziali di Firenze.
1327 Taddeo Gaddi inizia gli affreschi della Cappella Baroncelli in S.Croce. All'ingresso un'iscrizione recita: IN NOMINE DOMINI ANNO MCCCXII DEL MESE DI FEBRAIO SI DIFIGHO ET CHOMINCIO QUESTA CAPPELLA PER BIVIGLIANO ET BARTOLO ET SALVESTRO MANETTI ET PER VANNI ET PIERO BANDINI DI BARONCELLI.
1327 e seguenti ...Giotto dipinge l'Incoronazione della Vergine sull'Altare della Cappella Baroncelli in S.Croce. É firmata in oro OPUS MAGISTRI IOCTI anche se hanno collaborato molto gli aiuti (Taddeo Gaddi e Maso di Banco). Nel '400 il pentittico fu trasformato, con il taglio delle cuspidi e l'incorniciatura, e costretto a vivere in una dimensione non sua. Il recente restauro ne ha riscoperto i colori originali. Se si tracciano linee ideali, seguendo la direzione degli sguardi, sui può costruire un reticolo geometrico, simmetrico dei 4 pannelli laterali, che riconduce a punti focali in ordine di importanza: S.Francesco, S.Pietro, S.Paolo, S.Ludovico di Tolosa e via via tutti gli altri in ordine di importanza. Le figure sono 126. Tranne i quattro suonatori intenti agli strumenti, tutti meno uno guardano verso il centro. Il primo della penultima schiera, nello scomparto di sinistra, guarda verso l'esterno. Ha l'aureola, quindi é un santo, ma ha uno strano copricapo che lo diversifica dagli altri. Chi é?
1328 Gaetano di Balduccio realizza il sepolcro Baroncelli, nella cappella omonima in S.Croce.
1328 Giotto inizia a lavorare a Napoli per Roberto d'Angio. Affrescò la chiesa di S.Chiara, poi imbiancata. Frammenti degli affreschi (Lamento sul Cristo morto) furono riscoperti nel 1945
1329 nasce ANDREA DELL'ORCAGNA (Firenze, 1329 - 1389) . figlio dello scultore Cione
ANDREA CIONI (Orcagna é corruzione di Arcagnolus). Pittore, scultore e architetto. Allievo del fratello Nardo (Bernardo). Studiò scultura con Andrea Pisano e pittura con Bernardo e Agnolo Gaddi
1317 Polittico nella Cappella degli Strozzi in S.Maria Novella
1343 iscritto alla gilda dei pittori
1352 iscritto alla gilda degli scultori
1355 fino al 1359 Orcagna realizza l'altare alla Madonna di Orsanmichele, la cui costruzione fu deliberata dopo la peste del 1348.
1357 Affrescò col fratello Nardo il Paradiso e l'Inferno di Dante nella cappella Strozzi in S.Maria Novella
fino al 1361 a Orvieto
1367 Trittico cuspidato con predella con storie di S.Matteo (Uffizi)
Madonna e Santi alla Galleria dell'Accademia
1368 l' Orcagna inizia il Cenacolo e la Crocifissione nel Refettorio di S.Spirito.
1376-1382 Loggia dei Lanzi. Trionfo della Morte e Giudizio Universale nel Camposanto di Pisa. Trionfo della Morte e Giudizio Universale in S.Croce a Firenze. Refettorio di S.Spirito.
1389 muore
22.1.1330 Andrea Pisano comincia a lavorare alla porta del Battistero, per conto dell'Arte dei Mercatanti. Giotto, prima di morire, aveva già fatto un bellissimo disegno.
2.4.1330 Andrea Pisano ha già terminato il modello in cera della porta del Battistero. La scritta dice " Andreas Ugolini Nini de Pisis Me Fecit A(nno) Domini M CCC XXX".
1330 Iacopo da Casentino dipinge il tabernacolo della Madonna per il palazzo dell'Arte della Lana a Firenze (Uffizi) Un frate lo mise ad imparare da Taddeo Gaddi, quando questi dipingeva la cappella delle stimmate al Sasso della Verna. Il tabernacolo del Palagio dell'Arte della Lana reca la scritta JACOBVS DE CASENTINO ME FECIT.
1330 Simone Martini dipinge Guidoriccio da Fogliano nel Palazzo pubblico di Siena
1330 Bernardo Daddi affresca la cappella Pulci in S.Croce.
1330 ricostruzione del campanile della Badia Fiorentina
1332 Ambrogio Lorenzetti dipinge la Madonna con Bambino e i Santi Niccolò e Procolo e Quattro storie di S. Niccolò per la chiesa di S.Procolo in Firenze. Ora agli Uffizi. Il dipinto é firmato: AMBROGIUS LAURENTII DE SENIS MCCCXXXII
1332 Giotto inizia ad affrescare la cappella della Maddalena nel Bargello con il Giudizio Universale. In basso a destra ritratto di Dante.
1333 il Comune di Firenze invia Giotto a Milano, da Azzone Visconti
24.3.1333 Andrea Pisano termina il primo battente della porta del Battistero. Entro la fine del 1333 fu dorato anche il secondo battente. I lavori di rinettatura durarono fino al 1336.
1333 Simone Martini dipinge l'Annunciazione tra i Santi Ansano e Giuditta, ora agli Uffizi. Firmata e datata SIMON MARTINI ET LIPPUS MEMMI DE SENIS ME PINXERUNT ANNO MCCCXXXIII.
4.11.1333 la piena distrugge il ponte alla Carraia, quello a S.Trinita e il Ponte Vecchio, primi irreparabili danni all'archivio di S.Croce. La chiesa di S. Maria a Peretola risulta interrata di 1 metro. Cade anche la colonna romana posta a fianco del Battistero, ove era l'olmo del miracolo di S.Zanobi. Non subisce gravi danni e viene rialzata.
1335 viene ricostruito il ponte alla Carraia a 5 arcate.
1335 un documento riporta come la chiesa di S.Maria a Peretola, grazie a numerose donazioni, sia divenuta ricchissima e ristrutturata.
1336 Simone Martini parte per Avignone, dove rimarrà fino alla morte (1344) e dipingerà la lunetta ed il timpano del portale di Notre-Dame di Avignone, oggi nel Palazzo dei Papi. Dipinse anche un S.Giorgio (di cui rimane una copia seicentesca) su commissione del cardinale Stefaneschi, committente anche di Giotto. Dipinse anche la miniatura del frontespizio del Virgilio per il Petrarca, ora alla Biblioteca Ambrosiana di Milano.
20.6.1336 viene inaugurata la porta di Andrea Pisano, che fu collocata verso il Duomo. Nel 1424 verrà spostata verso il Bigallo, per fare posto alla porta del Ghiberti, che verrà a sua volta sostituita dalle porte del Paradiso nel 1452. Rappresenta le storie della vita di San Giovanni Battista. I disegni preparatori furono fatti da Giotto.
8.1.1337 Giotto muore
1337 Andrea Pisano sostituisce Giotto come capomastro all'Opera del Duomo fino al 1340. Sono sue e di suo figlio Nino le formelle esagonali del campanile di Giotto, salvo quelle lato Duomo, che sono di Luca della Robbia. Fece anche i rilievi delle losanghe del secondo piano del campanile che raffigurano i 7 Pianeti, le 7 Virtù e le 7 Arti Liberali e i 7 Sacramenti, meno 1 fatto da Maso di Banco.
1337 Petruccio di Betto, senese, realizza il cancello in ferro battuto intorno all'altare di S.Miniato.
1340 Pietro Lorenzetti dipinge la Madonna in gloria (Uffizi)
1340 Maso di Banco affresca la cappella dei Bardi di Vernio in S.Croce.
1340 grande crisi in tutta Europa
1342 Simone Martini, ad Avignone, dipinge la tavoletta con la Sacra Famiglia, ora alla Walker Art Gallery di Liverpool.
1342 Ambrogio Lorenzetti dipinge la Maestà, adesso nel Municipio di Massa Marittima.
1342 Ambrogio Lorenzetti dipinge la Presentazione al Tempio per il duomo di Siena (Uffizi)
1342 iniziano i fallimenti dei mercanti fiorentini
1342 arriva il Duca d'Atene inviato di Roberto d'Angio il popolo che non aveva diritti civili (i salariati), organizza la prima lotta.
1342 cacciato il Duca di Atene Fu cacciato dal popolo grasso. Furono riconfermati gli Ordini di Giustizia e istituito il Monte dei Debiti. Entrarono nei confini fiorentini Prato, Pistoia, San Miniato. Fu fatta la pace con Pisa.
1343 muore Frà Bene di Buonarroto, domenicano di S.Maria Novella. Non fu uomo di lettere ma fu definito homus mechanicus perché si dilettava di lavori meccanici.
1343 Orcagna si iscrive alla gilda dei pittori
1343 i quartieri cambiano nome. Si ritorna alla divisione in quartieri:
est Porta S.Piero S.Croce
nord Porta del Vescovo o ad Aquilonem S.Giovanni
ovest Porta S.Pancrazio S. Maria Novella
sud Porta S. Spirito S. Spirito
30.6.1344 Simone Martini, ad Avignone, fa testamento. Morirà dopo pochi giorni.
1345 Neri di Fioravanti (Taddeo Gaddi secondo Vasari) ricostruisce ponte Vecchio.
1346 Nasce ad Arezzo SPINELLO ARETINO da Luca Spinelli.
(notizie dal 1373 - m.1411) Figlio di Luca Spinelli. Allievo di Iacopo da Casentino
16.9.1375 viene commissionata a Spinello Aretino la decorazione della Cappella di S.Francesco nella Pieve di Arezzo. Adesso rimane solo un pilastro affrescato.
1377 affresco della chiesa di S.Agostino, adesso nel Museo Diocesano di Arezzo
1384 é a Lucca dove dipinge una tgavola per il monastero di San Panziano, ora divisa fra l' Ermitage di Leningrado e il Fogg Art Museom di Cambridge (Mass.)
1385 tavola di Monteoliveto. Madonna in Trono, Bambino e Santi nella 3. cappella dx in S.Trinita
Crocifissione, nel piano II del palazzo Davanzati
1387 Storie di S.Benedetto nella Sacrestia di S.Miniato
1389 Trittico con storie di S.Caterina in S.Caterina all'Antella
1390 Affreschi con Storie dei Santi Efisio e Potito nel Camposanto di Pisa
1391 Trittico dell'Accademia di Firenze
1399 Polittico di S.Felicita a Firenze (adesso all'Accademia)
1400 circa Spinello Aretino affresca le pareti di S.Barnaba
1407 affreschi nella sala di Balia nel Palazzo Pubblico di Siena
1411 Marzo muore e viene sepolto ad Arezzo
1771 incendio nella Chiesa del Carmine. Distrutti gli affreschi nella cappella di S.Giovanni Battista di Spinello Aretino, originariamente attribuiti a Giotto
1346 Taddeo Gaddi ricostruisce ponte a S.Trinita a 5 arcate.
1346 Giovanni da Milano si iscrive fra i forestieri dell'Arte Medici e Speziali.
1347 Ambrogio Lorenzetti risulta ancora iscritto all'arte Medici e Speziali di Firenze.
1347 Andrea Pisano capomastro all'Opera del Duomo di Orvieto
1347 falliscono le Compagnie dei Bardi e dei Peruzzi
1347 la peste porta la carestia
1348 Ambrogio Lorenzetti muore a Siena di peste.
7.1348 muore Andrea Pisano.
1348 muore BERNARDO DADDI (1290-1348 (Peste) - Allievo di Giotto.
1347 Madonna delle Grazie (tavola che sostitui' l'affresco distrutto dall'incendio nel Tabernacolo dell'Orcagna in Orsanmichele).
Madonna e Santi (Museo dell'opera del duomo) / Crocifisso e Madonna con santi (Museo Horne) / Crocifissione (Galleria dell'Accademia) / Cappella Pulci e Baraldi affrescata da Bernardo Daddi nel 1330, dopo che nel 1322 Giovanni XXII aveva raccomandato la rinuncia ai beni terreni. I Pulci vengono infatti rappresentati come grandi elemosinieri.. Sulla parete sinistra il Giudizio e Martirio di Santo Stefano e sulla parete destra il Martirio di S.Lorenzo comprendono episodi di distribuzione di elemosine.
Bernardo Daddi, fra gli allievi, e' il meno giottesco, rifacendosi ai canoni gotici: le figure sono allungate, gli edifici non abitabili, i gesti scattanti e improvvisi. Mentre in Giotto l'elemento centrale dell'affresco e' l'uomo, in Daddi e' la storia che viene rappresentata. La storia di S.Stefano ripercorre il racconto degli Atti degli Apostoli, che riportano: "Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, con lo sguardo fisso al cielo, vide la gloria di Dio e Gesu' in piedi alla destra del Padre. E disse: <Ecco, io vedo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo in piedi alla destra di Dio>. Ma quelli, mandando alte grida, si turarono le orecchie, e tutti insieme si precipitarono contro di lui, lo trascinarono fuori della citta' e lo lapidarono. E i testimoni deposero le loro vesti ai piedi di un giovanotto, chiamato Saulo. E lapidarono Stefano che pregava e diceva: 'Signore Gesu' ricevi il mio spirito'. Poi, piegate le ginocchia, grido' al alta voce: 'Signore, non imputar loro questo peccato". E cio' detto, spiro'. E Saulo approvava la morte di Stefano."
Il Martirio di S.Lorenzo si rifa' a un racconto leggendario noto come "Passio Polychronii". E' l'unico affresco di Bernardo Daddi, di cui non si poteva apprezzare la tendenza all'arte emotiva, essendoci note solo le sue aristocratiche Madonne su tavola.1327 Bernardo Daddi si immatricola all'Arte Medici e Speziali di Firenze. 1330 Bernardo Daddi affresca la cappella Pulci in S.Croce.
1348 Bernardo Daddi muore di peste
Da che prosperitade ci ha lasciati
ho morte medicina d'ogni pena
dé vienci a dare ormai l'ultima cena.
Il cartiglio sopra dice:
Schermo di savere di richeza
di nobiltà ancor di prodezza
val niente à colpi di costei
ed ancor non si truova contro allei
o lectore niuno argomento
or non avere l'intellecto spento
di stare sempre si apparecchiato
che non ti giunga in mortale peccato.
1349 Benci di Cione (lombardo o ticinese) e Neri di Fioravante costruiscono la chiesa di S.Carlo dei Lombardi.
1350 Jacopo Talenti inzia la facciata di S.Maria Novella, per un legato di Messer Turino Baldesi. Non la termina.
1350 nasce AGNOLO di TADDEO GADDI ( Figlio di Taddeo Gaddi. (1350 - 1396)
1385 Agnolo Gaddi affresca la Cappella Maggiore di S.Croce con La Leggenda della Croce, seguendo la duecentesca Leggenda Aurea di Jacopo da Varagine. Su commissione della famiglia Alberti. Vasari apprezzò il colorito, ma dice che il disegno fu trascurato. In realtà non tutto il dipinto é di mano di Agnolo, che, d'altra parte, rompeva con i canoni giotteschi per trovare forme nuove di espressione. Di mano di Agnolo sono gli affreschi più in basso, ossia quelli meglio osservabili. Seth, inviato dal padre morente alla porta del Paradiso per chiedere l'olio dell'albero di misericordia, riceve invece dall'arcangelo Michele un ramo di quell'albero. Al ritorno, Seth trova Adamo già morto e pianta il ramo sul corpo del padre. Da notare il paesaggio illuminato da una luce non direzionata, ma suggestivamente vagante. Il virgulto piantato da Seth sul corpo di Adamo é cresciuto in un albero robusto. Il legno di questo albero é venuto in possesso di Salomone, che ne vuole fare una trave per il suo tempio: Ma il legno si rifiuta miracolosamente a tale uso e viene allora utilizzato come ponticello per un fiume vicino. Nell'affresco vediamo la regina di Saba che, recandosi in visita da Salomone, davanti al ponte ha il presentimento del sacro destino di quel legno, si inginocchia e lo adora. Salomone, informato del fatto, fa sotterrare il legno. Probabilmente questo affresco é stato realizzato da un allievo, su sinopia del maestro.
La composizione seguente raffigura l'estrazione del legno dalla piscina miracolosa che si era formata attorno e la costruzione della croce con il legno stesso. Il dipinto é tutto di bottega ed anche la composizione é trascurata, forse per l'eccessivo impegno narrativo. Per comodità di descrizione, si é fatto ricorso alla prospettiva inversa, con le figure in primo piano più piccole di quelle retrostanti. Di mano di Agnolo é l'invenzione e la prova della Croce. Per merito di Sant'Elena imperatrice la croce, che dopo la crocifissione di Gesù era stata seppellita, viene ritrovata e la sua autenticità viene documentata dal miracolo della resurrezione di una donna defunta. Bello il paesaggio sullo sfondo con le figurine ben delineate (il boscaiolo che torna a casa, il frate che pesca dal ponte, il frate che attinge l'acqua al pozzo). Sulla parete opposta Sant'Elena porta la Croce a Gerusalemme accompagnata da largo seguito e accolta da una folla di fedeli genuflessi. Forse di mano di Agnolo sono solo le tre figure in primo piano a destra. Sotto: la fuga di Cosroe, il re dei persiani che, invasa Gerusalemme, ne aveva asportato la Croce e si era fatto adorare dal suo popolo. Molto di effetto e animato, é sicuramente di mano di Agnolo. La composizione che segue unisce tre episodi: Cosroe adorato dai cortigiani, il Sogno di Eraclio (che riceve l'ordine di recuperare la Croce) e la Battaglia di Eraclio e Cosroe. Sicuramente di mano si Agnolo. L'ultimo affresco raffigura la Decapitazione di Cosroe e il Trionfo di Eraclio, che, smontato da cavallo per ordine dell'angelo, riporta la Croce a Gerusalemme vestito da pellegrino e a piedi scalzi. Vasari copiò la testa di uno degli assitenti al supplizio di Cosroe per ornare il titolo della Vita di Agnolo Gaddi.
1385 Agnolo Gaddi affresca la cappella Castellani in S.Croce con l'aiuto della bottega e, forse, dello Starnina Il lavoro probabilmente prese inizio dalla campata dell'altare, dove sulla parete destra vi é il Battesimo di Cristo. Sotto, in gran parte rovinata, i Discepoli di S.Giovanni che seguono Gesù. Il Battesimo é dipinto con grande luminosità di colori.
La lunetta con S.Giovanni a Patmos ricalca la lunetta di pari soggetto dipinta da Giotto nella cappella Peruzzi.
Il Battesimo di Cristo. Il miracolo delle verghe e delle pietre. Lunetta con l'annuncio a Zaccaria. Nel pilastro interno di destra Santi francescani e il martirio di una santa, S.Lorenzo e S.Stefano. Sulla parete destra della prima campata le tre storie di S.Nicola di Bari. Lunetta dell' Elemosina di S.Antonio sulla parete sinistra della campata dell'altare. Parete sinistra della seconda campata: in alto Tentazione di S.Antonio, forse dello Starnina.Sulla parete di fondo a sinistra dell'altare Storie di S.Antonio.
I dipinti di mano di Agnolo sono riconoscibili perché i paesaggi sono più soffusi ed attenuati.
1392 Agnolo Gaddi affresca la Cappella del Sacro Cingolo nel Duomo di Prato
15.10.1396 muore Agnolo Gaddi. Nel registro dei Morti di Firenze, tenuto dagli Ufficiali della Grascia sio legge: "1396, die XV mensis ottobr. Angelus Taddey taddi (non Gaddi) pictor de populo Sancti Petri magioris Quarterio Santi Johannis, seppultus in ecclesia Sante Crucis. Retulit Dopninus Fortiori becchamortus: banditus fuit".
1352 Orcagna si iscrive alla gilda degli scultori.
1352 Roberto d'Oderisio, seguace napoletano di Giotto, affresca l'Incoronata
1355 nasce GHERARDO STARNINA (1355c-1413c)
Gherardo di Jacopo Starna. Allievo di Antonio Veneziano. Resurrezione di Lazzaro, museo di S.Croce.
1385 forse di sua mano, nella cappella Castellani in S.Croce, le storie di S.Antoino Abate nella parte sinistra della seconda campata.
1387 Gherardo Starnina si iscrive alla Compagnia di S. Luca di Firenze. Fu allievo di Antonio Veneziano.
1398 fino al 1401 Gherardo Starnina è operante in Spagna, fra Valencia e Toledo.
1410 Gherardo Starnina affresca una cappella in S.Stefano di Empoli (adesso nella Collegiata).
1413 muore
1355 Andrea Bonaiuti dipinge il Trionfo di S.Tommaso e la Chiesa militante nel Cappellone delgi Spagnoli in S.Maria Novella
1355 Taddeo Gaddi dipinge la Madonna in gloria (Uffizi)
1355 fino al 1359 Orcagna realizza altare e tabernacolo per Orsanmichele
1357 Francesco Talenti riprende la costruzione di S.Maria del Fiore, interrotta dalla morte di Arnolfo (1302).
1357 anno indicato negli affreschi raffiguranti il Paradiso e l'Inferno dell' Orcagna nella cappella Strozzi in S.Maria Novella. Vi é il corpo incorrotto del Beato Alessio Strozzi, morto nel 1383.
1358 fino al 1361 Orcagna a Orvieto
1362 nasce a Siena TADDEO DI BARTOLO.
Lavorò molto a Siena, Padova e Genova, dove conobbe Altighiero
1395 trittico (Museo di Grenoble)
1401 Polittico nel Duomo di Montepulciano.
1414 affreschi nella cappella del Palazzo Pubblico di Siena. Vi si legge: TADDEVS BARTOLI DESENIS PINXIT ISTAM CAPPELLAM MCCCCVII CUM FIGURA SANTI CHRISTOPHORI ET CVM ISTIS ALIIS FIGURIS 1414.
1360 Jacopo Talenti termina S.Maria Novella, il campanile, la sacrestia e la parte bassa della facciata.
1363 GIOVANNI DA MILANO affresca la cappella Rinuccini nella Sagrestia di S.Croce, aiutato da un allievo di Taddeo Gaddi o dell'Orcagna (forse Matteo di Pacino).
La cappella, originariamente, era dei Guidalotti, costruita per disposizione testamentaria del 1350 di Lapo di Lizio Guidalotti, che lasciò ai Capitani di Orsanmichele il compito di incassare i crediti e di finanziare la cappella, oltre al pagamento di fiorini 12 annui ai frati di S.Croce. I Capitani di orsanmichele ebbero difficoltà nell'incassare i crediti. Inoltre, dal 1350 al 1360, dovevano finanziare la costruzione del tabernacolo di Orsanmichele. Nel 1365, a causa dei mancati pagamenti, Giovanni da Milano abbandona il lavoro. Una scritta, del 1371, sul cancello, ne indica la successiva assegnazione ai Rinuccini.
Giovanni da Milano fu accettato dai fiorentini, avendo imparato la lezione di Giotto, ma apportò una nuova luminosità e trasparenza dei colori, nonché un sapiente uso del chiaroscuro. Molto ammirato il suo verde mela. In molte suppellettili sulle tavole brillava l'argento, oggi ossidato. Sul centro della volta un insolito Gesù, dipinto su di un disco ligneo come un sole, illumina tutta la cappella. Nelle vele della volta busti di Profeti, con rotoli didascalici. Nella lunetta di sinistra la Cacciata di Gioacchino sotto: Storie della Vergine: Le scene si caratterizzano per una inconsueta cura per l'illustrazione degli interni, anticipatrice dei pittori fiamminghi del '400. Sono incorniciate in un motivo geometrico stellato. In basso rimane lo spazio per la didascalia. La loro mancanza fa ritenere che qui si sia interrotto il lavoro di Giovanni da Milano. Nella lunetta di destra la Cena in casa Levi. Sotto: Storie di Maddalena.
30.11.1365 Andrea di Bonaiuto da Firenze affresca il Cappellone degli Spagnoli
Il soggetto é tratto in massima parte dallo Specchio della Vera Penitenza, un'opera pia del pittore Passavanti, amico del committente, Buonamico di Lapo Guidalotti. Parete sinistra: Trionfo di S.Tommaso d'Aquino. Parete destra: la Strada per la salvezza con la cupola senza tamburo. Parete dell'altare: la Strada per il Calvario, la Crocifissione e la Discesa al Limbo. Nella volta: la Navicella, la Resurrezione, la Pentecoste e l'Ascensione. Sulla parete d'ingresso: Scene della Vita di S.Pietro Martire. In un primo momento l'opera era stata attribuita a Simone Martini, a Taddeo Gaddi e aiuti. Il contratto di commissione ad Andrea Bonaiuti fu ritrovato e pubblicato nel 1916 da I. Taurisano.
1365 si tiene in S.Croce il Capitolo Generale dell'Ordine.
1366 Giovanni da Milano diventa cittadino fiorentino. A lui Taddeo Gaddi aveva affidato i figli Agnolo e Giovanni. Giovanni da Milano verrà da loro aiutato nel dipingere la Pietà, ora all'Accademia di Firenze.
1366 Muore Taddeo Gaddi
1366 Andrea di Bonaiuto fa parte del comitato consultivo per la costruzione del Duomo di Firenze
1368 muore Andrea dell'Orcagna
1368 l' Orcagna inizia il Cenacolo e la Crocifissione nel Refettorio di S.Spirito.
1368 nasce Piccarda Bueri, futura moglie di Giovanni di Bicci dei Medici
1368 nasce Giovanni di Bicci capostipite dei Medici. Sposerà Piccarda Bueri. Padre di Cosimo il Vecchio
1370 nasce GENTILE DA FABRIANO Gentile di Niccolò di Giovanni di Massio. 1370c-1427)
Gentile di Niccolò di Giovanni di Massio. La sua formazione artistica avvenne probabilmente a Orvieto.É il più alto rappresentante del gotico internazionale, lussuoso ed elegante, ma superficiale.
1409 a Venezia
1414 fino al 1419 a Brescia
1422 fino al 1425 a Firenze
5.1423 Adorazione dei Magi per S.Trinita, oggi agli Uffizi. Reca la scritta Opvs Gentili de Fabriano MCCCCXXIII Mensis Maij.
1425 a Siena e Roma
1427 Affreschi in S.Giovanni in Laterano, lasciati incompiuti a causa della morte e molto danneggiati dall'umidità. Terminati dal Pisanello, sono andati distrutti.
1427 muore a Roma
1370 prima notizia di Lorenzo di Bicci. Padre del più celebre Bicci di Lorenzo. Sua opera certa sono i tre compassi con Evangelisti nella Sagrestia dei Canonici in Duomo.
1370 nasce LORENZO MONACO, (1370c-1423) forse a Siena, anche se fu di formazione fiorentina.
Lorenzo Monaco o Lorenzo degli Angeli: al secolo Piero di Giovanni. Si fece monaco camaldolese, ma il suo fisico mal sopportava i digiuni. Ricevette dispensa papale e, per riconoscenza, fece un messale, tuttora nella cappella papale del Vaticano.
1390 entra nel convento camaldolese di S.Maria degli Angeli a Firenze.
10.12.1391 fece la professione di fede presso i camaldolesi. É contro il dipingere gotico cortese. Elimina decorazioni, fiori, animali e scarnifica i fondi.
Crocifisso (museo degli Innocenti) - Crocifisso (chiesa di S.Giuseppe) - Madonna e Santi (museo Horne) - Crocifisso con Maria e S.Giovanni (S.Giovannino dei Cavalieri)
1404 Lorenzo Monaco dipinge la Madonna dell'Umiltà, adesso nella villa i Tatti ed il trittico nel museo della Collegiata di Empoli.
1410 Lorenzo Monaco dipinge il Trittico, adesso in palazzo Davanzati. Crocifissione (Museo Bandini, Fiesole)
1413 Lorenzo Monaco dipinge il Trittico con l'Incoronazione della Vergine, ora agli Uffizi. Reca l'iscrizione: HEC TABVLA FACTA EST PRO ANIMA ZENOBII CECCHI FRASCHE ET SVORVM IN RECOMPENSATIONEM VNIVS ALTERIVS TABVLE IN HOC TEMPLO POSITA EST PER OPERAM LAVRENTII IOHANNIS ET SVORVM MONACI HVIVS ORDINIS QVI EAM DEPI XIT ANNO DOMINI MCCCXIII MENSE FEBRVARII TEMPORE DOMINI MATHEI PRIORIS HVIVS
MONASTERII. In realtà era il 1413.
1420 Storie di Maria e Santi, affresco, e tavola tricuspidata con Annunciazione e predella nella 4a cappella dx in S.Trinita. Corali miniati nella biblioteca Laurenziana.
1423 Lorenzo Monaco dipinge l'Adorazione dei Magi per la Cappella Strozzi in S.Maria Novella.
1423 muore
1373 nasce BICCI DI LORENZO (1373-1452)
Molte sue opere sono scomparse. Frammenti di affreschi del Duomo nel Museo dell'Opera (teste di santi).
1418 viene ristrutturata la chiesa di S.Egidio, su progetto di Bicci di Lorenzo.
1447 Cappella di Francesco Bacci Vecchio in S.Francesco ad Arezzo.
1373 muore S. Andrea Corsini e viene sepolto nella chiesa del Carmine
1374 nasce a Siena JACOPO DELLA QUERCE (1374-1438)
Partecipò alla gara per la porta del battistero, ma non ci é rimasta la sua prova.
1406 Jacopo della Quercia esegue la tomba di Ilaria del Carretto in S.Martino (Duomo) di Lucca.
22.1.1409 viene affidato a Jacopo della Quercia il completamento della Fonte Gaia di Siena. Era stata iniziata nel 1334 a Giacomo di Vanni e proseguita nel 1340 da Lando di Pietro. Cominciò a funzionare il 3.1.1343. Jacopo scolpi' le Virtù teologali e storie dell' antico testamento.
1414 viene commissionato a Nanni di Banco il rilievo con l'Assunta per la porta della Mandorla del Duomo, adesso nel museo dell'opera del duomo. Vi lavorò anche Jacopo della Querce. L'assunta si presenta molto ben modellata, con un S.Tommaso che prende la cintola e dall'altra parte, un orso che sale su di un pero.
1423 I Consoli di Siena affidano a Donatello il bassorilievo del banchetto di Erode per il fonte battisimale, a causa dell'inadempienza di Jacopo della Quercia.
26.3.1425 viene commissionata a Jacopo della Quercia la porta di S.Petronio a Bologna.
1435 Jacopo della Querce, in considerazione della realizzazione di Fonte Gaia, viene fatto cavaliere dai senesi e divenne operaio pubblico del duomo.
20.10.1438 muore Jacopo della Querce e viene sepolto nel duomo di Siena.
1374 Domenico Veneziano si iscrive all' Arte Medici e Speziali di Firenze. Fu maestro di Gherardo Starnina.
1375 FIRENZE inizia la lotta contro papa Gregorio XI. Questa lotta dissangua Comune e contribuenti ( La guerra degli otto santi )
<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Figlio di ser Brunellesco Lippi e di Giuliana Spini
Innovò l'architettura, abbandonando lo stile gotico e riscoprendo, dopo i viaggi a Roma, gli ordini architettonici greci.
Amico di Donatello, come lui scapolo . Ambedue erano uomini liberi ed insieme andarono a Roma dove rimasero a lungo a studiare e a misurare le architetture antiche. Trasandati nel vestire e nel mangiare, venivano soprannominati dai romani "quelli del tesoro", pensando che fossero negromanti alla ricerca di un tesoro. In effetti, un giorno trovarono una brocca piena di monete. Partito Donatello per Firenze, Brunelleschi si trattenne a Roma a completare gli studi. Sulla strada del ritorno, Donatello si fermò a Orvieto, a studiare la facciata del Duomo e a Cortona, dove vide un sarcofago antico con bassorilievi in marmo. Rientrato a Firenze, lo raccontò al Brunelleschi con termini talmente entusiastici, che questi si recò immediatamente a Cortona, a piedi, vestito com'era e con gli zoccoli, per disegnare il sarcofago.
Torre della Petraia a Castello - Cappella Barbadori in S. Felicita. - Modifiche in Palazzo Vecchio, poi distrutte. - Maddalena in legno per S. Spirito, bruciata nell'incendio del 1471. Tavoletta di cm. 30x30 con la prospettiva del Battistero, che doveva essere vista allo specchio, appoggiando l'occhio ad un foro nel centro della tavoletta stessa. Perduta. - Tavoletta prospettica di piazza della signoria vista da via Calzaioli, di grandi dimensioni. Perduta.
Probabilmente fece l'intelaiatura architettonica della Trinità di Masaccio in S. Maria Novella.- Palazzo Bardi-Gerzelli in via dé Benci. - A Milano per fare il modello di una fortezza per Filippo Maria Visconti e per dare consigli agli architetti del Duomo. - Villa Pitti a Rusciano. - Inizia Palazzo Pitti, ampliato poi da Bartolomeo Ammannati
Non fu molto amico di Lorenzo Ghiberti. Un giorno gli fu chiesto quale fosse la miglior cosa di Lorenzo, rispose: "Vendere Lepriano", ossia la tenuta che il Ghiberti aveva comprato sul Monte Morello, dove spendeva il doppio delle entrate.
Adottò l'allievo Andrea di Lazzaro Cavalcanti, detto il Buggiano, che fece l'acquasantiera visibile nella sacrestia del Duomo e il busto del maestro, anch'esso nel Duomo, a destra entrando, sopra l'epitaffio scritto dal Marsuppini. Maestro di Antonio Manetti, che ne scrisse la biografia.
1415 consolida il ponte a mare di Pisa
1417 inizia i lavori in S.Lorenzo
1418 prima cupola in S.Jacopo
18.11.1418 viene bandito il concorso per la cupola.
1419 inizia la costruzione della nuova S.Lorenzo
11.7.1419 l'Opera del Duomo paga a Filippo Brunelleschi lire 50.15 per il modello della lanterna
29.12.1419 termina il modello della cupola.
16.4.1420 viene affidata la costruzione della cupola a Brunelleschi e a Ghiberti, con parità di stipendio.
24.4.1420 Brunelleschi e Ghiberti ricevono 10 fiorini ciascuno per i modelli della cupola.
13.7.1420 delibera ufficiale nei libri dell'Arte della Lana, con i Consoli dell'Opera del Duomo, con la descrizione del progetto costruttivo di Filippo Brunelleschi.
1420 inizia la costruzione della Sagrestia Vecchia di S.Lorenzo, prima sua costruzione a pianta centrale. Fece anche la Cappella Barbadori in S.Felicita, voltando la cupola senza armature.
1421 Ospedale degli Innocenti
15.4.1423 primo pagamento a Filippo Brunelleschi per avere inventato una nuova macchina per sollevare i pesi per la costruzione della cupola.
27.8.1423 I consoli dell'Opera del Duomo pagano 100 fiorini a Brunelleschi e 300 a Ghiberti.
1424 viene definito "inventor et ghubernator maior cupolae".
1425 Vengono affidati a Brunelleschi i lavori per la costruzione del Palagio di pare Guelfa. I lavori erano andati avanti stancamente. Filippo Brunelleschi lo riprogettò come é oggi, ma dovette subire la concorrenza e la malevolenza di Francesco, detto Favorito, tanto che doveva nascondere i disegni e far lavorare di qua e di là, senza lasciare intravedere il progetto complessivo.
1425 eletto Gonfaloniere del quartiere di S.Giovanni per il bimestre maggio-giugno.
1426 inizia a ricevere uno stipendio triplo di quello del Ghiberti. Va a Pisa chiamato dagli Uffiziali del mare.
1428 termina la sagrestia vecchia in S.Lorenzo. La sagrestia fu la prima parte della chiesa ad essere costruita. Il corpo della chiesa segui' dopo. Appena terminata la copertura della sagrestia, Giovanni di Bicci mori' ed i lavori proseguirono sotto la sollecitudine di Cosimo il Vecchio, che frequentava soventemente i cantieri, sollecitando i maestri a terminare i lavori e proponendo nuove costruzioni. Brunelleschi fece la sacrestia e Donatello fece gli stucchi e le porte di bronzo.
Cosimo teneva in grande reputazione Brunelleschi e gli chiese un progetto per la sua casa, che avrebbe voluto in via larga, prospicente S.Lorenzo. Il progetto gli sembrò troppo suntuoso. Quando Brunelleschi si rese conto che il suo progetto non sarebbe stato realizzato, strappò i disegni.
1428 gli operai di S.Spirito commissionano a Filippo Brunelleschi il progetto e il modello della nuova chiesa. Lui avrebbe invertito l'orientamento per accogliere coloro che venivano dalla costa. Gli operai rifiutarono. Quando la chiesa fu fatta, si pentirono.
1429 termina il chiostro di S.Lorenzo
1432 ottiene il permesso di recarsi, per 45 giorni, presso le corti di Ferrara e Mantova, su richiesta del marchese di mantova, per ridisegnare gli argini del Po.
18.3.1432 viene affidata a Brunelleschi la parte architettonica e a Ghiberti quella scultorea dell'urna bronzea che in Duomo custodisce i resti di S.Zanobi.
30.11.1432 viene bandito il concorso per la lanterna del Duomo. Partecipano anche Lorenzo Ghiberti, Antonio Manetti, Matteo di Lapo Mazzei, Domenico stagnaio.
1433 Per la Sagrestia vecchia di S.Lorenzo, Donatello, su commissione di Cosimo il Vecchio, esegue gli stucchi nei peducci della volta, 4 tondi, parte dipinti e parte in bassorilievo, le porte in bronzo, per le quali ebbe un diverbio con Brunelleschi. Nelle porte sono raffigurati gli apostoli, con i martiri ed i confessori. Furono criticati per l'eccessivo realismo. Nelle nicche fece S.Lorenzo, S.Stefano, S. Cosimo e S.Damiano.
1434 Brunelleschi progetta la rotonda nell'orto del convento camaldolese di S.Maria degli Angeli. L'opera non fu completata perché terminarono i fondi lasciati da Pippo Spano, vincitore dei Turchi, in eredità a Matteo Scolari. Il completamento, dai capitelli dei pilastri in su, é moderno.
1435 a Pisa realizza il primo tipo di bastione a cortina battuta per la Porta al Palascio
1436 riceve l'incarico di preparare il progetto ed il modello ligneo per la nuova chiesa di S.Spirito. La signoria dette il permesso della costruzione ai notabili del quartiere: Lorenzo Ridolfi, Bartolomeo Corbinelli, Neri di Gino Capponi, Goro di Stagio Dati ed altri cittadini. Provveditore fu Stoldo Frescobaldi, il quale anticipò molte migliaia di scudi, mentre raccoglieva i denari delle famiglie che volevano ordinare le cappelle ed ordinò il progetto a Brunelleschi, il quale avrebbe voluto la piazza e la piazza rivolta verso l'Arno. I committenti vollero privilegiare i loro palazzi.
1436 presenta a Cosimo de' Medici il modello per la fortezza di Vico Pisano. Nello stesso anno si reca a Mantova per 20 giorni.
31.12.1436 viene prescelto il modello di Brunelleschi per la lanterna della cupola del Duomo.
1438 a Rimini. Fece il modello della fortezza di Pesaro. Andò anche a Milano. Per Filippo Maria Visconti fece un modello di fortezza e disegnò alcune macchine per il Duomo di Milano.
1439 a Vico Pisano per controllare la costruzione della fortezza e di un muro alla Porta del Soccorso.
1440 lavora alla Cittadella di Pisa.
1443 Donatello termina le decorazione della Sagrestia vecchia di S.Lorenzo di Brunelleschi.
12.4.1443 Filippo Brunelleschi viene nominato capo a vita della fabbrica della cupola, togliendo l'incarico a Lorenzo Ghiberti.
1444 viene iniziata la costruzione di S.Spirito, orientata contrariamente al progetto di Brunelleschi.
1444 Michelozzo inizia la costruzione del palazzo commissionato a suo tempo da Cosimo a Brunelleschi, che lo progetto troppo sontuoso.
12.1445 vengono assegnati a Filippo Brunelleschi 100 fiorini l'anno, a vita.
15.4.1446 BRUNELLESCHI MUORE a 69 anni e viene sepolto in Duomo, benché la sua sepoltura fosse stata preparata in S.Marco, sotto il pergamo verso la porta, dove é la sua arme: due foglie di fico ed onde verdi in campo d'oro, essendo la sua famiglia discesa da Ficaruolo, nel Ferrarese. Le foglie riprendono il nome del castello di Ficaruolo, mentre le onde simbolizzano il Po.
1447 Il Buggiano realizza la testa in marmo del padrino Brunelleschi, per la navata destra del duomo.
11.10.1459 viene terminata, su progetto di Brunelleschi, la cupoletta conica sopra la Cappella dei Pazzi in S.Croce, identica a quella ideata per la sacrestia di S.Lorenzo. É stata recentemente scoperta una scritta sull'intonaco esterno: "A dì 11.10.1459 si fornì'". Un'altra, sull'esterno della cupoletta del portico: "1461, a Dì 10 di Giugno".
1460 Antonio Manetti, discepolo di Brunelleschi completa S.Lorenzo.
1461 viene terminata la costruzione della lanterna della cupola del Duomo.
1470 viene terminato Palazzo Pitti. Il progetto iniziale, di Brunelleschi, riguarda tre piani per 7 finestre. Il completamento é di Bartolomeo Ammannati, dopo il 1550 e poi, a più riprese, di altri.
15.3.1471 un incendio distrugge la vecchia chiesa di S.Spirito con gli arredi, i graduali, i libri miniati, gli altari, i crocifissi ed altre immagini di devozione. L'incendio provocò un'accellerazione ai lavori di costruzione della nuova chiesa.
1475 viene realizzato il chiostro di S.Lorenzo, seguendo il progetto di Brunelleschi
<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
1377 Spinello Aretino, allievo di Iacopo da Casentino, affresca la chiesa di S.Agostino (Adesso nel Museo Diocesano di Arezzo).
1377 Andrea di Bonaiuto viene pagato per gli affreschi di S.Ranieri nel Camposanto di Pisa
1378 A Firenze tumulto dei Ciompi.
I salariati delle manifatture laniere (i Ciompi), si rivoltarono e ottennero una gestione più democratica del potere, organizzando le 3 Arti del "popolo di Dio" (tintori, farsettai, ciompi) ed esigendo che nelle liste dei nomi, dai quali si estraevano i partecipanti al governo, fossero inseriti alcuni cittadini appartenenti al "popolo minuto". Il tentativo fallisce. Con la reazione, il potere si concentrò nelle mani di poche banche di grandi famiglie, che si appoggiavano, nelle lotte reciproche, al popolo, Salvestro dei Medici, con il nipote Michele di Lando, era stato esponente di una fazione popolare durante la rivolta dei Ciompi. Di questo fatto si avvalsero gli Albizi nel 1433 per spedire in esilio Cosimo il Vecchio.
1380 Buonarrota diventa Priore di Firenze
1381 Nasce a Firenze LORENZO GHIBERTI (1381-1455)
Figlio illegittimo dell'orafo Bartolo di Michele e di Monna Fiore, moglie di Cione di ser Buonaccorso Ghiberti.
Maestro di Masolino, che fu il suo miglior rinettatore.
1401 vince il concorso per la seconda porta del Battistero, alla quale lavorò fino al 1424.
1.12.1414 inizia il S. Giovanni Battista per Orsanmichele, commissionato dai Consoli dell'Arte di Calimala.
1416 viene collocato nella sua nicchia in Orsanmichele il S.Giovanni Battista. Sull'orlo del manto é scritto Opus Laurentii.
11.7.1419 l'Opera del Duomo paga a Filippo Brunelleschi lire 50.15 per il modello della lanterna e lire 300 a Ghiberti per il modello dell'intera cupola.
8.1419 I Maestri della Zecca gli commissionano il San Matteo per Orsanmichele
16.4.1420 viene affidata la costruzione della cupola a Brunelleschi e a Ghiberti, con parità di stipendio.
24.4.1420 Brunelleschi e Ghiberti ricevono 10 fiorini ciascuno per i modelli della cupola.
1420 termina il modello in cera per il San Matteo per Orsanmichele.
7.1421 viene male la fusione in bronzo del San Matteo per Orsanmichele.
1.1422 viene bene la seconda fusione del S. Matteo per Orsanmichele. Alla rinettatura partecipa anche Michelozzo. La statua reca l'iscrizione Opus Vniversitatis Cansorvm Florentiae Anno MCCCXX.
3.1423 inizia la doratura della seconda porta del Battistero.
1423 si iscrive nella Compagnia degli scultori.
27.8.1423 I consoli dell'Opera del Duomo pagano 100 fiorini a Brunelleschi e 300 a Ghiberti.
1424 nella battaglia di Zagonara muore Lodovico degli Obizi e Lorenzo Ghiberti forni' il disegno per la lastra tombale in S.Croce, che fu realizzata da Filippo di Cristofano.
19.4.1424 la seconda porta del battistero viene collocata dove é ora la porta del Paradiso.
2.1.1425 viene commissionata a Lorenzo Ghiberti la terza porta del Battistero. Inizierà il lavoro verso la fine del 1428.
16.3.1425 Muore Lionardo Dati, generale dé frati predicatori di S. Maria Novella. Lorenzo Ghiberti gli fa il sepolcro in bronzo, che si trova adesso nel transetto. Sul sepolcro il Dati giacente a grandezza naturale. Ghiberti scrisse nei suoi commentari: "Feci d'ottone la sepoltura di messere Leonardo Dati generale dé Frati predicatori: fu huomo doctissimo il quale trassi del naturale: la sepoltura é di poco rilievo, à uno epitaphio à piedi". L'iscrizione dice: Celebris hic memoria colitvr clari religiosi fratriis Leonardi Statii de Glorentia sacri theologii ac totivs ordinis predicatorvm magistri generalis".
6.1425 L'Arte della Lana gli commisisona la statua di S. Stefano per Orsanmichele
1425 inizia la seconda porta del Battistero
1427 realizza uno scrigno per le reliquie dei santi Proto, Giacinto e Nemesio nella chiesa di S.Maria degli Angeli, ora al Bargello. Nei suoi Commentari Lorenzo Ghiberti scrive: Ancora apparisce una cassa di bronzo in Sancta Maria degli Agnoli e quali v'abitano frati di Sancto Benedetto; in detta cassa sono l'ossa di tre martiri: Prothij Jacinti e Nemesij. Sono scolpiti nella faccia dinanci due agnoletti, tengono in mano una grillanda d'ulivo nella quale sono scritte lettere dé noi loro".
11.9.1427 muore Bartolomeo Valori e Lorenzo Ghiberti fornisce il disegno per la lastra tombale in S.Croce.
Fine 1428 inizia la terza porta del Battistero.
1429 Viene collocato nella preesistente nicchia trecentesca di Orsanmichele il S. Stefano.
18.3.1432 viene affidata a Brunelleschi la parte architettonica e a Ghiberti quella scultorea dell'urna bronzea che in Duomo custodisce i resti di S.Zanobi.
30.11.1432 viene bandito il concorso per la lanterna del Duomo. Partecipano Filippo Brunelleschi, Lorenzo Ghiberti, Antonio Manetti, Matteo di Lapo Mazzei, Domenico stagnaio.
1433 il Beato Angelico dipinge il tabernacolo dei Linaioli. Il disegno della cornice é di Lorenzo Ghiberti, realizzata da Jacopo di Bartolomeo da Settignano e da Simone di Nanni da Fiesole. La parte lignea fu eseguita da Jacopo detto il Papero. Museo di S.Marco.
14.4.1434 Per la vetrata dell'occhio del Duomo, viene preferito il disegno di Donatello a quello del Ghiberti. La vetrata, con l'Incoronazione della Madonna, verrà realizzata da Domenico di Pietro da Pistoia.
4.4.1437 La fusione delle 10 storie delle Porte del Paradiso è terminata. Dovevano essere rinettate da Lorenzo, Vittorio Giberti e Michelozzo. L'operazione durò fino all'agosto 1447.
4.1437 l'Opera del Duomo rescinde, per inadempienza, il contratto con Lorenzo Ghiberti per l'urna di S.Zanobi.
1439 Lorenzo Ghiberti inizia l'incorniciatura delle Porte del Paradiso.
18.4.1439 l'Opera del Duomo riaffida l'esecuzione dell'urna per S.Zanobi a Lorenzo Ghiberti, con impegno di consegna entro Gennaio 1440. L'urna si trova sotto l'altare della cappella dell'abside. Fu dorata nel tardo '500. I bassorilievi narrano di S. Zanobi che risuscita il fanciullo che era morto mentre era in consegna a lui; risuscita uno che é stato travolto da un carro; risuscita uno dei famigli mandatogli da S. Ambriogio. Dietro sei angioletti tengono una ghirlanda d'olmo, con una scritta al centro, dettata da Leonardo Bruni: Capvt beati Zanobii Florentini Episcopi in cvivs honorem hec arca insigni ornatv fabricata fvit.
5.1.1442 la Signoria di Firenze gli dona un podere a Badia a Settimo
1442 disegna tre vetrate per la tribuna del Duomo: Ascensione, Cristo nell'orto, Presentazione al Tempio. Probabilmente ne disegnò anche altre.
1443 viene eletto nell'ufficio dei 12.
12.4.1443 Filippo Brunelleschi viene nominato capo a vita della fabbrica della cupola, togliendo l'incarico a Lorenzo Ghiberti.
1444 Benezzo Gozzoli entra nella sua bottega
8.1447 Lorenzo, Vittorio Ghiberti e Michelozzo terminano la rinettatura delle 10 storie delle Porte del Paradiso.
7.1452 vengono collocate le Porte del Paradiso, cosi' battezzate da Michelangelo, spostando quella precedente al lato nord.
1452 viene stipulato il contratto con Lorenzo e Vittorio Ghiberti per l'incorniciatura della porta di Andrea Pisano.
1.12.1455 MUORE LORENZO GHIBERTI. - Figli e nipoti disperderanno tutto il suo patrimonio. Lasciò anche molti bronzi, vasi ed altre antichità greche. Il letto di Policleto ed un torso di satiro vennero venduti a Giovanni Gaddi. Il torso é agli Uffizi.
GHIBERTI venne sepolto in S. Croce:
Lorenzo iace qvi, qvel bvuon Ghiberto
ch'à consigli del padre e dello amico,
fvuor de l'vso moderno e forse antico
giovinetto mostrò qvant'vomo esperto.
3.4.1456 primo pagamento a Vittorio di Lorenzo Ghiberti per l'incorniciatura della porta di Andrea Pisano del Battistero
1463 Vittorio Ghiberti termina l'incorniciatura della porta di Andrea Pisano del Battistero
1383 nasce Masolino a Panicale, Valdelsa. MASOLINO DA PANICALE (1383 - 1440)
Tommaso di Cristofano di Fino. Allievo di Lorenzo Ghiberti. Collaborò nella realizzazione della seconda porta del Battistero. Fu il suo miglior rinettatore. Apprese la pittura da Gherardo Starnina.
1403 a bottega da Lorenzo Ghiberti
1420 Masolino dipinge la Madonna, già Contini-Bonacossi, ora in Palazzo Vecchio. Gamma cromatica vivida e fiammante, il contributo fiorentino più alto al gotico internazionale.
1423 Masolino si iscrive all'Arte Medici e Speziali e dipinge la Madonna dell'Umiltà al Kunsthalle di Brema. É un recupero della tradizione gotica, alla maniera di Giovanni da Milano.
2.1423 Felice Brancacci rientra da una ambasceria in Egitto e commissiona la cappella nel Carmine. Masolino inizia subito gli affreschi, mentre MASACCIO interverrà nel 1424.
Cappella Brancacci. Masolino Iniziò con i 4 evangelisti nella volta e, nelle lunette, la Vocazione di Pietro ed Andrea, la Navicella e la Negazione di Pietro. Tutte opere perdute con i rifacimenti del 1746-48. Nella collezione Giovannelli di Venezia si trova una copia della Vocazione di Pietro e Andrea e un disegno cinquecentesco dello stesso affresco é all'Albertina di Vienna.
