Nel 1297 e' Priore il taverniere Durante di Ricovero che pare solo un taverniere ma che qualche anno piu' tardi troviamo a capo di una compagnia commerciale
Il secondo priorato e' quello del 1319 del beccaio Pero di Durante detto il Carnesecca
Tra il 1340 e il 1363 i Duranti come ancora si chiamavano sono una famiglia importante di Firenze , ben inseriti a livello politico avendo gia' avuto 1 Gonfaloniere ed 8 Priori
Molto probabilmente erano gia' da allora stanziati commercialmente in Francia e comunque in Europa
A partire dal 1364 misteriosamente scompaiono dalla vita politica fiorentina per circa 20 anni
Riemergono intorno al 1380 con le figure dei Grazini ( linea discendente da Grazino ) : Zanobi , Cristofano , Paolo , che sono sicuramente ricchi ed intraprendenti mercanti .
Sono imparentati con le maggiori famiglie di Firenze : Medici , Peruzzi , .
Paolo meriterebbe uno studio particolare , ha un ruolo nella politica fiorentina dove rappresenta il partito pacifista , parla molto spesso nei consigli e' eletto continuamente come console dell'Arte dei Medici e degli Speziali , descritto come un ricco mercante ha un grande giro di affari
La sua figura potrebbe contribuire a chiarire molto meglio il periodo dello pseudo regime albizzesco
Inoltre la figura di Paolo incrocia le figure di Masaccio , Masolino , Paolo Uccello occupando un posto importantissimo nella storia dell'arte
Il fratello di Paolo : Cristofano ebbe probabilmente grande importanza come mercante
Suo figlio Bernardo divenne uno dei piu' grandi mercanti fiorentini . Risiedeva abitualmente a Montpellier
Le sue galere facevano la spola tra Pisa la Francia la spagna il Portogallo . Era trasportatore , mercante , banchiere
Stupisce che su questo grande mercante non ci sia alcuno studio specifico vista la vastita dei suoi interessi
Era molto amico dei Medici ma sara' uno dei fidejussori di Ridolfo di Bonifazio Peruzzi e di suo figlio confinati da Cosimo il vecchio
E' il committente del Tabernacolo Carnesecchi di Domenico Veneziano ora alla National Gallery di Londra
Molto probabilmente i Carnesecchi si interessavano marginalmente di politica essendo intenti prevalentemente al commercio e alla banca e residendo per lunghi periodi all'estero
Probabilmente gia' in questi anni avviene una differenziazione tra i Mattei ( linea discendente da Matteo ) ed i Grazini : questi ultimi sembrano piu' intraprendenti come mercanti mentre i Mattei sembrano piu' legati alla ricchezza legata ai possessi fondiari
Agli inizi del 1400 troviamo dei Carnesecchi a Lione come banchieri e ci sono tracce di loro fino in Lituania . Ma i documenti sono scarsi e dispersi
Nei primi decenni del quattrocento emergono anche il figlio di Paolo : Simone e il figlio di Zanobi : Berto
Della generazione successiva fa parte Francesco di Berto uno degli uomini piu' ricchi di Firenze messo alla pari di Lorenzo e Giuliano de Medici
E ne fa parte anche Andrea di Bernardo , che partecipa ad alcune armeggerie famose
Non ci sono molte notizie sui loro traffici che emergono qui e la come parti di un affresco rovinato dal tempo ed appaiono vivaci ed importanti
Emerge storicamente la figura di Pierantonio di Francesco Carnesecchi amico di Piero de Medici e poi utilizzato come commissario dalla Repubblica in Maremma
Amerigo di Simone
commercia con l'Inghilterra e le sue galere solcano quei mariAl tempo del Savonarola emerge la figura poco studiata del seguace Giovanni di Leonardo Carnesecchi , protagonista in quei giorni
Altri seguaci il Savonarola trova in ..
Carlo Carnesecchi
e' in quei giorni uno dei piu' influenti cittadini e mercanti fiorentiniImportante e' la figura di Manzo Carnesecchi il fiero popolano schierato contro Alessandro dei Medici : uno dei protagonisti dell'opera .
Di questo Manzo non sono ancora riuscito a ricostruire il legame genealogico .
Indubbiamente gia' nel 1400 alcuni Carnesecchi si erano impoveriti
Ambigua ma importante e' la figura di Andrea di Paolo Carnesecchi molto legato al partito mediceo , padre di Pietro
Il mercante Zanobi di Francesco Carnesecchi , nonostante la sua fede medicea , e' uno dei sette dittatori di Firenze nei tempi dell'assedio
Lorenzo di Zanobi Carnesecchi
, "il secondo Ferruccio" compie miracoli di eroismo e di astuzia nella Romagna fiorentina e pone una taglia " cosa non udita mai " sulla testa del pontefice Clemente VIILorenzo Carnesecchi e' una figura degna di grandissima attenzione , in cui si concentra tutta la sagacia e duttilita' fiorentina.
"Baccio" Carnesecchi autore di una storia di Firenze nasconde la figura del banchiere e senatore Bartolomeo di Zanobi Carnesecchi
E qui si apre la storia della banca Carnesecchi Strozzi una delle quattro grandi banche fiorentine una delle maggiori in Europa , prima guidata da Bartolomeo e poi dal figlio Zanobi
Questa la piu' importante delle banche legate ai Carnesecchi ma non e' la sola che vi sono diverse altre banche legate ad altri rami della famiglia
La banca di Bartolomeo e Zanobi fallira' nel 1596 chiudendo un ciclo che forse aveva le sue radici nei primi decenni del quattrocento.
E' molto curioso come il nome dei Carnesecchi si leghi ai giardini delle Tuileries a Parigi che vengono per incarico di Caterina dei Medici progettati da Bernardo Carnesecchi
Il nome dei Carnesecchi entra nella grande storia con Pietro di Andrea Carnesecchi l' umanista condannato a morte come eretico da Pio V . Tradito da Cosimo sotto la cui protezione si era rifugiato e' consegnato all'inquisizione
Il suo sangue sara' il prezzo perche' la Toscana diventi da Ducato un Granducato. Premio al tradimento di Cosimo
Gherardo di Ridolfo Carnesecchi
fiero antimediceo combattera' contro Cosimo per la liberta' di Siena e poi se ne andra' a morire in Francia combattendo contro gli UgonottiUna linea importante di Carnesecchi e' quella derivata da Ridolfo Carnesecchi
I suoi discendenti saranno importanti funzionari medicei in Versilia e di fatto daranno vita ad imprese minerarie importanti , inventando procedimenti nuovi per l'estrazione e lo sfruttamento di ferro ed argento
Uno dei Carnesecchi
( non sono riuscito ancora a stabilirne il nome ) fu un celebre comandante di Galera distintosi per valore nella marina StefanianaAgli inizi del seicento troviamo ancora i Carnesecchi coinvolti in imprese commerciali in Sicilia e nel napoletano
La baronia di Grottarossa in Sicilia e' figlia di questo periodo
Non mancano beati e beate fra i Carnesecchi
e vi sono 4 Canonici della chiesa di Santa Maria del Fiore ( Duomo )Nel 1705 troviamo un ramo dei Carnesecchi ancora in possesso di un castello : il castello di Santa Maria Novella a Fiano ma in generale le linee aristocratiche a inizio settecento sono in via di estinzione e delle famiglie Carnesecchi sopravvivono solo quelle povere
Il 1800 si apre con alcuni personaggi : il giacobino David Carnesecchi e con Agostino Carnesecchi di Ceprano un uomo che dedica la gioventu' alla liberazione dell'Italia dall'occupante straniero .
Il secolo si chiude con le imprese del Tenente Colonnello Giovanni Carnesecchi nella lotta contro il banditismo
Il novecento si apre con una vita spesa in un tentativo rivoluzionario a La Spezia : quella di Dante Carnesecchi
In mezzo una interminabile moltitudine di uomini e donne che portarono questo strano cognome di cui abbiamo imparato ad essere orgogliosi
Nel "DIZIONARIO BIOGRAFICO DEGLI ITALIANI " figurano due Carnesecchi :
il pronotaro Pietro di Andrea , suo padre Andrea di Paolo ( non so quali criteri abbiano ispirato la scelta )
Nel "Dizionario biografico degli anarchici italiani ", Pisa, BFS ( Biblioteca Franco Serantini ) 2004, figura Dante Carnesecchi
I Carnesecchi , come abbiamo visto , furono famiglia rilevante in Firenze. Una famiglia che dalla meta' del trecento inizia a far parte del ceto dirigente e di tale ceto fa parte fino a tutto il seicento ( nel 1691 muore l'ultimo senatore Carnesecchi )
Non ha giovato , comunque , alla fama della famiglia che i due personaggi piu' celebri siano in un certo modo due ribelli :
Pietro ribelle a Santa Madre Chiesa e Lorenzo ribelle al potere trionfante dei Medici.
Ed infatti sia l'uno che l'altro furono per gran tempo dimenticati ; Pietro fino alla fine del milleottocento e Lorenzo mai uscito dall'oblio , anche ai giorni nostri.
Personaggi come Pietro ( sicuramente un' uomo che sacrifica la vita alle proprie convinzioni) come Lorenzo ( dice il Varchi : un eroe tal quale Ferruccio Ferrucci ) come Pagholo di Berto come Bernardo di Cristofano sono personaggi che entrano di diritto nella storia non solo fiorentina
Mecenati che hanno permesso ad artisti come Paolo Uccello, Domenico Veneziano , Masaccio , Masolino , ecc , la realizzazione di opere importanti .
Il sangue di Pietro Carnesecchi ( consegnato a tradimento all'inquisizione ) fu il prezzo che Cosimo I dei Medici pago' per la corona granducale di Toscana
A Firenze la via che terminava nel canto ai Carnesecchi e che una volta appunto si chiamava via Carnesecchi ora ha preso il nome di via Rondinelli , cancellando la memoria dei Carnesecchi all'interno del cuore storico.
A Lecce si conserva il ricordo di un immigrazione cola' di questa famiglia in una piazzola detta " Corte dei Carnesecchi "
A Reggello esisteva ( non so oggi ) un "vecchio stretto ai Carnesecchi"
In altra pagina daro' dei cenni sulla storia dei Carnesecchi di Prato
Estratto da "L'armeggeria di Bartolomeo Benci "
messa in rima da Filippo Lapaccini
E così stando tanta compagnia, senti' nuovo romor dell'altro amante, che novel Ganimede par che sia; vago, leggiadro, bel, fermo e costante era Andrea Carnesecchi alto levato ritto in istaffe sopra 'l suo afferrante,e da' suo be' sergenti è circundato:da Giulian Carnesecchi in sul sentiero, Giovan Ginor non l'ha dimenticato, Pier Carnesecchi e Francesco di Piero che non era al seguirlo pigro o tardo, Filippo di Bernardo tanto altiero.Era Andrea Carnesecchi più gagliardo col paggio innanzi e col caval coperto,adorno sì ch'a dir parrei bugiardo.Era l'amante sì leggiadro e sperto tutto vestito al bel drappo d'argento e d'amor sempre aspetta degno merto. E poi partì col dardo in un momento e volse a mezzo il corso intorno quello e brandì quel, passando com'un vento. Come dall'altra banda il damigello tra gli altri amanti giunse, i' lo sguardai, che pare un bel falcon fuor di cappello. Così giunto fra lor con gente assai,novellamente Viva al gran signore! senti' gridar più forte assai che mai, co' be' sergenti intorno al corridore qual i' ti dissi, e pel suo gran tesoro rendeva a' circustanti gran splendore con be' ricami e con gentil lavoro, ritto in istaffe sopra al gran cavallo,e come gli altri in mano il dardo d'oro. E suo scudier gli fanno intorno un ballo,come conviensi a tanto amor perfetto,ma poco fu dal muover d'intervallo: tocco il corsier, e' va passando istretto,e girò il dardo a mezzo il suo camino,gridando: Amore, Amor! sanza difetto; sì che il signor famoso, alto e divino, fatta suo prova, fu dall'altra bandaco' l'alia aperte a ogni altro vicino e l'aürea sua bella ghirlanda ..
