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Ruolo politico dei Carnesecchi
Il ruolo politico dei Carnesecchi si puo' approssimativamente dedurre dalle cariche pubbliche occupate Prenderemo in considerazione :
Il padre Giuseppe Maria Mecatti nella sua " Storia genealogica della nobilta' e cittadinanza di Firenze " ( Napoli 1754 ) riporta da pagina 5 a pagina 111 alcune notizie storiche sulle famiglie fiorentine prese dal Mariani
a pagina 40-41 scrive :
Carnesecchi : Sono molto antichi , e si dissero gia' dei Duranti . Hanno avuto 49 Priori , 11 Gonfalonieri , ed 8 senatori ; oltre ad un Cavaliere di Malta , ed alcuni Cavalieri di San Stefano . Per loro chiamasi il Canto de' Carnesecchi dal Centauro , ove era la casa di Francesco Maria , il quale non e' molto ch'e' passato all'altra vita senza successione .
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RISORSE
http://www.stg.brown.edu/projects/tratte
FLORENTINE RENAISSANCE RESOURCES:
Online Tratte of Office Holders 1282-1532
Edited by David Herlihy, R. Burr Litchfield, Anthony Molho
and Roberto Barducci.
(© Copyright R. Burr Litchfield and Anthony Molho, 2000. All rights reserved.)
This site gives access to a database (c. 165,000 records) with information about office holders of the Florentine Republic during its 250-year history. The data base was developed initially by Professor David Herlihy at Harvard and Brown Universities, and then completed under the direction of Professors R. Burr Litchfield and Anthony Molho at Brown with support from the National Endowment for the Humanities, Division of Preservation and Access, and the Brown University Center for Computing and Information Services and Scholarly Technology Group. An edition of the Tre Maggiori, Guild elections and Birth registrations is now available.
UNIVERSITA DI SIENA
SERGIO RAVEGGI : PRIORI DI FIRENZE 1282--1343
http://www.storia.unisi.it/fileadmin/uploads/risorse/medievale/fonti_strumenti/raveggi_priori.doc
Il presente elenco degli eletti nei governi fiorentini dallistituzione del priorato allagosto del 1343 è stato compilato sulla base del codice dellASFi denominato Priorista di Palazzo, confrontato e integrato con le altre fonti citate in nota. Sotto la data di inizio dellattività di ciascun collegio governativo (che come è noto aveva di norma la durata di due mesi) sono riportati i nomi degli eletti, il sestiere di residenza e tra parentesi quadra (essendo frutto di un intervento in alquanti casi deduttivo operato da chi ha curato questa lista) la famiglia di appartenenza delleletto. I nomi sono proposti nella forma latina, così come era uso nei documenti coevi e nei più antichi prioristi, ma si è ritenuto opportuno procedere ad una loro normalizzazione grafica per renderne più agevole il riconoscimento e la fruizione a fini statistici.
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un libro importante per questa pagina e' :
Archivio delle tratte introduzione ed inventario a cura di Paolo Viti e Raffaella Maria Zaccaria Archivio di stato di Firenze Roma 1989
SISTEMI DI ELEZIONE E DI NOMINA PER LE MAGISTRATURE FIORENTINE NEI SECOLI XIII-XVIII.
I. L'ETA DELLA REPUBBLICA
l. DAL 1282 AL 1355
Nella vita politica fiorentina il 1282 segna una tappa fondamentale in quanto, proprio in questo anno, furono istituiti i Priori delle arti: fatto che il Davidsohn considerò " uno dei più importanti mutamenti statutari che la città-repubblica abbia conosciuto e che decise del suo avvenire democratico ". Tre, com'è noto, furono i Priori (Bartolo di lacopo de' Bardi, Rosso Bacherelli, Salvo di Chiaro Girolami) che iniziarono il loro mandato il 15 giugno 1282, quale espressione delle arti maggiori, e sicuramente le più importanti - di Calimala, del Cambio e della Lana -, al cui interno erano stati eletti.
I risultati politici conseguiti subito da questa nuova magistratura, creata come rappresentanza delle classi economicamente più potenti della popolazione, furono tali che nello spazio di pochi mesi, e prima ancora che si compisse il primo anno della sua attività, essa s'integrò e poi si sostituì definitivamente alla magistratura dei Quattordici Anziani, istituita dal cardinale Latino per riportare la pace a Firenze dopo le lotte fra guelfi e ghibellini. Alla fine del primo bimestre di durata (a due mesi, infatti, fu fissato il termine della carica) dei primi tre Priori fu stabilito di raddoppiarne il numero, in modo che potessero esservi sempre rappresentate ben sei delle sette arti maggiori - secondo Giovanni Villani l'esclusa fu quella dei Giudici e Notai' -, e ciascun sesto in cui era suddivisa allora la città.
Per il primo decennio, e cioè fino al 1292, i nuovi Priori vennero eletti da quelli che stavano per scadere, alla fine del loro bimestre: questi, infatti, si riunivano nella chiesa di San Pier Scheraggio e, insieme con le Capitudini delle arti, col Consiglio speciale del Capitano del popolo e con altri saggi dei sei sesti (che prendevano il nome di " arroti ", cioè aggiunti), eleggevano i loro successori con voto segreto e a semplice maggioranza. Però le modifiche a questo sistema di elezione non tardarono a venire: basti pensare che nel 1292, appunto dieci anni dopo l'istituzione del priorato - e anno in cui fu creato il Gonfalonierato di giustizia - furono prospettati ben ventiquattro differenti sistemi elettorali .
Già nel 1289 era stata per la prima volta creata la figura del Gonfaloniere di giustizia, che aveva il vessillo bianco con la croce rossa, che era poi il gonfalone del popolo (e appunto da questo derivò il nome al nuovo magistrato), e il comando di mille armati per la difesa della libertà e il rispetto delle leggi. L'anno successivo si raddoppiò il numero degli armati e fu creato un secondo Gonfaloniere, anch'egli provvisto di gonfalone: questi due gonfaloni, però, non potevano essere tratti fuori per raccogliere ì fanti senza un preciso ordine dei Priori. Gli Ordinamenti di giustizia provvidero a riunificare la carica di Gonfaloniere in una sola persona: Il Gonfaloniere era eletto ogni due mesi in un sesto sempre diverso da una commissione formata dai nuovi Priori (con i quali il Gonfaloniere non poteva essere imparentato, così come con gli stessi magnati), dalle Capitudini delle arti e da due savi per sesto. Preliminarmente la commissione estraeva il sesto in cui doveva essere scelto il Gonfaloniere, quindi venivano eletti sei saggi, popolani e artefici, di questo sesto, i cui rappresentanti' lasciavano la riunione prima dell'inizio, della votazione. 1 membri rimasti procedevano allora all'elezione per scrutinio segreto tra i sei nominativi in precedenza eletti: il più votato risultava così eletto
.Il Gonfaloniere era equiparato ai Priori e viveva con essi in Palazzo, aveva lo stesso loro stipendio giornaliero di dieci soldi, comprensivo delle spese, ma aveva divieto di un anno, mentre i Priori lo avevano per due. Il fatto di poter disporre della forza armata - contrariamente ai Priori - poneva di fatto, se non di diritto, il Gonfaloniere in posizione preminente sia rispetto agli altri organi istituzionalì sia nei confronti dei cittadini, anche se legalmente il Gonfaloniere - per il carattere repubblicano dello stato - altro non era che il primo dei Priori. Dal nome degli Ordinamenti di giustizia, il Gonfaloniere prese l'appellativo "di giustizia", dato che doveva in pratica rendere esecutivi quegli stessi ordinamenti. Fu nel 1306, quando cioè tale attribuzione venne a cadere per passare nelle mani dell'Esecutore di giustizia, che il Gonfaloniere ebbe un ancor più specifico ruolo di capo della Signoria: in fondo - come ben notò il Villari, p. 402 - la stessa creazione della nuova magistratura interpretava l'esigenza di dare maggiore unità e forza al governo della città. A differenza di altre istituzioni, il gonfalonierato di giustizia non conosce per lungo tempo sostanziali modificazioni e resta regolato così come era stato provveduto nel 1292, salvo le alterazionì cui la carica fu soggetta al tempo del duca d'Atene, e fino al settembre .1502, quando il carattere della magistratura fu profondamente modificato con l'elezione a vita, e quindi non più bimestrale, di Piero Soderini.
Ma gli Ordinamenti di giustizia, emanati da Giano della Bella il 18 gennaio 1292, stabilivano che l'accesso alle cariche pubbliche doveva essere subordinato all'appartenenza alle ventuno arti e corporazioni della città ". Ne derivava che la " communitas civium ", che in teoria avrebbe dovuto partecipare nella sua totalità al governo del Comune' risultava costituita solo da una minoranza della popolazione, anche questa suddivisa in gradi. Al primo di essi si trovava la " piccola cìttadinanza ", formata da coloro che potevano accedere solo alle cariche di sesto (e poi di quartiere), e che per essere ammessi agli uffici dovevano possedere determinati requisiti, come la residenza nella città per un certo periodo, l'aver pagato le " gravezze " per un certo numero di anni, il possedere un'età minima e il non aver subìto condanne infamanti. A un grado superiore erano i " cittadini originari ", chiamati così in ricordo dei tempi in cui il Comune era retto dai suoi fondatori, che godevano pienamente dei diritti politici, erano cioè elettori e potevano essere, a loro volta, eletti ad ogni tipo di magistratura. Anche nel contado e nel distretto del Comune si determinò la stessa situazione esistente in città; tuttavia là si aggiungevano complicazioni derivanti dal fatto che, oltre alle norme statutarie locali ' nel contado e nel distretto valevano anche le disposizioni e le limitazioni della città: in particolare, i cittadini che a Firenze avevano piena capacità politica potevano ricoprire, oltre agli uffici della città, anche quelli della periferia. Ad ogni modo, sin dall'inizio della vita politica del Comune, il possesso della cittadinanza è il requisito fondamentale per conseguire l'abilitazione agli uffici, anche se, in questi anni, mancano norme precise al riguardo. L'acquisto della cittadinanza poteva avvenire o direttamente, in seguito ad una concessione alla persona " ex privilegio " o " de gratia ", o per via indiretta, per aver maturato i requisiti richiesti dall'ordinamento giuridico .
Con la provvisione del 14 giugno 1301 vennero fissate nuove norme circa l'elezione dei Priori e dei Gonfalonieri di giustizia: ma anche dopo furono apportate di continuo modifiche, che però " avevano ormai tutte un unico orientamento: porre sempre di più il priorato e il gonfaloniere al centro di ogni elezione ". Tale orientamento si trova confermato anche dalle successive disposizioni, che sostanzialmente accentuano il ruolo e i poteri centralizzati del priorato, compresa l'istituzione, avvenuta il 22 giugno 1321, dei Dodici buoniuomini che si affiancano ai Priori, al Gonfaloniere di giustizia e ai Gonfalonieri di compagnia per deliberare sulle questioni più importanti. Essi assunsero un ruolo di fondamentale importanza nel governo cittadino fino a diventare, con gli altri magistrati sopra indicati, i diretti responsabili della politica fiorentina. " Furono chiamati Buoniuomini - dice il Giannotti - perché furono eletti quelli che avevano fama, oltre la sufficienza, di gran bontà ". Dal 1321 in poi, sempre più frequentemente furono affidate deleghe di poteri dei Priori e del Gonfaloniere di giustizia sia ai Dodici buoniuomini sia ai sedici Gonfalonieri di compagnia: a volte il voto di uno dei Dodici era equiparato a quello di un Priore o del Gonfaloniere
Sull'origine dei Gonfalonieri di compagnia vi sono due tesi diverse: una sostiene che furono creati nel 1292 al tempo degli Ordinamenti di giustizia, insieme al Gonfaloniere di giustizia, l'altra li vuole istituiti nel 1304 dal cardinale di Prato, mandato a Firenze da papa Benedetto XI per pacificare la città.
