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ing.Pierluigi Carnesecchi
indice generale : http://www.carnesecchi.eu/indice.htm
Albero genealogico dei Carnesecchi di Lorenzana
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La scoperta del gruppo di San Giovanni Pulicciano , e' il fatto nuovo molto interessante sembra presentare la possibilita' di aver trovato l'anello di congiunzione e spostare i limiti della nostra ricerca addirittura ai primi decenni del 1500
ALBERO CARNESECCHI di PULICCIANO
…………………………..clicca per vedere l'albero genealogico dei Carnesecchi di Pulicciano
I CARNESECCHI DI SAN GIOVANNI A PULICCIANO
…………………………..clicca per vedere i Carnesecchi di San Giovanni a Pulicciano
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I Carnesecchi si spostano andando verso Crespina
a Livorno troviamo le tracce solo di un Ranieri di Bartolomeo nato probabilmente da un Carnesecchi di passaggio
La presenza dei Carnesecchi a Livorno e quindi successiva al 1700 e molti dei Carnesecchi ivi trasferitissi derivano dalla nostra famiglia
LIVORNO Archivio di Stato di Livorno
A seguito della sua richiesta del 14 aprile 2005 Volendo individuare tracce dell’insediamento di una determinata famiglia, si cercano vie traverse in altri fondi documentari da valutare caso per caso. Nel corso della ricerca sui Carnesecchi, per esempio, si è consultato il "repertorio antico" dei possessori di decima (Decima n.42, 1646-1772)e ultimamente anche il "Catalogo dei cittadini livornesi decorati con pubbliche dignità e gradi e degli ammessi alla semplice cittadinanza" (Comune preunitario n.1684…),con esito negativo………………………………………
La dottoressa Serafina Bueti e il personale dell'Archivio di Stato di Livorno sono stati di grande gentilezza
La societa’ INCIPIT ha trovato un solo battesimo di Carnesecchi a Livorno nel 1640 Ranieri di Bartolomeo : probabilmente un Carnesecchi di passaggio perche' nessun Carnesecchi in quel periodo risulta residente
Quindi possiamo escludere che Francesco Carnesecchi ed i suoi figli : Giuseppe , Innocenzio , siano nati a Livorno
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PISA
Anche a Pisa i battesimi erano monopolizzati dal Battistero. Gli elenchi ci sono dal 1457 in poi. Quelli fino al 1527 sono già stati trascritti e c'è un solo Carnesecchi , un fiorentino che prestava
servizio militare ("provvigionato") nella città intorno al 1480.
E' in corso la trascrizione fino al 1556. Per il periodo successivo la ricerca va fatta presso l'Archivio della Curia Arcivescovile di Pisa (piazza Arcivescovado).
Battesimi della pieve di Cevoli (1711-1718) Nessun Carnesecchi |
Battesimi di S. Lorenzo a Lari (1730-1760) Nessun Carnesecchi è presente negli atti di battesimo o tra i compari e le comari negli anni studiati; |
Lari Le scrivo subito dopo essere tornato col mio collega Gualtieri da Lari, dove abbiamo avuto modo di consultare la documentazione utile per la nostra ricerca. In 4 ore di lavoro abbiamo potuto visionare i registri battesimali per il periodo 1664-1720. In tutti questi anni, non compare nessun Carnesecchi, nè tra i battezzati nè tra i testimoni. Aggiungo che non è stato raro imbattersi in cittadini fiorentini presenti come vicari a Lari o cancellieri, ma mai alcun Carnesecchi. |
Debbo al Genealogista Andrea Mandroni un'importante notizia suscettibile di avere sviluppi interessanti :
Durante le mie ricerche genealogiche su un'altra famiglia ho incontrato questa registrazione che ti segnalo perche' mi sembra utile alla tua ricerca: Comune di PALAIA (PI) Dazzaioli della tassa del macinato anno 1718 n. 143 vecchia segnatura Frazione ALICA n. 231 c'è iscritto PIETRO di LORENZO CARNESECCHI Ł10
Andrea Mandroni Ricerche genealogiche, storiche, catastali, in Toscana e nel centro Italia. Ricostruzioni di genealogie corredate di tutti gli atti di supporto. Realizzazione del libro di Famiglia.
http://www.tuttogenealogia.it/modules.php?op=modload&name=bGenealogists&file=detail&cat=1&de=23 ricerchegenealogiche.census@gmail.com
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Il padre di Pietro : Lorenzo e' possibile sia figlio del Michelangelo di San Giovanni a Pulicciano
Quindi e' possibile sia Palaia una o la sola tappa intermedia del viaggio di Antonio e Francesco Carnesecchi verso Crespina
Lorenzo di Michelangelo nato nel 1673
Dovrebbero pero' aver raggiunto la maturita' nell'arco di 45 anni due generazioni (1718-1673 )
I Carnesecchi arrivano a Crespina
I Carnesecchi arrivano a Crespina dopo gli anni 10 del 1700.
Le ricerche effettuate ad oggi ci hanno portato a definire questo albero genealogico
La presenza nell'albero di un Michelangelo e di un Antonio nato intorno al 1886 ci portano a fare attente considerazioni sulla presenza dei Carnesecchi a san Giovanni a Pulicciano
Ricerca a Crespina
Archivio vescovile di San Miniato
Sono stati visionati per gli anni ’10 anche i matrimoni, morti e stati d’anime. Nessun Carnesecchi |
S. Michele a Crespina, Battesimi, 1708-1742
1725 gennaio 23 Maria Angela di Antonio di Michele Angelo e di sua moglie Lucia di Giovanni Gremigni. Compare Giovanni di Francesco Nardini, comare Francesca di Francesco Gerardi.
1725 gennaio 26 Caterina Angela di Francesco di Michele Angelo e di Maria Agata di Lorenzo Pierallini. Compare Francesco di Michele Geraldi, comare Caterina di Andrea Quaglierini.