Nelle fasce sottostanti, Masolino dipinse Adamo ed Eva nel Paradiso Terrestre, la Predicazione di S.Pietro (meno 3 teste di giovani in alto a sinistra e la parte inferiore del Santo), il Risanamento dello Storpio e la Resurrezione di Tabita. In questi ultimi due affreschi Masolino fece le architetture e le due figure che passeggiano al centro. I caseggiati del fondo e le figurine che vi abitano sono di Masaccio. Non termina la resurrezione del figlio di Teofilo per partire per Roma, nel 1428, dove morirà. Masaccio dipinse tutta la raffigurazione di S.Pietro in cattedra, mentre nella scena principale (i 5 personaggi all'estrema sinistra e gli 8 a destra, più la parte inferiore del ragazzo risuscitato) furono dipinti da Filippino Lippi.
Di Masolino anche la testa di Cristo nel Tributo.- Fece anche le due teste femminili entro medaglioni dipinte negli sguanci delle finestra, scoperta dal recente restauro.
Masaccio dipinse: Gli sfondi della guarigione dello storpio e della resurrezione di Tobita. - Le tre teste di giovani all'etrema sinistra nella Predica di S.Pietro sulla parete dell'altare. - Il Battesimo dei neofiti. - Il Tributo, meno la testa di Cristo (di Masolino). Nella testa di un apostolo l'autoritratto di Masaccio. Fece la testa di S.Pietro rossa, per lo sforzo di stare chinato. Dopo questo dipinto si ha la prima interruzione, per il viaggio a Pisa di Masaccio per la pittura del polittico. Al ritorno terminò il Tributo.
1424 affresca la Cappella della Compagnia della Croce in S.Agostino a Empoli. Restano le sinopie e alcuni frammenti.
1425 inizia la collaborazione con Masaccio. Inizia con la S.Anna Metterza degli Uffizi, prosegue nella cappella Brancacci, nel polittico di S.Maria Maggiore a Roma e probabilmente negli affreschi di S.Clemente, adesso nel museo Diocesano di Firenze.
1.9.1427 va in Ungheria, chiamato da Pippo Spano. Precedentemente si era recato a Roma con Masaccio per affrescare la Cappella di S.Clemente.
5.1428a Roma al servizio del cardinale Branda da Castiglione.
1432 affresca in S.Fortunato a Todi
1435 affresca il Battistero di Todi.
1440 muore
1384 Spinello Aretino dipinge una tavola per il monastero di S. Panziano a Lucca. Ora divisa fra l'Ermitage di leningrado e il Fogg Museum di Cambridge (Mass.)
1384 Altichiero de Zevio e Avanzo terminano gli affreschi della cappella di S. Giacomo nel duomo di Padova
1384 polittico della Madonna con bambino e Santi sull'altare maggiore di Ss. Apostoli, di scuola dell'Orcagna.
1385 Spinello Aretino dipinge una tavola per Monteoliveto
1385 Agnolo Gaddi affresca la cappella Castellani in S.Croce con l'aiuto della bottega e, forse, dello Starnina. Il lavoro probabilmente prese inizio dalla campata dell'altare, dove sulla parete destra vi é il Battesimo di Cristo. Sotto, in gran parte rovinata, i Discepoli di S.Giovanni che seguono Gesù. Il Battesimo é dipinto con grande luminosità di colori. La lunetta con S.Giovanni a Patmos ricalca la lunetta di pari soggetto dipinta da Giotto nella cappella Peruzzi. Il Battesimo di Cristo Il miracolo delle verghe e delle pietre. Lunetta con l'annuncio a Zaccaria. Nel pilastro interno di destra Santi francescani e il martirio di una santa, S.Lorenzo e S.Stefano. Sulla parete destra della prima campata le tre storie di S.Nicola di Bari. Lunetta dell' Elemosina di S.Antonio sulla parete sinistra della campata dell'altare. Parete sinistra della seconda campata: in alto Tentazione di S.Antonio, forse dello Starnina. Sulla parete di fondo a sinistra dell'altare Storie di S.Antonio. I dipinti di mano di Agnolo sono riconoscibili perché i paesaggi sono più soffusi ed attenuati.
1385 Agnolo Gaddi affresca la Cappella Maggiore di S.Croce con La Leggenda della Croce, seguendo la duecentesca Leggenda Aurea di Jacopo da Varagine, su commissione della famiglia Alberti. - Vasari apprezzò il colorito, ma dice che il disegno fu trascurato. In realtà non tutto il dipinto é di mano di Agnolo, che, d'altra parte, rompeva con i canoni giotteschi per trovare forme nuove di espressione. Di mano di Agnolo sono gli affreschi più in basso, ossia quelli meglio osservabili.
Seth, inviato dal padre morente alla porta del Paradiso per chiedere l'olio dell'albero di misericordia, riceve invece dall'arcangelo Michele un ramo di quell'albero. Al ritorno, Seth trova Adamo già morto e pianta il ramo sul corpo del padre. Da notare il paesaggio illuminato da una luce non direzionata, ma suggestivamente vagante.
Il virgulto piantato da Seth sul corpo di Adamo é cresciuto in un albero robusto. Il legno di questo albero é venuto in possesso di Salomone, che ne vuole fare una trave per il suo tempio: Ma il legno si rifiuta miracolosamente a tale uso e viene allora utilizzato come ponticello per un fiume vicino.
Nell'affresco vediamo la regina di Saba che, recandosi in visita da Salomone, davanti al ponte ha il presentimento del sacro destino di quel legno, si inginocchia e lo adora. Salomone, informato del fatto, fa sotterrare il legno. Probabilmente questo affresco é stato realizzato da un allievo, su sinopia del maestro.
La composizione seguente raffigura l'estrazione del legno dalla piscina miracolosa che si era formata attorno e la costruzione della croce con il legno stesso. Il dipinto é tutto di bottega ed anche la composizione é trascurata, forse per l'eccessivo impegno narrativo. Per comodità di descrizione, si é fatto ricorso alla prospettiva inversa, con le figure in primo piano più piccole di quelle retrostanti. Di mano di Agnolo é l'invenzione e la prova della Croce.
Per merito di Sant'Elena imperatrice la croce, che dopo la crocifissione di Gesù era stata seppellita, viene ritrovata e la sua autenticità viene documentata dal miracolo della resurrezione di una donna defunta. Bello il paesaggio sullo sfondo con le figurine ben delineate (il boscaiolo che torna a casa, il frate che pesca dal ponte, il frate che attinge l'acqua al pozzo).
Sulla parete opposta Sant'Elena porta la Croce a Gerusalemme accompagnata da largo seguito e accolta da una folla di fedeli genuflessi. Forse di mano di Agnolo sono solo le tre figure in primo piano a destra. Sotto: la fuga di Cosroe, il re dei persiani che, invasa Gerusalemme, ne aveva asportato la Croce e si era fatto adorare dal suo popolo. Molto di effetto e animato, é sicuramente di mano di Agnolo. La composizione che segue unisce tre episodi: Cosroe adorato dai cortigiani, il Sogno di Eraclio (che riceve l'ordine di recuperare la Croce) e la Battaglia di Eraclio e Cosroe. Sicuramente di mano di Agnolo. L' ultimo affresco raffigura la Decapitazione di Cosroe e il Trionfo di Eraclio, che, smontato da cavallo per ordine dell'angelo, riporta la Croce a Gerusalemme vestito da pellegrino e a piedi scalzi.
Vasari copiò la testa di uno degli assistenti al supplizio di Cosroe per ornare il titolo della Vita di Agnolo Gaddi.
1386 nasce a Firenze DONATELLO (1386-1466)
Donato di Niccolò di Betto Bardi. - Allevato nella casa di Ruberto Martelli (1408-1469) influente membro del partito mediceo.- Scapolo, visse lieto e senza pensieri in una casetta al Canto dei Bischeri (Via dell'Oriuolo, dov'é il Palazzo Guadagni, già Riccardi. Non teneva in alcun conto il denaro, tanto che lo teneva in bottega in una sporta appeso ad una fune e che ne aveva bisogno si serviva. Cosimo il Vecchio, che lo soccorse sempre, nel testamento lo affidò al figlio Piero, che gli regalò un podere a Cafaggiolo. Scocciato dal contadino, che ogni tre giorni lo veniva a trovare, fece atto notarile di rinuncia. Ridendo, Piero riprese il podere e gli assegnò una rendita. In tarda età fu colpito dal parletico e dovette rinunciare all'attività, restando tutto il giorno a letto, nella povera casa che aveva in via dell'Oriolo, dove é il palazzo Riccardi già Guadagni. Fu il primo scultore "verista", che ruppe con la tradizione gotica.
Fu maestro di Michelozzo e di Pagno di Lapo Portigiani, poi di Bertoldo.
1403 allievo di Lorenzo Ghiberti
1406 inizia le statue per il Duomo
1408-1413 Nanni di Banco esegue il San Luca (opera del Duomo), Isaia seduto, all'interno del Duomo. Per Orsanmichele fece S. Filippo per l'arte dei Calzolai, i 4 Santi Incoronati per l'Arte dei Fabbri, Legnaioli e Muratori e San Eligio (o San Lò) per l'Arte dei maniscalchi. Il S. Filippo era stato originariamente commissionato a Donatello, ma non avendo trovato l'accordo sul prezzo, per far dispetto a Donatello, l'arte dei Calzolai decise di affidare l'esecuzione della statua a Nanni di Banco, il quale, al termine del lavoro, chiese un prezzo superiore al preventivo di Donatello. I Calzolai affidarono a Donatello la stima, pensando che, per la rabbia, avrebbe sottovalutato l'opera. Invece Donatello stimò un prezzo superiore
addirittura a quello richiesto da Nanni di Banco. I commissari gridarono a Donatello che lui ben sapeva che l'opera era risultata inferiore a quella che avrebbe potuto fare lui stesso per un minor prezzo. Donatello rispose che era vero, ma poiché Nanni di Banco era inferiore a lui nell'arte, doveva faticare di più e più a lungo e questo maggiore tempo doveva essere pagato.Dopo aver terminaro i quattro evangelisti a tutto tondo, Nanni si accorse che la nicchia di Orsanmichele era sufficiente a contenerne solo tre. Non sapendo come rimediare, andò a chiedere consiglio a Donatello, il quale ridendo gli disse che avrebbe provveduto, purché Nanni andasse a Prato al posto suo, a prendere certe misure e, al ritorno, avesse pagato una cena a lui e a tutta la sua bottega. Partito Nanni, con gli aiuti scantonò alcune braccia e spalle e accostò le statue, facendo apparire una mano sopra le spalle di uno di loro, correggendo l'errore e migliorando l'insieme. La cena fu pagata con grande allegria.
1410 Crocifisso in S.Croce nella cappella del transetto sinistro. Brunelleschi gli disse che aveva messo un contadino in croce e, per contrapposizione, ne fece un altro (detto delle uova per il noto episodio - vedi Brunelleschi).
1411 inizia le statue per Orsanmichele
1415 l' Opera del Duomo, per il lato Est del campanile, commissiona a Donatello il Profeta
1416 il David in marmo di Donatello viene spostato in Palazzo Vecchio
. Donatello viene pagato per gli adattamenti.1417 S.Giorgio per Orsanmichele, prima scultura che rompe con la tradizione medievale di Nanni di Banco.
1407 collabora con Lorenzo Ghiberti
12.1420 Donatello riceve il pagamento per il S.Giovanni Battista per il campanile del Duomo. Ora al Museo dell'Opera del Duomo.
1423 I Consoli di Siena affidano a Donatello il bassorilievo del banchetto di Erode per il fonte battisimale, a causa dell'inadempienza di Jacopo della Quercia.
1423 inizia il San Ludovico per l'esterno di Orsanmichele su incarico della Parte Guelfa.
1425 termina il tabernacolo davanti a Orsanmichele, con il S.Ludovico di Tolosa, patrono della Parte Guelfa. Quando la Parte Guelfa perse di importanza, il tabernacolo fu venduto all'arte dei Mercanti, che tolse il S. Ludovico per metterci, nel 1460, il S.Tommaso del Verrocchio.
Nel 1908 fu collocata nel Refettorio, divenuto museo. Il restauro di Bearzi ha messo in evidenza che la statua, in bronzo, é costituita da una serie di lamine saldate insieme, per la doratura a fuoco e non a foglia, che imponeva di far ruotare i pezzi nel fuoco. La rifinitura sul lato destro delle lamine dimostra che la statua non deve essere collocata frontalmente, ma sensibilmente ruotata verso sinistra.
esegue anche il Profeta Geremia, firmato OPVS DONATELLI, per il campanile. Adesso nel museo dell'Opera del Duomo.
1425 Donatello, Michelozzo e Pagno di Lapo Portigiani iniziano il monumento funebre a Giovanni XXIII in Battistero su commissione di Cosimo il Vecchio.
4.1426 Donatello e Michelozzo fino a Ottobre a Pisa, dove lavorano, assieme a Pagno di Lapo Portigiani, alla tomba di Rinaldo Brancacci per la chiesa di S. Angelo di Seggio di Nido a Napoli.
1426 Sepoltura in marmo di Rinaldo Brancacci per la chiesa di S.Angelo in Nilo (la scultura fu eseguita a Pisa da Donatello e da Michelozzo).
1428 Donatello, Michelozzo e Pagno di Lapo Portigiani terminano il monumento funebre a Giovanni XXIII. Vasari dice che Donatello fece la figura bronzea e dorata del defunto, la Speranza e la Carità. Michelozzo fece la Fede.
14.7.1429 Michelozzo, anche a nome di Donatello, accetta la commissione per il pergamo del Duomo di Prato
1430 Annunziata in S.Croce per la Cappella Cavalcanti
1430 esegue il David per il cortile di Palazzo Medici, ora al Bargello.
1430 esegue la statua del profeta Abacuc, detta lo Zuccone, ultima statua per il campanile. In realtà rappresenta Giovanni di Barduccio Cherichini. É firmato OPVS DONATELLI. Piacque tanto a Donatello, che quando doveva giurare diceva: 'Alla fé ch'io porto al mio Zucconé. Mentre lo lavorava, guardandolo diceva: 'Favella, favella, che ti venga il cacasangue!'. Adesso é nel museo dell'opera del Duomo.
1431 Sull' antica colonna dell' Abbondanza, corrosa, ne fu innestata un' altra, pure di granito, di maggior diametro. Donatello fu incaricato di realizzare un capitello e la statua dell' Abbondanza, che costituŤ il GENIUS della città.
1432 a Roma esegue il tabernacolo in S.Pietro, nella Sagrestia dei Beneficiati
1433 realizza l'Annunciazione per S.Croce, su incarico dei Cavalcanti. Ricorda Simone Martini nella muta eloquenza dei gesti. Da notare le mani e i preziosismi di contorno, preludio della cantoria per il Duomo.
1433 Cantoria sopra l'organo del Duomo, ora nel museo dell'opera.
1433 Per la Sagrestia vecchia di S.Lorenzo, Donatello, su commissione di Cosimo il Vecchio, esegue gli stucchi nei peducci della volta, 4 tondi, parte dipinti e parte in bassorilievo, le porte in bronzo, per le quali ebbe un diverbio con Brunelleschi.Nelle porte sono raffigurati gli apostoli, con i martiri ed i confessori. Furono criticati per l'eccessivo realismo. Nelle nicche fece S.Lorenzo, S.Stefano, S. Cosimo e S.Damiano.
1433 Michelozzo e Donatello terminano il capitello bronzeo per il pergamo del duomo di Prato.
14.11.1433 L'Opera del Duomo commissiona a Donatello, rientrato da Roma, la cantoria per la sacrestia vecchia.
19.6.1434 consegna il primo rilievo con i putti danzanti per il pergamo del duomo di Prato, eseguiti con la collaborazione di Michelozzo e di Pagno di Lapo Portigiani.
14.4.1434 Per la vetrata dell'occhio del Duomo con l'Annunciazione, viene preferito il disegno di Donatello a quello del Ghiberti. La vetrata, con l'Incoronazione della Madonna, verrà realizzata da Domenico di Pietro da Pistoia.
1435 scolpisce L'Annunciazione per la navata destra di S.Croce.
4.6.1436 Donatello consegna altri 4 rilievi per il pergamo del duomo di Prato.
30.12.1437 Michelozzo si impegna a fornire entro tre mesi la tomba di Bartolomeo Aragazzi per il Duomo di Montepulciano. Il monumento si trova nel duomo, smembrato, salvo 2 angeli, al Victoria and Albert di Londra. Non si sa se ha partecipato anche Donatello.
1438 S. Giovanni Battista in legno per S. Maria dei Frari in Venezia A Faenza per le statue in legno di S. Giovanni e S.Girolamo (museo civico).
1438 vengono collocati i rilievi di Donatello, Michelozzo e Pagno di Lapo Portigiani per il pergamo del duomo di Prato.
1443 termina le decorazione della Sagrestia vecchia di S.Lorenzo.
1443 prende in affitto una casa nel canto di via Buia, ora via dell'Oriolo, dov'é il Palazzo Riccardi, già Guadagni. Messer Manno di Giovanni Temporani locat ad pensionem Donato, vocato Donatello, olim Nicholai Betti, sculptori populi Sancti laurentii de Florentia, domum cum horto, apotecha et aliis edifitiis in populo Sancti Michaelis Vicedominorum, loco dictus De Casa Bischeri.
1444 a Padova esegue il crocifisso per l'altare maggiore della chiesa del santo.
1447 a Padova per il monumento al Gattamelata.
11.2.1447 a Padova firma il contratto per l'altare maggiore, poi rimaneggiato nel 1865.
1450 termina il monumento equestre al Gattamelata a Padova, firmato Opvs Donatelli Flo.
1453 rientra a Firenze
1454 Maddalena lignea per il battistero.
1455 Cosimo il Vecchio commissiona a Donatello la Giuditta e Oloferne, per Palazzo Medici, poi in Piazza della Signoria e ora in Palazzo Vechio. Terminata nel 1460, fu fusa in 11 pezzi. Il panneggio fu modellato servendosi di un vero panno. Anche il basamento é di Danatello. La firma recita OPVS DONATELLI FLO.
1456 statua gigantesca in teracotta per la facciata del duomo, distrutta.
1457 esegue in cera i modelli per le porte del Duomo di Siena. Andando a Roma, passò da Siena Bernardetto di Monna Papera, orafo fiorentino e buon amico di Donatello. Visti i modelli in cera pronti per la fusione ed essendo poco amico dei senesi, dissuase Donatello dal compiere l'opera, anzi, lo convinse, in un giorno di festa, mel quale in bottega non vi era nessuno, di spezzare le forme e di fuggire a Firenze. Si ritiene che la lamentazione sul Cristo morto al Victoria and Albert di Londra faccia parte di questo lavoro.
1457 esegue un S.Giovanni Battista per il duomo di Siena, tuttora in loco. Fece il lavoro a Firenze e mandò la statua a Siena in 3 pezzi, senza un braccio, essendo scontento del pagamento.
1460 circa la bottega di Donatello o Michelozzo realizzano 8 tondi in marmo per il cortile di palazzo Medici, riproducenti monete antiche. Donatello restaurò anche numerosi busti romani per ornare Palazzo Medici.
Donatello lavorò moltissimo per Cosimo, di cui aveva appreso il gusto per soddisfarlo presto e bene. Cosimo gli fece allogare una testa in bronzo per un mercante genovese, il quale stimò eccessivo il prezzo richiesto. Cosimo si propose come mediatore e chiese a Donatello di collocare la statua sui merli del ballatoio, per poterla meglio giudicare. Il mercante propose mezzo fiorino per ognuno dei 45 giorni di lavoro. Donatello gli rispose che si trattava veramente di un mercante di fagioli e non di un apprezzatore dell'arte e che egli in un centesimo di secondo avrebbe potuto disfare l'opera sua. Con un colpo, la fece cadere in strada e si ruppe in modo irreparabile. Il mercante offri' il doppio per una copia, ma Donatello rifiutò.
1461 al ritorno da Siena, Donatello inizia i pergami per S.Lorenzo, che lascerà incompiuti alla sua morte (1466) e verranno terminati da Bertoldo e Bellando. Furono collocati nel 1558-65, secondo il progetto di Donatello. L'attuale collocazione é seicentesca.
10.12.1466 Donatello muore e viene sepolto in S.Lorenzo, vicino a Cosimo il Vecchio.
1386 si inizia il Duomo di Milano.
1386 Niccolò Gerini disegna la vetrata per la sagrestia di S.Maria Novella e dipinge Niccodemo e le Marie che depongono il corpo di Cristo nel sepolcro, ora nella chiesa di S.Carlo davanti a Orsanmichele.
1387 nasce a Fiesole il BEATO ANGELICO - ( m. 18.2.1455) . Guido di Pietro, poi Giovanni da Fiesole, chiamato il Beato Angelico. Seguace di Masaccio e di Gentile da Fabriano. Maestro di Benozzo Gozzoli e di Zanobi Strozzi
Di carattere buonissimo e parco, si dedicò esclusivamente alla pittura, rifiutando onori, cariche e ricchezze. Non ritoccò mai le sue opere, ritenendo che la prima stesura era quella dettata da Dio.
1418 inizia a dipingere. L' Incoronazione della Vergine del Louvre e Annunciazione di Cortona sono opere che denotano ancora influssi masacceschi.
31.10.1417 si iscrive come pittore alla Compagnia di S.Niccolò presso la Chiesa del Carmine. Forse fu anche miniaturista, ma non se ne conoscono opere certe.
1423 ricordato per la prima volta come frate
1425-1430 Annunciazione con 5 storie di Maria nella predella, ora al Prado
1430 circa tavole di S.Domenico a Fiesole: Tavola dell'altare maggiore, rimaneggiata nel 1501 da Lorenzo di Credi. Redentore e gloria tra angeli e Santi, Incoronazione della Vergine (ora al Louvre), altre tavole sono alla National Gallery di Londra.
1430 a Cortona dipinge due pale: Annunciazione e la Madonna con bambino e Santi. Nel 1438 Piero e Cosimo de' Medici donarono alla chiesa di Cortona la tavola per l'altare maggiore, dipinta da Lorenzo di Niccolò nel 1402.
1430 Incoronazione della Vergine, oggi agli Uffizi, per S.Maria Nuova.
1433 tabernacolo dei Linaioli, ora al museo di S.Marco, si stacca dalle influenze masaccesche. Il disegno della cornice é di Lorenzo Ghiberti, realizzata da Jacopo di Bartolomeo da Settignano e da Simone di Nanni da Fiesole. La parte lignea fu eseguita da Jacopo detto il Papero.
Le opere successive, luminose e cristalline, si pongono in alternativa a Domenico Veneziano e Piero della Francesca: Polittico di Perugia, Pala di San Marco, Affreschi della Cappella Niccolina in Vaticano.
1433 Dipinge 4 reliquiari per fra Giovanni Masi: 3 sono nel Museo di S.Marco (Madonna della Stella, Annunciazione, Adorazione dei Magi e Incoronazione della Vergine). Seppellimento e Assunzione di Maria nel Museo Isabella Steward a Boston.
1433 Deposizione per S.Trinita, ora nel Museo di S.Marco. Le 3 cuspidi sono di Lorenzo Monaco. La predella, ora nell'Accademia, con Natività, Storia di S.Onofrio, Storia di S.Niccolò di Bari.
13.4.1436 la Compagnia del Tempio ordina il Compianto su Cristo, ora al Museo di S.Marco.
Giudizio Universale, ora al Museo di S.Marco, dipinto per S.Maria degli Angeli
1437 Nella lunetta della chiesa di S.Domenico a Cortona affresca Madonna con Bambino e Santi Domenico, Pietro martire e 4 evangelisti. Staccato, rimane in loco la sinopia.
1438 Piero dé Medici commissiona la pala dell'altare maggiore di S.Marco (ora nel Museo). Nella predella vi erano 8 storie, ora disperse (alla Pinacoteca di Monaco 3 più una Pietà, 1 nella galleria nazionale d'Irlanda a Dublino, 1 nella Galleria nazionale di Washington, 1 al Louvre e 2 al museo di S.Marco)
1441 Cosimo de' Medici commissiona gli affreschi per il Capitolo di S.Marco (si vede ancora in una lunetta il Crocifisso con Santi. Del fondo é rimasta solo la preparazione rossa. Assai deperiti, si vedono ancora alcuni affreschi nel primo chiostro. Nello stesso periodo affresca, con gli allievi, tutte le celle del convento di S.Marco. Nel corridoio affresca: Madonna con bambino fra i Santi Domenico, Cosma, Damiano, Giovanni Evangelista, Marco, Tommaso d'Aquino, Lorenzo e Pietro Martire.
1445 viene proposto per l'Arcivescovado di Firenze, ma rifiuta ed indica S.Antonino.
1447 Affresca in S.Pietro la cappella maggiore, poi distrutta.
1447 nel Duomo di Orvieto decora la cappella di S.Brizio (2 vele della volta con Cristo Giudice e i Proeti), con gli aiuti Benozzo Gozzoli, Giovanni di Antonio della Checca, Giacomo da Poli, Piero di Niccolò.
1448 a Roma da Papa Niccolò V, che gli fa affrescare la Cappella Niccolina in Vaticano con le storie di S.Stefano e S.Lorenzo.
1448 Piero dé Medici commissiona i 6 pannelli con le 35 raffigurazioni delle Storie di Cristo per gli sportelli dell'armadio degli argenti della SS.Annunziata. I primi furono tutti eseguito dal Beato Angelico, gli altri, forse, da allievi. Sicuramente di Alessio Baldovinetti: Nozze di Cana, Battesino di Cristo e Trasfigurazione. Adesso sono al Museo di S.Marco
18.2.1455 Donatello muore a Roma e viene sepolto in S.Maria sopra Minerva.
5.4.1499 Luca Signorelli viene incaricato di terminare il Giudizio Universale nella volta della cappella di S.Brizio nel duomo di Orvieto, lasciata incompiuta dal Beato Angelico.
1501 Lorenzo di Credi rimaneggia la pala dell'altare di S.Domenico a Fiesole del Beato Angelico.
1387 Gherardo Starnina si iscrive alla Compagnia di S. Luca di Firenze. Fu allievo di Antonio Veneziano.
1387 Spinello Aretino affresca le pareti della sacrestia di S.Miniato con le storie di S.Benedetto (per un lascito di Benedetto di Nerozzo Alberti)
1387 si tiene in S.Croce il Capitolo Generale dell'Ordine
1389 Spinello Aretino dipinge il trittico con Storie di S.Caterina in S.Caterina all'Antella.
1389 nasce Cosimo il Vecchio figlio di Giovanni di Bicci dei Medici. Sposa Contessina dé Bardi. Nonno di Lorenzo dei Medici
1390 nasce a Firenze NANNI DI BANCO 1390 - 1421
Scultore classicheggiante, di carattere tranquillo e faceto, precursore di Luca della Robbia.
1404 Niccolò di Pietro Lamberti, Giovanni di Ambrogio, Nanni di Banco e Antonio di Banco lavorano alla lunetta sopra la porta della mandorla in Duomo.
1408-1413 Nanni di Banco esegue il San Luca (opera del Duomo), Isaia seduto, all'interno del Duomo. Per Orsanmichele fece S. Filippo per l'arte dei Calzolai, i 4 Santi Incoronati per l'Arte dei Fabbri, Legnaioli e Muratori e San Eligio (o San Lò) per l'Arte dei maniscalchi. Il S. Filippo era stato originariamente commissionato a Donatello, ma non avendo trovato l'accordo sul prezzo, per far dispetto a Donatello, l'arte dei Calzolai decise di affidare l'esecuzione della statua a Nanni di Banco, il quale, al termine del lavoro, chiese un prezzo superiore al preventivo di Donatello. I Calzolai affidarono a Donatello la stima, pensando che, per la rabbia, avrebbe sottovalutato l'opera. Invece Donatello stimò un prezzo superiore addirittura a quello richiesto da Nanni di Banco. I commissari gridarono a Donatello che lui ben sapeva che l'opera era risultata inferiore a quella che avrebbe potuto fare lui stesso per un minor prezzo. Donatello rispose che era vero, ma poiché Nanni di Banco era inferiore a lui nell'arte, doveva faticare di più e più a lungo e questo maggiore tempo doveva essere pagato.
Dopo aver terminaro i quattro evangelisti a tutto tondo, Nanni si accorse che la nicchia di Orsanmichele era sufficiente a contenerne solo tre. Non sapendo come rimediare, andò a chiedere consiglio a Donatello, il quale ridendo gli disse che avrebbe provveduto, purché Nanni andasse a Prato al posto suo, a prendere certe misure e, al ritorno, avesse pagato una cena a lui e a tutta la sua bottega. Partito Nanni, con gli aiuti scantonò alcune braccia e spalle e accostò le statue, facendo apparire una mano sopra le spalle di uno di loro, correggendo l'errore e migliorando l'insieme. La cena fu pagata con grande allegria.
20.2.1409 L'Opera del Duomo commissiona l' Isaia a Nanni di Banco.
1414 viene commissionato a Nanni di Banco il rilievo con l'Assunta per la porta della Mandorla del Duomo, adesso nel museo dell'opera del duomo. Vi lavorò anche Jacopo della Querce. L'assunta si presenta molto ben modellata, con un S.Tommaso che prende la cintola e dall'altra parte, un orso che sale su di un pero.
29.4.1418 L'Opera del Duomo affida a Donatello il Giosué (Poggio Bracciolini), lasciato incompiuto da Bernardo Ciuffagni. Verrà invece terminato da Nanni di Banco.
12.2.1421 muore e viene sepolto in S.Croce
1390 Lorenzo Monaco entra nel monastero camaldolese di S. Maria degli Angeli a Firenze
1390 Spinello Aretino affresca le storie dei S. Efisio e Potito nel Camposanto di Pisa.
10.12.1391 Lorenzo Monaco fa professione di fede presso i Camaldolesi.
1391 Spinello Aretino dipinge il trittico all'Accademia di Firenze.
1392 Agnolo Gaddi affresca la Cappella del Sacro Cingolo nel Duomo di Prato
1393 Niccolò di Pietro Lamberti lavora nella parte bassa della porta della mandorla in Duomo.
1395 Buonarrota presta al Comune 4500 fiorini per la guerra contro Gian Galeazzo Visconti
1395 nasce Lorenzo il Vecchio dei Medici figlio di Giovanni di Bicci
22.11.1395 a Pisa Puccio di Giovanni da Cereto, in punto di morte, nomina erede universale il figlio Antonio Pisano.
1396 nasce a Firenze MICHELOZZO DI BARTOLOMEO (1396-1472)
di origine borgognona, ma cittadino fiorentino dal 9.4.1376.
Donatelliano in scultura, ma più composta, classica e con stupende trovate formali.
Brunelleschiano in architettura, ma più nudo, sobrio e quasi conventuale
1417-1424 nella bottega di Lorenzo Ghiberti. Collabora per la seconda porta del Battistero e per il S. Matteo di Orsanmichele, come esperto di fusione.
1.1422 viene bene la seconda fusione del S. Matteo per Orsanmichele di Lorenzo Ghiberti. Alla rinettatura partecipa anche Michelozzo, nella bottega del Ghiberti. la statua reca l'iscrizione Opus Vniversitatis Cansorvm Florentiae Anno MCCCXX.
1425 Fino al 1433 ha bottega insieme a Donatello.
1425 Donatello, Michelozzo e Pagno di Lapo Portigiani iniziano il monumento funebre a Giovanni XXIII in Battistero su commissione di Cosimo il Vecchio.
4.1426 Donatello e Michelozzo fino a Ottobre a Pisa, dove lavorano, assieme a Pagno di Lapo Portigiani, alla tomba di Rinaldo Brancacci per la chiesa di S. Angelo di Seggio di Nido a Napoli.
1428 Donatello, Michelozzo e Pagno di Lapo Portigiani terminano il monumento funebre a Giovanni XXIII. Vasari dice che Donatello fece la figura bronzea e dorata del defunto, la Speranza e la Carità. Michelozzo fece la Fede.
14.7.1429 Michelozzo, anche a nome di Donatello, accetta la commissione per il pergamo del Duomo di Prato
1432 forse ha partecipato alla realizzazione del tabernacolo per la sacrestia dei Beneficiati in S.Pietro a Roma.
1433 Michelozzo e Donatello terminano il capitello bronzeo per il pergamo del duomo di Prato.
19.6.1434 Donatello consegna il primo rilievo con i putti danzanti per il pergamo del duomo di Prato, eseguiti con la collaborazione di Michelozzo e di Pagno di Lapo Portigiani.
4.6.1436 Donatello consegna altri 4 rilievi per il pergamo del duomo di Prato.
4.4.1437 La fusione delle 10 storie delle Porte del Paradiso é terminata. Dovevano essere
rinettate da Lorenzo, Vittorio Giberti e Michelozzo. L'operazione durò fino all'agosto 1447.10.12.1437 Michelozzo si impegna a fornire entro tre mesi la tomba di Bartolomeo Aragazzi per il Duomo di Montepulciano. Il monumento si trova nel duomo, smembrato, salvo 2 angeli, al Victoria and Albert di Londra. Non si sa se ha partecipato anche Donatello.
1438 vengono collocati i rilievi di Donatello, Michelozzo e Pagno di Lapo Portigiani per il pergamo del duomo di Prato.
1444 su commissione di Cosimo il Vecchio, lavora nella SS.Annunziata, nella cappella e nella sacrestia.
1444 inizia la costruzione del palazzo commissionato a suo tempo da Cosimo a Brunelleschi, che lo progetto troppo sontuoso
1445 per incarico di Cosimo dé Medici, edifica il Noviziato di S.Croce, il corridoio che va dalla chiesa alla sacrestia e la cappella del noviziato (o dei Medici).
28.2.1446 viene commissionata a Luca della Robbia, a Michelozzo e a Maso di Bartolomeo (1406/1457) la porta di bronzo della sagrestia del Duomo
1447 L'Arte di Calimala delibera la costruzione del tabernacolo marmoreo del crocifisso in S.Miniato, concedendo a Cosimo il Vecchio di apporre la propria arme, insieme a quella dell'Arte. Le aquile in bronzo furono eseguite nel 1451 da Maso di Bartolomeo. Il Crocifisso fu portato in S.Trinita nel 1671.
1450 Michelozzo edifica Palazzo Corsi in via Tornabuoni. La facciata fu rifatta nell'800 per allargare la via.
1454-1470 Cortile di Palazzo Vecchio
1457 rimaneggia la chiesa di S.Felice.
1457 muore Maso di Bartolomeo e si interrompe la costruzione della porta della sacrestia del Duomo, affidata anche a Luca della Robbia e a Michelozzo
1460 circa la bottega di Donatello o Michelozzo realizzano 8 tondi in marmo per il cortile di palazzo Medici, riproducenti monete antiche.
14.2.1461 muore il medico Giovanni Chellini e Michelozzo gli fa la tomba in S.Jacopo.
1461 viene ripresa la costruzione della porta della sacrestia del Duomo da Luca della Robbia e da Michelozzo (?)
1462 Cosimo de' Medici riceve in dono un edificio di Milano, lo fa ristrutturare, forse da Michelozzo, forse dal Filarete, e ne fa il Banco Mediceo
1462 Fortezza di Ragusa
1470 Michelozzo edifica il cortile di Palazzo Vecchio, lavoro che nessuno aveva voluto fare per timore di alterare la stabilità.
1472 muore e viene sepolto in S.Marco
15.10.1396 muore Agnolo Gaddi. Nel registro dei Morti di Firenze, tenuto dagli Ufficiali della Grascia si legge: "1396, die XV mensis ottobr. Angelus Taddey taddi (non Gaddi) pictor de populo Sancti Petri magioris Quarterio Santi Johannis, seppultus in ecclesia Sante Crucis. Retulit Dopninus Fortiori becchamortus: banditus fuit".
1397 nasce PAOLO UCCELLO (Firenze 1397-1475)
Figlio di Dono di Paolo, barbiere e chirurgo proveniente da Pratovecchio e cittadino fiorentino fin dal 1373.
Allievo di Lorenzo Ghiberti. Collaborò, come semplice garzone, alla realizzazione della seconda porta del battistero. - Maestro di Andrea del Castagno.
Occupava il suo tempo studiando prospettive ed effetti visivi nuovi, pensando di acquistare fama con l'inventiva. Donatello, al quale faceva vedere i suoi studi, gli raccomandava di non lasciare il certo per l'incerto.
Mentre dipingeva una tavola, serrò la sua casa, affinché nessuno vedesse, e resistette anche alle insistenze di Donatello, il quale, quando l'opera fu scoperta, lo rimproverò di scoprirla ora, che avrebbe dovuto essere coperta. Addolorato, si chiuse in casa a studiare le sue prospettive.
Paolo Uccello visse sempre molto povero e mori' in miseria.
1407 Fino al 1412 è a bottega di Lorenzo Ghiberti.
15.10.1415 si iscrive all' arte dei Medici e Speziali.
1425 Fino al 1430 é a Venezia, proprio nel periodo di maggior operatività di Masaccio.
1435 Fino al-1440 Paolo Uccello dipinge i 3 quadri della Battaglia di S.Romano. Nell' inventario del 1492 i tre dipinti figurano nella camera grande a piano terra di Lorenzo. Adesso sono: 1 agli Uffizi, 1 al Louvre, 1 alla National Gallery di Londra.
1436 affresca Giovanni Acuto in Duomo.
1443 dipinge l'orologio del Duomo di Firenze
1445 Fino al 1450 esegue gli affreschi del Chiostro Verde di S.Maria Novella. La creazione degli animali: innovativi i leoni che si azzuffano, i daini e i cervi che scappano timorosi, gli uccelli che volano (Vasari). La creazione di Adamo ed Eva: per primo colorì accuratamente gli alberi (Vasari).
Il peccato originale. Il Diluvio universale, il sacrificio di Noé, l'ebbrezza di NoŠ. Da notare le prospettive, il furore degli elementi, il corvo che cava gli occhi a una moribonda e l'arco grandissimo formato dal corpo gonfio d'acqua di un putto annegato, il poco timore di due cavalieri che combattono e la paura di due in groppa a una bufala che si va riempiendo d'acqua da dietro, alcuni mazzocchi, esercizi di prospettiva. Da notare anche una botte nell'ebbrezza, mirabile esempio di prospettiva, come pure l'arca del sacrificio. Dipinse con molta morbidezza ed é la migliore opera sua (Vasari).
Distaccati nel 1909 e 1947 furono recuperate le sinopie. Restaurati nel 1957 sono i pessimo stato di conservazione. - Storie di S.Francesco sopra la porta sinistra dentro S.Trinita, danneggiatissime.
1447 viene terminato il chiostro di S.Miniato al Monte. Paolo Uccello affresca il lato est parte con terra verde e parte con colori surrealisti (prati azzurri, case rosse ecc.). Durante il lavoro, l'abate dava da mangiare a Paolo Uccello solo formaggio, tanto che lui scappò e rifiutò di farsi trovare a casa. Due frati giovani, un giorno, lo rincorsero e gli chiesero perché avesse abbandonato il lavoro, Paolo rispose che aveva tanto formaggio in corpo che aveva paura di venire utilizzato come colla e che anziché Paolo avrebbe dovuto chiamarsi Cacio. Il problema fu poi risolto. Riportati in luce nel 1925 e nel 1942.
1456 nasce Antonia, figlia di Paolo Uccello. "Pittoressa", si farà carmelitana. Muore nel 1490.
8.8.1469 nella portata al catasto dichiara: "Truovomi vecchio e senza inviamento e no mi posso asercitare e la dona inferma".
11.11.1475 fa testamento.
10.12.1475 muore all'ospedale e viene sepolto in S.Spirito nella tomba del padre.
1398 Brunelleschi immatricolato all'Arte della Seta.
1398 Fino al 1401 Gherardo Starnina è operante in Spagna, fra Valencia e Toledo.
1399 Brunelleschi (22) esegue per l'orafo Lunardo di Matteo Ducci due busti di Profeti, due statuette di S.Ambrogio e S.Agostino e due mezze figure di Evangelisti per l'altare di S.Jacopo nel duomo di Pistoia.
1399 Spinello Aretino dipinge il polittico per S.Felicita, ora all'Accademia.
1399 Papa Bonifacio IX autorizza S.Maria a Peretola a battesimare.
<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<>>>>>>>>>>>>>>>>>>
1399 (incerto) nasce ANTONIO PISANO ( ? - 1455)
La sua educazione artistica é tutta settentrionale, specialmente di Gentile da Fabriano, in uno schema di gotico internazionale, che resta interdetto di fronte alle prime novità rinascimentali e si concentra su di un formalismo superficiale lussuoso e raffinato. Fu ottimo medaglista e lavorò anche per Re Alfonso I d'Aragona.
1431 completa in S.Giovanni in Laterano le pitture di Gentile da Fabriano, già corrose dall'umidità ed andate distrutte.
1455 muore a Napoli.
<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
1400 A Firenze scoppia un'altra volta la peste in maniera grave
1400 ANTONIO FILARETE. (Firenze, inizio notizie 1440 circa - Roma 1469)
Antonio di Pietro Averulino, detto il Filarete (amante di Virtu'). Garzone del Ghiberti
14.8.1445 viene eretta la nuova porta centrale di S.Pietro del Filarete, commissionata da Eugenio IV. . In origine dorata ed arricchita da smalti. In alto a sinistra: Gesu' in trono in alto a dx: Maria in trono. Centro sinistra: San Paolo - Centro dx: S.Pietro da' le chiavi a Eugenio IV. Basso a sn: Apparizione a Plautilla - Basso a dx: Condanna e crocifissione di S.Pietro.
Le scene principali sono divise da fasce con scene del pontificato di Eugenio IV.
Filarete inscrive 4 volte: Ant(o)nivs. Petri. de. FlOrentia. Fecit. MCCCXLV. Sono indicati anche i nomi dei 6 aiuti: Agniolvs. Iacobvs. Iannellvs. Passqvinvs. Ioannes. Varrvs. Florentie.
1447 costretto a fuggire da Roma, accusato di furto sacrilego.
1457 Ospedale Maggiore di Milano, terminato, dal 1465 da Guiniforte Solari e il Duomo di Bergamo
1461 scrive il Trattato di Architettura
1462 Cosimo de' Medici riceve in dono un edificio di Milano, lo fa ristrutturare, forse da Michelozzo, forse dal Filarete, e ne fa il Banco Mediceo
1469 FILARETE muore a Roma
1400 Lorenzo Ghiberti, che aveva gia' superato il padre orafo e si esercitava anche nel disegno, nel bronzo e nella contraffazione di conii antichi, fu condotto da Mariotto di Nardo a Pesaro, dove dipinsero una camera per Pandolfo Malatesta.
1400 circa Simone Talenti edifica la parte absidale della chiesa di S. Carlo dei Lombardi in via Calzaioli.
1400 circa Spinello Aretino affresca le pareti di S.Barnaba
1400 LUCA DELLA ROBBIA nasce a Firenze da Simone di Marco.
Luca della Robbia (Firenze 1400 - 1482)
1430 fa una lunetta con Madonna e angeli per la chiesa di S.Piero Buonconsiglio sotto Mercato Vecchio. Adesso è nel Palagio di Parte Guelfa
4.10.1431 iniziano i pagamenti a Luca della Robbia per la cantoria del Duomo
1.9.1432 si immatricola all'arte dei Maestri di Pietra e Legname
1435 Leon Battisti Alberti scrive il De Pictura, con molti riferimenti alla sua opera.
30.5.1437 gli vengono commissionate 5 formelle per il lato nord del campanile di Giotto (quello rivolto verso il Duomo)
8.1438 ultimo pagamento a Luca della Robbia per la cantoria del Duomo di sinistra.
10.3.1439 ultimo pagamento a Luca della Robbia per le 5 formelle del lato nord del campanile di Giotto.
1442 gli viene commissionata a la decorazione della Cappella dei Pazzi
21.7.1442 viene commissionata a Luca della Robbia la Resurrezione nella lunetta sulla porta della Sacrestia di sinistra del Duomo
6.2.1445 ultimo pagamento a Luca della Robbia per la Resurrezione nella lunetta di sinistra del Duomo
28.2.1446 viene commissionata a Luca della Robbia, a Michelozzo e a Maso di Bartolomeo (1406/1457) la porta di bronzo della sagrestia del Duomo
11.10.1446 gli viene commissionata la lunetta dell'Ascensione sulla porta della Sacrestia di destra del Duomo
1450 fa una Madonna con Angeli per una chiesina vicina a S.Piero Maggiore, poi spostata in via dell'Agnolo e adesso nel Bargello
5.7.1451 termina la lunetta dell'Ascensione sopra la porta della sacrestia di destra del duomo. Bernardo Rossellino e Pagno di Lapo Portigiani ne fecero la stima.
1457 muore Maso di Bartolomeo e si interrompe la costruzione della porta della sacrestia del Duomo, affidata anche a Luca della Robbia e a Michelozzo
14.4.1461 gli vengono commissionate piastrelle decorate e 5 grandi tondi con lo Spirito Santo e le 4 virt- cardinali per la cappella di S.Jacopo e S.Miniato per la sepoltura in S.Miniato del cardinale del Portogallo
1461 viene ripresa la costruzione della porta della sacrestia del Duomo da Luca della Robbia e da Michelozzo (?)
8.1464 riceve l'incarico di finire da solo la porta in bronzo della sacrestia del Duomo
1470 testamento di Luca della Robbia a favore del nipote Andrea
20.2.1482 muore e viene sepolto in S.Pier Maggiore
1400 si afferma il ducato veneziano. Anche il fiorino a Firenze alcune volte venne chiamato ducato. Avevano lo stesso valore.
1401 L'arte di Calimala indice il concorso per la seconda porta del Battistero.
Lorenzo Ghiberti, che e' ancora a Pesaro, cosi' scrive nella sua autobiografia: "Non di meno in questo istante da miei amici mi fu scritto come i governatori del tempio di sancto Giovanni Batista mandano pe' maestri i quali sia docti de' quali essi vogliono vedere pruova. Per tutte le terre Ytalia moltissimi docti maestri vennono per mettersi a questa pruova et questo combattimento. Chiesi licentia dal signore et dal compagno. Sentendo el signore il caso subito mi die' licentia".
Dopo la prima selezione rimasero tre fiorentini e 4 toscani.
Sempre nella sua autobiografia, Ghiberti scrive: "... insieme cogl'altri scultori fumo inanzi agli operai di detto tempio. Fu a ciascuno dato quattro tavole d'ottone. La dimostrazione vollono i detti operai et governatori di detto tempio ciascuno facesse una istoria di detta porta la quale istoria elessono fusse la imolatione di Ysaach et ciascuno dei combattitori facesse una medesima istoria. Condussonsi dette pruove in uno anno et quello vinceva doveva essere dato la victoria. Furono e combattitori questi: Filippo di Ser Brunellesco, Symone da Colle, Nicholo' d'Are‡o, Jacopo della Quercia da Siena, Francesco di Valdambrina, Nicholo' Lamberti"
E' chiaro, quindi, che Donatello, appena 15enne, non partecipo' al concorso. Fu anzi aiutante del Ghiberti.
A tutti fu commissionata una formella con il sacrificio di Isacco. Tutti lavorarono nella massima segretezza, salvo Ghiberti, che mostrava a tutti il procedere della sua prova. (Le formelle di Brunelleschi e del Ghiberti sono al Bargello)
1401 viene esiliato da Firenze il padre di Leon Battista Alberti, che va a Genova.
1401 Roberto Imperatore fa Conte Palatino Maso degli Albizi con diploma in carta pecora conservato nello Spedale degli Innocenti.
1401 nasce MASACCIO (1401 - 1428)
Nasce a S.Giovanni Valdarno da Tommaso di ser Giovanni di Mone notaio e da Monna Jacopa di Martinozzo.
Vasari dice che fu persona astrattissima, tutto preso dall'arte e che poco si curava di se', degli altri, del suo vestire e di riscuotere i crediti. Tanto che fu detto Masaccio, non per malanimo, che' anzi fu persona buonissima, ma per tanta trascuratezza.
Inizio' collaborando con Masolino, ma le sue frequentazioni furono più con uomini innovatori come Donatello e Brunelleschi (tutti e 3 si trovarono a lavorare a Pisa nel 1426), che non con altri pittori. La soluzione scientifica della prospettiva e il razionalismo brunelleschiano sono i fatti su cui si e' formato Masaccio, piu' che la frequentazione di altri pittori.
Nella sua brevissima vita, Masaccio realizza una visione pittorica che non ha precedenti e che sembra voltare una pagina nella storia della pittura, aggiungerle una dimensione nuova. Il mondo ha le sue strutture reali, i cieli le loro nubi, invece del fondo astratto di lapislazzulo o d'oro. Le figure hanno corpo, poggiano sul suolo con i loro piedi, camminano in uno spazio certo, getano ombra. Il chiaroscuro costruisce plasticamente le loro strutture, scavandone la individualita' terrena e individuale, che non teme di presentarsi anche in aspetti sgradevoli.
7.1.1422 Masaccio (20) si iscrive all'Arte Medici e Speziali. E' datato 1422 il trittico nella chiesa di S.Giovenale a Cascia (Reggello), attribuito a Masaccio da L.Berti, ma troppo grossolano per essere suo. Potrebbe essere di quell'aiuto che ha eseguito il retro del Desco da parto, ora a Berlino.
19.4.1422 viene consacrata la chiesa del Carmine con grande cerimonia (Sagra) e la partecipazione di 3 vescovi. In memoria di cio', Masaccio, sopra la porta che va in convento, dentro al chiostro, dipinse la Sagra in terra verde. L'affresco di Masaccio ando' perduto nel 1599-1600. Vi appariva Brunelleschi in zoccoli con Donatello ed altri amici. Se ce conserva il disegno agli Uffizi, in Casa Buonarroti, all'Albertina di Vienna ed altri.
1424 Masaccio (23) si iscrive alla Compagnia di S.Luca
2.1423 Felice Brancacci rientra da una ambasceria in Egitto e com missiona la cappella nel Carmine. Masolino inizia subito gli affreschi, mentre Masaccio interverra' nel 1424.
Cappella Brancacci
Masolino Inizio' con i 4 evangelisti nella volta e, nelle lunette, la Vocazione di Pietro ed Andrea, la Navicella e la Negazione di Pietro. Tutte opere perdute con i rifacimenti del 1746-48. Nella collezione Giovannelli di Venezia si trova una copia della Vocazione di Pietro e Andrea e un disegno cinquecentesco dello stesso affresco e' all'Albertina di Vienna.
Nelle fasce sottostanti, Masolino dipinse Adamo ed Eva nel Paradiso Terrestre, la Predicazione di S.Pietro (meno 3 teste di giovani in alto a sinistra e la parte inferiore del Santo), il Risanamento dello Storpio e la Resurrezione di Tabita. In questi ultimi due affreschi Masolino fece le architetture e le due figure che passeggiano al centro. I caseggiati del fondo e le figurine che vi abitano sono di Masaccio. Di Masolino anche la testa di Cristo nel Tributo.
Fece anche le due teste femminili entro medaglioni dipinte negli sguanci delle finestra, scoperta dal recente restauro.
Masaccio dipinse: Gli sfondi della guarigione dello storpio e della resurrezione di Tobita. Le tre teste di giovani all'etrema sinistra nella Predica di S.Pietro sulla parete dell'altare. Il Battesimo dei neofiti. - Il Tributo, meno la testa di Cristo (di Masolino). Nella testa di un apostolo l'autoritratto di Masaccio. Fece la testa di S.Pietro rossa, per lo sforzo di stare chinato. Dopo questo dipinto si ha la prima interruzione, per il viaggio a Pisa di Masaccio per la pittura del polittico. Al ritorno termino' il Tributo. - Cacciata di Adamo ed Eva. - La distribuzione delle elemosine - S.Pietro che risana con la propria ombra. - Non termina la resurrezione del figlio di Teofilo per partire per Roma, nel 1428, dove morira'. Masaccio dipinse tutta la raffigurazione di S.Pietro in cattedra, mentre nella scena principale (i 5 personaggi all'estrema sinistra e gli 8 a destra, piu' la parte inferiore del ragazzo risuscitato) furono dipinti da Filippino Lippi.