Lo scopo di questa magistratura è ben chiarito dal GIANNOTTI, p. 30: c Furono ordinati per reprimere l'insolenza dei potenti, la quale era allora tanto grande, che da' popolani non potevano essere sopportati ". Tale istituzione è, dunque, d'origine popolare, nel senso che questi gonfalonieii -erano, in pratica, i capi -del popolo: dovevano, infatti, raccogliere il popolo sotto i loro gonfaloni e armarlo in caso di bisogno, e quindi avevano il compito di sorvegliare sulla pace dello stato.
I Gonfalonieri di compagnia furono dapprima diciannove, essendo tre per ciascun sesto, eccetto Oltrarno che ne aveva quattro; poi con la nuova strutturazione della città in quartieri, furono ridotti a sedici, quattro per ogni quartiere, cioè uno per gonfalone. Ciascun Gonfaloniere, infatti, prendeva in consegna dalla Signoria il vessillo del proprio gonfalone, così come ai pennonieri (che, in numero di tre, accompagnavano ogni gonfalone) erano consegnati i pennoni. L'elezione dei Gonfalonieri di compagnia seguiva tre momenti successivi: dapprima tutti i Gonfalonien in carica, insieme coi Príori, Gon faloniere di giustizia e Dodici buoniuomini di ciascun gonfalone, sceglievano tre nomi nativi del proprio gonfalone. Quindi la rosa dei candidati veniva aumentata di due, con l'aggiunta di altre persone scelte da parte dei rappresentanti degli altri cinque sesti. I cinque così prescelti venivano allora messi a partito con scrutinio segreto e venivano votati in una nuova riunione generale a cui partecipavano tutti i Tre maggiori in carica: chi otteneva più voti era eletto e diventava Gonfaloniere per il proprio gonfalone (cfr. Statuti del Capitano § 83). Nel 1531 i Gonfalonieri di compagnia non furono più rinnovati e l'ufficio fu abolito.
Già il nuovo ordinamento governativo che Firenze si dette dopo la cacciata dea Ghibellini nel 1266, comprendeva, oltre a un Capitano del popolo e un Podestà, anche Dodici Anziani. Questa specie di consiglio rimase anche col governo, immediatamente successivo, di Carlo d'Angiò, quando furono i Dodici (formati da due rappresentanti per sesto, e che presero il nome di " Buoniuomini ") a costituire l'organo consultivo che nel governo affiancava il Podestà (allora diretto rappresentante dei re angioino). La pace del cardinal Latino del 1280 modificò la magistratura dei Dodici, gradualmente sostituiti dai Quattordici (otto guelfi e sei ghibellini) che governarono la città col Podestà, col Capitano e col Consiglio del cento. Ma i Dodici non avevano una precisa configurazione giuridica: si trattava di uomini eletti per l'occasione e per questioni particolari e temporanee. La provvisione del 22 giugno 1321 - come si è detto - creò nuovamente i Dodici, dando ad essi quella configurazione giuridica prima mancante. I Dodici erano eletti ogni sei mesi -dai Tre maggiori che stavabo per finire il mandato. Tutti costoro, in una riunione per ciascun sesto, che avveniva otto giorni prima della scadenza del mandato, si ritrovavano per scegliere preliminarmente tre nominativi per sesto: su questi nomi avvenivano le votazioni segrete (con l'esclusione dei Dodici dello stesso sesto) in modo che risultassero eletti due uomini per sesto (Cfr. Statuti del Capitano § 133).
Nello stesso 1321 per l'elezione dei Priori venne adottato il nuovo sistema dell'imborsazione, e poi estrazione delle cedole in cui erano registrati i nomi degli idonei a ricoprire la massima carica cittadina . Fu questo il primo, embrionale ma decisivo, passo - in cui sicuramente ebbero parte sia il priore e giurista Pace di messer Iacopo da Certaldo, sia l'esempio precedente della quasi analoga riforma elettorale pisana - verso le successive e più complesse procedure consistenti nello squittinio.
Nel 1323 si ebbe un ulteriore sviluppo del sistema introdotto due anni prima: infatti, una modifica del 26 ottobre 1323 perfezionò il sistema elettorale predisponendo le elezioni dei Priori per ventun priorati, cioè per quarantadue mesi, e quindi stabilendo l'estrazione ogni due mesi delle cedole con ì nomi dei candidati . Scrive a tal proposito il Villani: " Nel detto anno, all'uscita d'ottobre, i priori e gonfalonieri che allora erano alla signoria di Firenze, e erano de' maggiori popolani della città, presono balia di fare priori per lo tempo avvenire, e feciongli per quarantadue mesi avvenire, e mischiarono della gente che non avea retta la terra dal tempo del conte a Battifolle allora, due in tre per ufficio di priorato, per mostrare di raccomunare la terra per la novità degli sbandati ch'era stata l'agosto dinanzi, e' detti eletti priori misono i bossoli ordinati di trargli dì due ìn due mesi; onde poi nacque novità, innanzi che finisse l'anno " . La novità dei procedimenti del 1323 non fu certamente piccola, se in essi addirittura si vide - come fece il Lapini l'inizio stesso dell'esistenza dell'ufficio delle Tratte: " 1323. A dii primo di novembre si cominciò in Firenze l'Uffizio delle Tratte ".
Già nel 1324 segui una modifica che estese l'imborsazione ai Dodici buoniuomini e ai Gonfalonieri di compagnia. Il Villani dice che ì Priori del novembre 1324 " feciono lezione per quarantadue mesì di tutti gli uffici che doveano venire [ ... ], a trarli all'elezioni, come venieno, di sei mesi in sei mesi " ; e il Rastrelli è ancora più esplicito, perché afferma che il sistema dell'elezione " cominciò a più non piacere al popolo, vedendo che la parzialità e il favore bene speso era quello che dava il supremo magistrato, ma non il merito. Fu ordinato pertanto che si variasse costume, e invece di elezione decidesse la sorte e il caso; così fu fatto uno squittinio [ ... ]: formarono sei borse, una per sesto, de' nomi di tuttì coloro che credettero abili al priorato, e queste sacche o borse furono messe ìn una cassetta con tre serrami: una chiave ne teneva il Guardiano de' frati minori, l'altra ì frati di Settimo e l'altra il Capitano del popolo; e fu stabilito che al tempo solito si portasse in Consiglio la cassa accompagnata dalla famiglia de' priori e ivi a sorte si traessero dalle borse " .
La morte del duca di Calabria, avvenuta il 9 novembre del 1328, - in seguito alla quale, secondo la sintetica espressione del Lapini, " la fiorentina repubblica riebbe la sua libertà e si riformò la città " ' comportava dunque di per sé la necessità di riorganizzare lo stato, soprattutto liberandolo dalle lotte delle fazioni contrapposte. I provvedimenti allora presì - su cui ampiamente discuteremo - trovano nella Cronaca del Villani una loro giustificazione e un loro commento. Dap prima, infatti, egli afferma in modo esplicito: " Dappoiché e' fiorentini ebbono novelle della morte del duca, ebbono più consigli e ragionamenti e avvisi come dovessono riformare la città di reggimento e signoria per modo comune, acciocché si levassono le sette tra' cittadini " 22 ; poi commenta in maniera positiva i provvedimenti che con quella " riformazione " furono adottati: " perché fu con bello ordine e comune; e seguinne assai tranquillo e pacifico stato al nostro comune uno tempo, perché sia esempIo a coloro che sono a venire "".
Non è certo casuale, dunque, che il sistema di elezione per tratta venga organicamente definito a Firenze proprio all'indomani della morte del duca di Calabria, che per due anni, dal 1326 al 1328, aveva sconvolto la struttura del governo fiorentino e aveva oppresso la libertà comunale con l'instaurazione della sua personale signoria. Una prima provvisione del 26 novembre 1328 sanci che lo squittinio doveva essere fatto da settanta persone (sulla cui scelta però non veniva data alcuna indicazione) assistite da tre frati, in una riunione con la partecipazione dei Priori, del Gonfaloniere di giustizia e di altri ufficiali (così genericamente indicati): gli idonei venivano registrati in cedole sistemate poi in borse ". Una seconda provvisione dell'11 dicembre 1328 stabiliva i modi dell'accesso agli uffici pubblici maggiori - Priori, Gonfaloniere di giustizia, Dodici buoniuomini, Gonfalonieri di compagnia -, che venivano assegnati per sorte ma sulla base di un preciso e dettagliato iter, già sperimentato in parte (come si è detto) negli anni precedenti alla signoria del duca di Calabria, e in modo speciale a partire dal 1321.
L'importanza della provvisione dell'1 1 dicembre 1328 è stata ampiamente esaminata: essa segna una fondamentale tappa nella storia istituzionale fiorentina, perché afferma un procedimento elettorale che durerà sostanzialmente immutato per tutto il periodo repubblicano, cioè per altri due secoli ". Basterà qui ricordare, in primo luogo, che quella provvisione nasceva dalla volontà di preporre al governo di Firenze cittadini " onesti e capaci "; e allo stesso tempo dalla volontà di ampliare la base degli eleggibili: " Cupientes li priori] ut deinceps cives civitatis Florentie gradatim, perveniant ac descendere possint ad honores et munera, qui sufficientes et habiles vita et moribus bonorum. et legalium civium aspirante consensu fuerint comprobati, et ne prosiliant ad gubernationem et regimen civitatis predicte quos vite conservatio dignos ad predicta non facit, et ut in eisdem. honoribus et muneribus competens tribuatur vacatio et perconsequens locus aliis civibus relinquatur, qui digne ad dictos honores et munera aspirare meruerint [ ... ] " ". In secondo luogo appare notevole il fatto che la provvisione definiva le caratteristiche dello squittinio e le varie fasi in cui esso doveva essere articolato. In particolare, l'introduzione dello squittinio sembrò permettere il realizzarsi di una rapida circolazione degli incarichi, che potesse garantire la partecipazione alla vita amministrativa dello stato da parte delle diverse forze politiche, incanalandole attraverso un sistema normativo che regolasse in tutto e per tutto i meccanismi delle elezioni.
Lo squittinio si svolgeva in tre momenti diversi, ma fra loro interdipendenti: la " recata " o " reductio ", cioè una prima scelta di merito fra i candidati; lo " squittinio " vero e proprio, cioè il voto segreto sui singoli nominativi raccolti nella " recata ", che consentiva ai vincitori l'abilitazione agli uffici ; la " tratta ", cioè l'estrazione a sorte degli eleggibili fra i nominativi precedentemente squittinati, che rappresentava l'effettiva assegnazione dell'ufficio . Erano tutti momenti estremamente delicati e che avevano ripercussione non solo su ognuna delle singole elezioni ad una determinata magistratura, ma anche sull'intera vita politica fiorentina; e le minute e particolari disposizioni contenute nella provvisione testimoniano con chiarezza l'importanza del complesso meccanismo elettorale. Infatti un ulteriore attestato della delicatezza della materia fissata nella provvisione dell'11 dicembre 1328 si può dedurre dalla norma, in essa prevista, secondo la quale due anni dopo il primo squittinìo, ossia nel gennaio 1331, dovevano essere predisposte nuove " recate " e quindi un nuovo squittinio: e per esso si prevedevano precise disposizioni.