1726 settembre 16 Giuseppe Maria di Antonio e di Lucia di Giovanni Gremigni. Compare Pasquale di Francesco Cecchi, comare Francesca di Francesco Gerardi.
1728 aprile 29 Maria Domenica di Francesco Carnesecchi e Maria Agata di Lorenzo Pierallini, battezzata in pericolo di morte. Compare Matteo di Francesco Andolfi, comare Caterina di Pietro Tassi.
1732 marzo 18 Lorenzo Maria di Francesco di Michelangelo Carnesecchi e Maria Agata di Lorenzo Pierallini. Compare Virgilio di Francesco Vecchi, comare Caterina di Pietro Tassi.
Archivio vescovile di San Miniato I documenti rintracciati nei registri di morti e dei matrimoni della pieve di Crespina, ci confermano i dati già acquisiti in precedenza. L’intero nucleo familiare di Francesco Carnesecchi soggiornò a Crespina per alcuni anni prima di trasferirsi definitivamente a Tremoleto.
Matrimoni di S. Michele a Crespina (1694-1762).
30/01/1746 Nella pieve di S. Michele a Crespina Matteo Ranieri del già Francesco Maria Bartalesi sposa Caterina Angiola di Francesco Carnesecchi, entrambi del popolo della pieve. Testimoni i molti reverendi signori Giovanni Francesco di Giovanni Lorenzini di Montecarlo e Eugenio di Zanobi Bendinelli di Cevoli.
04/03/1753 Nella pieve di S. Michele a Crespina Giuseppe di Francesco Carnesecchi del popolo di Tremoleto si sposa con Maria Laura di Giuseppe Bonicoli del popolo di Crespina. Testimoni Domenico di Ludovico Meazzini di Tripalle e Michelangelo di Giuseppe Orlandini di Crespina.
Morti di S. Michele a Crespina (1697-1762) 20/01/1746 Muore Maria Rosa di Michele Arcangelo Carnesecchi del popolo di Crespina, età anni 4. Viene seppellita nella sepoltura dei fanciulli della pieve di Crespina.
Sono stati individuati due atti di battesimo molto importanti, perché riguardano direttamente i Carnesecchi di Tremoleto. In primo luogo possiamo anticipare l’anno di arrivo a Tremoleto, in quanto disponiamo adesso di un battesimo antecedente che risale all’anno 1754, e che stranamente è stato celebrato a Crespina. Nonostante non si abbiano molte informazioni aggiuntive a quelle in nostro possesso, il documento è comunque preziosissimo per i nostri scopi. Dieci anni prima, infatti, un altro figlio di Francesco Carnesecchi, Michele Arcangelo, del quale ignoravamo l’esistenza, viveva a Crespina ed ebbe una figlia di nome Marianna; in futuro finiremo di studiare Crespina (morti e matrimoni, battesimi precedenti), ma è fin da ora chiaro che la strada dei pivieri circostanti quello di Fauglia è quella vincente. Ciò nonostante negli anni ’10 i Carnesecchi non erano a Crespina.
Battesimi di S. Michele a Crespina (1711-1716; 1738-1756). 14/01/1744 Viene battezzata nella pieve di S. Michele a Crespina Maria Anna di Michele Arcangelo di Francesco Carnesecchi e Caterina del fu Giuseppe Baldi del popolo di Crespina. Compare Giovan Battista di Pietro Paolo Fossi di Tripalle, comare Maria Giulia Alessandra di Giovanni Boldrini (?) di Crespina.
04/06/1754 Viene battezzata nella pieve di S. Michele a Crespina Maria Rosa di Giuseppe di Francesco Carnesecchi e Laura Bonicoli del popolo di Tremoleto. Compare Andrea del fu Michele Pucci, comare Caterina di Valentino Ferretti, tutti di Tremoleto.
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Cio' che mi colpisce e la mancanza di alcune cose che avrebbero dovuto esserci visto la presenza a Crespina per circa 20 anni
bisogna che le faccia alcune domande
E' possibile rintracciare gli stati delle anime tra il 1717 e il 1745 ?
Per gli stati d'anime non esiste niente per quel periodo a S. Miniato
E' possibile che i C. giungano a Crespina dopo la nascita di Giuseppe ( e questo puo' spiegare la mancanza dei battesimi di Michele e Giuseppe )
Non si spiega invece la mancanza del battesimo di Innocenzio e di Maria Rosa di Michele
Quello che colpisce e' la mancanza dei matrimoni di Michele , di Giuseppe , di Lorenzo a Crespina in un periodo che li avrebbero dovuto essere i Carnesecchi
Per i matrimoni è normale non aver trovato molti atti, in quanto gli atti mancanti saranno conservati nella parrocchia di origine delle mogli, di cui non conosciamo l'origine. L'unico vero mistero è l'assenza del battesimo di Innocenzio
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battesimo |
matrimonio |
morte |
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Michele Angiolo |
c 1660 |
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Antonio |
c 1690 |
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Francesco |
c 1690 |
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23 sett 1764 |
Michele |
c 1718 |
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Ante 1742 ? |
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Giuseppe |
c 1726 |
? |
04 marzo 1753 |
Tremoleto 21 genn 1804 |
Caterina Angiola |
26 gennaio 1725 |
Crespina 30 genn 1746 |
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Maria Domenica |
29 aprile 1728 |
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Lorenzo |
18 marzo 1732 |
1)…… ?………2) Tremoleto 04 febbr 1765 |
Colle Alberti 06 maggio 1766 |
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Innocenzio |
c 1738 |
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26 dic 1765 |
Tremoleto 29 marzo 1784 |
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Maria Angela |
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23 gennaio 1725 |
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Giuseppe Maria |
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16 settembre 1726 |
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Antonio di Michelangelo e i suoi figli sembra di poter intuire che si spostino altrove , abbandonando il resto della famiglia , non si capisce che fine faccia Michelangelo di Francesco
Invece Francesco di Michelangelo ed alcuni suoi figli si spostano a Tremoleto
La ricerca a Tremoleto di Lorenzana
la documentazione proviene dall'archivio diocesano di San Miniato