1425 Masolino inizia la collaborazione con Masaccio. Inizia con la S.Anna Metterza degli Uffizi, prosegue nella cappella Brancacci, nel polittico di S.Maria Maggiore a Roma e probabilmente negli affreschi di S.Clemente, adesso nel museo Diocesano di Firenze.
19.2.1426 Masaccio inizia a dipingere il polittico nella chiesa del Carmine di Pisa, sulle tavole preparate dal senese Antonio di Biagio. Fu pagato 80 fiorini. Ad alcuni pagamenti fu testimone Donatello. Rimangono: il pannello centrale alla National Gallery di Londra, la cuspide con la Crocefissione a Capodimonte, Napoli, due cuspidi laterali con S.Paolo (Capodimonte) e S.Andrea (Paul Getty, Malibu), i pannelli con Adorazione dei Magi, Crocefissione di S.Pietro, Decollazione del Battista. Storia di S.Goiuliano, storia di S.Nicola(Staatliche Museum, Berlino) quattro santi nei pilastri (Berlino). Andrea di Giusto lo aiuto' come garzone.
29.7.1427 portata del catasto di Masaccio. Ultima sua notizia da vivo.
1428 MASACCIO muore a Roma, in circostanze misteriose. Fu sepolto nella chiesa del Carmine, ma la tomba non si e' trovata. Annibal Caro scrisse:
S'alcvun cercasse il marmo o'l nome mio
la chiesa e' il marmo vna cappella e' il nome
morii che natvra ebbe invidia come
l'arte de'l mio pennello vopo e desio.
1484 Filippino Lippi affresca la liberazione di S.Pietro da Carcere nella cappella Brancacci del Carmine e termina la scena di S.Pietro che risuscita il figlio di Teofilo sulla parete sinistra in basso. - La zona sulla destra, con S.Pietro in cattedra e' completamente di Masaccio, mentre Filippino dipinse le figure in piedi a sinistra, le ultime otto che fanno cerchio a destra, il ragazzo risuscitato e il fanciullo che gli e' accanto, il S. Paolo inginocchiato, parte del panneggio di S.Pietro e qualche altro particolare. Ritrasse se' e il Pollaiolo.
1570 Vasari dipinge una tavola per l'altare della Madonna del Rosario, coprendo la Trinita' del Masaccio in S.Maria Novella con l'autoritratto. L'opera fu pagata da Cammilla Capponi (1800 lire)
1612 viene edificato il chiostro della chiesa del Carmine, sede della mostra permanente "Come nasce un affresco". Per fare i lavori, viene abbattuta la vecchia facciata del chiostro e distrutto l'affresco di Masaccio con i ritratti di Brunelleschi, Donatesso, Niccolo' da Uzzano, Giovanni di Bicci de' Medici, Bartolomeo Valori, Lorenzo Ridolfi.
1675 al termine del rifacimento della chiesa, in concomitanza con la costruzione della cappella Corsini, un incendio distrugge parzialmente la chiesa del Carmine e gli affreschi della cappella Brancacci. Fu distrutto il S.Paolo di Masaccio.
1402 Lorenzo di Niccolo' dipinge una pala, che nel 1438 verra' donata da Piero e Cosimo de' Medici per l'altare maggiore del duomo di Cortona.
1402 Brunelleschi e Donatello vanno a Roma, dove staranno fino al 1406, per studiare i reperti archeologici. Senza curarsi del vestire e del mangiare, vissero da bohemiennes, misurando e disegando le antichita'. I romani dicevano che stavano cercando i tesori. Infatti, scavando, una volta trovarono una pignatta piena di monete d'oro. Brunelleschi si guadagnava da vivere aiutando amici orefici.
1402 La commissione dell'Arte di Calimala seleziona le formelle del concorso per la seconda porta del Battistero. Vincono a pari merito Ghiberti e Brunelleschi, che si ritira, consigliando i Consoli di affidare l'opera al Ghiberti da solo. Non accetta, infatti, di dividere il lavoro con un altro.
1403 Lippo di Corso riceve il pagamento per il mosaico del Battistero "sopra la porta che va alla Misericordia, fra le finestre".
Lippo di Corso: quasi tutte le sue opere sono scomparse. Ebbe pessimo carattere e fu molto litigioso.
1357 (?) nascita
1385 immatricolato all'Arte Medici e Speziali
1393 iscritto alla Compagnia di S. Luca
1430 muore per una coltellata di una persona da lui accusata davanti al tribunale della Mercatanzia.
1403 nasce a Firenze DELLO DELLI i (Firenze 1403 - ?)
Sara' molto attivo in Spagna dove andò a fare fortuna, dopo una giovinezza di miseria. A Firenze eseguira' l'incoronazione della Vergine in terracotta sopra la porta di S.Maria Nuova e la storia di Isacco che benedice Esau' in terra verde in un angolo del chiostro di S. Maria Novella.
Nel 1410 Dello Delli torna a Firenze per mostrare la fortuna fatta in Spagna e per ricevere gli sproni cavaliere, concessigli dalla signoria fiorentina, che gli ha riconosciuto le onorificenze ottenute in Spagna. Si oppone Pippo Spano, tornato vittorioso dalla guerra contro i turchi. Dello Delli riesce ad avere ragione appellandosi al re di Spagna e si reca, a cavallo e vestito a festa, in via Vacchereccia, dove erano le botteghe degli orefici per far vedere ai colleghi quanta fortuna avesse fatto. Viene preso a pernacchie e di rimando fa le fiche con ambedue le mani. Rientrera' subito in Spagna. La storia, raccontata dal Vasari, dovrebbe essere spostata al 1446.
1403 nasce FILIPPO DI DIMITRI ad Agram (Zagabria). Sarà l’iniziatore della Fabbrica di ceramica medicea di Cafaggiolo.
23.11.1403 viene stipulato il contratto fra i consoli di Calimala, Lorenzo Ghiberti e il padre Bartolo per la seconda porta del Battistero. Fra gli aiuti appaiono Masolino, Paolo Uccello e Donatello (16).
2.7.1404 Filippo Brunelleschi si iscrive all'Arte degli Orafi.
10.11.1404 l'Opera del Duomo chiede consiglio a Brunelleschi a proposito di uno sprone del duomo.
1404 Niccolo' di Pietro Lamberti, Giovanni di Ambrogio, Nanni di Banco e Antonio di Banco lavorano alla lunetta sopra la porta della mandorla in Duomo.
1404 Lorenzo Monaco dipinge la Madonna dell'Umilta', adesso nella villa i Tatti ed il trittico nel museo della Collegiata di Empoli.
1404 Lorenzo Ghiberti inizia la seconda porta del Battistero
1404 nasce MASO DI BARTOLOMEO (Firenze 1406 - ?)
1447 L'Arte di Calimala delibera la costruzione del tabernacolo marmoreo del crocifisso in S.Miniato, concedendo a Cosimo il Vecchio di apporre la propria arme, insieme a quella dell'Arte. Le aquile in bronzo furono eseguite nel 1451 da Maso di Bartolomeo. Il Crocifisso fu portato in S.Trinita nel 1671.
1406 nasce a Firenze FILIPPO LIPPI ( Firenze 1406-1469)
Figlio di Tommaso di Lippo beccaio e di Antonia di ser Bindo Sernigi, che mori' di parto. Il padre mori' dopo due anni.
Filippo fu allevato dalla zia paterna Lapaccia, che all'eta' di 8 anni lo mise presso i carmelitani della chiesa del Carmine.
I monaci compresero che non aveva attitudine allo studio, ma che era appassionato di disegno. Lo lasciarono copiare gli affreschi della cappella Brancacci e tanto imparò la mano di Masaccio, che si diceva lo spirito di lui entrato dentro Filippo.
Su un pilastro vicino all'organo dipinse un S.Marziale. Affresco' a chiaro-scuro un chiostro vicino alla cappella Brancacci. Alcuni resti staccati si conservano nel museo del Carmine.
Pazzo per le donne, spese sempre tutto il denaro disponibile e quando non riusciva a conquistarle, le ritraeva per farle cedere.
Fu maestro di Sandro Botticelli, Jacopo del Sellaio e fra' Diamante
1432 fugge dal convento. Ad Ancona viene sorpreso dai saraceni e fatto schiavo mentre era in barca con amici. Un giorno, con un pezzo di carbone, ritrasse il padrone su di un muro ed ottenne la liberta'.
1434 a Padova. le sue opere sono andate perdute.
1437 per la sagrestia di S.Spirito dipinge una Madonna in trono fra angeli e Santi, al Louvre. la predella con S. Frediano che devia il Serchio, L'Annuncio della morte alla Vergine e S.Agostino nello studio e' agli Uffizi.
1441 Incoronazione di Maria per S.Ambrogio, ora agli Uffizi. Nella predella il miracolo di S.Ambrogio, Staatliche Museen di Berlino
1442 Madonna, Angeli e Santi per S.Lorenzo, tuttora in loco
1443 Annunciazione per l'altare maggiore del convento delle Murate. Alte Pinakortek Monaco
1443 Storia di S.Benedetto per il convento delle Murate, collezione Aynard a Lione.
1443 Annunciazione per Palazzo vecchio, National Gallery Washington
1443 Per la chiesa di Vincigliata degli Alessandri, dipinge S.Lorenzo fra i Santi Cosma e Damiano e tre committenti della famiglia Alessandri. Nei laterali i Santi Antonio abate e Benedetto. Ora al Metropolitan Museum di New York.
1445 Madonna col nbambino e i santi Francesco, Damiano, Cosma, Antonio agli Uffizi. La predella e' dell'allievo Presellino.
1445 Incoronazione della Madonna e Santi per i monaci di Monte Oliveto, ora nella Pinacoteca Vaticana.
1447 Apparizione della Vergine a S.Bernardo per Palazzo della Signoria, ora alla National Gallery di Londra.
1451 si trasferisce a Prato, dove diventa cappellano del convento delle monache di S.Margherita. In collaborazione con fra' Diamante dipinge per il convento la Madonna che da' la cintola a S.Tommaso, ora nel museo di Prato.
1451 I funerali di S.Girolamo nel transetto destro del duomo di Prato.
1453 Adorazione del bambino con i Santi Giorgio e Vincenzo Ferrer, Museo di Prato e la Madonna del Ceppo con i Santi Stefano e Giovanni Battista e, inginocchiato, Francesco di Marco Datino, morto nel 1410 e, piu' piccoli, i 3 amministratori dell'Ospedale, che pago' 85 fiorini d'oro.
1455 Nativita' con i santi Girolamo, Maria Maddalena e Ilario per le monache dell' Annalena, ora agli Uffizi.
1.5.1456 Rapisce Lucrezia Buti (21), monaca del convento, che non vi rientra nonostante lo scandalo del padre e delle monache.
1457 nasce Filippino. In casa Lippi arrivano anche la di lei sorella, Spinetta e altre 3 suore.
1457 Vergine che adora il bambino per Alfonso di Aragona, dispersa. I laterali Santi Antonio e Michele sono nella collezione Cook di Richmond.
1459 Le cinque donne di casa Lippi rientrano in convento.
1459 Nativita' di Cristo per la cappella di Palazzo Medici firmata Frater Philippus P. L'originale e' nello Staatliche Museen di Berlino, in Palazzo Medici una copia.
1460 In collaborazione con fra' Diamante esegue gli aAffreschi nel coro del Duomo di prato, con i 4 Evangelisti, i fatti della vita dei Santi Giovanni Battista e Stefano. Erano stati commissionati nel 1452 al Beato Angelico, che non accetto'. In basso, a sinistra, nelle Esequie di S.Stefano si legge Frater Philippus Opus 1460. Le spese furono sostenute dall'Opera del Ceppo.
1461 le sorelle Buti rientrano in casa Lippi. Cosimo de' Medici ottiene da Pio II lo scioglimento dei voti per entrambi.
1463 Nativita' di Cristo e S.Giovanni Battista per la cella detta di Maria de' Medici nell'eremo di Camaldoli, su commissione di Lucrezia Tornabuoni, moglie di Piero il Gottoso.
1465 nasce la figlia Alessandra
1467 Affreschi per l'abside del duomo di Spoleto, per intercessione di Cosimo de' Medici, con Incoronazione di Maria, Annunciazione, Nativita', la morte di Maria.
9.10.1469 FILIPPO LIPPI muore a Spoleto. Gli spoletini non vollero restituirne il corpo a Firenze, con la scusa che a Spoleto non avevano artisti da celebrare. Il figlio Filippino gli fece una sepoltura sotto l'organo del duomo di Spoleto, tuttora esistente, mentre il corpo, a causa dei numerosi spostamenti, e' andato perduto.
1406 Donatello (20) inizia le statue per il Duomo
1406 Jacopo della Quercia esegue la tomba di Ilaria del Carretto in S.Martino (Duomo) di Lucca. Nel Febbraio 1403 Paolo Guinigi aveva sposato in seconde nozze Maria Ilaria del marchese Carlo del Carretto di Finale. L' 8.12.1405 Ilaria morì. Probabilmente la tomba nacque come lastra tombale. Uno dei due lati, con i puttino, non si confa' allo stile di Jacopo.
1406 nasce a Genova LEON BATTISTA ALBERTI i (Genova 1406 - Roma 20.4.1472)
Figlio naturale di Lorenzo Alberti, fiorentino esiliato nel 1401.
Col padre si trasferi' a Venezia, poi a Padova, dove ebbe una educazione umanistica presso Gasparino da Barzizza, poi universita' di Bologna, dove prese la laurea in diritto canonico nel 1428 (22). Presi gli ordini minori, divenne abbreviatore apostolico. Rimase agli ordini del papa per tutta la vita, prima dell'ultimo papa umanista, Eugenio IV, poi del primo papa rinascimentale, Niccolo' V.
Benche' girasse moltissimo, considero' sempre Firenze come la sua patria. - Scrisse ininterrottamente per tutta la vita commedie, lavori filosofici, trattati e lettere su molti argomenti.
1428 si laurea a Bologna in diritto canonico.
Dal 1432 a Roma, dove si dedico' alla misurazione e allo studio delle rovine classiche (1434 Descriptione urbis Romae). De statua (non datato) e' la sua prima opera sulle tecniche artistiche, con la raccomandazione sia di osservare la natura che di studiare la teoria e le proporzioni. Parlo' anche della tecnica aggiuntiva (modellatura in gesso) e di quella sottrattiva (incisione).
1435 scrive il De Pictura in latino e lo traduce nel 1436. Diviso in 3 libri, sulla tecnica della prospettiva, sulla teoria delle proporzioni umane e l'uso del colore. I costanti riferimenti a Donatello, Luca della Robbia e Ghiberti dimostrano che dette veste teorica a quello che avveniva nella pratica. Puo' anche darsi che dipingesse, anche se non ne conosciamo alcuna opera.
1450 Sigismondo Malatesta di Rimini lo incarica di trasformare la chiesa gotica di S.Francesco in un mausoleo per la gloria della sua famiglia. Alberti lascio' intatta la struttura originaria, circondandola da una nuova costruzione (incompiuta), con la centro un arco di trionfo.
1452 termina il De re aedificatoria. Partendo da una lettura critica di Vitruvio e dalla conoscenza diretta delle antichita', descrive i 5 ordini ed il loro utilizzo nei diversi tipi di edifici e del rapporto armonico fra proporzioni e forme ornamentali. Questo primo trattato globale sull'architettura del rinascimento ebbe notevole inflluenza sugli artisti del tempo.
Nel terminare la facciata di S.Maria Novella per conto di Giovanni di Paolo Rucellai (terminata nel 1470) l'Alberti riesce a mascherare le epoche diverse delle due parti.
Per Cosimo Rucellai fece la casa e la loggia in via della Vigna.
Essendo prevalentemente un teorico, ma mancandogli la pratica, dovette fare degli archetti alle estremita' della loggia, essendogli avanzato spazio da ambe le parti, nel disegnare archi a tutto tondo. Sempre per i Rucellai, fece in S.Pancrazio una cappella che si regge sugli architravi portanti, posati sopra due colonne e due pilastri, forando sopra il muro della chiesa, cosa difficile, ma sicura, che fa di questa una delle migliori opere dell'Alberti. Nel mezzo di qeusta cappella, fece un sepolcro di marmo, simile a quello di Cristo a Gerusalemme.
Per Ludovico Gonzaga fece il progetto della nuova tribuna e della cappella centrale della SS.Annunziata, abbattendo una precedente cappella quadrata.
La nuova tribuna e' circolare, circondata da 9 cappelle, con archi che poggiano sui pilastri antistanti. Questo da' un bell'effetto, visto di fronte, ma dai lati si ha l'impressione che gli archi cadano all'indietro.
1460 su commissione di Ludovico Gonzaga l'Alberti inizia la chiesa di S.Sebastiano, ma non la termina.
1470 termina la facciata di S.Maria Novella. Inserisce le vele, simbolo dei Rucellai e il portale. Bernardo di Giovanni Rucellai si fece seppellire davanti al portone centrale, come dimostra la fascia in porfido inserita nello scalino. Fu la prima volta che si incisero lettere in un materiale tanto duro.
1470 Sempre per il Gonzaga l'Alberti progetta e inizia la chiesa di S.Andrea, che verra' completata da altri.
20.4.1472 LEON BATTISTA ALBERTI Muore a Roma.
1406 la salma di Coluccio Salutati, cancelliere della Repubblica e scopritore dell'"Epistolario" di Cicerone, Š incoronata d'alloro
9.10.1406 giorno di S.Dionigi: Gabriele Maria Visconti vende Pisa a Firenze.
1.6.1407 Viene modificato il contratto per la seconda porta del battis tero, che viene affidata al solo Lorenzo, escludendo il padre, forse a causa dell'eccessiva lentezza dei lavori. Fra gli aiuti appare ancora Masolino.
1407 Spinello Aretino affresca la sala di Balia nel Palazzo Pubblico di Siena
1407 Fino al 1412 Paolo Uccello è garzone di bottega di Lorenzo Ghiberti
1408 l'opera del Duomo commissiona a Donatello il S.Giovanni Battista per la facciata del Duomo.
1408 Fino al 1413 Nanni di Banco esegue il San Luca (opera del Duomo), Isaia seduto, all'interno del Duomo. Per Orsanmichele fece S. Filippo per l'arte dei Calzolai, i 4 Santi per l'Arte dei Fabbri, Legnaioli e Mura- tori e San Eligio (o San Lo') per l'Arte dei maniscalchi. Il S. Filippo era stato originariamente commissionato a Donatello, ma non avendo trovato l'accordo sul prezzo, per far dispetto a Donatello, l'arte dei Calzolai decise di affidare l'esecuzione della statua a Nanni di Banco, il quale, al termine del lavoro, chiese un prezzo superiore al preventivo di Donatello. I Calzolai affidarono a Donatello la stima, pensando che, per la rabbia, avrebbe sottovalutato l'opera. Invece Donatello stimo' un prezzo superiore addirittura a quello richiesto da Nanni di Banco. I commissari gridarono a Donatello che lui ben sapeva che l'opera era risultata inferiore a quella che avrebbe potuto fare lui stesso per un minor prezzo. Donatello rispose che era vero, ma poiche' Nanni di Banco era inferiore a lui nell'arte, doveva faticare di piu' e piu' a lungo e questo maggiore tempo doveva essere pagato. Dopo aver terminaro i quattro evangelisti a tutto tondo, Nanni si accorse che la nicchia di Orsanmichele era sufficiente a contenerne solo tre. Non sapendo come rimediare, ando' a chiedere consiglio a Donatello, il quale ridendo gli disse che avrebbe provveduto, purche' Nanni andasse a Prato al posto suo, a prendere certe misure e, al ritorno, avesse pagato una cena a lui e a tutta la sua bottega. Partito Nanni, con gli aiuti scantono' alcune braccia e spalle e accosto' le statue, facendo apparire una mano sopra le spalle di uno di loro, correggendo l'errore e migliorando l'insieme. La cena fu pagata con grande allegria.
22.1.1409 viene affidato a Jacopo della Quercia il completamento della Fonte Gaia di Siena. Era stata iniziata nel 1334 a Giacomo di Vanni e proseguita nel 1340 da Lando di Pietro. Comincio' a funzionare il3.1.1343. Jacopo scolpi' le Virtu' teologali e storie dell' antico testamento.
20.2.1409 L'Opera del Duomo commissiona l' Isaia a Nanni di Banco.
20.2.1409 L'Opera del Duomo commissiona a Donatello un David di marmo, con la testa di Golia sotto i piedi, trasferito a Palazzo Vecchio nel 1416 ed ora al Bargello.
3.8.1409 Lorenzo Ghiberti si immatricola all'Arte degli orefici.
1409 Brunelleschi(31) rientra da Roma. Studia marchingegni per la costruzione della cupola. Frequenta persone che gli insegnano i principi della fisica e della meccanica, si diletta a costruire orologi. Contribuisce alla costruzione della casa in via del Corso, 3, di suo zio Apollonio Lapi. Si vede ancora l'atrio mirabilmente ricavato in uno spazio ristretto. Fece anche la torre della villa della Petraia. Apporto' alcune ristrutturazioni in Palazzo Vecchio, di cui non resta niente. - Donatello gli racconta che, rientrando da Roma e passando la Orvieto, per vedere la facciata del duomo, si era imbattuto, a Cortona, in un sarcofago con un bellissimo bassorilievo. Brunelleschi, senza dire niente, in zoccoli, a piedi, vestito com'era si reco' immediatamente a Cortona, per disegnare il sarcofago. Al ritorno, quando mostrò agli amici il disegno ricavato dal bassorilievo, nessuno si era accorto che si era allontanato da Firenze. Il sarcofago si trova nel museo Diocesano di Cortona. E' del II secolo d.C. con Dioniso che respinge le amazzoni, aiutate dai Lelegi e dai Cari ad Efeso, unica rappresentazione di tale soggetto.
1409 Niccolò di Pietro Lamberti inizia la statua di S.Marco seduto, adesso al museo dell'opera del Duomo. Originariamente era all'inerno del Duomo, a destra entrando.
1410 Donatello esegue un gigantesco Giosue' in terracotta per la facciata del Duomo. Distrutto.
1410 Baldassarre Cossa diventa papa Giovanni XXIII
1410 Niccolo' Lamberti col figlio Pietro eseguono l'angelo annunciante e la Vergine annunciata nella nicchia sopra il S.Matteo di Orsanmichele.
1410 Gherardo Starnina affresca una cappella in S.Stefano di Empoli (adesso nella Collegiata).
1410 Lorenzo Monaco dipinge il Trittico, adesso in palazzo Davanzati
3.1411 muore Spinello Aretino e viene sepolto ad Arezzo
3.4.1411 Per Orsanmichele, l'arte dei Beccai commissiona a Donatello la statua di San Marco e quella dei Legnaioli la statua di S.Giovanni Evangelista, al cui inizio partecipo' anche Brunelleschi. I Consoli dell'Arte non approvarono il modello in terra. Donatello ottenne di collocarlo nella nicchia e di modificarlo, prima di consentire alla rescissione del contratto. Una volta posto in alto, attese 15 giorni prima di togliere la copertura, senza apportare alcuna modifica. Quando scoperse la statua, ottenne le lodi di tutti.
1412 nasce ANDREA LAZZARO CAVALCANTI a Borgo a Buggiano ( 1412-1462), detto il Buggiano,
verra' adottato, nel 1417, da Brunelleschi.
1417 Brunelleschi (40) adotta Andrea di Lazzaro Cavalcanti (5), da Borgo a Buggiano, detto il Buggiano, che diventera' suo allievo.
1440 il Buggiano esegue l'acquasantiera con fanciulli che gettano acqua per la sagrestia del Duomo e riceve 80 fiorini.
1447 realizza la testa in marmo del padrino Brunelleschi, per la navata destra del duomo.
1412 Donatello riceve dai Beccai e dagli Armaioli le commissioni per il San Pietro e il San Giorgio di Orsanmichele
1413 Lorenzo Monaco dipinge il Trittico con l'Incoronazione della Vergine, ora agli Uffizi. Reca l'iscrizione: HEC TABVLA FACTA EST PRO ANIMA ZENOBII CECCHI FRASCHE ET SVORVM IN RECOMPENSATIONEM VNIVS ALTERIVS TABVLE IN HOC TEMPLO POSITA EST PER OPERAM LAVRENTII IOHANNIS ET SVORVM MONACI HVIVS ORDINIS QVI EAM DEPI XIT ANNO DOMINI MCCCXIII MENSE FEBRVARII TEMPORE DOMINI MATHEI PRIORIS HVIVS MONASTERII. In realta' era il 1413.
1414 viene commissionato a Nanni di Banco il rilievo con l'Assunta per la porta della Mandorla del Duomo, adesso nel museo dell'opera del duomo. Vi lavoro' anche Jacopo della Querce. L'assunta si presenta molto ben modellata, con un S.Tommaso che prende la cintola e dall'altra parte, un orso che sale su di un pero.
1414 Cosimo viene mandato da Giovanni di Bicci al Concilio di Costanza, indetto per far cessare lo scandalo del grande scisma e che si chiude nel 1419 con l'elezione del romano Oddo Colonna con il nome di Martino V
1.12.1414 Lorenzo Ghiberti inizia il S. Giovanni Battista per Orsanmichele, commissionato dai Consoli dell'Arte di Calimala.
1415 l' Opera del Duomo, per il lato Est del campanile, commissiona a Donatello il Profeta con barba e il Profeta con cartiglio.
1415 L'Opera del Duomo commissiona a Bernardo di Piero Ciuffagni il Giosue', detto Poggio Bracciolini. Non terminato, verra' affidato a Donatello nel 1418 e, poi, nel 1420 a Nanni di Bartolo, che puo' essere definito il vero autore.
1415 Baldassarre Cossa, Giovanni XXIII, su disposizione del concilio di Costanza, accetta di deporre la tiara
1415 Brunelleschi a Pisa per consolidare il Ponte a mare, distrutto alla fine dell'800 da una mareggiata.
1415 quasi tutti i rilievi della seconda porta del battistero sono terminati.
1415 Donatello termina il Crocifisso di S.Croce, nella cappella del transetto sinistro. E' un'opera giovanile. Rappresenta il distacco dai canoni gotici, ammirevole nell'eleganza del corpo, contrapposta all'intensita' naturalistica del volto. Il restauro ha messo in luce che le braccia non sono fisse, ma fissate con perni, che consentono di spostarle nelle due posizioni "in croce" o "in pieta'". - Ci si e' accorti, inoltre, che, terminata la scultura e prima di passare alla decorazione, Donatello, nel provare i perni che consentivano i movimenti delle braccia, si accorse di avere fatto le braccia troppo corte. Non volendo perder tempo a cercare il legno giusto e attendere il tempo necessario alla colla di fare presa, Donatello decise di segare le braccia all'altezza dei polsi, fece due manicotti con due pezzi di lamiera e li imbulletto', molto alla buona e in fretta. Queste scorrettezze geniali, vicine alla cialtroneria, saranno ripetute anche nella Giuditta, nella Maddalena, nel San Ludovico ecc. Quando vide questo Crocifisso, il Brunelleschi accuso' Donatello di aver fatto un contadino e, per contrapposizione, ne fece un altro, detto delle uova per il noto episodio.
15.10.1415 Paolo Uccello si iscrive all' arte dei Medici e Speziali.
1416 il David in marmo di Donatello viene spostato in Palazzo Vecchio. Donatello viene pagato per gli adattamenti.
1416 viene collocato nella sua nicchia in Orsanmichele il S.Giovanni Battista di Lorenzo Ghiberti. Sull'orlo del manto e' scritto Opus Laurentii.
1416 Niccolo' di Pietro Lamberti esegue le statue per il coronamento di S.Marco di Venezia.
1416 Mariotto di Nardo dipinge il trittico sull'altare centrale di S.Trinita.
1416 Cosimo sposa Contessina dei Bardi, nome datole in onore della Contessa Matilde di Canossa
1416 nasce Piero il Gottoso figlio di Cosimo il Vecchio dei Medici. Sposa Lucrezia Tornabuoni. Padre di Lorenzo il Magnifico.
19.5.1417 l' Opera de Duomo paga Brunelleschi per i disegni per la cupola.
1417 Michelozzo (21) entra a bottega di Lorenzo Ghiberti e collabora, fino al 1424, alla prima porta del battistero e al S.Matteo di Orsanmichele.
1417 Per l'Arte dei Corazzai, Donatello (31) termina il S.Giorgio di Orsanmichele, prima scultura che rompe con la tradizione di Nanni di Banco. L'originale e' al Bargello. Primo esempio di verismo per la vivacita', lo sguardo ed il movimento del corpo. Nel basamento S.Giorgio che ammazza il serpente, con un cavallo bellissimo. Nel frontespizio un bassorilievo con Dio Padre.
1417 Brunelleschi (40) adotta Andrea di Lazzaro Cavalcanti (5), da Borgo a Buggiano, detto il Buggiano, che diventera' suo allievo.
1417 Un incendio distrugge S.Lorenzo. La Repubblica pone la chiesa sotto la sua protezione ed incarica il priore di ricostruirla. Il priore comincio' a costruire pilastri di mattoni, senza un grande progetto. Giovanni di Bicci invito' Brunelleschi a desinare e gli chiese cosa pensava dei lavori in S.Lorenzo. Gli fece presenti i vari difetti e gli disse che il priore era uomo di lettere e non di costruzioni. Brunelleschi lo consiglio' di raccogliere molti denari, appaltando le cappelle che si sarebbero create se la fabbrica fosse grande a sufficienza.
1417 Viene commissionato il fonte battesimale di Siena, sotto la supervisione di Lorenzo Ghiberti. Vengono affidati i seguenti rilievi in bronzo: Ai senesi Turino di Sano e Giovanni Turini La Nascita e la Predica del Battista. A Jacopo della Quercia Zaccaria nel Tempio e il Banchetto di Erode (che nel 1423 verra' affidato a Donatello per inadempienza di Jacopo). A Lorenzo Ghiberti Il Battesimo di Cristo e il Battista condotto davanti a Erode. Fu aiutato da Giuliano di Ser Andrea, della sua bottega). Le 6 statuette in bronzo furono affidate: A Donatello, la Speranza e la Fede. A Goro di Ser Neroccio la Forza. A Giovanni Turini la Carita', la Giustizia e la Prudenza.
29.4.1418 L'Opera del Duomo affida a Donatello il Giosue' (Poggio Bracciolini), lasciato incompiuto da Bernardo Ciuffagni. Verra' invece terminato da Nanni di Bartolo.
18.11.1418 viene bandito il concorso per il modello della cupola del duomo.
1418 inizia la costruzione del Palagio di Parte Guelfa. Interrotti i lavori, furono ripresi nel 1422. Nel 1425 furono affidati a Brunelleschi. Sospesi dal 1438 al 1442 e, definitivamente, nel 1461. Fu restaurato alla fine del '900.
1418 Brunelleschi volta la prima cupola a creste e vele in S.Jacopo sopr'Arno, distrutta nel 1709.
nasce Vittore di Lorenzo Ghiberti.
1418 viene ristrutturata la chiesa di S.Egidio, su progetto di Bicci di Lorenzo
1419 nasce ANDREA DEL CASTAGNO (1419 - 1457 di peste)
Nato a Castagno nel Mugello, rimase orfano di padre in giovane eta' e fu messo da uno zio a guardare gli armenti, cosa che fece con molto puntiglio, dimostrando fin da ragazzo un temperamento forte e grintoso. Un giorno si imbatte' in un pittore del contado, che dipingeva un tabernacolo per un contadini, e rimase affascinato. Prese a disegnare su muri e su pietre con carbone o con la punta di coltello. La cosa fu risaputa da Bernardetto de' Medici (1395 - 1464), che fu priore di Firenze e che aveva possedimenti in Mugello, il quale decise di portarlo a Firenze e di metterlo a bottega, forse da Paolo Uccello.
In quel momento, morto Masaccio, a Firenze splendeva la stella di Domenico Veneziano, che deteneva il segreto della preparazione dei colori ad olio. Andrea, benche' roso dall'invidia nei suoi confronti, si finse amico e ammiratore entrando nella sua confidenza e riuscendo a farsi insegnare la nuova tecnica. vasari lo accusa di avere teso un agguato a Domenico Veneziano e di averlo ucciso. Non e' vero: Domenico mori' 4 anni dopo di lui.
Andrea, di nascosto, soleva segnare con l'unghia i difetti delle pitture dei rivali, mentre andava in collera se riceveva critiche. Risulto' ottimo disegnatore e prospettico, mentre non fu altrettanto abile nel colorire.
Fu maestro di Jacopo del Corso, di Piero del Pollaiolo e di Giovanni da Rovezzano.
1440 dipinge sulla facciata del Bargello, impiccati per un piede, gli Albizi e i Peruzzi dichiarati ribelli dopo la battaglia di Anghiari. Da allora fu chiamato Andrea degli impiccati. L'affresco ando' perduto nel 1494.
1440 dipinge per S.Maria degli Angeli una crocifissione con la Madonna, S.Giovanni Evangelista, la Maddalena, S.Benedetto e S.Romualdo. L'affresco, distaccato, e' oggi nell'ospedale di S.Maria Nuova.
1442 affresca la cappella di S.Tarasio in S.Zaccaria a Venezia
30.5.1445 si immatricola all'arte dei Medici e Speziali
1449 dipinge su tavola l'Assunta fra i Santi Giuliano e Miniato, ora nel museo di Berlino.
1450 affresca Uomini e donne illustri per la villa Carducci-Pandolfini a Legnaia, ora agli Uffizi. Pippo Spano, Farinata degli Uberti, Niccolo' Acciauoli, la Sibilla Cumana, la Regina Ester, la Regina Tomiri, Dante, Petrarca e Boccaccio.
1451 Affresca S.Francesco e S.Giovanni Battista per la cappella Cavalcanti in S.Croce. La critica li attribuisce adesso a Domenico Veneziano. L'affresco e' nel Museo dell'Opera di S.Croce.
25.3.1456 Su una parete di S.Maria del Fiore affresca in terra verde Niccolo' Maurucchi da Tolentino, capitano dell'esercito fiorentino. Mentre stava lavorando, un ragazzo gli tentenno' la scala e lui lo rincorse fino al canto de' Pazzi.
1457 dipinge S.Andrea nel cimitero di S.Maria Nuova e il Cenacolo
19.8.1457 muore di peste e viene sepolto in S.Maria Nuova.
1442 affreschi di S.Zaccaria a Venezia
30.9.1529 Michelangelo, fuggito da Firenze, viene dichiarato ribelle. Andrea del Sarto viene incaricato di dipingere i ribelli sotto forma di impiccati sulle pareti di Palazzo vecchio. Non volendo fare la fine di Andrea del Castagno, che fu chiamato "Andrea degli impiccati", fece finta di far fare le pitture all'allievo Bernardo del Buda, anche se le fece lui stesso. Ritardò il ritratto di Michelangelo fino a quanto il bando fu tolto.
1419 muore a Firenze Baldassarre Cossa, ex Giovanni XXIII. Verra' sepolto in Battistero.
1419 Brunelleschi inizia la costruzione della nuova S.Lorenzo
1419 l'Arte della Seta utilizza l'eredita' ricevuta da Francesco di Leccio da S.Miniato e acquista per 1.700 fiorini d'oro da Rinaldo degli Albizi un terreno di 68 staiora per edificare uno Spedale. Vi verra' edificato lo Spedale degli Innocenti.
Nei libri dell'Arte della Seta il nome di Filippo Brunelleschi compare fra il 1421 e il 1427, quando era stato terminato il fabbricato a ferro di cavallo comprendente la chiesa, il loggiato e l'abiture dei fanciulli, perche' gia' si parla della sua copertura.
11.7.1419 l'Opera del Duomo paga a Filippo Brunelleschi lire 50.15 per il modello della lanterna e lire 300 a Ghiberti per il modello dell'intera cupola.
8.1419 I Maestri della Zecca commissionano a Lorenzo Ghiberti il San Matteo per Orsanmichele
29.12.1419 Brunelleschi termina il modello della cupola.
1420 o prima, nasce PIERO DELLA FRANCESCA (Borgo S.Sepolcro 1420 circa - 12.10.1492)
Piero detto della Francesca, dal nome della madre, essendo il padre morto prima della nascita di Piero. Allievo di Domenico Veneziano e maestro di Luca Signorelli.
Piero della Francesca scrisse il De Perspectiva pingendi del 1482, il Libellus de quinque corporibus regularibus e il Trattato d'Abaco. Se ne conservano gli autografi. Il matematico fra' Luca Pacioli (S.Sepolcro 1450) tradusse il Libellus e lo spaccio' per opera propria. Dipinse prima nel suo Borgo, poi a Urbino, per Guidantonio, Pesaro e Ancona. Poi a Ferrara per il duca Borso d'Este.
7.9.1439 risulta a Firenze a bottega di Domenico Veneziano, dove apprende la costruzione della pittura entro le sicure leggi della prospettiva, ma insieme ornata dal colore e rischiarata da una cristallina luminosita' solare. I corpi vengono come bloccati dallo studio rigoroso della loro strutture, assimilate a volumi geometrici regolari, con risultati di una solennita' mai raggiunta prima. In tarda eta' fu influenzato anche dalla visione lenticolare dei fiamminghi. Inizio' a dipingere nel periodo postmasaccesco che vedeva nascere il trattato della pittura dell'Alberti.
Questa visione pittorica influenzo' anche Antonello da Messina nel meridione, Giovanni Bellini a Venezia, Francesco del Cossa ed Ercole de' oberti a Ferrara, nella Francia di Jean Fouquet.
7.9.1439 Piero della Francesca risulta a bottega di Domenico Veneziano.
1445 la Madonna della Misericordia, Pinacoteca di Borgo S.Sepolcro.
1458 d Arezzo dipinge la cappella maggiore del Duomo di S.Francesco
1459 Roma per dipingere due storie nelle camere di Pio II, che furono poi distrutte perche' Raffaello dipingesse la Prigione di S.Pietro ed il Miracolo del Corporale di Bolsena.
1469 Tavola dell'altare maggiore dei frati agostiniani di Borgo S.Sepolcro, dispersa nel 1555. Parti a Lisbona, Londra, New York e Milano.
1482 Scrive il De Perspectiva Pingendi
1486 circa perde la vista
12.10.1492 PIERP DELLA FRANCESCA muore e viene sepolto nella Badia di Borgo S.Sepolcro.
1420 Masolino dipinge la Madonna, gia' Contini-Bonacossi, ora in Palazzo Vecchio. Gamma cromatica vivida e fiammante, il contributo fiorentino piu' alto al gotico internazionale.
1420 Lorenzo Ghiberti termina il modello in cera per il San Matteo per Orsanmichele.
1420 Lorenzo Monaco affresca le storie di Maria e Santi nella 4.a cappella a dx. di S.Trinita
1420 Brunelleschi inizia la costruzione della Sagrestia Vecchia di S.Lorenzo, prima sua costruzione a pianta centrale. Fece anche la Cappella Barbadori in S.Felicita, voltando la cupola senza armature.
16.4.1420 viene affidata la costruzione della cupola a Brunelleschi e a Ghiberti, con parita' di stipendio.
24.4.1420 Brunelleschi e Ghiberti ricevono 10 fiorini ciascuno per i modelli della cupola.
13.7.1420 delibera ufficiale nei libri dell'Arte della Lana, con i Consoli dell'Opera del Duomo, con la descrizione del progetto costruttivo di Filippo Brunelleschi.
12.1420 Donatello riceve il pagamento per il S.Giovanni Battista per il campanile del Duomo. Ora al Museo dell'Opera del Duomo.
12.2.1421 muore Nanni di Banco e viene sepolto in S.Croce
3.1421 per la cupola del duomo viene deliberato di murare a pietra solo per braccia 12, anziche' 24, come previsto dal Brunelleschi.
7.1421 viene male la fusione in bronzo del San Matteo di Lorenzo Ghiberti per Orsanmichele.
25.10.1421 Leonardo Aretino espone al consiglio generale in Palazzo Vec chio la necessità di costruire un orfanotrofio, nonostante le difficoltà di cassa (riarmare i soldati contro Lodovico re di Francia, impegnatosi coi genovesi a comprare Livorno per 100.000 fiorini d'oro). La sua eloquenza fu talmente convincente che la proposta fu approvata per acclamazione del popolo. Fu deciso di finanziare lo Spedale progettato dall'Arte della Seta e di autorizzare lo Spedale ad accettare le eredita'.
1421 nasce Giovanni figlio cadetto di Cosimo dei Medici il Vecchio
1422 nasce a Firenze BENOZZO GOZZOLI i (Firenze 1422 - Pistoia 1497)
Benozzo di Lese (non si sa perche' solo nell'edizione del 1568 il Vasari gli attribuisce il cognome Gozzoli). Allievo del Beato Angelico
1444 collabora col Ghiberti alla Porta del paradiso
1447 il Beato Angelico, con la collaborazione di Benozzo Gozzoli, affresca in S.Pietro la cappella maggiore, poi distrutta.
1447 il Beato Angelico, con la collaborazione di Benozzo Gozzoli, decora la cappella di S.Brizio nel Duomo di Orvieto. Affresca due vele della volta con Cristo Giudice e i Profeti.
1459 affresca con la Storia dei Magi la cappella di palazzo Medici. Fu parzialmente distrutta nel 1600, quando i Riccardi comprarono il palazzo e realizzarono la scalinata.
1461 dipinge la Madonna con Bambino in trono fra angeli e Santi per un'altare in S.Marco, ora alla National Gallery di Londra. Parti della predella sono: Miracolo di S.Domenico a Milano, Brera; Morte di Simon Mago a Buckingam palace, Londra; I miracoli di S.Zanobi a Berlino; Danza di Salome' e Decapitazione del Battista a Washington; Presentazione al Tempio nella collezione Johnson a Filadelfia.
1463 Fino al 1467 a S.Gimignano, dove esegue molte pitture, fra le quali 17 Storie di S.Agostino per la Collegiata e la Madonna col Bambino fra angioli e santi.
1471 Alessio Baldovinetti In S.Trinita affresca nella volta del presbiterio e sulla parete David, Mose', Abramo e Noe'. Questi affreschi furono imbiancati nel 1760 e ne sono stati rinvenuti frammenti. Una commissione formata da Benozzo Gozzoli, Filippino Lippi, Pietro Perugino e Cosimo Rosselli li valutava 1000 fiorini.
4.10.1497 GOZZOLI muore a Pistoia
7.1.1422 Masaccio (20) si iscrive all'Arte Medici e Speziali. E' datato 1422 il trittico nella chiesa di S.Giovenale a Cascia (Reggello), attribuito a Masaccio da L.Berti, ma troppo grossolano per essere suo. Potrebbe essere di quell'aiuto che ha eseguito il retro del Desco da parto, ora a Berlino.
1.1422 viene bene la seconda fusione del S. Matteo per Orsanmichele di Lorenzo Ghiberti. Alla rinettatura partecipa anche Michelozzo, nella bottega del Ghiberti. la statua reca l'iscrizione Opus Vniversitatis Cansorvm Florentiae Anno MCCCXX.
19.4.1422 viene consacrata la chiesa del Carmine con grande cerimonia (Sagra) e la partecipazione di 3 vescovi. In memoria di cio', Masaccio, sopra la porta che va in convento, dentro al chiostro, dipinse la Sagra in terra verde. L'affresco di Masaccio ando' perduto nel 1599-1600. Vi appariva Brunelleschi in zoccoli con Donatello ed altri amici. Se ce conserva il disegno agli Uffizi, in Casa Buonarroti, all'Albertina di Vienna ed altri.
1422 data scolpita a lato di un serafino sull'architrave di S.Pietro a Gropina
2.1423 Felice Brancacci rientra da una ambasceria in Egitto e commissiona la cappella nel Carmine. Masolino inizia subito gli affreschi, mentre Masaccio interverra' nel 1424. Masolino Inizio' con i 4 evangelisti nella volta e, nelle lunette, la Vocazione di Pietro ed Andrea, la Navicella e la Negazione di Pietro. Tutte opere perdute con i rifacimenti del 1746-48. Nella collezione Giovannelli di Venezia si trova una copia della Vocazione di Pietro e Andrea e un disegno cinquecentesco dello stesso affresco e' all'Albertina di Vienna. Nelle fasce sottostanti, Masolino dipinse Adamo ed Eva nel Paradiso Terrestre, la Predicazione di S.Pietro (meno 3 teste di giovani in alto a sinistra e la parte inferiore del Santo), il Risanamento dello Storpio e la Resurrezione di Tabita. In questi ultimi due affreschi Masolino fece le architetture e le due figure che passeggiano al centro. I caseggiati del fondo e le figurine che vi abitano sono di Masaccio. Di Masolino anche la testa di Cristo nel Tributo. Fece anche le due teste femminili entro medaglioni dipinte negli sguanci delle finestra, scoperta dal recente restauro.
Masaccio dipinse: Gli sfondi della guarigione dello storpio e della resurrezione di Tobita. Le tre teste di giovani all'etrema sinistra nella Predica di S.Pietro sulla parete dell'altare.- Il Battesimo dei neofiti. - Il Tributo, meno la testa di Cristo (di Masolino). Nella testa di un apostolo l'autoritratto di Masaccio. Fece la testa di S.Pietro rossa, per lo sforzo di stare chinato. Dopo questo dipinto si ha la prima interruzione, per il viaggio a Pisa di Masaccio per la pittura del polittico. Al ritorno termino' il Tributo. la Cacciata di Adamo ed Eva, la distribuzione delle elemosine, S.Pietro che risana con la propria ombra.
Non termina la resurrezione del figlio di Teofilo per partire per Roma, nel 1428, dove morira'. Masaccio dipinse tutta la raffigurazione di S.Pietro in cattedra, mentre nella scena principale (i 5 personaggi all'estrema sinistra e gli 8 a destra, piu' la parte inforeriore del ragazzo risuscitato) furono dipinti da Filippino Lippi.
3.1423 Lorenzo Ghiberti inizia la doratura della seconda porta del battistero.
15.4.1423 primo pagamento a Filippo Brunelleschi per avere inventato una nuova macchina per sollevare i pesi per la costruzione della cupola.
5.1423 Gentile da Fabriano dipinge l'Adorazione dei Magi per S.Trinita, ora agli Uffizi. Reca la scritta Opvs Gentili de Fabriano MCCCCXXIII Mensis Maij.
27.8.1423 I consoli dell'Opera del Duomo pagano 100 fiorini a Brunelleschi e 300 a Ghiberti.
1423 il Beato Angelico viene citato per la prima volta come frate.
1423 Masolino si iscrive all'Arte Medici e Speziali e dipinge la Madonna dell'Umilta' al Kunsthalle di Brema. E' un recupero della tradizione gotica, alla maniera di Giovanni da Milano.
1423 I Consoli di Siena affidano a Donatello il bassorilievo del banchetto di Erode per il fonte battisimale, a causa dell'inadempienza di Jacopo della Quercia.
1423 Lorenzo Ghiberti si iscrive nella Compagnia degli scultori.
1423 Lorenzo Monaco dipinge l'Adorazione dei Magi per la Cappella Strozzi in S.Maria Novella
1423 muore Lorenzo Monaco
1423 Donatello scolpisce il San Ludovico per l'esterno di Orsanmichele su incarico della Parte Guelfa. Fu collocato, invece, sulla facciata di S.Croce e nella nicchia di orsanmichele fu collocato Cristo e San Tommaso del Verrocchio. San Ludovico di Tolosa era il patrono della Parte Guelfa. Nel 1908 fu collocata nel Refettorio, divenuto museo. Il restauro di Bearzi ha messo in evidenza che la statua, in bronzo, e' costituita da una serie di lamine saldate insieme, per la doratura a fuoco e non a foglia, che imponeva di far ruotare i pezzi nel fuoco. La rifinitura sul lato destro delle lamine dimostra che la statua non deve essere collocata frontalmente, ma sensibilmente ruotata verso sinistra.
1423 un incendio distrugge tutto il dormitorio e parte della libreria di S.Croce. La ristrutturazione fu finanziata dal Comune, dai Pazzi, dai Medici e dagli Spinelli. I Pazzi decisero di costruire la cappella onmonima.
1424 Brunelleschi viene definito "inventor et ghubernator maior cupolae".
1424 Masaccio (23) si iscrive alla Compagnia di S.Luca
1424 Masolino affresca la Cappella della Compagnia della Croce in S.Agostino a Empoli. Restano le sinopie e alcuni frammenti.
1424 nella battaglia di Zagonara muore Lodovico degli Obizi e Lorenzo Ghiberti forni' il disegno per la lastra tombale in S.Croce, che fu realizzata da Filippo di Cristofano.
19.4.1424 la seconda porta del Battistero viene collocata dove e' ora la porta del Paradiso. La porta reca la scritta OPVS LAVRENTII FLORENTINI. Collaborarono Masolino e, dal 1404 al 1407 Donatello con uno stipendio triplo di quello di Paolo Uccello, dal 1407 al 1415 Bernardo Ciuffagni, dal 1407 Paolo Uccello come semplice garzonee dal1417 al 1424 Michelozzo come esperto di fusione in bronzo. Il peso totale e' di 24.000 libbre, il costo fu di 22.000 fiorini.
Proseguendo il racconto del nuovo testamento della porta precedente, in otto riquadri per parte rappresento' le storie della vita di Cristo. Dall'alto: L'Annunciazione, con la madonna spaventata e sorpresa. La Nativita'. L'arrivo dei magi, con cavalli e seguito. La disputa con i dottori nel tempio, con lo stupore dei dottori e l'allegria di Giuseppe e Maria nel ritrovarlo. Il Battesimo di Cristo nel Giordano. Le tentazioni del diavolo, che si spaventa. La cacciata dei venditori dal tempio, mettendo a soqquadro argenti, colombe ed altre mercanzie, con figure che cadono molto realistiche ma, al contempo, aggraziate. Il naufragio degli Apostoli, con Cristo che sorregge S.Pietro. La trasfigurazione sul monte Tabor, col Cristo splendente fra Elia e Mose'. La resurrezione di Lazzaro con Marta e Maria Magdalena che baciano i piedi di Cristo. L'ingresso sull'asino in Gerusalemme. L'ultima cena attorno ad una tavola lunga, mezzi dentro e mezzi fuori. L'adorazione nell'orto dei Getzemani, con gli apostoli dormienti in varie attitudini. Il bacio di Giuda con gli apostoli che fuggono e i giudei in vari atteggiamenti di forza e di prepotenza. La flagellazione di Cristo legato alla colonna, da notare i tormenti di Cristo e la ferocia dei carnefici. La sentenza di Ponzio Pilato. Cristo che porta la croce con i soldati che lo flagellano e le Marie che si disperano. La Crocifissione, con Maria e Giovanni Evangelista. La Resurrezione di un bellissimo Cristo, con i soldati addormentati, come morti. La Pentecoste.
In basso i 4 Evangelisti, due per porta, e i 4 dottori della chiesa. Oltre al telaio riquadrato intorno alle storie, vi e' un fregio di foglie d'edera e di altre specie.
1425 fino al-1430 il Beato Angelico dipinge l'Annunciazione con 5 storie di Maria nella predella, ora al Prado.
1425 Fino al 1433 Michelozzo ha bottega comune con Donatello.
1425 Donatello termina il tabernacolo per la Parte Guelfa davanti a Orsanmichele, con il S.Ludovico di Tolosa, adesso nel museo di S. Croce. Quando la Parte Guelfa perse di importanza, il tabernacolo fu venduto all'arte dei Mercanti, che tolse il S. Ludovico per metterci, nel 1460, il S.Tommaso del Verrocchio. - Donatello esegue anche il Profeta Geremia, firmato OPVS DONATELLI, per il campanile. Adesso nel museo dell'Opera del Duomo.
1425 Donatello, Michelozzo e Pagno di Lapo Portigiani iniziano il monumento funebre a Giovanni XXIII in Battistero su commissione di Cosimo il Vecchio.
1425 Vengono affidati a Brunelleschi i lavori per la costruzione del Palagio di pare Guelfa. I lavori erano andati avanti stancamente. Filippo Brunelleschi lo riprogetto' come e' oggi, ma dovette subire la concorrenza e la malevolenza di Francesco, detto Favorito, tanto che doveva nascondere i disegni e far lavorare di qua e di la', senza lasciare intravedere il progetto complessivo.