Or qui incomincia la maggior rüina, perché Andrea Carnesecchi s'è rivolto, tal che per fama infino al ciel cammina.È tutto dall'arcion sospeso e alto coll'aste in man dorata il damigello, né mai si vidde il più leggiadro volto .Tocco il cavallo, è drieto il suo drappello de' be' sergenti, che volèn seguire, e 'n boschi e 'n poggi e 'n pian seguivan quello. E com'a mezzo il corso e' può apparire,chinò la lanza, come gli altri in prima, e fella in tronchi mille al ciel salire .Poi senti' tuon d'assai maggiore stima, però che 'l valoroso e gran signore volea salir per fama in sulla cima
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Peso politico dei Carnesecchi in Toscana
Questa famiglia occupo' un numero importante di incarichi alle supreme magistrature della Repubblica e del Granducato
Vedremo alle pagine 10 , 11, 11bis ,11 ter ed alla pagina 22 piu' in dettaglio gli elenchi delle cariche che vedono i Carnesecchi veduti o seduti nelle cariche maggiori della Repubblica Fiorentina o nel Granducato di Toscana -
Adesso tracciamo un breve riepilogo :
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Nel caso di discendenza da Durante di Ricovero |
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Nel caso di discendenza da Durante di Buonfantino |
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11 |
Gonfalonieri di Giustizia |
13 |
Gonfalonieri di Giustizia ( 2 dei Buonfantini ) |
49 |
Priori delle Arti |
55 |
Priori delle Arti ( 7 dei Buonfantini ) |
8 |
Senatori del Granducato |
8 |
Senatori del Granducato |
52 |
Buonuomini |
52 |
Buonuomini |
32 |
Gonfalonieri di compagnia |
32 |
Gonfalonieri di compagnia |
oltre 200 |
Consoli delle Arti |
Oltre 200 |
Consoli delle Arti |
Circa 60 |
Sei della Mercanzia |
Circa 60 |
Sei della Mercanzia |
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Podesta e Vicari in quasi tutte le citta sotto il dominio fiorentino |
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Podesta e Vicari in quasi tutte le citta sotto il dominio fiorentino |
Il Mecatti nella sua " storia genealogica della nobilta' e cittadinanza di Firenze " ( Napoli 1754 ) riporta da pagina 5 a pagina 111 alcune notizie storiche sulle famiglie fiorentine che dice prese dal Mariani
Carnesecchi
Sono molto antichi , e si dissero gia' dei Duranti .Hanno avuto 49 Priori , 11 Gonfalonieri , ed 8 senatori ; oltre ad un Cavaliere di Malta , ed alcuni Cavalieri di San Stefano . Per loro chiamasi il Canto de' Carnesecchi dal Centauro , ove era la casa di Francesco Maria , il quale non e' molto ch'e' passato all'altra vita senza successione .
LE ORIGINI DI QUESTA FAMIGLIA
Lo stemma riprodotto nell'opera di Domenico Maria Manni "Il Senato fiorentino "
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Sul palazzo Pretorio di Arezzo si vedono l'arme di Matteo di Manetto Carnesecchi datate 1482 (vedi figura sottostante)
Unusual crest, from the Palazzo Pretorio, Arezzo. Arms of Carnesecchi (dry meat!): Azure a rook or and a chief bendy or and of the field (1482).
http://www.heraldica.org/topics/national/italy/touring2.htm
L'arma Carnesecchi è magnificamente scolpita in felice connubio con un interessante cimiero parlante (un teschio), il che crea un insieme araldicamente stupendo. |
Stemma di Paolo di Simone Carnesecchi--Castello di Poppi Lo debbo all'amico Stefano Mari
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Stemma di Andrea Carnesecchi--Castello di Poppi Lo debbo all'amico Stefano Mari
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Stemma di Giovanni di Luca Carnesecchi--Castello di Poppi Lo debbo all'amico Stefano Mari |
Palazzo Pretorio di Pistoia stemma del senatore Francesco di Giovanbattista di Zanobi Carnesecchi commissario generale nel 1667-1668 Lo debbo all'amico Stefano Mari |
Stemma di Simone di Andrea Carnesecchi Vicario di Lari nel 1549
( debbo questa illustrazione al sig Giovanni Bacci dell'associazione culturale " Il Castello " )
Sotto lo stemma di Bernardo di Francesco Carnesecchi nel palazzo Vicariale di Certaldo
Importanti le imprese nell'inquartatura dello sfondo circolare : nei cartigli si leggono le frasi mutile: "SVPRIS DEV[...]S[...]T" e nel secondo: "[...]PRIS [...]S RES[...]T
la bellissima fotografia dello stemma di Bernardo di Francesco e le notizie relative mi sono state fornite dal dottore architetto Filippo Gianchecchi autore di una tesi di laurea legata al Palazzo dei Vicari :
"Il palazzo Vicariale di Certaldo: un edificio pubblico attraverso modifiche, trasformazioni e restauri" dott. arch. Filippo Gianchecchi, Relatrice Prof. Arch. Daniela Lamberini Università di Firenze, facoltà di architettura, dipartimento di restauro e conservazione dei beni architettonici.
A Cascia di Reggello vi e' un grande stemma dei Carnesecchi
la Villa Bargagli ora Massangioli di San Giovenale ha uno stemma di pietra grandissimo ( tre o quattro quintali ), posto a Nord della Villa e con il nome Carnesecchi.( Ovviamente la villa fu in possesso dei Carnesecchi )
Mi dicono di una stemma molto bello dei Carnesecchi in una chiesa di Poppi ( ma non ne ho ancora conferma )
lo stemma sopra riportato e' tratto da"I Libri d'oro della nobilta' fiorentina e fiesolana" di Bruno Casini ediz. Arnaud
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lo stemma sopra riportato e' tratto da" I cavalieri di Pistoia , Prato e Pescia membri del sacro militare ordine di S.Stefano papa e martire." Edizioni ETS |
lo stemma di alcuni Carnesecchi e' talvolta sormontato dal Capo dell'ordine militare di Santo Stefano
Capo di S.Stefano : d'argento , alla croce patente e biforcata di rosso, a volte bordata d'oro portato dai Cavalieri dell'ordine Militare di S.Stefano , in Toscana |
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Lo stemma di Paolo Francesco unico cavaliere di Malta tra i Carnesecchi puo' essere sormontato dal capo di Malta
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Lo stemma di alcuni Carnesecchi e' sormontato dal Capo di Leone X : d'oro , alla palla d'azzurro caricata di tre gigli d'oro, 2.1. , accompagnata a destra e a sinistra dalle lettere L e X di nero
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Stemma del futuro senatore Raffaello di Leonardo Carnesecchi quale podesta' di Fiesole nel 1601-1602
Contributo di Roberto Segnini |
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Papa Leone X ,quando ando' a Firenze ,con bolla del 25 dicembre 1515 insigni della contea palatina ereditaria colle relative prerogative i priori ( tra i quali Bernardo di Andrea di Bernardo Carnesecchi ) e il gonfaloniere della repubblica con facolta' di aggiungere alle loro armi gentilizie , in memoria di questo benefizio , la palla azzurra con entro i tre gigli d'oro , dell'arme medicea , posta tra le lettere L e X . e contemporaneamente dono' loro lo stocco e il berettone , com'era di costume verso i regnanti , e come tali li tratta chiamandoli nobiles viri , distinzione assiografica che, come tutti sanno , i documenti pontifici riservano ai principi e ai gran signori |
Uno stemma ad Ostina
cortesia dr Piccardi
Cortesia dr Paolo Piccardi
Lo stemma dei Carnesecchi e' anche visibile all'Archivio di Stato di Firenze nella raccolta Ceramelli Papiani , al numero 1243 , in tale raccolta e' presente anche lo stemma dei Carnesecchi del giglio di Prato al numero 1244
Lo stemma dei Carnesecchi del giglio di Prato e' uno scudo troncato azzurro/azzurro con un rocco d'oro ,un giglio rosso, un destrocherio (carnagione) vestito rosso, 1 filetto oro fas. , 3 sbarre oro, 3 ritirate
Contributo di Roberto Segnini
una strana descrizione dello Stemma dei Carnesecchi e' nel Mecatti : Storia genealogica della nobilta' e cittadinanza di Firenze
che scrive che il Salvini dice :
Fa nella parte inferioredell'arme , un Riposo di Lancia in Campo Azzurro.
La spiegazione mi e' venuta dal forum IAGI ( Fra Eusanio e Guido5 ) Le lance, per meglio colpire, venivano fermate dal cavaliere su un ferro chiamato resta, il quale era saldamente fissato al fianco dell'armatura.
La resta, con buona fantasia potrebbe coincidere con il riposo di lancia , infatti ha una forma che vagamente può esser fatta somigliare al rocco di scacchiera dell'arma Carnesecchi, col quale può ben esser stata confusa.
Per estensione resta era anche l' estremita' della lancia (il calciolo) che poggiava sulla resta vera e propria. E il calciolo poteva somigliare davvero al rocco della scacchiera.
MEMORIE DEI CARNESECCHI
Stemmi
Lo Stemma di quei molti Carnesecchi che operarono come Vicari e/o Podesta' di Firenze compare in moltissime citta' o cittadine toscane sede di podesteria e di vicariato
Di alcune lapidi che ricordano i Carnesecchi
Ricevo dal dr. Paolo Piccardi
Dunque, come avevo scritto, lunedi sono andato all'Archivio di Stato e ho consultato Il Sepoltuario fiorentino del Rosselli (anno 1657), che avevo precedentemente consultato.
Contiene tutte le lapidi (finemente dipinte) con gli stemmi e l'indicazione delle sepolture, chiesa per chiesa.
Nell' indice ho trovato che in S. Felice in piazza c'è uno stemma a metà della famiglia del Rosso e l'altra metà Carnesecchi.
In Santa Maria Novella ce ne sono 3,
in Santa Maria Maggiore 6
e una in San marco.
Sepoltuario Fiorentino di Stefano Rosselli (1657) ( ASF filze 624-625 ), dettagliata descrizione delle molte sepolture che si trovavano , e in parte si trovano , nelle chiese di Firenze ,
recante piccole riproduzioni a penna e acquerello monocromo degli stemmi su di esse presenti ; il Sepoltuario della Chiesa e Convento di S.Maria Novella di Firenze ASF Manoscritti filza 812 ,
copia dell'opera originale di Niccolo' Sermantelli del 1617 , corredato di riproduzioni di stemmi di fattura approssimativa , spesso colorati
Secondo il Benvenuti c'era in Santa Maria Novella una lapide :
"In S. M.a novella sotto le volte per andare al Pellegrino: Ser Pero di Durante Ricoveri et filiorum." Lapide sormontata dallo stemma dei Carnesecchi
Questa lapide mi lascia fortemente perplesso e sara' oggetto di una mia disanima a pagina 16
Sepolta in chiesa a Cascia c'e la tomba di una Sestilia Del Rosso Carnesecchi, morta in concetto di santità ed esiste ancora la lapide appesa vicino al trittico di Masaccio,
la tomba ,vera e propria invece fu distrutta da Morozzi nel restauro ultimo 1966
Sembra che nella chiesa di Cascia di Reggello, ci siano molte lapidi di Carnesecchi (sembra perche' non ho molta conoscenza a proposito )
A cascia di Reggello esistono moltissime memorie dei Carnesecchi perche li avevano vasti possessi ,
alle vicende di Cascia e alla presunta origine dei Carnesecchi in Cascia ho dedicato un apposita pagina di questo sito
Una lapide a Lecce :
Su un libro ( consigliatomi dal dottor Celentano di Foggia ) " Lecce sacra " di Giulio Cesare Infantino (Ristampa anastatica Forni editore ) opera del 1634 trovo la conferma a quanto detto dal Madaro
.