tra il 1755 e il 1758 arrivano a Tremoleto (oggi comune di Lorenzana) quattro fratelli ( Giuseppe, Innocenzio , Lorenzo , Angiola Caterina ) col loro oramai anziano padre Francesco
Sono molto poveri e lavorano la terra come mezzadri
Al momento non si e’ ancora trovato traccia del battesimo di Francesco Carnesecchi ( presumibilmente nato intorno al 1690 ) e nemmeno di quello di Giuseppe e di Innocenzio
Si faccia dire a quale parrocchia appartenevano i Carnesecchi nel 1600-1700 e vedrò fra le compagnie soppresse. ( Paolo Piccardi )------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Quelli di Firenze a Santa Maria Maggiore di quelli di Lorenzana , quello che ad oggi so e' che arrivarono poco prima del 1760 a Tremoleto (oggi comune di Lorenzana (Pisa) ) Vedrò cosa c'è all'archivio di stato su Lorenzana e se c'erano compagnie soppresse dal Granduca Pietro Leopoldo Fra le Compagnie soppresse ce n'è una di Lorenzana, la compagnia di S. Rocco e S. Sebastiano. Stasera mi sono scartabellato l'archivio della Compagnia di S. Rocco e S. Sebastiano di Lorenzana e Tremoleto. Gli atti vanno dal 1648 al 1780, comprendono le elezioni ai vari incarichi, i censi e livelli, i libri di entrate e uscite.Purtroppo i Carnesecchi non vengono mai nominati. Paolo Piccardi
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19/03/1758 Viene battezzato nella pieve di S. Lorenzo a Fauglia Eustachio Filippo Bartolo di Lorenzo di Francesco Carnesecchi e Maria Anna di del fu Valentino Borguci del popolo di Tremoleto.
Padrini furono l’Illustrissimo Signor Antonio Mazzanti di Livorno e la Signora Rosa vedova del fu Signor Domenico Anidoni di Peccioli1759 Nasce Diego Bernardino di Lorenzo di Francesco Carnesecchi
21/01/1760 Viene battezzata nella pieve di S. Lorenzo a Fauglia Maria Alessandra Regina di Giuseppe di Francesco Carnesecchi e Maria Laura Bonicoli del popolo di Tremoleto.
Padrini furono l’Illustrissimo Signore Ignazio di Alessandro di Costantinopoli, mercante in Livorno, "e per esso tenne al fonte Sig. Antonio Mazzanti di Livorno" e l’illustrissima Signora Anna Cecilia consorte del suddetto Signore Antonio Mazzanti, "e per essa tenne Caterina Angiola di Francesco Carnesecchi di Livorno"05/09/1761 Muore Diego Bernardino di Lorenzo Carnesecchi, età anni 2 in circa. Viene seppellito nella chiesa di Tremoleto
03/04/1762 Viene battezzato nella pieve di Fauglia Francesco Antonio Maria di Giuseppe di Francesco Carnesecchi e Maria Laura Bonicoli del popolo di Tremoleto.
Padrini furono l’Illustrissimo Signore Antonio Mazzanti di Livorno, "e per esso tenne al sacro fonte Lorenzo di Francesco Carnesecchi" e Maria Anna del fu Iacopo Tossi di Tremoleto23/09/1764 Muore Francesco Carnesecchi, età ***. Viene seppellito nella chiesa di Tremoleto
Francesco Carnesecchi della cura di Tremoleto, di anni 80 in circa, passò da questa vita all’altra vita munito dei SS.Sacramenti , della Confessione e della Commendatione e non ricevè l’olio perché doppo comunicato morì e non si fu a tempo, e con le solite funzioni presenti nel rituale romano fu seppellito nella lapide della chiesa di Tremoleto da me Antonio Manna rettore
04/02/1765 Nella chiesa di Tremoleto Lorenzo del fu Francesco Carnesecchi si sposa con Giovanna del fu Giovan Battista Gori dello stesso popolo. Testimoni Signor Filippo Cipollini vicario e Francesco Ferretti di Tremoleto
15/06/1765 Viene battezzato nella pieve di S. Lorenzo a Fauglia Giovanni Ranieri di Giuseppe di Francesco Carnesecchi e Maria Laura Bonicoli
Giovanni Ranieri di Giuseppe del fu Francesco Carnesecchi della Cura di Tremoleto , annesso di questa Pieve di S. Lorenzo di Fauglia e di Maria Laura di Giuseppe Bonicoli, legittimi coniugi, fu battezzato questo suddetto giorno da me Padre Michelangelo Bocci cappellano curato, e li fu imposto il suddetto nome. Patrini furono Innocenzo di Francesco Carnesecchi e Maria di Giovanni Rotini ambedue di Tremoleto
Ignazio di Alessandro di Costantinopoli, mercante in Livorno e' vero non interviene al battesimo ma in effetti fa da padrino
E’ evidente che l’illustrissimo sig Mazzanti e’ amico di Francesco Carnesecchi per la sua reiterata presenza ai battesimi Se l’illustrissimo Ignazio di Alessandro di Costantinopoli, mercante in Livorno fosse presente per conto suo con la sua presenza confermerebbe l’appartenenza al mondo mercatale di Francesco . Ammettiamo di trovarci invece di fronte ad una famiglia contadina Ignazio di Alessandro di Costantinopoli, mercante in Livorno farebbe da padrino per uno sconosciuto contadino su sollecitazione del Mazzanti di cui questo contadino e’ amico ? Mi sembra strano il fatto che il Mazzanti si esponga a coinvolgere Ignazio di Alessandro e nemmeno capisco questo eccesso di onori verso un amico che come contadino era pur sempre di una condizione molto inferiore e che avrebbe dovuto ben accontentarsi dell'onore che gia' gli faceva l'illustrissimo signor Mazzanti Io queste presenze reiterate intorno ad una famiglia contadina , non come presenti al battesimo ma addirittura come padrini le trovo anomale e il padrinato di Ignazio ingiustificato ed esagerato
tutto questo mi porta a ritenere che Francesco appartenesse al mondo dei mercanti e fosse reduce da un disastro economico
Decidere se siamo di fronte ad una famiglia di mercanti o di contadini non mi sembra cosa secondaria ci troveremo di fronte a comportamenti ed abitudini diverse , ed anche a spostamenti diversi
Certo nel caso Francesco fosse un mercante fallito manchiamo di un dato essenziale : non sappiamo quando avvenne il fallimento che potrebbe esser avvenuto anche dieci anni prima ( nel 1758 ha 72 anni e 2 figli circa 30 ) L'impressione e' che difficilmente il fallimento e' recente , troppo rassegnati alla condizione i figli ( se loro stessi fossero stati mercanti ..................... ) Puo quindi essere che fossero gia contadini da una decina d'anni
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Non si puo' improvvisarsi coltivatori agricoli.