1425 Masolino inizia la collaborazione con Masaccio. Inizia con la S.Anna Metterza degli Uffizi, prosegue nella cappella Brancacci, nel polittico di S.Maria Maggiore a Roma e probabilmente negli affreschi di S.Clemente, adesso nel museo Diocesano di Firenze.
1425 viene concesso l'esonero dalle prestanze e dazi allo Spedale degli Innocenti, che spendeva 11.000 scudi all'anno e ne riceveva 7500 di rendite e 3500 di elemosine
1425 Fino al 1430 Paolo Uccello e' a Venezia, proprio nel periodo di maggior operativita' di Masaccio.
1425 nasce Lucrezia Tornabuoni moglie di Piero il Gottoso dei Medici.
1425 Lorenzo Ghiberti inizia la seconda porta del Battistero
2.1.1425 viene commissionata a Lorenzo Ghiberti la terza porta del Battistero. Iniziera' il lavoro verso la fine del 1428.
16.3.1425 Muore Lionardo Dati, generale de' frati predicatori di S. Maria Novella. Lorenzo Ghiberti gli fa il sepolcro in bronzo, che si trova adesso nel transetto. Sul sepolcro il Dati giacente a grandezza naturale. Ghiberti scrisse nei suoi commentari: "Feci d'ottone la sepoltura di messere Leonardo Dati generale de' Frati predicatori: fu huomo doctissimo il quale trassi del naturale: la sepoltura e' di poco rilievo, a' uno epitaphio a' piedi".- L'iscrizione dice: Celebris hic memoria colitvr clari religiosi fratriis Leonardi Statii de Glorentia sacri theologii ac totivs ordinis predicatorvm magistri generalis".
26.3.1425 viene commissionata a Jacopo della Quercia la porta di S.Petronio a Bologna
5.1425 Filippo Brunelleschi eletto Gonfaloniere del quartiere di S.Giovanni per il bimestre maggio-giugno.
6.1425 L'Arte della Lana affida a Lorenzo Ghiberti la statua di S. Stefano per Orsanmichele
1425 nasce ALESSIO BALDOVINETTI. (Firenze 1425 - 1499)
Il padre mercante, vista la sua inclinazione per la pittura, lasciò che seguisse tale professione.
Si forma su Domenico Veneziano, ma e' in contatto anche col Beato Angelico.
Alessio porta avanti le ricerche prospettico-luminose, facendo tesoro anche della lezione del giovane Piero della Francesca, con risultati di luminosita' opalescente e con bloccatura prospettica, che fanno parlare Vasari di una "maniera un po' secca e crudetta".
Fu maestro di Giovanni di Michele Scheggini, detto il Graffione, forse anche di Domenico Ghirlandaio, al quale sicuramente insegnò i segreti del mosaico.
1448 Piero de' Medici commisssiona i 6 pannelli con le 35 raffigurazioni delle storie di Cristo per gli sportelli dell'armadio degli argenti della sacrestia di SS.Annunziata. I primi furono tutti eseguiti dal Beato Angelico, gli altri, forse, da allievi. Sicuramente di Alessio Baldovinetti sono le Nozze di Cana, il Battesimo di Cristo e la Trasfigurazione, al Museo di S.Marco.
1453 dopo aver imparato il mosaico da un tedesco, esegue il Cristo e due serafini fra foglie di acanto, all'interno del battistero, sopra una porta.
1455 sopra un'altra porta del battistero, all'interno, esegue il mosaico con gli angeli che sorreggono la testa di Cristo.
1460 dipinge nel cortile dietro al muro dove e' la SS.Annunziata una Nativita' di Cristo. Curo' minuziosamente i particolari di una capanna e le rovine di una casa con le pietre muffate e corrose dalla pioggia, con una radice che spunta e una serpe che cammina sul muro. Molto deteriorato, fu staccato nel 1958.
17.4.1461 si impegna a terminare un quadro per la cappella di S.Egidio in S.Maria Nuova, lasciato interrotto nel 1445 da Domenico Veneziano (con l'aiuto di Piero della Francesca) e proseguito dal 1451 al 1453 da Andrea del Castagno. L'opera e' andata distrutta.
1466 Cappella del Cardinale del Portogallo in S.Miniato. Alessio Baldovinetti dipinge i pennacchi e la volta, oltre alla tavola dell'Annunciazione.La tavola finge una parete in cui sono dipinti i cipressi di una campagna che non si vede. La suggestione spaziale di Baldovinetti frapponte una grande distanza d'aria fra la Madonna e l'angelo.
11.4.1470 inizia a dipingere la Trinita' per S.Trinita, adesso all'Accademia.
1471 affresca nella volta del presbiterio e sulla parete David, Mose', Abramo e Noe'. Questi affreschi furono imbiancati nel 1760 e ne sono stati rinvenuti frammenti. Una commissione formata da Benozzo Gozzoli, Filippino Lippi, Pietro Perugino e Cosimo Rosselli li valutava 1000 fiorini.
18.11.1481 viene incaricato di restaurare i mosaici del battistero. Fa costruire un ponte da Fabrizio d'Agnolo detto Cecca ed inizia dalla scarsella.
24.8.1483 inizia a restaurare i mosaici della cupola.
27.8.1483 viene deliberato di assegnargli un vitalizio annuo di fiorini 30 vita natural durante, per il restauro dei mosaici del battistero. Insegna l'arte del mosaico a Domenico Ghirlandaio.
1488 si iscrive all'arte dei pittori
1491 Alessio Baldovinetti restaura il mosaico del catino absidale di S.Miniato.
23.3.1499 Fa testamento, lasciando tutti i suoi beni mobili e immobili all'ospedale di S.Paolo, con l'obbligo di mantenere la sua serva Mea vita natural durante. Per invogliare i preti, consegna un cassone chiuso, dicendo che conteneva il suo tesoro e che non doveva essere aperto se non dopo la sua morte.
31.8.1499 Alessio Baldovinetti muore. Viene aperto il cassone, che contiene un libretto con il segreto di fare i mosaici e lo stucco.
19.2.1426 Masaccio inizia a dipingere il polittico nella chiesa del Carmine di Pisa, sulle tavole preparate dal senese Antonio di Biagio. Fu pagato 80 fiorini. Ad alcuni pagamenti fu testimone Donatello. Rimangono: il pannello centrale alla National Gallery di Londra; la cuspide con la Crocefissione a Capodimonte, Napoli; due cuspidi laterali con S.Paolo (Capodimonte) e S.Andrea (Paul Getty, Malibu); pannelli con Adorazione dei Magi, Crocefissione di S.Pietro, Decollazione del Battista. Storia di S.Goiuliano, storia di S.Nicola (Staatliche Museum, Berlino); quattro santi nei pilastri (Berlino). - Andrea di Giusto lo aiuto' come garzone.
4.1426 Donatello e Michelozzo fino a Ottobre a Pisa, dove lavorano, assieme a Pagno di Lapo Portigiani, alla tomba di Rinaldo Brancacci per la chiesa di S. Angelo di Seggio di Nido a Napoli.
1426 nasce a Firenze MASO FINIGUERRA.
1426 Brunelleschi inizia a ricevere uno stipendio triplo di quello del Ghiberti. Va a Pisa chiamato dagli Uffiziali del mare.
1426 nasce ANTONIO ROSSELLINO. ( Firenze 1427 - 1479) scultore - Antonio di Matteo di Domenico Gamberelli, fratello di Bernardo, ma piu' giovane di quasi una generazione. Riflette il mutamento di gusto verificatosi alla meta' del '400, protagonista Desiderio da Settignano, suo coetaneo. La superficie marmorea viene trattata virtuosisticamente, fino ad ottenerne una sorta di pelle morbida, le figure si esprimono spesso con aggraziati sorrisi e con eleganza irrigidita. Si confronti la tomba del Cardinale del Portogallo con quella di Leonardo Bruni, eseguita dal fratello bernardo 20 anni prima.
Fontana di marmo con fanciulli e delfini per Palazzo Medici.
1460 S.Sebastiano per la collegiata di Empoli.
1462 con la collaborazione del fratello Bernardo esegue la cappella del Cardinale del Portogallo in S.Miniato.
L'opera fu talmente ammirata che dovette farne una copia per Maria d'Aragona a Napoli, che fu completata, dopo la sua morte, da benedetto da Maiano.
L'opera presenta figure molto aggraziate e ben rifinite, che paiono vivissime. Un angiolo tiene la corona della verginita', data la giovane eta' del cardinale e l'altro angelo tiene la palma della vittoria. Un arco di macigno sostiene una cortina di marmo, che, per contrasto, sembra ancora piu' bianca. Fu terminata nel 1468.
1470 tomba per Maria d'Aragona nella cappella Piccolomini di S.Agata dei Lombardi a Napoli, copia della tomba per il cardinale del Portogallo. Lasciata incompiuta per la morte di Antonio, fu completata da Benedetto da Maiano nel 1485. Nella stessa cappella esegui' un rilievo marmoreo con un Presepio.
1478 tomba di Francesco Nori, ucciso nella congiura de' Pazzi, in S.Croce. Un cartiglio dice: Antonio patri Sibi Posterisque Franciscus Norus Pos.
1479 Antonio Rossellino muore.
29.7.1427 portata del catasto di Masaccio. Ultima sua notizia da vivo.
1.9.1427 Masolino va in Ungheria, chiamato da Pippo Spano. Precedentemente si era recato a Roma con Masaccio per affrescare la Cappella di S.Clemente.
11.9.1427 muore Bartolomeo Valori e Lorenzo Ghiberti fornisce il disegno per la lastra tombale in S.Croce.
1427 Lorenzo Ghiberti realizza uno scrigno per le reliquie dei santi Proto, Giacinto e Nemesio nella chiesa di S.Maria degli Angeli, ora al Bargello. Nei suoi Commentari Lorenzo Ghiberti scrive: Ancora apparisce una cassa di bronzo in Sancta Maria degli Agnoli e quali v'abitano frati di Sancto Benedetto; in detta cassa sono l'ossa di tre martiri: Prothij Jacinti e Nemesij. Sono scolpiti nella faccia dinanci due agnoletti, tengono in mano una grillanda d'ulivo nella quale sono scritte lettere de' noi loro".
1427 a Roma muore Gentile da Fabriano, mentre sta affrescando in S.Giovanni in Laterano. L'opera gia' guastata dall'umidita', verra' completata dal Pisanello. E' andata distrutta in seguito.
1427 Catasto di Firenze. Portata di Averardo di Francesco de' Medici Un habituro acto a fortezza posto in Mugiello, luogho decto Chafaggiulo, che nel cerchio d'esso Š Papi (Jacopo) di Bartolomeo de' Medici et datorno fossi di decto luogho chon pi- masseritie per mio uso, et più una chasetta di fuore di decto luogho chon habituro da famiglia et stalla, che da I la piaza II Antonio et Albizo de Medici III fossato et pi- ortali per uso della chasa che I fossi del luogo, II e III fossato, posto nel popolo di S. Giovanni in Petrolo, cioè della Pieve di lungi di qui miglia XIII. Morto Averardo, quell'abituro passò al fratello Giuliano e da questo al figlio Francesco, il quale muore senza discendenza ed ereditano Cosimo il Vecchio e il fratello Lorenzo di Giovanni (Bicci) d'Averardo.
1428 Leonbattista Alberti (22) si laurea a Bologna in diritto canonico.
1428 Donatello, Michelozzo e Pagno di Lapo Portigiani terminano il monumento funebre a Giovanni XXIII. Vasari dice che Donatello fece la figura bronzea e dorata del defunto, la Speranza e la Carita'. Michelozzo fece la Fede.
1428 Brunelleschi termina la sagrestia vecchia in S.Lorenzo. La sagrestia fu la prima parte della chiesa ad essere costruita. Il corpo della chiesa segui' dopo. Appena terminata la copertura della sagrestia, Giovanni di Bicci mori' ed i lavori proseguirono sotto la sollecitudine di Cosimo il Vecchio, che frequentava soventemente i cantieri, sollecitando i maestri a terminare i lavori e proponendo nuove costruzioni. Brunelleschi fece la sacrestia e Donatello fece gli stucchi e le porte di bronzo.
Cosimo teneva in grande reputazione Brunelleschi e gli chiese un progetto per la sua casa, che avrebbe voluto in via larga, prospicente S.Lorenzo. Il progetto gli sembro' troppo suntuoso. Quando Brunelleschi si rese conto che il suo progetto non sarebbe stato realizzato, strappo' i disegni.
1428 Masaccio muore a Roma, in circostanze misteriose. Fu sepolto nella chiesa del Carmine, ma la tomba non si e' trovata. Annibal Caro scrisse:
S'alcvun cercasse il marmo o'l nome mio / la chiesa e' il marmo vna cappella e' il nome / morii che natvra ebbe invidia / come l'arte de'l mio pennello vopo e desio.
5.1428 Masolino a Roma al servizio del cardinale Branda da Castiglione.
1428 Niccolo' di Pietro Lamberti a Bologna. Vi si rechera' altre 3 volte fino al 1439.
1428 gli operai di S.Spirito commissionano a Filippo Brunelleschi il progetto e il modello della nuova chiesa. Lui avrebbe invertito l'orientamento per accogliere coloro che venivano dalla costa. Gli operai rifiutarono. Quando la chiesa fu fatta, si pentirono.
Fine 1428 Lorenzo Ghiberti inizia la terza porta del Battistero.
1426 nasce MINO DA FIESOLE. (1429 - 1486) Mino di Giovanni di Mino, nacque non a Fiesole, ma a Papiano, frazione di Montemignaio, presso Poppo in Casentino. - Seguace di Bernardo Rossellino.
1454 a Roma come aiuto per i lavori di S.Pietro
1463 a Roma esegue l'altare di marmo di S.Girolamo per S.Maria Maggiore. Ne rimangono 4 rilievi con storie di S.Girolamo al museo di arte industriale di Roma.
28.7.1464 si immatricola all'arte dei maestri di Pietra e del legname.
1464 ritratto di Diotisalvi Neroni, oggi al Louvre
1466 Monumento funebre per Bernardo Giugni nella Badia
1470 Madonna col Bambino fra S.Lorenzo e S.Leonardo nella Badia
1474 a Roma assieme a Giovanni Dalmata esegue il monumento funebre di Paolo II, sepolto dalle macerie ai tempi dei rifacimenti del Bramante, poi ricomposto, a cura dei veneziani, nelle Grotte Vaticane.
1480 a Roma
1481 Tabernacolo in marmo a mezzo rilievo per il convento delle Murate, adesso in S.Croce.
22.8.1481 Tabernacolo per S.Ambrogio per la reliquia del miracolo del Sacramento.
1481 Monumento funebre al conte Ugo di Toscana nella Badia. Costò Lit. 1600.
1482 cappella a destra di quella maggiore per la sepoltura del vescovo Leonardo Salutato da Pescia, nel Vescovado di Fiesole. reca la scritta:Leonardus Salutatus civilis pontificique juris consultus episcopus fesul. vivens sibi posuit. vale lector et me praecibus adiuva
1486 Mino muore a Fiesole. E' sepolto in S.Ambrogio.
14.7.1429 Michelozzo, anche a nome di Donatello, accetta la commissione per il pergamo del Duomo di Prato
1429 Andrea Pazzi si impegna a costruire la cappella in S.Croce.
1429 Viene collocato nella preesistente nicchia trecentesca di Orsanmichele il S. Stefano di Lorenzo Ghiberti.
1429 Brunelleschi termina il chiostro di S.Lorenzo
1429 muore Giovanni di Bicci padre di Cosimo il Vecchio dei Medici
1426 nasce DESIDERIO DA SETTIGNANO. Desiderio di Meo di Francesco (1430 - 1464)
Autore: Tabernacolo del Sacramento per S.Piero Maggiore, oggi nella National Gallery di Washington.
12.7.1451 Tomba della beata Villana in S.Maria Novella.
24.4.1453 muore Carlo Marsuppini e Desiderio da Settignano gli fa il monumento funebre in S.Croce. Da ammirare i peli delle piume da ornamento.
1.8.1461 tabernacolo con Gesu' Bambino adorato da due angioletti nella lunetta, una pieta' e due angeli reggicandelabro nella parete destra subito prima del transetto in S.Lorenzo. Del Bambino furono fatte molte copie, una di Baccio da Montelupo.
16.1.1464 Desiderio muore e viene sepolto in S.Pier Maggiore. S.Maria Maddalena in penitenza, per S.Trinita, terminata da Benedetto da Maiano.
1496 Benedetto da Maiano termina la Maria Maddalena in S.Trinita, lasciata incompiuta da Desiderio da Settignano.
1430 circa nasce ANTONELLO DA MESSINA. (1430 - 1479)
L'Italia meridionale, all'epoca, viveva sotto l'influenza della pittura fiamminga
La conoscenza diretta di Piero della Francesca cambio' il suo modo di dipingere.
1475 soggiorno a Venezia, dove dipinge il S.Sebastiano, ora a Dresda
25.2.1479 Antonello muore a Messina.
1430 Opere del Beato Angelico di quest' anno:
tavole di S.Domenico a Fiesole: Tavola dell'altare maggiore, rimaneggiata nel 1501 da Lorenzo di Credi. Redentore e gloria tra angeli e Santi, Incoronazione della Vergine (ora al Louvre), altre tavole sono alla National Gallery di Londra.
A Cortona dipinge due pale: Annunciazione e la Madonna con bambino e Santi. Nel 1438 Piero e Cosimo de' Medici donarono alla chiesa di Cortona la tavola per l'altare maggiore, dipinta da Lorenzo di Niccolo' nel 1402.
Incoronazione della Vergine, oggi agli Uffizi, per S.Maria Nuova
1430 Donatello esegue il David per il cortile di Palazzo Medici, ora al Bargello.
1430 Donatello esegue la statua del profeta Abacuc, detta lo Zuccone, ultima statua per il campanile. In realta' rappresenta Giovanni di Barduccio Cherichini. E' firmato OPVS DONATELLI. -Piacque tanto a Donatello, che quando doveva giurare diceva: 'Alla fe' ch'io porto al mio Zuccone'. Mentre lo lavorava, guardandolo diceva: 'Favella, favella, che ti venga il cacasangue!' Adesso e' nel museo dell'opera del Duomo.
1430 Luca della Robbia fa una lunetta con Madonna e angeli per la chiesa di S.Piero Buonconsiglio sotto Mercato Vecchio. Adesso Š nel Palagio di Parte Guelfa
1430 nasce Carlo figlio naturale di Cosimo il Vecchio dei Medici (farà il prete)
1430 nasce Pierfrancesco de' Medici il vecchio
1426 nasce ANDREA MANTEGNA. (1431 - 1506) - Nasce a Isola di Carturo presso Piazzola sul Brenta, fra VI e PD.
Opera giovanile: Polittico di S.Luca a Brera
1448 Andrea Mantegna dipinge una Madonna per Santa Sofia a Padova
1448 Andrea Mantegna affresca la cappella Ovetari agli Eremitani di Padova, distrutta l' 11.3.1944 da un bombardamento. Si sono salvate solo l'Assunzione e la doppia scena del martirio di S.Sebastiano.
1457 Andrea Mantegna dipinge per S.Zeno in Verona il trittico raffigurante la Madonna con Bambino in trono fra angeli e i Santi Pietro, Paolo, Giovanni Evangelista, benedetto, Lorenzo, Gregorio e Giovanni Battista. La predella e' divisa fra il Louvre (Crocifissione) e il Museo di Tours (Orazione nell'orto e Resurrezione).
Dopo aver visto Donatello all'opera a Padova, nel 1460 si trasferisce presso la corte dei Gonzaga a Mantova.
1474 Andrea Mantegna decora la "Camera degli Sposi" nel palazzo ducale di Mantova con scene della vita di corte di Ludovico Gonzaga alle pareti e finti rilievi con busti e scene classiche nella volta, "sfondata" al centro da una balconata circolare, da cui si affacciano amorini e altre figure. Fu il primo pittore di prospettive dal basso. Reca la scritta: ILL. LODOVICO II M.M. / PRINCIPI OPTIMO AC / FIDE INVICTISSIMO / ET ILL. BARBARAE EIUS / CONIUGI MULIERUM GLOR. / INCOMPARABILI / SUUS ANDREA MANTINIA / PATAVUS OPUS HOC TENUE / AD EORU. DECUS ABSOLVIT / ANNO MCCCCLXXIIII
1486 Andrea Mantegna dipinge 9 tempere su tela, oggi in cattivo stato di conservazione con le Storie di Cesare, ad Hanpton Court.
10.6.1488 Francesco Gonzaga invia una lettera di presentazione di Andrea Mantegna a papa Innocenzo VIII, che lo fece cavaliere e gli fece affrescare una cappella, demolita da Pio V, nonostante le tante istanze rivoltegli per impedire tale barbarie.
1497 Andrea Mantegna dipinge la tavola per l'altare maggiore di S.Maria in Organo di Verona, con Madonna e Bambino, cherubini, angeli e i Santi Giovanni battista, Gregorio, Benedetto e Girolamo. L'angelo in basso tiene un libro con la scritta A.MANTINIA PII. A. GRACIE MCCCCLXXXXVII 15 AUGUSTI.
15.9.1506 Andrea Mantegna muore
3.3.1431 viene Eletto Papa Eugenio IV (Gabriele Gondulmer, Venezia 1383 eletto papa il 3.3.1431. Morto il 23.2.1447).
4.10.1431 iniziano i pagamenti a Luca della Robbia per la cantoria del Duomo
1431 Sull' antica colonna dell' Abbondanza, corrosa, ne fu innestata un' altra, pure di granito, di maggio diametro. Donatello fu incaricato di realizzare un capitello e la statua dell' Abbondanza, che costituŤ il GENIUS della città.
1431 Lorenzo di Giovanni di Averardo eletto fra i 10 di Balia e Presidente del collegio dei curatori dello Studio fiorentino
1431 Lorenzo di Giovanni di Averardo a Roma per omaggiare Eugenio IV
1426 nasce ANTONIO DEL POLLAIOLO (Firenze 1432 - 1498) - Figlio di Jacopo di Antonio Benci, povero pollaiolo del Mercato Vecchio. - La sua storia artistica e' legata indissolubilmente con quella del fratello Piero.
Il padre mise Antonio a bottega di Lorenzo Ghiberti, mentre era in lavorazione la Porta del paradiso. Di Antonio e' la quaglia nella cornice.- Antonio progressivamente si avvicino' alla pittura. Fu uno dei primi a studiare l' anatomia per poter merglio rappresentare i nudi.- Piero fu messo a bottega da Andrea del Castagno e fu poi maestro di Andrea Sansovino.
1457 Antonio del pollaiolo realizza la croce d'argento per l'altare del Battistero, ora nel museo dell'opera del Duomo.
11.5.1459 Antonio apre una propria bottega in Mercato Nuovo, lasciando Lorenzo Ghiberti.
1460 Antonio e Piero dipingono su tela un S.Michele per la Compagnia di S.Angelo in Arezzo, ora nel Museo Bardini.
1462 Antonio esegue l'incisione La Battaglia dei Nudi firmata Opus Antonii Pollaioli Florentini. Ora nel Gabinetto delle Stampe agli Uffizi.
1464 Antonio e Piero dipingono un S.Giovanni Battista per Palazzo Vecchio e 3 fatiche d'Ercole per Palazzo Medici, perduti. Dell'Ercole e Antea a edell'Ercole e l'Idra, si conservano le repliche dipinte da Antonio in opiccolo formato, trafugate dai tedeschi e ritrovate nel 1963 in USA. Ora agli Uffizi.
1465 Antonio e Piero dipingono a olio su tela l'Arcangelo Raffaello e Tobia per un pilastro di Orsanmichele. Oggi nella Galleria Sabauda di Torino.
11.10.1466 viene inaugurata la tavola di Antonio e Piero con i santi Jacopo Evangelista, Eustachio e Vincenzo per l'altare fel cardinale del Portogallo in S.Miniato.
1466 Antonio riceve dall'Arte della Lana la commissione per 30 storie della vita del Battista per i paramenti del Battistero. Se ne conservano 27 nel museo dell'opera del duomo. Furono ricamate da Paolo di Bartolomeo Manfredi di Verona.
18.8.1469 L'arte della Mercatanzia commissiona a Piero del Pollaiolo 7 tavole con le Virtu': Temperanza, Fede, Carita', Giustizia, Speranza e Prudenza. La Fortezza fu eseguita da Sandro Botticelli. Ora sono agli Uffizi.
1475 Antonio e Piero del Pollaiolo eseguono il Martirio di S.Sebastiano, oggi nella National Gallery di Londra. Il volto del santo e' il ritratto di Gino Capponi. Nelle figure Antonio dimostro' le conoscenze acquisite nello studio dell'anatomia. Antonio Pucci pagò 300 scudi, dicendo che con quelli pagava solo i colori.
13.1.1478 L'Opera del Duomo decide di far fare in argento alcune storie per l'altare del Battistero. Bernardo di Bartolomeo Cenni fece l'Annunciazione, Verrocchio la decollazione del Battista, Antonio del Pollaiolo la Nativita', Antonio di Salvi e Francesco di Giovanni il Convito di Erode ora nel Museo dell'opera del Duomo.
1484 Giuliano della Rovere, futuro Giulio II, commissiona ad Antonio e a Piero la tomba per lo zio Sisto IV per S.Pietro, ora nelle Grotte Vaticane. Firmata e datata Opus Antonii Polaioli Florentini Arce. Aur. Pict. aere clari An. Dom.MCCCCLXXXXIII.
20.5.1495 gli operai di S.Spirito decidono che per la tribuna della sacrestia sia prescelto il progetto di Antonio del Pollaiolo.
1496 Muore Piero
1496 Antonio del Pollaiolo e Salvi d'Andrea terminano la Sagrestia di S.Spirito su progetto di Giuliano da Sangallo.
3.2.1498 Antonio del Pollaiolo muore.
1432 Filippo Lippi fugge dal convento e si reca a Ancona. dove viene sorpreso dai saraceni e fatto schiavo mentre e' in barca con amici. Un giorno, con un pezzo di carbone, ritrasse il padrone su di un muro ed ottenne la liberta'.
1432 nasce GIULIANO DA MAIANO. (Firenze 1432 - Napoli 3.12.1490) - Giuliano di Leonardo d'Antonio, detto da Maiano, per il luogo di provenienza del padre, intagliatore di pietre. - Fratello di Benedetto e di Giovanni.
Lavoro' a Firenze, Arezzo (1470 Monastero di Santa Flora e Lucilla).a Siena (1473 Palazzo Spannocchi), a Recanati, a Urbino e, dal 1484 a Napoli (Port Capuana, Palazzo di Poggio Reale ecc.).
Seguace di Brunelleschi e dell'Alberti, le sue architetture sono piu' ornate.
12.6.1473 Benedetto e Giuliano da Maiano realizzano il portale della sala dei Gigli in Palazzo Vecchio, con le stuatue di S.Giovannino e la Giustizia. Le porte con Dante e Petrarca erano state realizzate da Francesco di giovanni, detto il Francione, con l'aiuto di Giuliano da Maiano, suo discepolo, su disegni di Botticelli.
1489 Giuliano e Benedetto da Maiano eseguono a Firenze, per la chiesa di S.Anna dei Lombardi di Napoli, un trittico in marmo con Annunciazione, i Santi Giovanni Battista e Girolamo. Nella predella: Nativita', adorazione dei Magi, Resurrezione, Deposizione, Ascensione, Discesa dello Spirito Santo, Morte della Vergine. In alto, due angeli reggicortina.
3.12.1490 Muore a Napoli Giuliano da Maiano.
1432 Donatello, a Roma, esegue il tabernacolo per la sagrestia dei Beneficiati, in S.Pietro. Non si sa se ha partecipato anche Michelozzo.
1432 Brunelleschi ottiene il permesso di recarsi, per 45 giorni, presso le corti di Ferrara e Mantova, su richiesta del marchese di mantova, per ridisegnare gli argini del Po
1432 Masolino affresca in S.Fortunato a Todi
1432 Leon Battista Alberti va a Roma, dove si dedica alla misurazione ed allo studio delle rovine classiche.
1432-1442 Lorenzo Ghiberti realizza l'urna bronzea che in Duomo custodisce i resti di S.Zanobi. Il 18.3.1432 viene affidata a Brunelleschi la parte architettonica e a Ghiberti quella scultorea.
1.9.1432 Luca della Robbia si immatricola all'arte dei Maestri di Pietra e Legname
30.11.1432 viene bandito il concorso per la lanterna del Duomo. Partecipano anche Lorenzo Ghiberti, Antonio Manetti, Matteo di Lapo Mazzei, Domenico stagnaio.
1433 Dipinti del Beato Angelico di quest' anno: tabernacolo dei Linaioli, ora al museo di S.Marco, si stacca dalle influenze masaccesche. Il disegno della cornice e' di Lorenzo Ghiberti, ralizzata da Jacopo di Bartolomeo da Settignano e da Simone di Nanni da Fiesole. La parte lignea fu eseguita da Jacopo detto il Papero. Le opere successive, luminose e cristalline, si pongono in alternativa a Domenico Veneziano e Piero della Francesca: Polittico di Perugia, Pala di San Marco, Affreschi della Cappella Niccolina in Vaticano. - Dipinge 4 reliquiari per fra' Giovanni Masi: 3 sono nel Museo di S.Marco (Madonna della Stella, Annunciazione, Adorazione dei Magi e Incoronazione della Vergine). - Seppellimento e Assunzione di Maria nel Museo Isabella Steward a Boston. - Deposizione per S.Trinita, ora nel Museo di S.Marco. Le 3 cuspidi sono di Lorenzo Monaco. La predella, ora nell'Accademia, con Nativita', Storia di S.Onofrio, Storia di S.Niccolo' di Bari.
1433 Per la Sagrestia vecchia di S.Lorenzo, Donatello, su commissione di Cosimo il Vecchio, esegue gli stucchi nei peducci della volta, 4 tondi, parte dipinti e parte in bassorilievo, le porte in bronzo, per le quali ebbe un diverbio con Brunelleschi. Nelle porte sono raffigurati gli apostoli, con i martiri ed i confessori. Furono criticati per l'eccessivo realismo. - Nelle nicchie fece S. Lorenzo, S. Stefano, S. Cosimo e S.Damiano.
1433 Michelozzo e Donatello terminano il capitello bronzeo per il pergamo del duomo di Prato.
1433 Donatello realizza l'Annunciazione per S.Croce, su incarico dei Cavalcanti. Ricorda Simone Martini nella muta eloquenza dei gesti. Da notare le mani e i preziosismi di contorno, preludio della cantoria per il Duomo.
1433 muore Piccarda Bueri, moglie di Giovanni di Bicci dei Medici
1433 Cosimo il Vecchio viene spedito in esilio. - I salariati delle manifatture laniere (i Ciompi), si rivoltarono e ottennero una gestione piu' democratica del potere, organizzando le 3 Arti del "popolo di Dio" (tintori, farsettai, ciompi) ed esigendo che nelle liste dei nomi, dai quali si estraevano i partecipanti al governo, fossero inseriti alcuni cittadini appartenenti al "popolo minuto". - Il tentativo fallisce. Con la reazione, il potere si concentro' nelle mani di poche banche di grandi famiglie, che si appoggiavano, nelle lotte reciproche, al popolo, Salvestro dei Medici, con il nipote Michele di Lando, era stato esponente di una fazione popolare durante la rivolta dei Ciompi. - Di questo fatto si avvalsero gli Albizi per spedire in esilio Cosimo il Vecchio.
Il fratello Lorenzo, dal Mugello torna a Firenze. I Magistrati lo citano ma non si presenta e torna in Mugello per preparare gli armati. Gli amici lo dissuadono. Prende i figli di Cosimo e il denaro che può e va a Venezia dal fratello. Vi rimarrà 5 anni.
14.11.1433 L'Opera del Duomo commissiona a Donatello, rientrato da Roma, la cantoria per la sacrestia vecchia.
1434 Filippo Lippi e' a Padova, ma tutte le sue opera padovane sono andate perdute.
14.4.1434 Per la vetrata dell'occhio del Duomo, viene preferito il disegno di Donatello con l'Annunciazione a quello del Ghiberti. La vetrata, con l'Incoronazione della Madonna, verra' realizzata da Domenico di Pietro da Pistoia.
19.6.1434 Donatello consegna il primo rilievo con i putti danzanti per il pergamo del duomo di Prato, eseguiti con la collaborazione di Michelozzo e di Pagno di Lapo Portigiani.
1434 Brunelleschi progetta la rotonda nell'orto del convento camaldolese di S.Maria degli Angeli. L'opera non fu completata perche' terminarono i fondi lasciati da Pippo Spano, vincitore dei Turchi, in eredita' a Matteo Scolari. Il completamento, dai capitelli dei pilastri in su, e' moderno.
1434 Leon Battista Alberti scrive Descriptione Urbis Romae e rientra a Firenze
1434 Cosimo, a 45 anni, rientra a Firenze col fratello Lorenzo. Mentre il padre Giovanni di Bicci si era servito della politica per acquistare ricchezza, Cosimo sfrutter… largamente la ricchezza per acquistare autorit… e potere politico, senza usare la violenza.
1435 nasce a Firenze ANDREA VERROCCHIO. (Firenze 1435 - Venezia 1488) - Andrea di Michele di Cione
Prefigura l'ideale dell'artista intellettuale, che sara' messo in pratica nel '500. Lui e il Pollaiolo rappresentano i due poli attorno ai quali gravita l'arte fiorentina nella seconda meta' del '400, con i suoi ideali di aristocratica raffinatezza.
Erede di Desiderio da Settignano, il Verrocchio giunge a risultati di una ricerca estrema, di un'eleganza asciutta ed acutangola nel David del Bargello, passando poi ad esperimenti di una piu' larga monumentalita' nell' Incredulita' di S.Tommaso e nel monumento a Bartolomeo Colleoni. - Dalla sua bottega passarono Leonardo, Lorenzo di Credi, Pietro Perugino, Bartolomeo della Gatta, il Ghirlandaio. Influenzo' anche Sandro Botticelli. - Fu scultore, intagliatore, pittore e musico. Si diletto' di geometria e di oreficeria.
15.1.1467 primo pagamento per l' Incredulita' di S.Tommaso per Orsanmichele
29.6.1468 viene commissionata al Verrocchio la palla di rame per la cupola del duomo.
1469 Leonardo da Vinci entra nella bottega di Andrea del Verrocchio
1472 Nella sagrestia vecchia di S.Lorenzo fece in bronzo la sepoltura per Giovanni e Piero di Cosimo de' Medici.
1473 nella bottega del Verrocchio, il Perugino dipinge alcune delle storiette di S.Bernardino, ora nella Pinacoteca di Perugia.
1435 Brunelleschi a Pisa realizza il primo tipo di bastione a cortina battuta per la Porta al Palascio
1435 Masolino affresca il Battistero di Todi.
1435 Jacopo della Querce, in considerazione della realizzazione di Fonte Gaia, viene fatto cavaliere dai senesi e divenne operaio pubblico del duomo.
11.10.1435 nella chiesa del Carmine viene inaugurata la campana fusa da Tommaso di Parrino. Il vescovo Fiorentino di Recanati le pose il nome di Maria.
1435 Leon Battista Alberti scrive il De Pictura in latino. Diviso in 3 libri, sulla tecnica della prospettiva, sulla teoria delle proporzioni umane e l'uso del colore. I costanti riferimenti a Donatello, Luca della Robbia e Ghiberti dimostrano che dette veste teorica a quello che avveniva nella pratica. Puo' anche darsi che dipingesse, anche se non ne conosciamo alcuna opera.
1435 Donatello scolpisce L'Annunciazione per la navata destra di S.Croce.
1435-1440 Paolo Uccello dipinge i 3 quadri della Battaglia di S.Romano
Nell' inventario del 1492 i tre dipinti figurano nella camera grande a piano terra di Lorenzo. Adesso sono: 1 agli Uffizi; 1 al Louvre; 1 alla National Gallery di Londra
1435 Cosimo é eletto Gonfaloniere di Firenze
20.10.1435 nasce Andrea di MARCO DI SIMONE, nipote di Luca della Robbia
1436 Brunelleschi riceve l'incarico di preparare il progetto ed il modello ligneo per la nuova chiesa di S.Spirito.
La signoria dette il permesso della costruzione ai notabili del quartiere: Lorenzo Ridolfi, Bartolomeo Corbinelli, Neri di Gino Capponi, Goro di Stagio Dati ed altri cittadini. Provveditore fu Stoldo Frescobaldi, il quale anticipo' molte migliaia di scudi, mentre raccoglieva i denari delle famiglie che volevano ordinare le cappelle ed ordino' il progetto a Brunelleschi, il quale avrebbe voluto la piazza e la piazza rivolta verso l'Arno. I committenti vollero privilegiare i loro palazzi.
1436 Brunelleschi presenta a Cosimo de' Medici il modello per la fortezza di Vico Pisano. Nello stesso anno si reca a Mantova per 20 giorni.
1436 il Beato Angelico dipinge il Compianto di Cristo per la Compagnia del Tempio ed il Giudizio Universale (per S.Maria degli Angeli). Museo di S. Marco
25.3.1436 festa dell'Annunziata e primo giorno dell'anno, dopo 143 anni dalla posa della prima pietra, Eugenio IV muove da S.M. Novella per la consacrazione di S.Maria del Fiore
4.6.1436 Donatello consegna altri 4 rilievi per il pergamo del duomo di Prato.
31.12.1436 viene prescelto il modello di Brunelleschi per la lanterna della cupola del Duomo.
1436 Paolo Schiavo affresca S.Miniato
1436 Paolo Uccello affresca Giovanni Acuto in Duomo
1436 Leon Battista Alberti tradure in italiano il De Pictura
1437 Filippo Lippi per la sagrestia di S.Spirito dipinge una Madonna in trono fra angeli e Santi, al Louvre. la predella con S. Frediano che devia il Serchio, L'Annuncio della morte alla Vergine e S.Agostino nello studio e' agli Uffizi.
1437 il Beato Angelico affresca Madonna con bambino e S. Domenico, Pietro martire e 4 Evangelisti nella chiesa di S.Domenico a Cortona. Staccato, rimane in loco la sinopia.
4.4.1437 La fusione delle 10 storie delle Porte del Paradiso e' terminata. Dovevano essere rinettate da Lorenzo, Vittorio Giberti e Michelozzo. L'operazione duro' fino all'agosto 1447.
4.1437 l'Opera del Duomo rescinde, per inadempienza, il contratto con Lorenzo Ghiberti per l'urna di S.Zanobi.
30.5.1437 vengono commissionate a Luca della Robbia 5 formelle per il lato nord del campanile di Giotto (quello rivolto verso il Duomo)
30.12.1437 Michelozzo si impegna a fornire entro tre mesi la tomba di Bartolomeo Aragazzi per il Duomo di Montepulciano. Il monumento si trova nel duomo, smembrato, salvo 2 angeli, al Victoria and Albert di Londra. Non si sa se ha partecipato anche Donatello.
1438 Piero e Cosimo de' Medici donano una pala, dipinta nel 1402 da Lorenzo di Niccolo', al duomo di Cortona.
1438 Piero de' Medici commissiona al Beato Angelico la pala dell'altare maggiore di S.Marco (ora nel Museo). Nella predella vi erano 8 storie, ora disperse (alla Pinacoteca di Monaco 3 piu' una Pieta', 1 nella galleria nazionale d'Irlanda a Dublino, 1 nella Galleria nazionale di Washington, 1 al Louvre e 2 al museo di S.Marco)
1438 Donatello realizza il S.Giovanni Battista in legno per S.Maria dei Frari a Venezia.
1438 vengono collocati i rilievi di Donatello, Michelozzo e Pagno di Lapo Portigiani per il pergamo del duomo di Prato.
1438 Brunelleschi a Rimini. Fece il modello della fortezza di Pesaro. Ando' anche a Milano. Per Filippo Maria Visconti fece un modello di fortezza e disegno' alcune macchine per il Duomo di Milano.
1438 Lorenzo di Giovanni di Averardo inviato al Concilio di Ferrara
1438 viene benedetta la prima pietra della lanterna della cupola del Duomo.
8.1438 ultimo pagamento a Luca della Robbia per la cantoria del Duomo di sinistra.
20.10.1438 muore Jacopo della Querce e viene sepolto nel duomo di Siena.
1439 nasce COSIMO ROSSELLI. (Firenze 1439 - 1507) Cosimo di Lorenzo Rosselli.
A bottega di Neri di Bicci fino al 4.10.1456. - Ebbe contatti con l'arte di Filippo Lippi e di Benozzo Gozzoli. Più tardi fu condizionato dallo pseudonaturalismo del Ghirlandaio e di Lorenzo di Credi. Si diletto' molto di alchimia.
1470 S.Barbara tra i Santi Giovanni Battista e Matteo per la SS.Annunziata, oggi all'accademia.
1471 Alessio Baldovinetti in S.Trinita affresca nella volta del presbiterio e sulla parete David, Mose', Abramo e Noe'. Questi affreschi furono imbiancati nel 1760 e ne sono stati rinvenuti frammenti. Una commissione formata da Benozzo Gozzoli, Filippino Lippi, Pietro Perugino e Cosimo Rosselli li valutava 1000 fiorini.
1475 Affresca nel chiostro della SS. Annunziata la Visione e la Vestizione di S. Filippo Benizi, che non termina.
27.10.1481 affresca nella cappella sistina Mose' e le Tavole della Legge, il Discorso della Montagna e l'Ultima Cena, con l'aiuto di Pietro di Cosimo. Si trovava a lavorare in concorrenza con Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Abbate di S. Clemente, Luca da Cortona e Pietro perugino. Sisto IV aveva promesso in palio un premio per il miglio. Sentendosi inferiore nel disegno e nella fantasia, uso' bellissimi azzurri ultramarini ed altri vivaci colori. Lumeggio' ogni albero, erba, nuvola o panno con molto oro. Quando le opere furono terminate, Cosimo fu schernito dagli altri per il suo goffo lavoro, ma quando Sisto IV passo' in rassegna le opere fu fulminato davanti agli affreschi di Cosimo e non solo gli dette il premio, ma ordino' agli altri di riempire d'oro le loro opere, per tentare di eguagliare quelle del Rosselli.
1482 Cosimo Rosselli dipinge la Madonna con Bambino e Santi per la 3. cappella del transetto sinistro di S.Spirito
1484 Affreschi della cappella del Sacramento in S.Ambrogio con la processione del sacramento. Nella volta i quattro padri della chiesa. Sulla parete a fianco, la sinopia staccata.
1485 Fra' Bartolomeo entra nella bottega di Cosimo Rosselli per intercessione di Benedetto da Maiano.
1492 Madonna con Bambino e S.Giovannino tra i Santi Giacomo e Piero, oggi all'accademia
1494 Mariotto Albertinelli entra nella bottega di Cosimo Rosselli, dove conosce Piero di Cosimo e Fra' Bartolomeo, col quale in seguito fece "compagnia"
3.11.1498 gli viene commissionata la pala per il terzo altare a sinistra di S.Ambrogio: "Ricordo come a di' 3 di novembre 1498 allogamo a Cosimo dipintore la tavola dell'altare di Santo Francesco... et a' affare in decta tavola, in mezo una Nostra Donna a sedere in una nughola di cherubini e agnoli atorno et sopra lei uno Dio Padre, et di sotto uno Santo Ambrogio, et uno Santo Francesco, secondo uno suo disegno ci lascio'; et piu' nella predella di decta tavola tre storielle di Santo Francesco".
1505 Incoronazione di Maria con angeli e santi nella chiesa di S.Maria Maddalena de' Pazzi
7.1.1507 muore e viene sepolto in S.Croce. Ebbe il seguente epitaffio: Pinsi, et pingendo fei / conoscer quanto il bel / colore inganna; / et a' compagni miei, / come tal biasma altrui, che se' condanna.
1439 Brunelleschi a Vico Pisano per controllare la costruzione della fortezza e di un muro alla Porta del Soccorso.
1439 Lorenzo Ghiberti inizia l'incorniciatura delle Porte del Paradiso.
10.3.1439 ultimo pagamento a Luca della Robbia per le 5 formelle del lato nord del campanile di Giotto.
18.4.1439 l'Opera del Duomo riaffida l'esecuzione dell'urna per S.Zanobi a Lorenzo Ghiberti, con impegno di consegna entro Gennaio 1440. L'urna di trova sotto l'altare della cappella dell'abside. Fu dorata nel tardo '500. - I bassorilievi narrano di S. Zanobi che risuscita il fanciullo che era morto mentre era in consegna a lui; risuscita uno che e' stato travolto da un carro; risuscita uno dei famigli mandatogli da S. Ambriogio. Dietro sei angioletti tengono una ghirlanda d'olmo, con una scitta al centro. - La scritta fu dettata da Leonardo Bruni: "Capvt beati Zanobii Florentini Episcopi in cvivs honorem hec arca insigni ornatv fabricata fvit".
7.9.1439 Piero della Francesca risulta a bottega di Domenico Veneziano.
1.1439 si tiene il Concilio di Firenze, partecipano Eugenio IV e l'imperatore bizantino Giovanni il Paleologo, che temeva un'invasione turca. Termina il 6 Luglio con una riappacificazione fra la Chieda d'Occidente e quella d'Oriente.
1440 il Buggiano esegue l'acquasantiera con fanciulli che gettano acqua per la sagrestia del Duomo e riceve 80 fiorini.
1440 Brunelleschi lavora alla Cittadella di Pisa.
1440 muore Masolino.
1440 Andrea del Castagno dipinge sulla facciata del Bargello i ritratti dei ribelli impiccati dopo la battaglia di Anghiari, fra i quali gli Albizi e i Peruzzi dipinge per S.Maria degli Angeli una crocifissione con la Madonna, S.Giovanni Evangelista, la Maddalena, S.Benedetto e S.Romualdo. L'affresco, distaccato, e' oggi nell'ospedale di S.Maria Nuova.
1440 Bernardo Rossellino realizza il chiostro degli aranci della Badia fiorentina.
1440 muore Lorenzo il Vecchio figlio di Giovanni di Bicci e padre di Pierfrancesco il Vecchio dei Medici
1441 nasce a Firenze Piero del Pollaiolo.
1441 Filippo Lippi dipinge l' Incoronazione di Maria per S.Ambrogio, ora agli Uffizi. Nella predella il miracolo di S.Ambrogio, Staatliche Museen di Berlino
1441 Cosimo de' Medici commissiona gli affreschi per il Capitolo di S.Marco.
(si vede ancora in una lunetta il Crocifisso con Santi. Del fondo e' rimasta solo la preparazione rossa. Assai deperiti, si vedono ancora alcuni affreschi nel primo chiostro. Nello stesso periodo affresca, con gli allievi, tutte le celle del convento di S.Marco. Nel corridoio affresca: Madonna con bambino fra i Santi Domenico, Cosma, Damiano, Giovanni Evangelista, Marco, Tommaso d'Aquino, Lorenzo e Pietro Martire.
5.1.1442 la Signoria di Firenze dona a Lorenzo Ghiberti un podere a Badia a Settimo
1442 nasce BENEDETTO DA MAIANO. (1442 - 1497) - Benedetto di Lorenzo nacque a Maiano. Fratello di Giuliano e di Giovanni.
20.7.1463 Benedetto e Giuliano da Maiano costruiscono gli armadi della sacrestia del Duomo di Firenze, che erano stati iniziati da altri.
1471 Benedetto da Maiano esegue un sepolcro in marmo per il corpo di S.Savino a Faenza, per incarico testamentario di Giovanna Manfredi
1473 si iscrive all'Arte dei Maestri di Pietra e del Legname
12.6.1473 Benedetto e Giuliano da Maiano realizzano il portale della sala dei Gigli in Palazzo Vecchio, con le stuatue di S.Giovannino e la Giustizia. Le porte con Dante e Petrarca erano state realizzate da Francesco di giovanni, detto il Francione, con l'aiuto di Giuliano da Maiano, suo discepolo, su disegno del Botticelli.
1474 realizza il busto del mercante Pietro Mellini, nel Bargello, che fu il committente del pulpito di S.Croce, con 5 bassorilievi con Storie di S.Francesco e, sulla base, 5 statuette di Virtu'. - I modelli in terracotta sono nel Victoria and Albert Museum di Londra. - Benedetto ricavo' la scala di accesso al pulpito scavando l'interno della colonna. Poiche' L'Opera di S.Croce era preoccupata per la stabilita', cerchio in bronzo la colonna e la rinforzo' con pietra forte.
1485 Fra' Bartolomeo entra nella bottega di Cosimo Rosselli, per intercessione di Benedetto da Maiano.
16.7.1489 viene posta la prima pietra di palazzo Strozzi, su modello di Benedetto da Maiano. Verra' terminato dal Cronaca.
1489 Giuliano e Benedetto da Maiano eseguono a Firenze, per la chiesa di S.Anna dei Lombardi di Napoli, un trittico in marmo con Annunciazione, i Santi Giovanni Battista e Girolamo. Nella predella: Nativita', adorazione dei Magi, Resurrezione, Deposizione, Ascensione, Discesa dello Spirito Santo, Morte della Vergine. In alto, due angeli reggicortina.
1490 realizza il Crocifisso ligneo per S.Maria del Fiore, che verra' dipinto da Lorenzo di Credi nel 1506
1490 su incarico di Lorenzo il Magnifico, realizza il busto di Giotto e quello dello Squarcialupi per S.Maria del Fiore.
1491 esegue il sepolcro in marmo nero per Filippo Strozzi in S.Maria Novella e un tondo con la Madonna. Il ritratto di Filippo, che ne faceva parte, e' al Louvre.
1496 termina la Maria Maddalena in S.Trinita, lasciata incompiuta da Desiderio da Settignano
24.5.1497 Bebnedetto da Maiano muore.
1442 Filippo Lippi dipinge Madonna Angeli e Santi per S.Lorenzo, tuttora in loco.
1442 Lorenzo Ghiberti disegna tre vetrate per la tribuna del Duomo: Ascensione, Cristo nell'orto, Presentazione al Tempio. Probabilmente ne disegno' anche altre.
1442 Andrea del Castagno affresca la cappella di S.Tarasio nella chiesa di S.Zaccaria a Venezia
1442 viene commissionata a Luca della Robbia la decorazione della Cappella dei Pazzi
21.7.1442 viene commissionata a Luca della Robbia la Resurrezione nella lunetta sulla porta della Sacrestia di sinistra del Duomo
1442 nella primavera il priore di San Marco, Antonio Pierozzi, nomina 12 onesti cittadini "Bonomini di San Martino" con il compito di distribuire ai poveri le offerte raccolte
1442 nasce GIULIANO DA SANGALLO (1443 - 1517) - Figlio dell'architetto Francesco di Bartolo Giamberti. Fratello di Antonio da Sangallo.
Il padre lo mise a bottega dal Francione.
1480 Villa medicea di Poggio a Caiano
1481 Giuliano e Antonio realizzano il Crocifisso per la SS.Annunziata, quello per S.Miniato ai Fossi e il Crocifisso dello Scalzo.
1482 riedifica S. Maria Maddalena dei Pazzi in Borgo Pinti
1484 Chiesa di S.Maria delle Carceri a Prato.
1489 Giuliano da Sangallo inizia la costruzione della Sagrestia di S.Spirito
1490 Palazzo Gondi in piazza S. Firenze.
1493 S.Maria Maggiore a Roma
1494 restaura le porte che dal vaticano conducono al Castel S.Angelo e realizza le torri, i fossi e le altre fortificazioni.
1494 Edifica la rocca di Civita Castellana per incarico del duca Valentino.
1495 Antonio da Sangallo diventa capomastro di Palazzo vecchio.
1496 Antonio del Pollaiolo e Salvi d'Andrea terminano la Sagrestia di S.Spirito su progetto di Giuliano da Sangallo.
1497 Viene catturato dai Pisani presso il Castello di Monte Carlo. Sta 6 mesi in prigione prima di essere liberato dietro pagamento di 300 ducati.