La revisione del 1331 e le modifiche di anni immediatamente successivi, relative soprattutto all'elezione de gli uffici estrinseci, non hanno grande importanza. Da un registro del 1338 sappiamo che nel marzo di quell'anno il Comune aveva affidato a sei ufficiali (uno per sesto), a ciò preposti, l'estensione di un regolamento " de devetis et super devetis " (scritto poi dal loro notaio Lotto Gonzi) per mettere ordine nella materia - " commissum fuit [ ... 1 super providendo, ordinando et stantiando de devetis et super devetis offitiorum ipsìus communis tam cum salario quara sine salario et tam. creatorum quam creandorum que deinceps habeant et habere debeant " ` -, che riguardava l'impossibilità di accedere a un determinato ufficio per tratta per un certo periodo di tempo, o in perpetuo, a causa di impedimenti di varia natura: in tal caso la polizza dell'estratto doveva essere rimborsata ". Tutti gli uffici, salvo alcuni (Capitani di Orsamnichele, Quattro buoniuomíni delle Stinche, Ufficiali dell'onestà fino al 1572), furono soggetti al divieto, e chi li accettava " in divieto " decadeva dall'ufficio stesso e aveva una pena pecuniaria di diversa entità
Assai importante è invece la provvisione del 24 dicembre 1339, posteriore quindi di undici anni a quella fondamentale del 1328: essa riesamina analiticamente tutta la materia delle elezioni per i Tre maggiori uffici, e cioè Priori e Gonfaloniere di giustizia, Dodici buoniuomini, Gonfalonieri di compagnia (fra l'altro viene stabilito che anche il notaio dei Priori venga eletto attraverso la procedura dello squittinio, anche se con recate e squittini separati). Su questa provvisione così si esprime ancora il Villani: " Nel detto anno, a dì 24 di dicembre, si fece parlamento in Firenze, ove si corresse l'ordine della elezione de' priori e de
Allo squittinio (o scrutinio) partecipavano i Tre maggiori, i Capitani di parte guelfa, i Sei della mercanzia, il Proconsolo dei giudici e notai, i Consoli delle arti, gli Arroti e gli Accoppiatori, che si riunivano nella sala del Consiglio, dove si trovavano anche i religiosi incaricati di presenziare alle operazioni. Il FORTI cc. 580V--583 ha lasciato una particolareggiata memoria sulle varie fasi dello squittinio, che riteniamo utile riportare qui di seguito: " [ ... ] Radunati che erano tutti gli sopraddetti squittinatori nel suddetto luogo, uno dei banditori del Comune saliva sopra una ringhiera, che dicesi oggi cattedra, che era in detta sala, e quelli che erano ridotti e scritti per lo squittinio, era nominato a voce alta e intelligente, sì che da tutti fosse potuto essere inteso, dicendo il tale, figliuolo del tale, esprimeva il nome, cognome e casato, e quartiere e gonfalone, che quel tale andava allora a partito. Subito si faceva il partito infra li nominati di sopra, e si raccoglieva li voti in certi bossoli nelli quali erano messi da ciascuno segretamente dalli squittinatori, e raccolti che erano da certe persone a questo affare deputate, erano portati ad un luogo segreto, deputato et ordinato in detta stanza, et era domandato segreto, perché alcun non poteva andarci a vedere et era in parte lontana da tutti. Votati tutti i bossoli suddetti in un bossolo grande quello era subito consegnato alli infrascritti, cioè allo scriba delle Riformazioni, cancelliere del Comune e Notaro delle Tratte, et alla presenza di quei religiosi, che sopra si è detto, et altri, che al detto segreto fussero stati ordinati. Quali offiziali del segreto dovevano subito votare detta pisside e contare le fave che dentro vi erano, scrivevano in un libro il nome, cognome e quartiere con il numero di dette fave e lupinì, e questo medesimo ordine era osservato in ciascuno che andava a partito. Quando restava terminato tutto il detto squittinio dovevano li detti ministri e religiosi sigillare quel lìbro, dove erano registrati tali squittinati con li loro partiti con il sigillo del Comune di Firenze e così sigillato riporlo in luogo sicuro dove fusse conservato fintanto che dalli accoppiatori ne fusse stata fatta la solita imborsazione; i quali accoppiatori, come anco sopra si è detto, preso prima il giuramento, et alla presenza di tali religiosi aprivano il libro suddetto et esaminando quelli che erano restati vinti, l'imborsavano nelle borse di quelli offizi per li quali erano andati a partito. Per ogni quartiere erano fatte le sue borse et in ciascuna di esse vi erano imborsati tutti quelli squittinati e vinti del suo quartiere, e per ogni offizio la sua borsa con la distinzione di maggiore e minore. Tutte le quali borse erano messe per li detti cinque accoppiatori et in presenza di detti religiosi, notari et cancellieri in una cassa serrata a tre chiavi, quale stava nella sagrestia dei Frati Minori di Firenze. Una delle chiavi teneva appo di sé il Gonfaloniere di giustizia, un'altra teneva il Podestà e l'altra il Guardiano di detti frati. Questa cassa così serrata era risposta dentro ad una altra cassa, che ancora questa stava serrata a tre chiavi, tenute nel modo come è delle persone dette di sopra. Le dette casse serrate l'una nell'altra erano risposte in un armadio serrato a chiave, la quale teneva il Gonfaloniere di giustizia, e detto armadio era nella sagrestia suddetta". (Il Foro Fiorentino [Manoscritti 197]).
La scelta dei candidati avveniva nella fase preliminare delle operazioni elettorali: i diversi organi collegiali si riunivano, infatti, in commissione e predisponevano, separatamente, l'elenco delle persone che, essendo in possesso dei requisiti previsti dalla legge, erano ritenute idonee a ricoprire le cariche maggiori (cfr. più avanti pp. 207 sgg.). I requisiti per essere iscritti nelle " recate ", cioè, come si è detto, negli elenchi da sottoporre al vaglio delle commissioni, erano a quel tempo pochi: bisognava semplicemente essere popolani, di parte guelfa, risiedere a Firenze da almeno dieci anni e avere almeno trenta anni per accedere al Tre maggiori uffici, eccetto il gonfalonierato di compagnia per il quale il termine richiesto era di venticinque anni. Una volta fatte le scelte dei candidati e formato l'elenco delle persone ritenute idonee a partecipare all'elezione, ciascuna commissione provvedeva a sigillare il plico contenente la recata lo presentava ai Priori. Il notaio delle Riformagioni e quello deì Priori procedevano controllare i nominativi (cancellando, ad esempio, quelli che potevano trovarsi in più recate, affinché ne restassero in una sola); i plichi venivano poi di nuovo sigillati e chiusi in attesa dello squittinio.
Il " divieto " riguardava in primo luogo la persona che era in carica (i Priori o il Gonfaloniere di giustizia, ad esempio, durante il tempo del loro ufficio, non potevano essere dei Dodici buoniuomini o dei Gonfalonieri di compagnia), ma investiva anche, in certi casi, i suoi familiari; in particolare, i parenti di chi faceva parte dei Tre maggiori non potevano accedere agli uffici. Oltre a riguardare simili casi, il divieto aveva una duplice funzione: quella, che potremmo chiamare preventiva, di impedire a cittadini che si trovassero in particolari situazioni (ad esempio, i lontani dalla città oltre sessanta rniglia, i fuggitivi, ì cessanti, i forestieri) di godere di un determinato ufficio; e quella di vietare, a chi avesse terminato di esercitare un certo incarico, di tornare a ricoprire quello stesso ufficio, 9 altri diversi, per un certo periodo di tempo. Così i Priori e i Gonfalonieri di giustizia avevano divieto dal medesimo ufficio per tre anni, e il loro notaio e in genere tutti gli uffici intrinseci (che non avessero un divieto par ticolare) per due anni; gli estrinseci, eccetto casi specifici, avevano divieto per tre anni; e mentre chi già ricopriva un ufficio intrinseco poteva subito assumere, se tratto, un ufficio estrinseco, per gli altri (cioè nel caso opposto) vi era il divieto per un mese.
Originariamente, tuttavia, le norme dovettero mancare, per lungo tempo, di una adeguata e organica legislazione, sicché ai componenti la Bafia del 1444 - un anno che vide, fra l'altro, l'attuazione di un'importante riforma istituzionale - parve indispensabile raccogliere in un unico volume le molte disposizioni esistenti sui divieti all'accesso ai vari uffici. Questa provvisione, approvata il 21 dicembre 1444 dai Tre maggiori e dal Consiglio maggiore, insieme riuniti (cfr. Balie 26, cc. 78-85), venne trascritta in due distinti registri: uno ad uso del notaio e dell'ufficio delle Tratte (senz'altro Tratte 9), e l'aItro, in traduzione volgare, a disposizione dei cittadini che volessero consultarlo, andato verosimilmente perduto. " [ ... ]
..Da completare ..
Alcune date fondamentali
dal 15 dicembre al 14 febbraio dal 15 febbraio al 14 aprile dal 15 aprile al 14 giugno dal 15 giugno al 14 agosto dal 15 agosto al 15 ottobre dal 15 ottobre al 14 dicembre
I primi priori
Priori dal 15 giugno al 14 agosto 1282 Bartolus domini Iacobi de Bardis (Ultrarni) [Bardi] Rubeus Bacherelli (S. Petri Scher.) [Bacherelli] Salvi Chiari Girolami (S. Pancratii) [Girolami]
un priore per ogni sesto
Priori dal 15 agosto al 14 ottobre 1282 Coppus Ioseppi (Ultrarni) [Canigiani] Guelfus de Pulcis (S. Petri Scher.) [Pulci] dominus Ugo Altoviti iudex (Burgi) [Altoviti] Ciaius Ristori (S. Pancratii) [Ristori del Barone] dominus Andreas de Cerreto iudex (Porte Domus) [Cerretani] Folcus de Portinaris (Porte S. Petri) [Portinari]
Priori che approvano gli ordinamenti di giustizia
Priori dal 15 dicembre 1292 al 14 febbraio 1293 Pela Gualducci (Ultrarni) Masus Lamberti de Antilla (S. Petri Scher.) [dellAntella] dominus Palmerius domini Ugonis de Altovitis (Burgi) [Altoviti] Mompuccius Salvi del Chiaro (S. Pancratii) [Girolami] Lapus Pratensis (Porte Domus) Gaddus Foresis de Falconeris (Porte S. Petri) [Falconieri]
Primi priori eletti con gli ordinamenti di giustizia E primo gonfaloniere
Priori dal 15 febbraio al 14 aprile 1293 dominus Albizzus Corbinelli iudex (Ultrarni) [Corbinelli] Giottus Peruzzi (S. Petri Scher.) [Peruzzi] Lapus Guazze Ulivieri (Burgi) [del Guazza Olivieri] Dante Rinaldi Cambi (S. Pancratii) [Tecchini Rinaldi] Arrigus Venture spadarius (Porte Domus) Gianus de la Bella (Porte S. Petri) [della Bella] Baldus de Ruffolis (Porte Domus) gonfaloniere di Giustizia [Ruffoli]
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Signoria che punisce le manovre .
Priori dal 15 aprile al 14 giugno 1300 Nagius Nagi (Ultrarni) [Bonagi] dominus Lapus Salterelli iudex (S. Petri Scher.) [Salterelli] Michele Angelotti (Burgi) [Fantoni Angelotti] Vanni Torelli (S. Pancratii) Nutus Marignolli (Porte Domus) [Marignolli] Gerardinus Deodati (Porte S. Petri) [Diodati] Guido Ubaldini de Signa (Burgi) gonf. [Mori da Signa]
Ultima signoria Bianca
Priori dal 15 ottobre al 6 novembre 1301 Lapus Pacis de Angioleris (Ultrarni) [Angiolieri] Lippus Falchi Cambi (S. Petri Scher.) [Giugni] Dinus Compagni (Burgi) [Compagni] Girolamus Salvi del Chiaro (S. Pancratii) [Girolami] Guccius de Marignollis (Porte Domus) [Marignolli] Vermiglius Iacobini Alfani (Porte S. Petri) [Alfani] Pierus Brandani (S. Pancratii) gonf.