Un mercante fallito non si trasforma da un momento all'altro in contadino
Quindi erano contadini e la spiegazione da darsi alla presenza dell'illustrissimo Mazzanti e' diversa
………………………………………………………………………………….dr Bettarini
La conduzione di un’azienda agricola presupponeva infatti, allora come oggi, il possesso di un bagaglio incredibilmente ampio di conoscenze pratiche e non solo, acquisite per lo più grazie all’esperienza e alla tradizione; di modo che l’inserimento, ex novo o quasi, in un siffatto tipo di realtà doveva necessariamente rappresentare un passaggio di niente affatto facile gestione. Si aggiunga poi a questo il fatto che i nuovo arrivati, proprio perché tali, non potevano probabilmente neppure - almeno in una prima fase - contare pienamente per il loro ‘apprendistato’ sull’aiuto dei propri compaesani, ancora troppo poco conosciuti, per cui veniva loro a mancare anche quella rete di comune solidarietà che rappresentava uno dei principali ‘ammortizzatori sociali’ del mondo delle campagne.
I nomi dei padrini non sono del tutto significativi: il titolo di "illustrissimo" nel Settecento si sprecava, e bisognerebbe controllare che i Carnesecchi non fossero lavoratori agricoli alle dipendenze dei padrini livornesi.
…………………….. Caterina Angiola, di Livorno, era figlia di Francesco Carnesecchi. Però il fatto che non si indichi un suo stato matrimoniale può lasciar pensare che, come spesso accadeva per le famiglie contadine, fosse a Livorno in qualità di servitrice.
……………………………………………………………………………………. ( dr Michele Luzzati )
Avrebbero potuto essere i proprietari delle terre coltivate dai Carnesecchi . !!!
Caterina era nata nel 1725 si era sposata nel 1746 e ne 1760 aveva 35 anni e risiedeva a Livorno e poteva anche essere serva a casa del Mazzanti
Ora alla luce della possibilita' del congiungimento genealogico con i Carnesecchi di San Giovanni a Pulicciano che avevano rilievo nella piccola comunita tanto da essere nominati come rettori o camarlinghi , che per il compito che avevano dovevano allora saper leggere e scrivere , forse queste opinioni vanno riviste
TUTTI I DATI RACCOLTI
19/03/1758 Viene battezzato nella pieve di S. Lorenzo a Fauglia Eustachio Filippo Bartolo di Lorenzo di Francesco Carnesecchi e Maria Anna di del fu Valentino Borguci del popolo di Tremoleto. Padrini furono l’Illustrissimo Signor Antonio Mazzanti di Livorno e la Signora Rosa vedova del fu Signor Domenico Anidoni di Peccioli
1759 Nasce Diego Bernardino di Lorenzo di Francesco Carnesecchi
21/01/1760 Viene battezzata nella pieve di S. Lorenzo a Fauglia Maria Alessandra Regina di Giuseppe di Francesco Carnesecchi e Maria Laura Bonicoli del popolo di Tremoleto. Padrini furono l’Illustrissimo Signore Ignazio di Alessandro di Costantinopoli, mercante in Livorno, "e per esso tenne al fonte Sig. Antonio Mazzanti di Livorno" e l’illustrissima Signora Anna Cecilia consorte del suddetto Signore Antonio Mazzanti, "e per essa tenne Caterina Angiola di Francesco Carnesecchi di Livorno"
05/09/1761 Muore Diego Bernardino di Lorenzo Carnesecchi, età anni 2 in circa. Viene seppellito nella chiesa di Tremoleto
03/04/1762 Viene battezzato nella pieve di Fauglia Francesco Antonio Maria di Giuseppe di Francesco Carnesecchi e Maria Laura Bonicoli del popolo di Tremoleto. Padrini furono l’Illustrissimo Signore Antonio Mozzanti di Livorno, "e per esso tenne al sacro fonte Lorenzo di Francesco Carnesecchi" e Maria Anna del fu Iacopo Tossi di Tremoleto
23/09/1764 Muore Francesco Carnesecchi, età ***. Viene seppellito nella chiesa di Tremoleto
Francesco Carnesecchi della cura di Tremoleto, di anni 80 in circa, passò da questa vita all’altra vita munito dei SS.Sacramenti , della Confessione e della Commendatione e non ricevè l’olio perché doppo comunicato morì e non si fu a tempo, e con le solite funzioni presenti nel rituale romano fu seppellito nella lapide della chiesa di Tremoleto da me Antonio Manna rettore
04/02/1765 Nella chiesa di Tremoleto Lorenzo del fu Francesco Carnesecchi si sposa con Giovanna del fu Giovan Battista Gori dello stesso popolo. Testimoni Signor Filippo Cipollini vicario e Francesco Ferretti di Tremoleto
15/06/1765 Viene battezzato nella pieve di S. Lorenzo a Fauglia Giovanni Ranieri di Giuseppe di Francesco Carnesecchi e Maria Laura Bonicoli