Chiesa di San giovanni d'Aimo
Questa nobil chiesa dedicata al precursor di christo Giovan Battista , convento dei padri predicatori; fu fondata da Giovan d'Aimo Leccese nell'anno 1388.
.. Nel suolo della Chiesa vicino al Rosario in bel Marmo si legge
Hiiacet Nobilis Vir Sylvester olim Serij de Piglis de Florentia .
Nel medesimo marmo si legge
Hic iacet Nobilis Vir Andreas Carneseccus Florentinus cuius iussa fuit translata lapis hac marmorea die xx , mensis Marzij anno Domini MDLXXX quem tumulum deduxit prole suis que omnibus florentinii
Cioe' quanto detto successivamente dal Madaro: " I Carnesecchi appartennero a famiglia fiorentina, che si trasferì nella città di Lecce, dove si accasarono e stabilirono la loro dimora.
Si costruirono una tomba propria nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Vetere (a.1580), che oggi più non esiste, e concedettero che potessero avervi sepoltura tutti i fiorentini che venissero a morire a Lecce, se ne giovarono, infatti, i Peruzzi, i Giugni, gli Ammirato".
E a Lecce troviamo pure :
Lecce ............ Corte dei Carnesecchi
dalla pubblicazione di Italo Madaro "Guida pratica della città di Lecce", Lecce 1904, (pag. 213), si evince che nel censimento del 1901 la corte "Potenza" prende il nome di Corte dei Carnesecchi, e la stessa risulta (p. 219) ubicata a destra di via Imperatore Adriano.
Si legge, inoltre, (p. 36) che: " I Carnesecchi appartennero a famiglia fiorentina, che si trasferì nella città di Lecce, dove si accasarono e stabilirono la loro dimora. Si costruirono una tomba propria nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Vetere (a.1580), che oggi più non esiste, e concedettero che potessero avervi sepoltura tutti i fiorentini che venissero a morire a Lecce, se ne giovarono, infatti, i Peruzzi, i Giugni, gli Ammirato".
Ho dall'amico dr. Roberto Celentano di Foggia
"corte" (che nel periodo in esame implica l'idea di una casa piuttosto ampia, probabilmente analoga alle c.d. "case palazziate" delle famiglie di una certa importanza e consistenza
CORTE.
Il lemma, che nasce nel latino medievale (cohors-cortis), non equivale esattamente, nel periodo in esame, al nostro cortile, perché contiene l'idea di un luogo per lo più recintato o chiuso. Nel XII sec., ad esempio, nell'Europa centro-settentrionale sta a significare l'abitato intorno al castello signorile. Non molto più tardi designerà, per estensione, lo stesso consilum o assemblea del signore, che si teneva per l'appunto in un luogo chiuso (in questo senso richiamo alla sua memoria la Corte dei Rossi, di cui dovrebbe rammentare qualcosa...).
Vero è -e questo è opportuno che l'abbia sempre presente- che l'area semantica di un lemma riceve coloriture diverse secondo il luogo ed il tempo in cui è usato, sicché bisognerebbe sapere che uso se ne faceva nel lessico leccese seicentesco, ma sono portato a credere che nel suo caso il sostantivo in esame non individui il luogo della mercatura quanto piuttosto il luogo ove abitavano i Carnesecchi.
Peraltro, evidenzio che è estremamente probabile che i due siti (quello dedicato all'eventuale mercatura, e l'abitazione) coincidessero
UN CASTELLO a FIANO vicino a CERTALDO
Castello di Santa Maria Novella
Del castello di Santa Maria Novella si hanno notizie intorno al 1020.
In epoca assai remota vi fu un castello dei Gianfigliazzi distrutto dai ghibellini dopo la battaglia di Montaperti.
Subito ricostruito fu di nuovo distrutto nel 1313, quando Corrado Gianfigliazzi si oppose inutilmente alle truppe del fratello di Arrigo VII - Baldovino di Lussemburgo - Arcivescovo di Treviri. A seguito di tale distruzione il castello rimase abbandonato per oltre cento anni.
Nel XV secolo, esso fu riedificato con le forme odierne dalla famiglia Samminiatesi passando poi agli Acciaiuoli, ai conti Alberti e quindi ai Carnesecchi , sicuramente presenti nel 1705, come attestato da una lapide.
Da questi passò per via femminile alla famiglia Aulla e quindi ai Franceschi Galletti che fra il 1820 e il 1860 operarono delle sostanziali trasformazioni di gusto neogotico.
Una serie di lapidi nella chiesa, anch'essa risalente all'XI secolo, ma più volte rimaneggiata, attestano la completa estinsione nel 1898 della famiglia di Alessandro Lottaringhi della Stufa marchese e conte del Calcione. La proprietà andò così alle sorelle Bertoli e da esse al nobile casato dei Ruschi.
Proprietario attuale è l'Azienda Agricola Castello di Santa Maria Novella S.r.l.
Cappelle dei Carnesecchi
Secondo lo storico Oddone Ortolani :
In "Pietro Carnesecchi "
Dice Oddone Ortolani alla pagina 2 " .La cappella gentilizia in Santa Maria del Fiore , sormontata dallo stemma di famiglia , resta ancor oggi a dimostrare resta ancor oggi a dimostrare la floridezza di quel periodo di fortuna."
E nella nota dice : "Anche la cappella del SS Sacramento in Duomo fu fondata da un Carnesecchi ( Bernardo ) nel 1449 "
Le Cappelle , in Santa Maria Maggiore , sono secondo il Richa
Entrando a destra :
Cappella dei Rimborti
Cappella Panciatichi
Cappella di Deo di Vanni Del Beccuto 1386 (Cappella di San Biagio )
Cappella Carnesecchi sormontata dallo stemma dei Carnesecchi-Capponi -Velluti
Cappella di Deo di Vanni Del Beccuto
Cappella maggiore : Cappella di Barone Cappelli
A Sinistra vicino all'Altar maggiore
Cappella di Bernardo Carnesecchi
Cappella degli Orlandini
Cappella di Pagholo Carnesecchi
Porta laterale
Cappella dei Bartolini poi del senatore Giovanni Buoni
Altare dei Cerretani
Opere d'arte legate al nome dei Carnesecchi
Alle opere d'arte legate al nome dei Carnesecchi ho dedicato una pagina di questo sito
Basti per ora dire che il nome dei Carnesecchi si lega a quello di Masaccio , Masolino , Paolo Uccello , Domenico Veneziano
Attivita' commerciali dei Carnesecchi
Durante di Buonfantino viene ricordato , insieme ai fratelli Lapo e Feo , come immatricolato all'Arte del Cambio
Durante di Ricovero viene ricordato come tavernaio
Come beccaio viene ricordato : Pero di Durante
Come abbiamo visto alcuni pongono le origini del cognome in un attivita' di macellazione e vendita di carni di maiale : prosciuttifici insomma
Un attivita' talmente in grande da far accumulare ai Duranti una notevole ricchezza e potere politico e da farli designare col nome di Carnesecchi
Ad oggi ho raccolto ben pochi dati sulle attivita' dei Carnesecchi , fatto salvo gli innumerevoli consoli dell'arte dei Medici e degli Speziali ho poche altre indicazioni ( vedi pagina 10 )
Filippo di Matteo di Durante e' ricordato come notaio
Diversi dei Duranti e/o dei Carnesecchi vengono ricordati come speziali :
Berto di Grazino di Durante
Niccolo di Matteo di Durante
Giovanni di Niccolo di Matteo viene citato sia come speziale che come cambiatore
Paolo , Zanobi , Cristofano figli di Berto di Grazino come speziali
Paolo , Zanobi , Cristofano figli di Grazino sono per innumerevoli volte consoli dell'arte dei Medici e degli Speziali e figurano spesso nei 6 della Mercanzia il che dice qualcosa dell'importanza da loro raggiunta
Nel catasto del 1427 figurano i seguenti individui cognominati Carnesecchi :
nome |
Eta' |
Bocche |
Tassato per fiorini |
mestiere |
|
|
|
|
|
Giovanni di Niccolo di Matteo di Durante |
anni 66 |
bocche 3 |
fiorini 1496 |
|
Zebaina di Zanobi di Berto di Grazino di Durante |
anni 64 |
bocche 1 |
fiorini 800 |
|
Mattea di Luca di ser Filippo di Matteo di Durante |
anni 55 |
bocche 1 |
fiorini 1311 |
|
Berto di Zanobi di Berto di Grazino di Durante |
anni 44 |
bocche 5 |
fiorini 4675 |
|
Simone di Paolo di Berto di Grazino di Durante |
anni 36 |
bocche 6 |
fiorini 10346 |
Lanaiolo |
Manetto di Zanobi di Berto di Grazino di Durante |
anni 31 |
bocche 2 |
fiorini 3135 |
|
Luca di Luca di ser Filippo di Matteo di Durante |
anni 28 |
bocche 4 |
fiorini 9592 |
|
Bernardo di Cristofano di Berto di Grazino di Durante |
anni 29 |
bocche 4 |
fiorini 10961 |
Cambiatore |
Simone di Paolo di Berto era socio nella compagnia Giuntino di Guido Giuntini e compagni
Suo padre Pagholo fu dapprima socio di Francesco Baroncelli di Cionaccio che molto probabilmente operava in Ungheria immatricolata nell'arte della seta
e poi di una compagnia che comprendeva appunto il figlio Simone e Fronte di Antonio di Piero immatricolata nella Lana
E' interessante esaminare i dati relativi ai consoli delle Arti ( Tratti sempre dai dati pubblicati su internet dalla Brown University )
Tali dati pongono in rilievo come prevalentemente i Carnesecchi nel corso degli anni fossero iscritti all'arte dei " Medici e degli speziali " e come di tale arte fossero piu' volte consoli
Pur continuando a prevalere i consolati dell'Arte dei Medici e degli Speziali cominciano a comparire i primi consolati nell'Arte della Lana e della Seta
Infatti nel 1431 Simone figlio di Paolo di Berto di Grazino figura come console dell'Arte della Lana
Nel 1435, 1439 ,1441 Giovanni di Paolo di Berto di Grazino figura come console dell'Arte della Seta
Benedetto Dei nella sua descrizione della Firenze dei suoi tempi :
ricorda , nel 1470 , tra le famiglie di grande ricchezza nel quartiere di San Giovanni tra le altre quelle di "Antonio, Cristofano ,e Francesco Carnesecchi
E ricorda le botteghe di seta di Piero Carnesecchi e di Guglielmo Carnesecchi
La presenza commerciale dei Carnesecchi in Portogallo
Ministero dellInterno Pubblicazioni dellArchivio di Stato
ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE ,I.
Archivio Mediceo avanti il Principato
Inventario-sommario, Roma 1966
Lettere di diversi dalla Spagna e dal Portogallo a Ferdinando I ed alla segreteria, di Ambrogio Spinola, dalla Spagna.
Zenobi Carnesecchi
.foglio 5032.
Gia in precedenza ci sono notizie sui Carnesecchi in Portogallo :
En la primera mitad del siglo XV, iniciaron los hijos del rey don Joao el Grande, Pedro y Enrique, el ciclo de las exploraciones que abrieron los caminos colonizadores de Portugal. De estos dos hermanos, Enrique, llamado el Navegante, pasó a la historia como el creador de la marina portuguesa. Nadie como él trazó y desarrolló en su época un plan tan vasto de empresas marítimas. Pedro es menos conocido, pero no menos importante. Sus viajes abarcaron muchos países. En 1428, viniendo de Venecia, visitó Florencia, y en Florencia a Toscanelli. La república le llenó de atenciones, y encontró un buen pretexto, al corresponder a su visita, para estrechar los lazos de amistad y comercio entre las dos naciones. Portugal era punto esencial en la expansión mercantil de Florencia. Las naves florentinas que iban a Inglaterra y Flandes tocaban en Lisboa. La señoría quiso obtener de la corona lusitana los mismos privilegios que se habían acordado a los venecianos. Para lograrlo, envió a uno de sus negociantes más ilustres, a Luca di Maso degli Albizzi. Le acompañaron como capitanes de las galeras Piero Vespucci y Bernardo Carnesecchi. El rey hizo a los visitantes grandes atenciones. Florencia obtuvo lo que esperaba. Y, durante la visita, se extendieron a Vespucci y a Carnesecchi los mismos privilegios de que gozó Luca degli Albizzi3.