Prima signoria nera
Priori dal 7 novembre al 14 dicembre 1301 Baldus Ridolfi (Ultrarni) [Ridolfi di Ponte] Duccius Giardini Magalotti (S. Petri Scher.) [Magalotti] Nerius domini Iacobi de Ardinghellis (Burgi) [Ardinghelli] Ammannatus Rote Ammannati (S. Pancratii) [Becchenugi] dominus Andreas de Cerreto (Porte Domus) [Cerretani] Riccus ser Compagni de Albizzis (Porte S. Petri) [Albizzi] Tedicius Manovelli (Porte Domus) gonf. [Manovelli]
Signoria che tenta di resistere al Duca d'Atene
dal 15 agosto al 15 ottobre 1342 Corsino di Mozzo Corsini Ms Francesco di ms Giovanni Rustichelli Bartolomeo di Guccio Siminetti Pagolo di Neri Bordoni Braccino di Pero Duranti Zato di Gaddo Passavanti Grazia Guittomanni ( sostituito Niccolo' di Grazia Guittomanni )
Il 7 settembre il Duca d'Atene bandisce un parlamento sulla piazza di Santa Croce
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 26 luglio 1343 congiura contro il Duca
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Rubrica 582 Come i fiorentini Feciono parlamento , e riformarono la Terra per tutto settembre data balia a 14 cittadini.
Lunedi a di 28 luglio , si ragunarono i cittadini e feciono sonare le campane del palagio del Podesta .E qui di comune concordia fu diliberato quattordici cittadini , sette popolari e sette grandi a riformare Firenze, come a loro piacesse per tutto settembre 1343. Questi cittadini si ragunarono al vescovado insieme col vescovo; cio' furono questi :
Messer Agnolo vescovo di Firenze
Messer Ridolfo dei Bardi
Messer Pino dei Rossi
Sandro Bigliotti
Messer Giannozzo Cavalcanti
Messer Simone Peruzzi
Filippo dei Magalotti
Messer Giovanni dei Gianfigliazzi
Bindo di messer Oddo Altoviti
Messer Testa dei Tornaquinci
Marco degli Strozzi
Messer Francesco dei Medici
Bindo di Messer Biligiardo Tosinghi
Messer Bartolo dei Ricci
E con loro ebbono ad esser rogati delle scritture due notai , li quali furono questi :
Ser Guido Gili Arsoli
Ser Ugolino di ser Tonto da Gambassi
Costoro ragunandosi elessero per Podesta' il marchese da Varliano , messer Giovanni , e perche' non era presente , diedono balia a sei cittadini infino alla sua venuta .Li furono questi :
Messer Berto di messer Stoldo Frescobaldi grande
Taddeo dell'Antella popolano
Nepo degli Spini grande
Pagolo Bordoni popolano
Messer Francesco Brunelleschi grande
Antonio di Lando degli Albizzi popolano
Questi eletti in luogo del Podesta' Marchese che si aspettava , doveano stare in palagio del podesta' , e avieno 300 fanti alla guardia. Li quali aveano balia solo di ruberia , o di forze , o di chi ormannattentasse contro liberta' , di fatto sommariamente in avere e in persona punire, siccome a tutti , o le due parti di loro , paresse. Nondimeno l'arme s'usava e die e notte si saettava nel palagio al Duca; e il popolo cercava gli ufficiali del Duca se aveano arme.
Rubrica 586 Siccome la citta' si riformo' d'uffici , e divisessi a quartieri
Come lo Duca fu ito via , li 14 cittadini collo Vescovo insieme si restrinsero a riformare la Terra , e praticato collo consiglio dei Grandi e popolani grassi e con gli artefici piu' ragionamenti , che parvero trattati , perocche' i Grandi che furono principali a volere liberta', voleano parte in ogni ufficio Le famiglie l'assentiano , il popolo non parea per lo Priorato , ma pure per la pace ed unione s'assenti che d'ogni cosa avessero parte . E perche' erano pochi
Rubrica 587 I Priori primi dell'ufficio di liberta' secondo i loro quartieri
Primi priori dopo cacciata Duca Atene
Quartiere santo Spirito Zanobi di ms Lappo dei Mannelli (grande) Sandro di Simone da Quarata Niccolo di Cione Ridolfi
Quartiere Santa Croce Ms Razzante dei Foraboschi (grande) Borghino Taddei Nastagio di Bonaguida del Tosino
Quartiere di Santa Maria Novella Ugo di Lapo degli Spini (grande) Ms Marco dei Marchi Antonio di Orso
Quartiere di San Giovanni Ms Francesco di Lapo Adimari (grande) Neri di Lippo Bellincione d'Uberto degli Albizzi
Ser Francesco Lapi loro notaio Abolito il gonfaloniere
Otto consigliere in luogo dei 12 buonuomini Quartiere di santo Spirito Bartolo di ms Ridolfo dei Bardi (grande) Adoardo belfredelli Quartiere Santa Croce Ms Ciampolo dei Cavalcanti (grande) Ms francesco di ms Lotto Salviati Quartiere di Santa Maria novella Nepo degli Spini (grande) Piero di ser Feo da Signa Quartiere di San Giovanni Beltramo dei Pazzi (grande) Pietro Rigaletti
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Rubrica 588 Come i fiorentini furono in armi e cacciarono li Grandi di Palagio e degli uffici
..
Rub. 589. Come si riformo l' uficìo dei Priori, e fecessi dodici buoni uomini.
Come li quattro Priori furono fuori, e levati li quattro grandi degli otto Configlieri, li Priori elessero, oltre a' quattro Consiglieri , otto altri ; sicchè li tornò il numero de' dodici Buoni uomini, come innanzi al Duca erano ; ed elessero, senza aggiugnere al Priorato niuno uomo, uno de' Priori per Gonfaloniere di giustizia ; ciò fu Sandro da Quarata, e li 14 col Vescovo li confermarono , e poi elessero sedici Gonfalonieri, quattro per ogni quartiere, ed il consiglio del popolo colle capitudini, pure li priori e le capitudini , e misero consiglio 75 uomini per quartieri. Ed ogni legge, ed ogni statuto rimase ; a' Signori, e a' Dodici, e a' Gonfalonieri, ed al Consiglio la guardia della Terra.
22 settembre 1343 cacciata dei grandi dagli uffici
Quartiere santo Spirito Sandro di Simone da Quarata Niccolo di Cione Ridolfi
Quartiere Santa Croce Borghino Taddei Nastagio di Bonaguida del Tosino
Quartiere di Santa Maria Novella Ms Marco dei Marchi Antonio di Orso
Quartiere di San Giovanni Neri di Lippo Bellincione d'Uberto degli Albizzi
Ser Francesco Lapi loro notaio
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GOVERNO DEL POPOLO MINUTO
O meglio governo delle arti mediane e del popolo minuto
I popolani grassi sono messi in minoranza
L'ago della bilancia diventano le arti mediane
Rubrica 594
Come la Città di Firenze si riformò a popolano stato.
Nel detto anno , e mese d' Ottobre si ragunarono i Priori, gli Ambasciadori Sanesi , e li Perugini, e col consiglio delle 21. Capitudini dell' Arti, e d' altri buoni uomini, feciono ordine in questo modo :
che li Priori fosserò nove,
due popolani grassi, tre mediani , e tre artefici ;
ed il Gonfaloniere della giustizia a fosse , 1' uno mese dell' un membro, e 1' altro dell' altro , ed a quartieri ; e così per simile i Gonfalonieri, e buoni uomini,
e fecesi lo squittino in questo modo : che a farlo in palagio co' Priori fossero tutti i Consoli dell'arti ch'erano 53 col Proconfolo, e li 5 della Mercatanzia , e 28. Arroti per quartiere, tutti artefici; e furono in tutto 207.
Lo' partito si vincesse per 110 fave nere , e chi vincesse il partito, fosse imborsato Priore, e Gonfaloniere , e Dodici , ciascuno in una borsa de' detti uficj. E qui diliberarono, che ne' Gonfalonieri stesse la discrezione , quelli, che dovessero ire a partito , li quali fosserò uomini buoni. Andarono a partito circa 4000 rimaserne circa 200. E cominciossi a trarre per lo quartiere di Santo Spirito e per S.Croce e per li altri quartieri.
Rubrica 595
Come si riposono gli ordini di giustizia ai grandi , e feronsi di popolo alcuni
Nel detto anno e mese li popolani a petizioni degli ambasciatori senesi e perugini avendo riposti gli Ordini della Giustizia ai Grandi , feciono certi popolani , dei meno rei , secondo si credettono .
.
Primi priori del governo popolare
Quartiere Santo Spirito Iunta Ciuti ferraiolo Iacopo Armati
Quartiere Santa Croce Buonarrota di Simone Neri di Buoncristiano speziale
Quartiere Santa Maria Novella Ubaldino di Fastello Petriboni Francesco di Iunta Borghi
Quartiere San Giovanni Domenico Guerrucci beccaio Naddo di Nozzo spadaio
Gonfaloniere : Ormanno del Bianco Deti ( santo spirito )
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Il governo popolare durera' per quasi quaranta anni e culminera' con le fibrillazioni del tumulto dei Ciompi e della successiva presa del potere di alcune famiglie oligarchiche capeggiate dagli Albizzi
MARZO ---- SETTEMBRE ANNO 1348 LA GRANDE PESTE
Signoria : 15 marzo 1348--14 maggio 1948
Dante di Tieri ferratore
Durante di Sasso vinattiere
Tieri Marchi pellicciaio
Ricco di Spinello vaiaio
Turino Baldese
Federico di messer Ardovino
Manni di Manno de Medici
Gonfaloniere di Giustizia ( quartiere Santo spirito ) : Sandro di Cenni Bigliotti
Signoria : 15 settembre--14 novembre 1348
Banco di Bartolo
Bonaccorso di Ricco Pitti
Mugnaio di Recco da Ghiaccetto
Giachetto Mancini
Ammanato di Tegghiaio di Ser Rinaldo
Zanobi di Niccolo Ardinghelli
Dosso di Lappo del Bugliaffe spadaio
Guglielmo di Luccio ferratore
Gonfaloniere di Giustizia ( quartiere San Giovanni ) Giovanni di Conte dei Medici
elenco dei priori appartenenti al popolo grasso nel periodo settembre 1343--settembre 1348
Ubaldino di Fastello Petriboni
Lotto del maestro Cambio Salviati ??
Lotto del maestro Cambio Salviati ?? 1345
Filippozzo Bonaccorsi dei Soldani (g)
Giovanni di Stefano Soderini
Geri di ser Gherardo Risaliti
Mari di Talento dei Medici
Bartolomeo di Dante Guidalotti
Vanni di Falco dei Rondinelli
Pagolo di messer Iacopo degli Strozzi
Vanni di Pagno degli Albizzi
Vanni del Migliore (g)
Ruggieri di messer Lapo da Castiglionchio
Totto di Rinaldo da Panzano
Messer Simone dei Peruzzi
Pagolo di Neri dei Bordoni (g)
Filippo di Giovanni dei Machiavelli
Coppo di Stefano dei Bonaiuti
Maso Chiermontese degli Uccellini (g)
Forese Ferrantini
Uberto di Pagno degli Albizzi
Francesco del Benino Nelli ??
Lapo del Bene
Messer Oddo di messer Bindo Altoviti
Mazzetto Guadagni
Tingo di Guido Mancini
Bese del Busino ??