1499 con Antonio da Sangallo costruisce il palazzo Panciatichi- Ximenes in Borgo Pinti 68 ampliato da Gherardo Silvani nel 1620
1499 un comitato composto da Leonardo da Vinci, Jacopo del Pollaiolo e Giuliano da Sangallo da' il suo parere sul modo di salvare dalla rovina S.Salvadore e su come rifare il campanile di S.Miniato.
1501 Cupola di S.Maria di Loreto
3.1505 Michelangelo viene chiamato a Roma da Giulio II, forse su consiglio di Giuliano da Sangallo. Riceve un viatico di 100 ducati. Giulio II gli commissiona la sua tomba. Michelangelo scriverà a Giuliano da Sangallo: "Se la s'ha a fare, la dev'essere la più bella del mondo."
1506 Antonio da Sangallo disegna la fortezza di Livorno Cappella Gondi in S.Maria Novella
Palazzetto Scala, poi della Gherardesca, poi SMI in Borgo Pinti
1516 muore Giuliano da Sangallo.
1443 Filippo Lippi dipinge l' Annunciazione per l'altare maggiore del convento delle Murate. Alte Pinakortek Monaco, la Storia di S.Benedetto per il convento delle Murate, collezione Aynard a Lione. - Annunciazione per Palazzo vecchio, National Gallery Washington. - Per la chiesa di Vincigliata degli Alessandri, dipinge S.Lorenzo fra i Santi Cosma e Damiano e tre committenti della famiglia Alessandri. Nei laterali i Santi Antonio abate e Benedetto. Ora al Metropolitan Museum di New York.
1443 Donatello prende in affitto una casa nel canto di via Buia, ora via dell'Oriolo, dov'e' il Palazzo Riccardi, gia' Guadagni. Messer Manno di Giovanni Temporani locat ad pensionem Donato, vocato Donatello, olim Nicholai Betti, sculptori populi Sancti laurentii de Florentia, domum cum horto, apotecha et aliis edifitiis in populo Sancti Michaelis Vicedominorum, loco dictus De Casa Bischeri.
12.4.1443 Filippo Brunelleschi viene nominato capo a vita della fabbrica della cupola, togliendo l'incarico a Lorenzo Ghiberti.
1443 Lorenzo Ghiberti viene eletto nell'ufficio dei 12.
1443 Donatello termina le decorazione della Sagrestia vecchia di S.Lorenzo di Brunelleschi
6.1.1443 Eugenio IV consacra ufficialmente S.Croce, quando gia' si celebrava da un secolo.
1443 Paolo Uccello dipinge l'orologio del Duomo di Firenze
24.1.1444 Donatello arriva a Padova, chiamato dalla repubblica di Venezia. Esegue il Gattamelata, terminato nel 1450 e il crocifisso di bronzo per l'altare maggiore della chiesa del Santo.
24.1.1444 viene terminata la costruzione dello Spedale degli Innocenti. La spesa complessiva fu 30.000 fiorini d'oro. La cerimonia solenne inizio' in Duomo con una messa officiata dal vescovo Benozzo Federighi, il patriarca di Gerusalemme e un inviato di Papa Paolo.
5.2.1444 venerdi, giorno di S.Agata arriva la prima orfanella nello Spedale degli Innocenti e viene chiamata Agata.
1442 nasce BRAMANTE. (Urbino 1444 - Roma 4.1514) Donato di Angelo di Pascuccio.
Fu soprannominato RUINANTE, perchè distrusse la vecchia basilica di S.Pietro, senza riguardo per le opere d'arte che conteneva. - Protesse Raffaello e Giovan Cristoforo Romano, contro Giuliano da Sangallo, che proteggeva Michelangelo e il Sansovino. Fece di tutto per avere i fondi del nuovo S.Pietro, distogliendoli dalla tomba di Giulio II.
1499 Lodovico il Moro abbandona Milano e Bramante va a Roma
1500 edifica il chiostro dei Frati della Pace in Roma
1502 realizza il tempietto di S.Piero in Montorio
18.4.1506 Giulio II mette la I pietra del nuovo S.Pietro, con l'opposizione dei cardinali che non volevano distruggere la vecchia basilica. Giulio II scelse il progetto di Bramante.
1507 Chiama Raffaello a Roma
1509 a Loreto, progetta il pavimento marmoreo della Santa Casa, attuato da Cristoforo Romano e Andrea Sansovino.
1509 Raffaello dipinge La Scuola di Atene per Giulio II. La figura chinata a terra, con i compassi in mano, e' il ritratto di Bramante.
1512 realizza la scala a chiocciola del Belvedere che dalla palazzina di Innocenzo VIII conduce ai giardini. Avendo la chiave della cappella sistina, mostra gli affreschi di Michelangelo a Raffaello
4.1514 muore e viene sepolto in S.Pietro. La sua tomba non e' mai stata trovata.
1444 Benozzo Gozzoli inizia a collaborare con Lorenzo Ghiberti nella Porta del Paradiso.
1444 Michelozzo, su commissione di Cosimo il Vecchio, lavora nella SS.Annunziata, nella cappella e nella sacrestia.
1444 viene iniziata la costruzione di S.Spirito, orientata contrariamente al progetto di Brunelleschi.
1444 nasce Ludovico di Lionardo di Buonarrota, padre di Michelangelo.
1444 nasce SANDRO BOTTICELLI (Firenze, 1444 - 1510) Sandro di Mariano di Sandro Filipepi.
Allievo di Fra' Filippo Lippi. - Nella sua "Fortitudo nella mercatanzia di Firenze" si sente anche l'influenza del Pollaiolo.
12.6.1473 Benedetto e Giuliano da Maiano realizzano il portale della sala dei Gigli in Palazzo Vecchio, con le stuatue di S.Giovannino e la Giustizia. Le porte con Dante e Petrarca erano state realizzate da Francesco di giovanni, detto il Francione, con l'aiuto di Giuliano da Maiano, suo discepolo, su disegno del Botticelli.
1473 viene chiamato a Roma da Sisto IV per sovraintendere e affrescare parte della Cappella Sistina (Cristo tentato dai demoni, Mose' e le figlie di Getro, Sacrificio dei figli di Aronne) - Tornato a Firenze, esegue 92 disegni illustranti l'Inferno di Dante (originali in Vaticano e a Berlino nel 1940).
Uffizi: Nascita di Venere, Primavera, Adorazione dei Magi, Giuditta,Madonna, Vergine incoronata dagli Angeli.
Palazzo Pitti: Madonna e Angeli, Sacra Famiglia, Ritratto Incoronazione della Vergine, Madonna e Santi, Tobia con tre angeli nella Galleria dell'Accademia Marte e Venere, National Gallery di Londra La derelitta, Galleria Pallavicini a Roma Annunciazione e Nativita' in S.Spirito S. Agostino nel suo studio in Ognissanti a Firenze S.Rocco, S.Antonio Abate e S.Caterina d'Alessandria in S.Felice a Firenze (con aiuti).
1444 Michelozzo inizia la costruzione del palazzo commissionato a suo tempo da Cosimo a Brunelleschi, che lo progetto troppo sontuoso 1444 muore Lorenzo di Giovanni di Averardo
15.3.1445 S.Antonino viene nominato arcivescovo di Fienze. il papa aveva prescelto il Beato Angelico, che rifiuto' indicando S.Antonino.
30.5.1445 Andrea del Castagno si immatricola all'arte dei Medici e Speziali.
3.8.1445 muore Alberto Alberti. Sepolto al centro di Santa Croce, dove c'era il coro distrutto da Vasari. Si vedono ancora il segni del coro ai quattro angoli con le armi degli Alberti, un anello incatenato. Degli Alberti era la cappella maggiore con gli affreschi di Taddeo Gaddi.
14.8.1445 viene eretta la nuova porta centrale di S.Pietro del Filarete, commissionata da Eugenio IV. In origine dorata ed arricchita da smalti. in alto a sinistra: Gesu' in trono in alto a dx: Maria in trono Centro sinistra: San Paolo - Centro dx: S.Pietro da' le chiavi a Eugenio IV Basso a sn: Apparizione a Plautilla - Basso a dx: Condanna e crocifissione di S.Pietro. Le scene principali sono divise da fasce con scene del pontificato di Eugenio IV. Filarete inscrive 4 volte: Ant(o)nivs . Petri . de . FlOrentia . Fecit . MCCCXLV. Sono indicati anche i nomi dei 6 aiuti: Agniolvs . Iacobvs . Iannellvs . Passqvinvs . Ioannes . Varrvs . Florentie.
12.1445 vengono assegnati a Filippo Brunelleschi 100 fiorini l'anno, a vita.
1445 Piero della Francesca dipinge la Madonna della Misericordia a Borgo S.Sepolcro.
1445 Filippo Lippi dipinge la Madonna col bambino e i santi Francesco, Damiano, Cosma, Antonio agli Uffizi. La predella e' dell'allievo Presellino.
Dipinge l'Incoronazione della Madonna e Santi per i monaci di Monte Oliveto, ora nella Pinacoteca Vaticana.
1445 Michelozzo, per incarico di Cosimo de' Medici, edifica il Noviziato di S.Croce, il corridoio che va dalla chiesa alla sacrestia e la cappella del noviziato (o dei Medici).
1445 Paolo Uccello inizia ad affrescare il chiostro di S.Maria Novella La creazione degli animali: innovativi i leoni che si azzuffano, i daini e i cervi che scappano timorosi, gli uccelli che volano (Vasari) - La creazione di Adamo ed Eva: per primo colorò accuratamente gli alberi (Vasari) - Il peccato originale - Il Diluvio universale, il sacrificio di Noé, l'ebbrezza di Noé. - Da notare le prospettive, il furore degli elementi, il corvo che cava gli occhi a una moribonda e l'arco grandissimo formato dal corpo gonfio d'acqua di un putto annegato, il poco timore di due cavalieri che combattono e la paura di due in groppa a una bufala che si va riempiendo d'acqua da dietro, alcuni mazzocchi, esercizi di prospettiva. Da notare anche una botte nell'ebbrezza, mirabile esempio di prospettiva, come pure l'arca del sacrificio. Dipinse con molta morbidezza ed è la migliore opera sua (Vasari).
Distaccati nel 1909 e 1947 furono recuperate le sinopie. Restaurati nel 1957 sono i pessimo stato di conservazione.
6.2.1445 ultimo pagamento a Luca della Robbia per la Resurrezione nella lunetta di sinistra del Duomo
1445 nasce Piero di Filippo di Dimitri
1446 Dello Delli torna a Firenze per mostrare la fortuna fatta in Spagna e per ricevere gli sproni cavaliere, concessigli dalla signoria fiorentina, che gli ha riconsociuto le onorificenze ottenute in Spagna. Si oppone Pippo Spano, tornato vittorioso dalla guerra contro i turchi. Dello Delli riesce ad avere ragione appellandosi al re di Spagna e si reca, a cavallo e vestito a festa, in via Vacchereccia, dove erano le botteghe degli orefici per far vedere ai colleghi quanta fortuna avesse fatto. Viene preso a pernacchie e di rimando fa le fiche con ambedue le mani. Rientrera' subito in Spagna. La storia, raccontata dal Vasari, dovrebbe essere spostata al 1446.
1446 Viene donata ai Gaddi una cappella in S.Maria Novella per le sepolture di famiglia. Nel 1576 la cappella fu rifatta da Giovanni Antonio Dosio.
28.2.1446 viene commissionata a Luca della Robbia, a Michelozzo e a Maso di Bartolomeo (1406/1457) la porta di bronzo della sagrestia del Duomo
15.4.1446 Muore Filippo Brunelleschi (69). Fu sepolto in Duomo, benchè la sua sepoltura fosse stata preparata in S.Marco, sotto il pergamo verso la porta, dove è la sua arme: due foglie di fico ed onde verdi in campo d'oro, essendo la sua famiglia discesa da Ficaruolo, nel Ferrarese. Le foglie riprendono il nome del castello di Ficaruolo, mentre le onde simbolizzano il Po.
11.10.1446 viene commissionata a Luca della Robbia la lunetta dell'Ascensione sulla porta della Sacrestia di destra del Duomo
1446 Francesco di Simone Ferrucci, con bottega in via de' Servi scolpisce il fonte battesimale di S.Maria a Peretola
11.2.1447 Donatello firma il contratto per il grande altare del Santo a Padova
1447 Filarete costretto a fuggire da Roma, accusato di furto sacrilego.
1447 Filippo Lippi dipinge l' Apparizione della Vergine a S.Bernardo per Palazzo della Signoria, ora alla National Gallery di Londra.
1447 il Beato Angelico, con la collaborazione di Benozzo Gozzoli, affresca in S.Pietro la cappella maggiore, poi distrutta.
1447 il Beato Angelico, con la collaborazione di Benozzo Gozzoli, decora la cappella di S.Brizio nel Duomo di Orvieto. Affresca due vele della volta con Cristo Giudice e i Profeti.
1447 L'Arte di Calimala delibera la costruzione del tabernacolo marmoreo del crocifisso in S.Miniato, concedendo a Cosimo il Vecchio di apporre la propria arme, insieme a quella dell'Arte. Le aquile in bronzo furono eseguite nel 1451 da Maso di Bartolomeo. Il Crocifisso fu portato in S.Trinita nel 1671.
1447 Il Buggiano realizza la testa in marmo del padrino Brunelleschi, per la navata destra del duomo.
8.1447 Lorenzo, Vittorio Ghiberti e Michelozzo terminano la rinettatura delle 10 storie delle Porte del Paradiso.
1447 viene terminato il chiostro di S.Miniato al Monte. Paolo Uccello affresca il lato est parte con terra verde e parte con colori surrealisti (prati azzurri, case rosse ecc.) Durante il lavoro, l'abate dava da mangiare a Paolo Uccello solo formaggio, tanto che lui scappo' e rifiuto' di farsi trovare a casa. Due frati giovani, un giorno, lo rincorsero e gli chiesero perche' avesse abbandonato il lavoro. Paolo rispose che aveva tanto formaggio in corpo che aveva paura di venire utilizzato come colla e che anziche' Paolo avrebbe dovuto chiamarsi Cacio. Il problema fu risolto. Riportati in luce nel 1925 e nel 1942.
1447 muore Filippo Maria Visconti a Milano, gli succede Federico Sforza, favorevole a Cosimo
1447 soppressione chiesa di S.Piero in Ciel d'oro in piazza del Capitolo.
1448 Andrea Mantegna affresca la cappella Ovetari agli Eremitani di Padova, distrutta l' 11.3.1944 da un bombardamento. Si sono salvate solo l'Assunzione e la doppia scena del martirio di S.Sebastiano.
1448 il Beato Angelico e' a Roma per affrescare, con le storie di S.Stefano e S.Lorenzo, la Cappella Niccolina di Niccolo' V.
1448 Piero de' Medici commissiona i 6 pannelli con le 35 raffigurazioni delle storie di Cristo per gli sportelli dell'armadio degli argenti della sacrestia di SS. Annunziata. I primi furono tutti eseguiti dal Beato Angelico, gli altri, forse, da allievi. Sicuramente di Alessio Baldovinetti sono le Nozze di Cana, il Battesimo di Cristo la Trasfigurazione. Museo di S.Marco
1448 Pagno di Lapo Portigiani termina il tabernacolo della SS. Annunziata.
1448 Andrea Mantegna dipinge una Madonna per Santa Sofia a Padova
11.3.1449 con bolla di Niccolo V la prioria di Peretola viene annessa a S.Maria Nuova. Si rialza l'edificio, si costruisce il loggiato antistante con conseguente innalzamento del rosone, apposizione della gruccia in pietra, edificazione del campanile, abbellimento dell'interno, in parallelo con l'abbellimento della chiesa di S.Egidio.
1449 nasce DOMENICO DEL GHIRLANDAIO (Firenze 1449 - 1494) - Figlio di Tommaso Bigordi, orefice, detto il "Ghirlandaio", perchè invento' le ghirlande per adornare la fronte delle fanciulle fiorentine. Fu anche l'autore di molti voti d'argento e delle lampade per la cappella della SS.Annunziata, che furono disfatte in occasione dell'assedio del 1529.
Il padre lo inizio' all'oreficeria, ma Domenico prediligeva il disegno e passava il tempo a fare il ritratto a tutti quelli che passavano dalla bottega. Il padre si decise a metterlo a bottega, non si sa se dal Verrocchio o da Alessio Baldovinetti.
Meno sofisticato e letterario di altri artisti fiorentini suoi contemporanei, si fa apprezzare per la bravura con la quale ci tramanda i personaggi, i costumi, gli ambienti della Firenze del '400. - Fu padre di Ridolfo.
Ebbe una bottega molto operosa, da dove passarono i fratelli David e Benedetto, Bastiano Mainardi (che sposo' Alessandra, sorella di Domenico), Francesco Granacci, Niccolo' Cieco, Jacopo del tedesco, jacopo dell' Indaco, Baldino Baldinelli, Michelangelo Buonarroti. Si raccomandava di non rifiutare alcun lavoro, fosse anche la decorazione del cerchio di un paniere , che era disposto ad eseguire personalmente, purche' nessuno uscisse insoddisfatto dalla sua bottega. Si lamentava di non avere tempo sufficiente perche' avrebbe voluto dipingere tutto, perfino le mura di Firenze. - Lascio' al fratello David tutte le incombenze amministrative, volendo occuparsi solo della pittura.
11.4.1451 alla presenza di tutta la Signoria viene consacrato l'altare dello Spedale degli Innocenti con la tavola dell'adorazione dei Magi di Domenico Ghirlandaio e, sotto, il corpo di S.Mario
1473 Affresca la cappella Vespucci in Ognissanti. Nella lunetta madonna della Misericordia con i membri della famiglia vespucci inginocchiati. Nella lunetta sottostante, la Deposizione.
1476 Cenacolo per il monastero di Passignano con la collaborazione di David, per incarico dell'abate don Isidoro del Sera. I frati li trattavano malissimo e la cosa irritava in particolar modo David, che si lamentava con l'abate, opponendo che l'arte di suo fratello non meritava quel trattamento da manovali, ottenendo solo sgarbate risposte. Una sera, a cena, venne presentata un asse con minestre e tortacce da manigoldi. David rovescio' la minestra addosso al frate e lo percosse con un pane duro, svegliando l'abate, che dette ordine ai frati di mutare atteggiamento.
1477 Tavola con i Santi Sebastiano, Vincenzo Ferrer e Rocco con 4 membri della famiglia Malatesta. Nella lunetta Dio Padre e nella rpedella, 3 storie di Santi. I ritratti dei malatesta sono di mano di Fra' bartolomeo. Oggi nel museo civico di Rimini.
1477 affresca la cappella di S.Fina nella Collegiata di S.Gimignano, con la Visione e i funerali di S.Fina. I santi e i profeti nelle lunette e i 4 evangelisti nella volta sono probabilmente di mano di Bastiano Mainardi.
1479 Madonna con bambino in trono fra i santi Caterina, Stefano, Lorenzo e Dorotea, nel Museo nazionale di S.Matteo a Pisa.
1480 Cenacolo di Ognissanti. Il volto di Cristo e' stato ridipinto da Alessandro Gherardini (1655 - 1723)
1480 Un Cenacolo nel refettorio piccolo di S.Marco, molto simile a quello di Ognissanti
1480 Madonna per i frati gesuiti, oggi agli Uffizi. Parte della predella e' alla National Gallery di Londra, parte nel Museo di Detroit, parte al Metropolitan Museum di New York.
1480 S. Girolamo per Ognissanti in concorrenza con Sandro Botticelli.
1480 Riquadratura della cornice dell'Incoronazione della vergine di Giotto, nella cappella Baroncelli di S.Croce.
1481 a Roma per affrescare la cappella sistina. Esegui' la Vocazione di Pietro e Andrea. Della serie dei papi, spettano alla sua bottega Vittore, Pio I, Anacleto, Clemente, Igino, Felice, Eutichiano e Dalmata.
5.10.1482 affresca la Sala dei Gigli in Palazzo Vecchio, dove e' l'orologio di Lorenzo della Volpaia (1446 - 1512) maestro d'orologi e astrologo. Nella parete S.Zanobi in trono, tra due santi diaconi. Nella lunetta la madonna con bambino e angeli. Nell'arcone di sinistra Bruto, Muzio Scevola e Camillo. Nell'arcone di destra Decio, Scipione e Cicerone.
1483 Affreschi della cappella Sassetti in S.Trinita con storie di S.Francesco. Reca la scritta A.D.MCCCCLV XV Decembris. Sopra l'arco della cappella dipinse Ottaviano Augusto, la Sibilla Tiburtina e il David.
Nel primo quadro si vede un fanciullo degli Spini che cade dal palazzo, vicino al ponte a S.Trinita. Morto sul colpo, i frati escono dalla chiesa con la croce per seppellirlo, quando S.Francesco lo resuscita fra l'allegrezza della gente, fra cui Maso degli Albizi, Agnolo Acciaiuoli, Palla Strozzi e altri notabili cittadini. Nel secondo Francesco rifiuta i beni del padre Pietro di Bernardone e veste il saio. Nel quadro di centro Francesco si presenta a papa Onorio per presentare la sua regola e gli porge un mazzo di rose, di gennaio. Fra i personaggi Lorenzo Vecchio de' Medici. - Inoltre: S. Francesco riceve le stimmate, e la morte di S. Francesco. Ritrasse in un quadro Francesco Sassetti inginocchiato e nell'altro la moglie Nera e i figli.
1.9.1485 contratto Tornabuoni per gli affreschi della cappella maggiore di S.Maria Novella. La cappella era gia' affrescata dall'Orcagna, ma le infiltrazioni d'acqua avevano distrutto i dipinti. I Ricci, proprietari della cappella, non disponevano dei soldi necessari per i restauri e Giovanni Tornabuoni si offri' di provvedere, in cambio della apposizione del suo stemma. - Nella volta i 4 Evangelisti. Parete della finestra: storie di S.Domenico e S.Pietro. S.Giovanni quando va nel deserto e l'Annunciazione. In basso il ritratto naturale di Giovanni tornabuoni e di sua moglie Lucrezia. - Facciata destra: Giovacchino cacciato dal tempio dal giudei. Dalla parte verso la finestra 4 ritratti al naturale: Alessio Baldovinetti, maestro del Ghirlandaio, vecchio, canuto e col cappuccio rosso; Domenico stesso, con una mano sul fianco e un mantello rosso sotto una veste azzurra; Bastiano Mainardi, suo cognato e discepolo, con la zazzera nera e le labbra grosse; il fratello David Ghirlandaio che volta le spalle e ha un berrettino in testa.
Nativita' della Madonna: Da osservare la luce che entra da una finestra in prospettiva. Fece anche molte figure in atteggiamenti domestici e scherzosi. - La madonna che sale nel tempio con un ben riuscita prospettiva. Da notare anche il nudo sui gradini, uno dei primi che fossero mai dipinti. - Sposalizio della Vergine, con molte persone che rompono le verghe per la rabbia che le loro verghe non fiorirono come quella di Giuseppe. - L'arrivo dei Magi. - La strage degli innocenti. Da notare il soldato che rapisce il bambino e viene trattenuto per i capelli dalla madre, dove Ghirlandaio rappresento' la morte del fanciullo, la rabbia el soldato e l'odio e la disperazione della madre. - In alto l'assunzione.
Parete sinistra: L'angelo che appare a Zaccaria che sacrifica nel tempio e lo rende muto, con molti notabili, fra i quali l'intera famiglia Tornabuoni, Marsilio Ficino, con veste da canonico, Cristofano Landino, con mantello nero e sciarpa nera a l collo, Demetrio Greco che si volta e Agnolo Poliziano che alza una mano. - Visitazione della Madonna e di S. Aelisabetta con il bellissimo ritratto di Ginevra de' Benci. - Nascita della Madonna. Zaccaria, ancora muto, appoggiandosi su un ginocchio, scrive: "Giovanni sara' il suo nome". - S.Giovanni che predica alle turbe, con gli scribi che lo guardano con odio. - Battesimo di Cristo. - In alto la danza di Salome' con un bell'edificio in prospettiva.
1485 Nativita' di Cristo per S.Trinita. Contiene anche l'autoritratto.
1486 Nella Sacrestia di S.Martino a Lucca, Madonna in trono con Bambino, con i santi Pietro, Paolo, Clemente e Sebastiano. La lunetta con la Pieta' e la predella non sono del Ghirlandaio.
1487 Storia di S.Paolino in S.Croce, entrando a destra.
1487 Tondo con la storia dei Magi per Giovanni Tornabuoni, ora agli Uffizi.
1.4.1488 Michelangelo inizia a lavorare per Domenico Ghirlandaio per 24 fiorini in 3 anni.
1488 Omaggio dei Magi a tempera per la chiesa degli Innocenti, ora nel Museo degli Innocenti. la predella fu allogata a Bartolomeo di Giovanni. Sotto, il corpo di S.Mario.
22.12.1490 vengono scoperti gli affreschi della cappella maggiore di S.Maria Novella. Presero parte al lavoro Francesco Granacci, David e Benedetto del Ghirlandaio, Bastiano Mainardi, Michelangelo Buonarroti. Reca la scritta: Anno MCCCCLXXXX quo pul / cherrima civitas opibus victo / riis artibus aedificiisque no / bilis copia salubritate pace / perfruebatur. nei pilastri laterali due grandi armi in pietra, uno dei Tornaquinci e l'altro dei Tornabuoni.
La tavola per l'altare maggiore e' stata smembrata: la parte centrale con Madonna e Santi piu' due laterali con i Santi Caterina e Lorenzo sono nella Pinacoteca di Monaco. La tavola con la Resurrezione, che stava sul retro, e' negli Staatliche Museen di Berlino, dove erano anche i due laterali, distrutti durante l'ultima guerra. un laterale con S.Stefano e' nella Galleria Nazionale di Budapest. Domenico Ghirlandaio restitui' al Tornabuoni 200 ducati, che erano risultati in eccesso rispetto all'effettivo costo.
18.5.1491 Lorenzo il magnifico commissiona a Domenico e David, al Botticelli e a fra' Gherardo il mosaico della cappella di S.Zanobi nel duomo di Firenze, 1491 Madonna per la chiesa di Cestello, oggi al Louvre.
1492 Gruppi di angeli nell'arco della tribuna del duomo di Pisa.
1492 Cristo in gloria fra angeli e cherubini, fra i santi Benedetto, Romualdo, Attinia e Greciniana e il committente don Giusto Buonvicini. Ora nel museo di Volterra.
24.4.1493 mosaico della facciata del duomo di Siena, allogato a David da Lorenzo il Magnifico, mallevadore dell'opera per 20.000 ducati. Il lavoro rimase interrotto per la morte di Domenico.
11.1.1494 DOMENICO GHIRLANDAIO muore dopo pochi giorni di malattia. Non appena seppe che era ammalato, Giovanni Tornabuoni gli mando' 100 ducati. - Fu sepolto in S.Maria Novella. FINE NOTA
1449 Andrea del Castagno dipinge su tavola l'Assunta fra i Santi Giuliano e Miniato, ora nel museo di Berlino.
1449 Lionardo, nonno di Michelangelo, é in miseria e deve vendere la casa in piazza Peruzzi.
1449 Agostino di Duccio decora con angeli musicanti e Arti liberali in alcune cappelle del tempio malatestiano di Rimini
1449 si tiene in S.Croce il Capitolo Generale dell'ordine
1449 nasce LORENZO IL MAGNIFICO dei Medici, figlio di Piero il Gottoso
1450 nasce LUCA SIGNORELLI. (Cortona 1450 - 1523)
Allievo di Piero della Francesca, subi' poi l'influenza di Bartolomeo della Gatta, attivo negli anni '70 fra Arezzo e Cortona. Fu pittore eccentrico, talvolta perfino surreale e grottesco.
Si fece prestare molti soldi da Michelangelo, che non pote' mai restituire.
Visse una parte degli gli ultimi anni ad Arezzo presso la casa dei Vasari, suoi parenti. Incito' il padre di Giorgio, che aveva 8 anni, a coltivare la sua attitudine al disegno. Gli regalo' un diaspro da portare al collo, perche' gli cessassero le frequenti epistassi.
1472 affresca la cappella di S.Lorenzo ad Arezzo ed abita nella casa dello zio Lazzaro Vasari
1482 Inizia a dipingere nella Cappella Sistina
1484 dipinge la madonna e il bambino tra i Santi Onofrio, Ercolano, Giovanni Battista, Stefano e due angeli. Ora nel museo del duomo di Perugia
1488 dipinge una Madonna con due Profeti, oggi agli Uffizi.
1491 A Volterra dipinge una Annunciazione nel duomo e una Madonna col Bambino, sei santi e due angeli, ora nella galleria comunale.
1496 dipinge una Nativita' per la chiesa di S.Francesco di Citta' di Castello, ora nella National Gallery di Londra. E' firmato LUCE DECORTONA P.O.
1497 affresca 10 Storie di S.Benedetto a Monte Oliveto Maggiore, completate dal Sodoma con altre 28 Storie.
1498 dipinge un S.Sebastiano per la chiesa di S.Domenico di Citta' di Castello, oggi nella locale Pinacoteca Comunale. Reca l'iscrizione THOMAS DE BRONZINIS ET FRANCESCA UXOR FIERI FEC. 1498
1498 Per la chiesa di S.Agostino di Siena dipinge un polittico con i Santi Caterina da Siena, Maria Maddalena, Girolamo, Agostino, Caterina d'Alessandria e Antonio, oggi nei musei di Berlino. La predella e' dispersa fra la National Gall. di Dublino, la coll. Maxwell in Scozia e il Massachussets.
5.4.1499 viene incaricato di terminare il Giudizio Universale nella volta della cappella di S.Brizio nel duomo di Orvieto, lasciata incompiuta dal Beato Angelico
1502 dipinge l'Orazione nell'orto, la Cattura, la Flagellazione. Reca l'iscrizione LUCAS AEGIDII SIGNORELLI CORTHONENSIIS MDII. Ora nel Museo Diocesano di Cortona
1502 affresca un Cristo morto con le Marie sopra la cappella del Sacramento a Castiglione.
1507 dipinge un grande polittico in S.Medardo a Arcevia
1512 dipinge la Comunione degli Apostoli per mano di Cristo, dove si vede Giuda che nasconde l'ostia nella scarsella. E' firmato LUCAS SIGNORELLIUS CORYTHONENSIS PINGEBAT. MDXII. Ora nel Museo Diocesano di Cortona.
25.3.1518 dipinge una tavola per S.Margherita di Arezzo, ora nella Pinacoteca di Arezzo
19.9.1519 dipinge un quadro, oggi nella Pinacoteca di Arezzo. La predella con Ester e Assuero e Tre Apparizioni di S.Girolamo e' nella National Gall. di Londra.
16.10.1523 Signorelli muore
1450 Bernardo Rossellino esegue la tomba di Leonardo Bruni in S.Croce.
1450 Michelozzo edifica Palazzo Corsi in via Tornabuoni. La facciata fu rifatta nell'800 per allargare la via.
1450 Donatello termina il monumento equestre al Gattamelata a Padova, firmato Opvs Donatelli Flo.
1450 Andrea del Castagno affresca Uomini e donne illustri per la villa Carducci-Pandolfini a Legnaia, ora agli Uffizi. Pippo Spano, Farinata degli Uberti, Niccolo' Acciauoli, la Sibilla Cumana, la Regina Ester, la Regina Tomiri, Dante, Petrarca e Boccaccio.
1450 Sigismondo Malatesta di Rimini incarica Leon Battista Alberti di trasformare la chiesa gotica di S.Francesco in un mausoleo per la gloria della sua famiglia
1450 Luca della Robbia fa una Madonna con Angeli per una chiesina vicina a S.Piero Maggiore, poi spostata in via dell'Agnolo e adesso nel Bargello
1450 nasce Clarice Orsini moglie di Lorenzo dei Medici
1451 Andrea del Castagno affresca S.Francesco e S.Giovanni Battista per la cappella Cavalcanti in S.Croce. La critica li attribuisce adesso a Domenico Veneziano. L'affresco e' nel Museo dell'Opera di S.Croce.
1451 Filippo Lippi si trasferisce a Prato, dove diventa cappellano del convento delle monache di S.Margherita. In collaborazione con fra' Diamante dipinge per il convento la Madonna che da' la cintola a S.Tommaso, ora nel museo di Prato. Dipinge anche i funerali di S.Girolamo nel transetto destro del duomo di Prato.
1451 Maso di Bartolomeo esegue le aquile in bronzo per il tabernacolo del crocifisso in S.Miniato.
1451 muore a Bologna Niccolo' di Pietro Lamberti, detto il Pela.
1451 Cosimo il Vecchio e il nipote Pierfrancesco di Lorenzo fanno la divisione dei beni di Cafaggiolo, che devono rimanere indivise, con sostituzione reciproca
5.7.1451 Luca della Robbia termina la lunetta dell'Ascensione sopra la porta della sacrestia di destra del duomo. Bernardo Rossellino e Pagno di Lapo Portigiani ne fecero la stima.
12.7.1451 Desiderio da Settignano esegue la tomba della beata Villana in S. Maria Novella.
1450 nasce il PERUGINO. Piero Perugino (Citta' della Pieve 1452 - Fontignano 1523). - Nacque da Cristoforo di Pietro di Giovanni (Vanni, Vannuccio) e da Lucia Berti. Ebbe una infanzia di stenti e di miseria. Il padre lo mise come servo da un povero pittore, non bravo, ma profondamente innamorato della sua arte. Viste le capacita' del fanciullo, lo sprono' ad andarsene a Firenze, dove il Perugino arrivo' nel 1471 senza una lira, tanto da dover dormire in una cassa ed adattarsi a tutti i lavori, anche i piu' umili, giorno e notte, fino a quando riusci' ad andare a bottega dal Verrocchio. - La sua opera si intreccia con quella del Pinturicchio, di cui fu maestro. - Dalla sua bottega uscirono anche Raffaello, Giovanni Francesco Ciambella, detto Fantasia, Matteo Balducci da Fontignano, Eusebio da S.Giorgio e Bembo romano, tutti della bottega del Perugino.
La sua fama e' consegnata soprattutto alla sua formula di classicismo preraffaellita, tutto simmetria e cadenze ritmiche estremamente semplici ed elementari, al punto che talvolta rischiano di cadere nella ripetitivita' meccanica, accusa questa che gli venne rivolta negli ultimi anni di attivita', quando era ormai appagato e ricco, proprietario di case sia in Toscana che in Umbria. Soleva portare addosso tutti i denari che possedeva ed una volta fu rapinato e riusci' a stento a salvarsi la vita.
1473 nella bottega del Verrocchio, il Perugino dipinge alcune delle storiette di S.Bernardino, ora nella Pinacoteca di Perugia.
1480 dipinge un Crocifisso con la Maddalena, S.Girolamo, S.Giovanni Battista e il Beato Giovanni Colombino, oggi agli Uffizi.
1481 affresca nella cappella sistina la Storia di Cristo che consegna le chiavi a S.Pietro. Bartolomeo della Gatta dipinse i due apostoli subito dietro il Cristo. Perugino dipinse anche la parete dietro l'altare, distrutta per fare posto al Giudizio Universale. Rimangono a destra il Battesimo di Cristo e a sinistra il Viaggio di Mose'.
1489 dipinge l'Apparizione della Vergine a S.Bernardo, ora nella Alte Pinakothek di Monaco.
1490 Per il convento dei Gesuati fuori Porta a' Pinti dipinge Cristo nell'orto e una Pieta' con 4 figure attorno, oggi agli Uffizi.
1.9.1493 sposa a Fiesole Chiara, figlia dell'architetto Luca Fancelli, che gli dette 7 figli.
20.11.1493 gli viene commissionato un Crocifisso con la Madonna ed i Santi Benedetto, Bernardo e Giovanni per il Convento di S.Maria Maddalena dei Pazzi e, nello stesso anno, dipinge una Madonna e Santi, oggi agli Uffizi.
1495 Raffaello entra nella sua bottega e ne imita perfettamente lo stile.
1495 dipinge un bellissimo Cristo morto per le monache di S.Chiara, firmata PETRUS PERUSINUS PINXIT A.D. MCCCCLXXXXV, ora nella Galleria di Palazzo Pitti. Adopero' una coloritura vivacemente innovativa. Francesco del Pugliese offri' alle monache il triplo di quanto avevano pagato.
1496 dipinge la Madonna col Bambino e Santi, oggi nella Pinacoteca di Bologna.
1499 dipinge un polittico per la Certosa di Pavia con l'eterno in Gloria, tuttora in loco, mentre la Madonna che adora il Bambino, S.Nichele, l'Arcangelo Raffaele con Tobiolo sono nella National Gallery di Londra.
1499 Decora la sala del Collegio del Cambio a Perugia. Sulla parete sinistra il suo autoritratto con la scritta PETRUS PERUSINUS EGREGIUS PICTOR PERDITA SI FUERAT PINGENDI HIC RETTULIT ARTEM SI NUSQUAM INVENTA EST HAC TENUS IPSE DEDIT.
Mentre andava e veniva da Castel della Pieve a Perugia, soleva portarsi addosso tutti i denari che possedeva. Fu aggredito e derubato. Solo con le sue preghiere ebbe salva la vita.
1500 Filippino Lippi inizia la tavola per la SS.Annunziata, ora all'Accademia. Di sua mano la parte alta della Deposizione, mentre la parte inferiore fu terminata dal compostissimo Pietro Perugino
1500 dipinge una tavola con l'Assunzione e Santi Giovanni Gualberto, Bernardo degli Uberti, Benedetto e Michele per l'altare di Vallombrosa. oggi all'Accademia. Reca la scritta Petrus Perusinus Pinxit A.D. MCCCC.
1503 dipinge un Crocifisso con Santi per S.Agostino a Siena.
1504 affresca l'Oratorio di S.Maria dei Bianchi a Citta' della Pieve.
1505 vede i cartoni di Michelangelo e si scandalizza. Michelangelo lo ingiuria e finiscono davanti agli Otto, che danno ragione a Michelangelo, ma nessuno dei due fa una bella figura.
5.8.1505 riceve la commissione di continuare la tavola per l'altare della SS.Annunziata, non terminata da Filippino Lippi.
1506 Con aiuti, dipinge l'Assunzione della Madonna per il duomo di Napoli.
1508 dipinge a Firenze una Ascensione per il duomo di Borgo San Sepolcro, dove fu portata a spalla. Affresca la volta delle stanze che vennero poi decorate da Raffaello.
2.1523 Il Perugino muore a Fontignano, mentre sta affrescando la Nativita', oggi alla National Gallery di Londra.
1452 Maso Finiguerra esegue il crocifisso per l'altare del Battistero, ora al Bargello.
1452 viene stipulato il contratto con Lorenzo e Vittorio Ghiberti per l'incorniciatura della porta di Andrea Pisano.
1452 la seconda porta del battistero viene spostata al lato nord, per far posto alle Porte del Paradiso.
1452 Leon Battista Alberti scrive il De re aedificatoria
1452 nasce LEONARDO DA VINCI. (Vinci 15.4.1452 - Castello Cloux (Amboise) 2.5.1519). Figlio illegittimo di Piero di Antonio Vinci e di Caterina, che poi sposerà Attaccabriga di Pietro del Vacca di Vinci. Da quel momento Leonardo vivrà nella casa del padre. - Michelangelo lo considerò sempre un cortigiano effemminato, che voleva occuparsi di tutto e non compicciava nulla. Benchè si considerasse di nobili origini, Michelangelo davanti a Leonardo si sentiva come un operaio di fronte a un gentiluomo poco curante e delicatissimo.
Maestro del Pontormo e del Boltraffio.
Madonna Benois di Leningrado
Madonna del Garofano di Monaco
1457 Leonardo appare per la prima volta nella portata del nonno Antonio (come figlio illegittimo di Piero)
1469 nella portata al Catasto, ser Piero da Vinci dichiara di stare al "palagio del potestà"
1469 entra nella bottega di Andrea del Verrocchio
1472 è iscritto alla Compagnia dei Pittori
1475 Annunciazione (Uffizi)
1482 parte da Firenze per Milano.
25.4.1483 si impegna a dipingere la Vergine delle Rocce per Giangaleazzo Visconti
1492 esegue il modello in cera del cavallo per la statua equestre di Francesco Sforza
1495 dipinge il Cenacolo di S.Maria delle Grazie.
1499 un comitato composto da Leonardo da Vinci, Jacopo del Pollaiolo e Giuliano da Sangallo da' il suo parere sul modo di salvare dalla rovina S.Salvadore e su come rifare il campanile di S.Miniato.
10.1503 Pier Soderini affida a Leonardo l'incarico di affrescare una delle pareti del salone dei '500. Per la preparazione dei cartoni gli viene dato un salario mensile e una sala a S.Maria Novella.
1505 termina il cartone della battaglia di Anghiari ed inizia a dipingere la parete del salone dei 500
1511 Francesco Rustici esegue il gruppo bronzeo con la Predica del Battista sulla porta settentrionale del Battistero, su disegno di Leonardo da Vinci.
1513 a Roma presso Giuliano de' Medici, fratello di Leone X
1517 abbozzo dell'Adorazione dei Magi (Uffizi)
19.1.1518 viene commissionata a Michelangelo la facciata di S.Lorenzo. Leonardo indispettito parte per la Francia
2.5.1519 muore Leonardo da Vinci nel castello di Cloux ad Amboise.
7.1452 vengono collocate le Porte del Paradiso, cosi' verranno battezzate da Michelangelo. Formate da 10 riquadri, circondati da nicchie con 20 figure quasi tonde, fra le quali da ammirare Sansone abbracciato a una colonna, con una mascella in mano, Giosue' che parla al suo esercito, piu' molti profeti e sibille, 4 giacenti. Le teste sono 24, fra le quali, al centro della porta, vicino al suo nome, il ritratto del padre Bartoluccio e l'autoritratto. - Le storie dei riquadri rappresentano storie del Vecchio testamento e dimostrano il progressivo perfezionamento dell'arte di Lorenzo Ghiberti:
1. La creazione di Adamo ed Eva, la tentazione e la cacciata
2. Adamo ed Eva con Caino ed Abele piccoli; Abele che sacrifica a Dio e Caino invidioso. Caino sforza i buoi aggiogati. La rabbia di Caino che uccide Abele, mostrato con membra illanguidite dalla morte. Dio, da lontano, chiede spiegazioni a Caino.
3. Noe' esce dall'arca con la moglie e gli animali, con bella prospettiva dell'interno dell'arca; il sacrificio di Noe' con l'arcobaleno sulla sfondo; Noe' pianta la vigna e, ubriaco, si scopre e viene deriso da Cam, mentre gli altri figli lo ricoprono.
4. Il sacrificio di Isacco, con i tre angeli in alto ed i servi in attesa con un asino, in basso; Isacco ignudo sull'altare, mentre l'Arcangelo ferma il braccio di Abramo ed indica il montone da sacrificare; Il riquadro e' molto complesso e mostra l'acquisizione di padronanza e di un linguaggio personale di Lorenzo nel modellare le membra delicate dei giovani e quelle robuste dei servi, le architetture, gli animali la nascita di Isacco, Giacobbe ed Esau', il quale viene mostrato anche in atto di cacciare, mentre Giacobbe, consigliato da Rebecca e con una pelle al collo, mostra il capretto cotto al padre, mentre e' cercato da Isacco.
6. Giuseppe viene messo dai fratelli nella cisterna che verr… venduta ai mercanti i quali, aloro volta, ne faranno dono al Faraone, al quale Giuseppe interpretera' i sogni, prevedendo un periodo di carestia. Il Faraone provvede a fare scorte e rende onori a Giuseppe. Nella scena in cui Giuseppe ricnosce i fratelli, Lorenzo Ghiberti rappresento' un tempio mirabilmente girato in prospettiva, raffigurò i modi di ammassare il grano ed un asino molto ben modellato. Si vede anche Giuseppe che nasconde una coppa d'oro nel sacco di Beniamino e si fa cosi' riconoscere.
7. Mose' riceve le leggi sul monte Sinai, ai piedi del quale si vede Giosue' con il popolo con il popolo impaurito dai lampi e dai tuoni.
8. Giosue' e la caduta delle mura di Gerico. Si vedono i padiglioni delle 12 tribu' ebraiche, con grande perfezione prospettica nel paesaggio retrostante.
9. David taglia la testa di Golia e l'esercito dei Filistei viene sconfitto. David avanza incontro al suo popolo con la testa di Golia in mano.
10 La regina di Saba visita Salomone, contornata dalla corte, con un bel palazzo in prospettiva e molti ornamenti.
1453 Muore Carlo Marsuppini e Desiderio da Settignano esegue il suo monumento funebre in S.Croce, con estrema perizia nell'esecuzione dei particolari.
1453 Filippo Lippi dipinge l' Adorazione del bambino con i Santi Giorgio e Vincenzo Ferrer, Museo di Prato e la Madonna del Ceppo con i Santi Stefano e Giovanni Battista e, inginocchiato, Francesco di Marco Datini, morto nel 1410 e, piu' piccoli, i 3 amministratori dell'Ospedale, che pago' 85 fiorini d'oro.
1453 Alessio Baldovinetti dopo aver imparato il mosaico da un tedesco, esegue il Cristo e due serafini fra foglie di acanto, all'interno del battistero, sopra una porta.
1453 Costantinopoli cade nelle mani dei turchi: Venezia trema e Roma é umiliata per non averlo potuto evitare
1453 con la battaglia di Castillon finisce la guerra dei 100anni
1453 nasce Giuliano figlio di di Piero il Gottoso Medici e fratello di Lorenzo il Magnifico
1453 finisce la guerra civile delle due rose e trionfano i Tudor.
1.3.1454 Neri di Bicci inizia gli affreschi nel chiostro di S.Pancrazio
23.5.1454 giovedi ore 22 si rizzò la prima colonna della chiesa nuova di S.Spirito
1454 nasce BERNARDINO DI BETTO di Biagio, detto il PINTURICCHIO. (Perugia 1454 - 1513)
Noto soprattutto per le sue qualità di festoso decoratore. La sua attivita' si intreccia cosi' strettamente con quella del maestro Piero Perugino, da rendere difficilissima ogni distinzione.
1486 affresca la cappella di S.Bernardino in Araceli a Perugia.
1492 dipinge nel coro del duomo di Orvieto quattro grandi figure di Evangelisti e Dottori della Chiesa.
1493 decora gli appartamenti di Alessandro VI Borgia. Fu biasimato perche' nell'affresco della disputa di S.Caterina d'Alessandria davanti all'imperatore Massimino, nella sala dei Santi, dipinse alcuni archi romani ed altre costruzioni, facendo le figure in primo piano piu' piccole delle retrostanti.
1497 Il Pinturicchio affresca la cappella Baglioni in S.Maria Maggiore a Spello e la cappella Eroli nel duomo di Spoleto.
29.6.1502 si impegna con il cardinale Francesco Piccolomini, nipote di Pio II, ad affrescare la libreria Piccolomini nel duomo di Siena. Nella volta allegorie e miti classici. Sulle pareti 10 storie di Pio II e nel prospetto di ingresso l'incoronazione di Pio III. Lo aiutarono nella pittura Giovanni Francesco Ciambella, detto Fantasia, Matteo Balducci da Fontignano, Eusebio da S.Giorgio e Bembo romano, tutti della bottega del Perugino. Collaboro' anche Raffaello, che all'epoca viveva con lui, nei disegni preparatori, oggi agli Uffizi.
1508 affresca la volta della cappella maggiore di S.Maria del Popolo con i Dottori della Chiesa, gli evangelisti, 4 Sibille e l'Incoronazione di Maria.
1510 dipinge una Assunta, ora nel museo di Capodimonte.
1513 viene ospitato dai frati di S.Francesco di Siena per eseguire alcune pitture e viene alloggiato in una stanza nuda, come lui la volle, dalla quale pero' non era stato tolto un grosso cassone, perche' troppo pesante. Il Pinturicchio si arrabbia e fa portare via anche il cassone, che, durante il trasporto si rompe e da un'asse escono 500 ducati d'oro. A quella vista il Pinturicchio si senti' male, si ammalo' e ne mori' l' 11 Dicembre.
1454 Mino da Fiesole a Roma come aiuto per i lavori in S.Pietro.
1454 Donatello, di ritorno da Padova, esegue la Maddalena lignea per il Battistero
1454 La pace di Lodi crea un nuovo equilibrio fra le potenze italiane.
18.2.1455 il Beato Angelico muore a Roma e viene sepolto in S.Maria sopra Minerva
1455 muore a Napoli il Pisanello
1455 Filippo Lippi dipinge la Nativita' con i Santi Girolamo, Maria Maddalena e Ilario per il convento dell'Annalena, ora agli Uffizi.
1455 nasce Giovanni di MICHELE SCHEGGINI detto il Graffione Allievo di Alessio Baldovinetti, maestro mosaicista, che restauro' i mosaici del battistero. Si racconta che, una volta, Lorenzo il Magnifico lo fece partecipe dell'idea di far decorare gli spigoli dell'interno della cupola con mosaici e con stucchi. Al Graffione, che gli faceva presente che non esisteva maestri capaci di fare mosaici, il Magnifico rispose che lui aveva tanti denari. Graffioni disse che con i denari non si faceva l'arte, ma che l' arte poteva far fare tanti denari. Del Graffione si conosce l'inserto posticcio della Madonna che adora il Bambino al centro della tavola dipinta da Alessio Baldovinetti per S.Ambrogio.
1455 Alessio Baldovinetti, sopra un'altra porta del battistero, all'interno, esegue il mosaico con gli angeli che sorreggono la testa di Cristo.
1455 Cosimo il Vecchio commissiona a Donatello la Giuditta e Oloferne, per Palazzo Medici, poi in Piazza della Signoria e ora in Palazzo Vechio. Terminata nel 1460, fu fusa in 11 pezzi. Il panneggio fu modellato servendosi di un vero panno. Anche il basamento e' di Danatello. La firma recita OPVS DONATELLI FLO.
1.12.1455 muore Lorenzo Ghiberti. Figli e nipoti disperderanno tutto il suo patrimonio. Lasciò anche molti bronzi, vasi ed altre antichita' greche. Il letto di Policleto ed un torso di satiro vennero venduti a Giovanni Gaddi. Il torso è agli Uffizi. - Venne sepolto in S. Croce:
Lorenzo iace qvi, qvel bvuon Ghiberto/ ch'a' consigli del padre e dello amico / fvuor de l'vso moderno e forse antico / giovinetto mostro' qvant'vomo esperto.
25.3.1456 Su una parete del duomo, in terra verde, Andrea del Castagno affresca il ritratto equestre di Niccolo' Marucchi da Tolentino, capitano dell'esercito fiorentino. Menter stava lavorando, un ragazzo gli tentenno' la scala e lui lo rincorse fino al canto dei Pazzi.
1456 Donatello esegue una gigantesca statua in terracotta per la facciata del Duomo. Distrutta.
3.4.1456 primo pagamento a Vittorio di Lorenzo Ghiberti per l'incorniciatura della porta di Andrea Pisano del Battistero
1.5.1456 Filippo Lippi rapisce Lucrezia di Tommaso Buti(21), monaca del convento di cui era priore. La ragazza non rientra in convento nonostante lo scandalo e le minacce del padre e della badessa.
1456 nasce Antonia, figlia di Paolo Uccello. "Pittoressa", si fara' carmelitana. Muore nel 1490.
1456 nasce Cosimino figlio cadetto di Giovanni di Cosimo il Vecchio dei Medici
4.10.1456 Cosimo Rosselli lascia la bottega di Neri di Bicci.
1457 Filippo Lippi dipinge la Vergine che adora il bambino per Alfonso di Aragona, dispersa. I laterali Santi Antonio e Michele sono nella collezione Cook di Richmond.
1457 Andrea Mantegna dipinge per S.Zeno in Verona il trittico raffigurante la Madonna con Bambino in trono fra angeli e i Santi Pietro, Paolo, Giovanni Evangelista, benedetto, Lorenzo, Gregorio e Giovanni Battista. La predella e' divisa fra il Louvre (Crocifissione) e il Museo di Tours (Orazione nell'orto e Resurrezione).
1457 Antonio del Pollaiolo realizza la croce d'argento per l'altare del Battistero, ora nel Museo dell'opera del duomo.
19.8.1457 a Firenze muore di peste Andrea del Castagno e viene sepolto in S.Maria Nuova. Poco prima aveva dipinto S.Andrea nel cimitero di S.Maria Nuova e il Cenacolo.