Giovanni Ranieri di Giuseppe del fu Francesco Carnesecchi della Cura di Tremoleto , annesso di questa Pieve di S. Lorenzo di Fauglia e di Maria Laura di Giuseppe Bonicoli, legittimi coniugi, fu battezzato questo suddetto giorno da me Padre Michelangelo Bocci cappellano curato, e li fu imposto il suddetto nome. Patrini furono Innocenzo di Francesco Carnesecchi e Maria di Giovanni Rotini ambedue di Tremoleto
30/07/1765 Viene battezzata nella prepositura di S. Lorenzo a Fauglia Maria Angiola di Lorenzo di Francesco Carnesecchi e Maria Giovanna di Giovanni Gori del popolo di Tremoleto, "annesso della pieve di Fauglia". Padrini furono Giuseppe Magnoni e Maria Angiola di Giuseppe Angiolini di Tremoleto
26/12/1765 Nella chiesa di Tremoleto Innocenzio di fu Francesco Carnesecchi si sposa con Maria Maddalena di Giuseppe Angiolo Angiolini dello stesso popolo. Testimoni Padre Reverendo Domenico Piarresi e Giuseppe Magnini, entrambi di Tremoleto
06/05/1766 Muore Lorenzo del fu Francesco Carnesecchi, del popolo di Colle Alberti annesso della Cura di Tremoleto, età anni 40 in circa. Viene seppellito nel cimitero della chiesa di S. Lorenzo a Colle Alberti
28/05/1766 Viene battezzato nella prepositura di S. Lorenzo a Fauglia Sabatino di Innocenzio di Francesco Carnesecchi e Maddalena Angiolini del popolo di Tremoleto. Padrini furono Domenico Geppetti di Fauglia e Maria Laura Piccini di Colle Alberti
18/11/1768 Viene battezzato nella prepositura di S. Lorenzo a Fauglia Domenico Antonio di Innocenzio di Francesco Carnesecchi e Maddalena di Giuseppe Angiolo Angiolini del popolo di Tremoleto. Padrini furono Sebastiano di Giovanni Sabatino Bertini e Angiola di Giuseppe Angiolo Angiolini di Tremoleto
04/06/1771 Viene battezzato Lorenzo di Innocenzo di Francesco Carnesecchi e Maddalena Angiolini di Tremoleto. Padrini furono Ranieri Rutini e Angiolo Angiolini di Tremoleto
19/10/1775 Viene battezzata nella prepositura di S.Lorenzo a Fauglia Maria Caterina di Innocenzio di Francesco Carnesecchi e Maddalena Angiolini di Tremoleto. Padrini furono Iacopo Rutini e Veneranda Angiolini di Tremoleto
02/11/1777 Viene battezzata nella prepositura di S.Lorenzo a Fauglia Maria Leopolda di Innocenzio di Francesco Carnesecchi e Maddalena Angiolini del popolo di Treemoleto. Padrini furono Giovan Battista Quarratesi di Lorenzana e Maria Angiola di Giuseppe Angiolini di Tremoleto
01/10/1779 Viene battezzato nella prepositura di S. Lorenzo a Fauglia Giuseppe Angiolo di Innocenzio di Francesco Carnsecchi e Maddalena Angiolini del popolo di Tremoleto. Padrini furono Francesco Volpi e Veneranda Angiolini di Tremoleto
07/10/1780 Viene battezzato nella prepositura di S. Lorenzo a Fauglia Giovan Battista di Innocenzio di Francesco Carnesecchi e Maddalena Angiolini del popolo di Tremoleto. Padrini furono Lorenzo Corsini e Regina di Giuseppe Carnesecchi di Tremoleto
24/01/1782 Viene battezzata nella prepositura di S. Lorenzo a Fauglia Gesualda di Innocenzio di Francesco Carnesecchi e Maddalena Angiolini di Tremoleto. Padrini furono Lorenzo Corsini e Veneranda del fu Giuseppe Angiolini di Tremoleto
16/12/1782 Muore Maria Gesualda di Innocenzio Carnesecchi, età mesi 8. Viene seppellita nella chiesa di Tremoleto
16/12/1783 Viene battezzata nella prepositura di S. Lorenzo a Fauglia Maria Domenica Francesca di Innocenzio di Francesco Carnesecchi e Maddalena Angiolini del popolo di Tremoleto. Padrini furono Francesco di Bernardo Ghiggia di Sonvico e Verginia di Francesco Ferretti di Tremoleto
29/03/1784 Muore Innocenzio del fu Francesco Carnesecchi, età anni 46 in circa***. Viene seppellito nella chiesa di Tremoleto
06/05/1784 Viene battezzata nella prepositura di S. Lorenzo a Fauglia Erminia del fu Innocenzio di Francesco Carnesecchi e di Maddalena Angiolini del popolo di Tremoleto. Padrini furono Lorenzo Macchia di Fauglia e Maria Colomba di Iacopo Giorgetti di Tripalle
19/02/1786 Nella chiesa di Tremoleto Lorenzo del fu Giovan Michele Corsini si sposa con Maria Alessandra di Giuseppe Carnesecchi di Tremoleto. Testimoni: Sig. Giulio Marrone e Signore Filippo Marraffi, entrambi di Tremoleto
18/05/1788 Nella chiesa di Tremoleto Elisabetta di Giuseppe Carnesecchi si sposa con Lorenzo del fu Giuseppe Giovannini dello stesso popolo. Testimoni Sabatino Spadacci di Tripalle e Iacopo Nencini di Tremoleto
18/01/1789 Nella chiesa di Tremoleto Giovanni Ranieri di Giuseppe Carnesecchi e Maria Domenica Mancini dello stesso popolo.