Luigi di messer Andrea dei Mozzi (g)
Filippo di Cionetto Bastari
Andrea di Nino dei Ruccellai
Giovanni di Guasco dei Covoni (g)
Niccolo d'Ugolino dei Giugni
Luca Alberti
Michele di Veri Rondinelli
Matteo di Lando Biliotti
Primerano Obbriachi Serragli (g)
Cionellino di Bello Alberti
Duccio di Bardo degli Altoviti
Giovanni di Niccolo da Cerreto (G)
Tommaso di Diodato Baronci
Francesco di Balduccio Pegolotti
Cionellino di ghingo Aldobrandini
Rosso di Ricciardo dei Ricci
Angelo di Giano degli Albizzi
Messer Agnolo di Neri degli Alberti (G)
Iacopo di Chele Bordoni
Lippo di Donno del Sagina (G)
Andrea d'Ubertino degli strozzi
Piero d'Uguccione del Papa (G)
Geppo del Ricco Pitti
Giovanni di gherardo Lanfredini (G)
Sandro di Zanobi dello scelto
Bardo Altoviti
Gherardo di Chele Bordoni
Ubaldino di Niccolo' Ardinghelli
Nastagio Bucelli
Soldo di messer Ubertino degli Strozzi
Baldino Compagni
Matteo di Borgo Rinaldi (G)
Giovanni di Lippo Aldobrandini
Bartolo di Mannuccio Rucellai
Francesco Rinuccini
Forese Sacchetti
Francesco di Vannozzo Bigliotti
Salvestro di Manetto Isacchi
Orlando di Bartolo Orlandini
Ugo di messer Oddo Altoviti
Manno di pagno degli Albizzi
Piero di Cione Ridolfi
Castello di Lippo del Beccuto
Salvestro d'Adoardo Belfredelli
Uberto d'ubaldino Infangati
Bernardo del bene Pepi
Giovanni di Tedice Manovelli
Messer Francesco di Palla degli Strozzi
Francesco di Cenno Risaliti
Iacopo di Mezza Attaviani
Bernardo di pagno Bordoni
Naddo di ser Spigliato da Filicaia
Turino Baldese
Manni di Manno dei Medici
Sandro di Cenni Bigliotti (G)
Ser Tano di Nardo Guasconi
Giovanni di Masino Raffacani
Piero di Gherardo Velluti
Ser Gherardo di Geri Risaliti
Luigi di Lippo Aldobrandini (G)
Bonaccorso di Ricco Pitti
Mugnaio di Recco da Ghiaccetto
Giacchetto Mancini
Zanobi di Niccolo Ardinghelli
Giovanni di Conte dei Medici
Febbraio 1382 ( stile italiano )
Venerdi a di XIIII si fe lo squitinio dei notai dei Signiori e di certi altri uffici e di certi altri uffici , e in questo di si fe il consiglio del Comunea mano , senza squitinare o trarre di borsa.
Sabato notte a di XV ci ebe alcuno sospetto di sbanditi che voleano ardere gli amoniti , e a mezza terza ando' comandamento da parte de Ghonfalonieri che ogniuno stesse armato. Inanzi terza si levo' il romore e serorosi le boteghe e raunossi l'Arte della lana e' gentili uomini e' grassi il Mercato Nuovo e chiamorono XXIIII uomini i quali avesono a formare i capitoli delle cose voleano di casa e' Signiori .
La gente de l'arme e messer Giovanni Aghuto chapitano i sulla piaza alla ghuardia e' balestrieri genovesi i sulla ringhiera.Fecionsi i capitoli per li chiamati uomini nel Palagio della Parte ghuelfa , e venonsi a legiere i Mercato Nuovo a tutto il popolo quivi raunato per titolo e sotto titolo di Parte Ghuelfa . i capitoli furono assai e di diverse conditioni , fra li quali furono questi qui a pie' scritti.
.e che XIIII minori arti debbino avere tre Priori e cinque Ghonfalonieri e tre Dodici .E che ..
Rubrica 915 Come e in che modo fu la balia de 43 e come di nuovo si fece la partigione degli uficj tra le sette maggiori arti e scioperati e le 14 minori , ed altre cose si feciono insieme la brigata.
Elessesi per migliore e piu' abile modo , che con loro si facesse alcuna cosa , la quale fosse questa: che conciofossecosache' in sulla recata della scritta che si dicea non valere il parlamento , era che i Priori dell'Arte maggiori e scioperati erano 4 ed il Gonfaloniere di giustizia e 4 delle 14 minori ,tornassero 3 delle 14 minori Arti , e quello s'aggiugnesse alle maggiori , e che li Gonfalonieri di compagnia fossero , dove erano 9 dei maggiori e 7 de minori, fussero 11 maggiori e 5 minori ;e de Dodici Buoni Uomini , ch'erano 7 maggiori , e 5 minori , fossero 8 maggiori e 4 minori ..Ed ancora feciono che chi fusse stato dal 1312 per infino a questo di Priore , Gonfalonieri , Dodici ,il padre , l'avolo , o egli non potesse essere ammonito , e fusse abile agli uffici del Comune , e che non fosse , ne' potesse essere sospetto alla Parte Guelfa , e che cosa , che si facesse in contrario , non valesse , ne' tenesse
Marzo 1381--Aprile 1382 (stile fiorentino )
Lotto Ricci mercatante
Falco di Baccio beccaio
Bartolommeo di giotto dei Peruzzi
Ioanni di Franceschino Pepi
Leone di Zanobi degli Acciaiuoli
Luca di Vanni calzolaio
Branca di Stefano dei Scodellari cambiatore
Bartolommeo di Dolfo del Bugliaffa spadaio
Messer Rinaldo di Giannozzo Gianfigliazzi (G)
Anno 1387
Chome s'ordino la terra , che l'arti minori non abiano se none due Priori
Giovedi a di XXIII di magio si fe' il Consiglio del Popolo e vinsesi che le XIIII arti minori non potessono avere se none due Priori e tre Dodici e quattro Ghonfalonieri , come anticamente soleano avere . Faticoso fu a fallo vincere , ma pur si vinse e bene , volentieri o malvolentieri . E vinsesi che tutte l'arti dovessono chiarire chi fusse cittadino o forestieri infra uno mese , accio' che negli ufici non fusono e forestieri e poscia che fusono chiariti per l'arti , fussono chiariti per lo Ghonfaloniere chi dovesse rimanere agli ufici.
Venerdi a di XXIII si fe il Consiglio del Comune e vinsesi tutte le cose che erano vinte in quello del Popolo e che l'arti minute non possino avere i vicariati del chontado.
.
Carnesecchi
Gonfalonieri di Giustizia e Priori delle Arti nel periodo repubblicano
I Carnesecchi hanno dato alla repubblica di Firenze negli anni dal 1282 al 1532
11 |
Gonfalonieri di giustizia |
49 |
Priori |
Ho in questo calcolo utilizzato i dati ricavati dal sito :
http://www.stg.brown.edu/projects/tratte/ e' il sito che da corpo agli studi di David Herlihy sulle tratte fiorentine
Riporto anche i dati tratti dal fascicolo sui Carneseccchi tratto dal Sebregondi
Nel libro di Bruno Casini : " I Cavalieri di Pistoia,Prato e Pescia membri del sacro militare ordine di S.Stefano papa e martire " edizioni ETS pagine 361-363
487
Giovanni Francesco Buonamici di Prato discese, da parte del padre, dal cavaliere Pietro del cavaliere Buonamico Buonamici, e, da parte della madre, da Lucia, figlia di Lorenzo di altro Lorenzo Carnesecchi e di Dianora di Niccolaio Neretti di Firenze.Il detto Giovan Francesco supplicò il granduca di concedergli di fare le provanze de vita et moribus oltre a quelle dei quarti materni per ottenere l'abito di cavaliere milite dell'Ordine di S. Stefano e per essere investito della commenda di suo padronato, vacata a seguito della morte di suo padre cavaliere Pietro. Il 4 maggio 1624, si svolse il processo della vita e dei costumi davanti a Ridolfo Landi, vicario generale del cardinale Medici, proposto di Prato, e al cavaliere Giovanni Battista Bicicci; testimoni furono: Alberto Bizzi, gonfaloniere di Prato, Giovanni Benintendi, dottore di legge, Vannozzo Rocchi, Ferrante Ferracani e Lazzero Migliorati.Il 12 e 14 giugno 1624, si svolse il processo per le provanze di nobiltà delle famiglie Carnesecchi e Neretti, per disposizione dell'auditore Niccolò dell'Antella, davanti ai notai Andrea di Filippo Valentini e Agostino Cerretesi; testimoni furono: Agnolo di Carlo Niccolini, senatore fiorentino, Orazio di Giovanni Battista Gianfigliazzi, senatore fiorentino, e Piero di Lionardo Pescioni, nobile fiorentino.
I dodici cavalieri del consiglio elessero commissari i cavalieri Giovanni Battista Bandinelli ed Enrico Oltrana per vedere le risultanze processuali e riferire al consiglio quello che sarebbe dovuto essere rappresentato al granduca. Il 9 luglio 1624, i detti dodici inviarono una informazione al granduca, nella quale esposero che il supplicante aveva giustificato, per mezzo di testimoni esaminati dal vicario generale della terra di Prato, che discendeva legittimamente; che era di vita cristiana e di costumi onorati; che era dottore di belle lettere; che aveva l'età di anni 32; che allora era in Germania segretario di monsignor Carlo Carafa, nunzio presso la Maestà Cesarea; che aveva sposato una donna dei Bocchineri; che, per altri testimoni esaminati in Firenze, aveva provato che discendeva, per madre, dalla famiglia Carnesecchi e, per ava materna, da quella dei Neretti, ambedue famiglie nobili in detta città; che i Carnesecchi avevano avuto 11 gonfalonieri e 59 priorí dal 1297 al 1530 e dal 1532 fino ad allora 7 senatori; che i Neretti avevano avuto 9 persone che in tempi diversi (1447-1530) avevano riseduto 15 volte tra i priorí; che egli supplicante aveva servito in Roma per segretario dell'ambasciata il marchese Guicciardíni e che allora serviva in Germania come segretario del nunzio apostolico. Il 1 settembre 1624, con un rescritto granducale fu disposto: "Diasegli l'abito di cavaliere milite et sia investito della commenda". Il 4 ottobre 1624, il detto Giovanni Francesco prese l'abito di cavaliere milite dell'Ordine di S.Stefano, come successore in commenda di suo padronato, in Firenze, per mano del gran priore Armeni.
Il 59 e' evidentemente un errore di stampa
Carnesecchi
Gonfalonieri di Giustizia della Repubblica di Firenze
ser |
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cristofano |
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francesco |
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francesco |
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andrea |
bernardo |
carnesecchi |
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mariotto |
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simone |
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paolo |
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simone |
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manetto |
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carnesecchi |
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antonio |
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ASF Manoscritti 292
Pag. 1"Materie diplomatiche riguardanti la Nobiltà di Private Famiglie"
Pag. 680
In Dei Nomine Amen Anno ab Incarnato Redemptore millesimo septegentesimo quadragesimo tertio die vero vigesima septima Mensis februarii Florentie.