3. La carta está en la Biblioteca Nacional de Madrid, Manus. número 12.977, citado por Manuel Serrano y Sáenz.
Si tratta dello stesso Bernardo Carnesecchi socio nel :
BANCO CARNESECCHI , Medici e compagni in Firenze e Avignone |
Compagnia tra Bernardo di Cristofano di Berto de Carnesecchi e Veri di Niccola de Medici negli anni intorno avanti il 1430 , e in cui era socio anche Marco Bellacci di Bellaccino
Inoltre , piu' tardi , si ricorda il :
BANCO CARNESECCHI a Lione nel 1515 |
Su Internet trovo sul sito http://www.archives-lyon.fr/fonds/cc/004.htm questa cosa curiosa :
anni 1515 - 1516
Nommées ou dénombrement des biens meubles et immeubles possédés par les habitants de Lyon (1515 - 1516)
Nommées, du côté du Royaume ou de Fourvières.
- Requête des Lyonnais au roi François ler, portant que " pour avoir remède et provision, ainsi que de raison et équité estoit requis et nécessaire, parce que en esgallant les deniers qui estoient mis sus en la dicte ville et faulxbourgs de Lyon, combien que en esgallant iceulx deniers équalité y deust estre gardée et observée et la cotisation d'iceulx faicte, le fort portant le foible ; toutes foys, au moyen de ce que de longtemps (1493) n'avoit esté faicte visitation de la valeur et facultez des dictz " manans et habitans, ains estoient les dictz cotisations et papiers faictz de plus de vingt ans ; depuis le quel temps les ungs sont parvenuz à grans biens, meubles, terres et "possessions, les autres ou leurs enfans et héritiers sont diminuez. Aussi la dicte ville et faulxbourgs d'icelle, lieux et villaiges se sont peuplez et autrement tellement, que les dictz anciens livres, terriers, papiers et chartreaux, contenans les dictz habitans et leurs héritiers, biens et possessions, ne soient de présent à la réalle vérité. Ains, au moyen d'iceulx, avec plusieurs faultes et abbuz qui se y pourroient commectre en délaissant plusieurs des dictz héritiers à mectre et asseoir ès dictes cotisations, estoyent les aucuns, riches et puyssans, soullaigez, et les autres foullez et oppressez, " etc._ Lettres patentes de Louise, duchesse d'Angoulême, etc., régente de France pendant l'absence du Roi, son fils, alors en Italie, portant nomination de commissaires chargés de la réfection ou renouvellement des Nommées de la ville de Lyon, et conférant à ces agents le pouvoir de " reffaire les dictz papiers ; registres et chartreaux, déclaration et spécification des biens, tant meubles que héritaiges ruraulx, marchandises, practiques, possessions et facultez des dictz manans, es dictz ville et faulxbourgs de Lyon, en quelque lieu qu'ilz soient possédez par les dictz manans et habitans, tant en la dicte ville que aux pays de Lyonnois, à ce que désormais les dictes cotisations, tant des dictz octrois que autres, qui seront besoing, requis et nécessaire mectre en la dicte ville, soient mys et assis justement et esgalement, en esgard aus dictz biens, facultez et possessions, ainsi que faire se doit, " etc. _ Les commissaires désignés par la Régenté étaient : Pierre Chauvet, docteur en droit canon et civil, juge ordinaire de Lyon ; Clément Mulat, aussi docteur ; Jacques de Baileux ; , receveur des Aides ; Cathelin ou Catherin Thuard, Jean Bardin, Claude Regnaud, Jean de Villars, Philibert Muret, Louis Giraud et Jean Riboud. (Ces nouveaux documents étant en quelque sorte les mêmes que ceux qui précèdent, puisqu'ils ont servi à les établir, on n'a point insisté longuement sur leur contenu, dont on a déjà cherché à dégager, par l'analyse, les parties les plus saillantes, à divers points de vue.) _ Le ténement de la recluserie de Saint-Epipoy " contient une chapelle, maison haulte et basse, tenement à tenir boys et autres aysances et jardin. Inquilin : messire Jacques Brachet, recluz ; " _ Laurent Esparyn, florentin, courtier ; la veuve et les héritiers de Jean Guigo, épinglier, " tenans train d'espinglerie. Et pour ce et pour leurs meubles et pratique 12 livres ; " (Le quartier de Bourgneuf était le centre de cette industrie, qui avait atteint un grand développement, à Lyon ) _ Jean Grivel, " faiseur d'aulnes. " Meubles et pratique 12 livres ; _ Guillaume Furgeron, armurier ; _ maître Léonard Pomard, médecin. Meubles et pratique 15 livres ; _ maître Philippe Ardoyn, chirurgien. Meubles et pratique 30 livres ; _ Geoffroy Nesmo, " faiseur de bonnetz de velours. " Meubles et pratique 24 livres ; _ Gabriel de Russy, armurier, " tient la boutique où se fait l'armeurerie, estant sous les degrez " de la maison des frères Ravier, en la rue de Bourgneuf. Le futur armurier des rois François Ier et Henri II logeait alors, de sa personne, dans une maison de la grande rue Saint-+loi, appartenant à Jean et à Antoine Grolier. Ses meubles et pratique sont estimés 100 livres ; _ Claude et Jean Vignon, gaîniers. Les meubles de l'un sont prisés 24 livres, ceux de l'autre valent 36 livres ; _ Lazare Janson, armurier ; _ Pierre Paul, lapidaire, habite l'hôtellerie de l'Aide-d'Argent ou de la Verpe, en la rue de la Triperie-Saint-Paul ; _ Zanobis Bertholin (Bertolini ?) et ses associés, florentins. Meubles et pratique 1,000 livres ; _ François Serviati (Salviati ?) et Nardini, banquiers, et leurs associés. " Heu regard à leur train, extimé leur meuble et pratique 2,000 livres tournois ; " _ Jean de Salustres, " pour la compaignie de Calnessegui " (Carnesecchi?). Meubles et pratique 500 livres ; _ Urbain Parenchi, " pour la compagnie de Bonvize (Bonvisi). Heu regard à leur grand train de meubles et pratique, 2,500 livres tournois ; " _ Pierre de La Tour, " homme d'armes, " tient, en la cour de l'Angèle, rue de ce nom, une maison haute et basse, estimée 15 livres par an, qu'il habite seul ; _ Jean de Tours, marchand bonnetier, " faisant le train de Milan. " Meubles 200 livres, etc.
E successivamente il :
BANCO CARNESECCHI , STROZZI e compagni in Firenze e VENEZIA |
Prima con Bartolomeo Carnesecchi e poi con suo figlio Zanobi
Nella seconda meta del millecinquecento
Si parla di questo importante banco nella pagina del sito che tratta del periodo 1532--1800
RODOLFO e FILIPPO CARNESECCHI del fu FRANCESCO Anno 1593 Fiere di Piacenza |
E' probabile siano figli di Francesco di Amerigo di Antonio di Manetto di Zanobi di Berto di Grazino
(quasi sempre una procura), gli agenti coinvolti, e, nella terza colonna, eventuali terzi partecipanti ad esempio coloro che prendono a prestito danaro. Ci si rende
conto che i dati a disposizione non permettono di costruire, né tantomeno abbozzare, la validità di una rete; e giungono alla banale conclusione che i mercanti
fiorentini hanno come agenti dei fiorentini, i cremonesi altri cremonesi, e così via, e che un agente può operare per più ditte; tuttavia, servono a dare, si ritiene, un
panorama variegato della numerosità dei contatti, e delle presenze, in città in un solo anno, soltanto per le fiere di Piacenza.
Tabella 1. Procuratori, agenti, collaterali nominati in atti notarili in merito alle fiere di Piacenza, 1593.
Gli atti non restituiscono anche in questo caso alcuna certezza. Tuttavia, una non piccola parte di esse svela una raccolta di liquidità71. Il principale strumento
giuridico attraverso il quale a Venezia si pratica il credito privato è il contratto di livello, attuato mediante una compravendita di un immobile o di un pezzo di
terreno e la successiva concessione del godimento del bene al venditore in cambio di un canone annuo, il livello appunto, con facoltà da parte del venditore di
recuperare la proprietà del bene ceduto restituendo il denaro (ovvero il capitale). Da alcuni degli atti raccolti si intuisce tuttavia che al livello si possono anche
La presenza commerciale dei Carnesecchi in Francia
Su Internet trovo sul sito http://www.archives-lyon.fr/fonds/cc/004.htm questa cosa curiosa :
anni 1515 - 1516
Nommées ou dénombrement des biens meubles et immeubles possédés par les habitants de Lyon (1515 - 1516)
Nommées, du côté du Royaume ou de Fourvières.
- Requête des Lyonnais au roi François ler, portant que " pour avoir remède et provision, ainsi que de raison et équité estoit requis et nécessaire, parce que en esgallant les deniers qui estoient mis sus en la dicte ville et faulxbourgs de Lyon, combien que en esgallant iceulx deniers équalité y deust estre gardée et observée et la cotisation d'iceulx faicte, le fort portant le foible ; toutes foys, au moyen de ce que de longtemps (1493) n'avoit esté faicte visitation de la valeur et facultez des dictz " manans et habitans, ains estoient les dictz cotisations et papiers faictz de plus de vingt ans ; depuis le quel temps les ungs sont parvenuz à grans biens, meubles, terres et "possessions, les autres ou leurs enfans et héritiers sont diminuez. Aussi la dicte ville et faulxbourgs d'icelle, lieux et villaiges se sont peuplez et autrement tellement, que les dictz anciens livres, terriers, papiers et chartreaux, contenans les dictz habitans et leurs héritiers, biens et possessions, ne soient de présent à la réalle vérité. Ains, au moyen d'iceulx, avec plusieurs faultes et abbuz qui se y pourroient commectre en délaissant plusieurs des dictz héritiers à mectre et asseoir ès dictes cotisations, estoyent les aucuns, riches et puyssans, soullaigez, et les autres foullez et oppressez, " etc._ Lettres patentes de Louise, duchesse d'Angoulême, etc., régente de France pendant l'absence du Roi, son fils, alors en Italie, portant nomination de commissaires chargés de la réfection ou renouvellement des Nommées de la ville de Lyon, et conférant à ces agents le pouvoir de " reffaire les dictz papiers ; registres et chartreaux, déclaration et spécification des biens, tant meubles que héritaiges ruraulx, marchandises, practiques, possessions et facultez des dictz manans, es dictz ville et faulxbourgs de Lyon, en quelque lieu qu'ilz soient possédez par les dictz manans et habitans, tant en la dicte ville que aux pays de Lyonnois, à ce que désormais les dictes cotisations, tant des dictz octrois que autres, qui seront besoing, requis et nécessaire mectre en la dicte ville, soient mys et assis justement et esgalement, en esgard aus dictz biens, facultez et possessions, ainsi que faire se doit, " etc. _ Les commissaires désignés par la Régenté étaient : Pierre Chauvet, docteur en droit canon et civil, juge ordinaire de Lyon ; Clément Mulat, aussi docteur ; Jacques de Baileux ; , receveur des Aides ; Cathelin ou Catherin Thuard, Jean Bardin, Claude Regnaud, Jean de Villars, Philibert Muret, Louis Giraud et Jean Riboud. (Ces nouveaux documents étant en quelque sorte les mêmes que ceux qui précèdent, puisqu'ils ont servi à les établir, on n'a point insisté longuement sur leur contenu, dont on a déjà cherché à dégager, par l'analyse, les parties les plus saillantes, à divers points de vue.) _ Le ténement de la recluserie de Saint-Epipoy " contient une chapelle, maison haulte et basse, tenement à tenir boys et autres aysances et jardin. Inquilin : messire Jacques Brachet, recluz ; " _ Laurent Esparyn, florentin, courtier ; la veuve et les héritiers de Jean Guigo, épinglier, " tenans train d'espinglerie. Et pour ce et pour leurs meubles et pratique 12 livres ; " (Le quartier de Bourgneuf était le centre de cette industrie, qui avait atteint un grand développement, à Lyon ) _ Jean Grivel, " faiseur d'aulnes. " Meubles et pratique 12 livres ; _ Guillaume Furgeron, armurier ; _ maître Léonard Pomard, médecin. Meubles et pratique 15 livres ; _ maître Philippe Ardoyn, chirurgien. Meubles et pratique 30 livres ; _ Geoffroy Nesmo, " faiseur de bonnetz de velours. " Meubles et pratique 24 livres ; _ Gabriel de Russy, armurier, " tient la boutique où se fait l'armeurerie, estant sous les degrez " de la maison des frères Ravier, en la rue de Bourgneuf. Le futur armurier des rois François Ier et Henri II logeait alors, de sa personne, dans une maison de la grande rue Saint-+loi, appartenant à Jean et à Antoine Grolier. Ses meubles et pratique sont estimés 100 livres ; _ Claude et Jean Vignon, gaîniers. Les meubles de l'un sont prisés 24 livres, ceux de l'autre valent 36 livres ; _ Lazare Janson, armurier ; _ Pierre Paul, lapidaire, habite l'hôtellerie de l'Aide-d'Argent ou de la Verpe, en la rue de la Triperie-Saint-Paul ; _ Zanobis Bertholin (Bertolini ?) et ses associés, florentins. Meubles et pratique 1,000 livres ; _ François Serviati (Salviati ?) et Nardini, banquiers, et leurs associés. " Heu regard à leur train, extimé leur meuble et pratique 2,000 livres tournois ; " _ Jean de Salustres, " pour la compaignie de Calnessegui " (Carnesecchi?). Meubles et pratique 500 livres ; _ Urbain Parenchi, " pour la compagnie de Bonvize (Bonvisi). Heu regard à leur grand train de meubles et pratique, 2,500 livres tournois ; " _ Pierre de La Tour, " homme d'armes, " tient, en la cour de l'Angèle, rue de ce nom, une maison haute et basse, estimée 15 livres par an, qu'il habite seul ; _ Jean de Tours, marchand bonnetier, " faisant le train de Milan. " Meubles 200 livres, etc.
