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Aristocrazia consolare

 

Del comune di Firenze dal 1115 al 1175 non si sa quasi nulla poiche' mancano i documenti ( 408 documenti tra il 1001 e il 1050 )

Si conosce il nome di 4 consoli del 11

 

 Adimari Consoli del Comune di Firenze

 

Notizie tratte dalla tesi del dr Enrico Faini

 

Anno 1149

………quell’Ildebrando che, assieme ad altri fiorentini eminenti, compariva nell’enigmatico documento del 1149.( Un individuo di nome Broccardolo di Bonfantino compare assieme ad un Caponsacchi e ad un Adimari nella già citata refuta del 6 agosto 1149 .( La refuta nella quale compaiono alcuni rappresentanti del gruppo consolare.)

Il documento ha attratto la nostra attenzione perché può celare, sotto l'apparenza innocua di un patto tra privati, la mediazione del personale politico comunale. )

Alla fine degli anni Quaranta del XII secolo ecco comparire anche uno dei documenti che tanto abbiamo cercato: un atto cioè che possiamo ricondurre ad un contesto consolare sulla base di una insolita e altrimenti inspiegabile concentrazione tra i presentes di personaggi appartenenti a famiglie poi coinvolte in attività di governo . Si tratta di una striscia di pergamena sulla quale non compare alcuna sottoscrizione notarile. È il ricordo di una refuta in favore della badia di Passignano. La refuta, nonostante che le terre in oggetto siano tutte prossime alla badia, è stipulata a Firenze alla presenza di un Adimari (Ildebrandino di Adimaro nipote di Cosa), di un Caponsacchi (Simeone di Ormanno) e di Brocardolo Bonfantini .( Diplomatico, Passignano, Badia di San Michele, 1149 agosto 6.)

( Brocardolo era forse figlio del Bonfantino presente al placito del 1100 (Canonica, 1100 marzo 2, n. 52). Sua figlia Brunetta andò sposa ad un da Combiate, membro di una importante stirpe signorile (Regesto di Camaldoli, 1179 ottobre 8, n. 1210))

ed ancora

Un individuo di nome Broccardolo di Bonfantino compare assieme ad un Caponsacchi e ad un Adimari nella già citata refuta del 6 agosto 1149 .( La refuta nella quale compaiono alcuni rappresentanti del gruppo consolare.) Il documento ha attratto la nostra attenzione perché può celare, sotto l'apparenza innocua di un patto tra privati, la mediazione del personale politico comunale.

Se Broccardolo di Bonfantino è realmente tutt'uno con il console "Brocardus" l'impressione che abbiamo avuto sulla natura dell'atto ne risulterebbe rafforzata.

 

 

Anno 1173

Conosciamo cinque consoli del 1173 attraverso due fonti distinte. Tre nomi (Forese, Forteguerra e Arlotto) ci provengono da una donazione al comune di Firenze (formalmente alla Chiesa fiorentina) del poggio "Ugonis Renuccii"; altri due (Bernardo Adimari e "Ispinellus quondam Spane") da un cronaca pisana.( Robert Davidsohn riporta nel primo volume delle Forschungen un brano tratto da una cronaca pisana allora inedita e conservata nella biblioteca Fabroniana di Pistoia (nr 383, c. 35v). E’ citato un "Bernardo Aldimari" console di Firenze nel 1173. )

 

Anno 1176

Nei Capitoli del comune di Firenze c’è un atto dell’11 dicembre 1176 pubblicato da Pietro Santini (Documenti dell’antica costituzione…, pp. 15-17). Qui compare un Bernardo figlio di Adimaro, console di Firenze. Gli atti raccolti nei capitoli non sono originali, ma copie eseguite nel 1216: spesso i nomi dei consoli si trovano in forme un po’ inconsuete e senza patronimico, non è improbabile che Bernardo non fosse figlio di Adimaro, ma che quello fosse un nome precocemente cognominizzato e scambiato dal copista per patronimico. Infatti, qualche anno dopo, troviamo un Bernardo di Ildebrandino Adimari.

 

Di lì a poco la carriera politica di Bernardo sarebbe culminata con la carica di podestà di Pistoia, la prima podesteria attribuita ad un fiorentino fuori Firenze.

 

 Anno 1202

 Col 1202 Firenze ritornò al consolato. Dodici furono i membri di quel collegio. Ecco quelli riconosciuti: Albertino di Alamanno (Porcelli), Aldobrandino o Ildebrandino di Guittone (Barucci), Bonaccorso da Campi, Lotario di Gianni Guerrieri o Guernieri (Giandonati), Marsoppino (della Tosa) , Ranieri della Bella, Ranieri Uberti, Uberto di Bernardo (Adimari). Rimangono invece sconosciute le origini di Corbizo "de Caccia", Ranieri di Simonetto, Ugo di Monaldo e Vingonese.

 

 Anno 1203

Per il 1203 i documenti riportano i nomi di quindici consoli: Acerbo (Acerbi), Adimari di Gianni Lieti (Cavalcanti), Albertino di Ughetto di Bellocciolo (Belloccioli), Attaviano di Gerardino (Gherardini), Brodario di Sacchetto (Sacchetti), Bruno giudice, Brunellino (Brunelleschi), Cavalcante di Daino, Davizzo di Migliorello della Tosa, Donato Tolomei, Gianni Bellisore di Ubertino Donati, Gianni Soldanieri, Giannibello di Tedaldino del Cantore, Ranieri di Adimaro (Adimari), Sinibaldo di Scolaio da Montebuoni (Scolari). Tra tutti questi i nomi nuovi sono tre: Cavalcante di Daino, Donato Tolomei e Gianni Soldanieri.

 

Anno 1210

Nel 1210 (Documenti, 1210 aprile 13, X, parte III) Pepo di Spinello da Montegrossoli cedette un terreno ed una casa per 300 lire al monastero di Santa Felicita "rem plus valeret et maioris pretii esse sciens". Tra i signa manuum compaiono quelli "Aldobrandi Adimari et Uberti Gualducci consulum Florentie". L’atto è rogato dal giudice e notaio Bonusamicus che aveva redatto un atto di giurisdizione consolare nel 1201 (Nuovi Documenti, 1201 novembre 6, V).

 

notizie dalla tesi del dr Enrico Faini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Podesta'

 

 

Bernardo ***

 

 

 

Podesta di Pistoia

Tegghiaio

Aldobrando

 

 

Podesta di san gimignano

Tegglarius

Aldobrandi

 

 

Podesta arezzo

forese

Buonaccorso

bellincione

1285

Podesta arezzo capo dei fuorusciti guelfi

filigno

Ildobrandino

 

 

Podesta di volterra

baldinaccio

Bindo

cece

 

Podesta di pistoia

aldobrandino

 

 

 

Podesta di lucca

buonaccorso

Bellincione

 

 

Capitano guelfo podesta di volterra

magno

 

 

 

castellano

pepo

 

 

 

Vicario di prato

 

*** Primo podesta fiorentino in altro comune

 

 

 

 

 

 Castellani

 

gianni di bernardo

 

1202 castellano di montegrossoli membro del consiglio del comune nel 1216

fu anche presente nell'aprile 1202 al giuramento degli uomini di semifonte e nel giugno 2003 alla promessa da parte di siena e del suo vescovo di attenersi al lodo del podesta ogerio nel 1204 e' teste alla promessa del conte Guido Borgognone da capraia e dei suoi figli e giura con altri autorevoli cittadini i patti conclusi con lui

 

 

 

 

 

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  ing. Pierluigi Carnesecchi La Spezia anno 2003