Fede per me infra.tto qualmente nel Priorista di palazzo, et in altri libri et Scritture, che originalm.e si conservano in quest'Archivio pubblico delle Riformagioni della Città di Firenze dal quale si prendono le provanze di nobiltà delle famiglie Fiorentine, in fra l'altre cose a 106 vi appariscono le memorie et Onori goduti dall' infra.tta famiglia nei tempi, nel modo, e come app. e cioè;
Carnesecchi. Prima per Sesto di Duomo, poi per il Quart.re S. Gio dall' anno 1297 all' anno 1530 risiederono nel Supremo magistrato degl' Ecc.ti SS.ri Priori di Libertà num.o quarantanove volte, e n.o undici volte ebbero il Sommo grado, e Dignità di Gonfaloniere di giustizia per due mesi per volta Secondo il Solito, e sempre per la Maggiore, in fra i quali Ecc.ti SS.ri Priori di Libertà e Gonfaloniere di Giustizia vi si leggono gli infra.tti esser risieduti come sopra nei tempi, nel modo, e come app.o cioè:
Bertus Grazini Durantis Gonfalon.e di Giustizia nel 1358 Maggio e Giugno Paulus Berti Grazini Carnesecchi nel 1399 Marzo et Aprile 1400, Gonf.e di Giustizia nel 1404 Maggio e Giugno, Priore nel 1409 9bre e Xbre, Gonf.e nel 1415 7bre e Ottobre e Priore nel 1422 Lug.o e Agosto. Simeon Pauli Berti Carnesecchi Gonf.e di Giustizia nel 1436 Genn. e Febbr.o e nel 1450 Maggio e Giugno. Petrus Simeonii Pauli Berti de Carnesecchi , nel 1486 7bre, et Ottobre, nel 1496 Lug.o e Agosto, e Gonf.e di Giustizia nel 1500, 9bre e Xbre. Caietanus M.a Becattini quond. Josephi Filius I.N.D. Civis Not. Pub. Florent, et in hac parte Min. ad Reformationes Civitatis Florentie in fidem Scripsi et subscripsi, ab solito d.i Officii Signo muniti mandavi ad laudem Dei. |
Carnesecchi
PRIORI delle ARTI della Repubblica di Firenze
ser |
ydraw |
office |
rdraw |
com1 |
name1 |
name2 |
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name4 |
surnam1 |
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carnesecchi |
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0 |
braccino |
pero |
durante |
||
10 |
1359 |
8 |
1 |
0 |
niccolo |
matteo |
duranti |
||
6 |
1361 |
8 |
1 |
0 |
filippo |
piero |
durante |
carnesecchi |
|
10 |
1362 |
8 |
9 |
0 |
braccino |
pero |
durante |
||
6 |
1367 |
8 |
9 |
0 |
filippo |
pero |
durante |
||
5 |
1368 |
8 |
9 |
21 |
filippo |
matteo |
duranti |
||
6 |
1381 |
8 |
1 |
0 |
niccolo |
matteo |
durante |
||
5 |
1387 |
8 |
1 |
0 |
leonardo |
berto |
|||
6 |
1391 |
8 |
1 |
0 |
zanobi |
berto |
grazzino |
carnesecchi |
|
5 |
1395 |
8 |
9 |
0 |
niccolo |
matteo |
durante |
||
6 |
1397 |
8 |
1 |
0 |
giovanni |
niccolo |
matteo |
carnesecchi |
|
6 |
1400 |
8 |
1 |
0 |
paolo |
berto |
grazzino |
carnesecchi |
|
6 |
1405 |
8 |
1 |
0 |
cristofano |
berto |
carnesecchi |
||
10 |
1407 |
8 |
1 |
0 |
zanobi |
berto |
carnesecchi |
||
6 |
1409 |
8 |
1 |
0 |
paolo |
berto |
carnesecchi |
||
5 |
1411 |
8 |
1 |
0 |
cristofano |
berto |
grazzino |
carnesecchi |
|
5 |
1414 |
8 |
1 |
0 |
giovanni |
niccolo |
matteo |
carnesecchi |
|
6 |
1419 |
8 |
1 |
0 |
berto |
zanobi |
berto |
carnesecchi |
|
6 |
1422 |
8 |
1 |
0 |
paolo |
berto |
grazzino |
carnesecchi |
|
5 |
1424 |
8 |
9 |
0 |
cristofano |
berto |
carnesecchi |
||
6 |
1424 |
8 |
9 |
0 |
cristofano |
berto |
grazzino |
carnesecchi |
|
5 |
1425 |
8 |
1 |
0 |
berto |
zanobi |
carnesecchi |
||
5 |
1427 |
8 |
9 |
0 |
paolo |
berto |
carnesecchi |
||
6 |
1428 |
8 |
9 |
0 |
matteo |
niccolo |
matteo |
carnesecchi |
|
6 |
1429 |
8 |
5 |
0 |
giovanni |
paolo |
carnesecchi |
||
5 |
1430 |
8 |
9 |
0 |
matteo |
niccolo |
carnesecchi |
||
6 |
1430 |
8 |
9 |
0 |
zanobi |
berto |
carnesecchi |
||
6 |
1431 |
8 |
4 |
0 |
bernardo |
cristofano |
carnesecchi |
||
6 |
1431 |
8 |
1 |
0 |
berto |
zanobi |
carnesecchi |
||
5 |
1431 |
8 |
9 |
0 |
matteo |
niccolo |
carnesecchi |
||
6 |
1432 |
8 |
9 |
0 |
paolo |
berto |
carnesecchi |
||
10 |
1433 |
8 |
5 |
0 |
filippo |
berto |
carnesecchi |
||
6 |
1433 |
8 |
9 |
0 |
matteo |
niccolo |
matteo |
carnesecchi |
|
6 |
1434 |
8 |
5 |
0 |
giovanni |
paolo |
berto |
carnesecchi |
|
10 |
1439 |
8 |
1 |
0 |
manetto |
zanobi |
carnesecchi |
||
5 |
1441 |
8 |
5 |
0 |
giuliano |
simone |
paolo |
carnesecchi |
|
10 |
1442 |
8 |
5 |
0 |
paolo |
berto |
zanobi |
carnesecchi |
|
10 |
1443 |
8 |
5 |
0 |
filippo |
berto |
zanobi |
carnesecchi |
|
10 |
1444 |
8 |
1 |
0 |
manetto |
zanobi |
berto |
carnesecchi |
|
5 |
1446 |
8 |
5 |
0 |
amerigo |
simone |
paolo |
berto |
carnesecchi |
5 |
1446 |
8 |
5 |
0 |
andrea |
bernardo |
cristofano |
carnesecchi |
|
10 |
1446 |
8 |
5 |
0 |
andrea |
simone |
paolo |
berto |
carnesecchi |
10 |
1447 |
8 |
5 |
0 |
andrea |
simone |
paolo |
berto |
carnesecchi |
5 |
1447 |
8 |
1 |
0 |
bernardo |
cristofano |
berto |
carnesecchi |
|
10 |
1447 |
8 |
5 |
0 |
cosimo |
simone |
paolo |
berto |
carnesecchi |
5 |
1447 |
8 |
5 |
0 |
piero |
bernardo |
cristofano |
carnesecchi |
|
10 |
1451 |
8 |
5 |
0 |
francesco |
giovanni |
paolo |
berto |
carnesecchi |
5 |
1453 |
8 |
5 |
0 |
antonio |
zanobi |
berto |
carnesecchi |
|
10 |
1453 |
8 |
5 |
0 |
giovanni |
manetto |
zanobi |
carnesecchi |
|
5 |
1454 |
8 |
5 |
0 |
alessandro |
bernardo |
cristofano |
carnesecchi |
|
5 |
1454 |
8 |
43 |
0 |
zanobi |
zanobi |
berto |
carnesecchi |
|
6 |
1456 |
8 |
43 |
0 |
luca |
luca |
carnesecchi |
||
5 |
1457 |
8 |
5 |
0 |
berto |
manetto |
zanobi |
carnesecchi |
|
5 |
1457 |
8 |
5 |
0 |
lorenzo |
zanobi |
berto |
zanobi |
carnesecchi |
6 |
1457 |
8 |
9 |
0 |
zanobi |
zanobi |
berto |
carnesecchi |
|
6 |
1458 |
8 |
1 |
0 |
manetto |
zanobi |
berto |
carnesecchi |
|
10 |
1459 |
8 |
5 |
0 |
berto |
manetto |
zanobi |
carnesecchi |
|
10 |
1459 |
8 |
5 |
0 |
paolo |
simone |
paolo |
berto |
carnesecchi |
5 |
1461 |
8 |
1 |
0 |
antonio |
paolo |
berto |
carnesecchi |
|
5 |
1461 |
8 |
5 |
0 |
cosimo |
simone |
paolo |
berto |
carnesecchi |
6 |
1463 |
8 |
5 |
0 |
cosimo |
simone |
carnesecchi |
||
10 |
1463 |
8 |
5 |
0 |
zanobi |
simone |
carnesecchi |
||
5 |
1464 |
8 |
5 |
0 |
bernardo |
antonio |
paolo |
carnesecchi |
|
5 |
1464 |
8 |
1 |
0 |
francesco |
berto |
zanobi |
carnesecchi |
|
5 |
1464 |
8 |
5 |
0 |
mariotto |
antonio |
paolo |
carnesecchi |
|
10 |
1466 |
8 |
5 |
0 |
andrea |
manetto |
zanobi |
carnesecchi |
|
6 |
1466 |
8 |
5 |
0 |
giovanni |
manetto |
zanobi |
carnesecchi |
|
5 |
1466 |
8 |
5 |
0 |
leonardo |
giovanni |
paolo |
berto |
carnesecchi |
5 |
1467 |
8 |
5 |
0 |
bastiano |
francesco |
berto |
carnesecchi |
|
6 |
1467 |
8 |
5 |
0 |
bernardo |
francesco |
berto |
carnesecchi |
|
6 |
1467 |
8 |
5 |
0 |
giovanni |
antonio |
paolo |
carnesecchi |
|
5 |
1467 |
8 |
5 |
0 |
giovanni |
zanobi |
bartolomeo |
carnesecchi |
|
10 |
1468 |
8 |
5 |
0 |
bernardo |
cristofano |
carnesecchi |
||
5 |
1468 |
8 |
5 |
0 |
carlo |
cristofano |
bernardo |
carnesecchi |
|
6 |
1468 |
8 |
5 |
0 |
manetto |
manetto |
carnesecchi |
||
5 |
1469 |
8 |
5 |
0 |
sandro |
francesco |
berto |
carnesecchi |
|
5 |
1470 |
8 |
1 |
0 |
cristofano |
bernardo |
carnesecchi |
||
6 |
1473 |
8 |
5 |
0 |
giovanni |
leonardo |
paolo |
carnesecchi |
|
5 |
1473 |
8 |
1 |
0 |
piero |
bernardo |
cristofano |
carnesecchi |
|
10 |
1474 |
8 |
5 |
0 |
gherardo |
giuliano |
carnesecchi |
||
6 |
1474 |
8 |
5 |
0 |
zanobi |
francesco |
berto |
carnesecchi |
|
6 |
1475 |
8 |
5 |
0 |
andrea |
luca |
luca |
carnesecchi |
|
6 |
1476 |
8 |
5 |
0 |
filippo |
leonardo |
giovanni |
carnesecchi |
|
6 |
1476 |
8 |
5 |
0 |
francesco |
leonardo |
giovanni |
carnesecchi |
|
6 |
1477 |
8 |
5 |
0 |
alessandro |
leonardo |
giovanni |
paolo |
carnesecchi |
6 |
1477 |
8 |
1 |
0 |
paolo |
simone |
paolo |
carnesecchi |
|
5 |
1481 |
8 |
1 |
0 |
andrea |
bernardo |
carnesecchi |
||
5 |
1483 |
8 |
5 |
0 |