Picot Emile Ordine Nuccio
(introduction) - Les Italiens en France au XVIème siècle
Roma: Vecchiarelli editore, 1995, 144 p., In-8°, ISBN 88-85316-61-1, Rist. anas. dell'ed. Bordeaux, 1918. Index., FRE Patronymes Acciaiuoli; Acquaviva; Alamanni; Alberi; Alberti; Albizzi; Altoviti; Anselme; Anthinory; Antinori; di Antonio; de Aragon; Ariosto; d'Aumale; d'Auton; Azallo; Badalocchi; Baglioni; Balbani; Bandini; Bartoli; Bartolommei; Baschet; Bassompierre; Baudrier; Bellarmato; de Bellievre; Bembo; Benci; Bernardini; Bettoni; Bini; da Birago; Boneto; Bongi; Bonsi; Brancaccio; Brantome; Brucioli; Brunet; Buonaccorsi; Buondelmonte; Buonvisi; Burlamacchi; Caccianemici; Cambi Importuni; Cambi; Camillo; Canossa; Cantelmo; Caorsins; Capillupi; Cappelli; Cappello; Capponi; Caraccioli; Caracciolo; Caraffa; Carli; Carnesecchi; Carpi; Castiglione; Castiglioni; Cattani; Cavalcanti; Cavriani; Cei; Cellini; Cenami; Centurione; da Ceri; Charles IX; Charles Quint; Charles VII; Charles X; Charles d'Anjou; Charpin Feugerolles; Cherriere; Cimber; Cionacci; Clement VII; Cocconato; Colonna; Concini; Condé; Contarini; Conti; Corbinelli; Cornaro; Corsini; Corte; Cossa; Craviani; da Cremona; Cristo; Crotto; Cusano; Danjou; Dei; del Barbigia; del Bene; del Benino; del Carretto; dell'Abate; dell'Anguillara; della Casa; della Mirandola; della Palla; della Robbia; della Rovere; della Scarperia; des Jardins; Dorico; du Bellay; Ducci; d'Este; Fantuzzi; Farnese; Fieschi; Fontanella; Foscari; François I; François II; Frangipani; Fregoso; Frescobaldi; Fugger; Gadagne; Gaddi; Gallina; Gambino; Gazzetta; Giacomini; Ginori; Giolito; Giovio; Giraldi; Girolami; Giusti; Giustiniani; Gondi; Gonzaga; Guadagni; Guidi; de Guise; Henri II; Henri III; Henri IV; Imperatori; l'Estoile; de Laborde; Lamagna; Litta; Louis XII; Maggi; Mannelli; Marini; Martelli; Martini; Massei; Mazzucchelli; Mecatti; de Medici; Mei; Mellin; Mellini; Mercoliano; Micceri; da Milano; Mini; Minuti; de Monluc; da Montemerlo; Montmorency; Moreri; Moreto; Morosini; di Morra; Muzio; Nardini; Nasi; Negri; Negroli; Niccolucci; Nobili; Noceto; Orlandini; Ornano; Orsini; Paganino; Pallavicini; Pancheti; Panciatichi; Pantaleoni; Passerini; Pazzi; Penni; Perrot; Petitot; Petrucci; Pico; Pierrevive; Pinard; Piovene; Pitti; Primataccio; Pucci; Raimondi; Ramelli; Rangone; Renieri; Richardot; Ridolfi; Rinieri; Rinuccini; Rippe; Rondinelli; Rossi; Ruccellai; Ruggieri; Rustici; Saettone; Sali; Salvatori; Salviati; San Severino; San Vitale; Sandonini; Sansovino; Santa Croce; Saracini; Sardini; Saroldo; Scarlattini; de Selve; Serlio; Serristori; Sertini; Sforza; Simeoni; de Simiane; Solario; Solerti; Sormani; Spina; Spinelli; Strozzi; Susio; Tasso; Tavel; Tedaldi; Tiraboschi; Tosinghi; Tremezzi; Trissino; Trivulzi; Trivulzio; Turchet; Turchetto; Uguccioni; Gouchonni; Urbino; Valois; Vasari; Venturi; Verazzano; Vimercati; Visconti; Vitelli; Zametti; Zamet
Mots-clés Biographies; Emigration et Immigration; 16è siècle; Métiers Banquier; Banquiers; Métiers Diplomate; Diplomates; Militaires; Métiers typographe; Typographes; Métiers traducteur; Traducteurs; Métiers artiste; Artistes; Espions
Aires
géographiques Francia; France; Alsace; 67; 68; Aquitaine; 24; 33; 40; 47; 64; Auvergne; 03; 15; 43; 63; Normandie; 14; 50; 61; 27; 76; Bourgogne; 21; 58; 71; 89; Bretagne; 22; 29; 35; 56; Centre; 18; 28; 36; 37; 41; 45; Champagne; 08; 10; 51; 52; Corsica; Corse; 20; Franche Comté; 25; 39; 70; 90; Languedoc Roussillon; 11; 30; 34; 48; 66; Limousin; 19; 23; 87; Lorraine; 54; 55; 57; 88; Midi-Pyrénées; 09; 12; 31; 32; 46; 65; 81; 82; Nord-Pas de Calais; 59; 62; Pays de Loire; 44; 49; 53; 72; 85; Picardie; 02; 60; 80; Poitou Charentes; 16; 17; 79; 86; Provence-Alpes-Côte d'Azur; 04; 05; 06; 13; 83; 84; Ile de France; 75; 91; 92; 93; 94; 95; 77; 78; Rhône-Alpes; 01; 07; 26; 38; 42; 69; 73; 74
Localisation Ancêtres Italiens/Bibliothèque, Paris : 8° ITA 149
Dubost jean francois Roche Daniel
(Préf.) [1935-....] - La France italienne XVIè-XVIIè siècle
[Paris]: Aubier, 1997, 524 p., cartes, listes, 22 cm(Aubier Histoires), ISBN 2-7007-2276-0, En appendice, choix de documents. Bibliogr. p. 464-465, FRE Sommaire 1ère partie L'IMMIGRATION
Chap.1-Les immigrés 1.Immigration 2.De François 1er à Louis XIV: évolution d'un flux migratoire 3.De Palerme à Turin: les origines géographiques 4.De la robe cardinalice au manteau d'historien: les statuts sociaux. Une immigration de luxe. Vers une immigration plus populaire
Chap.2-Idéologie et politique 1.Figures de l'immigration politique "Fuorusciti". Le refuge religieux. Fidélité aux lys. Immigration militaire. Immigration artistique 2.France et Italie: un malentendu historique? Renoncer au roi aux trois couronnes. Le renversement d'un rapport intellectuel.
Chap.3-Economie et savoir-faire 1.Immigration et capitalisme commercial 2.Immigration et capitalisme financier 3.Immigration et savoir-faire. Architectes et ingénieurs. Manufacturiers de la soie. Verriers. Le spectacle italien. Maîtres d'armes et voltigeurs. Médecine et modes italiennes
2ème partie CONSTITUTION DE LA FRANCE ITALIENNE
Chap.4-Partir et s'installer 1.Les liens con servés avec l'Italie. Liens politiques et familiaux. La langue. Lettres et cadeaux 2.Le départ. Le voyage. Les candidats au départ. Traditions d'émigration 3.L'installation. Chapelles et sépultures. Les auberges. Hôtels aristocratiques et résidences marchandes. Des quartiers italiens? l'exemple parisien 4.Bourgeoisies et naturalité françaises. La naturalisation. Les droits de bourgeoisie
Chap.5-Les colonies italiennes 1.Caractéristiques générales de l'implantation 2.Implantation suivant les axes et pôles commerciaux La Provence et Marseille Lyon Autres pôles d'implantation 3.Les colonies du clientélisme. Dans le Sud, autour des évêques. Le pays Nantais. Nevers
Chap.6-Solidarités italiennes 1.Existe-t-il une solidarité italienne? 2.Solidarités familiales et népotisme. Familles
3ème partie QUO NON ASCENDANT?
Chap.7-La finance
Chap.8-La noblesse
Chap.9-L'église et l'Etat
Chap.10-L'argent
4ème partie LA FRANCE ET SES ITALIENS
Chap.11-La haine
Chap.12 -Echec à l'insertion?
Chap.13-Les Italiens français 1. Mariages. Mariages italiens et mariages mixtes
ANNEXES 1. Généalogies: Este, Birague, Bonsi, Corbinelli, Dadiacetto, Acquaviva, Doni, Gondi (de France), D'Elbène, Sardini, Particelli
2.Cristallisations sociales
3.Les Italiens dans les maisons royales: Ecclésiastiques, Gentilshommes, Dames et Demoiselles, Conseil, secrétaires, Valets de chambres, Portemanteaux, Femmes de chambre, Pensionnaires, Artistes et gens de metiers, médecins, Autres
4.Evêques d'origine italienne
Sources et bibliographie
Résumé Ses recherches portent sur l'histoire politique et culturelle des XVIè et XVIIè siècles ainsi que sur les relations entre l'Etat et les étrangers à l'époque moderne (XVIè-XVIIIè siècle) (l'éditeur).
A noter quelques noms de familles francisés:
Belgiojoso en Beaujoyeux,
Benedicti en Benedetti,
Berthier en Bertier,
Bioule en Bieules,
Buonvisi en Bonvisi,
Capponi en Chapponay,
Ducci en Desducs,
Falconi en Faucon,
Fanucci en Fanuche,
Fregoso en Fregose,
Galeassi en Galeasse,
Guicciardini en Guichardin,
Pellotti en Pellot,
Ricci en Rize,
Rugieri en Rogieri,
Sertini en Sertin,
Turicella en Touriselle.