1457 nasce FILIPPINO LIPPI. (1457 - 1504) - Nella casa di Filippo e Lucrezia arrivano anche la di lei sorella Spinetta e altre 3 che poi si faranno monache. - Allievo di Botticelli, la sua attivita' giovanile evoca l'eleganza e i ritmi del maestro, con un lirismo piu' delicato e struggente. Nelle opere della maturita' riversa un empito di umore fantastico e bizzarro, malinconico e quasi romantico, introducendo, talvolta, inserti di una verita' fresca e immediata. - Fu maestro di Raffaellino del Garbo
1480 dipinge i Santi Rocco, Sebastiano, Girolamo ed Elena per la chiesa di S.Michele a Lucca.
1484 esegue la liberazione di S.Pietro da Carcere nella cappella Brancacci del Carmine e termina la scena di S.Pietro che risuscita il figlio di Teofilo sulla parete sinistra in basso. La zona sulla destra, con S.Pietro in cattedra e' completamente di Masaccio, mentre Filippino dipinse le figure in piedi a sinistra, le ultime otto che fanno cerchio a destra, il ragazzo risuscitato e il fanciullo che gli e' accanto, il S. Paolo inginocchiato, parte del panneggio di S.Pietro e qualche altro particolare. Ritrasse se' e il Pollaiolo.
1484 dipinge una Madonna con angeli che appare a S.Bernardo, adesso nella Badia.
1485 dipinge la Madonna con Bambino e i Santi Girolamo e Domenico per S.Pancrazio, oggi nella National Gallery di Londra e la Storia di Lucrezia per Pietro del Pugliese, ora nella Galleria Palatina. Dipinge anche il S.Girolamo per la Badia, oggi agli Uffizi.
22.2.1486 dipinge la Madonna col Bambino tra i Santi Giovanni Battista, Vittore, Bernardo e Zanobi per la sala degli Otto di Pratica in palazzo Vecchio. Ora agli Uffizi
21.4.1487 si impegna ad affrescare la cappella di Filippo Strozzi in S.Maria Novella.
1488 dipinge per S.Spirito una Madonna con Bambino e i Santi Girolamo, Martino e Caterina. Inginocchiato il committente Tanai de' Nerli
2.9.1488 il cardinale Caraffa, che comando' la flotta cristiana contro i Turchi a Smirne, si accorda con Filippino Lippi, raccomandatogli da Lorenzo il Magnifico, per affrescare con storie di S.Tommaso d'Aquino una cappella in S.Maria sopra Minerva. Filippino Lippi viene aiutato dall'allievo Raffaellino del Garbo.
1493 termina gli affreschi in S.Maria sopra Minerva. Nella volta le Sibille. Parete di fondo: Assunzione e Annunciazione. Parete destra: Vocazione e Trionfo di S.Tommaso. Gli affreschi della parete sinistra furono distrutti per erigere la tomba di Paolo IV nel 1559.
1495 Filippino Lippi e allievi dipingono la Madonna e Cristo che intercedono presso il Padre Eterno. Nella predella la Pieta' e sei Santi, adesso alla Alte Pinakotek di Monaco.
1496 dipinge l'Adorazione dei Magi per i frati Scopetini di S.Donato, ora agli Uffizi.
1497 dipinge il Crocifisso fra la Madonna e S.Francesco, distrutto nel 1945 dall' incendio degli Staatliche Museen di Berlino. All'accademia di Firenze si conservano i laterali con i Santi Giovanni Battista e Maria Maddalena.
1498 affresca la Madonna col Bambino in piedi e i Santi Antonio Abate, Margherita, Stefano e Caterina, oggi nella Galleria Comunale di Prato. Da notare il serpente che esce da sotto i piedi di S.Margherita
1500 inizia la tavola per la SS.Annunziata, ora all'Accademia. Di sua mano la parte alta della Deposizione, mentre la parte inferiore fu terminata dal compostissimo Pietro Perugino
1501 dipinge lo Sposalizio di S.Caterina d'Alessandria e i Santi Paolo, Sebastiano, Giovanni Battista e Pietro per la chiesa di S.Domenico in Bologna.
1502 dipinge la Madonna fra i Santi Stefano e Giovanni Battista, oggi nella Galleria Comunale di Prato
1503 a Genova dipinge S.Sebastiano tra i Santi Giovanni Battista e Francesco. In alto la Madonna col Bambino e Santi. Ora nella Galleria di Palazzo Bianco.
18.4.1504 muore Filippino Lippi (47) di angina. Viene sepolto in S.Michele Visdomini.
5.8.1505 il Perugino riceve la commissione di continuare la tavola per l'altare della SS.Annunziata, non terminata da Filippino Lippi.
1599 Per erigere il monumento funebre di Paolo IV in S.Maria sopra Minerva, vengono distrutti gli affreschi della parete destra di Filippino Lippi.
1457 Donatello esegue un S.Giovanni Battista per il duomo di Siena, tuttora in loco. Fece il lavoro a Firenze e mando' la statua a Siena in 3 pezzi, senza un braccio, essendo scontento del pagamento.
10.1457 Donatello a Siena. Esegue i modelli in cera delle porte del duomo.
Andando a Roma, passo' da Siena Bernardetto di Monna Papera, orafo fiorentino e buon amico di Donatello. Visti i modelli in cera pronti per la fusione ed essendo poco amico dei senesi, dissuase Donatello dal compiere l'opera, anzi, lo convinse, in un giorno di festa, nel quale in bottega non vi era nessuno, di spezzare le forme e difuggire a Firenze. Si ritiene che la lamentazione sul Cristo morto al Victoria and Albert di Londra faccia parte di questo lavoro.
1457 nasce a Firenze SIMONE DEL POLLAIOLO, (Firenze 1457-1508) detto il Cronaca.
Simone del Pollaiolo, detto il Cronaca Simone di Tommaso di Antonio Pollaiolo. Il soprannome gli derivo' dagli entusiastici racconti delle meraviglie di Roma, al suo ritorno a Firenze nel 1480.
Autore di S. Salvatore al Monte
1481 il Cronaca prosegue i lavori di Palazzo Strozzi. Realizza il cornicione sullo zoccolo che stacca dal bugnato della parete e il cortile del secondo piano formante una galleria a tutto sesto, in asse con quelli sottostanti, ma ciechi.
16.7.1489 viene posta la prima pietra di palazzo Strozzi, su modello di Benedetto da Maiano. Verra' terminato dal Cronaca.
1491 prosegue i lavori in palazzo Strozzi
1492 il vestibolo della Sagrestia di S.Spirito
1493 in S.Pietro realizza le sepolture di Sisto IV e Innocenzo VII
1495 Giuliano da Sangallo diventa capomastro di Palazzo Vecchio. Interrompe la costruzione della Sagrestia di S.Spirito per andare a Roma. Proseguono il progetto originale il Cronaca, che diventa anche sovrintendente di Palazzo Vecchio, e Salvi d'Andrea
1495 capomastro e sovrintendente ai lavori in Duomo e in Palazzo Vecchio
1495 realizza il Salone dei 500, poi modificato dal Vasari
1496 vestibolo della Sacrestia in S.Spirito
1500 circa Castello Quaratesi finanzia la costruzione della facciata di S.Croce a condizione che sulla facciata campeggi il suo stemma. La costruzione inizia, su progetto di Simone del Pollaiolo, detto il Cronaca ma gli operai decidono che la condizione e' inaccettabile. Castello Quaratesi decide allora di costruire S. Salvatore al Monte alle Croci.
24.4.1503 l'Arte della Lana commissiona 12 statue per l'Opera del Duomo. Michelangelo abbozzer… il San Marco. L' Opera del Duomo fa murare dal Cronaca una casa perchŠ Michelangelo possa scolpire le 12 statue degli apostoli.
1503 realizza palazzo Dei, poi Guadagni, in piazza S.Spirito, con loggiato e cornice fortemente sporgente. I graffiti, fortemente rimaneggiati nell'800, sono stati coperti da un intonaco liscio.
21.9.1508 Simone muore e viene sepolto in S.Ambrogio
1457 Agostino di Duccio costruisce e decora la facciata di S.Bernardino a Perugia
1457 Michelozzo rimaneggia la chiesa di S.Felice
1457 viene eletto Pio II Enea SILVIO PICCOLOMINI. (Pienza 18.10.1405 - 15.8.1464)
Letterato, scrisse anche di argomenti mondani e una autobiografia, i "Commentarii", in cui rivela l'alto concetto che aveva di se stesso. Fece cardinale il nipote, che diventera' Pio III. Durante io suo pontificato Lorenzo Valla smaschera definitivamente il falso Constitutum Constantini e Pio II traccia il futuo della chiesa, abbandonando mire teocratiche universali e riducendosi a stato fra stati liberi. Nella sua incessante ansia di glorificarsi, crea il concetto di papa-re. Vengono condannati gli appelli ai concili contro le decisioni del papa. Conquista con le armi la campagna romana.
1450 vescovo di Siena
1456 cardinale per meriti a favore delle crociate
1459 sostituendosi all'imperatore, convoca una Dieta a Mantova di tutti i sovrani cristinai, ma sara' un fallimento.
1462 mostrando la testa di S.Andrea, indice la crociata che avrebbe guidato personalmente, benche' ammalato. Quando giunge ad Ancona, non trova la flotta che gli altri re gli avevano promesso.
15.8.1564 Piccolomini muore ad Ancona, mentre arrivano insufficienti navi veneziane. La tomba e' in S.Andrea della Valle.
1457 muore Maso di Bartolomeo e si interrompe la costruzione della porta della sacrestia del Duomo, affidata anche a Luca della Robbia e a Michelozzo
1457 Leonardo da Vinci appare per la prima volta nella portata del nonno Antonio (come figlio illegittimo di Piero)
1457 muore Neri Capponi, consigliere pacato e giusto di Cosimo, gli succede Luca Pitti, che incita Cosimo nella diffidenza e nel rancore
1458 Piero della Francesca dipinge la cappella maggiore del duomo di S.Francesco ad Arezzo.
1458 Bernardo Rossellino scolpisce l'altare in marmo per Neri di Gino Capponi (nonno di Pier Capponi) per la 6. cappella del transetto destro di S.Spirito.
1458 Pierfrancesco il vecchio è fra gli ambasciatori a Roma per omaggiare Pio II
1459 nasce LORENZO DI CREDI Lorenzo di Credi (1459 - 12.1.1537) Lorenzo di Andrea Barducci
Allievo del verrocchio, assieme a Leonardo da Vinci.
senza data: il battesimo di Cristo, oggi agli Uffizi.
1500 Quando Savonarola ordina di bruciare tutte le cose oscene, Lorenzo di Credi, con Fra' Bartolomeo, brucia tutti i suoi disegni di nudi.
1500 dipinge una Madonna con i Santi Giuliano e Niccolo' nella chiesa di Cestello.
1501 rimaneggia la pala dell'altare di S.Domenico a Fiesole del Beato Angelico.
1506 dipinge il crocifisso ligneo realizzato nel 1490 da Benedetto da Maiano per il Duomo.
1510 dipinge un S.Bartolomeo sul pilastro a destra dell'entrata di Orsanmichele, la Nativita' agli uffizi e la Maddalena agli Staatliche Museen di Berlino. Fece vai tondi con madonne: Uffizi, Metropolitan di New York, Collezione Mortimer di New York, Galleria Borghese.
1523 dipinge l'Arcangelo Michele nella sagrestia del Duomo.
1.4.1531 Lorenzo di Credi, che non aveva risparmi, prende alloggio in S.Maria Nuova con l'impegno di avere 36 fiorini l'anno.
1537 muore
1459 nasce CIMA DA CONEGLIANO (1459 - 1517).
Deriva da Antonello da Messina e dal Bellini. Spicca per il suo personale "classicismo rustico" e per il suo senso di netta tornitura delle cose.
1459 Benozzo Gozzoli affresca con la Storia dei Magi la cappella di palazzo Medici. Fu parzialmente distrutta nel 1600, quando i Riccardi comprarono il palazzo e realizzarono la scalinata.
1459 Filippo Lippi dipinge la Nativita' di Cristo per la cappella di Palazzo Medici firmata Frater Philippus P. L'originale e' nello Staatliche Museen di Berlino, in Palazzo Medici c'e' una copia. Le cinque donne di casa Lippi rientrano in convento.
1459 Piero della Francesca a Roma per dipingere due storie nelle camere di Pio II. Verranno distrutte perche' Raffaello dipingesse la Prigione di S.Pietro ed il Miracolo del Corporale di Bolsena.
1459 muore S. Bernardino
11.10.1459 viene terminata, su progetto di Brunelleschi, la cupoletta conica sopra la Cappella dei Pazzi in S.Croce, identica a quella ideata per la sacrestia di S.Lorenzo. E' stata recentemente scoperta una scritta sull'intonaco esterno: "A di' 11.10.1459 si forni''". Un'altra, sull'esterno della cupoletta del portico: "1461, a DI' 10 di Giugno".
1459 muore Cosimino figlio di Giovanni di Cosimo il Vecchio dei Medici
1459 Pierfrancesco il vecchio eletto fra i Priori
15.12.1459 muore a Firenze il cardinale 36enne Jacopo di Lusitania vescovo di Lisbona, nipote di re Alfonso. Antonio Manetti edifica per lui una Cappella in S.Miniato, rifacendosi alla brunelleschiana sagrestia vecchia di S.Lorenzo
1460 Andrea Mantegna, dopo aver visto Donatello all'opera a Padova, si trasferisce presso la corte dei Gonzaga a Mantova.
1460 Antonio e Piero del Pollaiolo dipingono su tela un S.Michele per la Compagnia di S.Angelo di Arezzo, ora nel Museo Bardini.
1460 Antonio Rossellino scolpisce il S.Sebastiano per la collegiata di Empoli.
1460 Filippo Lippi. In collaborazione con fra' Diamante esegue gli aAffreschi nel coro del Duomo di prato, coni 4 Evangelisti, i fatti della vita dei Santi Giovanni Battista e Stefano. Erano stati commissionati nel 1452 al Beato Angelico, che non accetto'. In basso, a sinistra, nelle Esequie di S.Stefano si legge Frater Philippus Opus 1460. Le spese furono sostenute dall'Opera del Ceppo.
1460 Alessio Baldovinetti dipinge nel cortile dietro al muro dove e' la SS.Annunziata una Nativita' di Cristo. Curo' minuziosamente i particolari di una capanna e le rovine di una casa con le pietre muffate e corrose dalla pioggia, con una radice che spunta e una serpe che cammina sul muro. Molto deteriorato, fu staccato nel 1958.
1460 circa la bottega di Donatello o Michelozzo realizzano 8 tondi in marmo per il cortile di palazzo Medici, riproducenti monete antiche. Donatello restauro' anche numerosi busti romani per ornare Palazzo Medici.
Donatello lavoro' moltissimo per Cosimo, di cui aveva appreso il gusto per soddisfarlo presto e bene. Cosimo gli fece allogare una testa in bronzo per un mercante genovese, il quale stimo' eccessivo il prezzo richiesto.
Cosimo si propose come mediatore e chiese a Donatello di collocare la statua sui merli del ballatoio, per poterla meglio giudicare. Il mercante propose mezzo fiorino per ognuno dei 45 giorni di lavoro. Donatello gli rispose che si trattava veramente di un mercante di fagioli e non di un apprezzatore dell'arte e che egli in un centesimo di secondo avrebbe potuto disfare l'opera sua. Con un colpo, la fece cadere in strada e si ruppe in modo irreparabile. Il mercante offri' il doppio per una copia, ma Donatello rifiutò.
1460 nasce Andrea Contucci, detto il SANSOVINO. (Monte S.Savino 1460 - ) Figlio di contadini ed egli stesso pecoraio in gioventu'. Anche il suo allievo Jacopo Tatti (Firenze 1486) fu soprannominato Sansovino.
1492 costruisce e decora con statue (tutto in marmo bianco) la cappella Corbellini (4. del transetto sinistro) in S.Spirito.
14.5.1504 il David viene rimosso dall'Opera del Duomo. Della commissione che deve decidere la nuova collocazione fa parte il Sansovino.
1504 viene chiamato a Roma da Giulio II. Fa la tomba di Pietro Manzi in S.Maria d'Aracoeli.
1505 fa la tomba di Ascanio Sforza in S.Maria del Popolo a Roma e il Battesimo di Cristo sopra la porta est del battistero.
1524 chiede a Michelangelo di poterlo servire a Firenze. Dice che ha una promessa del papa. Michelangelo viene a sapere che non e' vero e non lo chiama.
1460 Antonio Manetti, discepolo di Brunelleschi completa S.Lorenzo
1460 circa Bernardo Rossellino esegue il monumento funebre per Leonardo Bruni in S.Croce. Fu il prototipo della tomba toscana quattrocentesca. Presenta due paraste sorreggenti un arco a tutto tondo. All'interno, contro tre specchiature di porfido e' la figura del defunto, disteso sul letto funebre. Nella lnetta una Madonna con bambino fra angeli adoranti. Due vittorie, sul sarcofago, sorreggo l'iscrizione dettata da Carlo Marsuppini.
1460 nella primavera il senese Enea Silvio Piccolomini, papa col nome di Pio II, viene a Firenze per consultare Cosimo su questioni finanziarie, mentre l'Arcivescovo Antonino lascia la citt… per morire fuori dalle sue mura
1460 Pierfrancesco il vecchio eletto fra gli Otto
1461 Benozzo Gozzoli dipinge la Madonna con Bambino in trono fra angeli e Santi per un'altare in S.Marco, ora alla National Gallery di Londra. Parti della predella sono: Miracolo di S.Domenico a Milano, Brera; Morte di Simon Mago a Buckingam palace, Londra; I miracoli di S.Zanobi a Berlino; Danza di Salome' e Decapitazione del Battista a Washington; Presentazione al Tempio nella collezione Johnson a Filadelfia.
1461 Lucrezia Buti e la sorella Spinetta rientrano nella casa di Filippo Lippi, Cosimo de' Medici ottiene da Pio II il proscioglimento dei voti per ambedue.
17.4.1461 Alessio Baldovinetti si impegna a terminare un quadro per la cappella di S.Egidio in S.Maria Nuova, lasciato interrotto nel 1445 da Domenico Veneziano (con l'aiuto di Piero della Francesca) e proseguito dal 1451 al 1453 da Andrea del Castagno. L'opera e' andata distrutta.
14.2.1461 muore il medico Giovanni Chellini e Michelozzo gli fa la tomba in S.Jacopo.
1461 al ritorno da Siena, Donatello inizia i pergami per S.Lorenzo, che lascera' incompiuti alla sua morte (1466) e verranno terminati da Bertoldo e Bellando. Furono collocati nel 1558-65, secondo il progetto di Donatello. L'attuale collocazione e' seicentesca.
1461 viene terminata la costruzione della lanterna della cupola del Duomo.
1461 Antonio Rossellino scolpisce il monumento funebre del Cardinale del Portogallo in S.Miniato. Si avvale della collaborazione del fratello Bernardo. L'opera fu talmente ammirata che dovette farne una copia per Maria d'Aragona a Napoli, che fu completata, dopo la sua morte, da benedetto da Maiano. - L'opera presenta figure molto aggraziate e ben rifinite, che paiono vivissime. Un angiolo tiene la corona della verginita', data la giovane eta' del cardinale e l'altro angelo tiene la palma della vittoria. Un arco di macigno sostiene una cortina di marmo, che, per contrasto, sembra ancora piu' bianca. - Fu terminata nel 1468.
14.4.1461 vengono commissionate a Luca della Robbia piastrelle decorate e 5 grandi tondi con lo Spirito Santo e le 4 virt- cardinali per la cappella di S.Jacopo e S.Miniato per la sepoltura in S.Miniato del cardinale del Portogallo
1.8.1461 Desiderio da Settignano esegue il tabernacolo con Gesu' Bambino adorato da due angioletti nella lunetta, una pieta' e due angeli reggicandelabro nella parete destra subito prima del transetto in S.Lorenzo. Del Bambino furono fatte molte copie, una di Baccio da Montelupo.
1461 viene ripresa la costruzione della porta della sacrestia del Duomo da Luca della Robbia e da Michelozzo (?)
28.4.1462 la campana Maria della chiesa del Carmine viene venduta alla chiesa di S.Croce all'Osmannoro.
1462 nasce BACCIO D'AGNOLO. (Firenze 19.5.1462 - 6.5.1543) Bartolomeo d'Agnolo Baglioni
Fu il migliore intagliatore di legname del suo tempo. Progettò: Palazzo Bartolini, ora dell'Associazione Industriali.
Palazzo Lanfredini, Lungarno Guicciardini 7. - Palazzo Torrigiani, sul lungarno all'angolo con piazza de' Mozzi. - Palazzo di Taddeo Taddei, via de' Ginori 13
1.3.1503si inizia a costruire il campanile di S.Spirito su progetto di Baccio d'Agnolo
4.1515 Michelangelo vede il ballatoio di Baccio d'Agnolo della cupola del Brunelleschi. Fa interrompere i lavori. Fece un suo modello, che non fu messo in esecuzione dalla commissione, di cui faceva parte Giulio de' Medici.
1515 Andrea del Sarto dipinge le Storie di Giuseppe e il Sogno del Faraone per il cassone nuziale di Baccio d'Agnolo per Pierfrancesco Borgherini, oggi agli Uffizi. Le altre storie di Giuseppe furono dipinte dal Granacci e dal Pontormo, oggi alla National Gallery di Londra.
1516 Baccio d'Agnolo costruisce la chiesa di S.Giuseppe
1517 Palazzo Torrigiani in borgo SS.Apostoli. Ex Palazzo Bogherini.
5.1517 Michelangelo fa realizzare il modello in legno della facciata di S. Lorenzo a Baccio d'Agnolo, esperto legnaiolo, che doveva essere di pasta buona, dimenticandosi l'affronto della 'gabbia di grilli' della cupola del duomo e la bocciatura del suo progetto per la facciata di S.Lorenzo. Michelangelo disprezzera' il modello, definendolo 'una cosa da fanciulli'.
15.10.1518 viene rifatto il campanile di S.Miniato su progetto di Baccio d'Agnolo
1534 Michelangelo a Firenze vede l'Ercole dell'invidioso Bandinelli, contrapposto al suo David, per opera di Baccio d'Agnolo. E' contrariato dell'accostamento.
6.5.1543 Baccio d'Agnolo muore.
1462 nasce a PIERO DI COSIMO. (Firenze 1462 - 1521) - Figlio di Lorenzo di Piero Chimenti, orafo. Allievo di Cosimo Rosselli, che lo prese come un figlio. Per questo fu detto "di Cosimo". Aveva una mente sempre piena di fantasticherie, in mezzo alle quali si perdeva, dimenticando il mondo circostante. Vedeva animali e figure nelle nuvole e nelle macchie dei muri. Amava stare solo, non ammetteva nessuno in casa propria, dove viveva come una bestia, non voleva che si spazzasse, non curava l'orto, anzi voleva che si inselvatichisse. Non poteva sentire piangere bambini, tossire gli uomini, suonare le campane, cantare i frati. Quando diluviava godeva nel sentire lo scroscio dell'acqua, ma si avviluppava nel mantello, chiudeva finestre e porta e si rannicchiava in un angolo quando cadevano i fulmini. Mangiava quando aveva fame e per non perdere tempo mangiava solo uova sode, che cuoceva a 50 per volta. Per risparmiare, le cuoceva quando faceva la colla. - Essendo tanto bizzarro da essere ritenuto pazzo, da giovane veniva impiegato per organizzare il Carnevale e disegnare le maschere. Celebre il carro del "Trionfo della Morte" i cui figuranti indossavano vestiti neri con le ossa dipinte di bianco. - Nell'invecchiare divenne sempre piu' strano. A causa del palletico non riusciva piu' a dipingere, benche' si sforzasse di farlo, con gran pena degli amici, che non riuscivano a portargli un medico, di cui diffidava. - Una mattina lo trovarono morto ai piedi di una scala.
Dipinse anche a olio, cercando di imitare il chiaroscuro di Leonardo. Invento' il modo di riprodurre i riflessi metallici.
Si qualifica sia per il nitore e la freschezza degli effetti pittorici che per la bizzarria dei motivi. - Fu maestro di Andrea del Sarto.
1481 Piero di Cosimo va a decorare la cappella Sistina al seguito di Cosimo Rosselli
1490 Piero di Cosimo dipinge la Visitazione con S. Niccolo' e S.Antonio per la cappella di Gino Capponi in S.Spirito. In questo quadro ripoduce perfettamente un libro di cartapecora e per primo riesce ad imitare i riflessi metallici che si vedono nel S.Niccolo'. Oggi nella National Gallery di Washington.
Dipinge anche una Madonna, illuminata da una colomba, con un panorama strano ed alberi bizzarri e grotte, oggi agli Uffizi.
1494 Mariotto Albertinelli entra nella bottega di Cosimo Rosselli, dove conosce Piero di Cosimo e Fra' Bartolomeo, col quale in seguito fece "compagnia"
1500 Piero di Cosimo dipinge Perseo che libera Andromeda, oggi agli Uffizi e una Madonna in Trono con Bambino e Santi, ora agli Innocenti. Lo fece per amicizia con Pietro, spedalingo dell'Ospedale degli Innocenti, che si dispero' per non poter vedere la tavola prima che fosse terminata.
1505 Piero di Cosimo dipinge la Immacolata Concezione e Santi, nel tramezzo della chiesa di S.Francesco a Fiesole. Per la decorazione della camera di Giovanni Vespucci, dipinge due bizzarre tavolette: la Scoperta del miele (Art Museum di Washington) e le Disavventure di Sileno (Fogg Museum di Cambridge)
1521 Piero di Cosimo muore
1462 Antonio del Pollaiolo esegue l'incisione La Battaglia dei Nudi, firmata Opus Antonii Pollaioli Florentini. Ora nel Gabinetto delle stampe agli Uffizi.
1462 Cosimo de' Medici riceve in dono un edificio di Milano, lo fa ristrutturare, forse da Michelozzo, forse dal Filarete, e ne fa il Banco Mediceo
1462 Michelozzo entra a far parte del Collegio. Nello stesso anno edifica le mura di Ragusa. Ne facevano parte i 16 Gonfalonieri delle Compagnie e i 12 Buonomini.
1462 muore Giovanni figlio di Cosimo il Vecchio dei medici
1463 Benedetto e Giuliano da Maiano costruiscono gli armadi per la sacrestia del Duomo di Firenze, che erano stati iniziati da altri.
1463 Mino da Fiesole a Roma esegue l'altare di marmo di S.Girolamo per S.Maria Maggiore. Ne rimangono 4 rilievi con storie di S.Girolamo al museo di arte industriale di Roma.
1463 Benozzo Gozzoli si trasferisce fino al 1467 a S.Gimignano, dove dipinge molte opere, fra le quali le 17 storie di S.Agostino per la Collegiata e la Madonna col Bambino fra angioli e santi.
1463 Filippo Lippi dipinge la Nativita' di Cristo e S.Giovanni Battista per la cella detta di Maria de' Medici nell'eremo di Camaldoli, su commissione di Lucrezia Tornabuoni, moglie di Piero il Gottoso.
1463 Vittorio Ghiberti termina l'incorniciatura della porta di Andrea Pisano del Battistero
1463 Pio II assegna lo Spedale di S.Gallo a quello degli Innocenti.
1463 nasce Lorenzo di Pierfrancesco di Lorenzo
16.1.1464 Desiderio da Settignano muore e viene sepolto in S.Pier Maggiore.
1464 Antonio e Piero del Pollaiolo dipingono un S.Giovanni Battista per Palazzo Vecchio e tre fatiche d'Ercole per Palazzo Medici, perduti. Rimangono solo tre copie in piccolo, eseguite da Antonio, di Ercole e l'Idra e di Ercole e Anteo.
28.7.1464 Mino da Fiesole si iscrive all'arte dei Maestri di Pietra e Legnaioli. Esegue il ritratto di Diotisalvi Neroni, ora al Louvre.
1464 Muore Bernardo Rossellino
18.8.1464 l'Opera del Duomo commissiona una statua gigantesca ad Agostino di Duccio, il quale inizia a lavorare il blocco di marmo di 9 braccia (o lo fa iniziare da Bartolomeo di Piero, detto Baccellino), traforandolo e sciupandolo. Solo il 16.8.1501 verr… commissionata l'opera a Michelangelo.
8.1464 Luca della Robbia riceve l'incarico di finire da solo la porta in bronzo della sacrestia del Duomo
1464 Piero de' Medici, anche lui gottoso, succede al padre Cosimo, che gli aveva affiancato due consiglieri: Diotisalvi Neroni (che gli fa chiedere il rimborso delle somme prestate da Cosimo) e l'ambizioso Luca Pitti (che si fa costruire sul colle di Boboli un palazzo più grandioso di quello mediceo di via Larga. Vero sostegno di Piero era la moglie Lucrezia Tornabuoni
1464 Mino da Fiesole inizia il monumento Giugni in marmo nella Badia fiorentina
1464 Mino da Fiesole inizia il bassorilievo in marmo Madonna e Santi nella Badia fiorentina
1464 muore Cosimo il Vecchio de' Medici. La sua metà di Cafaggiolo passa a Piero il gottoso e dopo di lui a Lorenzo il Magnifico e a Giuliano suo fratello.
1465 nasce VITTORE CARPACCIO (1465 - 1525) Vittore Scarpazza o Carpaccio
E', col Bellini, il piu' grande pittore veneziano della fine del '400, dedito a trarre dalla scienza prospettica sottili e magici giochi.
1465 Antonio e Piero dipingono a olio su tela l'Arcangelo Raffaello e Tobia per un pilastro di Orsanmichele. Oggi nella Galleria Sabauda di Torino.
1465 nasce Alessandra, figlia di Filippo Lippi e Lucrezia Buti.
16.6.1465 data scritta sul pannello col Martirio di S.Lorenzo nel pulpito di destra di S.Lorenzo di Donatello.
1465 Pierfrancesco de' Medici il vecchio eletto fra i magistrati della zecca ed oratore presso il Marchese di Mantova
1466 Antonio del Pollaiolo riceve dall'Arte della Lana la commissione per 30 storie della vita del Battista per i paramenti del Battistero. Se ne conservano 27 nel museo dell'opera del duomo. Furono ricamate da Paolo di Bartolomeo Manfredi di Verona.
1466 Andrea di Giusto Manzini affresca la facciata di S.Maria a Peretola (adesso nell'interno)
1466 Antonio e Piero del Pollaiolo dipingono la tavola con i Santi Vincenzo, Jacopo e Eustachio per la parete di fondo, sull'altare e i due angeli reggicortina nella lunetta del nicchione, della Cappella del Cardinale del Portogallo in S.Miniato. La tavola originale e' adesso agli Uffizi. E' un punto di svolta importante nella pittura fiorentina, segnando una rivalutazione del trascendente sulla rappresentazione realistica.
1466 Nella Cappella del Cardinale del Portogallo in S.Miniato, Alessio Baldovinetti dipinge i pennacchi e la volta, oltre alla tavola dell'Annunciazione. La tavola finge una parete in cui sono dipinti i cipressi di una campagna che non si vede. La suggestione spaziale di Baldovinetti frapponte una grande distanza d'aria fra la Madonna e l'angelo.
27.8.1466 Lorenzo il Magnifico, a soli 17 anni sventa un attentato predisposto da Agnolo Acciaiuoli, Diotisalvi Neroni, Niccolo Soderini e Luca Pitti in via di Careggi contro Piero
11.10.1466 viene inaugurata la tavola di Antonio e Piero del Pollaiolo con i Santi Jacopo Apostolo, Eustachio e Vincenzo per l'altare del cardinale del Portogallo in S.Miniato.
10.12.1466 Muore Donatello (80) e viene sepolto in S.Lorenzo, accando a Cosimo il Vecchio de' Medici.
1467 Filippo Lippi dipinge gli affreschi per l'abside del duomo di Spoleto, per intercessione di Cosimo de' Medici, con Incoronazione di Maria, Annunciazione, Nativita', la morte di Maria.
1467 Neri di Bicci dipinge un fondo oro per la chiesa di S.Felice.
1467 si tiene in S.Croce il Capitolo Generale
1467 nasce a Milano Givannantonio Boltraffio, allievo di Leonardo
1467 Lucrezia Tornabuoni, moglie di Piero il Gottoso, va a Roma a cercare alleati per il merito ed una moglie per il figlio Lorenzo, di casa Orsini: Clarice Orsini
1467 nasce Giovanni di Pierfrancesco di Lorenzo de' Medici.
6.4.1468 nasce Marco di Andrea della Robbia, che prese il nome di frate Luca.
29.6.1468 viene commissionata al Verrocchio la palla di rame per la cupola del duomo.
1468 nasce ALESSANDRO FARNESE, futuro papa Paolo III. (Canino [VT] 1468 - 1549)
Umanista e mecenate, ma anche riformista ostinato e tenace.
Visse a Firenze alla corte del magnifico Lorenzo. Le grazie procaci della sorella Giulia lo favorirono presso papa Borgia, che lo fece cardinale nel 1493, a 25 anni. Come tutti i prelati della corte di Alessandro VI ebbe due amanti (Rufina e Lola), che gli dettero 4 figli naturali, che cerco' in tutti i modi di favorire. Fu tacciato di nepotismo. Fece cardinale lo sciagurato Riario, che fu coinvolto nella congiura dei Pazzi, banchieri del Vaticano.
1519 a 51 anni, viene ordinato sacerdote.
1542 istituisce l'inquisizione, che affida a Ignazio di Loyola e Gian Piero Carafa.
1545 Paolo III 77enne da' inizio al Concilio di Trento. Viene proibita la libera interpretazione delle scritture
10.11.1549 muore e viene sepolto in S.Pietro, accompagnato dalla pasquinata:
In questa tomba giace / un avvoltoio cupido e rapace / Ei fu Paolo Farnese / che mai nulla dono', che tutto prese / Fate per lui orazione: / poveretto, mori' d'indigestione.
1468 Inventario dei beni di Giuliano e Lorenzo il magnifico: Richordo di tutti e beni immobili di Lorenzo et Giuliano di Piero di Choximo de Medici posti in Mugiello. Uno abituro grande hedificato a ghuisa di fortezza con fussi (sic) murati intorno et chon antimuri et chon due torri entrovi 4 cholombaie, et chon altri edifici dentro ad esso sichondo s'aspecta attale abitatione, posto nei pivieri et popolo di San Giovanni in Petroio vochato Chafagiuolo, chon piaza grande dinanzi murata intorno da due lati; et dall'altro lato pi- abitationi murate a una dirictura et lunghezza pe bisongni et chomodit… di detto abituro ovvero forteza, cioŠ chapanne et stalle et vendemie et granai et quatro chase da habitare, che detta piazza murata chon detti abituri fassciano detta forteza overo abituro da tre lati et drieto ad esso v'è orto di circha istaiora quatro a seme, murato da tre lati, et dall'altro v'è istecato. La quale tenghiamo per nostro abitare cholle masseritie che s'aspecta aad esso per nostri bisongni et per la chomodità et bisongnio delle nostre possessioni in Mugiello. Una fornacie per hersercitio di materia da murare vochata la fornacie di Cafaggiuolo, della quale ne traiamo utilit… alchuna ferma, ma solo ciene vagliamo che murando noi abiamo avere la materia per migliore derata che gl'altri, chome apare per iscritta fra noi chonfermata per la ven.le memoria di Piero di Chosimo. Et chon detta fornacie tiene da noi a mezzo circha staiora 17 di terra, della quale traiamo d'utilità come si dirà ecc.
La medesima descrizione si ritrova nella portata al Catasto dello stesso anno 1468 di Lorenzo e Giuliano.
2.1469 in piazza santa Croce, per il suo fidanzamento con la romana Clarice Orsini, si svolse la giostra di Lorenzo dei Medici, che lui vinse sborsando 10.000 fiorini
1469 nasce BACCIO DA MONTELUPO. (1469 - 1536) Bartolomeo di Giovanni Sinibaldi
1513 Baccio da Montelupo esegue lo stemma di Leone X in pietra all'angolo fra via dei Servi con via dei Pucci.
1515 Baccio da Montelupo esegue la statua di S.Giovanni Evangelista in bronzo per Orsanmichele.
1525 Raffaello di Baccio da Montelupo, mancino, va a Roma e, mentre disegna davanti al Colosseo, viene osservato da Michelangelo e da Sebastiano del piombo, ambedue mancini solo nelle cose di forza, non nel disegno. Lo prendono a benvolere. Michelangelo gli fara' fare il San Damiano nella Sacrestia Nuova.
1536 Baccio muore
1469 LEONARDO DA VINCI entra nella bottega di Andrea del Verrocchio
8.8.1469 nella portata al catasto Paolo Uccello dichiara: "Truovomi vecchio e senza inviamento e no mi posso asercitare e la dona inferma".
18.8.1469 L' Arte della Mercatanzia commissiona a Piero del Pollaiolo 7 tavole con le virtu': con le Virtu': Temperanza, Fede, Carita', Giustizia, Speranza e Prudenza. La Fortezza fu eseguita da Sandro Botticelli. Ora agli Uffizi.
9.10.1469 Filippo Lippi muore a Spoleto, che non vuole restituire la salma a Firenze, dicendo che non ha artisti da onorare. Filippino, in seguito, gli fata' un monumento funebre nel duomo di Spoleto, sotto l'organo, tuttora esistente, mentre il corpo, a causa dei numerosi spostamenti, e' andato perduto.
1469 nasce FRANCESCO GRANACCI. di Andrea Granacci (1469 - 1543)
Iniziò presso Filippino Lippi, poi andò a bottega da Domenico Ghirlandaio e nel giardino di San Marco. Fu amico di Michelangelo, al quale portava, di nascosto, i disegni del Ghirlandaio da copiare, fino a quando il Buonarroti stesso non entrò a bottega del maestro. Di carattere molto gentile, visse modestamente.
10.1494 Michelangelo 19enne fugge a Venezia probabilmente con il Granacci e con il Cardiere, suonatore di liuto del Magnifico.
1508 a Roma con Michelangelo per gli affreschi della volta della cappella Sistina.
1509 Madonna della Cintola, ora al Ringling Museum di Sarasota, Florida.
1512 Pala per l'altar maggiore delle monache di S.Giorgio, ora ll-Accademia.
1515 Storie di S.Giuseppe in 3 pannelli per la camera da letto di Pier Francesco Bogherini e Margherita Acciaioli.
1516 Pala Covoni, Accademia
30.11.1543 Granacci muore e viene sepolto in S.Ambrogio.
1469 nasce GIOVANNI DI ANDREA DELLA ROBBIA. (1469 - 1530)
Lavabo nella sagrestia di S. Maria Novella
1507 circa Giovanni di Andrea della Robbia esegue il tabernacolo in Ss. Apostoli
1513 Giovanni della Robbia realizza gli angeli di maiolica per S.Ambrogio.
1521 Tommaso di Filippo Panichi fece fare un presepe a Giovanni di Andrea della Robbia, adesso al Bargello
1530 circa muore
1469 nella portata al Catasto, ser Piero da Vinci dichiara di stare al "palagio del potestà"
1469 unificazione della Spagna con il matrimonio di Isabella di Castiglia e Ferdinando d'Aragona
1469 muore Piero il Gottoso padre di Lorenzo dei Medici
1469 Mino da Fiesole inizia il monumento funebre del conte Ugo nella Badia fiorentina
1469 Mino da Fiesole termina il bassorilievo in marmo Madonna e Santi nella Badia fiorentina
1469 Mino da Fiesole termina il monumento Giugni in marmo nella Badia fiorentina
1469 Portata al Catasto di Montelupo di Filippo di Rimiteri (Dimitri) istiavo abita a Montelupo, non à auto mai estimo nè decima, viene di fuori, è lavorante d'orciuoli. Dichiara: di avere 66 anni la moglie Usanna ha 52 anni i figli Piero di 23 anni con la moglie Cosa (Niccolosa) di 22 e il figlioSimone, che muore subito, Brigida di 11, Frosino (muore subito), Stefano di 8 anni Agnoletta di 6 anni, Domenica di 4 anni
1470 nasce RAFFAELLINO DEL GARBO. (1470 - 1525) Raffaello del Garbo o del Carli o Capponi
Si immatricola nell'arte dei medici e speziali col nome di Raphael Bartolomei Nicholai Capponi pictor del Garbo.
Discepolo di Filippino Lippi, che aiuta dal 1489 al 1493 Lippi ad affrescare la cappella Carafa in S.Maria sopra Minerva.
Fu maestro del Bronzino e di Bastiano da Monte Carlo. Era bravissimo nel disegno, esercitatosi tantissimo da giovane, faceva ben sperare per l'attivita' futura, ma trovando solo poveri committenti, si ridusse in miseria ed ando' sempre piu' peggiorando. - La resurrezione di Cristo, all'Accademia.
1470 COSIMO ROSSELLI dipinge una Santa Barbara fra i Santi Giovanni Battista e Matteo per la SS. Annunziata, ora all' Accademia. Per la Badia Mino da Fiesole esegue un bassorilievo con la Madonna fra i Santi Lorenzo e Leonardo.
1474 a Roma fino al 1480 assieme a Giovanni Dalmata. Qui esegue il monumento funebre di Paolo II, sepolto dalle macerie ai tempi dei rifacimenti del Bramante, poi ricomposto, a cura dei veneziani, nelle Grotte Vaticane.
1481 Tabernacolo in marmo a mezzo rilievo per il convento delle Murate, adesso in S.Croce.
22.8.1481 Tabernacolo per S.Ambrogio per la reliquia del miracolo del Sacramento.
1481 Monumento funebre al conte Ugo di Toscana nella Badia. Costò Lit. 1600.
1482 cappella a destra di quella maggiore per la sepoltura del vescovo Leonardo Salutato da Pescia, nel Vescovado di Fiesole. reca la scritta: Leonardus Salutatus civilis pontificique juris consultus episcopus fesul. vivens sibi posuit. vale lector et me praecibus adiuva.
1486 Rosselli muore a Fiesole. E' sepolto in S.Ambrogio.
1470 Antonio Rossellino esegue la tomba per Maria d'Aragona nella cappella Piccolomini di S.Agata dei Lombardi a Napoli, copia della tomba per il cardinale del Portogallo. Lasciata incompiuta per la morte di Antonio, fu completata da Benedetto da Maiano nel 1485. Nella stessa cappella esegui' un rilievo marmoreo con un Presepio.
11.4.1470 Alessio Baldovinetti inizia a dipingere la Trinita' per S.Trinita, adesso all'Accademia.
1470 Michelozzo edifica il cortile di Palazzo Vecchio, lavoro che nessuno aveva voluto fare per timore di alterare la stabilita'.
1470 viene terminato Palazzo Pitti. Il progetto iniziale, di Brunelleschi, riguarda tre piani per 7 finestre. Il completamento e' di Bartolomeo Ammannati, dopo il 1550 e poi, a piu' riprese, di altri.
1470 Leon Battista Alberti termina la facciata di S.Maria Novella Inserisce le vele, simbolo dei Rucellai e il portale. Bernardo di Giovanni Rucellai si fece seppellire davanti al portone centrale, come dimostra la fascia in porfido inserita nello scalino. Fu la prima volta che si incisero lettere in un materiale tanto duro.
2.11.1470 nasce Paolo di Andrea di Luca della Robbia
1470 testamento di Luca della Robbia a favore del nipote Andrea
1470 viene assegnata allo Spedale degli Innocenti una percentuale sulle condanne criminali
1470 nasce Lucrezia figlia di Lorenzo dei Medici
15.3.1471 un incendio distrugge la vecchia chiesa di S. Spirito con gli arredi, i graduali, i libri miniati, gli altari, i crocifissi ed altre immagini di devozione. L'incendio provoco' un'accellerazione ai lavori di costruzione della nuova chiesa.
1471 Benedetto da Maiano esegue un sepolcro in marmo per il corpo di S.Savino a Faenza, per incarico testamentario di Giovanna Manfredi
1471 Alessio Baldovinetti in S.Trinita affresca nella volta del presbiterio e sulla parete David, Mose', Abramo e Noe'. Questi affreschi furono imbiancati nel 1760 e ne sono stati rinvenuti frammenti. Una commissione formata da Benozzo Gozzoli, Filippino Lippi, Pietro Perugino e Cosimo Rosselli li valutava 1000 fiorini.
1471 viene collocata la lapide nella cappella Vespucci in Ognissanti (2.a dx.)
1471 viene eletto papa Francesco della Rovere, con il nome di Sisto IV. Sisto IV vorrebbe far occupare dai nipoti parte della Romagna, fra Imola e Faenza, che Lorenzo voleva libera, ai confini settentrionali della Repubblica Fiorentina. I rapporti si inaspriscono: Sisto IV nega il cappello cardinalizio a Giuliano, toglie la tesoreria pontificia al Banco de' Medici, per darla a quella de' Pazzi
1472 Luca Signorelli affresca la cappella di S.Lorenzo ad Arezzo ed abita nella casa dello zio Lazzaro Vasari
1472 Muore Michelozzo Michelozzi (76) e viene sepolto in S.Marco.
1472 nasce PIETRO TORRIGIANI (Firenze 24.11.1472 - Sevilla 1528)
Allievo della scuola di scultura del giardino di S.Marco.
Soleva andare con Michelangelo a copiare la cappella Brancacci di Masaccio.
Deriso per i suoi disegni, schiacciò il naso di M. con un pugno, da farlo cadere svenuto. L'ira di Lorenzo il Magnifico lo costrinse a fuggire in molte parti del mondo, per finire in Inghilterra e poi in Spagna dove fu imprigionato dall' Inquisizione. Per paura di essere condannato a morte, nel 1526 si fece morire di fame.
1472 muore Leon Battista Alberti.
1472 Leonardo da Vinci é iscritto ufficialmente nel libro rosso dei creditori e debitori della Compagnia dei pittori quindi è già alla bottega del Verrocchio
1472 nasce Pietro il fatuo figlio di Lorenzo dei Medici
1473 nella bottega del Verrocchio, il Perugino dipinge alcune delle storiette di S.Bernardino, ora nella Pinacoteca di Perugia.
12.6.1473 Benedetto e Giuliano da Maiano realizzano il portale della sala dei Gigli in Palazzo Vecchio, con le statue di S.Giovannino e la Giustizia. Le porte con Dante e Petrarca erano state realizzate da Francesco di Giovanni, detto il Francione, con l'aiuto di Giuliano da Maiano, suo discepolo, su disegno del Botticelli.
1473 Domenico Ghirlandaio (24) affresca la cappella Vespucci in Ognissanti. Nella lunetta madonna della Misericordia con i membri della famiglia Vespucci inginocchiati. Nella lunetta sottostante, la Deposizione.
1473 il fiorentino Giovanni De' Dolci inizia la costruzione della cappella sistina, su commissione di Sisto IV
1473 Agostino di Duccio realizza Porta S.Pietro (a Perugia o a Firenze?)
1473 nasce Maddalena figlia di Lorenzo dei Medici. Sposa un Cybo.
1473 muore Contessina de' Bardi moglie di Cosimo il Vecchio dei Medici
1474 nasce Benedetto da Rovezzano.
2.8.1502 Michelangelo riceve dalla Signoria l'incarico di fare un David di bronzo da regalare al favorito del re di Francia. Michelangelo fu aiutato nella fusione da Benedetto da Rovezzano. FinŤ nel castello di Bury, poi in quello di Villeroy, da dove sparŤ. Resta solo il disegno, ora al Louvre. A margine del disegno Michelangelo scrisse: 'Davicte cholla fromba et io choll'arco'.
1474 Andrea Mantegna decora la "Camera degli Sposi" nel palazzo ducale di Mantova con scene della vita di corte di Ludovico Gonzaga alle pareti e finti rilievi con busti e scene classiche nella volta, "sfondata" al centro da una balconata circolare, da cui si affacciano amorini e altre figure. Fu il primo pittore di prospettive dal basso. Reca la scritta: ILL. LODOVICO II M.M. / PRINCIPI OPTIMO AC / FIDE INVICTISSIMO / ET ILL. BARBARAE EIUS / CONIUGI MULIERUM GLOR. / INCOMPARABILI / SUUS ANDREA MANTINIA / PATAVUS OPUS HOC TENUE / AD EORU. DECUS ABSOLVIT / ANNO MCCCCLXXIIII
1474 Mino da Fiesole a Roma assieme a Giovanni Dalmata esegue il monumento funebre di Paolo II, sepolto dalle macerie ai tempi dei rifacimenti del Bramante, poi ricomposto, a cura dei veneziani, nelle Grotte Vaticane.
1474 Benedetto da Maiano realizza il busto del mercante Pietro Mellini, nel Bargello, che fu il committente del pulpito di S.Croce, con 5 bassorilievi con Storie di S.Francesco e, sulla base, 5 statuette di Virtu'. I modelli in terracotta sono nel Victoria and Albert Museum di Londra. Benedetto ricavo' la scala di accesso al pulpito scavando l'interno della colonna. Poiche' L'Opera di S.Croce era preoccupata per la stabilita', cerchio in bronzo la colonna e la rinforzo' con pietra forte.
12.10.1474 nasce MARIOTTO ALBERTINELLI. (1474 - 1515).- Figlio di Biagio di Bondo, battiloro e di Valeria di Biagio Rosani. Fu protetto di Piero de' Medici e della moglie Alfonsina Orsini.- Di carattere molto vivace e grande amatore. Una volta, stanco di lambiccarsi il cervello dietro la pittura, decise di aprire un'osteria. Era convinto che le pitture dovevano avere contemporaneamente rilievo, forza e dolcezza. Fece fare dei lumi in modo da potere illuminare il soggetto per raggiungere il massimo effetto di luminosita' e di profondita'. Fu maestro di Giuliano Bugiardini e del Franciabigio.
1494 entra nella bottega di Cosimo Rosselli, dove conosce Piero di Cosimo e Fra' Bartolomeo, col quale in seguito fece "compagnia", che sciolse per disparita' di vedute sul Savonarola. Poiche' l'Albertinelli non era bravo nel disegno come Fra' Bartolomeo, si esercitava andando a copiare le antichità raccolte dai Medici. L'Albertinelli fece il ritratto di Alfonsina, madre di Lorenzo il Magnifico.
1501 Spaventato dal tentativo popolare di assalire Savonarola dentro S.Marco, fra' Bartolomeo si fa frate domenicano, interrompendo definitivamente l'affresco del Giudizio Universale in S.Maria Nuova, terminato da Mariotto Albertinelli, che ritrasse al naturale lo spedalingo di S.Maria Nuova e Giuliano Bugiardini, suo allievo giovane, nudo e con la zazzera.
1503 dipinge una tavola, su disegno di Fra' Bartolomeo, ora agli Uffizi.
1506 affresca la Crocefissione nella Certosadi Firenze. reca l'iscrizione MARIOTTI FLORENTINI OPUS PRO QUO PATRES DEUS ORANDUS EST A.D. MCCCCCVI MENS SPT. Poiche' i frati lesinavano il cibo, i garzoni di Mariotto replicarono la chiave della dispensa e i frati si incolpavano a vicenda per la sparizione del cibo. Quando la verita' fu scoperta, se ne rise e le razioni furono aumentate.
1506 dipinge una Madonna con S.Girolamo e S.Zanobi per S.Trinita, ora al Louvre.
1510 dipinge la tavola dell'altare maggiore per le monache di S.Giuliano con la madonna in trono, fra i Santi Domenico, Niccolo' da Bari, Giuliano e Girolamo e un Crocifisso con angeli e Dio Padre, dipingendo la tela in campo d'oro a oro. Sono all'Accademia. I disegni preparatori sono agli Uffizi.
1510 dipinge una Annunciazione, ora all'Accademia, insieme ai laterali, dipinti piu' tardi da Ridolfo del Ghirlandaio.
5.11.1515 muore. Si era voluto recare a Roma, dove si impegnò principalmente nella caccia alle donne, tanto da ammalarsi e da dover essere riportato a Firenze in una cesta. Poco dopo mori'.