andrea |
paolo |
simone |
carnesecchi |
|
6 |
1483 |
8 |
1 |
0 |
leonardo |
giovanni |
paolo |
carnesecchi |
|
5 |
1485 |
8 |
1 |
0 |
matteo |
matteo |
zanobi |
carnesecchi |
|
5 |
1486 |
8 |
1 |
0 |
piero |
simone |
paolo |
berto |
carnesecchi |
5 |
1486 |
8 |
5 |
0 |
simone |
piero |
simone |
carnesecchi |
|
6 |
1487 |
8 |
5 |
0 |
cosimo |
piero |
simone |
carnesecchi |
|
5 |
1487 |
8 |
5 |
0 |
orsino |
giuliano |
simone |
carnesecchi |
|
6 |
1488 |
8 |
5 |
0 |
cosimo |
zanobi |
simone |
carnesecchi |
|
5 |
1488 |
8 |
5 |
0 |
lorenzo |
zanobi |
simone |
carnesecchi |
|
6 |
1488 |
8 |
5 |
0 |
luca |
andrea |
luca |
carnesecchi |
|
5 |
1489 |
8 |
5 |
0 |
alamanno |
cristofano |
carnesecchi |
||
10 |
1489 |
8 |
5 |
0 |
amerigo |
simone |
paolo |
carnesecchi |
|
6 |
1489 |
8 |
1 |
0 |
amerigo |
simone |
paolo |
carnesecchi |
|
6 |
1489 |
8 |
5 |
0 |
antonio |
paolo |
antonio |
berto |
carnesecchi |
6 |
1489 |
8 |
5 |
0 |
berto |
matteo |
manetto |
carnesecchi |
|
6 |
1489 |
8 |
5 |
0 |
francesco |
amerigo |
simone |
carnesecchi |
|
5 |
1489 |
8 |
5 |
0 |
francesco |
matteo |
manetto |
zanobi |
carnesecchi |
5 |
1489 |
8 |
5 |
0 |
gabbriello |
matteo |
manetto |
carnesecchi |
|
6 |
1492 |
8 |
1 |
0 |
giuliano |
simone |
paolo |
berto |
carnesecchi |
5 |
1494 |
8 |
1 |
0 |
pierantonio |
francesco |
berto |
carnesecchi |
|
6 |
1495 |
8 |
54 |
0 |
andrea |
bernardo |
carnesecchi |
||
5 |
1495 |
8 |
51 |
0 |
andrea |
luca |
carnesecchi |
||
6 |
1495 |
8 |
51 |
0 |
bernardo |
francesco |
carnesecchi |
||
10 |
1496 |
8 |
54 |
0 |
paolo |
simone |
carnesecchi |
||
5 |
1496 |
8 |
51 |
0 |
paolo |
zanobi |
carnesecchi |
||
5 |
1496 |
8 |
1 |
0 |
piero |
simone |
paolo |
carnesecchi |
|
5 |
1499 |
8 |
1 |
0 |
bernardo |
francesco |
berto |
carnesecchi |
|
5 |
1502 |
8 |
1 |
0 |
zanobi |
francesco |
berto |
carnesecchi |
|
10 |
1504 |
8 |
1 |
0 |
matteo |
manetto |
zanobi |
carnesecchi |
|
5 |
1507 |
8 |
1 |
0 |
giovanni |
manetto |
zanobi |
carnesecchi |
|
5 |
1509 |
8 |
1 |
0 |
antonio |
manetto |
zanobi |
carnesecchi |
|
5 |
1511 |
8 |
1 |
0 |
giovanni |
leonardo |
giovanni |
carnesecchi |
|
5 |
1515 |
8 |
1 |
0 |
bernardo |
andrea |
bernardo |
carnesecchi |
|
5 |
1515 |
8 |
5 |
0 |
francesco |
giovanni |
andrea |
carnesecchi |
|
5 |
1515 |
8 |
5 |
0 |
giovanni |
luca |
andrea |
carnesecchi |
|
5 |
1517 |
8 |
5 |
0 |
andrea |
bernardo |
andrea |
carnesecchi |
|
6 |
1518 |
8 |
5 |
0 |
alessandro |
bernardo |
andrea |
carnesecchi |
|
5 |
1518 |
8 |
5 |
0 |
zanobi |
lorenzo |
zanobi |
simone |
carnesecchi |
5 |
1519 |
8 |
1 |
0 |
berto |
matteo |
manetto |
carnesecchi |
|
5 |
1519 |
8 |
5 |
0 |
simone |
andrea |
paolo |
carnesecchi |
|
5 |
1521 |
8 |
1 |
0 |
mariotto |
antonio |
paolo |
carnesecchi |
|
5 |
1521 |
8 |
5 |
0 |
mico |
andrea |
paolo |
carnesecchi |
|
5 |
1521 |
8 |
5 |
0 |
paolo |
andrea |
paolo |
carnesecchi |
|
5 |
1522 |
8 |
5 |
0 |
bastiano |
bernardo |
francesco |
carnesecchi |
|
5 |
1522 |
8 |
5 |
0 |
giuliano |
gherardo |
giuliano |
carnesecchi |
|
5 |
1522 |
8 |
5 |
0 |
niccolo |
cosimo |
piero |
carnesecchi |
|
5 |
1524 |
8 |
5 |
0 |
bartolomeo |
zanobi |
francesco |
carnesecchi |
|
5 |
1525 |
8 |
43 |
0 |
alessandro |
pierantonio |
francesco |
carnesecchi |
|
6 |
1528 |
8 |
1 |
0 |
simone |
piero |
simone |
carnesecchi |
|
10 |
1530 |
8 |
1 |
0 |
andrea |
paolo |
carnesecchi |
Riassunto dei Carnesecchi gonfalonieri di giustizia e Priori della Repubblica di Firenze
1297 |
Durante di Ricovero |
priore |
1 |
|
1319 |
Piero di Durante |
priore |
2 |
|
1342 |
Braccino di Pero Duranti |
priore |
3 |
|
1346 |
Pierozzo di Braccino |
priore |
|
|
1349 |
Braccino di Pero Duranti |
priore |
4 |
|
1353 |
Braccino di Piero di Durante Carnesecchi |
priore |
5 |
|
1355 |
Filippo di Piero di Durante Carnesecchi |
priore |
6 |
|
1358 |
Berto di Grazino di Durante Carnesecchi |
gonfaloniere |
7 |
1 |
1359 |
Niccolo di Matteo Duranti |
priore |
8 |
|
1361 |
Filippo di Piero di Durante Carnesecchi |
priore |
9 |
|
1381 |
Niccolo di Matteo di Durante |
priore |
10 |
|
1391 |
Zanobi di Berto di Grazzino Carnesecchi |
priore |
11 |
|
1397 |
Giovanni di Niccolo di Matteo Carnesecchi |
priore |
12 |
|
1400 |
Paolo di Berto di Grazzino Carnesecchi |
priore |
13 |
|
1404 |
Paolo di Berto di Grazzino Carnesecchi |
gonfaloniere |
14 |
2 |
1405 |
Cristofano di Berto Carnesecchi |
priore |
15 |
|
1407 |
Zanobi di Berto Carnesecchi |
priore |
16 |
|
1409 |
Paolo di Berto Carnesecchi |
priore |
17 |
|
1411 |
Cristofano di Berto di Grazzino Carnesecchi |
priore |
18 |
|
1414 |
Giovanni di Nicolo di Matteo carnesecchi |
priore |
19 |
|
1415 |
Paolo di Berto Carnesecchi |
gonfaloniere |
20 |
3 |
1419 |
Berto di Zanobi di Berto Carnesecchi |
priore |
21 |
|
1422 |
Paolo di Berto di Grazzino Carnesecchi |
priore |
22 |
|
1425 |
Berto di Zanobi Carnesecchi |
priore |
23 |
|
1431 |
Berto di Zanobi Carnesecchi |
priore |
24 |
|
1436 |
Simone di Paolo di Berto Carnesecchi |
gonfaloniere |
25 |
4 |
1439 |
Manetto di Zanobi Carnesecchi |
priore |
26 |
|
1444 |
Manetto di Zanobi di Berto Carnesecchi |
priore |
27 |
|
1447 |
Bernardo di Cristofano di Berto Carnesecchi |
priore |
28 |
|
1450 |
Simone di Paolo di Berto Carnesecchi |
gonfaloniere |
29 |
5 |
1451 |
Bernardo di Cristofano di Berto Carnesecchi |
gonfaloniere |
30 |
6 |
1458 |
Manetto di Zanobi di Berto Carnesecchi |
priore |
31 |
|
1461 |
Antonio di Paolo di Berto Carnesecchi |
priore |
32 |
|
1464 |
Francesco di Berto di Zanobi Carnesecchi |
priore |
33 |
|
1470 |
Cristofano di Bernardo Carnesecchi |
priore |
34 |
|
1473 |
Piero di Bernardo di Cristofano Carnesecchi |
priore |
35 |
|
1475 |
Francesco di Berto Carnesecchi |
gonfaloniere |
36 |
7 |
1477 |
Paolo di Simone di Paolo Carnesecchi |
priore |
37 |
|
1479 |
Cristofanodi Bernardo di Cristofano Carnesecchi |
gonfaloniere |
38 |
8 |
1481 |
Andrea di Bernardo Carnesecchi |
priore |
39 |
|
1483 |
Leonardo di Giovanni di Paolo Carnesecchi |
priore |
40 |
|
1485 |
Matteo di Matteo di Zanobi Carnesecchi |
priore |
41 |
|
1486 |
Piero di Simone di Paolo di Berto Carnesecchi |
priore |
42 |
|
1489 |
Amerigo di Simone di Paolo Carnesecchi |
priore |
43 |
|
1494 |
Pierantonio di Francesco di Berto Carnesecchi |
priore |
44 |
|
1496 |
Piero di Simone di Paolo Carnesecchi |
priore |
45 |
|
1497 |
Paolo di Simone di Berto di Paolo Carnesecchi |
gonfaloniere |
46 |
9 |
1499 |
Bernardo di Francesco di Berto Carnesecchi |
priore |
47 |
|
1500 |
Piero di Simone di Paolo Carnesecchi |
gonfaloniere |
48 |
10 |
1502 |
Zanobi di Francesco di Berto Carnesecchi |
priore |
49 |
|
1504 |
Matteo di Manetto di Zanobi Carnesecchi |
priore |
50 |
|
1507 |
Giovanni di Manetto di Zanobi Carnesecchi |
priore |
51 |
|
1509 |
Antonio di Manetto di Zanobi Carnesecchi |
priore |
52 |
|
1511 |
Giovanni di Leonardo di Giovanni Carnesecchi |
priore |
53 |
|
1515 |
Bernardo di Andrea di Bernardo Carnesecchi |
priore |
54 |
|
1519 |
Berto di Matteo di Manetto Carnesecchi |
priore |
55 |
|
1521 |
Mariotto di Antonio di Paolo Carnesecchi |
priore |
56 |
|
1526 |
Antonio di Manetto di Zanobi Carnesecchi |
gonfaloniere |
57 |
11 |
1528 |
Simone di Piero di Simone Carnesecchi |
priore |
59 |
|
1530 |
Andrea di Paolo Carnesecchi |
priore |
60 |
|
|
|
|
|
|
Nota bene :
la linea Piero (1) di Simone (2) di Paolo (2) di Berto (1)
ha per 4 generazioni il gonfaloniere di giustizia e per ben 6 volte
ser |
ydraw |
office |
rdraw |
com1 |
name1 |
name2 |
name3 |
name4 |
surnam1 |
5 |
1291 |
8 |
1 |
0 |
durante |
buonfantino |
|||
5 |
1295 |
8 |
1 |
32 |
durante |
probabilmente durante di bencivenni |
|||
5 |
1297 |
8 |
1 |
0 |
feo |
buonfantino |
|||
5 |
1298 |