Patronymes Louis XIV; Accaiolo; Acquaviva; Adamol; Aguesseau; Airoldo; Alais; Alamanni; Albert d'Autriche; Albertas; Alberti; Albertin; Albizzi; Albret; Alciat; Alciato; Alemand; Alençon; Alexandrini; Altoviti; Amboise; Ammirato; Amonio; Anastazie; Andreossi; Androuet; du Cerceau; Arcona; Aretino; l'Arétin; d'Argouges; Arlean; Arnolfini; Artault; Atri; Aubery; d'Aubigné; Auger; Bacquet; Baglioni; Balbani; Balbiani; Baldini; Ballere; de Balzac; Bambi; Bandello; Bandinelli; Bandini; Bandonini; Barberini; Barbigia; Barbin; Bardi; Barelli; Baroni; Barthelomin; Bartoli; Bartolini; de Bason; Bassi; Bassompierre; Battucostre; Bautru; Beaujoyeux; Belgiojoso; Belando; Bellarmato; de Bellièvre; Bellinzani; Belluso; Benagli; Benciveni; Benedetti; Benedicti; Benedetti; Benjamin; Bentivoglio; Bephano; Bernardi; Bernin; Berti; Bertier; Berthier; Bertin; Bertoni; Berzeau; Bestin; Besye; Bèze; de Béthune; Beuvron; Biancolelli; Bichi; Bidio; Bidossan; Bieules; Bioule; Bignon; Bimbi; Birague; Bizzari; Blanc; Bocardo; Bodegari; Boet; Bohier; de Bologne; Bololigni; Bonardi; Bonfa; Bonsi; Bonvisi; Buonvisi; Bordoni; Bossuet; Bossut; Botero; Botti; Bouchet; Bouchon; Bouillon; Bourbon; Penthièvre; Bourbons; Bourdillon; Bourdin; Bracciano; Brandano; Brantôme; Bressieu; Briçonnet; Brissac; Brochart; Broco; Broggia; Broglie; Broglio; Bruno; Bruscoli; Budos; Bullant; Buonaccorsi; Buonaviti; Buondelmonti; Burlamacchi; Busquette; Butti; Caffieri; Calendrini; Camotte; Campanella; Canigiani; Cantarini; Canton; Capilupi; Caponi; Cappe; Capponi; Chapponay; Caracciolo; Caratti; Caravaggio; Cardon; Caretto; Carli; Carmeline; Carnesecchi
Mots-clés Emigration et Immigration; Intégration sociale; 16è siècle; 17è siècle
Aires
géographiques Francia; France; Alsace; Aquitaine; Auvergne; Normandie; Bourgogne; Bretagne; Centre; Champagne-Ardenne; Franche-Comté; Languedoc-Roussillon; Limousin; Lorraine; Midi-Pyrénées; Nord-Pas de Calais; Pays de la Loire; Picardie; Poitou-Charentes; Provence-Alpes-Cote d'Azur; Ile de France; Rhône-Alpes; Italia; Italie; Abruzzo; CH; AQ; PE; TE; Basilicata; MT; PZ; Calabria; CZ; CS; KR; RC; VV; Campania; AV; BN; CE; NA; SA; Emilia-Romagna; BO; FE; FO; MO; PR; PC; RA; RE; RN; Friuli-Venezia Giulia; GO; PN; TS; UD; Lazio; FR; LT; RI; RM; VT; Liguria; GE; IM; SP; SV; Lombardia; BS; BG; CO; CR; CR; LC; LO; MN; MI; PV; SO; VA; Marche; AN; AP; MC; PS; Molise; CB; IS; Piemonte; AL; AT; BI; CN; NO; TO; VC; VB; Puglia; BA; BR; FG; FG; LE; TA; Sardegna; CA; NU; OR; SS; Sicilia; AG; CL; CT; EN; ME; PA; RG; SR; TP; Toscana; AR; FI; GR; LI; LU; MS; PI; PO; PT; SI; Trentino-Alto Adige; BZ; TN; Umbria; PG; TR; Vallée d'Aoste; AO; Veneto; BL; PD; RO; TV; VE; VR; VI
Localisation Ancêtres Italiens/Bibliothèque, Paris : 8° ITA 160 1/5
Un'importante intuizione imprenditoriale
Ferrando di Ridolfo Carnesecchi nel 1583 affitta le ferriere di Pietrasanta
La figura piu' importante per cio' che riguarda l'amministrazione dell'attivita' siderurgica granducale dal 1544 al 1589 fu Agnolo di Piero Popoleschi ,cassiere e dal luglio 1560 ,Ministro Generale della Magona . a lui si deve la scissione dell'appalto vero e proprio dalla gestione di forni e ferriere e dalla commercializzazione dei manufatti, oltre al primo tentativo di dare un assetto organico agli edifici granducali ed in particolare proprio a quelli della Versilia . Nell'ottobre del 1583, infatti il Popoleschi "alluogo'"al nobile fiorentino Ferrando di Ridolfo Carnesecchi il forno di Ruosina e le ferriere del Gatto e di Cansoli oltre al magazzino di Marina. I patti prevedevano la cessione degli opifici (senza pagamento alcuno di affitto) e la privativa della vendita del ferro a Pietrasanta , contro l'impegno di produrre ogni anno almeno trecento migliara di ferro battuto e di effettuare la manutenzione degli edifici. Il contratto , che doveva durare tre anni dal settembre 1584 all'agosto del 1587 , venne prorogato fino al 1590........................................Il sistema di dare in locazione gli edifici del ferro in cambio di una percentuale sugli utili ,che si protrasse fino alla fine del governo mediceo , sollevo' i Granduchi da ogni preoccupazione imprenditoriale , ma determino' scelte gestionali e produttive meramente speculative , con grave danno per gli impianti e per i boschi
Appalto dalla Santa Sede
[Monografia] - Santa Sede : Camera apostolica - Instromento d'affitto sopra l'appalto delle dogane, macinato, & augumento del sale, e delle cancellarie di Ferrara, e suo Stato, & anco delle valli di Comacchio, fatto al sig. Camillo Carnesecchi in vigore del chirografo di N.S. papa Alessandro 7 - In Ferrara: Stamperia Camerale <Ferrara>, 1667 (IT\ICCU\BVEE\029787)
NOBILTA' DELLA FAMIGLIA CARNESECCHI
I Carnesecchi sono soprattutto una famiglia storica della Toscana , infatti sono tra le famiglie che hanno partecipato significativamente alla costruzione
delle vicende della Repubblica di Firenze e del Granducato di Toscana .
i Carnesecchi sono comunque considerati una famiglia della nobilta' di fiorentina
Parlare di nobilta' in uno stato il cui gran vanto fu di essere libero e repubblicano appare ed appariva strano
Parlare di nobilta' ai giorni nostri ha un sapore di anacronismo e di fuori moda
Sul concetto di nobilta' si legga Vincenzio Borghini che cerca di darne una definizione. La definizione di nobilta' e' un concetto vaghissimo e legato a convenzioni , basti considerare che molte famiglie poi considerate nobili traggono origine da individui che esercitarono i commerci anche piu' umili.
Se quindi il termine "nobile" non ha alcun valore sul piano etico ha pero' valore come indice della considerazione sociale nei secoli addietro
Scipione Ammirato nel suo "Delle famiglie nobili fiorentine " (pubblicate nell'anno 1615 ) non include i Carnesecchi nelle famiglie nobili, che prende in esame
Neppure Eugenio Gamurrini nella sua istoria genealogica delle famiglie nobili toscane ed umbre (1668) mette i Carnesecchi tra quelle famiglie nobili fiorentine che descrive
Nonostante non siano presenti nel Gamurrini o nell'Ammirato ( questi autori trattano di un numero limitato di famiglie , seguendo un loro criterio ) i Carnesecchi erano pero' considerati nobili fiorentini.
Il concetto di nobilta' aveva un significato vago e non codificato
Nel libro di Bruno Casini : " I Cavalieri di Pistoia,Prato e Pescia membri del sacro militare ordine di S.Stefano papa e martire " edizioni ETS pagine 361-363
Si parla delle provanze di nobilta' di Giovanni Francesco Buonamici
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Giovanni Francesco Buonamici di Prato discese, da parte del padre, dal cavaliere Pietro del cavaliere Buonamico Buonamici, e, da parte della madre, da Lucia, figlia di Lorenzo di altro Lorenzo Carnesecchi e di Dianora di Niccolaio Neretti di Firenze.Il detto Giovan Francesco supplicò il granduca di concedergli di fare le provanze de vita et moribus oltre a quelle dei quarti materni per ottenere l'abito di cavaliere milite dell'Ordine di S. Stefano e per essere investito della commenda di suo padronato, vacata a seguito della morte di suo padre cavaliere Pietro. Il 4 maggio 1624, si svolse il processo della vita e dei costumi davanti a Ridolfo Landi, vicario generale del cardinale Medici, proposto di Prato, e al cavaliere Giovanni Battista Bicicci; testimoni furono: Alberto Bizzi, gonfaloniere di Prato, Giovanni Benintendi, dottore di legge, Vannozzo Rocchi, Ferrante Ferracani e Lazzero Migliorati.Il 12 e 14 giugno 1624, si svolse il processo per le provanze di nobiltà delle famiglie Carnesecchi e Neretti, per disposizione dell'auditore Niccolò dell'Antella, davanti ai notai Andrea di Filippo Valentini e Agostino Cerretesi; testimoni furono: Agnolo di Carlo Niccolini, senatore fiorentino, Orazio di Giovanni Battista Gianfigliazzi, senatore fiorentino, e Piero di Lionardo Pescioni, nobile fiorentino.
I dodici cavalieri del consiglio elessero commissari i cavalieri Giovanni Battista Bandinelli ed Enrico Oltrana per vedere le risultanze processuali e riferire al consiglio quello che sarebbe dovuto essere rappresentato al granduca. Il 9 luglio 1624, i detti dodici inviarono una informazione al granduca, nella quale esposero che il supplicante aveva giustificato, per mezzo di testimoni esaminati dal vicario generale della terra di Prato, che discendeva legittimamente; che era di vita cristiana e di costumi onorati; che era dottore di belle lettere; che aveva l'età di anni 32; che allora era in Germania segretario di monsignor Carlo Carafa, nunzio presso la Maestà Cesarea; che aveva sposato una donna dei Bocchineri; che, per altri testimoni esaminati in Firenze, aveva provato che discendeva, per madre, dalla famiglia Carnesecchi e, per ava materna, da quella dei Neretti, ambedue famiglie nobili in detta città; che i Carnesecchi avevano avuto 11 gonfalonieri e 59 priorí dal 1297 al 1530 e dal 1532 fino ad allora 7 senatori; che i Neretti avevano avuto 9 persone che in tempi diversi (1447-1530) avevano riseduto 15 volte tra i priorí; che egli supplicante aveva servito in Roma per segretario dell'ambasciata il marchese Guicciardíni e che allora serviva in Germania come segretario del nunzio apostolico. Il 1 settembre 1624, con un rescritto granducale fu disposto: "Diasegli l'abito di cavaliere milite et sia investito della commenda".Il 4 ottobre 1624, il detto Giovanni Francesco prese l'abito di cavaliere milite dell'Ordine di S.Stefano, come successore in commenda di suo padronato, in Firenze, per mano del gran priore Armeni
Un primo tentativo di definire meglio la nobilta' toscana e di dare una logica ai criteri di accettazione fu fatto dal principe Ferdinando dei Medici nel 1685
Libri d'oro della nobilta' fiorentina
Ferdinando dei Medici sente la necessità di avere un elenco, ( elenco quanto piu' affidabile possibile visto le differenze tra un priorista e l'altro) degli individui e delle famiglie che avevano esercitato uffici di rilievo
(massime quelli della Signoria) durante il periodo repubblicano.