A dì 18 gennaio 1789
Ranieri di Giuseppe Carnesecchi e Maria Domenica di Francesco Mancini ambidue della Cura di Tremoleto furono congiunti in matrimonio da me Padre Filippo Attucci Parroco, dopo messe a forme del S.Concilio di Trento le tre solite denunzie, che la prima il dì 28, e 31 dicembre 1788 e la terza il primo di gennaio 89, non essendosi scoperto nessuno impedimento si devenne alla celebrazione di Esso nella chiesa di Tremoleto , e furono testimoni il Signor Giosuè Frassi e Casimiro Bertelli, ambidue di detto luogo
17/11/1790 Viene battezzato nella prepositura di S. Lorenzo a Fauglia Angiolo Maria di Giovanni Ranieri di Giuseppe Carnesecchi e Maria Domenica Mancini del popolo di Tremoleto
Angiol Maria di Giovanni Ranieri di Giuseppe Carnesecchi di Tremoleto e di Maria Domenica di Francesco Mancini, legittimi coniugi, fu battezzato questo suddetto giorno da me Padre Michelangelo Bocci, preposto di S. Lorenzo martire di Fauglia, e li fu imposto il suddetto nome. Patrini furono Francesco Corsini di Tremoleto e Maria Angiola di Sabbatino Lunghi di Lorenzana
22/07/1792 Muore Francesco di Giuseppe Carnesecchi, età anni 30. Viene seppellito nel cimitero di Tremoleto
25/08/1792 Nella chiesa di Tremoleto Maria Angela di fu Lorenzo Carnesecchi Giovanni Pietro Malna, oriundo di Pazzelino, diocesi di Como, e abitante a Tremoleto. Testimoni Signor Filippo Marraffi di Tremoleto e il Signor Francesco Bondi di Coriano
23/09/1794 Viene battezzata nella prepositura di S. Lorenzo a Fauglia Maria Agata di Giovanni Ranieri di Giuseppe Carnesecchi e Maria Domenica Mancini del popolo di Tremoleto. Patrini furono Francesco di Iacopo Nencini e Maria Domenica di Gaetano Amannati, tutti di Tremoleto
16/04/1795 Viene battezzata nella prepositura di S. Lorenzo a Fauglia Pasquina di Giovanni Ranieri di Giuseppe Carnesecchi. Patrini furono Niccolaio di Francesco Mancini di S. Ermete e Agata di Francesco Casini di Tremoleto
06/04/1796 Muore Maria Laura moglie di Giuseppe Carnesecchi, età anni 72 in circa. Viene seppellita nel cimitero di Tremolato
13/08/1796 Muore Maria Agata di Ranieri Carnesecchi, età anni 2. Viene seppellita nel cimitero di Tremoleto
31/01/1797 Viene battezzata nella prepositura di S. Lorenzo a Fauglia Maria Laura di Giovanni Ranieri di Giuseppe Carnesecchi e Maria Domenica Mancini del popolo di Tremoleto. Patrini furono Domenico di Simone Tani di Tremoleto e Maria Anna di Francesco Mancini di S.Ermete
23/05/1799 Viene battezzato nella prepositura di S. Lorenzo a Fauglia Giuliano di Giovanni Ranieri di Giuseppe Carnesecchi e Maria Domenica del popolo di Tremoleto. Patrini furono Francesco Corsini di Tremoleto e Piera Mancini di S.Ermete
25/05/1799 Muore Giuliano di Ranieri Carnesecchi, età giorni 6. Viene seppellito nel cimitero di Tremolato
24/06/1800 Muore Domenico di Ranieri Carnesecchi, età giorni 5. Viene seppellito nel cimitero di Tremoleto
22/06/1800 Viene battezzato nella prepositura di S. Lorenzo a Fauglia Domenico di Giovanni Ranieri di Giuseppe Carnesecchi e Maria Domenica di Francesco Mancini del popolo di Tremoleto. Patrini furono Francesco Corsini di Tremoleto e Piera di Francesco Mancini di S.Ermete
09/05/1802 Viene battezzato nella prepositura di S. Lorenzo a Fauglia Domenico di Giovanni Ranieri di Giuseppe Carnesecchi Maria Domenica di Francesco Mancini del popolo di Tremoleto. Padrini: Francesco Corsini e Maria Verdiana vedova del fu Giuseppe Guerrieri di Volterra presentemente fattore della signora Contessa Bertolini in Tremoleto, "e per essa tenne al sacro fonte Faostina di Francesco Citi di Tremoleto"
10/03/1802 Muore Domenico di Ranieri Carnesecchi, età giorni 3. Viene seppellito nel cimitero di Tremoleto
11/08/1803 Viene battezzato nella prepositura di S. Lorenzo a Fauglia Lorenzo di Giovanni Ranieri di Giuseppe Carnesecchi e Maria Domenica di Francesco Mancini del popolo di Tremoleto.
Lorenzo di Ranieri di Giuseppe Carnesecchi di Tremoleto e di Maria Domenica di Francesco Mancini, legittimi coniugi, fu battezzato di nuovo sub conditione dal molto reverendo Sig. Luigi Godini cappellano curato di S. Lorenzo di Fauglia per avere ritrovato la forma dubbia di chi l’aveva battezzato, e li fu imposto il suddetto nome. Patrini furono: Domenico Bonciani e Verdiana vedova del fu Giuseppe Guerrieri, agenti della Signora Contessa Bertolini in Tremolato, e per essi resero al sacro fonte Francesco Corsini e Maria Domenica di Lorenzo Corsini di Tremoleto.
21/01/1804 Muore Giuseppe del fu Francesco Carnesecchi, età 85 circa***.