8 |
1 |
0 |
lapo |
buonfantino |
|||
5 |
1304 |
8 |
1 |
0 |
durante |
buonfantino |
|||
5 |
1307 |
8 |
1 |
0 |
durante |
buonfantino |
|||
5 |
1311 |
8 |
1 |
32 |
durante |
buonfantini sicuramente durante di bencivenni non di buonfantino |
|||
5 |
1314 |
8 |
1 |
0 |
durante |
buonfantino |
|||
1 |
1 |
durantozzo |
lapo |
||||||
5 |
1340 |
8 |
1 |
0 |
buonfantino |
feo |
buonfantini |
Come detto
I Carnesecchi hanno dato alla repubblica di Firenze negli anni dal 1282 al 1532
11 |
Gonfalonieri di giustizia |
49 |
Priori |
Questi dati non hanno significato se non confrontati con quelli delle altre famiglie fiorentine :
anno 1 nomina |
cognome |
gonfalonieri |
priori |
totale |
1282 |
Albizzi + alessandri |
24 |
117 |
141 |
1282 |
Altoviti |
11 |
108 |
119 |
1283 |
Strozzi |
16 |
94 |
110 |
1302 |
Rucellai |
14 |
84 |
98 |
1291 |
Medici |
35 |
62 |
97 |
1283 |
Magalotti+Mancini |
12 |
80 |
92 |
1282 |
Acciaiuoli |
18 |
72 |
90 |
1297 |
Salviati |
21 |
63 |
84 |
1282 |
canigiani |
14 |
65 |
79 |
1287 |
Capponi |
16 |
62 |
78 |
1288 |
Ridolfi di piazza |
21 |
55 |
76 |
1284 |
Da filicaia |
12 |
58 |
70 |
1297 |
Biliotti SS |
10 |
59 |
69 |
1298 |
Ricci |
14 |
53 |
67 |
1283 |
Machiavelli |
12 |
54 |
66 |
1283 |
Pitti |
13 |
53 |
66 |
1289 |
Alberti |
11 |
53 |
64 |
1291 |
Giugni |
18 |
46 |
64 |
1283 |
Peruzzi |
9 |
54 |
63 |
1290 |
Corsini |
11 |
51 |
62 |
1284 |
Tornaquinci |
10 |
51 |
61 |
1297 |
Carnesecchi |
11 |
49 |
60 |
1286 |
Corbinegli |
10 |
48 |
58 |
1284 |
Davanzati |
10 |
48 |
58 |
1334 |
Niccolini |
13 |
45 |
58 |
1282 |
Antelli |
15 |
43 |
58 |
1345 |
Bartoli |
8 |
47 |
55 |
1284 |
Aldobrandini di lippo |
17 |
36 |
53 |
1322 |
Stufi |
12 |
40 |
52 |
1296 |
Rondinelli |
12 |
38 |
50 |
1290 |
Ridolfi di borgo |
8 |
40 |
48 |
1332 |
Moregli |
8 |
40 |
48 |
1320 |
Vettori |
5 |
42 |
47 |
1314 |
Guasconi |
7 |
40 |
47 |
1343 |
Martelli |
9 |
38 |
47 |
1284 |
Beccanugi |
7 |
39 |
46 |
1317 |
Gherardi |
11 |
35 |
46 |
1283 |
Minerbetti |
13 |
33 |
46 |
Spini |
8 |
37 |
45 |
|
1282 |
Ardinghelli |
13 |
32 |
45 |
1346 |
Nobili |
5 |
39 |
44 |
1358 |
Federighi |
9 |
35 |
44 |
1286 |
Bonciani |
11 |
33 |
44 |
1330 |
del Benino |
9 |
34 |
43 |
1284 |
Bucelli |
14 |
29 |
43 |
1348 |
Spinegli |
5 |
37 |
42 |
1348 |
Spinelli |
5 |
37 |
42 |
1355 |
Bartolini di Salimbene |
5 |
37 |
42 |
1380 |
Carducci |
8 |
33 |
41 |
1317 |
Quaratesi |
8 |
33 |
41 |
1285 |
Visdomini+consorti |
1 |
39 |
40 |
1282 |
Cerretani |
3 |
37 |
40 |
1282 |
Bordoni |
7 |
33 |
40 |
1335 |
Sacchetti |
8 |
32 |
40 |
1326 |
Castellani |
9 |
31 |
40 |
1381 |
Pandolfini |
12 |
28 |
40 |
1376 |
Nasi |
7 |
32 |
39 |
1284 |
Pecori |
7 |
32 |
39 |
1287 |
Baldovinetti |
5 |
33 |
38 |
1283 |
Soderini |
6 |
32 |
38 |
1304 |
Malegonelle |
9 |
29 |
38 |
1319 |
Verrazzani |
2 |
35 |
37 |
1283 |
Gherardini della rosa |
4 |
33 |
37 |
1298 |
Rittase+Bastari |
7 |
30 |
37 |
1354 |
Corsi |
9 |
28 |
37 |
1392 |
Serristori |
10 |
27 |
37 |
1345 |
Miniati |
1 |
35 |
36 |
Bardi |
2 |
34 |
36 |
|
1287 |
Caccini Ricoveri |
3 |
33 |
36 |
1291 |
Neroni + Dietisalvi |
8 |
28 |
36 |
Gianfigliazzi |
10 |
26 |
36 |
|
1294 |
Diacceti |
5 |
30 |
35 |
1320 |
Aldobrandini di madonna |
6 |
29 |
35 |
1325 |
Serragli |
6 |
29 |
35 |
1302 |
Risaliti |
3 |
31 |
34 |
1328 |
del Palagio |
3 |
31 |
34 |
1344 |
Guiducci |
2 |
31 |
33 |
1299 |
Bartolini+Davanzi |
3 |
30 |
33 |
1327 |
Lorini |
4 |
29 |
33 |
1283 |
Velluti |
4 |
29 |
33 |
1396 |
Pucci |
8 |
25 |
33 |
1365 |
Bellinghieri |
3 |
29 |
32 |
1346 |
Guidetti |
3 |
29 |
32 |
1311 |
Amadori |
1 |
30 |
31 |
1391 |
Lotti |
2 |
29 |
31 |
1288 |
Compagni di Cante |
4 |
27 |
31 |
1370 |
Berardi |
4 |
27 |
31 |
1344 |
Ginori |
5 |
26 |
31 |
1345 |
Busini |
2 |
28 |
30 |
1382 |
del Nero |
3 |
27 |
30 |
1292 |
Pepi |
4 |
26 |
30 |
1376 |
Cocchi |
6 |
24 |
30 |
1291 |
Alfani |
2 |
27 |
29 |
1350 |
Vespucci |
3 |
25 |
28 |
1326 |
Lioni |
4 |
24 |
28 |
1303 |
Covoni |
6 |
22 |
28 |
1287 |
Marignolli |
6 |
22 |
28 |
1289 |
Guadagni |
11 |
17 |
28 |
1322 |
Valori |
11 |
17 |
28 |
1390 |
Sernigi |
2 |
25 |
27 |
1351 |
Antinori |
3 |
24 |
27 |
1375 |
Arrigucci |
3 |
24 |
27 |
1364 |
Bonsi |
3 |
24 |
27 |
1285 |
Raffacani |
3 |
24 |
27 |
1388 |
Venturi |
5 |
22 |
27 |
1283 |
Tedaldi |
1 |
25 |
26 |
Vecchietti |
1 |
25 |
26 |
|
1386 |
Ciacchi |
1 |
25 |
26 |
1345 |
Orlandi |
2 |
24 |
26 |
1350 |
Lippi neri |
2 |
24 |
26 |
1354 |
Alamanni |
2 |
24 |
26 |
1296 |
Benvenuti di Puccio |
3 |
23 |
26 |
1302 |
Guicciardini |
15 |
11 |
26 |
1302 |
Cambi Importuni |
1 |
24 |
25 |
1304 |
sassolini |
3 |
22 |
25 |
1350 |
Nardi |
4 |
21 |
25 |
1282 |
Rinaldi SG |
4 |
21 |
25 |
1377 |
Mazzinghi |
5 |
20 |
25 |
1313 |
Gianni |
5 |
20 |
25 |
1386 |
Lenzi |
5 |
20 |
25 |
1424 |
Taddei |
4 |
20 |
24 |
1299 |
Ferrucci |
4 |
20 |
24 |
1334 |
Lanfredini |
4 |
20 |
24 |
1393 |
Buoninsegni |
4 |
20 |
24 |
1305 |
Banchi |
2 |
21 |
23 |
1350 |
Cresci |
2 |
21 |
23 |
1374 |
Orlandini |
3 |
20 |
23 |
Adimari |
0 |
22 |
22 |
|
1323 |
Monti |
1 |
21 |
22 |
Buondelmonti |
2 |
20 |
22 |
|
1291 |
del Vigna |
2 |
20 |
22 |
1312 |
da Panzano |
4 |
18 |
22 |
1291 |
Fantoni |
4 |
18 |
22 |
1283 |
Arrighi |
2 |
19 |
21 |
1289 |
Manovelli |
2 |
19 |
21 |
1382 |
Ubertini |
5 |
16 |
21 |
Peri |
0 |
20 |
20 |
|
1438 |
Gondi |
1 |
18 |
19 |
1295 |
Barbadori |
2 |
17 |
19 |
Nerli |
3 |
16 |
19 |
|
1309 |
Bischeri |
4 |
15 |
19 |
1430 |
Gallilei |
1 |
17 |
18 |
1337 |
Manetti |
1 |
17 |
18 |
1302 |
Magli |
1 |
17 |
18 |
1288 |
Pazzi |
4 |
14 |
18 |
1302 |
Damosciano |
5 |
13 |
18 |
1303 |
Rinaldi +Tanagli |
1 |
16 |
17 |
1317 |
Brancacci |
2 |
15 |
17 |
1296 |
Girolami |
4 |
12 |
16 |
da Ricasoli |
1 |
14 |
15 |
|
1282 |
Falconieri |
1 |
14 |
15 |
1287 |
Ridolfi del p |
1 |
14 |
15 |
1282 |
Portinari |
0 |
14 |
14 |
1283 |
del Beccuto |
1 |
13 |
14 |
Cavalcanti |
0 |
13 |
13 |
|
1453 |
Sassetti |
1 |
11 |
12 |
1372 |
della Luna |
1 |
10 |
11 |
1345 |
Lucalberti |
2 |
9 |
11 |
1326 |
Mozzi |
4 |
7 |
11 |
1291 |
Durante di Buonfantino |
2 |
7 |
9 |
Pigli |
2 |
7 |
9 |
|
1305 |
Uccellini |
2 |
7 |
9 |
1291 |
Buonfantini |
1 |
7 |
8 |
Frescobaldi |
0 |
6 |
6 |
|
Infangati |
0 |
6 |
6 |
|
1342 |
Niccoli |
0 |
6 |
6 |
Agli |
0 |
4 |
4 |
|
Cerchi |
0 |
4 |
4 |
|
1382 |
Arrighi del vaio |
1 |
3 |
4 |
Scali |
2 |
2 |
4 |
|
Giandonati |
0 |
3 |
3 |
|
Squarcialupi |
0 |
3 |
3 |
|
1464 |
Corbizzi |
1 |
2 |
3 |
1323 |
Giuochi |
0 |
2 |
2 |
Foraboschi |
0 |
1 |
1 |
Note alla pagina 11
Da l'appendice II al tomo I della "storia della repubblica di Firenze" di Gino Capponi
Io descrivo quale fosse il governa della citta' di Firenze dall'anno 1280 al 1292 , perche' avendo da questo origine quello , sotto il quale fiori' tanto tempo la Repubblica fiorentina , mi persuado che questa notizia sia per essere tanto piu' grata , quanto maggiormente pare essere stata sin oggi sepolta nelle tenebre dell'oblivione.
Seguita alla fine dell'anno 1279 la pace del Cardinale Latino , restarono nondimeno le famiglie della citta di Firenze divise in guelfe , ghibelline e neutrali , distinte in grandi , popolane e plebee . Grandi erano quelle , che per nobilta' o per ricchezze , o per numero d'uomini e per mala natura loro insuperbite , non si contentavano del vivere civile ; ma angariavano i meno potenti , e poca stima facevano dei magistrati. Popolane tutte le civili quiete . Plebee tutte le altre . Le prime due avevano parte al governo , l'ultime no. Governavano la Repubblica queste due sorti di famiglie , valendosi nello stesso tempo d'ufficiali forestieri , ottimo rimedio .............. da completare
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ing. Pierluigi Carnesecchi La Spezia anno 2003