Adotta quindi l'unico criterio possibile , per la storia passata della Repubblica , cioe' quello di considerare nobile chi avesse avuto antenati che avessero occupato le massime magistrature repubblicane
Un'opera finalizzata anche ad appoggiare le provanze di nobilta' per l'ammissione all'ordine di Santo Stefano.
Affida l'incarico di compilare quest'opera a Bernardo Benvenuti ;
Doveva il Benvenuti vedere e copiare i vari prioristi ufficiali o eruditi compilati fino ad allora , al fine di costruirne uno nuovo ; la fonte primaria da utilizzare era indicata nel "Priorista fiorentino" di Francesco Segaloni del 1625 (ASF Manoscritti Filza 226 ).
Il lavoro del Benvenuti fu lungo e complesso , tanto che , morto il Benvenuti , nel 1708 l'impresa fu proseguita da Lorenzo Maria Mariani , che dette compimento all'ultimo volume nel 1722
Questo concetto escludeva dal riconoscimento della nobilta' le famiglie magnatizie che a causa degli ordinamenti di giustizia erano state private del diritto di partecipare agli scrutini alla massime magistrature repubblicane ed escludeva anche le grandi famiglie ghibelline e pure escludeva le famiglie consolari
Cancellava di fatto la storia fiorentina prima del 1282
Secondo il Mariani erano nobili
Acciajuoli , Alamanni , Albergotti , Alberti , Albizzi , Aldana , Aldobrandini , Alessandri , Almeni , Altoviti , Ambra , Ambrogi , Dell'Ancisa , Andreini ,Anforti , Ansaldi , Anselmi , Antinori , Arrighi , Arrighetti , Asini , Assirelli , Astudilo ,Attavanti , Alessandri Cilibi , Da Bagnano , Bagnesi , bandinelli , Bardi , Bardelli , Barducci , Baroncini , Bartoli Agorai , Bartoli Filippi , Bartolini Salimbeni , Bartolini Baldelli , Bartolommei , Del Beccuto , Del Bene , Del Benino ,Benedetti , Benricevuti , Bentivogli , Benvenuti , Betti , Berardi , Biffoli , Biliotti , Bini , Bocchineri , Bonsi , Bonsi Succhielli , Del Borgo , Borghi , Borgherini , Borboni del Monte , Bracci , Bruni , Brunaccini , Bucetti , Buini , Buondelmonti , Buonguglielmi , Buonaccorsi , Buonaccorsi Pinadori , Buonarruoti , Buonaventuri , Buontalenti , Berardesca , Del Caccia , Caccini , Cambi , Cambi del Bali ,Caniggiani , Cantucci , Capitani , Capponi , Carcherelli , Carducci , Carlini , Carnesecchi , Castelli , Castellani , Da Castiglione , Cattani , Cavalcanti , Cecchini ,Cecchini per Lion d'oro , Ceffini , Da Cepperello , Cerbini Buonaccorsi , Cerchi , Cerretani , Cicciaporci , Del Chiaro , Chiavacci , Cocchi Donati ,Comi , Cini , Compagni , Comparini , Coppoli , Corbinelli , Corboli , Corsi , Corsini , Cortigiani , Covoni , Dati ( Bencivenni , Capirossi ) , Davanzati , Dazzi , Dini , Dondori , Doni , Durazzini , D'Elci , Fabbrini , Falcucci , Falconieri , Fantoni Angiolotti ( Giotti , Del Pace ) ,Fedini , Federighi , Feroni , Fiaschi , Da Filicaja , Fiorini , Firidolfi da Panzano , Forti , Forzoni Accolti , Franceschi , Fabbreschi ; Frescobaldi , Gabburri , Gaddi , Gaetani , Galilei ,Galli , Ganucci , Del Garbo , Gatteschi , Geppi , Gerini , Gherardi , Gherardini di Pistoia , Gherardini ( Nipotececi ), Della Gherardesca , Giacomini , Gianni , Gianfigliazzi ,Ginori ,Giraldi , Girolami , Giugni , Giunti Modesti , Gondi , Gori ( Ciampelli ) , Grazzini , Grifoni , Guadagni , Guasconi , Guerrini ,Guicciardini , Guidarrighi , Guidetti , Guiducci , Guasconti , Incontri , Landi , Lanfredini ,Lancieri , Lapi , Larioni , Lenzoni , Libri , Lippi , Lorini , Lorenzi , Lupicini , Lucattini , Machiavelli , Macinghi ,Macciagnini , Del Maestro , Malaspini ,Malegonnelle , Mancini , Manetti , Mannelli ,Marchi , Marsili , marsuppini , Martelli , Martellini del Falcone , Martellini della Cervia , Marmi , Martini , Martini di Guccio , Marucelli , Marzichi , Marzimedici ( Marzi) , Marchionni , Masetti , Mazzei , Mazzinghi , Medici , Da Meleto , Mendes , Mercati , Miccieri , Michelozzi ,Milanesi , Minerbetti , Mini , Migliorucci , Miniati , Da Montauto , De i conti di Montauto , Montalvi ,Montemagni , Morelli , Del Monte , Mori Ubaldini ,( Aldobrandinelli ) , Mozzi , Del Mazza , Naldini , Nardi pieruzzi , Narvaez Saavedra , Nelli , Del Nente , Nerli , Neri , Neretti , Neroni , Del nero , Niccolini , Nobili , Nomi , Orlandi , Orlandini ,Paganelli , Palmieri , Panciatichi , Pandolfini ,Panichi , Panzanini ,Paolini ,Pasquali , Passerini , Pazzi , Papi , Pecori , Pelli , Pepi , Peruzzi , Pitti , Pollini , Popoleschi , Portigiani , Portinari , Poltri , Pucci , del pugliese , Pierucci , Quaratesi , Da Rabatta , Rassinelli , Della Rena ,Della Rena di Messer Pace , Ricasoli , Riccardi , Ricci , Del riccio , Ricciardi , Ridolfi di piazza , Ridolfi di ponte , Rigogli , Rilli , Rimbotti ,Rinaldi , Rinuccini , Risaliti , Roffia , Da Romena , Ronconi , Rondinelli , Rossi , Rossi da bergamo , Del Rosso , Del Rosso viajai ,Rosselli , Rucellai , Ruoti , Da Ruota ,Ruspoli ,Sacchetti , Sacchettini ,Salvatici , Salviati ,Salvini , samminiati ,Sassi ,Scalandroni ,Scarlatti , Schiateschi , Segni , Del Sera ,Serristori , Serzelli ,Sesti , Settimanni , Signorini ,Seminetti , sirigatti , soderini , Soldani benzi , Da Sommaja , Spigliati , Spinafalconi , Spinelli , di spinello , Stendardi , Stiozzi ,Strozzi , suares ,Taddei , Talenti , tamburini , Tebaldi , Tempi , Teri ,Ticci ,Tolomei , Tornaquinci , Torrigiani , Del tovaglia , Tucci , Del Turco , Ubaldini , Vecchietti , Venturi , Vernacci , Del Vernaccia , Verrazzano , Vespucci , Vettori , Ughi , Ugolini , Uguccioni ,Vieri , Del Vigna ,Vitelli , Viviani , Usimbardi , Ximenes , Zati , Zefferini .
Aggiunge il Mecatti
Adami , Adimari , Ardinghelli , Baldigiani , Bargigli ,Giovagnuoli , Guidi , Masi , Mormorai ,Neri di Pompeo , Pappagalli , Salvatici , Tanucci , Velluti , Ulivi ,
Nel 1737 si estingue la dinastia medicea che viene sostituita dai Lorena
Qualche tempo dopo il granduca Francesco Stefano di Lorena con la legge del 31 luglio 1750, emanata a Vienna e pubblicata a Firenze il 1 ottobre di quell'anno provvide a disciplinare tutta la materia nobiliare e di cittadinanza .
Presso l'Archivio di Stato di Firenze ( Leggi e bandi volume IV ) e' conservato il testo a stampa della " Legge per regolamento della nobilta' e cittadinanza " pubblicato in Firenze il di primo di ottobre 1750 e l'annessa " Istruzione alli deputati sopra la descrizione della nobilta' del Granducato di Toscana "
Nel volume XV della stessa raccolta in data 14 giugno 1793 e' la notificazione che essendo stati condotti a termine i registri relativi si sono stabilite delle regole per il loro uso e aggiornamento
Con questa legge furono prima di tutto precisati i concetti di nobile e cittadino
La "legge per regolamento della Nobiltà e Cittadinanza", publiée à Florence le 1er octobre 1750, établit, "per levare ogni dubbio circa allo stato delle persone, e distinguere
chiaramente tralli nostri fedeli sudditi li veri nobili", la première définition juridique de lanoblesse en Toscane : "Riconoschiamo " Nobil esser " tutti quelli che possegono, o
hanno posseduto feudi nobili, e tutti quei, che sono ammessi agli Ordini Nobili, o hannoottenuto la Nobiltà per diplomi nostri o de' nostri antecessori, e finalmente la maggior
parte di quei che hanno goduto, o sono habili a godere presentemente il primo, e più distinto onore delle Città Nobili loro Patrie". Elaborée à l'issue d'un vif débat politique
qui, autour d'Emmanuel de Richecourt et de Pompeo Neri, avaient vu s'affronter depuis 1745 les principaux protagonistes de la Régence lorraine, la loi, si elle ne créait pas
véritablement la noblesse en Toscane, et à Florence, en modifiait profondément les bases et les fonctions. Elle mettait en place deux groupes, ou "classi" : les "nobili patrizi", ou le
"patriziato", qui regroupait les familles qui pouvaient prouver la continuité de leur noblesse depuis au moins deux-cents ans, et les simples "nobili". Elle respectait ainsi la
tradition longue de la Florence républicaine tout en lui intégrant plus de deux siècles de gouvernement monarchique. Si un "noble" florentin restait avant tout l'héritier d'une
famille dont un ancêtre avait détenu, avant la réforme de 1532, la charge de prieur, il pouvait aussi descendre du bénéficiaire d'une décision granducale, comme une
nomination au Sénat des Quarante-Huit, l'attribution d'un titre de noblesse ou l'autorisation de fonder une commanderie de l'Ordre de Santo Stefano. Mais la loi
introduisait une double rupture. D'une part, et c'est sans nul doute l'aspect majeur, l'anoblissement devenait désormais le seul fait du prince : "L'acquisto della Nobiltà per
tutti i tempi avvenire dependerà dal supremo volere nostro, e de' Nostri succesori Gran-Duchi [...]. Cosicchè qualunque volta piacerà a noi, ed ai nostri successori decorare
alcuna persona della Nobiltà, dovra il nostro Segretario di Stato subito speditone il diploma, farlo registrare nel Libro vegliante de'Privilegi." D'autre part, la noblesse ne
constituait plus un ensemble flou, à la fois bien connu des contemporains -à plusieurs reprises, ils en avaient dressé officieusement des listes-, et mal défini sur ses marges. La
loi, en effet, organisait une "pubblica descrizione" de la noblesse par une "deputazione della nobiltà", qui devait établir des "registri originali del patrimonio della nobiltà",
devenus rapidement les "Libri d'Oro del granducato di Toscana". Ces registres constituaient désormais l'unique preuve de la noblesse des familles, puisque "tutti gli altri
nostri fedeli sudditi non descritti in questi registri dichiaramo non essere, ne doversi reputare Nobili, non ostante qualsivoglia Sentenza, Privilegio, Godimento d'Onore, e
consuetudine, che si pretendesse allegare" . Pour la première fois, la "nobiltà" florentine devenait un groupe légitime, défini et décrit, il est vrai, à travers la totalité de ses familles
plutôt que de ses membres.