1.1.1475 Ludovico Buonarroti, dopo 3 mesi come podestà di Chiusi, si trasferisce a Caprese per altri 3 mesi.
27.1.1475 Fra Mariano, vescovo di Cortona, dona allo Spedale degli Innocenti un podere sito in S.Maria a Novoli
6.3.1475 nasce a Caprese MICHELANGELO BUONARROTI.
Il padre Ludovico, fiorentino e discendente dei marchesi di Canossa, era stato inviato per un anno come podestà di Chiusi e Caprese, allora nell'aretino.
30.3.1475 Ludovico Buonarroti termina l'anno di podestà a Caprese e torna nella sua casa a Settignano, dando Michelangelo a balia dalla moglie di uno scalpellino.
25.8.1475 nasce LUCA di Andrea Di Marco Della Robbia FRA' BARTOLOMEO (1475 - 1517)
Bartolomeo di Paolo di Jacopo del Fattorino detto anche Bartolomeo o Baccio della Porta, perche' la famiglia abitava presso la Porta di S. Pier Gattolini, l'attuale Porta Romana.
Fu Benedetto da Maiano a metterlo nella bottega di Cosimo Rosselli.
Lasciato Cosimo Rosselli, si mise a studiare la pittura di Leonardo da Vinci con Mariotto Albertinelli.
Amava dipingere dal vero e si fece fare un manichino, che vestiva secondo le circostanze.
Suoi discepoli furono Fra' Paolino, che eredito' le sue cose; Gabriele Rustici, figlio di Girolamo, Giovanni Cianfanini e Cecchino del Frate.
1485 entra nella bottega di Cosimo Rosselli per intercessione di Benedetto da Maiano.
1494 Mariotto Albertinelli entra nella bottega di Cosimo Rosselli, dove conosce Piero di Cosimo e Fra' Bartolomeo, col quale in seguito fece "compagnia", sciolta per disparita' di vedute sul Savonarola.
1499 affresca il Giudizio Universale per la cappella del cimitero di S.Maria Nuova, ora nel Museo di S.Marco, dopo essere stata trasportata su tela. Il lavoro procedeva a rilento, perchè Fra' Bartolomeo seguiva assiduamente le prediche del Savonarola, cui fece un ritratto. Quando Savonarola ordino' di fare un rogo di tutte le cose oscene, fra' Bartolomeo, con Lorenzo di Credi porto' a bruciare tutti i suoi disegni di nudi.
1501 Spaventato dal tentativo popolare di assalire Savonarola dentro S.Marco, si fa frate domenicano, interrompendo definitivamente l'affresco del Giudizio Universale in S.Maria Nuova, che fu terminato da Giuliano Bugiardini, suo allievo.
1503 Mariotto Albertinelli dipinge una tavola, su disegno di Fra' Bartolomeo, ora agli Uffizi.
1504 Raffaello e' a Firenze presso fra' Bartolomeo, per imparare a colorare. Insegna a Fra' Bartolomeo la prospettiva.
1506 dipinge S.Bernardo in contemplazione della Madonna col bambino per la Badia, ora all'Accademia.
1509 dipinge una Madonna e Santi, ancora sul secondo altare a destra in S.Marco.
1509 il Priore di S.Marco lo manda a Lucca, dove dipinge una Madonna con i Santi Stefano e Giovanni con un angiolino che suono il liuto, ora nella Cattedrale di Lucca, sull'altare a sinistra del coro. I disegni preparatori sono agli Uffizi.
1509 i domenicani del convento di S.Pietro Martire a Murano fanno dipingere a Fra' Bartolomeo Cristo con S.Caterina e la Maddalena. Poiche' i domenicani non pagarono, il quadro fu mandato a Lucca, dove e' nella Pinacoteca.
1511 dipinge il Matrimonio mistico di S.Caterina con i Santi Piero, Bartolomeo ed altri. Reca l'iscrizione Orate Pro Pictore MDXI Bartholom Floren Or Prae. Si trova al Louvre.
1512 dipinge una Madonna sotto un padiglione, sollevato da alcuni fanciulli in aria. Reca la scritta orate Pro Pictore. Ora all'Accademia.
1513 dipinge un chiaroscuro per la chiesa di S.Lorenzo, usando nerofumo e nero di avorio bruciato, oggi nella sala del lavabo nel Museo di S.Marco.
1514 si trasferisce a Roma dove dipinge due quadri di S.Pietro e Paolo, ora nei Musei Vaticani. I disegni preparatori sono agli Uffizi. Colto da febbri malariche, rientra a Firenze. Le mani e la testa di S.Pietro furono ridipinti da Raffaello.
1514 Irritato dalle critiche che gli venivano mosse perche' dipingeva solo piccoli quadri, esegue un S.Marco Evangelista di 3 metri, ora nella Galleria di Palazzo Pitti.
4.10.1514 termina l'affresco con l'Annunciata nella chiesa di S.Maria Maddalena in Pian di Mugnone.
1515 punto dalle critiche che lo dicevano incapace di dipingere nudi, fece un S.Sebastiano. I Frati non riparavano a ricevere confessioni di donne turbate da pensieri peccaminosi alla vista di quel quadro. Fu spostato dalla chiesa e poi donato al re di Francia. Ora nella collezione Alaffre di Bezenas presso Tolosa. Nel dipingere questo quadro, fra' Bartolomeo, irritato dai corniciai, che coprivano sempre 1/8 della pittura, realizzo' la tavola stondata, dipingendo anche la cornice con un finto rilievo in prospettiva.
1515 Dipinge S. Vincenzo, ora all'Accademia.
1515 dipinge una Madonna della Misericordia su un dado di pietra, con angeli che reggono il manto e il popolo che guarda Cristo in alto. Ora nella Pinacoteca di Lucca.
1516 dipinge una Madonna per Agnolo Doni, ora alla Galleria Nazionale di Roma.
1516 dipinge Cristo Salvatore, i 4 Evangelisti e 2 puttini che reggono la palla del mondo. Fu posta nella SS.Annunziata, sotto l'organo grande. Adesso e' sostituita da una copia dell'Empoli, mentre l'originale e' alla Galleria Palatina. I laterali con i profeti Job e Isaia sono agli Uffizi.
1516 dipinge una Assunta, ora nel Museo di Capodimonte e la Purificazione, ora nel Kunsthistorische Museum di Vienna, dove fu mandata in cambio della Sacra Famiglia del Duerer, oggi agli Uffizi.
1517 affresca il Noli Me Tangere nell'ospizio della chiesa di S.Maria Maddalena in Pian di Mugnone.
6.10.1517 Già indisposto, fa indigestione di fichi e muore.
1475 Leonardo dipinge l'Annunciazione (Uffizi)
1475 Antonio e Piero del Pollaiolo dipingono il Martirio di S.Sebastiano, oggi nella National Gallery di Londra, Il volto del santo e' il ritratto di Gino Capponi. Nelle figure Antonio dimostro' le sue conoscenze di anatomia. Antonio Pucci pago' 300 scudi, dicendo che cosi' pagava solo i colori.
1475 Cosimo Rosselli affresca nel chiostro della SS. Annunziata la Visione e la Vestizione di S.Filippo Benizi, che non termina.
1475 la repubblica fiorentina dedica il dazio di 2 quattrini ogni libbra di sale per il compimento della chiesa del Carmine.
1475 viene realizzato il chiostro di S.Lorenzo, seguendo il progetto di Brunelleschi
1475 Benedetto da Maiano realizza il pulpito di S.Croce, il piu' bello del rinascimento, su incarico del ricchissimo mercante Piero Mellini. L'idea era stata di Brunelleschi, che mori' prima di realizzarlo. Benedetto da maiano ebbe difficolta' a fare accettare ai frati l'idea di scavare la colonna per ricavarvi una scala interna. Li convinse solo dopo aver rinforzato la colonna ed averla cerchiata di ferro. - Il pulpito risale al periodo in cui la pittura gareggiava con la scultura rappresentando l'evidenza scultorea. Cos' Benedetto da Maiano, che aveva collaborato a San Gimignano con Domenico Ghirlandaio, volle competere in vastita' e dettaglio, con le analoghe storie di S.Francesco che il Ghirlandaio stava dipingendo in S.Trinita. - Negli intervalli delle mensole vi sono le principali Virtu', incassate in nicchie di marmo rosso. Le cinque facciate rappresentano: Approvazione della Regola - S. Francesco davanti al Sultano - S. Francesco riceve le stimmate. - Funerali di S.Francesco - Martirio dei primi missionari francescani. Prima della loro esecuzione, furono eseguite prove in terracotta, tre delle quali sono a Londra e una era a Berlino.
1475 in piazza S.Croce si svolge la giostra vinta da Giuliano de' Medici, che la dedicò a Simonetta Vespucci. Fu raccontata dal Poliziano nelle "stanze", rimaste incompiute.
1475 nasce a Firenze Giovan FRANCESCO RUSTICI pittore
1475 sembra che Lorenzo Popolano crei la manifattura di Cafaggiolo, in Mugello
1475 Peste a Firenze. - Lorenzo e Giovanni Popolani ospitano Amerigo Vespucci rifugiato nel loro castello del Trebbio, in Mugello.
1475 nasce GIOVANNI figlio di Lorenzo DEI MEDICI (Papa Leone X)
11.11.1475 Paolo Uccello fa testamento. Muore all'ospedale il 10.12 e viene sepolto in S.Spirito nella tomba del padre.
1476 nasce JACOPO DELL'INDACO. ( Firenze 1476 - 1545) Jacopo di Lazzaro Torni. Figlio di Lazzaro, fornaio, era stato a bottega del Ghirlandaio con Michelangelo. Gli piaceva più la bella vita che il lavoro. Michelangelo lo teneva spesso con sè perchè era un piacevole chiacchierone. Una sera che erano a cena insieme, Michelangelo, non potendone più, lo mandò a comprare dei fichi e sprangò la porta. Quando l'Indaco tornò, indispettito, gli spiaccicò i fichi sulla porta. Ci vollero mesi per fare la pace. Forse gli si possono attribuire la Dialettica nell'aula Borgia in Vaticano e, nella sala con le Storie di Maria e di Cristo, le Arti Liberali e L'Adorazione dei Magi.
1545 Muore in Spagna a 68 anni.
1476 Domenico Ghirlandaio (27) affresca il Cenacolo per il monastero di Passignano con la collaborazione di David, per incarico dell'abate don Isidoro del Sera. - I frati li trattavano malissimo e la cosa irritava in particolar modo David, che si lamentava con l'abate, opponendo che l'arte di suo fratello non meritava quel trattamento da manovali, ottenendo solo sgarbate risposte. Una sera, a cena, venne presentata un asse con minestre e tortacce da manigoldi. David rovescio' la minestra addosso al frate e lo percosse con un pane duro, svegliando l'abate, che dette ordine ai frati di mutare atteggiamento.
1476 Pierfrancesco il vecchio muore
1477 opere di Domenico Ghirlandaio (28) e della sua bottega di questo periodo: Tavola con i Santi Sebastiano, Vincenzo Ferrer e Rocco con 4 membri della famiglia Malatesta. Nella lunetta Dio Padre e nella rpedella, 3 storie di santi. - I ritratti dei malatesta sono di mano di Fra' bartolomeo. Oggi nel museo civico di Rimini. - Affreschi per la cappella di S.Fina nella Collegiata di S.Gimignano, con la Visione e i funerali di S.Fina. I santi e i profeti nelle lunette e i 4 evangelisti nella volta sono probabilmente di mano di Bastiano Mainardi.
1477 data impressa sul tondo di marmo con la pieta' sul pilastro vicino alla porta della sagrestia in S. Maria Novella. Fu collocata dalla Compagnia di Gesu' Pellegrino. La scritta dice: S. Colleggi Servatoris Peregrini MCCCCLXXVII.
11.7.1477 si colloca l'ultimo pilastro della tribuna di S.Spirito
1477 nasce Luisa figlia di Lorenzo dei Medici. Morirà a 11 anni.
13.1.1478 l' Opera del Duomo decide di far fare alcune storie in argento per l'altare del battistero: Bernardo di Bartolomeo Cenni fece l'Annunciazione. - Verrocchio la decollazione del Battista. - Antonio del Pollaiolo la Nativita'. - Antonio di Salvi e Francesco di Giovanni il Convito di Erode ora nel Museo dell'opera del Duomo.
1478 Raffaele Riario, cardinale di San Giorgio, viene fatto prigioniero in Palazzo Vecchio per sospetta connivenza con i Pazzi.
1478 nasce Contessina, figlia di Lorenzo il Magnifico
26.4.1478 Raffaello Riario, nipote di papa Sisto IV, fatto cardinale a soli 16 anni, si ferma a Firenze prima di andare a studiare all'Università di Pisa. Viene tentato un attentato ai fratelli Medici ai piedi dell'altare in Santa Maria del Fiore, durante la Messa, il segnale sarebbe stata l' Elevazione. Sisto IV vedeva in Lorenzo il Magnifico, che, irritato per la mancata concessione della porpora cardinalizia al fratello Giuliano, gli sobillava contro i vassalli pontifici, il maggiore ostacolo alla creazione di un grande regno per il nipote Girolamo Riario. - Franceschino dei Pazzi e Bernardo Bandini si sarebbero occupati di Giuliano, due preti di Lorenzo. Giuliano morì, Lorenzo riuscì a salvarsi, grazie al sacrificio di Francesco Nori, che gli fece da scudo col suo corpo. - Nemmeno un'ora dopo Franceschino de' Pazzi e il prete Francesco Salviati penzolavano impiccati dalle finestre del Bargello. - A Francesco Nori è dedicato il monumento funebre al primo pilastro della navata di S.Croce. In suo onore Antonio Rossellino scolpi' la Madonna del latte, racchiusa in una mandorla contornata di cherubini. Sotto al rilievo vi e' un'acquasantiera in marmo con candelabro in bronzo, posante su una base recante l'iscrizione di dedica al Nori: Antonio Patri Sibi Posterisque Franciscus Norus Pos..
28.4.1478 Jacopo de' Pazzi viene catturato in Casentino e la sera stessa impiccato sotto la ringhiera di Palazzo Vecchio. E' il primo ricordo di Michelangelo, che era in collo al padre ad assistere all'esecuzione.
1478 nasce GIULIO DI GIULIANO DE' MEDICI, FUTURO CLEMENTE VII. (1478 - 1534)
Figlio naturale di Giuliano, fratello del Magnifico, avuto con una ragazzo di Borgo Pinti, forse figlia di un corrazzaio, dirimpettaia di Giuliano da San Gallo, che fara' battezzare col nome di Giulio e che rivelera' la sua esistenza al magnifico solo dopo la morte di Giuliano, che prendera' il fanciullo in casa come un figlio. - La sua insegna era un sole, un cui raggio attraversava una sfera di cristallo e diventava fuoco dall'altra parte, con la scritta: "Candor illesus". - Era il piu' abile e di carattere dei fanciulli di casa Medici e fu sempre lui il factotum. Sostitui' anche il Magnifico alla testa delle truppe pontifice contro il duca di Urbino. - Fece finta di aver ridato la liberta' a Firenze, dando retta a tutti, ma amministrando saggiamente lui. - Si rese conto che il potere andava preso e tenuto con la forza ed annego' nella palude dell'accademia neoplatonica degli orti Oricellari gli intellettuali contestatori, quali Luigi Alamanni, Jacopo da Diacceto, Iacopo Nardi, Niccolo' Machiavelli, che tentarono una congiura, da lui sventata alla vigilia dell'elezione a papa. - Luigi Alamanni e Iacopo da Diacceto furono decapitati. Machiavelli dovette scappare. - Leone X lo fara' cardinale per averlo vicino.
Divenne papa col nome di Clemente VII e si dimostro' onestissimo, giusto e parsimonioso. FINE NOTA
1478 arriva a Firenze il trittico Portinari di Hugo van der Goes.
1478 nasce GIORGIONE a Castelfranco Veneto. Zorzi di Castelfranco, imparo' dai Bellini
3.1479 viene ultimato il tetto di S.Spirito
1479 Domenico Ghirlandaio (30) dipinge la Madonna col bambino in trono fra i santi Caterina, Stefano, Lorenzo e Dorotea, nel Museo nazionale di S.Matteo a Pisa.
1479 muore Antonio Rossellino.
1480 Giuliano da Sangallo costruisce la villa medicea di Poggio a Caiano
1480 il Perugino dipinge un Crocifisso con la Maddalena, S.Girolamo, S.Giovanni Battista e il Beato Giovanni Colombino, oggi agli Uffizi.
1480 Filippino Lippi dipinge i Santi Rocco, Sebastiano, Girolamo ed Elena per la chiesa di S.Michele a Lucca.
1480 Baccio di Andrea Cellini, zio di Benvenuto, e' in Ungheria, dove, per conto del re Mattia Corvino, progetta numerosi palazzi, fontane, giardini e fortezze, in collaborazione con Chimenti (Clemente) di Leonardo Camicia.
1480 Lorenzo il Magnifico compra il Giardino di San Marco
1480 il Cronaca rientra a Firenze da Roma e, con i suoi entusiastici racconti, si guadagna il soprannome.
1480 Andrea della Robbia realizza Madonna, col Bambino, Angeli e Santi (Antonio da Padova, Dorotea, Giovanni Battista, Lorenzo, Ludovico e Francesco) per la Cappella del Noviziato di S.Croce.
1480 Botticelli affresca S. Agostino nel suo studio in Ognissanti
1480 viene costruita la cupola di S. Spirito su progetto di Salvi d'Andrea
1480 Opere di Domenico Ghirlandaio (31) e della bottega in questo periodo: il Cenacolo di Ognissanti. Il volto di Cristo e' stato ridipinto da Alessandro Gherardini (1655 - 1723). - S. Girolamo per Ognissanti in concorrenza con Sandro Botticelli. - Un Cenacolo nel refettorio piccolo di S.Marco, molto simile a quello di Ognissanti. - Madonna per i frati gesuiti, oggi agli Uffizi. Parte della predella e' alla National Gallery di Londra, parte nel Museo di Detroit, parte al Metropolitan Museum di New York. - La sua bottega riquadra l'Incoronazione della madonna di Giotto della cappella Baroncelli in S.Croce.
1480 Lorenzo riforma l'ordinamento repubblicano, la Repubblica è governata da Trenta cittadini, in pratica é sempre il Magnifico Lorenzo che comanda.
1480 Portata di Piero di Filippo in Montelupo. Dice di avere 35 anni. Moglie Cosa di 34 anni. Figlia Caterina di 6 mesi. Fratello Stefano di 22 anni. Madre Usanna di 60 anni. - Lavoro per lavorante d'orciuoli; a pena posso vivere. Tornomi in una chasa posta in detto popolo la quale si è di Scharamuccia sta con Lorenzo di Pier francesco de' Medici, ed Š fratello di mia madre; lasciami stare drento per l'amore di Dio.
1481 Giuliano e Antonio da Sangallo realizzano il Crocifisso per la SS. Annunziata, quello per S. Miniato ai Fossi e il Crocifisso dello Scalzo.
1481 il Perugino affresca nella cappella sistina la Storia di Cristo che consegna le chiavi a S. Pietro. Bartolomeo della Gatta dipinse i due apostoli subito dietro il Cristo. Perugino dipinse anche la parete dietro l'altare, distrutta per fare posto al Giudizio Universale. Rimangono a destra il Battesimo di Cristo e a sinistra il Viaggio di Mose'.
1481 Domenico Ghirlandaio (32) e'a Roma per affrescare la cappella sistina. Esegui' la Vocazione di Pietro e Andrea. Della serie dei papi, spettano alla sua bottega Vittore, Pio I, Anacleto, Clemente, Igino, Felice, Eutichiano e Dalmata. Durante il soggiorno romano dimostrò la sua abitita' disegnando monumenti, medagli ed altre cose, senza prendere misure, a occhio e a mano libera. Successive verifiche hanno dimostrato che le proporzioni fra il Colosseo e le altre figure circostanti sono esatte.
22.8.1481 Mino da Fiesole realizza il tabernacolo nella cappella a sinistra della maggiore di S.Ambrogio, che conserva il calice del miracolo del 1230.
1481 Piero di Cosimo va a decorare la cappella sistina al seguito di Cosimo Rosselli
27.10.1481 Cosimo Rosselli affresca nella cappella sistina Mose' e le Tavole della Legge, il Discorso della Montagna e l'Ultima Cena con l'aiuto di Pietro di Cosimo. Si trovava a lavorare in concorrenza con Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Abbate di S. Clemente, Luca da Cortona e Pietro perugino. Sisto IV aveva promesso in palio un premio per il miglior pittore. Sentendosi inferiore nel disegno e nella fantasia, usò bellissimi azzurri ultramarini ed altri vivaci colori. Lumeggiò ogni albero, erba, nuvola o panno con molto oro. Quando le opere furono terminate, Cosimo fu schernito dagli altri per il suo goffo lavoro, ma quando Sisto IV passo' in rassegna le opere rimase fulminato davanti agli affreschi di Cosimo e non solo gli dette il premio, ma ordinò agli altri di riempire d'oro le loro opere, per tentare di eguagliare quelle del Rosselli.
18.11.1481 Alessio Baldovinetti viene incaricato di restaurare i mosaici del battistero. Fa costruire un ponte molto ingegnoso da Fabrizio d'Agnolo detto Cecca ed inizia dalla scarsella.
1481 muore Francesca di Miniato del Sera, madre di Michelangelo
1481 il Cronaca prosegue i lavori di Palazzo Strozzi. Realizza il cornicione sullo zoccolo che stacca dal bugnato della parete e il cortile del secondo piano formante una galleria a tutto sesto, in asse con quelli sottostanti, ma ciechi.
1481 muore Agostino di Duccio pittore fiorentino
1481 Mino da Fiesole termina il monumento funebre del Conte Ugo di Toscana nella Badia fiorentina. Costo' 1600 lire.
esegue il tabernacolo in marmo a mezzo rilievo per il convento delle Murate, adesso in S.Croce.
20.2.1482 muore Luca della Robbia e viene sepolto in S.Pier Maggiore
1482 Giuliano da Sangallo riedifica la chiesa di S.Maria Maddalena de' Pazzi in Borgo Pinti.
1482 Leonardo parte da Firenze per Milano.
1482 Mino da Fiesole realizza la cappella a destra di quella maggiore per la sepoltura del vescovo Leonardo Salutato da Pescia, nel Vescovado di Fiesole. Reca la scritta: Leonardus Salutatus civilis pontificique juris consultus episcopus fesul. vivens sibi posuit. vale lector et me praecibus adiuva
1482 Piero della Francesca scrive il De Perspectiva pingendi.
1482 Luca Signorelli inizia a dipingere nella Cappella Sistina.
1482 Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici scrive una Rappresentazione della Invenzione della Croce.
1482 Fino al 1485 Michelangelo viene mandato a scuola di grammatica presso Francesco da Urbino, detto il Greco perché esperto in tale lingua. - Michelangelo non fu diligente e ricevette molte battute dal padre e dal maestro perchè preferiva fare forca ed andare a studiare disegno.
1482 Cosimo Rosselli dipinge la Madonna con Bambino e Santi per la 3. cappella del transetto sinistro di S.Spirito
1482 Agnolo Poliziano dedica "Silvia" a Lorenzo di Pierfrancesco
5.10.1482 Domenico Ghirlandaio (33) firma il contratto per affrescare la Sala dei Gigli in Palazzo Vecchio, dove e' l'orologio di Lorenzo della Volpaia (1446 - 1512) maestro d'orologi e astrologo.
Nella parete S.Zanobi in trono, tra due santi diaconi. Nella lunetta la madonna con bambino e angeli. Nell'arcone di sinistra Bruto, Muzio Scevola e Camillo. Nell'arcone di destra Decio, Scipione e Cicerone.
1483 nasce RIDOLFO DEL GHIRLANDAIO (1483 - 1561) Figlio di Domenico, Padre di Michele.
Madonna con Bambino e Santi in S.Felice a Firenze.
1507 Raffaello dipinge la Bella Giardiniera, oggi al Louvre. Incompiuta a causa della partenza per Roma, chiamato dal Bramante, il panno azzurro fu dipinto da Ridolfo del Ghirlandaio
1510 Mariotto Albertinelli dipinge una Annunciazione, ora all'Accademia, insieme ai laterali, dipinti piu' tardi da Ridolfo del Ghirlandaio.
12.11.1547 A causa di uno smottamento, crolla la casa di Lorenzo Nasi sulla Costa San Giorgio e si spezza la Madonna del Cardellino di Raffaello, che verra' restaurata da Michele di Ridolfo del Ghirlandaio.
1561 Muore.
1483 nasce RAFFAELLO SANZIO (1483 - 1520. Figlio di Giovanni Sanzio (De' Santi).
Michelangelo dice che non ebbe la sua arte dalla natura, ma dallo studio. Allievo prima di suo padre, poi del perugino. Maestro di Giovanni Evangelista di Pian di Meleto, di Giulio Romano, di Lorenzo Lotti e di Giovanni da Udine.
1484 dipinge la pala del Municipio di Gradara
1489 dipinge la pala del conmvento di Montefiorentino a Pian di meleto e la pala Buffi di Urbino.
1492 scrive in rima la Cronaca di Federico da Montefeltro.
1.8.1494 muore il padre Giovanni Sanzio
1495 entra nella bottega del Perugino e ne imita perfettamente lo stile.
1501 Raffaello e Evangelista di Pian di Meleto dipingono la Pala del Beato Nicola da Tolentino, smembrata fra la Pinacoteca di Brescia e Capodimonte.
1502 Maddalena degli Oddi gli commissione l'Incoronazione della Vergine e Santi, con predella in 3 comparti. Pinacoteca Vaticana.
29.6.1502 Il Pinturicchio si impegna con il cardinale Francesco Piccolomini, nipote di Pio II, ad affrescare la libreria Piccolomini nel duomo di Siena. Collaboro' anche Raffaello, che all'epoca viveva con lui, nei disegni preparatori, oggi agli Uffizi. - In questo periodo, Raffaello viene a sapere dei cartoni preparatori degli affreschi del salone dei '500 e si reca a Firenze, accompagnato da una lettera di raccomandazione di Giovanna della Rovere a Pier Soderini. Visse nella casa di Taddeo Taddei. Per sdebitarsi col Taddei, Raffaello gli dipinse la madonna del Belvedere (Vienna) e la Sacra Famiglia della Palma (Collezione Ellesmere di Londra).
1503 dipinge la Crocifissione, oggi alla National Gallery di Londra. La predella e' divisa fra Lisbona e Richmond.
1504 e' a Firenze presso fra' Bartolomeo, per imparare a colorare. Insegna a Fra' Bartolomeo la prospettiva.
1504 dipinge lo Sposalizio della Madonna, oggi nella Pinacoteca di Brera.
1506 dipinge la Madonna del cardellino, oggi agli uffizi. Il quadro fu fatto per Lorenzo Nasi.
1507 dipinge la Sacra Famiglia Canigiani, oggi all'Alte Pinakotek di Monaco. Vasari dice che anziche' colpi di colore nelle teste, nelle mani e nei piedi, sono pennellate di carne viva.
Dipinge anche la Deposizione nella Galleria Borghese. La predella con le Virtu' Teologali e' nella Pinacoteca Vaticana.
Dipinge la Bella Giardiniera, oggi al Louvre. Incompiuta a causa della partenza per Roma, chiamato dal Bramante, il panno azzurro fu dipinto da Ridolfo del Ghirlandaio
1508 dipinge la Madonna del Baldacchino, oggi alla Galleria Palatina di Firenze. Incompiuta al momento della partenza per Roma, fu ampliata in alto da Giovanni Agostino Assana.
1509 dipinge La Scuola di Atene per Giulio II. La figura di Eraclito in primo piano fu aggiunta piu' tardi, in omaggio a Michelangelo e non campare nel cartone preparatorio, che e' alla Pinacoteca di Milano. Il giovane che apre le braccia e ha la testa china, e' il ritratto di federico II, duca di mantova, che si trovava allora a Roma. La figura chinata a terra, con i compassi in mano, e' il ritratto di Bramante. L'autoritratto di Raffaello e' nella figura, giovane, accanto a Zoroastro, di spalle, con la palla del cielo in mano. - Visto questo affresco, Giulio II decise di distruggere gli altri affreschi esistenti per far posto a nuovi affreschi di Raffaello, il quale pero' volle che fosse risparmiate le grottesche del Sodoma, in alto.
1509 dipinge per Giulio II la Disputa del Sacramento.
1511 dipinge Tribuniano che consegna le Pandette a Giustiniano e S.Gregorio IX che approva le Decretali. Sono attribuibili agli scolari. Appare Giulio II gia' con la barba, che si fece crescere nel 1511, circondato da Giovanni de' Medici, Antonio di Monte e Alessandro Farnese.
1511 affresca per Giulio II Apollo con le Muse e 18 poeti.
1511 dipinge la volta delle Stanze in Vaticano, dividendola in 4 scomparti: Il roveto ardente, La scala di Giacobbe, L'apparizione di Dio a Mose', Il Sacrificio di Iacco.
1512 dipinge la Madonna di Foligno, per l'altar maggiore di Aracoeli, su commissione di un cameriere di Giulio II. Ora è alla Pinacoteca Vaticana. - Nella Stanza di Eliodoro in Vaticano, Raffaello affresca la Messa di Bolsena.
1512 dipinge il ritratto di Giulio II. Abbiamo due versioni, una agli Uffizi e l'altra alla National Gallery di Londra. - Dipinge anche la madonna del Velo, di cui esistono molte copie. Probabilmente l'originale e' quello del Museo Condè di Chantilly.
Bramante, avendo la chiave della cappella Sistina, gli mostra gli affreschi di Michelangelo. - Raffaello ne prese subito la maniera, dipingendo il profeta Isaia sul terzo pilastro di sinistra della navata maggiore di S.Agostino a Roma.
1512 affresca la Cacciata di Eliodoro dal Tempio in Vaticano.
1512 Sebastiano del Piombo si tasferisce a Roma, chiamato da Agostino Chigi. Lavora alla Farnesina e si avvicina a Raffaello, ma non gli sara' mai amico. Con questa comune antipatia, fu amico di Michelangelo, che gli passava i disegni. Infatti Raffaello era bravo nel disegno e nel colore, Michelangelo era bravo nel disegno e Sebastiano nel colore. Michelangelo sperava di infastidire Raffaello contrapponendogli Sebastiano, aiutato dai suoi disegni.
1514 affresca Sibille, angeli e santi nella prima cappella a destra della chiesa di S.Maria della Pace a Roma.
1514 dipinge la Liberazione di Pietro nelle Stanze Vaticane, con la collaborazione di Giulio Romano.
1514 dipinge la Venuta di Attila a Roma e vi raffigura il nuovo papa Leone X due volte: sotto le spoglie di un cardinale e di Leone I. E' ritenuto, in larga misura, opera della bottega, che dipinse anche la Madonna del Pesce, oggi nel museo del Prado.
1514 dipinge l'Estasi di S.Cecilia, oggi nella Pinacoteca di Bologna.
1514 dipinge il ritratto di Bindo Altoviti, ora alla National Gallery di Washington e la Madonna dell'impannata, oggi alla Galleria Palatina, cosidetta perche' la stanza e' illuminata da una finestra impannata.
1514 dipinge, nella Torre Borgia, la Battaglia di Ostia. Giulio Romano dipinse le figure in primo piano sulla destra. Giovanni da Udine dipinse le architetture e le navi.
1515 dipinge i ritratti di Lorenzo (repliche a Montpellier e Firenze) e di Giuliano de' Medici (Metropolitan Museum di New York.
1516 dipinge la Velata, ora alla Galleria Palatina.
1516 dipinge la Madonna Sistina, oggi a Dresda.
1516 il veneziano Luigi Pace su cartone di Raffaello, realizza il mosaico della cupola della cappella Chigi in S.Maria del Popolo.
1516 disegna i cartoni per i 10 arazzi, oggi presso la Pinacoteca Vaticana. I 7 cartoni rimasti sono al Victoria and Albert Museum
1517 disegna i cartoni per gli affreschi della sala di Costantino: La visione della Croce, La battaglia di ponte Milvio, il battesimo di Costantino e la donazione di Roma. Furono eseguito dalla bottega dopo la morte di Raffaello.
1517 dipinge lo Spasimo di Sicilia, oggi alla Galleria del Prado. La pittura fu spedita per nave, che fece naufragio. La cassa fu ritrovata a Genova, con il quadro intatto.
1517 affresca nella Torre Borgia l'Incendio del Borgo Vecchio di Roma. Tutte le parti laterali sono di Giulio Romano, la zona centrale di Giovanni da Udine, bravissimo nel dipingere gli animali.
1517 con l'aiuto di Giulio Romano progetta Villa Madama, su commissione del futuro Clemente VII
1517 dipinge S.Michele che combatte il diavolo. Notevole l'intervento di Giulio Romano. Fu inviata a Francesco I da Leone X. Oggi al Louvre.
1517 Leone X va a Bologna a incontrare il re di Francia Francesco I per trattare la pace. Si ferma a Firenze. Il Vasari nella sala di Leone X ritrae il corteo papale. Nelle Stanze Vaticane Raffaello ritrae il papa mediceo sotto le spoglie di Leone Magno, che ferma Attila.
1517 Raffaello e bottega affrescano la Loggia di Psiche alla Farnesina, su commissione del conte Chigi.
1517 dipinge S.Giovanni, oggi agli Uffizi e la Trasfigurazione, oggi alla Pinacoteca Vaticana. Solo la parte superiore fu compiuta da Raffaello prima della morte.
1518 dipinge La Visione di Ezechiele, oggi nella Galleria Palatina di Firenze e la Perla, forse opera di Giulio Romano, oggi al Museo del Prado.
1518 Raffaello e la bottega dipingono la Madonna del Divino amore, ora a Capodimonte.
1518 esegue il ritratto di Leone X, Giulio de' Medici e il Cardinale de' Rossi, oggi agli Uffizi. Andrea del Sarto ne fece una copia (Pinacoteca Nazionale di Napoli) e un'altra copia fu fatta dal Vasari, che scrisse: Nel quale si veggono non tinte, ma di rilievo tonde le figure; quivi e' il velluto che ha il pelo, il domasco addosso a quel papa, che suona e lustra; e le pelli della fodera son morbide e vive, gli ori e le sete contrafatti si', che non colori ma oro e seta paiono. Vi e' un libro di carta pecora miniato, che piu' vivo si mostra che la vivacita', un campanello d'argento lavorato che maraviglia e' a voler dire quelle parti che vi sono. Ma fra l'altre una palla della seggiola brunita e d'oro nella quale, a guisa di specchio, si ribattono (tanta e' la sua chiarezza) i lumi delle finestre, le spalle del papa et il rigirare delle stanze; e sono tutte queste cose condotte con tanta diligenzia,che credasi pure e sicuramente che maestro nessuno di questo meglio non faccia, ne' abbia a fare.
1519 dipinge la Fornarina, oggi alla Galleria Nazionale di Roma.
1520 viene costruito il Palazzo Pandolfini (Cardinale di Troia) in via S.Gallo, su progetto di Raffaello.
16.4.1520 MUORE RAFFAELLO. Immenso dolore di Leone X per il suo pittore preferito. Raffaello passava molto tempo a donne. Una sera eccedette e rientro' a casa con la febbre. Non volle confessare dove era stato e i medici gli fecero un salasso, indebolendolo ancora di piu', fino a farlo morire.
12.11.1547 A causa di uno smottamento, crolla la casa di Lorenzo Nasi sulla Costa San Giorgio e si spezza la Madonna del Cardellino di Raffaello, che verra' restaurata da Michele di Ridolfo del Ghirlandaio. FINE NOTA
1483 Domenico Ghirlandaio (34) inizia ad affrescare la Cappella Sassetti in S.Trinita con le Storie di S.Francesco. Reca la scritta A.D.MCCCCLV XV Decembris. - Sopra l'arco della cappella dipinse Ottaviano Augusto, la Sibilla Tiburtina e il David. - Nel primo quadro si vede un fanciullo degli Spini che cade dal palazzo, vicino al ponte a S.Trinita. Morto sul colpo, i frati escono dalla chiesa con la croce per seppellirlo, quando S.Francesco lo resuscita fra l'allegrezza della gente, fra cui Maso degli Albizi, Agnolo Acciaiuoli, Palla Strozzi e altri notabili cittadini. - Nel secondo Francesco rifiuta i beni del padre Pietro di Bernardone e veste il saio. - Nel quadro di centro Francesco è davanti a papa Onorio per presentare la sua regola e gli porge un mazzo di rose, di gennaio. Fra i personaggi Lorenzo Vecchio de' Medici. - Inoltre: S. Francesco riceve le stimmate e la morte di S.Francesco. - Ritrasse in un quadro Francesco Sassetti inginocchiato e nell'altro la moglie Nera e i figli.
25.4.1483 Leonardo sottoscrive con Giangaleazzo Visconti il contratto per la Vergine delle Rocce
24.8.1483 Alessio Baldovinetti inizia il restauro dei mosaici della cupola del battistero.
27.8.1483 Viene deliberato di assegnare ad Alessio Baldovinetti un vitalizio annuo di fiorini 30, per il restauro dei mosaici del battistero. Insegna l'arte del mosaico a Domenico Ghirlandaio.
1483 nasce a Montelupo Filippo di Piero di Filippo di Dimitri.
1483 Lorenzo di Pierfrancesco viene mandato alla corte di Francia per condolersi con Carlo VIII della morte di Lodovico XI e per rallegrarsi della sua esaltazione al regno
1484 Giuliano da Sangallo costruisce a Prato la chiesa di S.Maria delle Carceri.
1484 Luca Signorelli dipinge la madonna e il bambino tra i Santi Onofrio, Ercolano, Giovanni Battista, Stefano e due angeli. Ora nel museo del duomo di Perugia
1484 Filippino Lippi dipinge una Madonna con angeli che appare a S.Bernardo, adesso nella Badia.
1484 Filippino Lippi affresca la liberazione di S.Pietro dal Carcere nella cappella Brancacci del Carmine e termina la scena di S.Pietro che risuscita il figlio di Teofilo sulla parete sinistra in basso. La zona sulla destra, con S.Pietro in cattedra e' completamente di masaccio, mentre Filippino dipinse le figure in piedi a sinistra, le ultime otto che fanno cerchio a destra, il ragazzo risuscitato e il fanciullo che gli e' accanto, il S. Paolo inginocchiato, parte del panneggio di S.Pietro e qualche altro particolare. Ritrasse se' e il Pollaiolo.
1484 Giuliano della Rovere, futuro Giulio II, commissiona ad Antonio e a Piero del Pollaiolo la tomba per lo zio Sisto IV per S.Pietro, ora nelle Grotte Vaticane. Firmata e datata Opus Antonii Polaioli Florentini Arce. Aur. Pict. aere clari An. Dom. MCCCCLXXXXIII.
1484 Cosimo Rosselli affresca la cappella del Sacramento in S.Ambrogio con la processione contenente ritratti di contemporanei. A lato la sinopia staccata. Sulla volta i 4 Padri della Chiesa.
29.9.1484 Giovanbattista Cibo viene eletto PAPA INNOCENZO VIII. Riferisce il cerimoniere Giovanni Brucardo che, per battere la concorrenza di Rodrigo Borgia e di Giuliano della Rovere, fece ampio uso di denari e, la notte precedente l'elezione, firmo' numerose suppliche, da esaudire dopo l'elezione. - Al momento dell'elezione usci' la pasquinata: Lode a Innocenzo rendere, o quiriti, si debbe, / che dell'esausta patria la prole ei stesso accrebbe. / Otto bastardi ed otto fanciulle ha generato: / Nocente e della patria padre sara' chiamato.
INNOCENZO VIII Giovanbattista Cibo (Genova 1432 - 1492) Nato a Genova nel 1432, suo padre fu senatore a Roma sotto Callisto III e vicere' di Napoli sotto Ferrante. - Libertino fino a quando si dette al sacerdozio, ebbe numerosi figli. Franceschetto e Teodorina furono riconosciuti, gli altri passarono come nipoti. Piu' che della chiesa si occupo' principalmente della numerosa famiglia da mantenere. - Poiche' Sisto IV aveva lasciato le casse esauste, impegno' la tiara e parte del tesoro presso una banca romana e mise in vendita numerose cariche, anche inutili e pletoriche, a chiunque potesse spendere. Istitui' i Plumbatores, in numero di 52, alcuni dei quali si misero a falsificare bolle in proprio. Finirono sul patibolo nel 1489, quando furono scoperti. - Non avendo altra ambizione che per il lusso e per il denaro, non seppe gestire la politica estera ed ebbe problemi con Napoli, quando si mise contro gli Aragona, nella rivolta dei baroni contro il tiranno Ferrante ed il figlio Alfonso di Calabria. Gli aragonesi giunsero fino alle porte di Roma e solo Giuliano militare riusci' a concludere una pace militare nel 1486. - Fece sposare in Vaticano i figli: Franceschetto con Maddalena di Lorenzo il Magnifico. Nella trattativa per il matrimonio, fu incluso anche il cardinalato per Giovanni di Lorenzo de' Medici. Una pasquinata disse: Per congiunger la Medici / al figlio Franceschetto, / Innocenzo la porpora / donava a un ragazzeto. / Se e' ver che il Santo Spirito / fa il papa sovrumano, / in questa il Santo Spirito / l'ha fatta da mezzano.
Anche Ferrante fece pace col papa, per paura delle mire di Carlo VIII e per impedire una intesa fra il Vaticano e la Francia, fece sposare un nipote con la figlia di Teodorina Cibo.
Con alcune malfamate bolle, autorizzo' due domenicani, cacciati dai tedeschi, Enrico Institore e Giovanni Sprenger, a dare la caccia alle streghe. I due compilarono il Malleum Maleficarum ed iniziarono un terribile periodo di roghi e di inquisizioni.
Non partecipo' alla caduta di Granada, ultimo baluardo dei Mori, ma organizzo' grandi feste.
il 25.7.1492 Muore. Il suo monumento in bronzo e' di Antonio del Pollaiolo. FINE NOTA
1485 Fra' Bartolomeo entra nella bottega di Cosimo Rosselli, per intercessione di Benedetto da Maiano.
1485 Filippino Lippi dipinge la Madonna con Bambino e i Santi Girolamo e Domenico per S.Pancrazio, oggi nella National Gallery di Londra e la Storia di Lucrezia per Pietro del Pugliese, ora nella Galleria Palatina.Dipinge anche il S.Girolamo per la Badia, oggi agli Uffizi.
1485 Domenico Ghirlandaio dipinge la Nativita' di Cristo per S.Trinita. Contiene anche l'autoritratto.
1486 nasce ANDREA DEL SARTO. ( Firenze 17.7.1486 - 29.11.1530) - Andrea d'Agnolo di Francesco detto del Sarto, il pittore senza errori. - Studiò prima con Piero di Cosimo e poi con Raffaellino del Garbo. - Anticipatore del manierismo, con figure molto animate, in contorsioni da balletto, basate sui modelli in cera che gli preparava Jacopo Sansovino. Tutte le sue pitture sono ambientate su sfondo architettonico e pensate come sculture.
Non si sa se fu allievo di Michelangelo, certamente copio i suoi cartoni per la Battaglia di Cascina nella sala del Papa in Maria Novella, dove lo noto' il Franciabigio, al quale Andrea disse che non poteva piu' sopportare le stranezze di Piero di Cosimo. - Franciabigio e Andrea misero bottega insieme in piazza del grano (ora piazza dei Castellani). - Michelangelo parlò bene di lui e nel 1516 gli passo un incarico per una pittura. - Il suo autoritratto è nel corridoio vasariano.- Sacra Famiglia in Palazzo Pitti. - Annunciazione in palazzo Pitti. - Madonna e 4 Santi in Palazzo Pitti. - Disegni al museo Horne e al Gabinetto Disegni, Uffizi
1504 Apparizione della Vergine a S.Bartolomeo, Uffizi
1509 Pieta' Galleria Borghese, Roma
1509 Madonna Galleria Nazionale d'Arte Antica, Roma
1510 Cristo che appare a Maria Maddalena, oggi agli Uffizi
1510 Chiostro della Ss. Annunziata con scene della vita di S.Filippo Benizzi. L'abate della SS.Annunziata lo pago' poco dicendogli che con quegli affreschi si sarebbe fatto un nome. Inizio' terminando S.Filippo che prende l'abito, che Piero di Cosimo non aveva potuto terminare. Nell'affresco dell'arrivo dei Magi, ritrasse Andrea Sansovino, che guarda indietro. A lui e' appoggiato Andrea e, dietro, si vede mezza testa del musico Aiolle, maestro del Cellini. Nell'affresco del miracolo del bambino che risuscita, c'e' il ritratto di Andrea della Robbia (vecchio chinato, vestito di rosso con una mazza in mano) e Luca di Andrea della Robbia.
1512 Matrimonio di S.Caterina, Dresda
1514 Ritratto di gentildonna con libro, Uffizi
1514 Annunciazione, Galleria Palatina
1514 Nascita della Vergine, Ss. Annunziata
1514 Fino al 1526 Affresca le storie del Battista nel del Chiostro dello Scalzo, via Cavour, 69 (storie monocrome in grisaglia)
1515 Madonna, oggi al Louvre
1515 Le Storie di Giuseppe e il Sogno del Faraone per il cassone nuziale di Baccio d'Agnolo per Pierfrancesco Borgherini, oggi agli Uffizi. Le altre storie di Giuseppe furono dipinte dal Granacci e dal Pontormo, oggi alla National Gallery di Londra.
6.11.1516 Michelangelo, non potendo eseguire una pittura per Pier Francesco Borgherini, la affida ad Andrea del Sarto.
1517 Annunciazione con i santi Michele e Godenzo, opera di Bottega, Galleria Palatina
1517 dipinge la Madonna delle Arpie (Uffizi), nata come gruppo scultoreo (la Madonna e' su di un piedistallo), affiorante dal buio del fondo alla luce che lo sfiora, a piani successivi, rendendo il colore quasi cangiante.
1518 si immatricola fra i pittori
1519 Ultima Cena nel cenacolo di San Salvi
1520 Assunta incompiuta, Palazzo Pitti
1520 Madonna con bambino e 6 Santi, Palazzo Pitti
1520 Storie di Giuseppe ebreo, Palazzo Pitti
1521 Salone della villa medicea di Poggio a Caiano
1523 Deposizione, Palazzo Pitti
1523 S. Giovanni Battista, Palazzo Pitti
1525 Madonna del Sacco nel chiostro della SS. Annunziata
1526 Assunta, Palazzo Pitti
1528 i rappresentanti del popolo fiorentino eleggono Gesù Cristo Re di Firenze e sperano nell'intervento di Francesco I contro l'esercito di Carlo V, che da 5 mesi assedia la città. Per la sua difesa Michelangelo costruisce i bastioni dalla parte di San Miniato, i fiorentini fanno terra bruciata e distruggono tutto. Si salva solo il Cenacolo, dipinto da Andrea del Sarto nel Monastero di san Salvi. Taluni sostengono che si sterebbe meglio sotto le palle che sotto il popolo...
30.9.1529 Michelangelo, fuggito da Firenze, viene dichiarato ribelle. Andrea del Sarto viene incaricato di dipingere i ribelli sotto forma di impiccati sulle pareti di Palazzo vecchio. Non volendo fare la fine di Andrea del Castagno, che fu chiamato "Andrea degli impiccati", fece finta di far fare le pitture all'allievo Bernardo del Buda, anche se le fece lui stesso. Ritardò il ritratto di Michelangelo fino a quanto il bando fu tolto.
29.11.1530 Andrea del Sarto muore. FINE NOTA
1.9.1485 Giovanni Tornabuoni fa un contratto con i Ricci per affrescare la cappella maggiore di S.Maria Novella da Domenico Ghirlandaio. - La cappella era gia' affrescata dall'Orcagna, ma le infiltrazioni d'acqua avevano distrutto i dipinti. I Ricci, proprietari della cappella, non disponevano dei soldi necessari per i restauri e Giovanni Tornabuoni si offrì di provvedere, in cambio della apposizione del suo stemma. - Quando l'opera fu terminata, i Ricci si accorse che il loro stemma era piccolissimo, sopra il SS.Sacramento della tavola dell'altare. Reclamarono, ma fu loro risposto che non potevano lamentarsi per essere stati collocati nel punto piu' nobile.
1485 Filippino Lippi dipinge l'apparizione della Madonna a San Bernardo.
1485 Agnolo Poliziano prende i voti e si laurea in scienze economiche
1485 Madonna Clarice si occupa di 4 fanciulli : Piero, che morirà a 31 anni affogato nel Garigliano; Giovanni, che diventer… Leone X e morirà a 46 anni; Giuliano che morir… di tubercolosi a 47 anni e Giulio, figlio di Giuliano caduto sotto i pugnali dei Pazzi e di madre sconosciuta. Nel 1478 Antonio da Sangallo lo rivela al magnifico Lorenzo, che glielo affida fino a 7 anni, poi vivrà con i cugini, come un fratello.
22.11.1485 Lorenzo il Magnifico, dissestato per il fallimento di alcuni banchi da lui tenuti e debitore di una grossa somma a Lorenzo e Giovanni di Pierfrancesco, con atto notarile e per il tramite di arbitri, cede la sua parte di Cafaggiolo ai cugini. Nella descrizione dei beni ceduti, troviamo registrate pi- fornaci di laterizi, fra le quali: "Una fornace da embrici posta in Montecarelli con circa staiora dieci di terra; tienla Giovanni di Bartolomeo fornaciaio, danno l'anno di pigione lire 40". e per la prima volta "una casa a uso di stovigliaio, tienla a pigione Nanni di Tura di Bartolo; danne l…anno lire 16.12" Per pareggiare le partite, i fratelli Lorenzo e Giovanni cedettero a Lorenzo il Magnifico quattro poderi che possedevano al Poggio a Caiano, dov'Š la villa da lui fatta edificare.
1485 Lorenzo di Pierfrancesco sposa Semiramide di Giacomo Appiani signore di Piombino.
1486 il Pinturicchio affresca la cappella di S.Bernardino in Araceli a Perugia.
22.2.1486 Filippino Lippi dipinge la Madonna col Bambino tra i Santi Giovanni Battista, Vittore, Bernardo e Zanobi per la sala degli Otto di Pratica in palazzo Vecchio. Ora agli Uffizi
1486 Andrea Mantegna dipinge 9 tempere su tela, oggi in cattivo di conservazione con le Storie di Cesare, ad Hanpton Court.
1486 Domenico Ghirlandaio affresca nella Sacrestia di S.Martino a Lucca, Madonna in trono con Bambino, con i santi Pietro, Paolo, Clemente e Sebastiano. La lunetta con la Pieta' e la predella non sono del Ghirlandaio.
1486 muore Mino da Fiesole. E' sepolto in S.Ambrogio.
1486 Piero della Francesca diventa cieco.
1486 nasce GIOVANNI DA UDINE. (1486 - ) Fu allievo di Raffaello, che gli fece fare alcune parti della S.Cecilia (1516).
Fu pittore di decorazioni con animali, figure e nature morte.
1515 va a Roma per vedere le pitture di Michelangelo e di Raffaello, del quale diventera' allievo.
1514 dipinge, nella Torre Borgia, la Battaglia di Ostia. Giulio Romano dipinse le figure in primo piano sulla destra. Giovanni da Udine dipinse le architetture e le navi.
1517 Raffaelo affresca nella Torre Borgia l'Incendio del Borgo Vecchio di Roma. Tutte le parti laterali sono di Giulio Romano, la zona centrale di Giovanni da Udine, bravissimo nel dipingere gli animali.
27.4.1522 scrive da Venezia a Michelangelo, rispondendo ad una sua lettera con la quale gli annuncia un periodo di riposo a Venezia. Si rallegra e lo aspetta.
1523 viene chiamato a Firenze da Leone X per dipingere una loggia del Palazzo Medici su disegno di Michelangelo.
4.1526 viene chiamato a Roma da Clemente VII che lo vuole incaricare di fare gli stucchi nella sagrestia nuova. Il sacco di Roma lo costringe a partire da Roma.