Viene seppellito nel cimitero di TremoletoGiuseppe del fu Francesco Carnesecchi di Tremoleto di anni 85 in circa, passò da questa all’altra vita premunito dei SS.Sacramenti della Confessione della Viatico ed Estrema Unzione, e con le solite cerimonie presenti dal Rituale Romano dopo le ore 24, a forma delle Sovrane leggi, gli fu data sepoltura nel Campo Santo di detto luogo da me Padre Filippo Altucci parroco
08/12/1805 Viene battezzata nella prepositura di S. Lorenzo a Fauglia Maria Assunta di Giovanni Ranieri di fu Giuseppe Carnesecchi e Maria Domenica di Francesco Mancini del popolo di Tremoleto. Padrini: Domenico Bonciani, "e per esso Lorenzo Giovannini", e Maria Domenica di Lorenzo Corsini tutti di Tremoleto
11/12/1805 Muore Maria Assunta di Ranieri Carnesecchi, età giorni 4. Viene seppellita nel cimitero di Tremoleto
22/09/1807 Viene battezzato nella prepositura di S. Lorenzo a Fauglia Giovanni Maria Alessandro di Ranieri di fu Giuseppe Carnesecchi e di Maria Domenica di Francesco Mancini del popolo di Tremoleto. Padrini: Domenico Bonciani, "e per esso tenne al sacro fonte Giovani di Giuseppe Bonciani", e Verdiana Guerrieri vedova, "e per essa tenne alla sacra fonte Maria Domenica Corsini, tutti di Tremoleto
26/09/1807 Muore Giovanni Alessandro di Ranieri Carnesecchi, età giorni 4. Viene seppellito nel cimitero di Tremoleto
16/09/1808 Viene battezzata nella prepositura di S. Lorenzo a Faglia Caterina di Giovanni Ranieri di fu Giuseppe Carnesecchi e Maria Domenica di Francesco Mancini di Tremoleto. Padrini: Domenico Bonciani agente del Sig. Conte Bertolini, "e per esso Gian Lorenzo Giannini" entrambi di Tremoleto, e Verdiana Guerrieri, "e per essa Anna di Francesco Mancini di Crespina"
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battesimo |
matrimonio |
morte |
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Maria Rosa di Michele |
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? |
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20 genn 1746 anni 4 |
Maria Anna di Michele |
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Crespina 14/01/1744 |
xxxx |
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Maria Rosa di Giuseppe |
Crespina 04/06/1754 |
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Maria Alessandra Regina di Giuseppe |
Fauglia 21/01/1760 |
Tremoleto19/02/1786 |
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Francesco Antonio Maria di Giuseppe di Francesco |
Fauglia 03/04/1762 |
Tremoleto 22/07/1792 |
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Giovanni Ranieri di Giuseppe di Francesco |
Fauglia 15/06/1765 |
Tremoleto 18/01/1789 |
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Elisabetta di Giuseppe |
Tremoleto 18/05/1788 |
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Eustachio Filippo Bartolo di Lorenzo di Francesco |
Fauglia 19/03/1758 |
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Diego Bernardino di Lorenzo |
1759 |
Tremoleto 05/09/1761 |
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Maria Angiola di Lorenzo di Francesco |
Fauglia 30/07/1765 |
Tremoleto 25/08/1792 |
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Sabatino di Innocenzio di Francesco |
Fauglia 28/05/1766 |
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Domenico Antonio di Innocenzio di Francesco |
Fauglia 18/11/1768 |
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Lorenzo di Innocenzo di Francesco |
04/06/1771 |
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Maria Caterina di Innocenzio di Francesco |
Fauglia 19/10/1775 |
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Maria Leopolda di Innocenzio di Francesco |
Fauglia 02/11/1777 |
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Giuseppe Angiolo di Innocenzio di Francesco |
Fauglia 01/10/1779 |
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Giovan Battista di Innocenzio di Francesco |
Fauglia 07/10/1780 |
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Gesualda di Innocenzio di Francesco |
Fauglia 24/01/1782 |
Tremoleto 16/12/1782 |
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Maria Domenica Francesca di Innocenzio di Francesco |
16/12/1783 |
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Erminia del fu Innocenzio di Francesco |
06/05/1784 |
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Al di là delle eventuali difficoltà iniziali, tuttavia, i nostri dovettero inserirsi abbastanza rapidamente all’interno della nuova comunità, tanto che sia in occasione dei battesimi che dei matrimoni avvenuti dopo la morte di Francesco (fine settembre del 1764; alla ragguardevole età di ottanta anni) i vari padrini e testimoni sono scelti fra la gente di Tremoleto. È anzi ragionevole ipotizzare che fosse stato proprio Francesco a mantenere in qualche modo vivi i rapporti con la società livornese, e che quindi alla sua morte si sia allentato definitivamente il legame fra la famiglia e la città labronica. I matrimoni di Lorenzo (destinato purtroppo a morire ancora giovane, ad appena quaranta anni) e di Innocenzio, avvenuti entrambi a Tremoleto successivamente alla morte del padre, vedranno del resto i nostri impalmare delle giovani del posto. Anche la famiglia di Giuseppe di Francesco, del resto, dopo le già ricordate ‘frequentazioni’ con alcuni cittadini livornesi, nel giro di pochi anni sembra inserirsi a pieno titolo fra le famiglie di Tremoleto. Dei tre figli che giungeranno al matrimonio, infatti, sia le due femmine che il maschio - Giovanni Ranieri - sposeranno degli abitanti di Tremoleto, con ogni probabilità anch’essi provenienti da famiglie contadine.
Per il tipo di documentazione su cui si è basata l’indagine non possiamo tuttavia farci un’idea precisa delle possibili difficoltà incontrate dai nostri nel loro radicamento in campagna, né tantomeno conoscere quegli avvenimenti della quotidianità che, al di là degli accadimenti ‘ufficiali’, segnano nel profondo l’esistenza di ciascuno. Ci manca soprattutto la possibilità non dirò di approfondire, ma neppure di gettare uno squarcio di luce sulla personalità degli uomini e delle donne che hanno vissuto la loro vita più di due secoli fa sulle colline pisane. Possiamo ad esempio solamente immaginare l’intensità del legame fra Ranieri Giovanni e sua moglie Maria Domenica Mancini, legame che sarà allietato dalla nascita di ben undici figli; o di quello esistente fra lo stesso Innocenzio di Francesco e sua moglie Maddalena Angiolini, che di figli ne avranno "soltanto" dieci. Come possiamo solamente immaginare il dolore provato dagli stessi Ranieri e Maria per la morte prematura di ben quattro delle loro creature, per tre delle quali essa avvenne quando erano ancora in fasce.