..De décembre 1750 -le 6 décembre exactement, soit 12 jours après la publication de la notification- à septembre 1752, 414 chefs de famille nobles de Florence déposèrent les
preuves et s'acquittèrent de la taxe de 7 lires prévues par la députation6; 378 (93%) le firent avant le terme légal du 31 décembre 1751, sans toutefois s'empresser d'accomplir
cette obligation; que les nobles florentins aient manifesté quelques réticences, les 86 taxes
(soit 21% de l'ensemble) acquittées au cours du mois de décembre 1751 le prouvent aisément, d'autant que 56 d'entre elles ne l'ont été que durant les trois derniers jours du
mois
Dans les années 1750-1752, 267 familles sont inscrites au Livre d'Or de Florence, dans la classe du patriciat pour celles d'antique origine, dans celle de la noblesse pour les
familles plus modernes. Pour les familles anciennes, la preuve de noblesse est le plus souvent constituée par la première nomination à la charge de prieur des arts, durant la
période républicaine, ce qui ne va certes pas sans soulever quelques difficultés : les institutions urbaines antérieures aux Ordonnances de Justice ne sont pas prises en
considération; les familles de magnats qui ont été chassés de Florence à la fin du XIIIe et au cours du XIVe siècle mais, comme C. Klapisch l'a récemment montré, ont été en
quasi-totalité réintégrées de fait au plus tard au cours du XVe siècle, risquent d'être sousestimées, ou rajeunies22; la participation au pouvoir communal devient aussi l'unique
critère d'appartenance aux élites urbaines, critiques déjà en partie formulées dès le XVIe siècle par Vincenzio Borghini. Malgré tout, Le Livre d'Or et sa version minimale de
l'ancienneté de la noblesse florentine décrit un groupe social ancré dans un passé lointain, qui n'a guère été affecté, au cours des siècles, par une profonde mobilité sociale.
Jean Boutier : Una nobiltà urbana nell' età moderna . Aspetti della morfologia sociale della nobiltà fiorentina
Questa legge non solo non sanava i difetti della "legge medicea " ma anzi la peggiorava legando l'appartenenza alla nobilta' anche a criteri patrimoniali : chi era sotto una certa soglia patrimoniale non poteva appartenere alla nobilta' qualunque fossero i meriti dei suoi antenati
Questo spinge il Mecatti a scrivere :
Da Giuseppe Maria Mecatti : " Storia genealogica della nobilta' e cittadinanza di Firenze "
Lo stampatore a chi legge
Perche' , in vigore di una certa Legge promulgata , che non e' gran tempo in Firenze , in cui si dispone della Nobilta', e Cittadinanza Fiorentina , e si conchiude , che non saranno ammessi alla Cittadinanza , se non coloro , i quali avranno dieci fiorini a decima ; e resteranno per grazia speciale nella borsa de' Cittadini coloro , i quali saranno antichi , ma che avranno al presente sei fiorini a decima ; e coloro i quali non avranno questi sei fiorini non ostante la loro antichita' , ed i loro fin ad ora goduti onori , saranno cavati fuori da dette borse, e saranno accomunati colla plebe , e col volgo ; e si danno anche varie altre Leggi per dividere in due classi la Nobilta': Perche' (dico) in vigore di questa Legge puo' addivenire che molte casa Nobili e Cittadinesche per mancanza di beni di fortuna , o non lo siano piu', o non lo siano in quel grado , che veramente loro competeva , mediante la loro vera Nobilta' e antichita', onde coll'andare del tempo , promulgata , che sia questa nuova legge si sperdano di loro memorie ; un certo Nazionale Fiorentino mio Amico , temendo , che non sia per accadergli un tale infortunio ; perche' fornito di beni di fortuna ei non e' troppo ; credendo di far beneficio ad altri suoi Nazionali , i quali si troveranno forse nel medesimo caso di lui ; avendo presso di se varie notizie Istoriche Genealogiche , tanto edite , che inedite , me le ha partecipate ; e parendomi queste buone , perche'rimanga alla memoria della posterita'il grado , e condizione di tutte le Famiglie , alle quali prima che detta Legge fosse eseguita , niuno ha mai potuto contrastare la loro Nobilta', e Civilta' , la quale per difetto di facolta', e di sostanze pare strano , che ora abbiano da perdere; le ho volute dare alla luce colle mie stampe . In virtu' adunque delle medesime apparisce chi siano veramente , e realmente i piu' , o i meno Nobili , e in che tempo , e in che maniera ei siano Nobili addivenuti. ..
Cosi' potranno consolarsi quelle famiglie le quali si vedranno notate in questo Priorista , se decadute sono presentemente , e mancanti di beni di fortuna ; mentre che tutto il Mondo fara' loro giustizia , che benche' povere ; sono pero' nobili e antiche , e in conseguenza degne di tutta la considerazione ; non essendo al parere dei piu' savi le sole ricchezze quelle , che costituiscono le Famiglie nobili, e grandi.
cita le famiglie che hanno goduto l'appartenenza ai Tre Maggiori ..
Tutta questa e' la serie delle Famiglie , che hanno avuto governo Governo nella Repubblica Fiorentina ; alcune delle quali sono montate in nobilta', ed altre sono venute in decadenza , come avviene di tutte le cose caduche e mortali . Ma chi pero' puo' provare d'essere d'alcuna di dette soprannominate Famiglie , non vi e' dubbio che nobile puo' riputarsi , mentreche' , presso dei suoi Antenati e' stato finalmente il governo della Repubblica . Ne' la poverta' in cui possa taluno esser decaduto gli puo' contrastare un tale onore , essendo le ricchezze beni della fortuna , e del caso , e la poverta' un male , che partorisce la disgrazia ; onde chi soffre la poverta' non ci ha colpa propria il piu' delle volte ; essendoche' a questa le forze umane difficilmente possono riparare
Alla pubblicazione del libro d'oro nella nobilta' del Granducato di Toscana compaiono in esso ( 1793 ) : solamente 2 linee di Carnesecchi ,
Nelle prime sette "Citta' nobili "del Granducato di Toscana ( Firenze,Siena,Pisa,Pistoia,Arezzo,Volterra.Cortona e Montepulciano ) i nobili si distinguevano in due classi ,cioe' i nobili patrizi e i nobili semplicemente nobili . Della prima classe facevano parte tutte le famiglie nobili nelle quali erano state raccolte le provanze per giustizia all'ordine di santo Stefano e quelle famiglie nobili che potevano comprovare la propria nobilta' da duecento anni senza discontinuita' . Nella seconda classe dei nobili erano descritti i discendenti di quelle famiglie accolte nell'ordine di santo Stefano e le altre famiglie nobili che non potevano comprovare la loro nobilta' per il predetto periodo di tempo , ma per uno inferiore.
Famiglia nobile patrizia :
Giovanni di Andrea Ridolfo di Giovanni priore nel 1524 Giovanni Batista figlio di Ridolfo nel 1589 sposa Clarice Tanai Medici Ridolfo di Giovanni Batista sposa Laura Baldovidi Francesco di Ridolfo nel 1696 sposa Dorotea del cav Francesco Simi muore nel 1724 Ridolfo di Francesco nato il 20 genn 1698 morto il 23 gennaio 1756 senza proleQuesto ramo si estingue Quartiere san Giovanni gonfalone drago Famiglia ammessa al patriziato della citta' di Firenze |
Dati ricavati da "I Libri d'oro della nobilta' fiorentina e fiesolana di Bruno Casini " ediz. Arnaud
Famiglia Nobile :
Sebastiano Carnesecchi sposa Diamante di Domenico del Sere 1731figli : Giuseppe e Anna 4 marzo 1765 Quartiere Santa Maria Novella gonfalone vipera Famiglia ammessa alla nobilta' della citta' di Firenze
NOTA BENE in realta' questa linea non appartiene ai Carnesecchi bensi' ai Carnesecchini di Prato Ne' i Carnesecchi di Prato ne' i Carnesecchini poi Carnesecchi pur adottando le armi dei Carnesecchi o simili hanno legami di sangue coi Carnesecchi fiorentini ( mio commento ) |
Dati ricavati da "I Libri d'oro della nobilta' fiorentina e fiesolana " di Bruno Casini ediz. Arnaud
Questa scarsa presenza rende molto probabile che la maggior parte delle famiglie Carnesecchi non possedessero piu' i requisiti patrimoniali per essere ammesse nelle liste della nobilta'
Tornando ai secoli precedenti
alcuni Carnesecchi furono insigniti da potentati stranieri di titoli nobiliari
Una linea dei Carnesecchi dovrebbe godere, se non estinta , del titolo di :
Conte palatino a nomina ereditaria
Papa Leone X , quando ando' a Firenze ,con bolla del 25 dicembre 1515 insigni della contea palatina ereditaria colle relative prerogative i priori ( tra i quali Bernardo di Andrea di Bernardo Carnesecchi ) e il gonfaloniere della repubblica con facolta' di aggiungere alle loro armi gentilizie , in memoria di questo benefizio , la palla azzurra con entro i tre gigli d'oro , dell'arme medicea , posta tra le lettere L e X . e contemporaneamente dono' loro lo stocco e il berettone , com'era di costume verso i regnanti , e come tali li tratta chiamandoli nobiles viri , distinzione assiografica che, come tutti sanno , i documenti pontifici riservano ai principi e ai gran signori
Forse anche la linea discesa da Bernardo di Cristofano di Berto gode sempre se non estinta , del titolo di conte palatino ????
Ebbe infatti Bernardo l'onore di accogliere come capo della signoria gli ambasciatori di Costantino Paleologo , imperatore bizantino , che in viaggio verso Roma, si fermarono a Firenze per chiedere aiuti contro la potenza dei Turchi.
Inoltre :
Antonio di Paolo di Antonio |
1570 1648) |
eletto senatore nel 1622 ; riceve il titolo di barone di Grottarossa |
Cavalieri di Malta , e Cavalieri di San Stefano
Il padre Giuseppe Maria Mecatti nella sua " Storia genealogica della nobilta' e cittadinanza di Firenze " ( Napoli 1754 ) riporta da pagina 5 a pagina 111 alcune notizie storiche sulle famiglie fiorentine prese dal Mariani
a pagina 40-41 scrive :
Carnesecchi : Sono molto antichi , e si dissero gia' dei Duranti .Hanno avuto 49 Priori , 11 Gonfalonieri , ed 8 senatori ; oltre ad un Cavaliere di Malta , ed alcuni Cavalieri di San Stefano .
Per loro chiamasi il Canto de' Carnesecchi dal Centauro , ove era la casa di Francesco Maria , il quale non e' molto ch'e' passato all'altra vita senza successione .
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Elenco dei cavalieri del S.M. Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme ricevuti nella Veneranda Lingua d'Italia dalla fondazione dell'Ordine ai nostri giorni compilato da Francesco Bonazzi, Napoli 1897-1907, vol. I
p. 71 : "CARNESECHI o CARNESECCHI di Firenze - Paolo Francesco - 8 maggio 1641". |
Sto cercando di raccogliere informazioni sui Carnesecchi cavalieri dell'Ordine di Santo stefano
Parlando di Tommaso Fedra Inghirami in Figure minori dell'Ordine Stefaniano: note biografiche su Tommaso Fedra Inghirami Lodovico Inghirami Quaderni Stefaniano - Anno Quarto Giornata di studio dell'Accademia di Marina del S.M.O. di S. Stefano P.M. Prato, 18 maggio 1985 Si dice : ...........................Il Guarnieri, certamente il maggior storico dell'Ordine, lo include tra i comandanti di galere che più si distinsero e lo pone accanto a Barbolani di Montauto, Capponi, Carnesecchi, Barbavara, Bava, Roncioni, Sozzifanti. . |
Ma torno a ribadire
I mercanti fiorentini furono qualcosa di diverso
seppero affrontare rischi di ogni genere
alla bisogna seppero impugnare la spada in difesa dello Stato
si considerarono aristocrazia senza cessare di esercitare il commercio e il prestito
solo quando cessarono di essere mercanti e cominciarono a considerarsi solo dei nobili comincio' il loro declino ed il loro momento piu' oscuro
I Carnesecchi sono da considerare una di queste famiglie di mercanti
una famiglia storica della Toscana , una di quelle famiglie fiorentine che hanno partecipato significativamente alla costruzione
delle vicende della Repubblica di Firenze e del Granducato di Toscana .
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ing. Pierluigi Carnesecchi La Spezia anno 2003