12.1531 Clemente VII, Michelangelo e Giovanni da Udine riprendono le trattative per gli stucchi della Sagrestia Nuova. Michelangelo fa avere le misure a Giovanni da Udine tramite Sebastiano del Piombo. Michelangelo non era molto contento dell'intromissione di Giovanni da Udine, sia perche' amico di Raffaello, sia perche' pittore aggraziato di animali, piante e nature morte, che Michelangelo non sopportava.
4.10.1532 arriva a Firenze, durante l'assenza di Michelangelo e in breve tempo dipinge la volta della sacrestia nuova con fogliami ed ornamenti vari di stucchi ed oro.
17.7.1533 da una lettera di Sebastiano del Piombo a Michelangelo sappiamo che Clemente VII non si dimostro' soddisfatto delle decorazioni della volta della sacrestia nuova fatte da Giovanni da Udine. Le trovava troppo povere e bianche, mentre avrebbe preferito colori vivi e belli. Michelangelo si rifiuto' di ubbidire alla richiesta di Clemente VII di fare arricchire la decorazione. FINE NOTA
1486 nasce SEBASTIANO DEL PIOMBO (Venezia 1486 - Roma 1547).
Sebastiano di Luciano Luciani, che sara' detto del Piombo quando gli verra' affidato l'ufficio incaricato di apporre il sigillo alle bolle papali. - Influenzato da Bellini e Giorgione, fino al 1512 quando andò a Roma e vide le pitture di Michelangelo e di Raffaello. - Amico di Michelangelo, che gli passava i disegni perche' lui, bravo nel colore, potesse infastidire Raffaello. - Gli piaceva la bella vita. Lavorava quando proprio non poteva fare di meglio.
1512 si tasferisce a Roma, chiamato da Agostino Chigi. Lavora alla Farnesina e si avvicina a Raffaello, ma non gli sara' mai amico. Con questa comune antipatia, fu amico di Michelangelo, che gli passava i disegni. Infatti Raffaello era bravo nel disegno e nel colore, Michelangelo era bravo nel disegno e Sebastiano nel colore. Michelangelo sperava di infastidire Raffaello contrapponendogli Sebastiano, aiutato dai suoi disegni. Amava la bella vita e lavorava poco.Ebbe due figli naturali.
2.7.1518 Menighella ferisce un'oste a Roma e fugge. Sebastiano del Piombo scrive a Michelangelo di proteggerlo.
6.9.1521 da Roma, Sebastiano del Piombo scrive a Michelangelo che Piero Urbano si sta comportando male. La cosa viene confermata anche da altri. Michelangelo licenzia Piero Urbano e non lo vorrà' mai piu' vedere. Gli dice che spende soldi in vestiti, taverne e puttane. Inoltre, nel rifinire il Cristo per S.Maria della Minerva lo ha sciupato, accorciandogli il piede destro e tagliando i diti. Ha accorciato anche le dita della mano destra, quella che tiene la croce. Ha rotto una narice del naso e ha sciupato la barba.
1524 Michelangelo scrive a Sebastiano del Piombo di raccomandare Jacopo Sansovino per la tomba del Duca di Sessa
1525 Raffaello di Baccio da Montelupo, mancino, va a Roma e, mentre disegna davanti al Colosseo, viene osservato da michelangelo e da Sebastiano del piombo, ambedue mancini solo nelle cose di forza, non nel disegno. Lo prendono a benvolere. Michelangelo gli fara' fare il San Damiano nella Sacrestia Nuova.
12.1531 Clemente VII, Michelangelo e Giovanni da Udine riprendono le trattative per gli stucchi della Sagrestia Nuova. Michelangelo fa avere le misure a Giovanni da Udine tramite Sebastiano del Piombo.
1533 Michelangelo invia a Clemente VII, tramite Sebastiano del Piombo, una supplica per riottenere da Alessandro de' Medici 1100 ducati ingiustamente sottrattigli dal duca, amante di tasse e balzelli. L'intervento del papa sarà positivo.
1533 Michelangelo regala a Ottaviano de' Medici una testa di Clemente VII dipinta da Sebastiano del Piombo.
17.7.1533 da una lettera di Sebastiano del Piombo a Michelangelo sappiamo che Clemente VII non si dimostrò soddisfatto delle decorazioni della volta della sacrestia nuova fatte da Giovanni da Udine. Le trovava troppo povere e bianche, mentre avrebbe preferito colori vivi e belli. Michelangelo si rifiuto' di ubbidire alla richiesta di Clemente VII di fare arricchire la decorazione.
1537 Litigio di Michelangelo con Sebastiano, che gli aveva preparato la parete del Giudizio Universale per pittura a olio anziche' a fresco. Sdegnato Michelangelo fece buttare giu' l'intonaco dicendo: "che non voleva farlo se non a fresco, e che il colorire a olio era arte da donna e da persone agiate e infingarde, come Fra Bastiano". Questo episodio interruppe l'amicizia fra i due.
1547 Muore Sebastiano del Piombo. Michelangelo intercede per fare affidare l'ufficio del piombo a Guglielmo della Porta, scultore e figlio di un amico di Sebastiano. FINE NOTA
1486 Nasce a Firenze Jacopo Tatti, soprannominato il SANSOVINO (Firenze 1486 - )
come il suo maestro, Andrea Contucci, lavoro' anche per Michelangelo. - Scultore. Allievo di Andrea Contucci, fu soprannominato come lui Sansovino. - Collaboro' con Michelangelo, ma non lo soddisfece.
1514 Jacopo Sansovino termina il Bacco
1515 Michelangelo conosce Jacopo Sansovino e gli affida alcuni incarichi alle cave di marmo di Carrara.
1516 Clemente VII chiede anche a Jacopo Sansovino un progetto per la facciata di S.Lorenzo. Non viene scelto e per consolarlo Michelangelo e Clemente VII gli fanno sperare che collaborerà alle statue della facciata. Non avendo ricevuto alcuna commessa, scriverà una letteraccia a Michelangelo, senza ricevere risposta.
1524 Michelangelo scrive a Sebastiano del Piombo di raccomandare Jacopo Sansovino per la tomba del Duca di Sessa.
1486 Domenico Ghirlandaio inizia ad affrescare l'abside di S.Maria Novella per conto di Giovanni Tornabuoni. - Nella volta i 4 Evangelisti. - Parete della finestra: storie di S.Domenico e S.Pietro. S.Giovanni quando va nel deserto e l'Annunciazione. In basso il ritratto naturale di Giovanni tornabuoni e di sua moglie Lucrezia. - Facciata destra: Giovacchino cacciato dal tempio dal giudei. Dalla parte verso la finestra 4 ritratti al naturale: Alessio Baldovinetti, maestro del Ghirlandaio, vecchio, canuto e col cappuccio rosso; Domenico stesso, con una mano sul fianco e un mantello rosso sotto una veste azzurra; Bastiano Mainardi, suo cognato e discepolo, con la zazzera nera e le labbra grosse; il fratello David Ghirlandaio che volta le spalle e ha un berrettino in testa. - Nativita' della Madonna: Da osservare la luce che entra da una finestra in rospettiva. Fece anche molte figure in atteggiamenti domestici e scherzosi. La madonna che sale nel tempio con un ben riuscita prospettiva. Da notare anche il nudo sui gradini, uno dei primi che fossero mai dipinti. - Sposalizio della Vergine, con molte persone che rompono le verghe per la rabbia che le loro verghe non fiorirono come quella di Giuseppe. - L'arrivo dei Magi. - La strage degli innocenti. Da notare il soldato che rapisce il bambino e viene trattenuto per i capelli dalla madre, dove Ghirlandaio rappresento' la morte del fanciullo, la rabbia del soldato e l'odio e la disperazione della madre. - In alto l'Assunzione. - Parete sinistra: L'angelo che appare a Zaccaria che sacrifica nel tempio e lo rende muto, con molti notabili, fra i quali l'intera famiglia Tornabuoni, Marsilio Ficino, con veste da canonico, Cristofano Landino, con mantello nero e sciarpa nera al collo, Demetrio Greco che si volta e Agnolo Poliziano che alza una mano. - Visitazione della Madonna e di S. Elisabetta con il bellissimo ritratto di Ginevra de' Benci. - Nascita della Madonna. Zaccaria, ancora muto, appoggiandosi su un ginocchio, scrive: "Giovanni sara' il suo nome". - S.Giovanni che predica alle turbe, con gli scribi che lo guardano con odio. - Battesimo di Cristo. - In alto la danza di Salome' con un bell'edificio in prospettiva.
1487 nasce GIROLAMO DI ANDREA DI MARCO DELLA ROBBIA, nipote di Luca. (1487 -)
1528 Girolamo della Robbia parte per la Francia, dove lavora come architetto allo Chateau de Madrid.
1550 Girolamo della Robbia viene sostituito allo Chateau de Madrid da Filiberto Delorme.
1552 Girolamo della Robbia torna a Firenze.
21.4.1487 Filippino Lippi si impegna ad affrescare la cappella di Filippo Strozzi in S.Maria Novella.
1487 Domenico Ghirlandaio dipinge la Storia di S.Paolino in S.Croce, entrando a destra. e il Tondo con la storia dei Magi per Giovanni Tornabuoni, ora agli Uffizi.
1487 nasce BACCIO BANDINELLI (Firenze 1487 - 1560). - Fino da giovanissimo sognò di superare Michelangelo, ma gli mancava tutto, fuorche' la tenacia e l'odio. - Fu costretto ad imitarlo nei soggetti e nel gigantismo, credendo che la grandezza del Buonarroti consistesse nelle grandi misure delle statue, facendo sculture enormi, ma senza forza ne' anima, ne' perfezione anatomica. - Fece molte statue di Ercole, un Bacco, un David, un Adamo ed Eva, un Cristo morto ed una Pieta' con un autoritratto nel Nicodemo. - Si distinse da Michelangelo anche perche' fu sempre mediceo. Corse il rischio di essere ucciso dai fuoriusciti fiorentini a Roma, credendolo una spia dei Medici.
8.9.1504 il David viene sistemato definitivamente sull'arengario di Palazzo Vecchio. Alcuni fanatici favorevoli ai Medici, fra i quali Baccio Bandinelli (17), lo presero a sassate.
1512 Baccio Bandinelli (25) straccia i cartoni della Battaglia di Cascina di Michelangelo e chiede ai Medici il marmo che Pier Soderini aveva dato a Michelangelo per fare una statua da collocare accanto al David. Lo ottiene e comincia a sbozzare un Ercole.
20.3.1520 con un suo breve Leone X disobbliga Michelangelo dall'esecuzione della facciata di S.Lorenzo. Probabilmente fu Baccio Bandinelli a brigare per far togliere la commessa a Michelangelo.
1527 fugge da Firenze per paura dell'assedio
22.8.1528 Michelangelo riottiene il famoso marmo datogli da Pier Soderini e poi abbozzato da Baccio Bandinelli. Comincia a fare un Sansone con due filistei, che deve abbandonare quando tornano i Medici.
1532 convince Clemente VII a ridargli il marmo che aveva cominciato a sbozzare, passato poi a Michelangelo. Fa l' Ercole e Caco posto a fianco del David. Benvenuto Cellini dira' che "se gli si tolgono i capelli non gli rimane testa sufficiente per un cervellino, che ha lo sguardo di un lionbue che guarda che tempo fa e il corpo sembra un saccaccio di poponi appoggiato a un muro".
1534 Michelangelo a Firenze vede l'Ercole dell'invidioso Bandinelli, contrapposto al suo David, per opera di Baccio d'Agnolo. E' contrariato dell'accostamento.
1560 Bandinelli muore. FINE NOTA
1487 viene rifatto il pavimento di S.Pietro a Gropina con pietre locali.
1487 nasce Pierfrancesco di Lorenzo di Piefrancesco de' Medici
18.9.1487 portata di Piero di Filippo di Dimitri: Piero di Filippo schiavon e Stefano suo fratello. Abitano in Monte Lupo; disse l'estimo del 1469 in Filippo suo padre, e dal 1469 adrieto nonchono estimo, nè furono mai a gravezza. Boche di maschi. - Piero sopradetto dani (ghottoso) 42. - Stefano suo fratello dani 27. - Filippo figlivolo di detto Piero dani 4. - Boche di femine: M.a Vsanna loro madre dani 65. - M.a Chosa donna di detto Piero dani 40. - M.a Simona donna di Stefano dani 22. - Agnoletta figlivola di Piero dani 2. -
E sta in una chasa di Piero di Michele dozello dell'Arte de' mercatanti loro zio e nonne paga pigione: solamente nella posta di detto chastello. - Tiene una bottega appiggione da Pieor Franc.o di Domenico di Ciaino per arte d'orcuoli: pagano lano L.13. - Fa bottega dorcuoli in detto chastello per sopra di sé. - - Postille senza data: - Dal lib. 69 in Filippo di Dimitri S. Sp. n. 56. - Stanno oggi in Cafaguolo e fano stoviglie. - - Questo Piero essere nella portata del 1504 in detto Comune.
1488 Luca Signorelli dipinge una Madonna con due Profeti, oggi agli Uffizi.
1488 Filippino Lippi dipinge per S.Spirito una Madonna con Bambino e i Santi Girolamo, Martino e Caterina. Inginocchiato il committente Tanai de' Nerli
1.4.1488 Michelangelo inizia a lavorare per Domenico Ghirlandaio per 24 fiorini in 3 anni.
10.6.1488 Francesco Gonzaga invia una lettera di presentazione di Andrea Mantegna a papa Innocenzo VIII, che lo fece cavaliere e gli fece affrescare una cappella, demolita da Pio V, nonostante le tante istanze rivoltegli per impedire tale barbarie.
1488 Domenico Ghirlandaio dipinge la Nativita' e i Magi per la Chiesa egli Innocenti, ora nel museo degli Innocenti. La predella e' di Bartolomeo di Giovanni.
1488 Alessio Baldovinetti si iscrive fra i pittori.
1488 muore a 11 anni Luisa, figlia di Lorenzo de' Medici
1488 Tiziano Vecellio nasce a Pieve di Cadore
1488 muore Clarice, moglie di Lorenzo il Magnifico, di tisi
2.9.1488 il cardinale Carafa, che comandò la flotta cristiana contro i Turchi a Smirne, si accorda con Filippino Lippi, raccomandatogli da Lorenzo il Magnifico, per affrescare con storie di S.Tommaso d'Aquino una cappella in S.Maria sopra Minerva. Filippino Lippi viene aiutato dall'allievo Raffaellino del Garbo.
1489 nasce ANTONIO ALLEGRI, detto il CORREGGIO (Correggio 1489 - 1534) -
Antonio Allegri di Pellegrino de' Allegris e di Bernardina Ormani. - La sua impostazione mantegnesca fu poi superata da influssi lombardi e ferraresi, per arricchirsi, in seguito, di spunti manieristici e risolversi, infine, in uno sile di sicuro caposcuola della pittura moderna nell'Italia Settentrionale, dopo un viaggio romano. - Fu di carattere introverso, costantemente preoccupato per il peso della gravosa famiglia.
1517 E' a Roma, dove viene influenzato e modifica il suo stile
1520 Fino al-1525 Correggio dipinge per la chiesa di S.Giovanni in Parma: - La Deposizione (ora alla Pinacoteca di Parma) - Martirio dei Santi Placido, Flavia, Eutichio e Vittorino (Pinacoteca) - La visione di Patmos (abside) - Evangelisti (nei pennacchi) - L'ascensione (nella cupola) - L'assunzione della Vergine (nella cupola) - La coronazione della Vergine (Pinacoteca) - Madonna del San Girolamo (Pinacoteca)
1521 dipinge la Leda (Staatliche Museen di Berlino), la Danae (Galleria Borghese a Roma), gli Amori di Giove e il Ratto di Ganimede(Vienna).
1531 dipinge Leda e Danae della serie "gli amori di Giove" su incarico di Federigo Gonzaga che voleva farne dono a Carlo V
1534 Correggio muore.
1489 il Perugino dipinge l'Apparizione della Vergine a S.Bernardo, ora nella Alte Pinakothek di Monaco.
16.7.1489 viene posta la prima pietra di palazzo Strozzi, su modello di Benedetto da Maiano. Verra' terminato dal Cronaca.
1489 Giuliano e Benedetto da Maiano eseguono a Firenze, per la chiesa di S.Anna dei Lombardi di Napoli, un trittico in marmo con Annunciazione, i Santi Giovanni Battista e Girolamo. Nella predella: Nativita', adorazione dei Magi, Resurrezione, Deposizione, Ascensione, Discesa dello Spirito Santo, Morte della Vergine. In alto, due angeli reggicortina.
1489 Giuliano da Sangallo inizia la costruzione della Sagrestia di S.Spirito
1489 la pieve di Gropina viene assegnata in beneficio al Poliziano
1489 a 16 anni Piero di Lorenzo de' Medici sposa Alfonsina degli Orsini conti di Tagliacozzo e d'Alba, nella Reggia di Napoli
1490 nasce LORENZO LOTTI (Firenze 23.6.1490 - 1541) - Lorenzo di Lodovico di Guglielmo, orafo e campanaro.
Fu allievo di Raffaello e sposò la sorella di Giulio Romano.
1514 esegue la sepoltura del cardinale Forteguerri in S.Iacopo di Pistoia, gia' iniziata da Andrea del Verrocchio e la statua del medesimo cardinale, ora nel Museo di Pistoia.
1518 viene impiegato nella fabbrica di S.Pietro.
1520 Esegue la Madonna del Sasso per la tomba di Raffaello, in S.Maria Rotonda.
1524 scolpisce il S.Pietro sul ponte di Castel S.Angelo.
1541 Lorenzo Lotti muore.
1490 Piero di Cosimo dipinge la Visitazione con S. Niccolo' e S. Antonio per la cappella di Gino Capponi in S.Spirito. In questo quadro ripoduce perfettamente un libro di cartapecora e per primo riesce ad imitare i riflessi metallici che si vedono nel S.Niccolo'. Oggi nella National Gallery di Washington. - Dipinge anche una Madonna, illuminata da una colomba, con un panorama strano ed alberi bizzarri e grotte, oggi agli Uffizi.
1490 Per il convento dei Gesuati fuori Porta a' Pinti il Perugino dipinge Cristo nell'orto e una Pieta' con 4 figure attorno, oggi agli Uffizi.
1490 Benedetto da Maiano realizza il Crocifisso ligneo per S.Maria del Fiore, che verra' dipinto da Lorenzo di Credi nel 1506
3.12.1490 Muore a Napoli Giuliano da Maiano
1490 Benedetto da Maiano, su incarico di Lorenzo il Magnifico, fece il busto di Giotto e quello dello Squarcialupi per S.Maria del Fiore.
22.12.1490 Vengono scoperti gli affreschi della cappella maggiore di S.Maria Novella del Ghirlandaio. L'opera e' divisa in 6 quadri per parte, oltre alle lunette. La spesa (1000 fiorni) fu sostenuta da Giovanni Tornabuoni, che e' dipinto al naturale accanto al finestrone a destra, mentre a sinistra vi e' la moglie, Francesca di Luca Pitti. - In Cornu Evangelii la vita della Madonna. - Nel primo quadro la cacciata di S.Giovacchino. Il ritratto del Ghirlandaio e' la figura col cappuccio in capo, il mantello rosso e una mano sul fianco. Accanto a lui il ritratto del padre, poi il suo maestro Alessio Baldovinetti, Mico Ghirlandaio e un garzone del pittore. Gli altri ritratti sono di Piero Tornabuoni, Cosimo de Leonardo Bartolini Salimbeni, Alessandro di Francesco di Lutozzo Nasi e Lorenzo di Gio. Tornabuoni. - Sopra la presentazione di Maria al Tempio. Osservare il nudo che siede sugli scalini. - Dall'altra parte la vita di S.Giovanni Battista. Osservare i quattro della Platonica: Agnolo Poliziano, che alza la mano, Marsilio Ficino, vestito da Canonico, Gentile de' Becchi, che si volta e Cristofano Landini, che ha una fascetta nera al collo. Vi sono inoltre i ritratti del buffone Benedetto Dei, autore di una Cronica dei suoi tempi, di federigo Sassetti, di Andrea Medici, di Gio. Francesco di Ridolfo Ridolfi e poi tutta la famiglia Tornabuoni. - La giovane, seguita da due fantesche, che va a visitare S.Elisabetta, è Ginevra Benci. Gli uomini affacciati ad un terrazzo sono opera di Michelangelo giovanissimo. - Sulla volta i 4 evangelisti su campo azzurro. - Sopra il finestrone Incoronazione di Maria con molti Santi. - Intorno al finestrone storie di S.Domenico, S.Piero Martire. S.Lorenzo, S.Giovanni, l'Annunciazione. - Una iscrizione sul muro, probabilmente del Poliziano dice: Anno MCCCCLXXXX quo pulcherima civitas opibus victoriis artibus aedificiisque nobilis copia salubritate pace perfruebatur.
Presero parte al lavoro Francesco Granacci, David e Benedetto del Ghirlandaio, Bastiano Mainardi, Michelangelo Buonarroti. Reca la scritta: Anno MCCCCLXXXX quo pul / cherrima civitas opibus victo / riis artibus aedificiisque no / bilis copia salubritate pace / perfruebatur. - Nei pilastri laterali due grandi armi in pietra, uno dei Tornaquinci e l'altro dei Tornabuoni. - La tavola per l'altare maggiore e' stata smembrata: la parte centrale con Madonna e Santi piu' due laterali con i Santi Caterina e Lorenzo sono nella Pinacoteca di Monaco. La tavola con la Resurrezione, che stava sul retro, e' negli Staatliche Museen di Berlino, dove erano anche i due laterali, distrutti durante l'ultima guerra. un laterale con S.Stefano e' nella Galleria Nazionale di Budapest. - Domenico Ghirlandaio restitui' al Tornabuoni 200 ducati, che erano risultati in eccesso rispetto all'effettivo costo.
1490 Michelangelo comincia a frequentare il giardino di S. Marco, con la scuola di scultura di Bertoldo
1490 Lorenzo il Magnifico affilia Michelangelo Buonarroti. Lo porta nel palazzo di via Larga e lo fa vivere con i suoi figli
1490 Giuliano da Sangallo realizza Palazzo Gondi in piazza S.Firenze
1490 Piero di Cosimo dipinge una Visitazione per la Cappella Bardi in S.Spirito, oggi alla National Gallery di Washington
1491 A Volterra Luca Signorelli dipinge una Annunciazione nel duomo e una Madonna col Bambino, sei santi e due angeli, ora nella galleria comunale.
1491 Benedetto da Maiano fa il sepolcro in marmo nero per Filippo Strozzi in S.Maria Novella e un tondo con la Madonna. Il ritratto di Filippo, che ne faceva parte, e' al Louvre.
1491 Domenico Ghirlandaio dipinge una madonna per la chiesa di cestello, oggi al Louvre.
8.4.1491 lettera di Lorenzo di Pierfrancesco a ser Andrea di Bo... di Siena. Spectabilis vir amice honorande. E' mi accade haver bisogno di una soma di cotesta terra bianca che adoperanno gli orciolaj di costŤ: pero piglio in voi sicurt…, pregandovi caramente che me la mandiate, dandomi aviso del costo et della spesa per vostra satisfactione. Di che farete piacere grandissimo. Et sono a' piaceri vostri. Florentiae, die 8.4.1491. uostro Lorenzo di Pier francesco de Medici. (fuori) Specta.li et prudenti viro ser Andreae de Bo... amico honorando.
18.5.1491 Lorenzo il Magnifico commissiona a Domenico e David del Ghirlandaio, a Fra' Gherardo e al Botticelli il mosaico per la cappella di S.Zanobi in duomo.
1491 nasce BINDO ALTOVITI. (1491 - 1556) - Sempre fautore della liberta' e protettore degli artisti.
Nel 1514 Si fece dipingere da Raffaello il ritratto, ora alla National Gallery di Washington e la Madonna dell'impannata, oggi alla Galleria Palatina, cosidetta perche' la stanza e' illuminata da una finestra impannata. - Si fece ritrarre anche da Francesco Salviati e da Santi di Tito. - Benvenuto Cellini gli fece il busto, adesso negli USA, una medaglia con il suo volto e nel verso una donna appoggiata ad una colonna. - Michelangelo gli regalò alcuni cartoni della Sistina. - Fu nel Consiglio dei Dugento ai tempi dell'ultima Repubblica Fiorentina.
4.11.1521 lettera di Pierfrancesco di Lorenzo a Francesco da Empoli a Firenze. Pierfrancesco manda un cane per il vetturale da consegnarsi alla casa di Bindo Altoviti, da rinviarsi a Cafaggiolo se l' Altoviti fosse già partito per Roma.
1537 Scappato a Roma, accumulo' enormi ricchezze come banchiere ed aiutò i fuoriusciti fiorentini compreso il tirannicida Lorenzino.
1540 Vasari dipinge l'Allegoria dell'Immacolata Concezione per la 3. cappella a destra in SS.Apostoli, commissionata da Bindo Altoviti
12.11.1543 Vasari consegna a Bindo Altoviti una Venere che bacia un cupido, da lui dipinta, su disegno di Michelangelo
1552 Michelangelo scrive a Benvenuto Cellini dicendogli di aver visto un suo busto in bronzo di Bindo Altoviti, esprimendo ammirazione, perchè lo aveva sempre conosciuto come un cesellatore di piccole cose.
1555 quando Cosimo I mosse guerra, assoldò un piccolo esercito a sue spese per prendere di sorpresa i fiorentini in Val di Chiana, ma fu sconfitto a Marciana. Rientro' a Roma, si fece fare un bellissimo palazzo presso il ponte S.Angelo, che fece decorare dal Vasari.
1556 Muore, dopo che Cosimo I gli ha confiscato tutti i beni.
1570 Giovanni Antonio Dosio realizza la tomba di Bindo Altoviti, a destra, sulla porta della Sagrestia di Ss. Apostoli.
1491 Michelangelo e il Torrigiani copiano gli affreschi di Masaccio della cappella Brancacci. Si trovano adesso al Graphische Sammlung di Monaco e all'Albertina di Vienna
1491 muore Albert Durer
1491 Alessio Baldovinetti restaura il mosaico del catino absidale di S.Miniato.
1491 Gerolamo Savonarola viene eletto Piore di San Marco. Michelangelo comincia ad assistere alle sue prediche.
1492 Leonardo da Vinci esegue il modello in cera del cavallo per la statua equestre di Francesco Sforza
1492 il Pinturicchio dipinge nel coro del duomo di Orvieto quattro grandi figure di Evangelisti e Dottori della Chiesa.
1492 Domenico Ghirlandaio dipinge: Gruppi di angeli nell'arco della tribuna del duomo di Pisa. - Cristo in gloria fra angeli e cherubini, fra i santi Benedetto, Romualdo, Attinia e Greciniana e il committente don Giusto Buonvicini. Ora nel museo di Volterra.
3.1492 viene resa pubblica l'elezione avvenuta 3 anni prima del diciassettenne Giovanni de' Medici a cardinale. Viene vestito di rosso nella Badia Fiesolana. Parte subito per Roma, dove vive in un palazzo di famiglia, passato in seguito alla vedova del Duca Alessandro e perciò chiamato Palazzo Madama. Ora ospita il Senato della Rep. Ital.
8.4.1492 Lorenzo muore, la pace a Firenze e nel mondo finisce. Lascia 3 figli maschi: Piero (20), Giovanni (17) diventerà papa col none di Leone X, Giuliano (13). E 3 figlie: Lucrezia (sposerà un Salviati), Maddalena (sposerà un Cibo, figlio di Innocenzo VIII), Contessina (sposerà un Ridolfi e morirà a 37 anni). Piero eredita dal padre una città sobillata dal profeta di sciagure fra' Girolamo Savonarola, avvelenata dall'invidia dei cugini Lorenzo e Giovanni discendenti da Lorenzo il Vecchio, fratello di Cosimo il Vecchio, un'Italia stanca della pace imposta da Lorenzo.
1492 Cosimo Rosselli dipinge la Madonna con Bambino fra i Santi Giacomo e Piero, ora all'accademia.
25.7.1492 muore Innocenzo VIII.
8.1492 Michelangelo compra un blocco di marmo per scolpire un Ercole.
1492 il Cronaca inizia il vestibolo della Sagrestia di S.Spirito
1492 Andrea Sansovino costruisce e decora con statue (tutto in marmo bianco) la cappella Corbellini (4. del transetto sinistro) in S.Spirito.
1492 nasce Lorenzo, figlio di Piero il fatuo e di Alfonsina, è nipote del magnifico Lorenzo
1492 muore Piero della Francesca e viene sepolto nella badia di S.Sepolcro.
1492 a Salamanca Antonio de Nebrija pubblica la prima grammatica in castillano volgare.
1492 Amerigo Vespucci va in Spagna per curare gli interessi di Lorenzo di Pierfrancesco
1.1493 per incarico di Piero, Michelangelo scolpisce una statua di neve nel cortile di via Larga.
24.4.1493 Domenico Ghirlandaio inizia il mosaico della facciata del duomo di Siena, allogato a David da Lorenzo il Magnifico, mallevadore dell'opera per 20.000 ducati. Il lavoro rimase interrotto per la morte di Domenico.
1493 il Cronaca in S.Pietro realizza le sepolture di Sisto IV e Innocenzo VII
1493 Giuliano da Sangallo costruisce S.Maria Maggiore a Roma.
1.9.1493 il Perugino sposa a Fiesole Chiara, figlia dell'architetto Luca Fancelli, che gli dette 7 figli.
20.11.1493 al Perugino viene commissionato un Crocifisso con la Madonna ed i Santi Benedetto, Bernardo e Giovanni per il Convento di S.Maria Maddalena dei Pazzi e, nello stesso anno, dipinge una Madonna e Santi, oggi agli Uffizi.
1493 il Pinturicchio decora gli appartamenti di Alessandro VI Borgia. Fu biasimato perche' nell'affresco della disputa di S.Caterina d'Alessandria davanti all'imperatore Massimino, nella sala dei Santi, dipinse alcuni archi romani ed altre costruzioni, facendo le figure in primo piano piu' piccole delle retrostanti.
1493 Filippino Lippi termina gli affreschi in S.Maria sopra Minerva. Nella volta le Sibille. Parete di fondo: Assunzione e Annunciazione. Parete destra: Vocazione e Trionfo di S.Tommaso. Gli affreschi della parete sinistra furono distrutti per erigere la tomba di Paolo IV nel 1559.
1493 Alessandro Farnese 25enne viene fatto cardinale da Alesandro VI (per le grazie procaci della sorella Giulia Farnese)
1493 Michelangelo (18), uscito da via Larga, viene ospitato in S.Spirito e scolpisce il crocifisso in legno, adesso alla Casa Buonarroti.
1493 viene dipinta la pala nella cappella col saio di S.Francesco in Ognissanti
11.1.1494 Domenico Ghirlandaio muore dopo pochi giorni di malattia. Appena lo aveva saputo ammalato, Giovanni Tornabuoni gli aveva mandato 100 ducati. Fu sepolto in S.Maria Novella.
1494 Giuliano da Sangallo modifica le fortificazioni di Castel S.Angelo e, per incarico del duca Valentino, costruisce la Rocca di Civita Castellana.
1494 Mariotto Albertinelli entra nella bottega di Cosimo Rosselli, dove conosce Piero di Cosimo e Fra' Bartolomeo, col quale in seguito fece "compagnia", scolta per disparita' di vedute a proposito del Savonarola. Poiche' l'Albertinelli non era bravo nel disegno come Fra' Bartolomeo, si esercitava andando a copiare le antichita' raccolte dai Medici. L'Albertinelli fece il ritratto di Alfonsina, madre di Lorenzo il Magnifico.
1494 nasce JACOPO CARRUCCI, detto PONTORMO. (1494 - 1555).
Studio' con Leonardo da Vinci, Albertinelli (o Andrea del Sarto).
1508 Raffaello vede i primi dipinti del Pontormo e lo loda.
1513 dipinge la Fede e la Carita' sull'arco della SS.Annunzia. Michelangelo lodo' l'opera con queste parole: "Questo giovane sarà anco tale, per quanto si vede, che, se vive e seguita, porterà quell'arte in cielo".
1515 Andrea del Sarto dipinge le Storie di Giuseppe e il Sogno del Faraone per il cassone nuziale di Baccio d'Agnolo per Pierfrancesco Borgherini, oggi agli Uffizi. Le altre storie di Giuseppe furono dipinte dal Granacci e dal Pontormo, oggi alla National Gallery di Londra.
1528 il marchese del Vasto di Avalos ottiene un cartone della Maddalena ai piedi del Cristo risorto da Michelangelo e da questi viene consigliato di farlo dipingere dal Pontormo. Alessandro Vitelli ne fece fare una copia allo stesso Pontormo.
1533 Bartolomeo Bettini ottiene dall'amico Michelangelo 58enne il cartone di una sensuale Venere baciata da cupido e lo fa dipingere dal Pontormo (Uffizi). Alessandro de' Medici pero' volle tale quadro per sè e ciò' dispiacque a Michelangelo.
1545 cercò di superare Michelangelo affrescando in S.Lorenzo le scene della cappella sistina. Si rinserro' per 10 anni cercando, lui pittore leggero, di imitare la terribilita' del Buonarroti. Quasi al termine, si accorse di aver fallito e mori' 60enne di crepacuore. Gli affreschi furono terminati dal Bronzino e raschiati nel 1737.
1555 Il Pontormo muore di crepacuore, accortosi di avere fallito nell'imitare Michelangelo negli affreschi di S.Lorenzo.
1737 vengono raschiati gli affreschi del Pontormo in S.Lorenzo.
1494, da Venezia, dove non aveva avuto buona accoglienza, Michelangelo si rifugia a Bologna, dove non ha il permesso di entrare e viene salvato da Giovan Francesco Aldovrandi
1.8.1494 muore Giovanni Sanzio, padre di Raffaello (11)
21.9.1494 Savonarola tiene in Duomo una terribile predica per l'approssimarsi di Carlo VIII. Vi assistono Michelangelo e Pico della Mirandola.
1494 Michelangelo vende la statua di Ercole ad Alfonso di Filippo Strozzi.
5.1494 Contessina di Lorenzo il Magnifico, a 16 anni, sposa Piero Ridolfi.
9.1494 Carlo VIII re di Francia entra dalla Alpi, la sua meta è Gerusalemme, ma prima Napoli. La sua fu chiamata guerra del gesso, perchŠ i suoi uomini lo precedevano a segnavano col gesso i migliori alloggi e osterie dove poteva fermarsi. Gli piaceva mangiare, bere, dormine e non combattere.
29.9.1494 muore Agnolo Poliziano di un accesso di furore per un amore non corrisposto.
10.1494 Michelangelo 19enne fugge a Venezia probabilmente con il Granacci e con il Cardiere, suonatore di liuto del Magnifico.
11.1494 Piero va a Pisa, incontro a Carlo VIII e gli concede tutto: Pisa e Livorno, approvvigionamenti e denaro, i castelli di Sarzanello, Motrone, Ripafratta.
1494 I Seguaci di Savonarola screditano la sua politica.
4.11.1494 Piero lascia Firenze a si rifugia a Bologna, dove non è accolto dal Bentivoglio, allora decide di andare a Venezia, antica alleata.
7.11.1494 Carlo VIII entra in Firenze e si insedia in Palazzo Medici, da cui erano stati portati via in fretta i libri più preziosi e nascosti nel Convento di San Marco. In palazzo Medici era rimasta Alfonsina, moglie di Piero, con il figlioletto Lorenzo di due anni.
1494 Pier Capponi minaccia Carlo VIII di far suonare la campane fiorentine, in risposta alle trombe francesi.Dopo 10 giorni Carlo VIII lascia Firenze, si ferma per poco a Roma e prosegue a Napoli, dove viene accolto festosamente dalla popolazione. Decide però non proseguire per Gerusalemme, ma di tonare in Francia.
28.11.1494 alla partenza dei francesi il Savonarola prende il comando di Firenze
1494 Ludovico il Moro succede a Giangaleazzo Visconti
1494 Piero viene cacciato e il suo palazzo saccheggiato, per avere ceduto a Carlo VIII Sarzana, Pietrasanta, Pisa e Livorno senza l'autorizzazione, Giovanni e Lorenzo di Pierfrancesco rientrano a Firenze, riacquistano tutti i diritti perduti e si fanno chiamare Popolani, rinunciando al cognome Medici.
1494 il cardinalino vota contro l'elezione di Roderigo Borgia col nome di Alessandro VI e parte per Firenze, dove assiste alla fuga di Piero, seguendolo a Bologna.
1494 la spedizione francese propaga in Italia la sifilide o mal francese, o mal gallico, portata dagli Spagnoli dall'America a Napoli, dove i francesi si Carlo VIII la contraggono e la propagano in tutta Italia e alla guerra del gesso segue la guerra del mercurio, prima medicina contro la sifilide.
1494 Lorenzo, figlio di Piero e Alfonsina, nipote del magnifico Lorenzo, cacciati i Medici da Firenze, fugge (ha due anni) a Bologna, Venezia e Urbino, dove Elisabetta Gonzaga, vedova di Guidobaldo di Montefeltro, l'accoglie come un figlio e lo alleva fino a 4 anni.
1495 Raffaello entra nella bottega del Perugino e ne imita perfettamente lo stile.
1495 il Perugino dipinge un bellissimo Cristo morto per le monache di S.Chiara, firmata PETRUS PERUSINUS PINXIT A.D. MCCCCLXXXXV, ora nella Galleria di Palazzo Pitti. Adopero' una coloritura vivacemente innovativa.
Francesco del Pugliese offri' alle monache il triplo di quanto avevano pagato.
1495 Filippino Lippi e allievi dipingono la Madonna e Cristo che intercedono presso il Padre Eterno. Nella predella la Pieta' e sei Santi, adesso alla Alte Pinakotek di Monaco.
1495 nasce il ROSSO FIORENTINO. (Firenze 8.3.1495 - 14.11.1540) - Giovan Battista di Jacopo di Gasparre.
Copio' i cartoni della Battaglia di Cascina.
1518 Madonna e i santi Battista, Antonio, Stefano e Girolamo. Sul gradino in basso due angioletti che leggono. Uffizi n. 3910
1522 Madonna e Santi per S.Spirito (ora nella Galleria Palatina e sostituita da una copia).
1522 Sposalizio della Madonna per il secondo altare a sinistra di S.Lorenzo, cappella Ginori.
1523 Lo Sposalizio di Maria (una delle prime opere manieriste) in S.Lorenzo
1523 Mose' che difende le figlie di Jetro. Uffizi.
1523 In Borgo de' Tintori ebbe problemi per uno scimmione che mandava a rubare l'uva dei frati di Santa Croce. Il bertuccione, avendo fatto franare la pergola addosso a un frate, fu condannato dagli otto a tenere un peso al culo. Per vendetta con tale peso ruppe tutte le tegole della cella del frate.
1523 il Rosso Fiorentino affresca Lo Sposalizio di Maria (una delle prime opere manieriste) in fondo alla navata sinistra di S.Lorenzo, accanto alla porta del chiostro
6.10.1526 Sua lettera a Michelangelo. Il Rosso, che da giovane aveva copiato La Battaglia di Cascina, va a Roma e, vista la potenza delle nuove pitture di Michelangelo, ne rimane sconvolto, ma decide di non imitarlo pedissequamente. Queste sue osservazioni furono riferite a Michelangelo come una forma di biasimo, tanto che il Rosso ritenne opportuno scrivergli una lettera in cui si professa suo ammiratore e lo prega di non prestare orecchio alle malelingue degli invidiosi.
1528 Vasari incontra ad Arezzo il Rosso Fiorentino. Rosso era fuggito da Roma l'anno precedente a causa del sacco e si era fermato a Borgo San Sepolcro e a Citta' di Castello. Su disegno del Rosso dipinge una Resurrezione per Lorenzo Gamurrini, che non e' conservata.
1530 copia la Leda con il cigno di Michelangelo, adesso alla Royal Academy di Londra
1533 Antonio Mini, 27enne, muore in Francia, dove era stato inviato da Michelangelo, forse di crepacuore per essere stato defraudato da Giuliano Bonaccorsi, tesoriere di Francesco I, del quadro della Leda di Michelangelo.
1536 riceve 8 lire e 7 s. per aver trasportato la Leda di Michelangelo, quella rubata al Mini, a Fointainbleu.
14.11.1540 Rosso Fiorentino muore.
20.5.1495 gli operai di S.Spirito decidono che per la tribuna della sacrestia sia prescelto il progetto di Antonio del Pollaiolo.
1495 il Cronaca viene nominato capomastro e sovrintendente ai lavori in Duomo e in Palazzo Vecchio, dove inizia il salone dei 500.
1495 Giuliano da Sangallo diventa capomastro di Palazzo Vecchio. Interrompe la costruzione della Sagrestia di S.Spirito per andare a Roma. Proseguono il progetto originale il Cronaca, che diventa anche sovrintendente di Palazzo Vecchio, e Salvi d'Andrea.
1495 Leonardo dipinge il Cenacolo in S.Maria delle Grazie
1495 peste a Firenze
1495 Lorenzo di Pierfrancesco va da Carlo VIII a congratularsi per la sua vittoria a Napoli.
1495 portata al Catasto di Lorenzo e Giovanni di Pierfrancesco Uno palagio in forteza con fossi intorno e antimuri, corte, loggie, pratello, orto murato, volte, camere, sale et altri sua edifizi, posto in Mugello, nel pop. di S. Maria a Cappiano, el quale tegnamo per nostro uso e habitare con piue masseritie, che cello chontamo insino l'anno 1485 da Lorenzo de Medici con piue posesione partenente alla detta abitazione. (A.S.F., Quartiere di San Giovanni, Lion d'oro, n§ 98, a c. 573).
10.1495 Michelangelo lascia l'Aldovrandi e fugge da Bologna, dove aveva eseguito 3 statue per l'arca di S.Domenico, forse per paura delle minacce di un geloso concorrente, Girolamo Cortellini. Torna a Firenze, governata dal Savonarola.
1496 il Perugino dipinge la Madonna col Bambino e Santi, oggi nella Pinacoteca di Bologna.
1496 Luca Signorelli dipinge una Nativita' per la chiesa di S.Francesco di Citta' di Castello, ora nella National Gallery di Londra. E'firmato LUCE DECORTONA P.O.
1496 Filippino Lippi dipinge l'Adorazione dei Magi per i frati Scopetini di S.Donato, ora agli Uffizi.
1496 Benedetto da Maiano termina la Maria Maddalena in S.Trinita, lasciata incompiuta da Desiderio da Settignano
1496 Muore Piero del Pollaiolo
1496 muore Vittorio Ghiberti.Suo figlio Buonaccorso scrisse uno Zibaldone, ora alla biblioteca nazionale
1496 Michelangelo a Roma scolpisce il Bacco, attualmente al Bargello, per Jacopo Galli, dirimpettaio del cardinale Riario
1496 Michelangelo forse affresca la Pietà nella chiesa di S.Maria a Marcialla
1496 il Cronaca progetta il Vestibolo della sacrestia di S.Spirito con soffitto a botte, a cassettoni in pietra intagliata.
1496 Antonio del Pollaiolo e Salvi d'Andrea terminano la Sagrestia di S.Spirito su progetto di Giuliano da Sangallo.
2.7.1496 Lagnanza del cardinale di San Giorgio per la beffa del Cupido dormiente, scolpito da Michelangelo. Baldassarre del Milanese mostrò il Cupido dormiente a Lorenzo di Pierfrancesco che gli disse: "Se tu lo mettessi sotto terra, sono certo che passerebbe per antico". Baldassarre lo vendette come autentico al cardinale di San Giorgio, Raffaele Riario per 200 ducati, ma inviando solo 30 ducati a Lorenzo. Il cardinale si accorse dell'inganno e rispedì il Cupido al mittente.
Un agente del cardinale di S.Giorgio si reca Firenze per riottenere quanto pagato, e torna a Roma portandosi Michelangelo
5.9.1496 fu finita di volgere la cupoletta della sacrestia di S.Spirito
10.11.1496 rovinò la cupoletta della sacrestia di S.Spirito quando si spuntellò. (Luca Landucci)
1496 Giovanni di Pierfrancesco ambasciatore a ForlŤ da Caterina Sforza alleata dei fiorentini. La sposa.
1497 Giuliano da Sangallo viene catturato dai Pisani presso il Castello di Monte Carlo. Sta 6 mesi in prigione prima di essere liberato dietro pagamento di 300 ducati.
1497 Il Pinturicchio affresca la cappella Baglioni in S.Maria Maggiore a Spello e la cappella Eroli nel duomo di Spoleto.
1497 Luca Signorelli affresca 10 Storie di S.Benedetto a Monte Oliveto Maggiore, completate dal Sodoma con altre 28 Storie.
1497 Filippino Lippi dipinge il Crocifisso fra la Madonna e S.Francesco, distrutto nel 1945 dall' incendio degli Staatliche Museen di Berlino. All'accademia di Firenze si conservano i laterali con i Santi Giovanni Battista e Maria Maddalena.
1497 Andrea Mantegna dipinge la tavola per l'altare maggiore di S.Maria in Organo di Verona, con Madonna e Bambino, cherubini, angeli e i Santi Giovanni battista, Gregorio, Benedetto e Girolamo. L'angelo in basso tiene un libro con la scritta A.MANTINIA PII. A. GRACIE MCCCCLXXXXVII 15 AUGUSTI.
24.5.1497 muore Benedetto da Maiano.
29.6.1497 Lorenzo di Pierfrancesco e suo figlio Pierfrancesco fuggono da Firenze e riparano in Mugello.
10.8.1497 Michelangelo risponde alle insistenti richieste del padre, inviandogli soldi e dicendogli che continuer… ad aiutarlo, anche se dovesse farsi schiavo.
4.10.1497 Benozzo Gozzoli muore a Pistoia.
1497 Piero e Giovanni di Lorenzo il Magnifico de' Medici vorrebbero rientrare in possesso dei beni di Cafaggiolo e fanno scrivere dal segretario Lamberto dell'Antella agli Otto: Di Lorenzo e di Gio. di Pier Francesco fanno pensiero (i detti Piero e Giovanni che vivevano in ristrettezze economiche) di avere tutta la loro robba e dicono che la si appartiene a loro per certi capitoli tra Cosimo e Lorenzo vecchio (suo nipote Pierfrancesco). Con questa fanno pensiero di ringrassarsi, se già non si accordassino con loro.
3.2.1498 Muore Antonio del Pollaiolo
1498 Per la chiesa di S.Agostino di Siena, Luca Signorelli dipinge un polittico con i Santi Caterina da Siena, Maria Maddalena, Girolamo, Agostino, Caterina d'Alessandria e Antonio, oggi nei musei di Berlino. La predella e' dispersa fra la National Gall. di Dublino, la coll. Maxwell in Scozia e il Massachussets.
1498 Luca Signorelli dipinge un S.Sebastiano per la chiesa di S.Domenico di Citta' di Castello, oggi nella locale Pinacoteca Comunale. Reca l'iscrizione THOMAS DE BRONZINIS ET FRANCESCA UXOR FIERI FEC. 1498
1498 Filippino Lippi affresca la Madonna col Bambino in piedi e i Santi Antonio Abate, Margherita, Stefano e Caterina, oggi nella Galleria Comunale di Prato. Da notare il serpente che esce da sotto i piedi di S.Margherita
3.4.1498 Un breve di Alessandro VI vieta le predicazioni di Savonarola.
7.4.1498 muore Carlo VIII
23.5.1498 viene giustiziato Savonarola
26.8.1498 viene stipulato il contratto fra Michelangelo e il cardinale di San Dionigi, pseudoambasciatore francese, con la garanzia di Jacopo Galli, per la realizzazione di una Pietà in marmo, da collocare in San Pietro, per 450 ducati
1498 Lorenzo, figlio di Piero, raggiunge a Roma la madre Alfonsina
15.9.1498 Dal Libro intitulato a substantie e beni di Lorenzo et deli heredi de Iohanni di Pierfrancesco de Medici del'anno 1498 sotto di 15 di septembre etc. (c.543 r.). :Una fornacie posta presso Cafaggiuolo, e con ditta fornace staioro uno e 1/2 di terra donde chava la terra per fare il lavorio, e pi- con ditta alochagione uno pezuolo di prato, con loro vocaboli e confini, e tiene a pisone: Francesco di Bartolomeo e Donato suo fratello, e ne danno l'anno di pisone l.40 .. valuta f.160.
1498 Giovanni di Pierfrancesco muore a S. Maria in Bagno. Il fratello Lorenzo fa trasportare la salma in San Lorenzo.
3.11.1498 viene commissionata a Cosimo Rosselli la pala per il terzo altare a sinistra di S.Ambrogio: "Ricordo come a di' 3 di novembre 1498 allogamo a Cosimo dipintore la tavola dell'altare di Santo Francesco... et a' affare in decta tavola, in mezo una Nostra Donna a sedere in una nughola di cherubini e agnoli atorno et sopra lei uno Dio Padre, et di sotto uno Santo Ambrogio, et uno Santo Francesco, secondo uno suo disegno ci lascio'; et piu' nella predella di decta tavola tre storielle di Santo Francesco".
23.3.1499 Alessio Baldovinetti fa testamento, lasciando tutti i suoi beni mobili e immobili all'ospedale di S.Paolo, con l'obbligo di mantenere la sua serva Mea vita natural durante. Per invogliare i preti, consegna un cassone chiuso, dicendo che conteneva il suo tesoro e che non doveva essere aperto se non dopo la sua morte.
5.4.1499 Luca Signorelli viene incaricato di terminare la volta della cappella di S.Brizio nel duomo di Orvieto, lasciata incompiuta dal Beato Angelico
1499 Giuliano da Sangallo con Antonio da Sangallo costruisce il palazzo Panciatichi-Ximenes in Borgo Pinti 68 ampliato da Gherardo Silvani nel 1620
1499 Fra' Bartolomeo affresca il Giudizio Universale per la cappella del cimitero di S.Maria Nuova, ora nel Museo di S.Marco, dopo essere stata trasportata su tela.
1499 il Perugino dipinge un polittico per la Certosa di Pavia con l'eterno in Gloria, tuttora in loco, mentre la Madonna che adora il Bambino, S.Nichele, l'Arcangelo Raffaele con Tobiolo sono nella National Gallery di Londra. - Decora la sala del Collegio del Cambio a Perugia. Sulla parete sinistra il suo autoritratto con la scritta PETRUS PERUSINUS EGREGIUS PICTOR PERDITA SI FUERAT PINGENDI HIC RETTULIT ARTEM SI NUSQUAM INVENTA EST HAC TENUS IPSE DEDIT. - Mentre andava e veniva da Castel della Pieve a Perugia, soleva portarsi addosso tutti i denari che possedeva. Fu aggredito e derubato. Solo con le sue preghiere ebbe salva la vita
6.8.1499 muore il cardinale di San Dionigi, senza poter vedere, per pochi mesi, compiuta la Pietà, che aveva commissionato a Michelangelo, adesso in San Pietro. - Una volta, che Michelangelo sentì dire da un gruppo di visitatori lombardi, forse a Roma per il Giubileo del 1500, che la Pietà era opera del Gobbo Milanese, di notte si chiuse nella cappella e, al lume di una lucerna, scalpellò sul nastro che attraversa il petto della Madonna: "MICHAEL ANGELUS BONAROTUS FLORENTINUS FACIEBAT".
31.8.1499 Muore Alessio Baldovinetti. Viene aperto il cassone, che contiene un libretto con il segreto di farei mosaici e lo stucco.
1499 Luca Signorelli dipinge il Giudizio Universale nel Duomo di Orvieto
1499 un comitato composto da Leonardo da Vinci, Jacopo del Pollaiolo e Giuliano da Sangallo da' il suo parere sul modo di salvare dalla rovina S.Salvadore e su come rifare il campanile di S.Miniato.
1499 Lorenzo di Pierfrancesco inviato a Pistoia a sedare i tumulti fra Panciatichi e Cancellieri
Scegli la pagina ……………VAI ALL'INDICE GENERALE |
ing. Pierluigi Carnesecchi La Spezia anno 2003