I giorni e più in generale i primi periodi successivi alla nascita erano del resto all’epoca i momenti più ‘pericolosi’ per la vita di un bimbo (oltre che per quella della madre), visto che per le condizioni igieniche estremamente carenti in cui generalmente avveniva il parto era molto alto il rischio di poter contrarre infezioni e malattie che potevano risultare fatali. Spesso, dunque, quando la salute del neonato faceva concretamente temere per la sua sopravvivenza, si procedeva senz’altro con l’impartirgli il battesimo in modo da assicurargli almeno il riposo nell’aldilà; ed erano proprio le levatrici che si occupavano del rito, visto che il parroco non poteva per forza di cose essere presente, e che l’andarlo a chiamare sarebbe potuto risultare un indugio eccessivo. Qualora il bimbo fosse sopravvissuto e si fosse ristabilito era comunque necessario procedere a una nuova imposizione del Sacramento, che avveniva stavolta in Chiesa secondo i riti consueti.
Questo sembra essere stato il caso anche di Lorenzo di Giovanni Ranieri, che vediamo essere stato battezzato nell’agosto del 1803 dal pievano di Fauglia dopo che quel sacerdote aveva trovato che la prima cerimonia - di cui peraltro nulla sappiamo - non si era svolta in una forma ‘canonicamente’ corretta.
Proprio questo battesimo ci consente del resto di formulare alcune ipotesi in merito alla condizione della famiglia di Giovanni Ranieri. I padrini di Lorenzo sono infatti gli agenti della Signora Contessa Bertolini in Tremoleto (così come per i suoi fratelli e sorelle), così che possiamo forse ipotizzare che Giovanni Ranieri lavorasse e vivesse - magari come mezzadro - proprio sulla terra della contessa, la cui famiglia era del resto proprietaria di vastissimi appezzamenti in zona. Affatto simile doveva essere del resto la situazione del poco più giovane cugino Giovanni di Innocenzio, che, capo di una famiglia assai numerosa, lavorava anch’egli i campi come fittavolo. Abbiamo del resto già sottolineato come nella zona di Tremoleto - relativamente vicina a Pisa - fosse particolarmente diffusa la proprietà delle grandi famiglie cittadine, che non di rado vi si recavano nei mesi estivi in ‘villeggiatura’ presso le proprie ville padronali. Anche in questo caso, comunque, occorre ricordare come gli elementi in nostro possesso siano assolutamente insufficienti a chiarire nei dettagli quella situazione socio-economica delle varie famiglie Carnesecchi di Tremoleto che pure appunto conosciamo nelle sue linee principali.
Con la nascita di Lorenzo e poi dei suoi fratelli Maria Assunta, Giovanni e Caterina, e ancor più con quella dei nove figli di Giovanni di Innocenzio e di sua moglie Maria Bottici, siamo comunque proiettati pienamente nel diciannovesimo secolo. Secolo che conoscerà, a partire grosso modo dagli anni venti, la prima piccola ma importante ‘frattura’ all’interno della ormai numerosa famiglia originatasi meno di un secolo prima da Francesco Carnesecchi: in questo periodo infatti proprio Giovanni di Innocenzio si sposterà, con ogni probabilità in cerca di poderi più ricchi da cui trarre il sostentamento necessario alla propria numerosa famiglia, nella vicina Lorenzana, abbandonando per sempre Tremoleto e gli altri membri della stirpe.
(1) Già castello durante i secoli pieno medievali, la villa (o villaggio, come diremmo con termine moderno) di Tremoleto era stata quindi conquistata da Firenze (ai danni di Pisa) ai primi del Quattrocento, e da allora - salvo una brevissima parentesi alla fine dello stesso secolo - ne aveva seguito fedelmente le sorti. Nel 1622 Tremoleto venne staccato dalla diocesi di Lucca della quale aveva fino ad allora fatto parte per essere inserito nella nuova diocesi di San Miniato, in cui si trova tuttora. Confronta a riguardo la voce relativa in E. Repetti, Dizionario geografico, fisico, storico della Toscana [1833-1845], Firenze, 1972.
(2) Il suo cognome, Bonicoli, era infatti (allora come oggi) tipico della città labronica.
(3) È noto del resto che fra ‘padrino’ e ‘figlioccio’ tendeva spesso a instaurarsi un rapporto privilegiato, per molti versi affine a quello derivante da una vera e propria parentela. Il fatto che Giuseppe si sia rivolto in questa prima fase a dei livornesi e non a dei compaesani testimonierebbe dunque ulteriormente, in maniera indiretta, della sua provenienza cittadina, che dovrebbe anzi essere relativamente recente.
(4) Occorre comunque tenere presente che, ancora in questa epoca, era difficile per le persone avere una precisa coscienza della propria età anagrafica, per cui alle dichiarazioni rilasciate in tal senso anche dai ‘protagonisti’ stessi occorre sempre concedere un certo margine di approssimazione.
(5) Un altro figlio, Francesco, il terzo nella successione e il primo dei maschi, morirà appena trentenne, senza essersi sposato. La notazione del Registro dei morti della parrocchia di Tremoleto non riporta purtroppo le cause della morte.
(6) Si noti come Ranieri fosse un nome particolarmente diffuso nel pisano: San Ranieri è infatti il patrono di Pisa.
(7) In questi casi l’usanza del paese prevedeva che il morto fosse vegliato dai familiari e dagli amici raccolti in preghiera, per essere poi seppellito il giorno successivo.
(8) La forma "patrini" attestata nei documenti richiama ad un uso linguistico tipica della zona.
Vedi Genealogia moderna di Ilio Carnesecchi
Vedi Genealogia moderna di Pierluigi Carnesecchi
Vedi Genealogia moderna di Massimo Carnesecchi
Vedi Genealogia moderna dei Carnesecchi di Lorenzana
Vedi Genealogia moderna di alcuni Carnesecchi di Livorno
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ing. Pierluigi Carnesecchi La Spezia agosto 2003